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Northern Fires (Guernica)

Northern Fires (Guernica)
(2018)

Album: SP3

Thematically, much like ‘Orphan‘, this hard-hitting track is a battle-cry against the slow death of democracy, and how war (and the scapegoats of war) are often incorrectly framed to us by those in power for ulterior motives. Yet what’s always made Silent Planet stand out from the crowded flock is frontman Garrett Russell’s brilliant lyricism and his passionate, palpable vocal delivery. Nothing’s changed here as the well-spoken vocalist roars over crisp and busy instrumentals with poignant conviction. For just like the burning fires of war, throughout ‘Northern Fires (Guernica)‘ Garrett rages about conflicts; the deception and charade of politics; the harrowing experiences of soldiers dying hopelessly in vain on foreign shores; and a never-ending war machine that’s perpetuated across generations.
Kill Your Stereo
Ration my breath - terror clandestine in my chest
(continua)
15/6/2018 - 23:27
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Radical Chic

Radical Chic
[2013]

Album : Muddhriche
Eccoli la col bicchiere tra le mani
(continua)
inviata da adriana 15/6/2018 - 16:49
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Lu Fiju a Milano

Lu Fiju a Milano
[2016]

Album : Petipitugna
Nce do cristiani, maritu e muiere
(continua)
inviata da adriana 15/6/2018 - 16:07
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Fordre niemand, mein Schicksal zu hören

anonimo
Fordre niemand, mein Schicksal zu hören
[metà 800]
Canzone di autore anonimo, probabilmente sulla melodia della popolare francese “D’un héros que la France revére”
Interpretata dal duo folk tedesco Zupfgeigenhansel, nel loro album del 1978 intitolato “Volkslieder 3 - Im Krug Zum Grünen Kranze”.
Fordre niemand, mein Schicksal zu hören
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/6/2018 - 13:30
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Ein Krampenschlag vor Tag

Ein Krampenschlag vor Tag
[1934]
Versi di Theodor Kramer (1897-1958), uno dei più importanti poeti austriaci del 900.

Musica del duo folk tedesco Zupfgeigenhansel, in “Andre, die das Land so sehr nicht liebten”, loro ultimo album prima dello scioglimento nel 1985. Il lavoro è interamento dedicato alle opere di Theodor Kramer

La semplicità della quotidianità contadina e artigiana della Bassa Austria, la ricerca istintiva del colorito locale in tutte le sue sfumature e la quasi maniacale insistenza descrittiva del particolare in forma lirica non rimangono mai circoscritte al solo mondo della campagna austriaca, ma si estendono anche alla sfera della periferia industriale di una metropoli come Vienna dove Kramer, silenziosamente, senza perdersi in digressioni autoriali, ritrae la miseria del proletariato e del suo vivere incerto.
È il caso della poesia “Ein Krampenschlag vor Tag” (Una picconata in pieno giorno,... (continua)
Was bin ich nur so jäh erwacht?
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/6/2018 - 13:18
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Der Ofen von Lublin

Der Ofen von Lublin
[1939]
Versi di Theodor Kramer (1897-1958), uno dei più importanti poeti austriaci del 900.
Nella raccolta “Wien 1938”

Una poesia messa in musica da Norbert Glanzberg (1910-2001), compositore francese di origine polacca. La trovo in “Holocaust Lieder : 9 Lieder pour baryton et piano” (1983) e anche in “Sounds Of Memory” (1996).

Theodor Kramer fu soldato durante la prima guerra mondiale, da cui uscì vivo ma gravemente invalido. Dopo l’Anschluss, la sua famiglia fu perseguitata perchè ebrea (la madre poi morì nel 1943 internata a Theresienstadt) ma nel 1939 Theodor Kramer riuscì a fuggire in Inghilterra, dove per due anni visse in un campo come “straniero di nazionalità nemica”. Solo dopo la guerra ebbe la cittadinanza britannica e visse a Guildford facendo il bibliotecario. Gravemente malato, nel 1957 ritornò a Vienna dove morì l’anno seguente.

Questa poesia parla dei campi di sterminio... (continua)
Es steht ein Ofen, ein seltsamer Schacht,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/6/2018 - 11:19
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Ellerinize ve Yalana Dair

Ellerinize ve Yalana Dair
[1949]
Versi di Nâzım Hikmet
Una poesia messa in musica da Maksut Göksu in un album del 1977 intitolato “Bağımsızlığa Ezgiler”, interpretato dal cantante e musicista Yusuf Dağüstün (1947-1999).
Più recentemente (2017), nell’album di Metin Belgin ‎intitolato “Rüzgara Karşı Yürüyen Adam : Nazım Hikmet”
Bütün taşlar gibi vekarlı,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/6/2018 - 13:04

Le Troupeau nu

Le Troupeau nu
Le Troupeau nu

Chanson française – Le troupeau nu – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 55

Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – III, XVI)



Et donc, Lucien l’âne mon ami, Till s’en allait par tous les lieux de terre porter aux gueux clandestins qui chantent le chant du coq le chant de l’alouette qui dit que la guerre s’en va sur la mer et l’océan et que tous se portent là-bas en Zélande au nid des Gueux de Mer.
Dans les champs de France, Till tournoyait au cœur de l’hiver ; il cherchait la route de Meuse qui s’en va vers Maastricht. Sur la neige, il vaguait ainsi armé de sa bonne arquebuse.

