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Pablo Neruda: Explico Algunas Cosas

LA CCG NUMERO 1000 / AWS NUMBER 1000
Language: Spanish


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(LA CCG NUMERO 10000 / AWS NUMBER 10000 - 6 dicembre 2009 - December 6, 2009)


Pablo Neruda
de: España en el corazón [1938]

Pablo Neruda
Pablo Neruda
Sembrava quasi un'utopia: arrivare a mille canzoni contro la guerra. E invece, oggi, grazie alle decine di persone che, a partire dal febbraio del 2003, hanno prima raccolto testi su testi su newsgroup e mailing list e poi inserito direttamente le canzoni sul sito, ci siamo arrivati.
Non certamente per autocelebrarci, perché proprio non è il caso e non siamo certamente "i tipi"; ma solo perché la riteniamo una cosa importante.
Così come è importante che questo sito sia oramai divenuto un punto di riferimento a livello mondiale. Chi cerca una Canzone contro la guerra, per utilizzarla nella lotta contro ogni tipo di conflitto, di militarismo, di imperialismo e di sfruttamento dell'uomo sull'uomo, viene qui da noi. E noi saremo sempre pronti ad offrirgliene di nuove, sperando con tante altre novità.

Ma, per "festeggiare" adeguatamente la millesima canzone...non abbiamo scelto una canzone, ma quella che probabilmente è la più bella poesia contro la guerra mai scritta in ogni epoca, "Explico algunas cosas" di Pablo Neruda. Crediamo che, anche se nessuno ha mai messo in musica questo testo (almeno a quanto ne sappiamo), esso non possa e non debba mancare in una raccolta di questo genere e di questa ampiezza. Lo inseriamo quindi dandogli il rilievo che merita, e dando appuntamento alla canzone numero 2000.

Lorenzo Masetti e Riccardo Venturi.



PREGUNTARÉIS: Y dónde están las lilas?
Y la metafísica cubierta de amapolas?
Y la lluvia que a menudo golpeaba
sus palabras llenándolas
de agujeros y pájaros?

Os voy a contar todo lo que me pasa.

Yo vivía en un barrio
de Madrid, con campanas,
con relojes, con árboles.

Desde allí se veía
el rostro seco de Castilla
como un océano de cuero.
Mi casa era llamada
la casa de las flores, porque por todas partes
estallaban geranios: era
una bella casa
con perros y chiquillos.
Raúl, te acuerdas?
Te acuerdas, Rafael?
Federico, te acuerdas
debajo de la tierra,
te acuerdas de mi casa con balcones en donde
la luz de junio ahogaba flores en tu boca?
Hermano, hermano!
Todo
eran grandes voces, sal de mercaderías,
aglomeraciones de pan palpitante,
mercados de mi barrio de Argüelles con su estatua
como un tintero pálido entre las merluzas:
el aceite llegaba a las cucharas,
un profundo latido
de pies y manos llenaba las calles,
metros, litros, esencia
aguda de la vida,
pescados hacinados,
contextura de techos con sol frío en el cual
la flecha se fatiga,
delirante marfil fino de las patatas,
tomates repetidos hasta el mar.

Y una mañana todo estaba ardiendo
y una mañana las hogueras
salían de la tierra
devorando seres,
y desde entonces fuego,
pólvora desde entonces,
y desde entonces sangre.
Bandidos con aviones y con moros,
bandidos con sortijas y duquesas,
bandidos con frailes negros bendiciendo
venían por el cielo a matar niños,
y por las calles la sangre de los niños
corría simplemente, como sangre de niños.

Chacales que el chacal rechazaría,
piedras que el cardo seco mordería escupiendo,
víboras que las víboras odiaran!

Frente a vosotros he visto la sangre
de España levantarse
para ahogaros en una sola ola
de orgullo y de cuchillos!

Generales
traidores:
mirad mi casa muerta,
mirad España rota:
pero de cada casa muerta sale metal ardiendo
en vez de flores,
pero de cada hueco de España
sale España,
pero de cada niño muerto sale un fusil con ojos,
pero de cada crimen nacen balas
que os hallarán un día el sitio
del corazón.

Preguntaréis por qué su poesía
no nos habla del sueño, de las hojas,
de los grandes volcanes de su país natal?

Venid a ver la sangre por las calles,
venid a ver
la sangre por las calles,
venid a ver la sangre
por las calles!



