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Il 25 aprile 1974, cinquant’anni fa, in Portogallo arrivò finalmente il Giorno delle sorprese (José Saramago, 1966). Per questo motivo abbiamo voluto rifare completamente la pagina della sua canzone-simbolo, che diventa una “Pagina Speciale”. Che possa servire, e parecchio, anche a un altro 25 aprile: il nostro. Quest’anno più che mai!
Riccardo Venturi 24/4/2024 - 12:13

La muchacha

La muchacha
[1975?]
Parole e musica di Carlos Cano
Non è inclusa in nessun suo disco dell’epoca ma si trova in una sua raccolta abbastanza recente (2004) dedicata al movimento musicale granadino al quale anche Carlos Cano partecipava in quegli anni, il cosiddetto “Manifiesto Canción del Sur”
Testo trovato su Cancioneros.com
Y así la encontré una mañana de marzo.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/9/2017 - 08:26
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El buitre

El buitre
[1975?]
Parole e musica di Carlos Cano
Non è inclusa in nessun suo disco dell’epoca ma si trova in una sua raccolta abbastanza recente (2004) dedicata al movimento musicale granadino al quale anche Carlos Cano partecipava in quegli anni, il cosiddetto “Manifiesto Canción del Sur”

Testo trovato su Cancioneros.com
En mitad del campo hay un muchacho tenaz
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/9/2017 - 08:19
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Wiradjuri Country

Wiradjuri Country
Wiradjuri Country
© Tony Smith 2013

I live on land in the Central Tablelands of New South Wales. The land was taken by force from the Wiradjuri people.
The song is my attempt to acknowledge the history of dispossession.
I used the tune to 'Joe Hill' after hearing Paul Robeson sing this union song.
The place I live in has a past
(continua)
inviata da Tony Smith 22/9/2017 - 02:48
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Cristo nel cemento

Cristo nel cemento
[2013]
Parole di Umberto Palazzo
Musica di Umberto Palazzo e Santo Niente
Nell'album “Mare Tranquillitatis”
America, bella America
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 21/9/2017 - 22:26
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No hay tanto pan

No hay tanto pan
(2016)

Album; Domus

"È indecente, è indecente, gente senza casa e case senza gente". Una canzone con parole essenziali, che riprende Gallo rojo, gallo negro per parlare del dramma degli sfratti e in generale della situazione economica in Spagna.
Hay un gallo que llora y que grita,
(continua)
21/9/2017 - 22:18
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En Granada

En Granada
[1978]
Parole e musica di Carlos Cano
Nel suo album intitolato “Crónicas granadinas”
Testo trovato su Cancioneros.com

Sulla fine, la cacciata e le persecuzioni subite dai musulmani di Spagna si veda anche El bando
En Granada el agua
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 21/9/2017 - 21:48
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Quanta terra nelle mani

Quanta terra nelle mani
(2005)
Amore e Odio

(Musica: Angelo "Sigaro" Conti - Testo: Angelo "Sigaro" Conti e Valerio Mastandrea)
La città è una miniera.. pala e picco 
(continua)
inviata da Dq82 21/9/2017 - 15:30

Juste un Homme

Juste un Homme
Juste un homme

Chanson française – Juste un Homme – Marco Valdo M.I. – 2017

Petite notice récapitulative : il y a un certain temps, en deux temps en 2005 et en 2009, j’avais écrit, puis publié une chanson intitulée « Sto benissimo ! Je vais très bien ! ».Sto benissimo - Je vais très bienJe l’ai parcourue récemment et il m’est apparu qu’elle ne disait qu’une partie des choses ; je l’ai donc revue, j’y ai ajouté une dernière tranche et j’en ai fait une chanson nouvelle avec un titre nouveau « Juste un homme », qui n’est pas sans donner une réponse contemporaine à la question de Primo Levi : « Se questo è un uomo » Se questo è un uomo – « Si c’est un homme », car c’est la même question qui se pose ici ; et aussi, à son autre question « Si non ora, quando ? »Se non ora quando? – « Si pas maintenant, quand ? », qui doivent être réinsérée dans le courant du temps et être posées à tous les niveaux... (continua)
Très bien ! Très bien !
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 21/9/2017 - 14:12
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El bando

El bando
[1978]
Parole e musica di Carlos Cano
Nel suo album intitolato “Crónicas granadinas”
Testo trovato su Cancioneros.com

Una canzone dedicata alla fine del “al-Ándalus”, della Spagna musulmana, con la caduta nel 1492 dell’ultimo emirato, quello di Granada, e la cacciata di tutti i moriscos per mano dei re cattolici Fernando II di Aragona e Isabella I di Castiglia. In realtà molti musulmani rimasero in Andalusia, nella regione storica della Alpujarra, fino alla definitiva cacciata nel 1570-72 quando, dopo una grande rivolta, il re Filippo II decise che la forte comunità musulmana andalusa era un pericolo e andava quindi “sfoltita” a fil di spada e ridislocata in gruppi più piccoli. La repressione della rivolta del 1568 e le seguenti deportazioni provocarono decine di migliaia di morti.
Por orden real,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 21/9/2017 - 13:32
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Bataclan

Bataclan
[2017]
All'Italia

Un album che parla di emigrazione, un vero e proprio concept-album che omaggia storie di vita degli Italiani di ieri e di oggi, parlando di rinascita, di rinnovamento, di forza.

