Libera nos Domine
PROPAGANDA LIVE 20-3-2020. DIEGO BIANCHI INTERVISTA FRANCESCO GUCCINI DA PAVANA.
adriana 21/3/2020 - 11:49
Bisanzio
Siete sicuri che l'arrangiamento del pezzo sia da attribuirsi a Lucio Dalla? Anche alla luce delle dichiarazioni rilasciate a pagina 110 del libro di Cotto che avete trascritto il 23/9/2016....
Su wikipedia è scritto Ettore de Carolis:
Metropolis
e sulla copertina dell'LP originale:
arrangiamenti collettivi con supervisione di Pier Farri
Su wikipedia è scritto Ettore de Carolis:
Metropolis
e sulla copertina dell'LP originale:
arrangiamenti collettivi con supervisione di Pier Farri
Flavio Poltronieri 12/10/2019 - 20:32
Ciao Flavio, così racconta lo stesso Guccini, ma può darsi che poi Pier Farri si sia opposto e l'arrangiamento di Dalla non sia stato usato.
Lorenzo 12/10/2019 - 20:50
Appunto ho scritto qui sopra: "Anche alla luce delle dichiarazioni rilasciate a pagina 110 del libro di Cotto che avete trascritto il 23/9/2016"
Guccini afferma che l'arrangiamento piaceva a tutti tranne che A Pier Farri e che quello fu l'ultimo disco fatto assieme a lui(con Dalla tornerà invece poi a collaborare per "Emilia")
è evidente che non venne utilizzato il lavoro di Dalla, infatti nessuno lo scrive da nessuna parte, io penso sia meglio toglierlo anche da qui, a meno che non ci sia qualcuno che ha altre informazioni....che dici?
Guccini afferma che l'arrangiamento piaceva a tutti tranne che A Pier Farri e che quello fu l'ultimo disco fatto assieme a lui(con Dalla tornerà invece poi a collaborare per "Emilia")
è evidente che non venne utilizzato il lavoro di Dalla, infatti nessuno lo scrive da nessuna parte, io penso sia meglio toglierlo anche da qui, a meno che non ci sia qualcuno che ha altre informazioni....che dici?
Flavio Poltronieri 12/10/2019 - 21:15
Hai ragione, lo toglierò. Resta la curiosità di come suonasse Bisanzio arrangiata da Dalla... fra l'altro è una canzone che secondo me sarebbe stata perfetta per un duetto tra i due. Peccato...
Lorenzo 12/10/2019 - 22:57
Hai ragione Lorenzo: resta la curiosità. Non sono al corrente però se ne esista una registrazione non ufficiale. Mi informerò da fonti certe e poi ti farò sapere.
Ricordo in passato un altro provino straordinario sempre riguardante Dalla che ho citato il 17-11-2014 in:
Le parole incrociate
Ciao
Ricordo in passato un altro provino straordinario sempre riguardante Dalla che ho citato il 17-11-2014 in:
Le parole incrociate
Ciao
Flavio Poltronieri 13/10/2019 - 09:50
Segnalo la suggestiva interpretazione di Bisanzio nella versione greca di Venturi da parte Christiana Vlanti.
Purtroppo il video s'interrompe a metà della canzone.
https://www.facebook.com/francescogucc...
Purtroppo il video s'interrompe a metà della canzone.
https://www.facebook.com/francescogucc...
Gianluigi 12/12/2019 - 14:58
Carissimo Gianluigi, mi sembra che la cosa fosse stata già segnalata a suo tempo in questa pagina (qui per la precisione). Però ignoravo che l'artista greca si chiamasse Christiana Vlanti, e mi fa piacere saperlo. Mi fa piacere perché è greca e deve aver trovato...cantabile la mia versione in greco bizantino, una faticaccia inenarrabile ti assicuro. A tale riguardo c'è un retroscena piuttosto divertente. Sai che noialtri "admins" del sito, nella "stanza dei bottoni" (wow) abbiamo anche una chat interna che ci serve sia per scambiarci opinioni (inserimenti ecc.) sia per delirare alla grande. Successe che -mi sembra di ricordare- il Webmaster, Lorenzo, in chat mi segnalò una versione greca di Bisanzio e mi chiese se potevo trascriverla. Io, bravo e ubbidiente, mi misi subito al lavoro; poi lasciai andare il video e la versione, come dire, mi risultava un pochino familiare. Della serie: che... (continua)
Riccardo Venturi 12/12/2019 - 22:55
ΒΥΖΑΝΤΙΟ
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 7/1/2020 - 09:31
Carissimo Riccardo, avevo scritto in fretta quel commento e poi non ero più venuto su questa pagina. Leggo dunque la Sua risposta solo adesso.
Storia davvero molto curiosa: chi avrà mai passato quel testo alla Vlanti?
A ogni modo, non sarebbe bello chiedere a Christiana un'incisione completa della canzone, magari anche tramite un semplice video su YouTube?
Altrimenti di quel granello di bellezza ci rimarrà per sempre solo una parte.
Un cordiale saluto.
Storia davvero molto curiosa: chi avrà mai passato quel testo alla Vlanti?
A ogni modo, non sarebbe bello chiedere a Christiana un'incisione completa della canzone, magari anche tramite un semplice video su YouTube?
Altrimenti di quel granello di bellezza ci rimarrà per sempre solo una parte.
Un cordiale saluto.
Gianluigi 8/2/2020 - 18:19
Carissimo Gianluigi, sinceramente ignoro completamente chi abbia potuto passare il testo a Christiana Vlanti. Può darsi che lo abbia reperito lei stessa cercando in Rete se esistesse una versione in greco di Bisanzio, può darsi che lo abbiano reperito gli organizzatori dello spettacolo...chi può saperlo. Certamente, una qualche ricerca ci deve pur essere stata, considerando anche il fatto che la mia traduzione non e' in una forma "normale" di greco attuale, ma in un greco di 1500, 1300 anni fa che gli stessi greci di adesso farebbero molta fatica a comprendere.
Sinceramente, non saprei come contattare Christiana Vlanti (che, poi, sarebbe "Vlandì" nella pronuncia reale greca); o meglio, potrei contattare il "Trio Feta" di cui fa o faceva parte, ma sono uno un po' restio ai contatti, e sono decisamente una specie di "orso", vieppiù nella cosiddetta "Grande Rete". C'è anche da immaginare che... (continua)
Sinceramente, non saprei come contattare Christiana Vlanti (che, poi, sarebbe "Vlandì" nella pronuncia reale greca); o meglio, potrei contattare il "Trio Feta" di cui fa o faceva parte, ma sono uno un po' restio ai contatti, e sono decisamente una specie di "orso", vieppiù nella cosiddetta "Grande Rete". C'è anche da immaginare che... (continua)
Riccardo Venturi 8/2/2020 - 19:57
Carissimo Riccardo, poi prometto solennemente di tacermi, ma la Vlanti ha, come ormai quasi tutti i comuni mortali, un profilo Facebook. Volendo, contattarla direttamente sarebbe dunque assai semplice e suppongo pure gesto assai gradito dalla stessa. Tenga di conto che costei è una cantante molto talentuosa nel suo genere, ma non certo una star tipo Beyoncé o Madonna che deve costantemente fronteggiare moltitudini di fan isterizzati quanto le folle dell'Ippodromo di Costantinopoli. In più, mi pare verosimile pensare che la Sua versione di Bisanzio le sia piaciuta parecchio (anche se immagino che, da greca moderna, l'abbia compresa quantomeno con molte difficoltà), visto che ha desiderato interpretarla a quel festival. Inciderla, per la Vlanti sarebbe infine un modo per farsi conoscere in Italia almeno nella nicchia dei gucciniani. Non mi sembra poco. Tra l'altro, penso che i musicisti con... (continua)
Féisbuc, alias Libro dei Ceffi, è utilissimo.