Ainsi va Till, dit Lucien l’âne malicieusement rieur.

Oui, reprend Marco Valdo M.I., ainsi va Till... (continua)
Vêtu d’un mantelet en loques,
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 12/6/2018 - 21:28
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Diserta

Diserta
2014
Questa musica non fa per te
Ho scelto d'andar via, spero mi perdonerai 
(continua)
inviata da Dq82 12/6/2018 - 13:18
Percorsi: Disertori
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Disertori

Disertori
2016
Noi non rubiamo il lavoro alle nuvole
Dall'assenza a perder tutto 
(continua)
inviata da Dq82 12/6/2018 - 13:12
Percorsi: Disertori
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The Famine Queen

The Famine Queen
2010

I wrote this song in 2010 when I heard that the town council of Killarney were inviting Queen Elizabeth to celebrate and commemorate the visit of Queen Victoria 150 odd years earlier. Firstly, though I wouldn't be for her visiting, I wouldn't be against it either, under different circumstances. But to have Queen Elizabeth come to celebrate the visit of a monarch who presided over the death of a people, I can not countenance. No matter that Victoria was a figure head, she was a figure head and symbol of a whole era. At any-rate the visit to Killarney never came to pass, though Elizabeth was paraded around Dublin and Cork.
Come gather round people what ‘er your persuasion,
(continua)
inviata da Dq82 12/6/2018 - 10:25
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Pa’ Los Del San Patricio 

Pa’ Los Del San Patricio 
2007
Songs From An Outpost

47 too long a year, men died in chains men died in fear
(continua)
inviata da Dq82 12/6/2018 - 10:16
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24 Eylül 1945

24 Eylül 1945
Versi di Nâzım Hikmet, in “Piraye İçin Yazılmış Saat 21-22 Şiirleri”, raccolta di lettere alla moglie Piraye, scritte nella prigione di Bursa.
Musica di Defne Şahin, nel suo album “Yaşamak” del 2011
En güzel deniz:
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/6/2018 - 08:43
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Il valore del lavoro vero

Il valore del lavoro vero
[2018]

Album : Fuego y corazon
Il valore del lavoro vero, il valore del lavoro vero, il vero oro del lavoro è in un futuro meno nero!
(continua)
inviata da Dq82 11/6/2018 - 19:05
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Y'a pas de couleur

Y'a pas de couleur
Album: Si C'était à Refaire - 2001

Tutti gli uomini sono uguali, non c'è un colore per la stupidità.
Message d'amour même en temps de guerre
(continua)
inviata da Donatella Leoni 11/6/2018 - 16:04
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Büyük insanlık

Büyük insanlık
[1958]
Versi di Nâzım Hikmet
Musica di Zülfü Livaneli, nel suo album del 1979 intitolato “Atlının Türküsü”
Büyük insanlık gemide güverte yolcusu
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/6/2018 - 08:29
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Stalker

Stalker
[17.6.1988]
Testo e musica: Jacek Kaczmarski
Lyrics and music: Jacek Kaczmarski
Tekst i muzyka: Jacek Kaczsmarski
Radio Wolna Europa vol. 1 [2006]
Mała Arka Noego [2007]
"W latach 1984-1994 Jacek Kaczmarski był etatowym pracownikiem Radia Wolna Europa i prowadził autorską audycję pt. Kwadrans Jacka Kaczmarskiego. Napisał w tym czasie wiele utworów o charakterze interwencyjnym, które poza emisją na antenie nie były ponownie wykonywane – dlatego też wykonania pochodzące z archiwum RWE są jedynym zapisem działalności Jacka w latach 80. i, mimo nie zawsze zadowalającej jakości technicznej, mają ogromną wartość jako nagrania unikatowe."

"Negli anni 1984-1994, Jacek Kaczmarski era un dipendente a tempo pieno di Radio Free Europe e gestiva un programma originale intitolato Il quadrante di Jacek Kaczmarski. Scrisse molti lavori di carattere militante a quel tempo, che non furono più eseguiti... (continua)
Kogóż to z nas tonący nie wiózł wrak?
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 11/6/2018 - 02:35
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Noi non vi vogliamo

Noi non vi vogliamo
(2018)

Noi non vi vogliamo. Non vogliamo il fascista Salvini che oggi chiude i porti a una nave che trasporta donne, uomini, bambini salvati in mare. Non vogliamo gli ipocriti pentastellati quelli "né di destra né di sinistra" pronti a rincorrere le peggiori istanze populiste e razziste.
10/6/2018 - 22:04

Danzica e Poznam come Detroit

Danzica e Poznam come Detroit
[anno imprecisato, forse 1971?]
Testo di Joe Fallisi, dall'archivio personale
Musica: non pervenuta

