Re Gilardin, lü 'l va a la guera
Lü el va a la guera a tirar di spada
O quand 'l'è stai mità la strada
Re Gilardin 'l'è restai ferito
Re Gilardin ritorna indietro
Dalla sua mamma vò 'ndà a morire
O tun tun tun, pica a la porta
O mamma mia che mi son morto
O pica pian caro 'l mio figlio
Che la to dona 'l g'à 'n picul fante
O madona la mia madona
Cosa vol dire ch'i cantan tanto?
O nuretta, la mia nuretta
I g'fan 'legria ai soldati
O madona , la mia madona
Disem che moda ho da vestirmi
Vestiti di rosso, vestiti di nero
Che le brunette stanno più bene
O quand l'è stai 'nt l üs de la chiesa
D'un cirighello si l'à incontrato
Bundì bongiur an vui vedovella
O no no no che non son vedovella
g'l fante in cüna e 'l marito in guera
O si si si che voi sei vedovella
Vostro marì l'è tri dì che 'l fa terra
O tera o tera apriti 'n quatro
Volio vedere il mio cuor reale
La tua boca la sa di rose
'nvece la mia la sa di terra.
Lü el va a la guera a tirar di spada
O quand 'l'è stai mità la strada
Re Gilardin 'l'è restai ferito
Re Gilardin ritorna indietro
Dalla sua mamma vò 'ndà a morire
O tun tun tun, pica a la porta
O mamma mia che mi son morto
O pica pian caro 'l mio figlio
Che la to dona 'l g'à 'n picul fante
O madona la mia madona
Cosa vol dire ch'i cantan tanto?
O nuretta, la mia nuretta
I g'fan 'legria ai soldati
O madona , la mia madona
Disem che moda ho da vestirmi
Vestiti di rosso, vestiti di nero
Che le brunette stanno più bene
O quand l'è stai 'nt l üs de la chiesa
D'un cirighello si l'à incontrato
Bundì bongiur an vui vedovella
O no no no che non son vedovella
g'l fante in cüna e 'l marito in guera
O si si si che voi sei vedovella
Vostro marì l'è tri dì che 'l fa terra
O tera o tera apriti 'n quatro
Volio vedere il mio cuor reale
La tua boca la sa di rose
'nvece la mia la sa di terra.
Contributed by Paolo Sollier
Language: Italian
Traduzione italiana di Cattia Salto
Il gruppo alessandrino La Ciapa Rusa (fondatori Maurizio Martinotti e Beppe Greppi) raccolse sul campo -tra le tante ricerche etnografiche presso gli anziani cantori e i suonatori della tradizione musicale delle Quattro province, il canto popolare Re Gilardin. (per la precisione in Alta Val Borbera -area appartenente dal punto di vista della tradizione musicale alle Quattro Province, una zona pedo-montana a cavallo per l’appunto di quattro diverse province Al, Ge, Pv e Pc.
La ballata di origine altomedievale, era già stata raccolta e pubblicata in diverse versioni da Costantino Nigra nel suo “Canti popolari del Piemonte”
La Ciapa Rusa nel 1982 ne fa un primo arrangiamento.
In questa prima versione è allestita una sorta di rappresentazione drammatica sulla scorta delle compagnie dei guitti di un tempo con la voce narrante (Alberto Cesa) il re (Maurizio Martinotti), la madre, la vedova, il chierichetto in chiesa. Ci possiamo immaginare tutta la sceneggiata più tragica che comica – con un pizzico di horror con il morto che strappa un ultimo bacio alla sua vedova!!
Nel 1997 il gruppo rifondatosi con il nome di Tendachent (restano Maurizio Martinotti – ghironda e canto, Bruno Raiteri -violino e viola- e Devis Longo – canto, tastiere e fiati) ripropone ancora la ballata nel primo album della nuova formazione “Ori pari“, 2000, con un sound più progressive (ora il gruppo è definito folk-rock progressivo nord-italiano)
continua in Terre Celtiche
Il gruppo alessandrino La Ciapa Rusa (fondatori Maurizio Martinotti e Beppe Greppi) raccolse sul campo -tra le tante ricerche etnografiche presso gli anziani cantori e i suonatori della tradizione musicale delle Quattro province, il canto popolare Re Gilardin. (per la precisione in Alta Val Borbera -area appartenente dal punto di vista della tradizione musicale alle Quattro Province, una zona pedo-montana a cavallo per l’appunto di quattro diverse province Al, Ge, Pv e Pc.