Ci si mettono nome, cognome, indirizzo, numero di telefono e foto segnaletica.
Poi si cercano gli amici, e con gli amici ci si mette a fare discorsi che uno -almeno- aveva un minimo di ritegno di fare al bar.
Poi si esagera e qualcuno si arrabbia perché hai scritto che te i finocchi l'arresteresti tutti (o qualcosa di equivalente), sicché ti ritrovi con un'allegra causa civile che ti priverà di n > 10000 euro.
Eccezionale, no?
Ci si mettono nome, cognome, indirizzo, numero di telefono e foto segnaletica.
Poi si cercano gli amici, e con gli amici ci si mette a fare discorsi che uno -almeno- aveva un minimo di ritegno di fare al bar.
Poi si esagera e qualcuno si arrabbia perché hai scritto che te i finocchi l'arresteresti tutti (o qualcosa di equivalente), sicché ti ritrovi con un'allegra causa civile che ti priverà di n > 10000 euro.
Eccezionale, no?
Io non sto con Oriana 9/2/2020 - 20:26
Sono senz'altro un comunissimo e umilissimo mortale, ma appartengo alla schiera dei "quasi tutti": come profilo mi sono tenuto solo quello della faccia che la natura m'ha dato, ma non l'ho mai infilata in nessun "Book" (né, lo dico sinceramente, ho alcuna intenzione di farlo ne' tempi a venire). Però chiunque sia in possesso di un simile profilo telematico, può ritenersi assolutamente libero di contattare Christiana Vlanti se lo desidera, di segnalarle la cosa e di chiederle se eventualmente dispone di un video completo della canzone, o se sa dove reperirlo. Se la Vlanti non fosse capace di esprimersi in italiano o in inglese, sono disposto anche a dare una mano con il greco per tutte le richieste. Altro proprio non saprei dire, in tutta sincerità.
Quanto alla versione gotica di Bisanzio, ieri, come dire, sotto l'influsso di tutta la discussione sono partito lancia in resta e ho tradotto... (continua)
Quanto alla versione gotica di Bisanzio, ieri, come dire, sotto l'influsso di tutta la discussione sono partito lancia in resta e ho tradotto... (continua)
Riccardo Venturi 9/2/2020 - 22:27
Ciertamente, me resulta difícil acercarme a un texto tan rico y complejo, especialmente cuando ha sido traducido ya a múltiples idiomas por gente tan grande como Riccardo Venturi. A pesar del respeto que me da, no puedo hoy evitar hacer una grosera aproximación a la historia de un personaje que se encuentra en parecida tesitura a la que nos encontramos hoy. Un mundo en acelerado cambio que nos cuesta comprender, y al que casi nunca sabemos no ya con certeza, sino con una mínima confianza en estar yendo por un camino correcto. Una grosera aproximación a una traducción al español, que espero, querido lector, te animes a corregir, complementar, explicar, mejorar en definitiva, en los comentarios.
BIZANCIO
(continua)
(continua)
Sergio Gayol! Che piacere rivederti, non sai quanto...! Un abbraccio forte e grazie per la traduzione spagnola di Bisanzio...non ho davvero parole.
Riccardo Venturi 4/3/2020 - 21:12
Veramente ho ripreso io la traduzione io dal blog di Sergio dove sono arrivato per caso a partire da una canzone di Victor Manuel... comunque gli puoi lasciare un commento sul blog.
Lorenzo 4/3/2020 - 21:45
Sì, Lorenzo, hai ragione e mi sono lasciato un po'...trasportare. Ti chiedo scusa. Lascerò senz'altro un commento sul blog di Sergio, anche se ultimamente la mia arrività sociale in rete è ridotta veramente al lumicino...e comunque mi fa piacere lo stesso! :-)
Riccardo Venturi 4/3/2020 - 22:53
Chanson italienne – Scirocco – Francesco Guccini – 1987
Paroles : Francesco Guccini
Musique : Francesco Guccini – Juan Carlos Biondini [Flaco]
1. Album : Signora Bovary [1987] – Francesco Guccini [1987]
2. Album : Note di viaggio – Capitolo 1: Venite avanti – Interprète : Carmen Consoli [2019]
Dialogue Maïeutique
Je pense, Lucien l’âne mon ami, que tu connais très bien ce sirocco, ce vent des sables, ce vent sec et brûlant qui tombe brusquement sur les villes et qui sème aussi sûrement le chaud que la bise glacée de l’hiver sème l’effroi. L’un comme l’autre vident les boulevards et les esplanades ; ils créent pour un instant un autre climat passablement insalubre et inhospitalier.
Certes, dit Lucien l’âne, ce sont des courants d’airs venus d’ailleurs, qui amènent dans leurs basques des effluves étranges qui bouleversent le paysage olfactif. À moi, ces senteurs lointaines me plaisent... (continua)
Paroles : Francesco Guccini
Musique : Francesco Guccini – Juan Carlos Biondini [Flaco]
1. Album : Signora Bovary [1987] – Francesco Guccini [1987]
2. Album : Note di viaggio – Capitolo 1: Venite avanti – Interprète : Carmen Consoli [2019]
Dialogue Maïeutique
Je pense, Lucien l’âne mon ami, que tu connais très bien ce sirocco, ce vent des sables, ce vent sec et brûlant qui tombe brusquement sur les villes et qui sème aussi sûrement le chaud que la bise glacée de l’hiver sème l’effroi. L’un comme l’autre vident les boulevards et les esplanades ; ils créent pour un instant un autre climat passablement insalubre et inhospitalier.
Certes, dit Lucien l’âne, ce sont des courants d’airs venus d’ailleurs, qui amènent dans leurs basques des effluves étranges qui bouleversent le paysage olfactif. À moi, ces senteurs lointaines me plaisent... (continua)
SIROCCO
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 23/12/2019 - 20:17
Lorenzo 31/1/2020 - 15:52
Auschwitz, o Canzone del bambino nel vento
PIEMONTESE TORINESE / TURIN PIEDMONTESE /
PIÉMONTAIS DE TURIN / TORINON PIEMONTE
Traduzione in piemontese torinese di Gio Ferrara
Translation into Turin Piedmontese by Gio Ferrara
Traduction en piémontais de Turin par Gio Ferrara
Gio Ferraran käännös Torinon piemonteseen
[2019]
Vincenzo Guerrazzi (2016)
PIÉMONTAIS DE TURIN / TORINON PIEMONTE
Traduzione in piemontese torinese di Gio Ferrara
Translation into Turin Piedmontese by Gio Ferrara
Traduction en piémontais de Turin par Gio Ferrara
Gio Ferraran käännös Torinon piemonteseen
[2019]
Vincenzo Guerrazzi (2016)
AUSCHWITZ
(continua)
(continua)
inviata da gio ferrara 3/11/2019 - 19:47
2019
Note di Viaggio
Elisa interpreta Auschwitz
Auschwitz è stato il primo brano che ho proposto a Elisa, che ha accettato subito. La tragedia dei campi di sterminio ha toccato anche la sua famiglia: il nonno di Elisa infatti è stato prigioniero in un campo. Mi ero immaginato questo brano cantato da lei fin da subito, perché è un pezzo che vola molto in alto, e ha bisogno di una voce cristallina e leggera. Tutte le volte che Elisa lo ha cantato si è commossa e questa tensione espressiva ha reso l’esecuzione davvero intensa ed emotiva. Siamo partiti insieme, lei alla voce io alla mandola. Ho subito aggiunto il violino, passato attraverso un harmonizer, in modo che avesse un suono straniante, sospeso, com’è sospeso tutto il brano. Ho usato delle piccole percussioni come la kalimba e poi l’orchestra d’archi per far sì che il finale volasse ancora più alto.”
