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Il 25 aprile 1974, cinquant’anni fa, in Portogallo arrivò finalmente il Giorno delle sorprese (José Saramago, 1966). Per questo motivo abbiamo voluto rifare completamente la pagina della sua canzone-simbolo, che diventa una “Pagina Speciale”. Che possa servire, e parecchio, anche a un altro 25 aprile: il nostro. Quest’anno più che mai!
Riccardo Venturi 24/4/2024 - 12:13
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أغنية الدفاع المدني السوري

Wasfi Massarani
أغنية الدفاع المدني السوري
2017
White Helmets Song (Blossoms of peace)

Inserisco questa canzone consapevole del rischio. La canzone è dedicata ai White Helmets (Arabic: الخوذ البيضاء ,القبعات البيضاء‎‎ al-Ḫawdh al-bayḍāʾ / al-Qubaʿāt al-Bayḍāʾ), noti ufficialmente come Syrian Civil Defence (SCD; Arabic: الدفاع المدني السوري‎‎ ad-Difāʿ al-Madanī as-Sūrī); la protezione civile Siriana, un'organizzazione fondata nel 2013 e che si occupa di recupero dei civili tra le macerie; questo quello che è e che appare ai media occidentali, un gruppo di volontari, ca 3000, che cerca di salvare le vittime civili della guerra, loro fonti riferiscono 62.000 salvataggi tra il 2013 e il 2016 e ca 145 volontari morti, gli ultimi qualche giorno fa uccisi da un commando armato.
D'altra parte la Difesa Civile Siriana è stata accusata di avere legami finanziari con organizzazioni situate negli Stati Uniti d'America che operano nel contesto... (continua)
عن مُدنٍ باتَتْ رُكامًا .. تحت تفاصيلِ العذابْ
(continua)
inviata da Dq82 13/8/2017 - 16:33

O bruno partigiano di Val Strona

anonimo
Inno della Brigata Beltrami, nata sulle montagne della Val Strona.
Il testo fu composto forse dallo stesso Capitano Beltrami, o forse da qulacuno dei suoi uomini
Da : Canti popolari del Cusio
O bruno partigiano di Val Strona,
(continua)
inviata da adriana 13/8/2017 - 10:58
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Today in Charlottesville

Today in Charlottesville
[13 agosto 2017]

19 injured, one killed.

[2017]

Album: Ballad of a Wobbly
There was a massacre in church that got certain forces moving
(continua)
inviata da adriana 13/8/2017 - 08:51
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Guerra

Guerra
(2017)
Album Residente

Testo da genius

In "Guerra" Residente parla in prima persona dal punto di vista della guerra, con parole terrificanti, poi cambia prospettiva e si pone dalla parte della vita che è capace di sconfiggere la guerra. "La guerra è più debole che forte, non sopporta la vita per questo si nasconde nella morte".

Alla canzone hanno collaborato musicisti di paesi teatro di conflitti recenti, come Georgia, Armenia, Russia, Ossezia del Nord e Ossezia del sud con lo scopo di promuovere la pace per mezzo della musica e per dimostre che quando lavoriamo insieme possiamo creare qualcosa di grandioso.


Es un tema que se construyó con mucha fuerza, pensando en el daño de la guerra. Está escrito en primera persona, como si yo fuese la guerra. La guerra hablando y después le hago un poco de bullying a la guerra. Me parece que es un tema ahora mismo más que relevante.

*

"Guerra”... (continua)
Царю Небесный, Утешителю, Душе истины,
(continua)
inviata da Lorenzo Masetti 12/8/2017 - 23:10
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Red Alerta

Red Alerta
(2017)

feat. ToteKing, Green Valley, Aziza Brahim & Shahira Amin

Singolo in sostegno alla Comisión Española de Ayuda al Refugiado (Cear).

"En la semana de la tragedia del mar de Alborán, donde han perdido la vida 49 personas, la única respuesta de nuestros gobernantes ha sido la de criminalizar a las ONG que están tratando de salvar las vidas y ponerles trabas en una labor que es responsabilidad de los estados"

Estrella Galán, secretaria general de Cear.
Red alerta
(continua)
12/8/2017 - 16:53
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Giordano Bruno

Giordano Bruno
[2015]
Testo e musica di Rocco Rosignoli
Lyrics and music by Rocco Rosignoli
מילים ומוזיקה של רוקו רוזיניולי
Album: Scansadiavoli (2015)
Di mondi che infiniti stanno ai cieli,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 12/8/2017 - 11:56
Percorsi: Giordano Bruno
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El informe del forense

El informe del forense
Album: Sin noticias de Holanda (2003)
Ella luchó, con todas sus fuerzas
(continua)
inviata da Simone S 12/8/2017 - 11:43
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Brothers

Brothers
(2017)

Album: Dark Matter

1961. John F. Kennedy e il fratello minore Bobby sono alla Casa Bianca. E JFK spiega al fratellino la sua fantastica idea di invadere Cuba con una spedizione alla Baia dei Porci. Ma perché? Perché l'Unione Sovietica potrebbe installare dei missili a Cuba? Per salvare l'isola dal comunismo? Ma no! Per prendersi Celia Cruz e portarla negli Stati Uniti!
Hey, Bobby
(continua)
11/8/2017 - 23:34