E’ una ipotetica mail che Valeria Solesin, giovane vittima innocente al Bataclan, scrive alla madre. Nulla della canzone è triste. Viceversa, c’è l’infinita tenerezza tra una madre e una figlia che fa un rapido quadro della propria giornata a Parigi. Nessun attentato è ancora compiuto, nessuna tragedia che il destino può far trovare dietro ad un angolo nel tempo che viviamo oggi, è ancora accaduta. Solo la dolcezza di chi si rivolge verso la propria mamma sorridendo ed evocando la propria infanzia ed il proprio legame. Infanzia di ieri che è diventata la vita adulta di una giovane donna italiana in una grande città europea.

Accadde una sera di metà novembre. E avevo un concerto giusto il giorno... (continua)
Ciao mamma cara ti scrivo due righe
(continua)
inviata da dq82 21/9/2017 - 12:16
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E Roma è il mare

E Roma è il mare
2015
La prima volta
feat. Sigaro

In E Roma è il mare (ospite Sigaro della Banda Bassotti) troviamo l’anima combat rock di Andreani in una canzone dedicata ad una Roma particolare, quella della Banda Bassotti, di Valerio Verbano, la Roma proletaria e di sinistra, la Roma che combatte e non si arrende.
(Giorgio Zito in storiadellamusica.it)
Io, tra Mazzola e Rivera, avrei scelto Vendrame
(continua)
inviata da dq82 21/9/2017 - 11:40
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11.12.15

11.12.15
Testo e musica di Mattia Bonetti
Paroles et musique de Mattia Bonetti
Lyrics and music by Mattia Bonetti
Album: Canzoni in libertà [2017]


mattbon


MATTIA BONETTI: CANZONI IN LIBERTA'

4. Il Francese e il Siriano
8. 11.12.15



"Data di un genocidio realmente accaduto in Burundi ad opera di un manipolo di paramilitari ubriachi. Da tempo immemore vi è uno scontro tra le due etnie dominanti (Hutu e Tutsi). Quando l’uomo bianco arrivò, insegnò loro il “gioco di potere” così che da più di vent’anni se salgono al potere i Tutsi massacrano gli Hutu e vice versa. In questo caso, più di 1500 Tutsi fra donne e bambini sono stati messi in un recinto di filo spinato e uccisi solo a colpi di machete. La storia, per la sua natura così disumana, è narrata da un albero."
Nella regione dei Grandi Laghi
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 21/9/2017 - 10:56
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A Santiago

A Santiago
[2017]
La tormenta se acerca y los truenos resuenan sobre este cielo sin luna.
(continua)
inviata da adriana 21/9/2017 - 08:37
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Il Francese e il Siriano

Il Francese e il Siriano
Testo e musica di Mattia Bonetti
Paroles et musique de Mattia Bonetti
Lyrics and music by Mattia Bonetti
Album: Canzoni in libertà [2017]




MATTIA BONETTI: CANZONI IN LIBERTA'

4. Il Francese e il Siriano
8. 11.12.15


"Canzone scritta due giorni dopo l’attentato al Bataclan. Le prime due strofe sono il punto di vista di un francese, le seconde due quello di un siriano e le ultime due sono un punto di vista esterno. Il brano ha vinto il premio Baccanali". Così Mattia Bonetti, giovane cantautore e musicista per il quale l'appellativo di “multietnico” è assolutamente naturale (è nato a Bugendana, in Burundi, nel 1994, per crescere poi “a pane e musica” a Milano e spostarsi infine a Fosdinovo [MS] – ma si veda meglio la Biografia Artistica da lui stesso redatta), introduce brevemente la sua canzone che, nel 2017, assieme a 11.12.15 ha vinto il “Premio Baccanali” del Museo della Resistenza... (continua)
Lasciatemi guardare con l’anima di vetro 

(continua)
inviata da Riccardo Venturi 21/9/2017 - 08:29
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Sierra Blanca Massacre

Sierra Blanca Massacre
La canzone è ispirata ad una poesia, scritto in spagnolo, ritrovato nel quaderno di un giovane messicano, Rosario Caldera Salazar, uno di 18 giovani messicani trovati morti di calore ed asfissia il 2 Luglio 1987 in un vagone merci sul quale tentavano di passare illegalmente il confine e che era rimasto parcheggiato nella stazione di Sierra Blanca, in Texas. Era intitolato ``El Ilegal,`` o ``The Illegal.``
``With pain I left my country,`` diceva la poesia. ``Today there is talk of the Rio Bravo which I`ll cross. . . . How beautiful is the United States. Illinois, California and Tennessee. But over in my country, a piece of the sky belongs to me. Goodbye Laredo, Welsaco and San Antonio.
Houston and Dallas are in my song.
Goodbye, El Paso.
Your friend, the illegal, has returned.``

La mattina del 2 Luglio 1987, 18 giovani messicani furono trovati morti di caldo e asfissia dentro un carro... (continua)
Fleeing my country for a better life
(continua)
inviata da Piersante Sestini 21/9/2017 - 00:17
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Incident, Wallis Plains, 1826