newsic.it
FRANCESCO GUCCINI... (continua)
Note di Viaggio
Elisa interpreta Auschwitz
Auschwitz è stato il primo brano che ho proposto a Elisa, che ha accettato subito. La tragedia dei campi di sterminio ha toccato anche la sua famiglia: il nonno di Elisa infatti è stato prigioniero in un campo. Mi ero immaginato questo brano cantato da lei fin da subito, perché è un pezzo che vola molto in alto, e ha bisogno di una voce cristallina e leggera. Tutte le volte che Elisa lo ha cantato si è commossa e questa tensione espressiva ha reso l’esecuzione davvero intensa ed emotiva. Siamo partiti insieme, lei alla voce io alla mandola. Ho subito aggiunto il violino, passato attraverso un harmonizer, in modo che avesse un suono straniante, sospeso, com’è sospeso tutto il brano. Ho usato delle piccole percussioni come la kalimba e poi l’orchestra d’archi per far sì che il finale volasse ancora più alto.”
newsic.it
FRANCESCO GUCCINI... (continua)
Dq82 16/11/2019 - 15:23
TEDESCO / GERMAN / ALLEMAND / SAKSA [4]
Traduzione tedesca di Wolfgang Lobolyrix (L. Trans.)
Deutsche Übersetzung von Wolfgang Lobolyrix (L. Trans.)
German translation by Wolfgang Lobolyrix (L. Trans.)
Traduction allemande de Wolfgang Lobolyrix (L. Trans.)
Wolfgang Lobolyrixin saksankielinen käännös
Traduzione tedesca di Wolfgang Lobolyrix (L. Trans.)
Deutsche Übersetzung von Wolfgang Lobolyrix (L. Trans.)
German translation by Wolfgang Lobolyrix (L. Trans.)
Traduction allemande de Wolfgang Lobolyrix (L. Trans.)
Wolfgang Lobolyrixin saksankielinen käännös
AUSCHWITZ
(continua)
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 6/1/2020 - 15:38
VENT'ANNI DOPO. LA PAGINA DI AUSCHWITZ CAMBIA PELLE.
Questa pagina compie vent'anni. È una delle due (assieme a quella dell'Internazionale) che sono pre-esistenti all'intero sito, e che vi sono trasmigrate in seguito. Risale, quindi, al fatidico anno 2000 (o “Dumila”), quello dei famigerati “Millennials”. E' una pagina “Millennial” pure lei, quindi. Nell'anno Dumila, il quattordici di giugno, Francesco Guccini compiva sessant'anni; all'epoca, si riuniva quotidianamente sull'ancora misteriosa “Internet”, e nella fattispecie nell'ancor più misteriosa “Usenet”, una congrega di pazzoidi e pazzoidesse in luoghi, embrioni di una già piuttosto folle “socialità” in rete, detti “Newsgroups” (italiano: niusgrùppi o gnusgrùppi); suddivisi in varie “gerarchie”, vi si poteva discutere un po' di ogni cosa. Uno di questi niusgrùppi, della “gerarchia it.”, si chiamava it.fan.guccini (poi mutato in it.fan.musica.guccini).... (continua)
Questa pagina compie vent'anni. È una delle due (assieme a quella dell'Internazionale) che sono pre-esistenti all'intero sito, e che vi sono trasmigrate in seguito. Risale, quindi, al fatidico anno 2000 (o “Dumila”), quello dei famigerati “Millennials”. E' una pagina “Millennial” pure lei, quindi. Nell'anno Dumila, il quattordici di giugno, Francesco Guccini compiva sessant'anni; all'epoca, si riuniva quotidianamente sull'ancora misteriosa “Internet”, e nella fattispecie nell'ancor più misteriosa “Usenet”, una congrega di pazzoidi e pazzoidesse in luoghi, embrioni di una già piuttosto folle “socialità” in rete, detti “Newsgroups” (italiano: niusgrùppi o gnusgrùppi); suddivisi in varie “gerarchie”, vi si poteva discutere un po' di ogni cosa. Uno di questi niusgrùppi, della “gerarchia it.”, si chiamava it.fan.guccini (poi mutato in it.fan.musica.guccini).... (continua)
Riccardo Venturi, 2000-2020 9/1/2020 - 11:58
Natale 1944, lager di Birkenau
Non so dopo quanto mi destò il grido di Maria, ma certamente doveva mancare poco alla sveglia. Sobbalzai spaventata e vidi che la giovane si torceva mentre gocce di sudore le scendevano per il viso contratto. Le mani annaspavano sul pagliericcio in cerca di qualcosa cui aggrapparsi,
e finirono con lo stringere disperatamente le spalle di Adela.
- Ci siamo - mormorava lei con espressione quasi estatica. - Ci siamo, oh, figlia mia!
Intanto le altre donne si erano destate a quel crescendo doloroso. Corse nella baracca la voce che Maria stava partorendo, e tutte, compresa Erna e le stubowe e le ragazzine dagli occhi inebetiti dal sonno, scesero dai pagliericci e si riunirono intorno alla nostra nicchia.
Era buio perché la luce non si accendeva che all'ora della sveglia, ma Erna fece portare una candela, e si chinò sulla cuccia, mentre il grido di Maria si... (continua)
gianfranco 9/1/2020 - 17:03
ROMENO / ROMANIAN / ROUMAIN / ROMANIA [2]
Versione romena di Liana (L. Trans.)
Romanian version by Liana (L. Trans.)
Version roumaine de Liana (L. Trans.)
Lianan tuntematon romaniankielinen käännös (L. Trans.)
Versione romena di Liana (L. Trans.)
Romanian version by Liana (L. Trans.)
Version roumaine de Liana (L. Trans.)
Lianan tuntematon romaniankielinen käännös (L. Trans.)
AUSCHWITZ
(continua)
(continua)
inviata da Dq82 15/1/2020 - 13:24
La cazzata più cazzata mai spacciata nella storia dell'umanità è che l'Auschwitz fosse hiper super organizzato, perché tedeschi so' così ordinati, precisi, in maniera quasi inumana.
Niente affatto. Era un caos, come è il caos ogni guerra e in modo particolare ogni fine di ogni guerra.
Non Vi fate infarcire le teste di tante cazzate.
È successo.
Tutto qua.
Niente affatto. Era un caos, come è il caos ogni guerra e in modo particolare ogni fine di ogni guerra.
Non Vi fate infarcire le teste di tante cazzate.
È successo.
Tutto qua.
Krzysiek 25/1/2020 - 01:08
da: IBM and the Holocaust
di: Edwin Black
Editore Rizzoli, 2001
I N T R O D U Z I O N E
LEGGERE QUESTO LIBRO sarà molto inquietante.
È stato molto inquietante anche scriverlo. Il volume spiega infatti come, in modo diretto o attraverso le sue filiali, l'IBM abbia partecipato consapevolmente all'Olocausto e abbia consentito il funzionamento della macchina bellica nazista che uccise milioni di persone in tutta l'Europa. L'umanità non si accorse nemmeno della silenziosa comparsa del concetto di informazioni altamente organizzate, concetto che poi sarebbe diventato un mezzo di controllo sociale, un'arma da guerra e uno strumento per la distruzione etnica.
L'avvenimento che diede il via all'intero processo si verificò nel giorno più funesto del secolo scorso, il 30 gennaio 1933, quando Adolf Hitler salì al potere. Hitler e il suo odio per gli ebrei furono l'assurda forza propulsiva... (continua)
di: Edwin Black
Editore Rizzoli, 2001
I N T R O D U Z I O N E
LEGGERE QUESTO LIBRO sarà molto inquietante.
