Nikos Xylouris / Νίκος Ξυλούρης: Χαμένη αγάπη
GLI EXTRA DELLE CCG / AWS EXTRAS / LES EXTRAS DES CCGLangue: grec moderne
Τα μάτια κλαίνε αστέρευτα
Για μια χαμένη αγάπη
Που πριν ανοίξει τους ανθούς
Και πριν μοσκοβολήσει
Την βρήκε αγέρας και καπνός
Και μαύρη ανεμοζάλη.
Τα μάτια κλαίνε αστέρευτα
Για μια χαμένη αγάπη
Κρούσταλλο και ραγίστηκε
Αστέρι ήτον κι εσβήστει
Τη βρήκε αγέρας και καπνός
Και μαύρη ανεμοζάλη.
Τα μάτια κλαίνε αστέρευτα
Για μια χαμένη αγάπη
Κείνη τρυγόνα της αυγής
Κείνος αητός τ' αψήλου
Τους βρήκε αγέρας και καπνός
Και μαύρη ανεμοζάλη.
Για μια χαμένη αγάπη
Που πριν ανοίξει τους ανθούς
Και πριν μοσκοβολήσει
Την βρήκε αγέρας και καπνός
Και μαύρη ανεμοζάλη.
Τα μάτια κλαίνε αστέρευτα
Για μια χαμένη αγάπη
Κρούσταλλο και ραγίστηκε
Αστέρι ήτον κι εσβήστει
Τη βρήκε αγέρας και καπνός
Και μαύρη ανεμοζάλη.
Τα μάτια κλαίνε αστέρευτα
Για μια χαμένη αγάπη
Κείνη τρυγόνα της αυγής
Κείνος αητός τ' αψήλου
Τους βρήκε αγέρας και καπνός
Και μαύρη ανεμοζάλη.
envoyé par Riccardo Venturi - CCG/AWS Ελληνικό τμήμα - 25/6/2009 - 02:53
Langue: italien
Versione italiana di Riccardo Venturi
25 giugno 2009
25 giugno 2009
PERDUTO AMORE
Piangon gli occhi, senza sosta,
per un perduto amore.
Prima che schiudesse i fiori,
prima che desse profumo
l'han trovato l'aria, il fumo
e la nera bufera.
Piangon gli occhi, senza sosta,
per un perduto amore.
S'è spezzato anche il cristallo,
si son spente anche le stelle,
l'han trovato l'aria, il fumo
e la nera bufera.
Piangon gli occhi, senza sosta
per un perduto amore.
Quella tortora dell'alba,
quell'aquila su in alto
le han trovate l'aria, il fumo
e la nera bufera.
Piangon gli occhi, senza sosta,
per un perduto amore.
Prima che schiudesse i fiori,
prima che desse profumo
l'han trovato l'aria, il fumo
e la nera bufera.
Piangon gli occhi, senza sosta,
per un perduto amore.
S'è spezzato anche il cristallo,
si son spente anche le stelle,
l'han trovato l'aria, il fumo
e la nera bufera.
Piangon gli occhi, senza sosta
per un perduto amore.
Quella tortora dell'alba,
quell'aquila su in alto
le han trovate l'aria, il fumo
e la nera bufera.
Langue: anglais
English translation by Gaspard De La Nuit
September 28, 2017
September 28, 2017
LOVE LOST
The eyes are weeping without respite
For a love gone lost.
Before it could open the flowers,
Before it could spread their scent
It was taken in the air, in the smoke
And in the dark storm.
The eyes are weeping without respite
For a love gone lost.
Even crystal broke in pieces,
Even the starlight died out
When it was taken in the air, in the smoke
And in the dark storm.
The eyes are weeping without respite
For a love gone lost.
That turtle at daybreak,
That eagle up in the sky
Were taken in the air, in the smoke
And in the dark storm.
The eyes are weeping without respite
For a love gone lost.
Before it could open the flowers,
Before it could spread their scent
It was taken in the air, in the smoke
And in the dark storm.
The eyes are weeping without respite
For a love gone lost.
Even crystal broke in pieces,
Even the starlight died out
When it was taken in the air, in the smoke
And in the dark storm.
The eyes are weeping without respite
For a love gone lost.
That turtle at daybreak,
That eagle up in the sky
Were taken in the air, in the smoke
And in the dark storm.