"Dicembre 1970: a Danzica, Stettino e nei grandi centri operai polacchi un possente movimento di lotta dei lavoratori scuote il paese protestando contro la politica del partito comunista al potere che ha appena concluso una serie di accordi con la Germania Occidentale per "convertire" l'economia polacca e raggiungere la competitività del MEC. Il prezzo degli accordi viene fatto pagare ai lavoratori attraverso l'intensificazione dei ritmi sui luoghi di lavoro, e un massiccio aumento dei prezzi alimentari con la decurtazione dei salari. La rivolta operaia è diretta contro la burocrazia e il capitalismo di Stato: al canto dell'Internazionale i lavoratori attaccano il quartier generale del Partito Comunista e nel corso delle manifestazioni di strada, seguite allo sciopero, la polizia spara sui... (continua)
Danzica e Poznam come Detroit
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 10/6/2018 - 21:42
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Temptar la sort

Temptar la sort
(2017)
Album: "Amb l'esperança entre les dents"

“És la història de dos joves a la batalla de l’Ebre que es perden durant la retirada i queden darrere la línia enemiga, i el que decideixen fer en aquell moment. La por pot amb ells però s’enfronten a la situació"

Enderrock
Et recorde
(continua)
10/6/2018 - 18:15
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Quan cau el sol

Quan cau el sol
(2017)
Album: "Amb l'esperança entre les dents"

“Està basada en el viatge que vaig fer amb Feliu Ventura al Kurdistan. Vam anar a denunciar les polítiques de Turquia i la situació del poble kurd. Intenta reflectir un poc les batalles tan bèsties que afronta el poble kurd en diferents fronts. Explica com vencen la foscor amb les armes que tenen i com creuen que la victòria són els somriures dels que vindran”.

Enderrock
Entre les runes
(continua)
10/6/2018 - 18:08
Percorsi: Dal Kurdistan
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Undici

Undici
[2012]
I primi undici articoli della Costituzione italiana interpretati da Shel Shapiro.
L'Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro e la sovranità appartiene al popolo, cioè... NOI!!!
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/6/2018 - 14:10
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Strength Through Music

Strength Through Music
(2008)
dal primo album solista di Amanda, "Who Killed Amanda Palmer"

Il resoconto in prima persona di una delle tante stragi nelle scuole statunitensi, probabilmente ispirato ai fatti di Columbine. Anni dopo le stragi nelle scuole si sono moltiplicate e niente è cambiato nella legislazione sulle armi.
A peculiar thing happened to me this morning
(continua)
10/6/2018 - 11:48
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Torrone

Torrone
1981
Anche meglio di Garibaldi

Quando la guerra arriverà
Non ci farà un effetto strano
Perché la guerra ce l’abbiamo già
E ci faranno tutti prigionieri
Perché perché questa vita è strana
(continua)
inviata da Dq82 10/6/2018 - 11:36
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Una storia americana

Una storia americana
1981
Anche meglio di Garibaldi
Questa è la storia di una rapina
(continua)
inviata da Dq82 10/6/2018 - 11:32
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Dünyayı verelim çocuklara

Dünyayı verelim çocuklara
[1921]
Versi di Nâzım Hikmet
Una poesia molto nota, messa in musica da diversi autori, turchi e non, come Frank Baier e Mesut Çobancaoğlu (1986) e Defne Şahin (2011). Molti anche gli adattamenti per cori infantili, uno fra tutti quello del compositore russo Давид Фeдорович Тухмaнов (David Fyodorovich Tukhmanov), su testo tradotto in russo da Муза Конетатиновна Павлова (Muza Konstantinovna Pavlova)
Dünyayı verelim çocuklara hiç değilse bir günlüğüne
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/6/2018 - 11:03
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In Harm's Way

In Harm's Way
Scritta da Amanda Palmer
Videoclip di Abel Azcona

rewind a year or so…to septemer 3rd, 2015.
remember this?

if you weren’t living out of the news cycle, you saw this.
this is aylan kurdi, a 3-year-old boy who was lying dead, face down on the shores of turkey during the crisis of 2015…and just happened to be captured by a news photographer.
but children were dying daily, hourly, minutely.

the world turned its attention to the crisis because of the photo, but the news cycle fades, and crisis didn’t go away. it persists.

when i saw the photo, like most people (i assume), my heart skipped a beat and i found myself crying.

how could all of us in this world be taking such poor care of one another?
what the fuck is happening?

i was due to give birth in two weeks.

my womb hurt.

two weeks later, i gave birth to ash in the woods of tenessee, far away from the news, far away from everything.... (continua)
What i cannot see cannot be not untrue
(continua)
10/6/2018 - 10:27
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Dopo il Vietnam

Dopo il Vietnam
[1978]
Scritta da Mario De Luigi e Giovanni Del Giudice
Voce e pianoforte di Franco Nebbia
Nell'album "Punto e a capo"
Testo trovato sul blog Jons lo scudiero, a partire da uno stimolo ricevuto su Le note di Euterpe

