Caro Krzys,
in mezzo alla valanga di cd ricevuti da ogni dove, durante la mia assenza forzata, ne ho trovato uno polacco di Michael Fedoroff: Piosenki Bułata Okudżawy i Włodzimierza Wysockiego...veramente, veramente avaro di crediti. Conosci i titoli originali o tradotti in inglese delle canzoni? Non viene citato neppure quali sono di Volodja e quali di Bulat...a occhio vedo che la 5 è questa dedicata a Villon, comunque il testo mi sembra diverso da quello che hai inviato tu...
1. Nadja, Nadieńka
2. Ech Raz, Jeszcio Raz?
3. Kolokolczik
4. Fonariki
5. Modlitwa
6. Wasze Błagarodzje
7. Padmaskownyje Wieciera
8. Butyłoćka Wina
9. Bradjaga
10. Taganka
Flavio Poltronieri 3/4/2017 - 11:17
Michael Fedoroff si fa la pubblicità del migliore chitarrista country dei tutti tempi in Russia. Il suo disco sembra un "pot-pourri" delle canzoni russe moderne, e la povertà dei credits rispecchia, a quanto pare, la povertà del personaggio :)
Ci darò un'occhiata comunque e ti faccio sapere.
כברבים מן השירים שהוקלטו על ידי הוועדה ההיסטורית היהודית במינכן בשנת 1946, אין בהקלטה או בחומר הנלווה פרטים על אודות הזמר. הטקסט של השיר פורסם בחלקו באסופה "מן המצר קראתי" (1954, ע' 66).
זהו שיר בסגנון שירי הרחוב של גטו לודז', המתאר את הרעב והחיים הקשים בגטו. השיר, כשירים אחרים מגטו לודז', מספר על המשטרה היהודית - ה"זונדרקומנדו" - שהקים רומקובסקי כדי לשמור על הסדר בגטו. כמות המזון קטנה וכדי לראות את הלחם ותפוחי האדמה יש לחבוש משקפיים כפולים. רומקובסקי ואנשי שלומו נהנים ממזון טוב יותר ובחורי ה"זונדר" ובראשם דוד גרטלר - איש העולם התחתון שהטיל מורא על תושבי הגטו - משליטים סדר בגטו. הפזמון מספר על המשטרה היהודית השומרת מפני גניבות ועל כך מגיעה להם תודה. הומור ואירוניה משמשים את המשורר להגיב על המצב בגטו.
המנגינה לקוחה משיר עם ביידיש.
Guarda Rick, che io sono di avviso che, Karol Wojtyła morì il primo aprile 2005. Fu questo lo scherzo più forte del nuevo millennio, secondo me. Ma come sempre, i gerarchi hanno deciso diversamente, impauriti di ridicolezza e superstizione :)
Comunque, questa di Jan, 'e 'na bella notiziona, peccato che capisco così poco il ceco, ma fortunatamente ce l'abbiamo qua da noi a Breslavia un ambiente cecofilo e i cantautori cechi vengono sempre più spesso da noi. Forse fra una diecina di anni lo capirò perfettamente – il ceco – finalmente.
Da Wroclawdorf primaverile
Salud
Krzysiek Wrona 2/4/2017 - 22:16
Per adesso c'è Katka dalla Slovacchia, che da un anno abita qua da noi e nessuno ce la toccherà. Non ci provate neanche, se no sono guai :)
Intanto, a mo' di paragone, presento l'unica e celeberrima canzone in Neanderthaliano puro mai apparsa sulla Terra, proveniente dall'anno 1970 dell'olocene:
Come si può facilmente osservare, le differenze con lo svizzero tedesco sono assolutamente minime...
Saluti da una Florenzdorf pressoché estiva fino a ieri, ma oggi ripiombata bruscamente nell'autunno. Sempre di domenica, maledizione!
La versione di Jan Řepka è chiaramente una traduzione artistica, però posso confermare che è molto vicina al testo originale. Per il confronto, però, mi baso sulla traduzione italiana presente su questa pagina perché con lo Schwytzertüütsch ho anch'io qualche seria difficoltà. Sono d'accordo con quanto scritto da Riccardo. Anche se, paradossalmente, mi è capitato un paio di volte, parlando tedesco con dei madrelingua provenienti dalla Germania, che mi venisse chiesto se ero svizzera. Ehm, non so se è un bene o un male... :)
Mi associo ai saluti dalla “Florenzdorf”, oggi di nuovo primaverile e soleggiata.