Incident, Wallis Plains, 1826
Incident, Wallis Plains, 1826
© Tony Smith 2017

John Eckford, brother of my 3 x great grandmother Jane, had an eventful life. Born in 1801, he was involved in the mistake which led to his father William being condemned to death for sheep stealing. He was appointed Constable at Wallis Plains (Maitland) in 1825.
Following violence between settlers and Aboriginal people, Governor Darling despatched Lt Lowe to the ‘frontier’. Colonial Secretary Bathurst issued orders that the raids of the locals should be repelled just as would raids by any other ‘state’. Aboriginal people were to be considered invaders in their own land.
Lowe was committed for trial following the summary execution of a prisoner ‘Jacky Jacky’. He was quickly found not guilty by the jury which consisted mainly of army officers. During the trial, the question arose of whether Aboriginal people were subjects of the crown and... (continua)
Come hearken to my story, the saddest of tales
(continua)
inviata da Tony Smith 20/9/2017 - 23:30
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Alacant 1938

Alacant 1938
(2017)

Album: Proposta

Una canzone in bilico tra passato e presente, sull'importanza della memoria. Tutti conoscono il bombardamento di Guernica, grazie soprattutto al quadro di Picasso. Praticamente dimenticato è invece il bombardamento di Alicante del 1938, quando aerei italiani Savoia S-79 decollano da Maiorca in appoggio alle forze franchiste per bombardare il mercato centrale di Alicante, facendo oltre 300 morti.
Sèiem damunt dels arbres de l'Esplanada,
(continua)
20/9/2017 - 23:12
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Agafant l'horitzó

Agafant l'horitzó
(2017)

'Agafant l'horitzó' és un tema que Txarango hem composat pel sí al referèndum de Catalunya, per un sí transformador. La cançó ha comptat amb la col·laboració de Gemma Humet, Aspencat, Cesk Freixas, Les Kol·lontai (Montse Castellà, Sílvia Comes, Meritxell Gené i Ivette Nadal) i Ascensa Furore.

El tema ha estat inspirat en la tornada final del tema 'Article 1.1' de Cesk Freixas i en els versos d'Ovidi Montllor. Des del món de la música no ens quedem amb els braços plegats. Perquè començar de nou és una oportunitat per reconstruir tots els aspectes de la nostra societat. Perquè aquells que somiem en un altre món possible, sabem que cal canviar-ho tot.

*

'Agafant l'horitzó' (Afferrando l'orizzionte) è un pezzo che i Txarango hanno composto in appoggio al sì al referendum in Catalogna, per un sì di cambiamento. La canzone ha contato con la collaborazione di Gemma Humet, Aspencat, Cesk... (continua)
Tenim futur, tenim memòria.
(continua)
20/9/2017 - 22:31
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Doñana

Doñana
[1980]
Scritta da Gloria van Aerssen (1932-2015) e Carmen Santonja (1934-2000), le Vainica Doble
Nel loro album intitolato “El eslabón perdido”
Testo trovato su questa pagina dedicata alle Vainica Doble

“Coto de Doñana” è il nome di una località andalusa dove c’è uno dei più importanti sistemi naturali palustri del mondo, situato proprio alla confluenza tra Mediterraneo ed Atlantico. Nel parco naturale di Doñana c’è un’incredibile biodiversità, soprattutto per quel che riguarda le specie di uccelli. E pensare che nei primi anni 50 il governo franchista aveva progettato di trasformare quell’area naturale in una sterminata piantagione di riso ed eucalipto. Ad opporsi all’annunciata devastazione fu un nobile illuminato, tal marchese Mauricio González-Gordon, il quale aveva molte proprietà nel Doñana e che mobilitò illustri naturalisti ed il WWF per la sua protezione e conservazione.

Nell’ultima... (continua)
En el Coto de Doñana se ha envenenao un pajarito
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/9/2017 - 15:59
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Agáchate, que te pierdes

Agáchate, que te pierdes
[1973]
Scritta da Gloria van Aerssen (1932-2015) e Carmen Santonja (1934-2000), le Vainica Doble
Nel loro secondo album intitolato “Heliotropo”
Árbol añoso y sufrido
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/9/2017 - 12:24
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La cigarra y la hormiga

La cigarra y la hormiga
[1971]
Scritta da Gloria van Aerssen (1932-2015) e Carmen Santonja (1934-2000), le Vainica Doble
Nel loro album d’esordio eponimo

Rivisitazione in chiave anticapitalista di una celebre favola di Esopo, ripresa anche da La Fontaine.
Cantando la cigarra
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/9/2017 - 09:17

La Ruka sanglante

La Ruka sanglante
La Ruka sanglante

Chanson française – La Ruka sanglante – Marco Valdo M.I. – 2017
Canzone léviane tirée du récit de Carlo Levi : Una casa di legno sulla strada ( in Il pianeta senza confini, Donzelli, 2003).

Oh, Marco Valdo M.I. mon ami, il te faudra me dire d’abord et avant tout, ce que signifie ce titre ou plus exactement, me rappeler ce qu’est une « ruka ». J’ai comme dans le fond de ma mémoire l’idée qu’il devrait s’agir d’une maison indienne ou quelque comme ça.