Antonio

Antonio
Antonio

Chanson française – Antonio – Marco Valdo M.I. – 2017



Voici, Lucien l’âne mon ami, une nouvelle chanson léviane – autrement dit, si tu t’en souviens, une chanson inspirée des récits de Carlo Levi. Je ne pourrais plus te dire si elle est tirée de « L’Orologio » ou du « Quaderno a cancelli ». En tout cas, elle ne vient ni de ma relecture de « Paura della Libertà », ni de celle que j’ai faite il n’y a pas si longtemps de « Cristò si è fermato a Eboli » ; elle s’intitule « Antonio ». Elle aurait pu s’intituler aussi bien Giovanni, Roberto, Silvio, Fortunato ou Francesco, mais voilà, elle s’intitule Antonio. En fait, cet Antonio est une sorte de silhouiette quelconque, un personnage qualunquiste, un « Nobody », un inconnu, cet inconnu du coin qu’on connaît de vue. Peut-être est-ce un « fanullone », un bon à rien ou alors, un honnête citoyen. Allez savoir avant d’avoir réfléchi à ce... (continua)
Certainement, vous le connaissez,
(continua)
inviata da m 11/8/2017 - 15:57

La Republicana

anonimo
Canzone legata alla Comune di Parigi scritta nel 1870.
"Badinguet" è il soprannome satirico dato a Napoleone III
da Bovisa In Canta
An plantat l'aubre qu'aviam tant desirat
(continua)
inviata da adriana 11/8/2017 - 11:39
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La sobirana

La sobirana
"La sovrana" è un canto popolare occitano che con versi poetici inneggia a un grande amore, la lingua occitana, identità di questo popolo senza nazione.

Cette chanson n'est pas anonyme : c'est Patrick Salinier du groupe Peiraguda qui a composé la musique, et moi, Pierre Salles, (Los Pagalhós) qui ai écrit les paroles
(Pierre Salles)
Despuish l'aup italiana,
(continua)
11/8/2017 - 11:19
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Soldatino

Soldatino
[2016]

Tratto dall'album: NEMO PROFETA
Testo e musica di Salvatore Nocera

SOLDATINO. La follia della guerra, in questo brano, è trattata con estrema semplicità intellettuale ed emotiva. Rievocando uno schema di canti fanciulleschi molto ricorrente nella tradizione popolare, ironicamente è affrontato un tema tanto scabroso e delicato. Uno solo fa la guerra mentre migliaia di sacrifici umani costellano uno scenario sempre più tragicamente attuale.
Unu che è lu re,
(continua)
inviata da Pupi di Surfaro 11/8/2017 - 09:05
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'Gnanzou

'Gnanzou
[2016]

Tratto dall'album: NEMO PROFETA
Testo e musica di Salvatore Nocera

Con la collaborazione straordinaria del musicista senegalese Jali Diabate. È il verso della “Cialoma”, il canto che accompagnava e guidava la pesca del tonno rosso nelle tonnare della Sicilia, quella che viene chiamata la “Mattanza”. Il mare si tingeva del rosso del sangue dei grossi pesci, creando uno scenario surreale e sconcertante. A questa suggestione ci siamo ispirati per l’idea del brano. Con questa metafora vogliamo raccontare l’ecatombe del Mediterraneo. Milioni di migranti che scappano dalla guerra, dalla fame, dal terrore, e, attraversando l’inferno del mare, in condizioni disumane, pregano e si aggrappano all’unico appiglio che gli rimane: la speranza di arrivare al di là di quell’orrendo mostro che minaccia di inghiottirli e restituirli alla loro sorte, troppo spesso, infausta e spietata.

Vittime del... (continua)
Ah, prigamu ca lu mari dorma,
(continua)
inviata da Pupi di Surfaro 11/8/2017 - 08:27
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Au nom de tous les enfants

Au nom de tous les enfants
[1985]
Scritta da Linda de Suza (autrice ed interprete di origine portoghese) e Michel Jouveaux (prolifico autore-compositore del pop francese)
Interpretata da due bambini, tali Damien Archangeli e Deborah (forse la sorella? O la figlia dell’autore Michel Jouveaux?)
Testo trovato su Bide & Musique
Au nom de tous les enfants
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/8/2017 - 08:19
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Quannu diu fici a tia...

Testo e musica di Salvatore Nocera

Questo brano nasce come uno studio ed un omaggio all’opera di Bernardino Giuliana (fu poeta della nostra terra): Mi piaci ‘a libertà. Gli uomini come le bestie. Peggio delle bestie. Un quadro a tinte forti di un’umanità bestiale. “Ognunu armali cu’ la propria razza, artari di crita, banneri di pezza...”. Schiavi delle ideologie e dei vizi… “In nome di dio si scanna e s’ammazza…”. Un inno inverso alla bestialità. Schiavi della grettezza e la rassegnazione. “L’ignoranza ammazza ‘a libertà”.
Quannu Diu fici a tia
(continua)
inviata da Pupi di Surfaro 11/8/2017 - 08:18
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Li me' paroli

Li me' paroli
LI ME’ PAROLI.
testo e musica di Salvatore Nocera
Il primo singolo.

Brano vincitore del Premio Andrea Parodi 2016, secondo al Premio Fabrizio De Andrè 2016, trionfatore al Tour Music Fest 2016.
La parte introduttiva cita Ignazio Buttitta (U pueta ‘nta chiazza).