Language: Italian

Traduzione italiana di Riccardo Venturi (2003)
Da "Spagna nel cuore" (1938)
SPIEGO ALCUNE COSE

Chiederete: ma dove sono i lillà?
E la metafisica coperta di papaveri?
E la pioggia che fitta colpiva
Le sue parole, riempiendole
Di buchi e uccelli?

Vi racconterò tutto quel che m'accade.

Vivevo in un quartiere
Di Madrid, con campane,
Orologi, alberi.

Da lì si vedeva
Il volto secco della Castiglia,
Come un oceano di cuoio.
La mia casa la chiamavano
"La casa dei fiori", ché da ogni parte
Conflagravan gerani: era
Una bella casa,
Con cani e scugnizzi.
Ti ricordi, Raúl?
Ti ricordi, Rafael?
Federico, ti ricordi,
Ora che sei sottoterra,
Ti ricordi della mia casa balconata, dove
La luce di giugno ti soffocava la bocca di fiori?
Fratello, fratello!
Tutto
Era gran voci, sale di mercanzie,
Mucchi di pane palpitante,
Mercati del mio rione di Argüelles, con la sua statua
Come una seppia pallida tra i merluzzi:
L'olio era versato nel cucchiaio,
Un profondo brusìo
Di mani e piedi riempiva le strade,
Metri, litri, acuta
Essenza della vita,
Pesci accatastati,
Intreccio di tetti nel freddo sole, dove
La freccia s'affatica,
Fino avorio delirante delle patate,
Pomodori in fila, in fila fino al mare.

E una mattina tutto era in fiamme,
E una mattina i roghi
Uscivan dalla terra,
Divorando esseri,
E da allora fuoco,
Da allora polvere da sparo,
Da allora sangue.
Banditi con aerei e con mori,
Banditi con anelli e duchesse,
Banditi con neri frati benedicenti
Arrivavan dal cielo a uccidere bambini,
E per le strade il sangue dei bambini
Correva semplicemente, come sangue di bambini.

Sciacalli che lo sciacallo schiferebbe,
Sassi che il cardo secco sputerebbe dopo morsi,
Vipere che le vipere odierebbero!

Davanti a voi ho visto
Sollevarsi il sangue della Spagna
Per annegarvi in una sola onda
Di orgoglio e di coltelli!

Generali
Traditori:
Guardate la mia casa morta,
Guardata la Spagna spezzata:
Però da ogni casa morta esce metallo ardente
Invece di fiori,
Da ogni foro della Spagna
La Spagna viene fuori,
Da ogni bambino morto vien fuori un fucile con occhi,
Da ogni crimine nascono proiettili
Che un giorno troveranno il bersaglio
Del vostro cuore.

Chiederete: perché la tua poesia
Non ci parla del sogno, delle foglie,
Dei grandi vulcani del paese dove sei nato?

Venite a vedere il sangue per le strade,
Venite a vedere
Il sangue per le strade,
Venite a vedere il sangue
Per le strade!



Language: English

English translation by Nathaniel Tarn (American poet, essayist, translator, and editor) in Selected Poems: A Bilingual Edition, by Pablo Neruda. London, Cape, 1970.
From swans.com
I'M EXPLAINING A FEW THINGS

You are going to ask: and where are the lilacs?
and the poppy-petalled metaphysics?
and the rain repeatedly spattering
its words and drilling them full
of apertures and birds?

I'll tell you all the news.

I lived in a suburb,
a suburb of Madrid, with bells,
and clocks, and trees.

From there you could look out
over Castille's dry face:
a leather ocean.
My house was called
the house of flowers, because in every cranny
geraniums burst: it was
a good-looking house
with its dogs and children.
Remember, Raul?
Eh, Rafel?
Federico, do you remember
from under the ground
my balconies on which
the light of June drowned flowers in your mouth?
Brother, my brother!
Everything
loud with big voices, the salt of merchandises,
pile-ups of palpitating bread,
the stalls of my suburb of Arguelles with its statue
like a drained inkwell in a swirl of hake:
oil flowed into spoons,
a deep baying
of feet and hands swelled in the streets,
metres, litres, the sharp
measure of life,
stacked-up fish,
the texture of roofs with a cold sun in which
the weather vane falters,
the fine, frenzied ivory of potatoes,
wave on wave of tomatoes rolling down the sea.

And one morning all that was burning,
one morning the bonfires
leapt out of the earth
devouring human beings --
and from then on fire,
gunpowder from then on,
and from then on blood.
Bandits with planes and Moors,
bandits with finger-rings and duchesses,
bandits with black friars spattering blessings
came through the sky to kill children
and the blood of children ran through the streets
without fuss, like children's blood.