Je m’attendais, Lucien l’âne mon ami, à ce que tu me fasses, d’entrée de jeu, une pareille demande. J’ai le plaisir de t’informer du fait qu’une ruka est bien, comme tu t’en souviens opportunément, une habitation, une maison dans la langue des Mapuches, lesquels sont des Amérindiens qui vivent essentiellement pour certains d’entre eux (environ 1,5 million) au Chili et pour d’autres (environ 300 000) en Argentine. L’histoire... (continua)
Au milieu de la place du village,
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 19/9/2017 - 19:31
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Canto, no me gusta señalar

Canto, no me gusta señalar
[1975?]
Parole e musica di Carlos Cano
Non è inclusa in nessun suo disco dell’epoca ma si trova in una sua raccolta abbastanza recente (2004) dedicata al movimento musicale granadino cui anche Carlo Cano partecipava in quegli anni, il cosiddetto “Manifiesto Canción del Sur”
Ey, ey, caminando,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 19/9/2017 - 11:57
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Francesco De Gregori: Festival

Francesco De Gregori: Festival
[1976]
Parole e musica di Francesco De Gregori
Nell'album “Bufalo Bill”

“Chi ha ucciso quel giovane angelo che girava senza spada?”, forse basterebbe questo verso per fare di questa canzone dedicata a Luigi Tenco una CCG...
Curioso poi che, proprio sulle Canzoni Contro la Guerra, De Gregori sia classificato al numero 20 e Tenco al 21...

Non so chi abbia ucciso quel giovane angelo... Certo Luigi Tenco mi è tornato in mente leggendo un bell'articolo intitolato “Cesare Pavese in musica”, quando il suo autore, Flavio Poltronieri, scrive: “Non era un ambizioso, desiderava solamente che il suo talento venisse riconosciuto, esattamente come Nick Drake tanti anni dopo e, curiosamente, beffardamente, entrambi hanno lasciato la loro vita terrena al sonno.”

Ecco. Non so chi abbia ucciso quel piccolo principe, forse mandanti ed esecutori sono stati in tanti, proprio come per Cesare Pavese e per Nick Drake.
Nella la città dei fiori
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/9/2017 - 11:41
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This Is My Country

This Is My Country
Dall'album Thirteen Stories High del 2008, con la partecipazione vocale di David Crosby e Graham Nash.

Una canzone patriottica di contestazione della politica militare americana. "Vogliamo indietro il nostro paese"
This is my country, we are at war
(continua)
inviata da Piersante Sestini 17/9/2017 - 03:13
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La pobrecita (Zamba del Tucumán)

La pobrecita (Zamba del Tucumán)
[1946]
Parole e musica di Héctor Roberto Chavero, in arte Atahualpa Yupanqui (1908-1992)
Un brano inciso anche nella sua sola parte strumentale.
Il primo album in cui è contenuto questo singolo è stato “Campo abierto”, 1969

Pure nel repertorio di Mercedes Sosa (in “Hasta la victoria”, 1972)
Testo trovato su Cancioneros.com

Una canzone recentemente riproposta dall'italiano Antonio Francesco Quarta nel suo album del 2015 interamente dedicato ad Atahualpa Yupanqui, intitolato “Amores de Tierra”, (per il quale rimando alla recensione di Flavio Poltronieri su Estatica)
Le llaman la pobrecita
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/9/2017 - 22:21

La Pizzeria lucana de New-York

La Pizzeria lucana de New-York
La Pizzeria lucana de New-York

Chanson française – La Pizzeria lucana de New-York – Marco Valdo M.I. – 2017
Canzone léviane tirée du récit de Carlo Levi : La pizzeria lucana (in Il pianeta senza confini, Donzelli, 2003).



Souvent, Lucien l’âne mon ami, je me demande ce que deviennent les émigrés.

Les émigrés ?, répond Lucien l’âne. Quels émigrés ? Depuis le temps que je marche, j’en ai croisé des milliers et des milliers. De quels émigrés veux-tu me parler ?

Lucien l’âne mon ami, tu as raison de poser ainsi la question. On ne sait trop de qui ou de quoi on parle quand on parle d’émigration. Le colon est un émigré, l’envahisseur est un émigré, le cadre d’affaires est un émigré, le fonctionnaire lui-même est souvent un émigré. Il y a des émigrés riches et des émigrés misérables. Il y en a qui courent après la belle vie ; il en est qui fuient la mort. Enfin, je veux parler de ceux qui... (continua)
Dans la jungle très
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 16/9/2017 - 21:45
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Seimila anni fa...

Seimila anni fa...
[1917]
Versi di Carlo Alberto Salustri, detto Trilussa, in “Tutte le poesie”, Mondadori, 1951.
Originariamente contenuti nella raccolta “Le cose” del 1922

Messi in musica da Giuseppe Micheli nel disco “Trilussa e il suo tempo (e la sua Roma)”
Interpretazione di Alba Bosi, Marcello Baldassarini e i solisti del gruppo Folkloristico Romano.
… Iddio fece un'inchiesta er primo giorno
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/9/2017 - 21:19
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L'omo e l'arbero

L'omo e l'arbero
[1928-32]
Versi di Carlo Alberto Salustri, detto Trilussa, dalla raccolta “Giove e le bestie”, pubblicata nel 1932

Messi in musica da Giuseppe Micheli nel disco “Trilussa e il suo tempo (e la sua Roma)”
Interpretazione di Alba Bosi, Marcello Baldassarini e i solisti del gruppo Folkloristico Romano.
Mentre segava un arbero d'olivo
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/9/2017 - 20:45
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Who Owns Who

Who Owns Who
(2017)

Un inno alla rivolta alla rivolta e alla disobbedienza. Attraversa i loro confini, nuota nelle loro acque, rifiuta i loro ordini, ama le loro figlie, cambia le loro abitudini...
The bridge, the call
(continua)
16/9/2017 - 16:17
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Radical Eyes

Radical Eyes
(2017)

Brano d'apertura dell'album d'esordio dei Prophets of Rage

Tom Morello - guitar
Timmy C - bass
Brad Wilk - beats
Chuck D - vocals
B-real - vocals
DJ Lord - turntables


"The Western world has created biased structures and stereotypes. Opposing viewpoints and movements are seen as radical rather than diversity. 'Radical Eyes' is the lens everything is viewed through, any life movement in opposition is considered radicalized."