È un brano schierato, di parte. Contro la globalizzazione. La massificazione della cultura. Contro la politica, la religione. Contro la società ipocrita e borghese. Contro la guerra, l'egoismo, il qualunquismo. Contro l'informazione falsa e la verità corrotta. Contro chi ci propina il progresso e ci rimane solo l'ignoranza. Contro le gabbie, le false libertà. Contro tutto. Solo per essere contro. Solo per non aderire a quegli ideali di mediocrità, di banalità, di identicità, che la società moderna ci vuole imporre. Solo per non essere belli, buoni e inoffensivi.
Braccianti, cumpagni,
(continua)
inviata da Pupi di Surfaro 11/8/2017 - 07:37

Y'a pas mal de cons sur Terre

Y'a pas mal de cons sur Terre
[2010]
Parole e musica di Caty de Savigny, cantante francese
Testo trovato su Bide & Musique
On se balade, on est pénard
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/8/2017 - 15:18

In a fondé eune Société (L’Société des Grosses Biroutes)

In a fondé eune Société (L’Société des Grosses Biroutes)
[1966]
Nel disco “Les Capenoules - Y cantent et y juent pou vous ottes, Vol. 1”
Testo trovato su di una pagina dedicata al gruppo

Les Capenoules (“I Teppisti”) sono stati un gruppo dell’Hauts-de-France, attivo negli anni 60 e 70, il cui repertorio di “chansons paillardes”, goliardiche, è prevalentemente in patois della Picardie, il cosiddetto “ch’ti”.
In a fondé eune Société, in a fondé eune société, eune société
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/8/2017 - 14:00
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Laissez briller le soleil

Laissez briller le soleil
[1966]
Scritta da Joël Rive e Farid Khaldi, membri di questa rock band parigina, attiva per un paio d’anni a metà dei 60.
Testo trovato su Bide & Musique
Croyez-moi, c'est vrai, la Terre va exploser
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/8/2017 - 13:19

Il n'y a plus d'tabac

Il n'y a plus d'tabac
[1940-42]
Versi di Maurice Van Moppès, sull’aria della popolare settecentesca “J’ai du bon tabac”

Maurice Van Moppès (1904-1957) è stato pittore, illustratore, scenografo e cantautore. Infermiere militare durante la Seconda Guerra mondiale, raggiunse De Gaulle a Londra e lì intervenne spesso alla trasmissione della BBC "Les français parlent aux français". Scrisse alcune canzoni su melodie molto note o popolari, con lo scopo di denigrare l'occupante nazista e incoraggiare la Resistenza. Quelle canzoni, da lui stesso illustrate, furono stampate in un piccolo pamphlet intitolato “Chansons de la BBC” che nel 1944 la RAF disperse su molti territori francesi. Il retro della brochure recava la frase “Les chansons que vous avez entendues à la radio vous sont apportées par vos amis de la RAF”
Il n'y a plus d'tabac
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/8/2017 - 09:08
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Cher

Cher
[1977]
Parole di Brigitte Fontaine
Musica di Areski Belkacem (1940-), compositore francese di origine algerina, berbera, collaboratore storico della Fontaine.
Nell'album intitolato “Vous et Nous”
Le juke-box est vicieux
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/8/2017 - 23:23
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Maman, j'ai peur

Maman, j'ai peur
[1968]
Scritta da Brigitte Fontaine e Jacques Higelin (1940-2018), autore, compositore, interprete, parente e collaboratore di lungo corso della Fontaine.
Una terribile ninna nanna dall'album “12 chansons d'avant le déluge”.
Testo trovato su Bide & Musique
Le bourreau met son réveil
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/8/2017 - 23:10
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Prohibition

Prohibition
[2009]
Parole di Brigitte Fontaine
Musica di Areski Belkacem (1940-), compositore francese di origine algerina, berbera, collaboratore storico della Fontaine.
La traccia che dà il titolo all'album del 2009

BELLISSIMA! Per un nuovo percorso – per carità, basta percorsi! - sulla violenza contro i vecchi...

“Sono vecchia, sto per morire, ma voglio ancora amare, bere e fumare. E se muoio sarà di gioia. E ve lo butto in culo a tutti quanti!”
J’exhibai ma carte senior
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/8/2017 - 22:23
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Au diable Dieu

Au diable Dieu
[2013]
Parole di Brigitte Fontaine, classe 1939, ancora attiva.
Musica di Areski Belkacem (1940-), compositore francese di origine algerina, berbera.
Nell'album della Fontaine intitolato “J'ai l'honneur d'être”

Visto che Y a des Zazous “deve” essere riattribuita ad Andrex, il suo interprete originario, allora mi tocca rimpiazzare una canzone alla Brigitte Fontaine. E lo faccio con vero piacere: “Al diavolo Dio!”