È stato molto inquietante anche scriverlo. Il volume spiega infatti come, in modo diretto o attraverso le sue filiali, l'IBM abbia partecipato consapevolmente all'Olocausto e abbia consentito il funzionamento della macchina bellica nazista che uccise milioni di persone in tutta l'Europa. L'umanità non si accorse nemmeno della silenziosa comparsa del concetto di informazioni altamente organizzate, concetto che poi sarebbe diventato un mezzo di controllo sociale, un'arma da guerra e uno strumento per la distruzione etnica.
L'avvenimento che diede il via all'intero processo si verificò nel giorno più funesto del secolo scorso, il 30 gennaio 1933, quando Adolf Hitler salì al potere. Hitler e il suo odio per gli ebrei furono l'assurda forza propulsiva... (continua)
Krzys la tua affermazione è estremamente pericolosa: uno dei capisaldi del negazionismo è esattamente questa: non è vero che Hitler abbia comandato lo sterminio, più probabilmente è stato frutto di ufficiali troppo zelanti e con la buona collaborazione di una parte degli internati (vari Kapò e altri "privilegiati") che pur di sopravvivere hanno fatto parte della macchina dello sterminio, ma più per caso e per fatti contingenti, che non per una reale organizzazione: si legga a tale proposito "La menzogna di Ulisse"
Dq82 25/1/2020 - 17:54
Il negazionismo è pura e semplice follia. Negare l’evidenza dei fatti per scagionare i nazisti in qualche modo mi sembra un delitto.
Resta il fatto che si fanno troppe chiacchiere e che qualcuno sta cercando da anni di alimentare la confusione.
Lo sterminio di sei milioni di ebrei parla da solo. Lo sterminio ad opera dello stalinismo si commenta anch’esso da solo. Quello che produce di delitti il neoliberismo e’ sotto gli occhi di tutti.
Sarebbe ora di finirla con tutte le dittature. Diversamente motivate, esse producono solo tragedie e negazione dei diritti umani più elementari.
In tutti i regimi, c’è sempre chi domina e fa la bella vita e chi subisce e stenta a sopravvivere. Finché esisterà l’ingiustizia, non ci sarà mai pace.
Dov’è finita la Sinistra con tutte le sue buone intenzioni?
Resta il fatto che si fanno troppe chiacchiere e che qualcuno sta cercando da anni di alimentare la confusione.
Lo sterminio di sei milioni di ebrei parla da solo. Lo sterminio ad opera dello stalinismo si commenta anch’esso da solo. Quello che produce di delitti il neoliberismo e’ sotto gli occhi di tutti.
Sarebbe ora di finirla con tutte le dittature. Diversamente motivate, esse producono solo tragedie e negazione dei diritti umani più elementari.
In tutti i regimi, c’è sempre chi domina e fa la bella vita e chi subisce e stenta a sopravvivere. Finché esisterà l’ingiustizia, non ci sarà mai pace.
Dov’è finita la Sinistra con tutte le sue buone intenzioni?
sergio falcone 26/1/2020 - 12:22
CHIUSURA TEMPORANEA DEI COMMENTI SU QUESTA PAGINA
A seguito dello spettacolo indecoroso di queste ultime ore su questa pagina:
a) Alcuni commenti sono stati rimossi. Invitiamo i relativi commentatori a trasferirsi per i loro duelli rusticani su "Facebook" o uno degli altri oramai numerosi "Social media" dai quali questo sito rifugge come la peste bubbonica.
b) Qualsiasi altro commento su questa pagina è temporaneamente disabilitato.
Questo sito non è una palestra per mostrare muscoli e muscoletti, e la cosa vale per tutti.
Si possono fare discussioni anche aspre, e esprimendo punti di vista anche radicalmente diverse. Ma mai, e ripeto mai travalicando i limiti della civiltà e del rispetto reciproco.
In quasi diciassette anni di vita di questo sito, è la prima volta che i commenti su una pagina vengono, seppur temporaneamente, disabilitati. E' toccato alla pagina su "Auschwitz" esattamente... (continua)
A seguito dello spettacolo indecoroso di queste ultime ore su questa pagina:
a) Alcuni commenti sono stati rimossi. Invitiamo i relativi commentatori a trasferirsi per i loro duelli rusticani su "Facebook" o uno degli altri oramai numerosi "Social media" dai quali questo sito rifugge come la peste bubbonica.
b) Qualsiasi altro commento su questa pagina è temporaneamente disabilitato.
Questo sito non è una palestra per mostrare muscoli e muscoletti, e la cosa vale per tutti.
Si possono fare discussioni anche aspre, e esprimendo punti di vista anche radicalmente diverse. Ma mai, e ripeto mai travalicando i limiti della civiltà e del rispetto reciproco.
In quasi diciassette anni di vita di questo sito, è la prima volta che i commenti su una pagina vengono, seppur temporaneamente, disabilitati. E' toccato alla pagina su "Auschwitz" esattamente... (continua)
Riccardo Venturi 27/1/2020 - 20:31
Natale 1966
Nel periodo di Avvento di quel lontano dicembre ’66 chi scrive ebbe modo di ascoltare, registrare e poi “trasmettere” (nell’officina in cui lavorava) con un miagolante (senza capstan) registratore quella canzone dell’Equipe 84, che, insieme al libro (uscito per una singolare coincidenza in quello stesso periodo) di Vincenzo Pappalettera, ebbe la ventura di far aprire un occhio (non due : l’altro non lo abbiamo ancora aperto) a quella generazione dalle “idee poche ma confuse”, che presto avrebbe lasciato i sampietrini per una più comoda e retribuita scrivania in qualche banca.
Adesso, tanta acqua è passata, invano, sotto i ponti, il vento non si è affatto calmato, come furono profeti quelli del gruppo e la confusione intorno alla cupa vicenda è, a mio parere ancora peggiore di quando all’epoca, i (già allora) pochi superstiti cercavano invano di far capire cosa era successo:... (continua)
Nel periodo di Avvento di quel lontano dicembre ’66 chi scrive ebbe modo di ascoltare, registrare e poi “trasmettere” (nell’officina in cui lavorava) con un miagolante (senza capstan) registratore quella canzone dell’Equipe 84, che, insieme al libro (uscito per una singolare coincidenza in quello stesso periodo) di Vincenzo Pappalettera, ebbe la ventura di far aprire un occhio (non due : l’altro non lo abbiamo ancora aperto) a quella generazione dalle “idee poche ma confuse”, che presto avrebbe lasciato i sampietrini per una più comoda e retribuita scrivania in qualche banca.
Adesso, tanta acqua è passata, invano, sotto i ponti, il vento non si è affatto calmato, come furono profeti quelli del gruppo e la confusione intorno alla cupa vicenda è, a mio parere ancora peggiore di quando all’epoca, i (già allora) pochi superstiti cercavano invano di far capire cosa era successo:... (continua)
A Riccardo Venturi e a chi avrà il buon cuore di leggere.
Non so cosa sia accaduto, ma mi dispiace tanto che si sia arrivati a questo punto. Nella polemica, non bisognerebbe mai trascendere. Siamo tutti esseri umani, messi spesso a dura prova. È della persona civile, però, il frenare le proprie intemperanze. Dall’altra parte, c’è chi può soffrire a causa dei nostri eccessi.
Non so cosa sia accaduto, ma mi dispiace tanto che si sia arrivati a questo punto. Nella polemica, non bisognerebbe mai trascendere. Siamo tutti esseri umani, messi spesso a dura prova. È della persona civile, però, il frenare le proprie intemperanze. Dall’altra parte, c’è chi può soffrire a causa dei nostri eccessi.
sergio falcone 29/1/2020 - 13:57
vorrei aggiungere qualche breve nota ai frettolosi appunti che ho inviato nei giorni scorsi.