"... Il disco si apre con Franco Nebbia, che i più forse ricordano come presentatore de "Il gambero", quiz radiofonico domenicale, ma che è stato anche musicista, collaboratore negli anni '50 di Modugno e in seguito cantautore in proprio con una vena umoristica (uno dei suoi brani più noti è "Vademecum tango", provate ad ascoltarlo); accompagnandosi con il pianoforte, propone "Dopo il Vietnam" in cui le vicende della guerra in Indocina si intersecano con quelle di una storia d'amore... Il finale del brano, di cui De Luigi è autore del testo, è amaro: 'Avevi diciott'anni e in te io mi smarrivo: / di te mi resta solo un distintivo'..." (da Le note di Euterpe)
Nel millenovecentosessantotto
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/6/2018 - 23:16
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Sponde

Sponde
2018
nuoveCanzoni

SPONDE è la bandiera di un impegno civile e sentimentale contro l’ignoranza e la paura, i mali peggiori del nostro tempo, che ci fanno guardare agli “altri” come nemici, come se tra uomo e uomo esistessero barriere naturali.
Da questa parte del fiume sono nato
(continua)
inviata da Dq82 9/6/2018 - 22:29
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Padre Nostro

Padre Nostro
2018
nuoveCanzoni

PADRE NOSTRO è una preghiera laica, scoppiata come una tempesta in mare, un grido lacerante e necessario, quando gli occhi vedono quello che non vogliono guardare, e si cerca una ragione in una logica inesistente, e per poter sopravvivere si cercano forza e ricchezza nel dolore del nostro tempo, in attesa di un rinascimento.
Dio della tempesta dio delle barche rotte
(continua)
inviata da Dq82 9/6/2018 - 22:27
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Mr. Weinstein Will See You Now

Mr. Weinstein Will See You Now
(2017)
Amanda Palmer & Jasmine Power

Il monologo di una donna invitata nell'ufficio di un uomo potente, come il produttore Harvey Weinstein citato nel titolo, recentemente accusato di molestie e aggressioni sessuali da numerose attrici e personalità femminili dell'industria cinematografica.

Leggi Why Amanda Palmer Wrote A Song Called "Mr. Weinstein Will See You Now"
Your seven hundredth bedroom
(continua)
9/6/2018 - 18:13
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Il carrarmato disarmato

Il carrarmato disarmato
[1973]
Scritta da Rosalino Cellamare e Gianfranco Baldazzi
Nell’album “Dal nostro livello”

Forse appena un po’ meglio di I bambini neri non san di liquerizia...

Il secondo album di Ron, "Dal nostro livello", è composto da canzoni che musicano dei temi di bambini delle elementari, adattati da Gianfranco Baldazzi alla metrica dei brani.

L'ingenuità suprema di canzoni come questa o come "I bambini neri non san di liquirizia" sarebbe imperdonabile se fosse il prodotto di una mente adulta ma secondo me è invece affascinante come approfondimento di quello che c'è nella testa di un bambino, anzi di un bambino di cinquant'anni fa.

Consiglio l'ascolto, dallo stesso album, di "Il mio papà ed io" e "La grande città industriale"
Per mare e per terra
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/6/2018 - 13:35
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I bambini neri non san di liquerizia

I bambini neri non san di liquerizia
[1973]
Scritta da Rosalino Cellamare e Gianfranco Baldazzi
Nell’album “Dal nostro livello”

Non so se musicalmente sia una ciofeca, certo che il testo è da “Bollino Bleah!”… Minchia, neanche allo Zucchino d’Oro!
I bimbi neri no, non san di liquirizia,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/6/2018 - 13:27
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Blues para Emmett

Blues para Emmett
[1971]
Parole di Vinícius de Moraes
Musica di Toquinho
Nell’album “Toquinho e Vinicius”

Una canzone dedicata all’orribile assassinio di Emmett Till, Money, Mississippi, 1955...
Os assassinos de Emmett
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/6/2018 - 11:27
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Brothers

Brothers
2018
Rifles and rosary beads

Non si può certo dire che Mary Gauthier sia un’artista particolarmente prolifica. E nemmeno troppo precoce, visto che ha pubblicato il suo primo disco quando era già trentacinquenne. Sono passati più di dodici anni dal bellissimo Mercy Now che la rivelò ad un pubblico più vasto e più di sette dall’ultimo album in studio, The Foundling. Tutti indizi che rivelano come le sue opere vengano più dall’anima che dal “mestiere”. E questo vale ancora di più per questo ultimo disco.