CAPOLAVORO!!!
Au diable Dieu
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/8/2017 - 22:00
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Nordest

Nordest
[2016]
Testo e musica di Francesco Pelosi
Traduzione in goriziano: Michel Torrisi e Francesco Pelosi
Arrangiamento: Davide Giromini e Rocco Marchi
Registrato e mixato da Roberto Passuti allo "Spectrum Studio" di Bologna
Francesco Pelosi: voce
Davide Giromini: fisarmonica e diamonica
Album: Il rito della città [2017]

Francesco Pelosi: parmigiano nato il giorno d'Ognissanti dell'orwelliano 1984, circa due metri di statura, un paio di torreggianti basette quasi risorgimentali, una voce che svernicia, ottime doti chitarristiche e la capacità di cantare e scrivere in ogni dialetto italiano da Aosta a Capo Passero. Questo in sintesi. Da qualche tempo fa parte di quella che informalmente chiamo la "Banda degli Incliti & Sommersi Cantautori Italiani del XXI Secolo", una banda decisamente mobile e variabile: così il Pelosi da Parma lo si vede in trii col Lega e il Giromini, con il Giromini... (continua)
Canto una dolse canzón per ti
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 9/8/2017 - 17:07
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Jennifer

Jennifer
[1986]
Parole e musica di Bernard “Bernie” Bonvoisin (1956-), artista e cantante, più noto come front-man del gruppo Trust
Nell’album da solista intitolato “Couleur Passion”
Testo trovato su Bide & Musique
Jennifer vient d'avoir huit ans
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/8/2017 - 15:42
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Alors Dieu châtia l'homme

Alors Dieu châtia l'homme
[1971]
Scritta da Dave Lernoult e Jean-Philippe Pamien, membri fondatori di questo – oggi dimenticato – gruppo prog-rock della regione di Lille
Testo trovato su Bide & Musique
Il y a bien de cela bien longtemps, lors de la création du monde,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/8/2017 - 13:42
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Soldat

Soldat
[anni 80]
Scritta da Jésus Villanueva e Phillipe Cattafesta e interpretata da tal Aurélie, tutti artisti oggi sconosciuti.
Testo trovato su Bide & Musique
Ils ont franchi le désert des rêves plein les yeux
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/8/2017 - 13:28
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Jacques Dutronc: La ballade du bon et des méchants

Jacques Dutronc: La ballade du bon et des méchants
[1975]
Parole di Philippe Labro (1936-), giornalista, scrittore, regista e autore di canzoni.
Musica di Francis Lai (1932-), grande compositore e musicista, autore di tante canzoni e di colonne sonore per film, come “Un homme et une femme” e “Love Story”, con cui si aggiudicò l'Oscar nel 1971.
Scritta per la colonna sonora del film “Le Bon et les Méchants” diretto nel 1976 da Claude Lelouch. Jacques Dutronc era il protagonista, insieme a Marlène Jobert, e interpretava nel film la canzone.

Il film “Le Bon et les Méchants” è basato su di una storia vera di malavita nella Francia tra il 1935 ed il 1945. Si tratta delle vicende della cosiddetta “gang des Tractions Avant”, una banda di violenti rapinatori capitanata da Pierre Loutrel, detto Pierrot Le Fou, criminale precoce, finito giovanissimo in un “Bat d'Af'”, com'erano chiamati i battaglioni punitivi nelle colonie francesi in Africa.

Durante... (continua)
Je ne savais rien
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/8/2017 - 21:41
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Bruttosozialprodukt

Bruttosozialprodukt
[1978]
Scritta da Friedel Geratsch e Reinhard Baierle
Il singolo d'esordio e forse il maggior successo per “Gli Avvoltoi” di Bochum
Poi nell'album intitolato “Heiße Zeiten...”
Wenn früh am Morgen die Werksirene dröhnt
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/8/2017 - 17:45
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Le Taissine

Le Taissine
Album : Ol cidì di Taissine

Canto popolare bergamasco;
narra del lavoro in miniera
e degli amori che sbocciano fra taissine e minatori
I part ala matina de bun’ura,
(continua)
inviata da adriana 8/8/2017 - 17:26
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Po’ i diss che i minatori

Po’ i diss che i minatori
Album : Ol cidì di Taissine

Canto popolare in dialetto bergamasco con aggiunta di vita “Gornese”;descrive il carattere allegro e gioviale dei minatori a dispetto dei contadini preoccupati solo per il mangiare e bere.
Pò i diss che i minatori son lingère
(continua)
inviata da adriana 8/8/2017 - 16:58
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Mani di donna

Mani di donna
Album : Ol cidì di Taissine

Le donne nella tradizione montana,
un canto popolare ne descrive le gesta,
le loro mani hanno scritto la storia.
La storia di queste montagne
(continua)
8/8/2017 - 16:49
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L’emigrant

L’emigrant
Album : Ol cidì di Taissine

“L’émigránt” descrive la vita degli emigranti bergamaschi e gornesi in terre lontane,
partiti così da poter realizzare i propri sogni, per lavoro o mantenere la famiglia,
seppur lontani il proprio paese sempre stretto nel cuore.
Chisà quace bèrgamàsch i è a l’èstèro a laurà,
(continua)
inviata da adriana 8/8/2017 - 16:43

Ma cosse fet o Taissina

Ma cosse fet o Taissina
Album : Ol cidì di Taissine

Canto sull’aria del popolare “Dove te vett o Marietina”,
rifrasato in dialetto bergamasco per descrivere l’attività della Taissina alla miniera.