Jackals that the jackals would despise,
stones that the dry thistle would bite on and spit out,
vipers that the vipers would abominate!

Face to face with you I have seen the blood
of Spain tower like a tide
to drown you in one wave
of pride and knives!

Treacherous
generals:
see my dead house,
look at broken Spain:
from every house burning metal flows
instead of flowers,
from every socket of Spain
Spain emerges
and from every dead child a rifle with eyes,
and from every crime bullets are born
which will one day find
the bull's eye of your hearts.

And you'll ask: why doesn't his poetry
speak of dreams and leaves
and the great volcanoes of his native land?

Come and see the blood in the streets,
come and see
the blood in the streets,
come and see the blood
in the streets!



Language: Turkish

Versione turca di Ülkü Tamer, ripresa da:
http://www.siir.gen.tr/
BAZI ŞEYLERİ AÇIKLIYORUM

Soracaksınız: Leylaklar nerede hani?
Gelincik yapraklı metafizik nerede?
Sözcüklerine incecik delikler açıp
onları saçan yağmur nerede?
Kuşlar nerede hani?

Her şeyi anlatayım.

Kent dışında yaşardım,
Madrid dışında, çanlarla,
saatlerle, ağaçlarla.

Görülürdü oradan
kurumuş yüzü Kastilya'nın
meşin bir okyanus gibi.
Evime
çiçek-evi derlerdi, sardunyalar fışkırırdı
duvarlarından çünkü:
güzel bir evdi
köpekleriyle, çocuklarıyla.
Hatırladın mı, Raul?
Rafael, hatırladın mı?
Hatırladın mı, Federico?
yerin altında,
hatırladın mı, balkonlarında o evin
Haziran ışığı çiçekler doldururdu ağzına.
Kardeşim, kardeşim!

Her şey
o kalın sesler, tezgâhların tuzu,
kabarmış ekmekler çıkaran fırın
ve heykelleriyle Argüelles pazarı
kurumuş bir mürekkep hokkasıydı sanki aldatmalar içinde:
yağ akardı kaşıklara,
ayakların, ellerin derin çarpıntısı
sokaklarda büyürdü,
metreler, litreler, temel
ölçüsü yaşamın,
balık yığınları,
rüzgâr gülünü bile şaşırtan
soğuk güneşiyle kiremitler,
patateslerin ince, çıldırmış beyazlığı,
domatesler yuvalanırdı denize dalga dalga.

Bir sabah tutuştu bunların hepsi,
bütün canlıları yutmak için bir sabah
fışkırdı topraktan
şenlik ateşleri,
silah vardı artık,
barut vardı artık,
artık kan vardı.
Haydutlar geldi uçaklarıyla,
yüzükleriyle, düşesleriyle haydutlar,
takdisler dağıtan kara keşişleriyle
haydutlar geldi gökyüzünden
çocukları öldürmek için,
çocuk kanı aktı sokaklarda
düpedüz çocukların kanı aktı.

Çakalların bile tiksindiği çakallar,
kuru çalıların bile tükürdüğü taşlar,
yılanları bile iğrendiren yılanlar!
Yüzyüze gelince bunlarla
kanını gördüm İspanya'nın,
kabarıyordu
bir onur ve bıçaklar dalgasında boğmak için sizleri!

Hain
generaller:
ölü evimi görün,
bakın paramparça İspanya'ya:
erimiş maden akıyor her evden
çiçek yerine,
her çukurundan İspanya'nın
İspanya yükseliyor,
her ölü çocuktan bir tüfek fışkırıyor,
gören bir tüfek,
kurşunlar doğuyor her cinayetten,
o kurşunlar günün birinde
on ikisinden vuracak yüreğinizi.

Soracaksınız: Şiiri neden
düşleri anlatmıyor, yaprakları
ve büyük yanardağlarını anayurdunun?

Gelin görün kanı sokaklardaki.
Gelin görün
kanı sokaklardaki
Gelin görün kanı
sokaklardaki

Contributed by Riccardo Venturi - 2005/7/2 - 02:49




Language: Finnish

Traduzione finlandese di Pentti Saaritsa
Finnish translation by Pentti Saaritsa
Suomennos Pentti Saaritsa
SELITÄN ERÄITÄ ASIOITA

Te kysytte: Missä syreenit ovat?
Ja unikoiden peittämä metafysiikka?
Ja sade joka niin usein
hakkasi sanansa täyteen
reikiä ja lintuja?