Mary Gauthier commenta l’America in guerra

Da quando gli Stati Uniti si sono assunti il ruolo di “gendarmi del mondo” quello dei reduci, dei war veterans, è sempre stato uno dei nervi scoperti della società americana. Negli ultimi vent’anni gli interventi in Kuwait, Afghanistan e Iraq non hanno certo migliorato la situazione, fino a far addirittura rivivere i fantasmi del Vietnam. In questo... (continua)
War ripped my baby from my breast
(continua)
inviata da Dq82 8/6/2018 - 11:15
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A terra prometida

A terra prometida
[1971]
Parole di Vinícius de Moraes
Musica di Toquinho
Nell’album “Toquinho e Vinicius”
Poder dormir
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/6/2018 - 11:15

A Bíblia

A Bíblia
[197?]
Parole di Vinicius de Moraes
Musica di Toquinho
Non trovo il brano nelle discografie dei due autori, soltanto in quella del Trio Mocotó, nell’album “De TM A JB” (1972)
A Bíblia já dizia
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/6/2018 - 11:02
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Autoportret Witkacego

Autoportret Witkacego
[1980]
Parole di Jacek Kaczmarski
Musica di Przemysław Gintrowski
Dalla cassetta "Muzeum 1"
Il testo da kaczmarski.art.pl

Brano dedicato alla memoria di Stanisław Ignacy Witkiewicz detto Witkacy.


Patrzę na świat z nawyku
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 7/6/2018 - 23:07
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Enzo Jannacci: Parlare con i limoni

Enzo Jannacci: Parlare con i limoni
[1987]
Scritta da Enzo Jannacci con Mark Harris e Riccardo Piferi
La canzone che dà il titolo all'album del 1987

"Il tempo dei limoni" è una canzone scritta da Luigi Tenco e Mogol, pubblicata l'anno seguente la tragica morte del cantautore, e "Parlare con i limoni" è dedicata da Jannacci proprio a Tenco ("al mio amico Tenco non gli han fatto vedere neanche i limoni"), a Giorgio Gaber ("al mio amico Gaber non gli han mai perdonato di aver fatto canzoni") e a se stesso ("quanta fatica per farsi accettare con le canzoni, una vita intera per rincorrere due o tre illusioni")...
Io, io e te, che guardi le mie rughe
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/6/2018 - 21:57
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Pregare per il mondo

Pregare per il mondo
1995
Mondo
Pregare, pregare per il mondo
(continua)
inviata da Dq82 7/6/2018 - 21:55
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Mohamed

Mohamed
Adattamento di Alessio Lega di una canzone di Dario Muci

Questa canzone mi viene da Dario Muci, che considero la più bella voce (non un cantante, ma un uomo che canta) non solo del Salento. Gliel’ho sentita fare una volta, e da allora la melodia e il tema mi hanno ossessionato. Non ricordando il suo, ho scritto un mio testo che dice più o meno le stesse cose in italiano (il suo è in leccese).
L’ho fatta qualche volta nei concerti e ho visto che commuoveva il pubblico quanto me, che mi si spezza la voce ogni volta.

Oggi non riesco più a tenerla per me, e la rendo pubblica qui. È un atto d’amore per i nostri fratelli stranieri oggi in pericolo, come ieri i nostri padri. È un atto di stima per Dario. È un atto di memoria per noi che l’abbiamo persa. Spero sia un atto di speranza per tutti.
Così cacciati da queste parti
(continua)
7/6/2018 - 19:33
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Gipo Farassino: La mia gente

Gipo Farassino: La mia gente
[1977]
Parole di Gipo Farassino
Musica di Giorgio Conte
Nell’album “Per la mia gente”

Una canzone che – da türinéis - propongo come Extra, e non perchè abbia un sentore para-leghista, anzi, mi pare proprio il contrario… D’altra parte, anche Farassino fu un leghista molto sui generis...
La mia gente
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/6/2018 - 13:47
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70 persone

70 persone
[1968]
Parole e musica di Enzo Jannacci
Nell’album “Vengo anch'io? No, tu no!
Con l’accompagnamento dell’orchestra di Luis Enriquez Bacalov
Testo trovato su LyricsWikia
Ho visto un mare di gente
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/6/2018 - 13:23
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O desespero da piedade

O desespero da piedade
[1969]
Parole e musica di Vinicius de Moraes
Nell’album “Em Portugal”, registrato dal vivo a Lisbona

Sulle prime ero incerto se contribuire questa splendida preghiera laica come Extra, ma alcuni suoi passaggi – sui poveri, sugli sfruttati, sulle donne,... – mi hanno convinto a proporla come CCG/AWS Docg… La versione di Enzo Jannacci – incisa addirittura prima di quella del Maestro – mi ha convinto definitivamente della bontà della mia decisione...
Meu senhor, tende piedade dos que andam de bonde
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/6/2018 - 12:51
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Maria, me porten via

Maria, me porten via
[1970]
Parole e musica di Enzo Jannacci
La traccia che apre La mia gente, album del 1970.
Testo trovato su Wikitesti

“… Gli amori di Jannacci, sbocciati fra i pendolari che fanno la spola tra la periferia milanese e le fabbriche del miracolo economico, hanno tutti un triste epilogo; o se l’hanno lieto, nessuno se ne accorge, perché i «poveri cristi» fanno parte della moltitudine anonima descritta in La mia gente (1970): «La mia gente, la mia gente muore e nessuno se ne accorge»; personaggi che «li han lasciati accoppare dietro a una ciminiera». Evidente in questa canzone, e peraltro dichiarato, è il debito che Jannacci contrae con Jacques Brel...”
(dal Dizionario Biografico degli Italiani, di Stefano Pivato, Treccani, 2017)
Maria, me porten via, ma tì dill minga ai fioeu
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/6/2018 - 11:43
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La mia gente