Per quanto riguarda i dati statistici, penso vadano aggiunti la "durata" (scientificamente programmata) di quanti venivano risparmiati dal gas per essere adibiti al lavoro, e la loro percentuale rispetto al totale degli arrivi. Ma anche i nomi delle Industrie/fabbriche che usarono mano d'opera così a buon mercato.
Per quanto riguarda la differenza tra “gulag” e “campi di sterminio nazisti” (argomento ricorrente quanto poco rilevante, penso, sia per chi sta scrivendo sia per chi aveva ben altro da pensare per scampare alle bastonate del Kapo o dell’equivalente sovietico, mi sembra si chiamasse “detenuto di turno”) vorrei citare quanto scriveva Michele Sarfatti :
Neanche le precedenti vicende antisemite, talora violentissime, reggono il confronto con quella qui narrata. Nè peraltro è scientificamente... (continua)
Per quanto riguarda i dati statistici, penso vadano aggiunti la "durata" (scientificamente programmata) di quanti venivano risparmiati dal gas per essere adibiti al lavoro, e la loro percentuale rispetto al totale degli arrivi. Ma anche i nomi delle Industrie/fabbriche che usarono mano d'opera così a buon mercato.
Per quanto riguarda la differenza tra “gulag” e “campi di sterminio nazisti” (argomento ricorrente quanto poco rilevante, penso, sia per chi sta scrivendo sia per chi aveva ben altro da pensare per scampare alle bastonate del Kapo o dell’equivalente sovietico, mi sembra si chiamasse “detenuto di turno”) vorrei citare quanto scriveva Michele Sarfatti :
Neanche le precedenti vicende antisemite, talora violentissime, reggono il confronto con quella qui narrata. Nè peraltro è scientificamente... (continua)
Intervento della senatrice Liliana Segre al parlamento europeo
Discorso della senatrice Liliana Segre alla cerimonia di commemorazione delle vittime dell'Olocausto
Il commovente discorso della Senatrice Liliana Segre al Parlamento europeo a Bruxelles nel corso della cerimonia di commemorazione delle vittime dell'Olocausto.
Credo che, all’atto pratico, non vi sia nessuna differenza tra campi di concentramento nazisti, stalinisti, neoliberisti o di qualsiasi altro genere. Una testimonianza:
La Kolyma è un pianeta incantato non soltanto perché laggiù l’inverno dura nove mesi su dieci … perché è tutta uno speclager, un lager staliniano di sterminio … è vero che alla Kolyma non c’erano le camere a gas, preferivano farti morire per assideramento, per estenuazione … ero stato condannato durante la guerra per aver detto che Bunin era un classico russo … se sono sopravvissuto, se sono uscito dall’inferno della Kolyma lo devo unicamente al fatto di essere diventato infermiere … quanto alla nostra anima di prima, non contavamo più di ritrovarla. E non l’abbiamo più ritrovata, naturalmente. Nessuno di noi.
Šalamov
La Kolyma è un pianeta incantato non soltanto perché laggiù l’inverno dura nove mesi su dieci … perché è tutta uno speclager, un lager staliniano di sterminio … è vero che alla Kolyma non c’erano le camere a gas, preferivano farti morire per assideramento, per estenuazione … ero stato condannato durante la guerra per aver detto che Bunin era un classico russo … se sono sopravvissuto, se sono uscito dall’inferno della Kolyma lo devo unicamente al fatto di essere diventato infermiere … quanto alla nostra anima di prima, non contavamo più di ritrovarla. E non l’abbiamo più ritrovata, naturalmente. Nessuno di noi.
Šalamov
sergio falcone 30/1/2020 - 13:47
Perché nessuno/a dica: “Non credevo… Non sapevo… Non pensavo...”
La storia e la memoria servono al presente. Per capire, per lottare, per non auto-assolverci e far finta di non sapere. Nella nostra democratica repubblica ci sono i campi di internamento, si chiamano Cpr, si chiamavano Cie e prima ancora Cpt, ma la sostanza non cambia. Sono stati istituiti da Livia Turco e Giorgio Napolitano con la Legge n. 40 del 1998, legge votata da tutta la Sinistra parlamentare, Verdi e Rifondaziine compresi, legge che ha introdotto nel nostro paese il concetto di detenzione amministrativa, uno strappo importante nella concezione del diritto perché si può essere perseguite/i per una condizione e non per un reato.
E’ un concetto nazista, taterschuld, apparso nella dottrina tedesca all’inizio degli anni ’40 del ‘900 secondo il quale si è perseguite/i in relazione non ad una colpa legata ad un reato specifico,... (continua)
La storia e la memoria servono al presente. Per capire, per lottare, per non auto-assolverci e far finta di non sapere. Nella nostra democratica repubblica ci sono i campi di internamento, si chiamano Cpr, si chiamavano Cie e prima ancora Cpt, ma la sostanza non cambia. Sono stati istituiti da Livia Turco e Giorgio Napolitano con la Legge n. 40 del 1998, legge votata da tutta la Sinistra parlamentare, Verdi e Rifondaziine compresi, legge che ha introdotto nel nostro paese il concetto di detenzione amministrativa, uno strappo importante nella concezione del diritto perché si può essere perseguite/i per una condizione e non per un reato.
E’ un concetto nazista, taterschuld, apparso nella dottrina tedesca all’inizio degli anni ’40 del ‘900 secondo il quale si è perseguite/i in relazione non ad una colpa legata ad un reato specifico,... (continua)
sergio falcone 30/1/2020 - 13:51
Per Sergio Falcone
Spero che Lei non mi fraintenda, ma non sono per nulla d'accordo con il Suo “all’atto pratico, non vi è nessuna differenza tra campi di concentramento nazisti, stalinisti, neoliberisti o di qualsiasi altro genere.”
Il negazionismo ed il revisionismo sono sicuramente aberranti, ma anche il “qualunquismo” - inteso come il mettere insieme “la qualunque”, fare di ogni erba un fascio – non mi pare positivo.
Io penso che nelle età moderna e contemporanea il Male Assoluto si sia palesato moltissime volte, ma mai ha assunto la valenza e la portata che ha avuto per l'Olocausto ebraico.
Per numero di vittime in un dato lasso di tempo, per come fu scientificamente organizzato e quasi portato a termine, la Shoah non ha paragoni, e metterlo sullo stesso piano dei crimini dello stalinismo o del capitalismo o tanto meno delle politiche migratorie europee vuol dire relativizzarlo,... (continua)
Spero che Lei non mi fraintenda, ma non sono per nulla d'accordo con il Suo “all’atto pratico, non vi è nessuna differenza tra campi di concentramento nazisti, stalinisti, neoliberisti o di qualsiasi altro genere.”
Il negazionismo ed il revisionismo sono sicuramente aberranti, ma anche il “qualunquismo” - inteso come il mettere insieme “la qualunque”, fare di ogni erba un fascio – non mi pare positivo.
Io penso che nelle età moderna e contemporanea il Male Assoluto si sia palesato moltissime volte, ma mai ha assunto la valenza e la portata che ha avuto per l'Olocausto ebraico.
Per numero di vittime in un dato lasso di tempo, per come fu scientificamente organizzato e quasi portato a termine, la Shoah non ha paragoni, e metterlo sullo stesso piano dei crimini dello stalinismo o del capitalismo o tanto meno delle politiche migratorie europee vuol dire relativizzarlo,... (continua)
Bernart Bartleby 30/1/2020 - 22:15
Per Bernart Bartleby.