La ballata di origine altomedievale, era già stata raccolta e pubblicata in diverse versioni da Costantino Nigra nel suo “Canti popolari del Piemonte”
La Ciapa Rusa nel 1982 ne fa un primo arrangiamento.
In questa prima versione è allestita una sorta di rappresentazione drammatica sulla scorta delle compagnie dei guitti di un tempo con la voce narrante (Alberto Cesa) il re (Maurizio Martinotti), la madre, la vedova, il chierichetto in chiesa. Ci possiamo immaginare tutta la sceneggiata più tragica che comica – con un pizzico di horror con il morto che strappa un ultimo bacio alla sua vedova!!
Nel 1997 il gruppo rifondatosi con il nome di Tendachent (restano Maurizio Martinotti – ghironda e canto, Bruno Raiteri -violino e viola- e Devis Longo – canto, tastiere e fiati) ripropone ancora la ballata nel primo album della nuova formazione “Ori pari“, 2000, con un sound più progressive (ora il gruppo è definito folk-rock progressivo nord-italiano)
continua in Terre Celtiche
RE GILARDINO
Re Gilardino va alla guerra
va alla guerra a tirar di spada
e quando si è trovato a metà strada(1)
Re Gilardino è stato ferito
Re Gilardino ritorna indietro
vuole andare a morire vicino alla sua mamma
Tum-Tum batte alla porta
“O mamma mia sono morto”
“Batti piano, caro figliolo
che la tua signora ha un piccolo in fasce(2)”
“O signora, mia signora(3)
perchè cantano tanto?!”
“O mia nuorina, la mia piccola nuora
sono i soldati che fanno baldoria”
“O signora, mia signora
ditemi in che modo mi devo vestire”
“Vestiti di rosso, vestiti di nero
che addosso alle brunette stanno meglio”
E quando è stata sulla porta della chiesa
ha incontrato un chierichetto
“Buon giorno a voi vedovella”
“O no no non che non sono vedovella
ho il bambino nella culla e il marito in guerra”
“O si si che voi siete vedovella
Vostro marito è da tre giorni sotto terra”
“O terra apriti in quattro
voglio vedere il mio cuore di re”
“La tua bocca sa di rose(4)
invece la mia sa di terra!”
Re Gilardino va alla guerra
va alla guerra a tirar di spada
e quando si è trovato a metà strada(1)
Re Gilardino è stato ferito
Re Gilardino ritorna indietro
vuole andare a morire vicino alla sua mamma
Tum-Tum batte alla porta
“O mamma mia sono morto”
“Batti piano, caro figliolo
che la tua signora ha un piccolo in fasce(2)”
“O signora, mia signora(3)
perchè cantano tanto?!”
“O mia nuorina, la mia piccola nuora
sono i soldati che fanno baldoria”
“O signora, mia signora
ditemi in che modo mi devo vestire”
“Vestiti di rosso, vestiti di nero
che addosso alle brunette stanno meglio”
E quando è stata sulla porta della chiesa
ha incontrato un chierichetto
“Buon giorno a voi vedovella”
“O no no non che non sono vedovella
ho il bambino nella culla e il marito in guerra”
“O si si che voi siete vedovella
Vostro marito è da tre giorni sotto terra”
“O terra apriti in quattro
voglio vedere il mio cuore di re”
“La tua bocca sa di rose(4)
invece la mia sa di terra!”
NOTE
1) inevitabile il richiamo dantesco “nel mezzo del cammin di nostra vita” (con corollario di bosco), in questo contesto il trovarsi a metà strada allude ad un cambiamento che muta per sempre la vita del re, ovvero dell’eroe.
2) probabilmente il figlio è nato mentre il re era in guerra e quindi egli apprende della sua paternità nel momento della morte!
3) è la nuora che parla per chiedere il motivo del trambusto e nelle risposte le si occulta il vero motivo dei preparativi: si sta allestendo il funerale del re
4) è il re defunto che parla alla moglie, ma anche la saggezza popolare, i tempi della sepoltura lacrimata sono ancora a venire.. Nella versione francese (e occitana) di Re Renaud invece la terra si spalanca e la bella viene inghiottita
un ultima osservazione..