La mia gente
[1970]
Parole e musica di Enzo Jannacci
La traccia che dà il titolo all’album del 1970
Testo trovato su LyricsWikia

“… Gli amori di Jannacci, sbocciati fra i pendolari che fanno la spola tra la periferia milanese e le fabbriche del miracolo economico, hanno tutti un triste epilogo; o se l’hanno lieto, nessuno se ne accorge, perché i «poveri cristi» fanno parte della moltitudine anonima descritta in La mia gente (1970): «La mia gente, la mia gente muore e nessuno se ne accorge»; personaggi che «li han lasciati accoppare dietro a una ciminiera». Evidente in questa canzone, e peraltro dichiarato, è il debito che Jannacci contrae con Jacques Brel...”
(dal Dizionario Biografico degli Italiani, di Stefano Pivato, Treccani, 2017)
La mia gente,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/6/2018 - 11:27
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Wojna

Wojna
Testo e musica: Jacek Kaczmarski
Lyrics and music: Jacek Kaczmarski
Tekst i muzyka: Jacek Kaczmarski
Da "Suplement" [2006]
(Album supplementare a Syn Marnotrawny, l'"opera omnia" di J.K.)
cd5: Rarytasy i niespodzianki
Żyję w poszyciu starych drzew
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 7/6/2018 - 00:10
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A Hero in Harlan

A Hero in Harlan
A grey sliver casket rolls off the airplane
(continua)
6/6/2018 - 17:07
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Sta terra nun fa pi mia

Sta terra nun fa pi mia
[1928]
Parole e musica di Rosina Gioiosa Trubia, voce soprano, cantante ed autrice emigrata negli USA dalla Sicilia.
Con accompagnamento d’orchestra.
Questa sua canzone – solo 3 in tutto quelle sue note – fu pubblicata dall’americana Brunswick Records, negli USA, in Canada, Argentina e Italia.
Trovo il brano in “Cartoline dal Little Italy vol. 2”, raccolta del Fonografo Italiano, Serie IV, Vol. 2, pubblicata dalla Fonit Cetra nel 1978, curata da Ugo Gregoretti
Testo trovato su sito del Musée canadien de l’histoire
Cu dici ca l’America
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/6/2018 - 15:39

Sciùur padrón cun la bùrsa dedré

anonimo
Sciùur padrón cun la bùrsa dedré
Canto di filanda lombardo che ha più di un’assonanza con Sciur padrun da li beli braghi bianchi
Testo trovato sul sito del Museo della seta di Garlate
[PARL.: E la cantàvem quàant i me dàven mai i danée: pasàa i dées, pasàa i vündes, pasàa i dùdes, a muménti l’éva sià ‘l quìndes del mées éven gnamò de pagòm. Alùra cüràvem quàant el vegnéva’l padrón in filònda, cunt ul diretùur, i nàven in sö e in giö e i discuréven di sö ròp e nögn la cuminciava vüna:]
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/6/2018 - 14:27

Passégian per la sala

anonimo
Passégian per la sala
Canto di filanda dalla provincia di Lecco, raccolto da Oliviero Biella, chitarrista, compositore e musicologo.
Testo trovato sul sito del Museo della seta di Garlate

Il canto parla dello stretto controllo cui erano sottoposte le giovani operaie sfruttate in filanda. Padrone ed assistenti stavano sempre loro addosso e appena la produzione calava un poco, ecco che fioccavano le trattenute sulla già povera paga… I bachi da seta, una volta puliti e selezionati, venivano portati alle filande dove venivano pesati per determinare il compenso da dare alle lavoratrici… Naturalmente le operaie non avevano nessuna voce in capitolo sulla pesatura, per cui venivano facilmente ingannate...
Passégian per la sala
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/6/2018 - 13:04

O che canatòri l'è mai quest!

anonimo
O che canatòri l'è mai quest!
Canto di filanda raccolto a Seregno (Monza e Brianza) da M. A. Spreafico
Testo trovato sul sito del Museo della seta di Garlate
O che canatòri l'è mai quest!
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/6/2018 - 12:48
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Yaşamaya dair

Yaşamaya dair
[1947-48]
Versi di Nâzım Hikmet
Musica di Hümeyra Akbay, attrice, cantante, compositrice e liricista, nel suo disco del 1984 intitolato “Benim Ṣarkılarım”
Più recentemente messi in musica da Fazıl Say nel suo “Nazım Oratoryosu” del 2001, dove la poesia è interpretata dall’attore Genco Erkal.
Testo trovato su Siir.gen.tr
I
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/6/2018 - 11:50
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Why Black Man Dey Suffer

Why Black Man Dey Suffer
[1971]
Parole e musica di Fela Anikulapo Kuti (1938-1997)
Con l'orchestra Afrika 70 e Peter Edward "Ginger" Baker, celeberrimo batterista e percussionista inglese, membro fondatore dei Cream
La traccia che occupa tutto il lato A ed intitola un LP del 1971.
Testo trovato su Genius
This rhythm is called Kanginni Koko
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/6/2018 - 09:05
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Yatar Bursa kalesinde