Mi dicono che la Grecia brucia, che la rivolta spazzerà via tutto, che non si umilia un popolo come quello greco costringendolo a patimenti e a privazioni in nome di meccanismi economici che non ha voluto e che il potere interno (naturalmente liberista e di destra) ha generato, e quello esterno (l' "Europa" dei banchieri e gli speculatori internazionali) ha sfruttato. Ed è altamente possibile che la Grecia vada in fiamme. I greci sono gente seria, e lo si è visto in questi anni. Sono il popolo con la più alta partecipazione e passione politica che esista in questo continente, e "politica", non a caso, è parola greca. Non si fermeranno.
Mi è venuto, allora, di aprire questa pagina e di riascoltare questa canzone di Mountés, di Xarchakos, di Xylouris. Non sono andato a canzoni più prettamente politiche e di lotta; sono andato qui a buttarmi nella Grecia senza tempo, in quella che scava dentro l'umanità intesa come più profonda essenza dell'essere umano. Proprio ora che una "nera bufera" di ben altra e volgare origine si è addensata sulla Grecia (ma si addenserà presto su altri paesi, dopo anni di allegra distruzione delle coscienze a base di tv, di calcio, di telefonini, di reality show, di inutili oggetti).
A un certo punto mi sono comparse davanti delle facce. Ignobili squali. Le Frau Merkel, i Karamanlis, tutti gli "Europoidi" che prima ci hanno magnificato le delizie dell' "Unione" per poi farne esclusivamente uno strumento di potere e di affamamento, e non di fratellanza. Più l'Europa si è "unita", è più sono cresciuti la xenofobia, l'odio, la paura. Tutto questo mentre scorrevano la musica sublime di Xarchakos, la voce senza pari di Psaronikos, i versi riarsi e terribili di Mountés.
Che ne sapranno di tutto questo le Merkel, i Soros, i politicanti di Bruxelles, i banchieri centrali? Coloro per i quali la Grecia è solo un paese qualsiasi su cui gettarsi come avvoltoi per i loro sporchi affari, e sulla pelle della gente? E che cosa si può opporre a questa gente, a parte la doverosa lotta senza quartiere? Si può opporre quel che siamo tutti noi, individualmente e collettivamente. Si può opporre una vera comunanza, che è ben diversa dagli schifosi conti di ragionerie che producono soltanto più ricchezza per i ricchi, e più povertà per i poveri, per i lavoratori, per i precari, per gli schiavi immigrati.
E si possono opporre anche parole come quelle di questa canzone.
Mi è venuto, allora, di aprire questa pagina e di riascoltare questa canzone di Mountés, di Xarchakos, di Xylouris. Non sono andato a canzoni più prettamente politiche e di lotta; sono andato qui a buttarmi nella Grecia senza tempo, in quella che scava dentro l'umanità intesa come più profonda essenza dell'essere umano. Proprio ora che una "nera bufera" di ben altra e volgare origine si è addensata sulla Grecia (ma si addenserà presto su altri paesi, dopo anni di allegra distruzione delle coscienze a base di tv, di calcio, di telefonini, di reality show, di inutili oggetti).
A un certo punto mi sono comparse davanti delle facce. Ignobili squali. Le Frau Merkel, i Karamanlis, tutti gli "Europoidi" che prima ci hanno magnificato le delizie dell' "Unione" per poi farne esclusivamente uno strumento di potere e di affamamento, e non di fratellanza. Più l'Europa si è "unita", è più sono cresciuti la xenofobia, l'odio, la paura. Tutto questo mentre scorrevano la musica sublime di Xarchakos, la voce senza pari di Psaronikos, i versi riarsi e terribili di Mountés.
Che ne sapranno di tutto questo le Merkel, i Soros, i politicanti di Bruxelles, i banchieri centrali? Coloro per i quali la Grecia è solo un paese qualsiasi su cui gettarsi come avvoltoi per i loro sporchi affari, e sulla pelle della gente? E che cosa si può opporre a questa gente, a parte la doverosa lotta senza quartiere? Si può opporre quel che siamo tutti noi, individualmente e collettivamente. Si può opporre una vera comunanza, che è ben diversa dagli schifosi conti di ragionerie che producono soltanto più ricchezza per i ricchi, e più povertà per i poveri, per i lavoratori, per i precari, per gli schiavi immigrati.
E si possono opporre anche parole come quelle di questa canzone.