La relazione tra il cavaliere-re e la fata-sirena è più sfumata rispetto alle versioni nordiche, sembra prevalere una visione più “cattolica” e intransigente in merito alle relazioni sessuali…
1) inevitabile il richiamo dantesco “nel mezzo del cammin di nostra vita” (con corollario di bosco), in questo contesto il trovarsi a metà strada allude ad un cambiamento che muta per sempre la vita del re, ovvero dell’eroe.
2) probabilmente il figlio è nato mentre il re era in guerra e quindi egli apprende della sua paternità nel momento della morte!
3) è la nuora che parla per chiedere il motivo del trambusto e nelle risposte le si occulta il vero motivo dei preparativi: si sta allestendo il funerale del re
4) è il re defunto che parla alla moglie, ma anche la saggezza popolare, i tempi della sepoltura lacrimata sono ancora a venire.. Nella versione francese (e occitana) di Re Renaud invece la terra si spalanca e la bella viene inghiottita
un ultima osservazione..
La relazione tra il cavaliere-re e la fata-sirena è più sfumata rispetto alle versioni nordiche, sembra prevalere una visione più “cattolica” e intransigente in merito alle relazioni sessuali…
Contributed by Cattia Salto - 2015/9/20 - 00:00
Ciao!
Sicuro che l'interprete "Gualtiero Dell'Armellina" non fosse "Giordano Dell'Armellina?
Il testo non è in occitano, bensì in italiano con frasi in dialetto piemontese.
Sicuro che l'interprete "Gualtiero Dell'Armellina" non fosse "Giordano Dell'Armellina?
Il testo non è in occitano, bensì in italiano con frasi in dialetto piemontese.
rob - 2008/12/29 - 09:02
L'impostazione della lingua è stata opportunamente corretta seguendo il (giusto) suggerimento di Rob. Quanto all'autoria, abbiamo ritenuto più opportuno riportare il canto ad autore anonimo, dato che si tratta di una composizione tradizionale. Ne abbiamo approfittato per ristrutturare un po' la pagina, che era decisamente poverella e striminzita (oltre che contenente alcune imprecisioni, come segnalatoci da Rob che ringraziamo ancora).
CCG/AWS Staff - 2008/12/29 - 11:42
Re Gilardin
Approfittando come sempre biecamente del mio "status" didittatore amministratore di questo sito, ed essendo un tifoso VIOLA fin nelle barbe, non potevo esimermi dal proporre qui un'immagine del vero, unico, imprescindibile Re Gilardin(o):
Approfittando come sempre biecamente del mio "status" di
Riccardo Venturi - 2008/12/29 - 12:14
Language: English
Traduzione inglese da http://chrsouchon.free.fr/chants/italr...
un ulteriore approfondimento e confronto dei testi relativamente alla ballata della Morte occultata
un ulteriore approfondimento e confronto dei testi relativamente alla ballata della Morte occultata
KING GILARDIN
King Gilardin was in the war,
Was in the war wielding his word. (bis)
When he was in the middle in the street(1),
King Gilardin was wounded.
King Gilardin goes back home,
At his mother’s house he wanted to die.
Bang, bang! He thumped at the door.
“O Mother, I am near to die.”
“Don’t thump so hard, my son,
Your wife has just given birth to a boy(2).”
“My Lady my mother-in-law(3)
What does all their singing mean?”
“O my daughter-in-law,
They want to entertain the soldiers.”
“My Lady my mother-in-law
Tell me, how shall I dress?”
“Dress in red or dress in white,
It fits brunettes perfectly .”
When she came to the church gate,
She encountered an altar boy:
“A wish you a good day, new widow.”
“By no means am I a new widow,
I’ve a child in its cradle and a husband at war.”
“O yes, you are a new widow,
Your husband was buried three days ago.”
“O earth, open up in four corners!
I want to see the king of my heart.”
“Your mouth has a taste of rose(4),
Whereas mine has a taste of earth.”
King Gilardin was in the war,
Was in the war wielding his word. (bis)
When he was in the middle in the street(1),
King Gilardin was wounded.
King Gilardin goes back home,
At his mother’s house he wanted to die.