LE TAISSINE

INQUADRAMENTO STORICO
Gorno è sempre stato famoso per le sue miniere di zinco e piombo.
Già ai tempi dei romani i cosiddetti “damnati ad metalla” condannati ai lavori forzati erano portati nelle miniere di Gorno ad estrarre questo metallo così particolare di colore rossiccio che unito al rame formava una lega resistente e utile: l’“auricalcum” che noi oggi conosciamo come ottone.
Ne parla Plinio il Vecchio nel suo “Naturalis Historiae”
Anche durante il medioevo continuò l’estrazione del minerale e nei primi del 1500 il territorio di Gorno e le zone circostanti furono oggetto di studio da parte del grande Leonardo da Vinci. Un documento a tale proposito si trova attualmente conservato nella biblioteca... (continua)
Ma cosse fèt o taissina?
(continua)
inviata da adriana 8/8/2017 - 16:33
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Minatore

Minatore
Album : Ol cidì di Taissine

Testo reperito in questa pagina

Canto popolare dedicato alla tradizione mineraria;
il minatore, i pericoli della miniera,
la devozione a Santa Barbara
Anche ‘l mio padre
(continua)
8/8/2017 - 16:18

Complainte d’une occupée

Complainte d’une occupée
[1940?]
Parole di Maurice Van Moppès, sull’aria della canzone “J’en ai marre” (1922) del compositore Maurice Yvain
Testo trovato su questo forum

Maurice Van Moppès (1904-1957) è stato pittore, illustratore, scenografo e cantautore. Infermiere militare durante la Seconda Guerra mondiale, raggiunse De Gaulle a Londra e lì intervenne spesso alla trasmissione della BBC "Les français parlent aux français". Scrisse alcune canzoni su melodie molto note o popolari, con lo scopo di denigrare l'occupante nazista e incoraggiare la Resistenza. Quelle canzoni, da lui stesso illustrate, furono stampate in un piccolo pamphlet intitolato “Chansons de la BBC” che nel 1944 la RAF disperse su molti territori francesi. Il retro della brochure recava la frase “Les chansons que vous avez entendues à la radio vous sont apportées par vos amis de la RAF”
Du soir au matin
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/8/2017 - 15:30

Chanson de la milice

Chanson de la milice
[1943]
Versi di Maurice Van Moppès, sull’aria della popolare “Mon père m’a donné”

Maurice Van Moppès (1904-1957) è stato pittore, illustratore, scenografo e cantautore. Infermiere militare durante la Seconda Guerra mondiale, raggiunse De Gaulle a Londra e lì intervenne spesso alla trasmissione della BBC "Les français parlent aux français". Scrisse alcune canzoni su melodie molto note o popolari, con lo scopo di denigrare l'occupante nazista e incoraggiare la Resistenza. Quelle canzoni, da lui stesso illustrate, furono stampate in un piccolo pamphlet intitolato “Chansons de la BBC” che nel 1944 la RAF disperse su molti territori francesi. Il retro della brochure recava la frase “Les chansons que vous avez entendues à la radio vous sont apportées par vos amis de la RAF”
Les miliciens qui sont Nazis
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/8/2017 - 13:58

L'autre jorn, el pueg d'Eschalas

L'autre jorn, el pueg d'Eschalas
[XVIII° secolo]
Un “Nadalet”, un canto di Natale della tradizione occitana (da Tulle / Tula, Nouvelle-Aquitaine), attribuito al religioso e letterato settecentesco Bertrand de Latour di Toulouse (ma potrebbe anche trattarsi di un canto di anonimo ottocentesco)
Testo trovato qui. La fonte è la raccolta "Chants et chansons populaires du Limousin" curata da J. B. Chèze, Léon Branchet e Johannès Plantadis, risalente alla fine dell’800 e ripubblicata da ultimo nel 1995.

Curioso e buffo questo nadalet, che racconta di alcuni amici, pastori a Puy des Échelles, nel Limousin, ai quali gli angeli annunciano la nascita del Salvatore, sicché quelli se ne partono verso Betlemme (a un tiro di schioppo dall’Occitanie!), portando con sé non doni preziosi, perché sono poveri e la guerra li ha privati di tutto, ma solo qualche animale, compresi due galletti cui è stata tagliata la cresta per farli passare... (continua)
L'autre jorn, el pueg d'Eschalas, (1)
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/8/2017 - 09:05
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Selh qui s•irais ni guerrey•ab Amor

Selh qui s•irais ni guerrey•ab Amor
[fl. 1190/1221]
Canso di Aimeric de Peguilhan (ca. 1170 - ca. 1230)
Musica originale

Si tratta in realta delle due strofe iniziali di una delle sei lunghe cansons di Aimeric de Peguilhan di cui ci è pervenuta la musica originale. Il testo completo della canso si può vedere qua, ma generalmente, e specialmente per il suo decisissimo attacco contro la guerra, di questa canso di Aimeric attualmente vengono eseguite esclusivamente proprio queste due strofe.