Mi permetto di rimanere della mia opinione. Tutti i sistemi politici sono gerarchici, autoritari e criminali. La Storia e’ un enorme scempio ai danni dei miti, degli onesti e degli ultimi. E nessuno ancora e’ riuscito a porvi rimedio.
Mi permetto di rimanere della mia opinione. Tutti i sistemi politici sono gerarchici, autoritari e criminali. La Storia e’ un enorme scempio ai danni dei miti, degli onesti e degli ultimi. E nessuno ancora e’ riuscito a porvi rimedio.
sergio falcone 31/1/2020 - 12:59
Rapporto Eurispes 2020: la Shoah per il 15,6% degli italiani non è mai esistita.
Nel 2004 i "negazionisti" erano il 2,7%. Il Viminale: «Dati allarmanti, non dobbiamo sottovalutarli». E per un italiano su cinque «Mussolini è stato un grande leader»
La Shoah? Per un italiano su sei non è mai esistita. È scritto nel rapporto Eurispes 2020, e a scorrere i suoi dati vengono i brividi, e non soltanto perché il 15,6 per cento degli italiani nega che la Shoah sia mai avvenuta ma anche perché poi c’è un altro 16,1 per cento di italiani che dice : sì, la Shoah c’è stata ma non è stata un fenomeno così importante.
Nel 2004 il negazionismo riguardava il 2,7 per cento degli italiani .
«Sono dati allarmanti che non dobbiamo sottovalutare», dice Matteo Mauri, vice ministro dell’Interno, aggiungendo: «Il negazionismo continua ad infangare la memoria di questa tragedia».
Il negazionismo degli italiani... (continua)
Nel 2004 i "negazionisti" erano il 2,7%. Il Viminale: «Dati allarmanti, non dobbiamo sottovalutarli». E per un italiano su cinque «Mussolini è stato un grande leader»
La Shoah? Per un italiano su sei non è mai esistita. È scritto nel rapporto Eurispes 2020, e a scorrere i suoi dati vengono i brividi, e non soltanto perché il 15,6 per cento degli italiani nega che la Shoah sia mai avvenuta ma anche perché poi c’è un altro 16,1 per cento di italiani che dice : sì, la Shoah c’è stata ma non è stata un fenomeno così importante.
Nel 2004 il negazionismo riguardava il 2,7 per cento degli italiani .
«Sono dati allarmanti che non dobbiamo sottovalutare», dice Matteo Mauri, vice ministro dell’Interno, aggiungendo: «Il negazionismo continua ad infangare la memoria di questa tragedia».
Il negazionismo degli italiani... (continua)
gianfranco 31/1/2020 - 14:28
Sentenza n. 1683/2011
Tra la giurisprudenza più recente vale la pena di ricordare la sentenza n. 1683/2011, in cui torna il tema della violenza diretta: la Corte dei Conti, Sezione giurisdizionale per il Lazio, ha rigettato il ricorso presentato contro il provvedimento n. 89574 del 27 marzo 2008 con cui la Commissione per le provvidenze a favore dei perseguitati politici antifascisti o razziali aveva negato il vitalizio. In questo caso, il ricorrente asseriva di essere stato costretto a subire «sotto i propri occhi l’arresto del padre [...], ebreo e perseguitato politico antifascista, da parte dei carabinieri che lo tradussero in via Tasso» da dove fu poi spostato a Regina Coeli per essere infine fucilato alle Fosse Ardeatine; e il giudice, con sentenza pronunciata nell’udienza del 19 aprile 2011, si è così espresso:
«quanto al conseguente indelebile e innegabile trauma psicologico e fisico... (continua)
Tra la giurisprudenza più recente vale la pena di ricordare la sentenza n. 1683/2011, in cui torna il tema della violenza diretta: la Corte dei Conti, Sezione giurisdizionale per il Lazio, ha rigettato il ricorso presentato contro il provvedimento n. 89574 del 27 marzo 2008 con cui la Commissione per le provvidenze a favore dei perseguitati politici antifascisti o razziali aveva negato il vitalizio. In questo caso, il ricorrente asseriva di essere stato costretto a subire «sotto i propri occhi l’arresto del padre [...], ebreo e perseguitato politico antifascista, da parte dei carabinieri che lo tradussero in via Tasso» da dove fu poi spostato a Regina Coeli per essere infine fucilato alle Fosse Ardeatine; e il giudice, con sentenza pronunciata nell’udienza del 19 aprile 2011, si è così espresso:
«quanto al conseguente indelebile e innegabile trauma psicologico e fisico... (continua)
gianfranco 31/1/2020 - 15:41
Dio è morto
Quando Dio morì sul serio
dell'Anonimo Toscano del XXI Secolo
Dio è morto: il celeberrimo aforisma di Friedrich Nietzsche, la canzone di Guccini, la battuta di Woody Allen (“Dio è morto, Marx è morto e anch'io non mi sento troppo bene”)...però occorre sapere che, almeno una volta, si è usciti dalla filosofia e dalla metafora, per occuparsi della morte di Dio in una maniera terribilmente reale e pratica. Dio, infatti, è morto; ma proprio morto stecchito. È accaduto, per la precisione, ventisei anni fa, nel 1994.
In quell'anno, infatti, James Kenneth Morrow, scrittore americano nato nel 1947, pubblicò presso la casa editrice Harcourt Brace un preciso resoconto della morte di Dio e di quel che ne ebbe a conseguire di curioso e di apocalittico. Si tratta di Towing Jehovah (lett.: “rimorchiando Geova”, ma tradotto in italiano nel 1999 per la casa editrice Il Saggiatore col titolo L'ultimo viaggio... (continua)
dell'Anonimo Toscano del XXI Secolo
Dio è morto: il celeberrimo aforisma di Friedrich Nietzsche, la canzone di Guccini, la battuta di Woody Allen (“Dio è morto, Marx è morto e anch'io non mi sento troppo bene”)...però occorre sapere che, almeno una volta, si è usciti dalla filosofia e dalla metafora, per occuparsi della morte di Dio in una maniera terribilmente reale e pratica. Dio, infatti, è morto; ma proprio morto stecchito. È accaduto, per la precisione, ventisei anni fa, nel 1994.
In quell'anno, infatti, James Kenneth Morrow, scrittore americano nato nel 1947, pubblicò presso la casa editrice Harcourt Brace un preciso resoconto della morte di Dio e di quel che ne ebbe a conseguire di curioso e di apocalittico. Si tratta di Towing Jehovah (lett.: “rimorchiando Geova”, ma tradotto in italiano nel 1999 per la casa editrice Il Saggiatore col titolo L'ultimo viaggio... (continua)
L'Anonimo Toscano del XXI secolo 7/1/2020 - 10:19
Cioè, fammi capire: credi davvero che ora perché c'è di mezzo una nave cilena e un trasporto eccezionale riuscirai a evitare il vallone di Armageddon...?
Il 3 dicembre del '39
Benito Pio Jack Benski Stalìn compie 80 anni!!
Solo di qualche mese maggiore del suo autore (che, come si sa, è nato il 14 giugno 1940, giorno in cui le truppe hitleriane entravano in Parigi conquistata e il Che Guevara compiva 12 anni), oggi Benito Pio Jack Benski Stalìn, il protagonista di questa canzone da "tutta una vita", compie ottant'anni. Bel traguardo! E gli facciamo, ovviamente, tutti i nostri migliori auguri.