Riccardo Venturi - 4/5/2010 - 03:44
Bravo Riccardo. E per ribadire la tua nota, ci aggiungo una canzone (Testo di Nikos Gatsos e musica di Stavros Xarchàkos. Da "Spiti mou spitaki mou" /Casa casetta mia,1972):
NON PIEGATEVI,RAGAZZI (Barcarola)
Il vento lacerò le vele
E sul ciglio del burrone
Come un fiume scorre il pianto
La mia anima è nella tenebra
Non piegatevi ragazzi
Orgoglio in cuore !
Orgoglio in cuore !
Finché stellato non torni il cielo
Impugna una spada
E un coltello balenante
Finché non esca la stella
Nell'oscurità profonda
(Έσκισε η μπόρα τα πανιά
Και στου γκρεμού την άκρη
Ποτάμι πάει το δάκρυ
Έχει η ψυχή μου σκοτεινιά
Μη λυγίζετε παιδιά
Περηφάνια στην καρδιά –
Περηφάνια στην καρδιά
Ώσπου να΄ρθει ξαστεριά
Κράτα στο χέρι σου σπαθί
Κι αστραφτερό μαχαίρι
Ώσπου να βγει τ’ αστέρι
Μες στο σκοτάδι το βαθύ)
NON PIEGATEVI,RAGAZZI (Barcarola)
Il vento lacerò le vele
E sul ciglio del burrone
Come un fiume scorre il pianto
La mia anima è nella tenebra
Non piegatevi ragazzi
Orgoglio in cuore !
Orgoglio in cuore !
Finché stellato non torni il cielo
Impugna una spada
E un coltello balenante
Finché non esca la stella
Nell'oscurità profonda
(Έσκισε η μπόρα τα πανιά
Και στου γκρεμού την άκρη
Ποτάμι πάει το δάκρυ
Έχει η ψυχή μου σκοτεινιά
Μη λυγίζετε παιδιά
Περηφάνια στην καρδιά –
Περηφάνια στην καρδιά
Ώσπου να΄ρθει ξαστεριά
Κράτα στο χέρι σου σπαθί
Κι αστραφτερό μαχαίρι
Ώσπου να βγει τ’ αστέρι
Μες στο σκοτάδι το βαθύ)
Gian Piero Testa - 4/5/2010 - 10:41
Atene in fiamme
scontri e violenze, tre morti in una banca incendiata
Articolo e foto da Repubblica online
Lancio di molotov a margine della manifestazione nel secondo giorno di sciopero generale che ha paralizzato il Paese. Incidenti anche a Patrasso e Salonicco dove la polizia è intervenuta con gas lacrimogeni
ATENE - Tre persone sono morte in una banca nel centro di Atene che ha preso fuoco dopo essere stata colpita da alcune bombe molotov lanciate da alcuni giovani incappucciati a margine della manifestazione contro il piano di austerity del governo. Una ventina di persone sono ancora intrappolate all'interno dell'edificio.
I violenti scontri sono scoppiati mentre migliaia di persone sono scese di nuovo in piazza nella capitale e in altre città greche nel secondo giorno di sciopero generale per protestare contro il piano di austerità varato dal governo greco dopo gli aiuti dell'Unione Europea per il salvataggio dell'economia nazionale. Operai, impiegati, agricoltori, studenti, professori e pensionati, insieme all'intera sinistra parlamentare ed extraparlamentare e al movimento anarchico, manifestano davanti al Parlamento lanciando slogan contro il governo, l'Ue e il Fmi.
I primi incidenti si sono verificati nella capitale dove i manifestanti hanno lanciato bombe molotov contro negozi e banche e hanno tentato di forzare il cordone di sicurezza attorno al palazzo governativo lanciando pietre e bottiglie. La polizia ha risposto con il lancio di gas lacrimogeni e granate stordenti. A Salonicco i poliziotti hanno usato i gas lacrimogeni per fermare una sassaiola contro le vetrine dei negozi. Incidenti segnalati a Ioannina, Corfù e a Patrasso dove la polizia ha fatto uso più volte di bombe lacrimogene contro gruppi di dimostranti violenti ai margini delle manifestazioni ufficiali che hanno anche dato fuoco a cassonetti dell'immondizia.