"Il mondo occidentale ha creato strutture e stereotipi tendenziosi. I movimenti di opposizione e punti di vista diversi sono visti come estremisti invece che essere considerati pluralità. Gli occhi radicali sono la lente attraverso cui si guarda al mondo, per cui ogni movimento di opposizione è bollato come estremista."

(Chuck D.)
If speed is what you need
(continua)
16/9/2017 - 15:56

E allora noi vili

E allora noi vili
23 novembre 1945]
Versi di Cesare Pavese, nella raccolta “La terra e la morte” (1947), in seguito compresa, dopo la morte del poeta, in “Verrà la morte e avrà i tuoi occhi”.
Musica di Anna Jenček, compositrice, cantante, insegnante, autrice nel 2008 del progetto musicale “Terra rossa, terra nera”, nel centenario dalla nascita di Cesare Pavese.

Riprendo da “Cesare Pavese in musica”, un bell'articolo di Flavio Poltronieri di cui consiglio la lettura integrale:

Anna Jencek prende in ordine cronologico tutte le nove liriche racchiuse ne “La terra e la morte” titolando ciascuna canzone con le proprie prime parole e le veste con raffinatezza a tempo di jazz avvalendosi, tra gli altri, del contributo del fisarmonicista Danilo Boggini (che ricordiamo anni fa nella Svizzera italiana in un sentito omaggio a Jacques Brel con l'Accordion Project). Questi versi che sanno di mitologia mediterranea,... (continua)
E allora noi vili
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/9/2017 - 14:07
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A Fire Burns for Freedom

A Fire Burns for Freedom
(2011)

An early version/acoustic version of “A Fire Burns For Freedom” is available on the Patagonia music sampler.

A revised version of this song appears as the title track on Ziggy’s album Wild and Free, and includes Woody Harrelson on vocals!
A fire burns for freedom
(continua)
16/9/2017 - 12:30
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See Dem Fake Leaders

See Dem Fake Leaders
(2017)
See dem fake leaders
(continua)
16/9/2017 - 11:56
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Sunshine

Sunshine
(1971)

"It was just at the time of the Vietnam War and Nixon. It was looking bad out there. That song meant a lot to a lot of people during that time--especially me."
(Jonathan Edwards)

I wrote ‘Sunshine’ in 1970 in probably less time than it takes to sing it. It was the height of the Vietnam-Cambodia adventure there in Southeast Asia. I was really saddened by that and really angry… It’s an angry young man’s complaint about what was going on politically and militarily in our name. I was knowing people that were coming back from the war and they were never the same – if they came back at all.

I had just undergone a really violent draft board pre-induction physical, where I ended up in an emergency room and ended up in a sanitarium I guess you’d call it. It was all in the interest of not going to Vietnam, but it left an indelible mark on me for life.

We were in Ohio and I moved my band... (continua)
Sunshine go away today, I don't feel much like dancing
(continua)
16/9/2017 - 00:23
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Fiume

Fiume
[2017]
All'Italia

Un album che parla di emigrazione, un vero e proprio concept-album che omaggia storie di vita degli Italiani di ieri e di oggi, parlando di rinascita, di rinnovamento, di forza.

Un uomo ritorna, ormai anziano, nel pezzo di terra istriano che da bambino aveva dovuto lasciare insieme alla madre. Quanto era avvenuto in quelle terre negli anni della sua infanzia è ben noto. Suo padre non era riuscito ad andarsene in tempo, in difesa ostinata di una piccola attività con la quale dava da vivere alla moglie e al figlio. E la vita di chi all’epoca visse sfollato in Italia fu difficile. Anche per una sorta di diffidenza, diciamo di tipo storico e politico, che spesso circondava questi esuli italiani. Una frase del padre accompagnerà quest’uomo per tutta la sua vita, ritornando anche nel momento in cui, dopo tanto tempo, egli decide di tornare là dove era partito.

Nell’appartamento... (continua)
Ricordo quel giorno come fosse ieri
(continua)
inviata da dq82 15/9/2017 - 11:49
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Aquitania

Aquitania
[2017]
All'Italia

Un album che parla di emigrazione, un vero e proprio concept-album che omaggia storie di vita degli Italiani di ieri e di oggi, parlando di rinascita, di rinnovamento, di forza.