Di essere contro la guerra, Aimeric ne aveva del resto ben donde. Nato verso il 1170 a Peguilhan, nell'Alta Garonna non lontano da Saint-Gaudens, Aimeric (o Aimery, a volte italianizzato in Emerico di Peguilain) era figlio di un mercante di stoffe ed ebbe come suo primo mecenate Raimondo V di Tolosa. Passato al servizio del figlio Raimondo VI, nel 1212 dovette fuggire dalla regione, minacciata dalla Crociata contro gli Albigesi. La sua... (continua)
Selh qui s•irais ni guerrey•ab Amor
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 8/8/2017 - 00:18

La Carcassounéso

La Carcassounéso
[1923]
Testo / Paroles: Jean François Jeanjean
Musica / Musique: E. Lacombe

In base alle scarsissime notizie biografiche presenti in rete, Jean François Jeanjean, autore e poeta, sarebbe nato il 20 maggio 1877 a Carcassonne e morto il 7 luglio 1956. Fu storico, corrispondente del Ministero della Pubblica Istruzione e consigliere comunale di Carcassonne. E' l'autore di questa Carcassonese in lingua occitana, canto assai popolare musicato da E. Lacombe (su cui non ho potuto reperire notizia alcuna). Il canto sarebbe stato composto esattamente il 13 luglio 1923, ma ebbe il suo “momento di gloria” in occasione delle grandi feste dell'estate 1936 tenutesi nella storica cittadina dell'Aude restaurata (con parecchie fantasie medievaleggianti) dal famoso architetto Viollet-le-Duc.
Carcassona, sovenir plen de glòria
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 7/8/2017 - 23:36
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La Chanson des V

La Chanson des V
[1941-43]
Versi di Maurice Van Moppès, sulla melodia della Sinfonia n. 5 in do minore Op. 67 che Ludwig Van Beethoven compose tra il 1807 ed il 1808.

Maurice Van Moppès (1904-1957) è stato pittore, illustratore, scenografo e cantautore. Infermiere militare durante la Seconda Guerra mondiale, raggiunse De Gaulle a Londra e lì intervenne spesso alla trasmissione della BBC "Les français parlent aux français". Scrisse alcune canzoni su melodie molto note o popolari, con lo scopo di denigrare l'occupante nazista e incoraggiare la Resistenza. Quelle canzoni, da lui stesso illustrate, furono stampate in un piccolo pamphlet intitolato “Chansons de la BBC” che nel 1944 la RAF disperse su molti territori francesi. Il retro della brochure recava la frase “Les chansons que vous avez entendues à la radio vous sont apportées par vos amis de la RAF”

Le “Dorifore” della seconda strofa sono i terribili... (continua)
Il ne faut pas
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/8/2017 - 23:06

Adieu, ville de Toulon

anonimo
Adieu, ville de Toulon
[XIX° secolo]
Ho trovato il testo su Chants populaires français ma la fonte principale è il volume “Chants et chansons de la Savoie”, edito nel 1910 (in seguito con il titolo “Vieilles chansons savoyardes”), a cura di Claudius Servettaz (1871-1926), professore di musica e ricercatore folklorico dell’Haute Savoie

Dal porto di Toulon, durante tutto l’Ancien Régime e fino all’800, partirono ed arrivarono quasi tutte le spedizioni militari e coloniali francesi… E ancora oggi quel porto ospita la più importante base militare navale francese, insieme a quella di Brest.

La bella Mélie, quasi sicuramente una prostituta, rifiuta il denaro che le viene offerto da un giovane in partenza per la guerra: “La guerra, l’esercito, combattere il nemico, quella è la peggior miseria!”
Adieu, ville de Toulon,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/8/2017 - 13:28

Adieu les filles du Dauphiné

anonimo
Adieu les filles du Dauphiné
[XIX° secolo]
Canzone dalla regione storica e culturale francese del Dauphiné
Ho trovato il testo su Chants populaires français ma la fonte principale è il volume “Chants et chansons de la Savoie”, edito nel 1910 (in seguito con il titolo “Vieilles chansons savoyardes”), a cura di Claudius Servettaz (1871-1926), professore di musica e ricercatore folklorico dell’Haute Savoie

Amore e guerra, due concetti assolutamente contrapposti. A fare le spese delle guerre, sempre le donne prima di ogni altro: “Ragazze da marito, non fatevi abbindolare, che i vostri amanti sono volubili: fanno finta di amarvi, promettono di sposarvi, e poi ecco che si arruolano per la prima guerra e vi abbandonano...”
Adieu les fill's du Dauphiné,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/8/2017 - 11:47

Adieu, belle Louison

anonimo
Adieu, belle Louison
[1823]
Canzone di autore anonimo, diffusa in Savoia e Provenza, risalente alla campagna napoleonica di Russia.
Ho trovato il testo su Chants populaires français ma la fonte principale è il volume “Chansons populaires, recueillies dans les Alpes françaises (Savoie et Dauphiné)”, a cura di Julien Tiersot (1857-1936), pubblicato a Grenoble nel 1903. A sua volta l’autore indicava come fonte un manoscritto rinvenuto nella zona di Tour, Chamonix.