Bang, bang! He thumped at the door.
“O Mother, I am near to die.”
“Don’t thump so hard, my son,
Your wife has just given birth to a boy(2).”
“My Lady my mother-in-law(3)
What does all their singing mean?”
“O my daughter-in-law,
They want to entertain the soldiers.”
“My Lady my mother-in-law
Tell me, how shall I dress?”
“Dress in red or dress in white,
It fits brunettes perfectly .”
When she came to the church gate,
She encountered an altar boy:
“A wish you a good day, new widow.”
“By no means am I a new widow,
I’ve a child in its cradle and a husband at war.”
“O yes, you are a new widow,
Your husband was buried three days ago.”
“O earth, open up in four corners!
I want to see the king of my heart.”
“Your mouth has a taste of rose(4),
Whereas mine has a taste of earth.”
Contributed by Cattia Salto - 2015/9/20 - 00:02
buona sera a tutti
una precisazione, ossia che Alberto Cesa non partecipo' al gruppo della Ciapa Rusa, ma col Cantovivo presento' la stessa ballata col titolo "Re Arduin". per brevita' citero' la sola strofa finale ossia:
o tera freida apriti qui
che vado in braccio al me' mari'
nella copertina del disco vengono pure citate le fonti (orali)
delle zone di Nero di Alpette (TO) e del Canavese.
spero di essere stato utile - gianfranco
una precisazione, ossia che Alberto Cesa non partecipo' al gruppo della Ciapa Rusa, ma col Cantovivo presento' la stessa ballata col titolo "Re Arduin". per brevita' citero' la sola strofa finale ossia:
o tera freida apriti qui
che vado in braccio al me' mari'
nella copertina del disco vengono pure citate le fonti (orali)
delle zone di Nero di Alpette (TO) e del Canavese.
spero di essere stato utile - gianfranco
Grazie per la precisazione Gianfranco era proprio convinta che la voce narrante fosse quella di Cesa, meno male che saltuariamente revisiono quanto già pubblicato e correggo gli strafalcioni!!
cattia salto - 2018/6/11 - 18:31
La si trova anche come numero 26 nella raccolta "Canti Monferrini" dell'alessandrino G. Ferraro oltre che ne "I Canti popolari del Piemonte" di C. Nigra dove questa ballata reca il numero 21 e il nome "Morte occulta". La vicenda è più o meno sempre quella anche se il protagonista varia spesso nome: Re Carlin, Re Luis, Re Rinald, Re Luigi, Re Rinaldo, Conte Angiolino...
La ricordo interpretata anche da La Macina dell'amico Gastone Pietrucci nella versione maceratese incisa nel loro quarto LP "Marinaio che vai per acqua" e più recentemente dalla bravissima Donata Pinti nel CD del 2010 "Io t'invoco, libertà!: La canzone piemontese dalla tradizione alla protesta" per la meritoria Nota di Udine.
Un testo simile si trova anche in provincia di Ferrara ed è anch'esso riportato nel primo dei testi citati sopra, il protagonista stavolta è il Conte Cagnolino.
La ricordo interpretata anche da La Macina dell'amico Gastone Pietrucci nella versione maceratese incisa nel loro quarto LP "Marinaio che vai per acqua" e più recentemente dalla bravissima Donata Pinti nel CD del 2010 "Io t'invoco, libertà!: La canzone piemontese dalla tradizione alla protesta" per la meritoria Nota di Udine.
Un testo simile si trova anche in provincia di Ferrara ed è anch'esso riportato nel primo dei testi citati sopra, il protagonista stavolta è il Conte Cagnolino.
Flavio Poltronieri - 2019/8/30 - 19:22
×
Note for non-Italian users: Sorry, though the interface of this website is translated into English, most commentaries and biographies are in Italian and/or in other languages like French, German, Spanish, Russian etc.
Chi era Re Gilardin?
"Il Re Gilardin non è riconducibile ad una persona storica. È piuttosto una figura mitica, che popola la ricca tradizione delle ballate europea. La storia del re, che torna a casa moribondo e la cui morte si occulta, compare in varie ballate (p.es. Comte Arnau/ Le Roi Renaud) ed è possibilmente di origine scandinava oppure bretone." - All'Arrabbiata