Un giovane parte verso la Francia Sud Occidentale per spendere la propria vita di contadino. Viene da un mondo in cui anche la possibilità di imparare a scrivere e a leggere, durante l’infanzia, non era data. Per questa ragione, cerca aiuto per poter comunicare il suo amore alla giovane donna che non è potuta partire con lui. Dalla quale vuole tornare. Perché la sua vita è rimasta idealmente in una valle del Trentino da dove è partito e dove alla fine riuscirà a tornare per bussare alla porta di chi lo ha aspettato.

Sapevo fin da ragazzino che una parte di parenti della mia famiglia, dal versante di mia madre, se n'era migrata verso mete lontane. Questa mia gente abitava la collina veneta che... (continua)
Son partito che era fine estate
(continua)
inviata da dq82 15/9/2017 - 11:38
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London

London
2017
All'Italia

E’ una canzone contemporanea e felice. Dove un ragazzo parte per Londra conservando l’amore che lo lega a chi invece rimane. Col desiderio e la certezza che questo amore può sopravvivere al cambiamento di vita. Chissà, forse perché l’odierna possibilità di muoversi rende ogni orizzonte molto più vicino di ieri. Dunque, si può magari partire anche con leggerezza di sentimenti e con entusiasmo. Per provare a modellare la propria vita in una direzione che si ritiene più giusta. Per scoprire nuove opportunità. Senza che per questo un amore vero sia destinato a finire ma, anzi, aspettandolo il prima possibile allo scalo dell’aeroporto.

Il ragazzo del video, per inciso, è Tommaso Priviero figlio di Massimo, che a Londra ci vive (o ci ha vissuto per un periodo).

Andarsene via con cuore leggero e un sorriso stampato negli occhi senza aver niente in tasca che non sia la tua giovinezza... (continua)
Partirò amore mio
(continua)
inviata da dq82 15/9/2017 - 11:26
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Bryd one brere

anonimo
Bryd one brere
[XIV secolo / 14th Century]
Testo e musica / Lyrics and music:
King's College, Cambridge
MS Muniment Roll 2 W 32v Index 521 [1199]

Uno dei capisaldi di questo sito (a suo tempo coniato da Davide Giromini) è che “ogni canzone d'amore è contro la guerra”. Può anche darsi, sebbene, e lo dico in tutta sincerità, io abbia a volte qualche ragionevole dubbio. Ciononostante i casi son tanti e variopinti, e vorrei quindi raccontare sia pure per sommi capi la storia di questa canzone, che è ritenuta la prima canzone d'amore completa in lingua inglese. O meglio, in quella lontana fase dell'inglese che va sotto il nome di “inglese medio” (Middle English), l'inglese medievale che si venne formando a partire dal 1066 con la conquista Normanna, e che sfociò poi, a partire dal XVI secolo, nell'inglese moderno. Completa, dato che ne è tramandata anche la notazione musicale.

La canzone è nota come... (continua)
1. Bryd one brere,            
(continua)
inviata da L'Anonimo Toscano del XXI secolo 15/9/2017 - 02:11
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Pablo pueblo

Pablo pueblo
[1977]
Parole e musica di Rubén Blades
Nel suo disco intitolato “Metiendo mano!”
Testo trovato su Genius
Eh le le le le le le le
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/9/2017 - 10:22
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CapaRezza: Prisoner 709

CapaRezza: Prisoner 709
[2017]
Singolo: Prisoner 709

In un carcere in cui i prigionieri sono colpevoli di "delitti musicali" (per aver suonato metal, rap, reggae), CapaRezza è "colpevole di tutto" e scrive un nuovo pezzo che mette in chiaro quale sia la sua idea della musica, lontana dall'importanza dei numeri e dei premi.
Da soundsblog
Nel buio di una galera dalle barre chiuse
(continua)
inviata da adriana 14/9/2017 - 07:40
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Stop

Stop
(2017)

Da un giovane rapper di Marsiglia, un nuovo singolo promettente che denuncia le violenze della polizia, accompagnato da un videoclip frenetico in cui una banda di giovani fuggono da poliziotti che non si vedono mai chiaramente.

Le jeune marseillais Reef, nouvelle recrue du label Orfevre, frappe fort avec un clip réalisé par ASC & Arsedi. Lancé par le rappeur Espiiem, Reef s’était fait remarquer en avril avec son premier titre « Merci ». Beaucoup moins détendu, la vidéo de son nouveau titre titre « Stop » rappelle que les violences policières sont plus que jamais d’actualité – en témoignent les rebondissements très récents sur les conditions du décès d’Adama Traoré, mort il y a un an des suites d’une interpellation.

La vidéo de « Stop », tournée de nuit à Marseille, met en scène une bande de jeunes dans leur quartier, fuyant des policiers fictifs. Une menace que l’on ne voit... (continua)
Il y a une différence entre le vivre et le voir
(continua)
13/9/2017 - 23:41
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Santiago Maldonado

Santiago Maldonado
[2017]

¿Dónde está Santiago Maldonado?
Ellos saben dónde estás
(continua)
inviata da adriana 13/9/2017 - 13:40
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Cançó de la bruixa cremada