Dopo le manifestazioni e l'astensione dal lavoro proclamate ieri dal sindacato dei dipendenti pubblici Adedy e da quello comunista Pame, la protesta oggi si è estesa e trasformata in sciopero generale con la discesa in campo della confederazione del settore privato, Gsee. Lo sciopero generale, il terzo dall'inizio della crisi e il primo dopo l'annuncio delle nuove misure di austerità, sta fermando il paese oscurato da un black out informativo, a causa dello sciopero dei giornalisti, e bloccato dallo stop al traffico aereo, ferroviario, marittimo e urbano (questo parziale per consentire l'arrivo dei manifestanti). Sono chiusi inoltre ospedali, scuole, banche, uffici pubblici e negozi (questi ultimi con l'eccezione di Atene).
scontri e violenze, tre morti in una banca incendiata
Articolo e foto da Repubblica online
Lancio di molotov a margine della manifestazione nel secondo giorno di sciopero generale che ha paralizzato il Paese. Incidenti anche a Patrasso e Salonicco dove la polizia è intervenuta con gas lacrimogeni
ATENE - Tre persone sono morte in una banca nel centro di Atene che ha preso fuoco dopo essere stata colpita da alcune bombe molotov lanciate da alcuni giovani incappucciati a margine della manifestazione contro il piano di austerity del governo. Una ventina di persone sono ancora intrappolate all'interno dell'edificio.
I violenti scontri sono scoppiati mentre migliaia di persone sono scese di nuovo in piazza nella capitale e in altre città greche nel secondo giorno di sciopero generale per protestare contro il piano di austerità varato dal governo greco dopo gli aiuti dell'Unione Europea per il salvataggio dell'economia nazionale. Operai, impiegati, agricoltori, studenti, professori e pensionati, insieme all'intera sinistra parlamentare ed extraparlamentare e al movimento anarchico, manifestano davanti al Parlamento lanciando slogan contro il governo, l'Ue e il Fmi.
I primi incidenti si sono verificati nella capitale dove i manifestanti hanno lanciato bombe molotov contro negozi e banche e hanno tentato di forzare il cordone di sicurezza attorno al palazzo governativo lanciando pietre e bottiglie. La polizia ha risposto con il lancio di gas lacrimogeni e granate stordenti. A Salonicco i poliziotti hanno usato i gas lacrimogeni per fermare una sassaiola contro le vetrine dei negozi. Incidenti segnalati a Ioannina, Corfù e a Patrasso dove la polizia ha fatto uso più volte di bombe lacrimogene contro gruppi di dimostranti violenti ai margini delle manifestazioni ufficiali che hanno anche dato fuoco a cassonetti dell'immondizia.
Dopo le manifestazioni e l'astensione dal lavoro proclamate ieri dal sindacato dei dipendenti pubblici Adedy e da quello comunista Pame, la protesta oggi si è estesa e trasformata in sciopero generale con la discesa in campo della confederazione del settore privato, Gsee. Lo sciopero generale, il terzo dall'inizio della crisi e il primo dopo l'annuncio delle nuove misure di austerità, sta fermando il paese oscurato da un black out informativo, a causa dello sciopero dei giornalisti, e bloccato dallo stop al traffico aereo, ferroviario, marittimo e urbano (questo parziale per consentire l'arrivo dei manifestanti). Sono chiusi inoltre ospedali, scuole, banche, uffici pubblici e negozi (questi ultimi con l'eccezione di Atene).
daniela -k.d.- - 5/5/2010 - 14:20
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Στίχοι: Ματθαίος Μουντές
Μουσική: Σταύρος Ξαρχάκος
Πρώτη εκτέλεση: Νίκος Ξυλούρης
Poesia di Mattheos Mountés
Musica di Stavros Xarchakos
Interpretazione di Nikos Xylouris
Caratteristica saliente della poesia greca moderna è la capacità di combinare le immagini più ardite con un'asciuttezza lirica assolutamente impensabile. Ricorrendo alle inesauribili risorse della lingua e alle sue varianti (solo in questo testo sono presenti numerose deviazioni dall'ortografia e dalla pronuncia « standard », come ad esempio αστέρευτα per αστείρευτα, o αητός per αετός) ed alle possibilità locali, dialettali e arcaiche, comunque generalmente comprese, si crea un amalgama che riesce a creare l'emozione di un testo che sa di pietra, di solitudine, di dolore. Questo non è l' « amore perduto » di De André, coi capelli strappati, le viole e la speranza dell'amore nuovo; è una cosa molto diversa. E' la nera disperazione su una rupe. E' respirare davvero l'aria, il fumo e la nera bufera. E' l'uomo nudo di fronte alla separazione, al soffrire; come lo è da migliaia e migliaia di anni. [RV]