Nella seconda strofa è esplicito il riferimento all’infausta campagna militare condotta da Napoleone contro la Russia nel 1812. In soli 6 mesi, tra giugno e dicembre, dei 600.000 soldati che costituivano il corpo di spedizione francese ne scomparvero 500.000, tra morti, dispersi e prigionieri.
Adieu, belle Louison,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/8/2017 - 09:14
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O Sardigna patria nostra [O Sardigna, custa est s'ora]

O Sardigna patria nostra [O Sardigna, custa est s'ora]
[1973]
Testo di Angelo Caria
Musica: По долинам и по взгорьям

Il canto, divenuto un vero e proprio inno indipendentista sardo, fu scritto nel 1973 dal poeta e attivista indipendentista Angelo (Anghelu, Anzelu) Caria, autore tra le altre cose anche della versione sarda dell'Internazionale. Angelo Caria, nato a Nuoro/Nùgoro il 19 maggio 1947 e morto sempre a Nuoro il 24 febbraio 1996, è stato un protagonista della lotta indipendentista sarda in chiave socialista, anticolonialista e antimilitarista. Fu il fondatore del quotidiano marxista e anticolonialista Su populu Sardu, da cui nascerà un movimento omonimo nel 1973.

Non esiste un “titolo fisso” per questo canto, che Angelo Caria adattò alla melodia del canto partigiano russo По долинам и по взгорьям (e, quindi, anche della Makhnovtchina, il canto delle milizie anarchiche ucraine di Nestor Makhno). Il canto è noto sia come O Sardigna patria... (continua)
Oh Sardigna custa est s'ora
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 6/8/2017 - 19:53
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Ba'r meskach

Ba'r meskach
[2001]
Dal cd “Eured an diaoul” (Le Nozze del diavolo)
D'après le cd "Eured an diaoul" (Les Noces du Diable)

“La Bretagne a-t-elle autant de charmes pour border de sable l'horizon”, diceva un giovane Gilles Servat. Dopo Glenmor “la primogenitura”, Stivell “la limpidezza”, Servat “la bellezza”, Gwernig “la migrazione” ecco Tanguy “la sporcizia”:
“...solitario sono corso verso la morte e la battaglia...non mi hanno ancora preso, la mia pelle non è in vendita, non sono ancora cotto, il vecchio non è ancora morto...è l'ultima volta che annunciano la pace...è l'ultima volta che annuncio la guerra...il disordine nel cuore delle vostre chiese creerà un gran tumulto, quando l'onda è là, è troppo tardi per il dispiacere, quando il cerchio non è più tondo, siete stregati...io mescolerò le lettere del vostro alfabeto, i bambini lasceranno le vostre case per seguire il suono del mio flauto nelle... (continua)
M eus an’ve’et mat ar paotr
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 6/8/2017 - 12:24
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Makeba

Makeba
(2016)
dall'album Zanaka

In questa calda estate le CCG si concedono un pezzo assolutamente danzereccio, ma dedicato alla grandissima Miriam Makeba e alla sua lotta contro l'apartheid e per i diritti umani.
Ooohe
(continua)
5/8/2017 - 22:13
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Hijos naturales de Pizarro

Hijos naturales de Pizarro
2017
EP Giramondi
Hijos naturales de Pizarro
(continua)
inviata da Dq82 4/8/2017 - 19:35
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Chi vole lo mondo desprecçare

Chi vole lo mondo desprecçare
[XIII° secolo]
Lauda medievale contenuta nel cosiddetto “Laudario di Cortona”, lì riscoperto e conservato, nella Biblioteca del Comune e dell'Accademia Etrusca. Si tratta di un manoscritto di laude con notazione musicale, la più antica collezione conosciuta di musica italiana in lingua volgare, nonché l'unica del XIII secolo.
Interpretata da innumerevoli ensemble classici, e anche da Giovanna Marini, con l’ensemble Micrologus, nel disco del 1999 intitolato “Cantico della terra”

Se sulle CCG/AWS c’è già 'A livella di Totò, non poteva mancare anche questa Lauda, che ne è in qualche modo il presupposto...
Chi vol[e] lo mondo desprecçare
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/8/2017 - 14:05
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Il denaro dei nani

Il denaro dei nani
[anni 80]
Parole di Luisa Zappa Branduardi (ispirate da qualche leggenda di tradizione celtica)
Musica di Angelo Branduardi
Un inedito presente in “Senza spina”, album live registrato durante un concerto all’Olympia di Parigi nel dicembre 1986 e pubblicato soltanto nel 2009.

«[…] Oggi che la crisi è sotto gli occhi di tutti, che gli effetti dello sfruttamento sconsiderato delle risorse naturali si toccano con mano, essere antimoderno è diventato un valore. Abbiamo visto cadere due muri, il Muro di Berlino e ora il muro del turbocapitalismo. Tutti sappiamo che il mito della crescita continua è falso, non può reggere, e che non potremo più vivere come siamo vissuti prima. Non mi piace citarmi, ma in fondo questo lo dicevo già qualche anno fa, nella canzone Il denaro dei nani (2009, nell’album Senza spina, ndr). È uno dei pochi testi del mio repertorio che si presta a una duplice lettura.... (continua)
Ora te la canto, canta che io conto.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/8/2017 - 13:40
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Le roi Renaud [La mort du roi Renaud; Quand Renaud de guerre revint]

anonimo
Le roi Renaud [La mort du roi Renaud; Quand Renaud de guerre revint]
Alla memoria di Michael Hedges
Un gran amico di Pierre Bensusan

https://www.youtube.com/watch?v=r4AysS-WN0A
Krzysiek 2/8/2017 - 21:09
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L'Internationale