Cançó de la bruixa cremada
[1979]
Versi di Maria Mercè Marçal i Serra (1952-1998), poetessa, scrittrice, docente catalana. Femminista, omosessuale, attivista per l’indipendenza catalana, comunista.
Musica di Maria del Mar Bonet
Una canzone dallo spettacolo teatrale “La sala de les nines”, su testi di Mercè Rodoreda (1908-1983, importante scrittrice catalana) e Maria Mercè Marçal, tributo al romanzo “Bearn o La sala de las muñecas” (1956, in catalano “Bearn o La sala de nines”) dello scrittore Lorenzo Villalonga y Pons.
Più recentemente nella raccolta collettiva intitolata “Maria Mercè Marçal. Catorze poemes, catorze cançons”, 2009
Testo trovato su Cancioneros.com
Bruixa, que és de matinada,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/9/2017 - 13:34
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La esquina de los paraos

La esquina de los paraos
[1977]
Scritta da José María Carrillo
Nell’album del gruppo intitolato “Sevillanas Democráticas”
Testo trovato su questo blog dedicato ai Gente del Pueblo
Hay una esquina en mi pueblo
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/9/2017 - 11:42
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Tienes que aprender

Tienes que aprender
[1979]
Scritta da José María Carrillo e Lorenzo Gómez Holgado
Nell'album del gruppo intitolato “Tierra y libertad”
Testo trovato su La Zamarra de Gustavo, il blog di Gustavo Sierra Fernández.
Tienes que aprender
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/9/2017 - 20:50
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Pedagogía popular

Pedagogía popular
[1976]
Scritta da Joaquín Carbonell e Pilar Navarrete
Nell'album di Joaquín Carbonell intitolato "Con la ayuda de todos"
Es una línea curva
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/9/2017 - 20:34
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¿Dónde Está?

¿Dónde Está?
[2017]

Letra: Leo Parigi
Música: Leo Parigi, Tavo Suárez

¿Dónde está Santiago Maldonado?
¿Cómo empuja la vida?
(continua)
inviata da adriana 12/9/2017 - 19:42
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Si morimos

Si morimos
[1978]
Parole e musica di Pablo Milanés
Nel disco intitolato “No me pidas”
Testo trovato su Cancioneros.com
Ustedes lo sabrán, mis hijos, lo sabrán
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/9/2017 - 18:29
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L'autrer jost'una sebissa

L'autrer jost'una sebissa
XII sec.
Pastorella
Parole di Marcabru

Marcabruno, in provenzale Marcabru(n) pronuncia occitana marˈkaβɾy (... – ...), è stato un trovatore occitano originario della Guascogna (forse di Auvillar), di cui ci rimangono 43 componimenti a carattere principalmente satirico, scritti tra il 1130 e il 1150.

Le informazioni biografiche che abbiamo di lui sono attinte da due vidas accluse ai suoi componimenti e raccontano storie diverse, poco attendibili, in quanto entrambe elaborate, evidentemente, su riferimenti contenuti nelle sue poesie". Secondo una delle sue vidas Marcabru fu "figlio di una donna povera di nome Marcabruna, fece cattive poesie e cattive satire, parlando male delle donne e dell'amore".

L'altra sua biografia ci racconta che Marcabru venne abbandonato alla porta di un uomo ricco, e nessuno seppe la sua origine. Allevato da Aldric del Vilar ed educato alla poesia da Cercamon,... (continua)
L'autrier jost' una sebissa
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 12/9/2017 - 17:52
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Ezin uka

Ezin uka
[1969]
Parole e musica di Benito Lertxundi
La traccia che apre l’album d’esordio, eponimo, di questo cantautore basco.
Ezin uka
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/9/2017 - 08:31
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¿Por qué?

¿Por qué?
[1977]
Scritta da José Luis Armenteros, Juan José Oña e Pablo Herrero Ibarz
Nell’album dal titolo “En el nombre de España, paz
¿Quién fabrica las pistolas? ¿Quién?
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/9/2017 - 08:16
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Allende Presidente

Allende Presidente
(2003)
dall'album Venceremos!
(Ángel Parra - Mauro Di Domenico)

Un pezzo rap dedicato a Allende, interpretato dal grande Ángel Parra che lo ha scritto insieme al chitarrista italiano Mauro Di Domenico. Ne esiste anche una versione francese interpretata insieme a Mouss & Hakim degli Zebda (non ho trovato il testo).
inviata da Lorenzo 11/9/2017 - 22:33
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I Hear Them All

I Hear Them All
di Ketch Secor e David Rawlings
pubblicata in Big Iron World (2006)

incisa anche da David Rawlings in A Friend of a Friend (2009)
il video ufficiale, diretto da Danny Clynch di ricorda il disastro dell'uragano Katrina sulla popolazione di New Orleans

Una canzone di disperazione e di speranza, con qualche riferimento all'attentato dell'11/9
"I hear soldiers quit their dying, one and all"
(sento i soldati che smettono le loro morti, uno e tutti)
vale da solo la presenza della canzone in questo sito
I hear the crying of the hungry in the deserts where they're wandering.
(continua)
inviata da Piersante Sestini 11/9/2017 - 22:30
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Alguna vez

Alguna vez
[1970]
Versi di Carlos Álvarez Cruz (1933-), poeta spagnolo, nella raccolta “Tiempo de siega y otras yerbas” pubblicata nel 1970
Musica di Rosa León, nel suo disco intitolato “Al alba”, pubblicato nel 1975

Carlos Álvarez era nato in una famiglia di fede repubblicana. Suo padre fu fucilato dai fascisti. Lui stesso a causa del regime franchista subì il carcere e l'esilio. Tutto questo segnò indelebilmente la sua opera poetica.
Alguna vez a todos a mí mismo
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/9/2017 - 21:37
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El Salustiano