Essendo, in pratica, un perfetto esempio di italiano standard, c'è da giurare che si sarà aggiunto dei componenti al suo già lungo nome. Già nell'introduzione a questa canzone (inserita nel 2006...tredici anni fa, quando Benito Pio eccetera di anni ne aveva "solo" sessantasette) la cosa era stata prospettata. Occorre ricordare che la vita di Benito Pio eccetera viene oramai seguita da ben cinquantadue anni (la canzone è del 1967): comincia con un giovane ventottenne.
Come... (continua)
Solo di qualche mese maggiore del suo autore (che, come si sa, è nato il 14 giugno 1940, giorno in cui le truppe hitleriane entravano in Parigi conquistata e il Che Guevara compiva 12 anni), oggi Benito Pio Jack Benski Stalìn, il protagonista di questa canzone da "tutta una vita", compie ottant'anni. Bel traguardo! E gli facciamo, ovviamente, tutti i nostri migliori auguri.
Essendo, in pratica, un perfetto esempio di italiano standard, c'è da giurare che si sarà aggiunto dei componenti al suo già lungo nome. Già nell'introduzione a questa canzone (inserita nel 2006...tredici anni fa, quando Benito Pio eccetera di anni ne aveva "solo" sessantasette) la cosa era stata prospettata. Occorre ricordare che la vita di Benito Pio eccetera viene oramai seguita da ben cinquantadue anni (la canzone è del 1967): comincia con un giovane ventottenne.
Come... (continua)
CCG/AWS Staff 3/12/2019 - 06:01
Riccardo Venturi, 3-12-2019 09:06
ON 3 DECEMBER 1939
(continua)
(continua)
Francesco Guccini: Canzone delle osterie di fuori porta
Chanson italienne – Canzone delle osterie di fuori porta – Francesco Guccini – 1972
Paroles de Francesco Guccini
Musique de Francesco Guccini, Ettore De Carolis et Vince Tempera
Album : "Stanze di vita quotidiana"
Presque un testament spirituel et artistique de Francesco Guccini, écrit non pas aujourd’hui, mais il y a presque 50 ans, et au début de son succès…
Paroles de Francesco Guccini
Musique de Francesco Guccini, Ettore De Carolis et Vince Tempera
Album : "Stanze di vita quotidiana"
Presque un testament spirituel et artistique de Francesco Guccini, écrit non pas aujourd’hui, mais il y a presque 50 ans, et au début de son succès…
LA CHANSON DES BISTROTS DE QUARTIER
(continua)
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 28/11/2019 - 16:58
Canzone delle osterie in pieno centro, ossia: Il testamento dell'Anonimo
dell' Anonimo Toscano del XXI Secolo (28 novembre 2019)
Il sottoscritto approfitta dell' (inatteso) inserimento delle Osterie di fuori porta gucciniane, per fare anch'Egli testamento. D'accordo che, come è del resto risaputo, Egli è pressoché immortale e quindi non ce ne sarebbe a rigore bisogno; però, come si suol dire, non si sa mai. Una nota per Marco Valdo M.I.: ho visto che, a corredo della sua traduzione francese delle Osterie ha messo quel famoso dipinto di Vincenzino l'Olandese che ritrae un bistrot di Arles. Mi è preso un grumo di ricordi; dato che, esattamente nell'aprile del 1992, in quell'esercizio commerciale ci ho messo piede personalmente di persona, e non da solo, una sera che soffiava un mistral spaventoso (e dopo che nel pomeriggio del medesimo giorno ero passato per Sète e per la Plage de la Corniche). Grazie. [AT-XXI]
dell' Anonimo Toscano del XXI Secolo (28 novembre 2019)
Il sottoscritto approfitta dell' (inatteso) inserimento delle Osterie di fuori porta gucciniane, per fare anch'Egli testamento. D'accordo che, come è del resto risaputo, Egli è pressoché immortale e quindi non ce ne sarebbe a rigore bisogno; però, come si suol dire, non si sa mai. Una nota per Marco Valdo M.I.: ho visto che, a corredo della sua traduzione francese delle Osterie ha messo quel famoso dipinto di Vincenzino l'Olandese che ritrae un bistrot di Arles. Mi è preso un grumo di ricordi; dato che, esattamente nell'aprile del 1992, in quell'esercizio commerciale ci ho messo piede personalmente di persona, e non da solo, una sera che soffiava un mistral spaventoso (e dopo che nel pomeriggio del medesimo giorno ero passato per Sète e per la Plage de la Corniche). Grazie. [AT-XXI]
So' ri'iùse ieri, finarmente, l'osterie in pieno centro
(continua)
(continua)
Van Loon
Ed infatti, oggi 18 novembre 2019 Van Loon esce dagli "Extra" e viene riportata al suo autore.
CCG/AWS Staff 18/11/2019 - 12:31
Ne sono contento, è interessante che per anni io avessi inteso "sembrò quasi baciato da una buona sorte, quando dovette andare" nel senso di una morte "pietosa" magari dopo una lunga malattia, invece quando Guccini scrisse la canzone il padre era ancora vivo e i versi si riferiscono alla partenza per la guerra di Grecia...
Lorenzo 18/11/2019 - 15:19
Per puro caso (o no?) stiamo ragionando di queste cose proprio nell'anniversario esatto (18 novembre) del discorsetto del Dvce in cui affermò con sicumera "Spezzeremo le reni alla Grecia!" (l'attacco era avvenuto il 28 ottobre precedente, anniversario della "Marcia su Roma" e -incidentalmente- anche il giorno in cui mio padre compiva diciassette anni). Salvd!
Riccardo Venturi 18/11/2019 - 16:56
Francesco Guccini: Canzone quasi d'amore
2019
Note di Viaggio
Malika Ayane interpreta Canzone quasi d'amore
Note di Viaggio
Malika Ayane interpreta Canzone quasi d'amore
Malika Ayane sapeva fin dall’inizio di voler interpretare Canzone quasi d’amore, perché, a suo dire, è stata la colonna sonora della sua adolescenza. L’ho immaginata come un discorso tra sé e sé, come un bilancio, raccontato sottovoce, del proprio passato e del proprio presente, fatto di tante domande e di poche certezze. L’introduzione, voce e chitarra, è stata registrata in diretta, senza preoccuparci di tempo e velocità, il resto dell’arrangiamento ho voluto affidarlo al pianoforte e all’orchestra d’archi di modo che la bellezza e il fascino della melodia del brano emergessero a pieno.”
FRANCESCO GUCCINI il nuovo disco traccia per traccia - Newsic.it
Note di Viaggio – capitolo 1: venite avanti… è il nuovo disco di Francesco Guccini. La prima parte di un progetto più ampio di disco-raccolta delle sue più belle e indimenticabili canzoni completamente riarrangiate e prodotte da Mauro Pagani e interpretate dalle grandi voci della musica italiana.
16/11/2019 - 16:03
Opinione personale: si sente la passione di Malika Ayane per questa canzone ma secondo me sbaglia le pause, che soprattutto alla fine sono fondamentali.
Comunque io spero fortemente che nel secondo capitolo troveremo Libera nos domine interpretata dagli Zen Circus e Canzone di notte n.2 rifatta da Giorgio Canali & Rossofuoco. Qualcuno ha il contatto di Pagani per passargli il suggerimento?
Comunque io spero fortemente che nel secondo capitolo troveremo Libera nos domine interpretata dagli Zen Circus e Canzone di notte n.2 rifatta da Giorgio Canali & Rossofuoco. Qualcuno ha il contatto di Pagani per passargli il suggerimento?
Lorenzo 16/11/2019 - 16:08
D'accordo con Lorenzo su questo capolavoro. Poi non trovo assolutamente adatto neanche il suo timbro di voce troppo giovane per parlare di bilanci in maniera emotivamente credibile!
