Langue   

Galleria Delle Grazie

Ianva
Langue: italien


Ianva

Liste des versions


Peut vous intéresser aussi...

Luisa Ferida
(Ianva)
Italia: ultimo atto
(Ianva)
La Ballata dell’Ardito
(Ianva)


[2009]
Album "Italia: Ultimo Atto"
italia ultimo atto
Nell’ambito della cosiddetta “Offensiva Aerea di Autunno” del 1942, il Bomber Command alleato pianificò una serie di pesanti bombardamenti da effettuarsi su tre specifici obiettivi: Torino, Milano e Genova.
Il primo attacco contro capoluogo ligure venne sferrato tra il 22 e il 23 ottobre da 100 (su 112 inviati) quadrimotori britannici che disseminarono sul porto e sul nucleo urbano 180 tonnellate di bombe, senza subire alcuna perdita da parte della debole contraerea formata da poche vecchie batterie da 75 millimetri piazzate sulle alture della città. E la notte seguente, altri 95 apparecchi (su 122 inviati) sganciarono 166 tonnellate di ordigni e spezzoni incendiari, contro la perdita di tre di essi, abbattuti dalla contraerea. L’incursione provocò parecchie centinaia di morti, trecentocinquantaquattro dei quali deceduti nella ressa che ebbe luogo nel rifugio della galleria delle Grazie, a Porta Soprana. Dopo una breve pausa, Genova subì altri quattro attacchi in breve successione. Tra il 6 e il 7 novembre, 65 apparecchi (su 73 inviati) mollarono sul capoluogo 115 tonnellate di esplosivi contro la perdita di 2 incursori. Mentre la notte seguente ben 143 aerei della RAF (su 176 inviati) martellarono la Superba con 242 tonnellate di bombe dirompenti e spezzoni incendiari alla termite. La contraerea sparò all’impazzata fino quasi all’esaurimento delle munizioni, riuscendo ad abbattere soltanto 4 apparecchi.

Gli ultimi due attacchi del ciclo autunnale - quelli del 13/14 e del 15/16 - vennero effettuati rispettivamente da 70 e 68 aerei (tutti rientrati alle basi) con 127 e 106 tonnellate. Nell’arco di poco più di un mese, Genova aveva cambiato volto. Gli edifici distrutti ammontavano a 1.250 e i morti ad oltre 500, più un numero imprecisato, ma molto elevato di feriti... (dal sito dell'Unione regionale delle Province liguri)


"Autunno ‘42: Genova subisce un devastante bombardamento [alleato] che si protrae per un’intera notte e spazza via per sempre antichi e popolari sestrieri, uccidendo molte migliaia di civili e annientando un patrimonio artistico incalcolabile. Nella vecchia Galleria Delle Grazie, adibita a rifugio, trovano la morte, tra gli altri, centinaia di orfani e le religiose che li accudivano. Ma un superstite emerge dalle macerie con occhi nuovi. Per ricordare il tempo in cui gli “importatori di democrazia” eravamo noi. Gradita ospite nel ruolo della voce di un'intera città, Franca Lai, monumento della canzone popolare genovese."
Dal sito del gruppo.
Ventidue ottobre del ’42: compivo sedici anni.
Sera assediata da un nero scirocco carico di malanni.
Scirocco è la voce sbagliata d’un mare
Che si ripensa inchiostro,
È il cielo di piombo propizio al rapace
Che va preparando il rostro,

È già troppo tardi quando la sirena
Ci gela in gola una misera cena,
Latrando il suo allarme da anima in pena.

Con lo stesso svelto sciamare dei ratti
Che puntano un pertugio
Andiamo a stiparci in quel tunnel infame
Che chiamano “rifugio”.
Lo schianto assordante, il buio ha un conato,
Il mondo si capovolge
Su un mare di urla mi sento scagliato,
Poi il nulla mi travolge.

Non so dopo quanto riacquisto nozione
D’esserci interamente;
Prendo a strisciare su corpi smembrati,
Risalgo una corrente
Che sa di zolfo e metallo combusto,
Che sa di mattatoio
E se per metà riconquisto la vita
Per l’altra resto e muoio.