El Salustiano
[1976]
Parole e musica di Carlos Cano
Nel suo disco intitolato “A duras penas”

Canzone sulla condizione degli spagnoli andalusi costretti dalla miseria ad emigrare verso altri paesi Europei. Lo stesso Carlos Cano negli anni 60 dovette lasciare la natale Granada per cercare lavoro in Svizzera e Germania. La canzone è quindi sicuramente autobiografica.
Hasta un pueblo d’Alemania ha llegao el Salustiano
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/9/2017 - 21:01
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Aguaviva: Apocalipsis

Aguaviva: Apocalipsis
[1971]

Realizzazione di Manolo Díaz.
Edizione italiana dell'album Apocalipsis


Avvertenza. Alcune canzoni erano già presenti nel sito, sia nell'interpretazione di Aguaviva, sia di altri. Poiché la seguente pagina è dedicata coralmente all'album, abbiamo deciso di lasciare le pagine già esistenti linkandole nell'elenco seguente. [CCG/AWS Staff]
Lato 1
1. Y NACE EL SOL (J.A. Muñoz - M. Diaz)
2. LOS JINETES (J.A. Muñoz - M. Diaz)
3. EL HAMBRE (J.A. Muñoz - M. Diaz)
4. LA CIUDAD ES DE GOMA (G. Celaya - M. Diaz)
5. EL NINO HA MUERTO (M. Diaz)
6. LA GUERRA (J.A. Muñoz - M. Diaz)
7. LA GUERRA QUE VENDRÁ (B. Brecht - M. Diaz)
8. CUANDO MI HIJO NACIÓ (N. Hikmet - M. Diaz)

LATO 2
1. LA MUERTE (J.A. Muñoz - M. Diaz)
2. ME QUEDA LA PALABRA (B. de Otero - M. Diaz)
3. NO NOS DEJAN CANTAR (N. Hikmet - M. Diaz)
4. LA PESTE (J.A. Muñoz - M. Diaz)
5. LA NINA DE HIROSHIMA (N. Hikmet - M. Diaz)
6. MASA (C. Vallejo - Pepe Nieto)
7. HIMNO (M. Diaz)
Dopo il primo LP, in cui Aguaviva ha cantato poesie spagnole della generazione del '27 su musiche di Manolo Diaz, in questo secondo LP, intitolato al biblico tema dell’«Apocalisse», le liriche, sempre musicate da Manolo Diaz, sono di poeti di varie nazionalità. Il tema dell'Apocalisse è affrontato in chiave moderna: dei quattro cavalieri biblici, mentre la Guerra mantiene il suo significato tradizionale, la Fame è vista come frustrazione, la Morte come oppressione, come negazione dei valori della libertà, e la Peste come effetto della radioattività dopo una guerra nucleare.
(continua)
inviata da dq82 11/9/2017 - 17:14
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El meu país

El meu país
Versi di Miquel Martí i Pol (1929-2003), poeta e scrittore catalano.

Musica di Teresa Soler i Pi, meglio conosciuta con il suo nome d’arte di Teresa Rebull (1919-2015), comunista, internazionalista, femminista e cantautrice catalana, esule in Francia dopo la Guerra Civile.

Nell’album della Rebull intitolato “També per tu”, pubblicato nel 1981.
Ignoro se la poesia sia tratta da qualche raccolta oppure scritta apposta dal poeta per il disco.

Interpretata anche da Lluís Llach
Tots els anys que he hagut de viure
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/9/2017 - 14:48
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El rey de la casa

El rey de la casa
[1981]
Parole e musica di Gloria van Aerssen (1932-2015) y Carmen Santonja (1934-2000)
Nell’album “El tigre del Guadarrama”
Ha nacido el rey de la casa esta mañana
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/9/2017 - 13:15
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La ballata del bambino senza tempo

La canzone si ispira al libro di Michele Iacono " Il bambino senza tempo " e prende spunto dalle brevi, terribili parole pronunciate da un bambino siriano prima di morire: Lo dirò a Dio!
Se il tempo fosse un sogno, allora resterei,
(continua)
inviata da fernando ianeselli 11/9/2017 - 12:54

En aquel tiempo que los ríos eran limpios

En aquel tiempo que los ríos eran limpios
[1979]
Parole e musica di Joaquín Carbonell
Nel disco intitolato “Sin ir más lejos”
En aquel tiempo que los ríos eran limpios
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/9/2017 - 11:06
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La ballena azul

La ballena azul
[1971]
Parole e musica di Gloria van Aerssen (1932-2015) y Carmen Santonja (1934-2000)
Nell’album d’esordio delle Vainica Doble, eponimo, pubblicato nel 1972
Nel disco la canzone era interpretata da Laura de Cárdenas, figlia di Gloria van Aerssen
La ballena azul está triste y sola,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/9/2017 - 10:36

Abolición

Abolición
[1978]
Parole e musica di Paco Ortega Bermejo (1957-), cantante, compositore e produttore musicale spagnolo.
Nel disco collettivo intitolato “¡Abolición! (Canciones y textos contra la pena de muerte)”
Testo trovato in “Veinte años de canción en España, 1963-1983”, di Fernando González Lucini.
El silencio en la noche,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/9/2017 - 10:19




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