Minä kerron teille, kaikki tyyni,

Asuin eräässä Madridin
korttelissa, siellä oli kelloja,
kellotorneja, puita.

Sinne näkyi
Kastilian kuivat kasvot
kuin nahkainen valtameri.

Minun taloani sanottiin
kukkien taloksi, koska joka puolella
leiskuivat kurjenpolvet kukassaan: se oli
kaunis talo,
oli koiria ja lapsia.

Raúl, muistatko?
Muistatko, Rafael?
Federico, muistatko
siellä mullan alla,
muistatko taloni ja sen parvekkeet joilla
kesäkuun valo hukutti kukkia suuhusi?
Veli, veli!

Kaikki
oli kaikuvaa ääntä, kaunista tavaraa,
kasoittain sykkivää leipää,
Arguellesin tori ja sen patsas
kuin kalpea mustepullo turskien keskellä:
öljy valui kauhoihin,
käsien ja jalkojen syke
täytti kumeana kadut,
metrejä, litroja elämän
kirpeää ydintä,
kaloja kasapäin,
kattojen rykelmät kylmässä auringossa
jossa nuoli uupuu,
perunoiden houreista norsunluuta,
tomaatteja tomattien perään, mereksi asti.

Ja eräänä aamuna kaikki oli liekeissä
ja eräänä aamuna tulenkielet
kohosivat maasta
ahmimaan ihmisiä,
ja siitä pitäen tulta,
ruutia siitä pitäen
ja siitä pitäen verta.

Rosvot toivat lentokoneita ja maureja,
rosvot toivat sormuksia ja herttuattaria,
rosvot toivat siunaavia mustia munkkeja,
ne tulivat taivaalta tappamaan lapsia
ja kaduilla virtasi lasten veri
yksinkertaisesti kuin lasten veri.

Šakaaleja joita šakaalikin inhoaisi,
kiviä joita kuiva ohdake sylkien purisi,
kyitä joita kyytkin vihaisivat.

Teitä vastaan olen nähnyt
Espanjan veren nousevan
hukuttaakseen teidät yhteen ainoaan
ylpeyden ja veitsien aaltoon!

Kenraalit,
petturit:
katsokaa minun kuollutta taloani,
katsokaa särkynyttä Espanjaa:
mutta jokaisesta kuolleesta talosta työntyy palava metalli
kukkien sijaan,
jokaisesta Espanjan loukosta
nousee Espanja,
jokaisesta kuolleesta lapsesta syntyy kiväärin silmä,
joka rikoksesta syntyy luoteja
jotka jonain päivänä osuvat teitä
suoraan sydämeen.

Te kysytte miksei sen runous
kerro meille unista, lehdistä,
synnyinmaansa suurista tulivuorista.

Tulkaa katsomaan kaduilla virtaavaa verta,
tulkaa katsomaan
kaduilla virtaavaa verta,
tulkaa katsomaan verta
joka virtaa kaduilla!

Contributed by Juha Rämö - 2015/4/5 - 11:04


L'IMMAGINE DEDICATA ALLA CCG N. 1000

1000

2005/12/4 - 18:49


Nel sito "Nerudacentenario.org" è possibile ascoltare (ma non scaricare!) questa poesia recitata dal Poeta: cliccare su "Vida y obra" e aprire "Galería de poemas".
Nel sito c'è una discreta scelta di poesie, foto, video, interviste e poesie in musica. Nella sezione "Galería de poemas" c'è anche l'audio del funerale di Pablo Neruda, all'indomani del golpe in Cile, ed è veramente commovente.
Nella sezione dedicata ai video, ritroviamo Neruda che recita "explico algunas cosas" a Parigi, su video originali della Guerra Civile Spagnola.
Pablo Neruda: Explico Algunas Cosas

2006/10/20 - 16:17


Prima di amarti, amore, nulla era mio

D'accordo che siamo notoriamente tutti bellissimi, ma addirittura dichiarazioni d'amore così apertis verbis..?!? Per quel che mi riguarda, però, devo darti una delusione: il mio cuore è già occupatissimo. Lo stesso quello del webmaster e, credo, anche di tutti gli altri del CCG staff. Casomai puoi provare con Maria Rosaria, se il suo cuore già non è tutto occupato dall'amor divino...

bcp


Saluti e good luck! [RV]

2007/4/13 - 17:37




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