Yatar Bursa kalesinde
[1947]
Versi di Nâzım Hikmet
Musica di Fazıl Say nel suo “Nazım Oratoryosu” del 2001, dove la poesia è interpretata dall’attore Genco Erkal.
Testo trovato qui

Nazım Oratoryosu
Nâzım Hikmet in prigione a Bursa
Sevdalınız komünisttir,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/6/2018 - 08:29
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Colonial Mentality

Colonial Mentality
[1977]
Parole e musica di Fela Anikulapo Kuti (1938-1997)
Con l'orchestra Afrika 70
La traccia che occupa tutto il lato B dell'LP Sorrow, Tears & Blood
Colo-mentality
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/6/2018 - 22:59
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Nove Maggio

Nove Maggio
[1965]
Parole e musica di Ivan Della Mea
Nell’EP che si apre con “La mia vita ormai”, 1965
Accompagnamento di Gianni Zilioli e Paolo Ciarchi
Testo trovato su Il Deposito

Il 9 maggio del 1965 si tenne a Milano la commemorazione nazionale unitaria dei vent'anni della Resistenza...
E nei giorni della lotta
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/6/2018 - 14:39

Poesia per la Palestina

Poesia per la Palestina
L’amore per la giustizia
(continua)
inviata da Ranjan Giacomo Spinadin 5/6/2018 - 14:18
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Ciappa la rocca e 'l fus

anonimo
Di origine brianzola, questa canzone sull'emigrazione è diffusissima in tutta la Lombardia e cantata ancora oggi. Specie la prima strofa entra spesso a far parte dei vari "risotti” d'osteria. Questa versione di due strofe è riportata in “Canti dell'emigrazione” (1976), curato da Anton Virgilio Savona e Michele L. Straniero.
Il problema dell'emigrazione verso un paese tanto lontano e ignoto come la California è qui affrontato scherzosamente, ma la seconda strofa indica chiaramente che i contadini pensavano sl all'emigrazione come ad una necessità, ma la consideravano un episodio temporaneo: - tornarèmm con rocca e fusa, cioè torneremo a casa, alla nostra vita di sempre. E questo un motivo comune a molti canti di emigrati di tutte le regioni italiane. Sappiamo purtroppo che per molti non fu cosí: quello che trovarono nei paesi d'oltre Oceano fu spesso solo un lavoro appena sufficiente a sopravvivere.... (continua)
Ciappa la rocca e 'l fus
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/6/2018 - 10:57
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E ven quel més

anonimo
E ven quel més
Un brano raccolto ad Arluno, nell’Alto Milanese, e inciso dal Nuovo Canzoniere Milanese nell’LP “Il bosco degli alberi : Storia d'Italia dall'Unità a oggi attraverso il giudizio delle classi popolari”, a cura di Gianni Bosio e Francesco Coggiola, I Dischi del Sole, 1971.
Testo trovato nel volume di Nanni Svampa "La mia morosa cara. Canti popolari milanesi e lombardi”, 1977, ultima edizione 2007.
Végna quel més
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/6/2018 - 09:59

O scior padrón, i cavalée van male

anonimo
O scior padrón, i cavalée van male
[1885-89?]
Canzone di protesta dei coltivatori di bachi da seta (cavalée in lombardo) della Brianza. Sembra sia nata durante il periodo delle agitazioni contadine nell'Alto Milanese (1885-1889).

Un brano inciso dal Nuovo Canzoniere Milanese nell’LP “Il bosco degli alberi : Storia d'Italia dall'Unità a oggi attraverso il giudizio delle classi popolari”, a cura di Gianni Bosio e Francesco Coggiola, I Dischi del Sole, 1971.
Testo trovato nel volume di Nanni Svampa "La mia morosa cara. Canti popolari milanesi e lombardi”, 1977, ultima edizione 2007.
O scior padrón, i cavalée van male,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/6/2018 - 08:57
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Ma va là tí contadin

anonimo
Ma va là tí contadin
[1962?]
Cantano Andreina Fortunati, Clara Benedusi ed Ebe Dalmaschio nel disco “Le mondine di Villa Garibaldi”, nella serie “Documenti originali del folklore musicale europeo”, Albatros, 1975.
Probabilmente in origine raccolto da Gianni Bosio nel 1962 a Roncoferraro in provincia di Mantova.