Flavio Poltronieri 16/11/2019 - 16:46
beh in realtà Malika Ayane ha 35 anni che è più o meno l'età che aveva Guccini quando ha scritto questa canzone. Poi certo ci sono quelli che appena giovani sono invecchiati e quelli a cui rimane la voce giovane :)
Lorenzo 16/11/2019 - 16:50
La voce non è solo un timbro. Esprime con le parole quello che sei e hai vissuto ma è altro in essa a renderlo vero o falso. Comunque come diceva Guccini in una sua canzone (che nemmeno quella mi piace, tra l'altro) "ognuno vada dove vuole andare", spero solo non si cominci a fare con Guccini quello che si è fatto con De André...
Flavio Poltronieri 16/11/2019 - 17:31
Noi non ci saremo
2019
Note di Viaggio
Margherita Vicario interpreta Noi non ci saremo
Uno degli obiettivi di questo progetto era far conoscere Guccini a un pubblico più giovane, e in quest’ottica mi è venuto naturale proporre Noi Non Ci Saremo a Margherita Vicario. È uno dei primi pezzi che ha scritto Guccini, un testo molto legato agli anni ‘60, alla cultura beat e, soprattutto, alla paura del disastro nucleare, tipica di quegli anni. Margherita l’ha interpretato con la sua voce limpida, l’innocenza, la solarità e l’energia che molti giovani come lei hanno. Ho voluto usare un mix di strumenti acustici ed elettronici, batterie picchiate e accenni di neofolk, usare, insomma, un linguaggio che potesse risultare famigliare a un coetaneo di Margherita.”
newsic.it
Note di Viaggio
Margherita Vicario interpreta Noi non ci saremo
Uno degli obiettivi di questo progetto era far conoscere Guccini a un pubblico più giovane, e in quest’ottica mi è venuto naturale proporre Noi Non Ci Saremo a Margherita Vicario. È uno dei primi pezzi che ha scritto Guccini, un testo molto legato agli anni ‘60, alla cultura beat e, soprattutto, alla paura del disastro nucleare, tipica di quegli anni. Margherita l’ha interpretato con la sua voce limpida, l’innocenza, la solarità e l’energia che molti giovani come lei hanno. Ho voluto usare un mix di strumenti acustici ed elettronici, batterie picchiate e accenni di neofolk, usare, insomma, un linguaggio che potesse risultare famigliare a un coetaneo di Margherita.”
newsic.it
Dq82 16/11/2019 - 15:32
Margherita Vicario mi è molto simpatica ed ha una bella voce, però mi sembra che nell'interpretare questa canzone ci abbia messo un po' troppa gioia e leggerezza, rispetto allo scenario apocalittico descritto dal testo, non vi sembra?
Lorenzo 16/11/2019 - 15:56
Lorenzo, e come si fa a contraddirti?! Il contrasto è stridente!
Interpretazioni decisamente migliori sotto tutti i punti di vista sono state, per esempio, quelle dei concerti del Guccini International 2016 pubblicate nel cd del Centro Culturale Teatro Camuno di Breno (Brescia).
Interpretazioni decisamente migliori sotto tutti i punti di vista sono state, per esempio, quelle dei concerti del Guccini International 2016 pubblicate nel cd del Centro Culturale Teatro Camuno di Breno (Brescia).
Flavio Poltronieri 16/11/2019 - 16:59
Francesco Guccini: Venezia
Il testo originale dell'Assemblea Musicale Teatrale scritto e cantato da Gian Piero Alloisio (1979)
The original lyrics by Assemblea Musicale Teatrale written and sung by Gian Piero Alloisio (1979)
Les paroles originales de l'Assemblea Musicale Teatrale écrites et chantées par Gian Piero Alloisio (1979)
Assemblea Musicale Teatralen alkuperäiset, Gian Piero Alloision kirjoittamat ja laulamat sanat (1979)
Il testo di Gian Piero Alloisio, precedente di due anni quello sottoposto agli interventi di Guccini per "Metropolis", sarà senz'altro trovato assai più duro e meno "poetico" da chi lo ascolti per la prima volta. Personalmente lo preferisco, ma sono gusti miei e opinioni mie. E' un testo che rimanda di più a Gualtiero Bertelli o a Alberto d'Amico, due veneziani che non indulgevano agli idilli e parlavano di una Venezia cupa, di lotte, di povertà. [RV]
The original lyrics by Assemblea Musicale Teatrale written and sung by Gian Piero Alloisio (1979)
Les paroles originales de l'Assemblea Musicale Teatrale écrites et chantées par Gian Piero Alloisio (1979)
Assemblea Musicale Teatralen alkuperäiset, Gian Piero Alloision kirjoittamat ja laulamat sanat (1979)
Il testo di Gian Piero Alloisio, precedente di due anni quello sottoposto agli interventi di Guccini per "Metropolis", sarà senz'altro trovato assai più duro e meno "poetico" da chi lo ascolti per la prima volta. Personalmente lo preferisco, ma sono gusti miei e opinioni mie. E' un testo che rimanda di più a Gualtiero Bertelli o a Alberto d'Amico, due veneziani che non indulgevano agli idilli e parlavano di una Venezia cupa, di lotte, di povertà. [RV]
VENEZIA
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 15/11/2019 - 22:19
Riascoltatela allora la Venezia di Alberto D'Amico (che per asciugarsi ha dovuto diventare cubano):
Cavàrte dal fredo
Flavio Poltronieri
Cavàrte dal fredo
Flavio Poltronieri
Flavio Poltronieri 15/11/2019 - 23:01
Traduzione in veneto di Viola Ortes (L. Trans.) [Versione di Francesco Guccini]
Venetian translation by Viola Ortes (L. Trans.) [Francesco Guccini's version]
Traduction vénitienne de Viola Ortes (L. Trans.) [Version de Francesco Guccini]
Viola Ortesin venetonkielinen käännös (L. Trans.) [Francesco Guccinin version]
Traduction vénitienne de Viola Ortes (L. Trans.) [Version de Francesco Guccini]
Viola Ortesin venetonkielinen käännös (L. Trans.) [Francesco Guccinin version]
VENESSIA
(continua)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 15/11/2019 - 23:04
English translation by Gyps Fulvus (L. Trans.) [Francesco Guccini's version]
Traduzione inglese di Gyps Fulvus (L. Trans.) [versione di Francesco Guccini]
Traduction anglaise de Gyps Fulvus (L. Trans.) [Version de Francesco Guccini]
Gyps Fulvusin englanninkielinen käännös (L. Trans.) [Francesco Guccinin versio]
Traduction anglaise de Gyps Fulvus (L. Trans.) [Version de Francesco Guccini]
Gyps Fulvusin englanninkielinen käännös (L. Trans.) [Francesco Guccinin versio]
VENICE
(continua)
(continua)
Krzysiek, grazie veramente doppie! Senza saperlo, mi hai fatto esattamente gli auguri all'ora e minuto quasi spaccato in cui sono nato (alle 23.45, ho "mancato" il 26 settembre per un quarto d'ora :-P): un tempismo eccezionale! :-) Un abbraccio a te!
Riccardo Venturi 26/9/2019 - 01:38
Francesco Guccini: Canzone per un'amica (In morte di S.F.)
A me sembra una reazione esagerata, quella del fratello.
Francesco Guccini non mi ha mai appassionato, anche se ha scritto qualche bella canzone. E non capisco chi, di questi personaggi, venera il mito. Sono esseri umani anche loro. Luci ed ombre, vizi e virtù...
Francesco Guccini non mi ha mai appassionato, anche se ha scritto qualche bella canzone. E non capisco chi, di questi personaggi, venera il mito. Sono esseri umani anche loro. Luci ed ombre, vizi e virtù...
sergio falcone 15/8/2019 - 13:32
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