L'Internationale
SARDO / SARDINIAN


La versione in sardo composta e arrangiata nel 1973 da Angelo Caria (Anzelu/Anghelu Caria), poeta sardo comunista e indipendentista (1947-1996), fondatore del quotidiano Su populu sardu (fonte). Un grazie speciale a Roberta per averla cantata e trascritta a mano durante Fino al Cuore della Rivolta (Fosdinovo, 28 luglio - 1° agosto 2017); la stessa Roberta ha poi inviato una versione maggiormente corretta, che qui viene riprodotta. [RV]

The Sardinian version written, adapted and arranged in 1973 by Angelo Caria (Anzelu/Anghelu Caria), a Sardinian communist and indipendentist poet (1947-1996) and the founder of the daily newspaper Su populu sardu (The Sardinian People (source).
S'INTERNATZIONALE SARDA
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 2/8/2017 - 17:36
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Les dictateurs

Les dictateurs
[2014]
Parole di Philippe Katerine
Musica di Philippe Katerine e Sébastien Akchoté, in arte SebastiAn
Nell’album intitolato “Magnum”
Les dictateurs
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/8/2017 - 13:09
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Liberté

Liberté
[2010]
Parole e musica di Philippe Katerine
Nell’album “Philippe Katerine”
Liberté mon cul !
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/8/2017 - 08:54
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La Reine d'Angleterre

La Reine d'Angleterre
[2010]
Parole e musica di Philippe Katerine, feat. Arthur Brondy
Nell’album “Philippe Katerine”

God Save The Queen!
Dam-Dam, Dam-Dam, Dam-Dam
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/8/2017 - 08:48
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Juifs Arabes

Juifs Arabes
[2010]
Parole e musica di Philippe Katerine
Nell’album “Philippe Katerine”

[…]“Juifs Arabes” invece nasce da un’osservazione fatta in tour: gli ebrei applaudono con le mani in basso e gli arabi alzandole, da questo si origina una versione super-dance e politicamente scorretta del caro vecchio “sacco pieno/sacco vuoto”, il video ritrae Katerine vestito da vescovo in una sorta di party sado-gay, l’intelligente mossa di far uscire il singolo in concomitanza con la discussione in parlamento sulla laicità dello stato francese ha portato molta fortuna al pezzo.
(da Orrore a 33 giri)
Juifs Arabes
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/8/2017 - 08:37
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11 septembre

11 septembre
[2005]
Parole e musica di Philippe Katerine
Nell’album intitolato “Robots après tout”
Je suis allé à la préfecture
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/8/2017 - 08:35
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'Ndé piö in America

'Ndé piö in America
Prove in famiglia di Non andate più in America, brano a 4 voci del 1892

Luciano Ravasio 1/8/2017 - 17:22
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Au cours de cette terrible guerre

anonimo
Au cours de cette terrible guerre
[Prima o Seconda Guerra Mondiale]
Nella raccolta “Chansons Maritimes” realizzata dall’etichetta L'Autre Distribution nel 2010.
Raccolta da Michel Lefèvre (?) nel 1988 à Etaples, Pas-de-Calais, da Marie-Antoinette Lamour (detta “Nénette», sposata Lebas, 1926-2007) et da Thérèse Lamour (sposata Roux, classe 1929)
Sull’aria della popolare “Le costaud de la lune”
Testo trovato su Chants populaires français

Dato il riferimento al sous-marin nella seconda strofa, potrebbe datarsi la canzone persino alla Grande Guerra, che già allora furono operative unità sommergibili soprattutto tedesche (Unterseeboot, abbreviato in U-Boot) che fecero gran danno alla marina mercantile e da guerra degli Alleati. La minaccia sottomarina tedesca fu il principale pretesto per l’ingresso degli Stati Uniti nel primo conflitto mondiale.

Più facilmente però – data l’età delle informatrici – la canzone si riferisce alla Seconda Guerra Mondiale.
Au cours de cette terrible guerre
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/8/2017 - 13:34
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Nous étions trois camarades

anonimo
Nous étions trois camarades
Beppe Chierici e Daisy Lumini
La cattiva erba (1970)

Autori: Anonimo Franc. XVII sec., Beppe Chierici

Le note informative di questo brano le invierò in un secondo momento, perchè mentre sto scrivento mi è venuto in mente il testo, ma i riferimenti li devo estrapolare dal 33 giri di cui fa parte questo brano. i cui interpreti sono Beppe Chierici e Daisy Lumini. Nella mia memoria c'è questo canto anche perchè l'ho proposto diverse volte nel corso delle mie proposte di canti popolari.
[Gildo dei Fantardi]


La Cattiva Erba (Contro la guerra e le armi) è un album del 1970 di Beppe Chierici e Daisy Lumini che raccoglie 15 canzoni in italiano frutto di traduzioni e reinterpretazioni di poesie e canzoni che vanno da Archiloco e Lao Tsu ad Antoine attraverso più di 2500 anni di storia. Credo che il titolo piacesse particolarmente a Beppe Chierici, visto che lo ha riutilizzato recentemente per... (continua)
ERAVAMO TRE COMPAGNI
(continua)
inviata da Luciano Filippi alias Gildo dei Fantardi 1/8/2017 - 08:34
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Brigante

Brigante
2017
Eternal Vibes
Nu aggiu crisu mai a quiddhru ca dici
(continua)
inviata da dq82 31/7/2017 - 18:09




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