Un canto di braccianti agricoli raccolto nel mantovano. Il tono è al contempo di lamento e di autoderisione del contadino "giornaliero" che non ha nemmeno il vino per consolarsi delle sue fatiche. Negli ultimi due versi ritorna la figura del padrone che passeggia con "la sua sciora", comune ad altre canzoni di protesta contadina e di risaia. "El fer", cioè il ferro, è termine usato in dialetto per falce.
(nel volume di Nanni Svampa "La mia morosa cara. Canti popolari milanesi e lombardi”, 1977, ultima edizione 2007.)
Ma va là tí contadin
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/6/2018 - 08:26
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Przedszkole [Ballada o przedszkolu]

Przedszkole [Ballada o przedszkolu]
[1974]
Testo e musica: Jacek Kaczmarski
Lyrics and music: Jacek Kaczmarski
Tekst i muzyka: Jacek Kaczmarski
Album: Carmagnole 1981 [1982]





Il manoscritto originale di Przedszkole


A quanto mi è dato sapere, la canzone sarebbe originariamente stata scritta nel 1974; però, per il suo piccolo argomento e andamento metaforico, nella Polska Rzeczpospolita Ludowa del 1974 non è mai stata incisa e dubito fortemente che lo si sarebbe potuto fare. Tant'è che la prima incisione risale al 1982, quando Jacek Kaczmarski era già in esilio nella Repubblica Federale di Germania dopo l' “autoinvasione” di Jaruzelski del 1981. L'album “Carmagnole 1981” fu registrato e inciso presso gli studi “Stentor” di Wiesbaden in cinquecento copie; contiene diciannove canzoni, tutte scritte e musicate da Kaczmarski (tranne un paio da Przemysław Gintrowski e una da Zbigniew Łapiński). [RV]
W przedszkolu naszym nie jest źle,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 5/6/2018 - 00:35
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C'amma Ritruvà

C'amma Ritruvà
Capitan Capitone E I Fratelli Della Costa

Andrea Tartaglia: Daniele ha chiesto di scrivere un brano nel quale tutta la gente che la sera sta fuori al Bar di Peppe viva improvvisamente catapultata in mezzo alla guerra. Io ho immaginato questa storia come se fossimo noi gli emigrati in Africa in mezzo ad uno dei tanti conflitti che la dilaniano. In studio abbiamo coinvolto Laye Ba, un ragazzo senegalese, al quale Daniele ha chiesto di dire semplicemente qualcosa al microfono.
blogfoolk
Catapultati qui
(continua)
inviata da Lorenzo + Dq82 4/6/2018 - 18:32
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Cé Tú Féin?

Cé Tú Féin?
2000
Lemonade & Buns

Chi sei straniero? da dove vieni? Entra siediti, bevi e riposati.
Quanti oggi sono capaci di ciò? come singoli e come comunità.
Cé tú féin, a strainséar chaoin?
(continua)
inviata da Dq82 4/6/2018 - 18:12
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Rachel Corrie

Rachel Corrie
2015
Suas Sios
Strumentale /Instrumental
inviata da Dq82 4/6/2018 - 17:57
Percorsi: Rachel Corrie
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Arrested in Shanghai

Arrested in Shanghai
[2003]
Scritta da Tim Armstrong
Nell’album “Indestructible”

Son passati ormai 29 anni e ancora nemmeno sappiamo quanti ne ammazzarono…
Yeah
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/6/2018 - 13:11
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What We're Fighting For

What We're Fighting For
My dearest mama, they just gave us time to write
(continua)
3/6/2018 - 22:55
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Francez

Francez
nel disco “Urba”
1978

Il testo tradizionale è differente, trattasi di una canzone raccolta a Louannec nel Trégor, un'aria molto conosciuta e a cui spesso si associa il ritornello di “War vordig an enezenn”, registrata già più di 50 anni fa da Jacques Conan e dalla sua famiglia, originaria di Perros Guirec, in Bassa Bretagna, la parte più settentrionale ad ovest di St. Malo. Io l'ho trovata nel volumetto Kanomp Uhel edito dalla Coop. Breizh. I Tri Yann, aiutati da Gweltaz Ar Fur ad esprimere nel dialetto di Vannes “Ma en estren er Jermani, hag hi lara ne zay ket en dro”, cambiano il testo ed il senso del brano, convinti che le giovani bretoni della fine degli anni settanta non fossero più disposte a credere ai prìncipi azzurri e che la ricerca di un lavoro non poteva che condurre all'emigrazione.
Francez en e vélin auel
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 3/6/2018 - 21:26
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Salvatore Fiumara

Salvatore Fiumara
2017
Non ascoltare in caso d'incendio
feat. Massimo Priviero

Salvatore Fiumara, cittadino del Comune di Girifalco (CZ), è stato trombettiere del 121° Reggimento Fanteria.
È caduto sul Carso per ferite riportate in combattimento il 31 ottobre 1916, durante la prima guerra mondiale.

Brano cantato a due voci da Davide Buzzi e da Massimo Priviero. Attraverso gli occhi, i pensieri e le parole del trombettiere Fiumara, la canzone cerca di esprimere le emozioni e le paure di tutti quei giovani che nel corso del primo conflitto mondiale (ma non solo) furono mandati al macello in una guerra inutile, una guerra di posizione che costò la vita ad oltre 650.000 soldati italiani, per non parlare poi delle quasi 590.000 vittime civili anche italiane.

Salvatore Fiumare, trombettiere, colui che doveva suonare la carica nel momento in cui gli ufficiali davano l'ordine d'attacco, li rappresenta tutti.
Mi chiamo Salvatore Fiumara
(continua)
inviata da Dq82 3/6/2018 - 17:03




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