Ma c’è quella voglia che avrei di guardare
Negli occhi gli anonimi eroi che mi pare
Abbian pensato di dar contributo
A questo bombardamento
Facendo luce al momento opportuno
Durante l’oscuramento. (*)

E poi che stile quei “liberatori”!
Da ricchi, da gran spreconi
Se per colpire una mezza caserma
Spianano sei rioni…

Ma dalle macerie riguadagno la notte,
Sto qui a riveder le stelle
Con occhi che sento rinati in quest’ora,
Con gli occhi d'un ribelle.
(*) Il passaggio fa riferimento ad una presunta "azione di sabotaggio" al su cui vi furono strascichi polemici fin dopo la guerra ma in merito alla quale non furono mai accertate responsabilità. Difficile credere che un'azione sucida di tal tipo possa aver effettivamente mai avuto luogo... Probabilmente si trattò della propaganda fascista per indirizzare sull'opposizione la rabbia ed il dolore della gente e allontanare da sè le responsabilità per l'insicurezza dei rifugi e la pochezza della difesa antiaerea (pochissimi aerei alleati vennero abbattuti)...

envoyé par Alessandro - 13/7/2009 - 12:22


Invero molto comuni erano le dimenticanze di luci accese, come si rileva da questo documento:

Con gli occhi di un bambino

E' fattibile quindi pensare che ci fossero anche taluni che compissero tale gesto di proposito per aiutare l'avanzata alleata, forze armate non escluse, che si sarebbero difatti rivelate in stragande maggioranza realiste e filo-atlantiche dopo l'8 settembre.

Qui un altro documento a dimostrazione di quanto sopra scritto in merito al rispetto dell'oscuramento:

LA PROTEZIONE ANTIAEREA A DIFESA DELLE CITTÀ E DEL TERRITORIO TRA IL GIUGNO 1940 E IL MAGGIO 1941

Tutte fonti trovate da una breve ricerca in internet. Mi chiedo perché, a 65 anni dalla sua fine, si debba ancora fare tanta propaganda antifascista.

Luca Montanari - 3/9/2011 - 12:59


Concordo assolutamente con Luca. E' troppo facile attribuire ogni infamia della guerra civile ai fascisti. Ricordiamoci che l'infamia più grossa avvenne l'8 settembre 1943 (ed evidenziata anche dai vincitori, tra cui Churchill, nonchè dagli Inva [che sono una band assolutamente apolitica] nel brano "dov'eri tu quel giorno"), infamia CERTAMENTE non perpretata dai fascisti.

Vabbè questa anacronistica logica antifascista è giustificata in una nazione che si dice democratica e pacifista ma che è nata da un esecuzione sommaria, nel sangue di un episodio di macelleria messicana.

raffaele - 25/3/2012 - 11:27


Raffaele, non diciamo cazzate. Le infamie più grosse avvennero il 28 ottobre 1922 e il 10 giugno 1940.

marco - 25/3/2012 - 11:39


Nazione antifascista, democratica e pacifista ? (Si dice !!) Comunque.. è sempre meglio sparare cazzate che piombo ! ;)

Nicola - 25/3/2012 - 13:15


Non ho capito dove sarebbe la propaganda antifascista... E' una canzone che parla di un devastante bombardamento alleato su civili inermi ed è inserita nel percorso "Destra e Reazionarismo contro e nella guerra"... Quanto alle luci accese durante i bombardamenti, le dimenticanze si pagavano care e sfido chiunque a dimostrare che ci fossero degli antifascisti tanto idioti da tenerle accese a bella posta per farsi bombardare dagli inglesi... Quanto all'inefficienza della contraerea italiana i dati parlano da soli e dubbi non ve ne sono...

E non ho capito nemmeno, cazzate a parte, chi sarebbe a sparare piombo...

A che pro mettersi alla tastiera e postare simili commenti?

Bartleby - 25/3/2012 - 21:22


Marco, infamie? quali?
lo stato sociale che prima di allora neanche esisteva (e che neanche la "democrazia" ha saputo attuare?)
inps, inail, ina, bonifiche, codice civile, inpdap, sistema sindacale, iri, imi chi credi che l'abbia attuato? i tuoi andreotti, pertini, craxi, berlinguer, berlusconi, prodi e d'alema? ma lo sai che il vostro "regime democratico" ha per capo un massone, plutarca NON eletto dal popolo e schiavo degli americani e di altri poteri forti per cui TU sei solo una vacca da spremere?

se oggi sei precario, senza casa, lavoro e valori certamente non è per colpa del fascismo....
20 anni di fascismo e 60 di leggende e nessuna certezza. ma che nazione di merda.

Raffaele - 30/3/2012 - 09:03


Raffaele, ti sei dimenticato di citare i treni in orario. Magari il Duce avrebbe fatto anche la TAV.

marco - 30/3/2012 - 09:14




Page principale CCG

indiquer les éventuelles erreurs dans les textes ou dans les commentaires antiwarsongs@gmail.com




hosted by inventati.org