Stanislava, che dirti da questa Florenzdorf tornata immediatamente nella primavera (naturalmente, sempre di lunedì)...nanuk sgnùk! (che dovrebbe essere "Grazie" in neanderthaliano, ndr :-P)
Tra le altre cose, il cognome "Řepka" (che in ceco vuol dire "colza", la pianta olearia), è ben conosciuto a Florenzdorf, ma per altre strade. Anni fa giocò nella Fiorentina un ottimo calciatore cèco, Tomáš Řepka.
A Florenzdorf, naturalmente, nessuno sapeva pronunciare il suo nome. Usualmente era "Thomas Repka" (si doveva chiamare per forza "Thomas" con la "h"), e anche "Repka" con la "r" italiana diventava qualcosa come "rèppeca" alla fiorentina, anzi "rèppeha".
Poi, a un noto commentatore radiofonico delle partite della Fiorentina, David Guetta (omonimo di un celebre dj francese), qualcuno dovette dire come si pronunciava effettivamente quel cognome, e il bravo radiocronista (noto per la sua "erre... (continua)
Se non ci arriva Toldo, c'è Řepka, giusto? Tra l'altro, Tomáš Řepka terminò la propria carriera calcistica qualche anno fa nella Dynamo České Budějovice, la squadra del capoluogo della Boemia meridionale, più noto con il nome tedesco Budweis e soprattutto per la birra Budweiser.
Corre voce che un bel giorno quando Řepka ancora giocava lì, si presentò allo stadio della Dynamo un fiorentino, ovviamente grande tifoso della Fiorentina, che si trovava lì vicino in vacanza con la sua compagna originaria proprio di quella zona. Lei approfittava dei pochi giorni per poter stare con la sua gente e il fiorentino si era scocciato di sentire sempre parlare quella lingua incomprensibile, e le deve aver detto qualcosa tipo: “Sai icchè fo? Vo a trovare Řepka.” Ancora oggi non è ben chiaro come abbia fatto a spiegarsi in ceco, ma è riuscito a entrare allo stadio e fare una foto con Tomáš...
Sul fatto della "rr" argentina, hai perfettamente ragione anche se, propriamente, non è del tutto il medesimo suono della [ ř ] ceca (e, comunque, nemmeno quello dei dialetti siciliani è esattamente il medesimo suono).
Sai cosa? La "rr" argentina te la faccio sentire con una canzone dell'immenso Atahualpa Yupanqui, El árbol que tu olvidaste. Nota come pronuncia la "rr" di "arroyo" e "tierra"... (e ascolta anche la canzone se non la conosci, è una meraviglia)
Comunque penso che il fiorentino si sia fatto intendere da Tomáš Řepka in inglese; dopo che Řepka dovette andarsene via da Firenze causa fallimento totale della Fiorentina del cotonato Cecchi Gori, andò a giocare in Inghilterra, nel West Ham, o Prosciutto Occidentale come si potrebbe dire :-)
Ma per quanto riguarda il dialogo tra il fiorentino e Řepka, con l'inglese la vedo dura, e non per Řepka, se non per l'altro, perché ti posso garantire che, soprattutto a quei tempi, di inglese sapeva letteralmente due parole... Avrà usato altri metodi :-)
(trascritta all'ascolto da Stanislava Šebková, da questo video:)
ZÁPALKA (continua)
inviata da Stanislava 3/4/2017 - 20:02
Scusa Stanislava, se mi sono permesso di...ripristinarti per un paio di volte nome e cognome "coll'òva", anzi coll'ová per dirlo nach Florenzdorfer Art; probabilmente le traduzioni di Jan Řepka non erano presenti da nessuna parte, e mi sembra un po' giusto decretartene il merito!
Caro dq82,
porta pazienza, non sono nelle condizioni ottimali.....
Per farmi perdonare ti mando questa chicca:
In conclusione al disco c'è un unico pezzo solo strumentale, dal titolo "Sveglia, Albione!" ma in origine aveva un testo che Dagmar si rifiutò di cantare perchè lo giudicò troppo violento. Il gruppo si trovava a registrare a Zurigo in mezzo a rivolte e gas lacrimogeni. La canbzone finiva con queste parole: Sveglia! Sveglia! Che le bandiere volino come proiettili e oscurino il cielo!"
“Il mondo com'è oggi”
Anche la copertina che disegnarono loro stessi era alquanto inquietante. Avevo incontrato gli Henry Cow alla festa di Radio Tartaro, a Povegliano Veronese il 23 settembre 1977. Eravamo tutti ventenni e incazzati. Prima del concerto ci furono dibattiti su temi di questo tipo: “6000.000 giovani disoccupati" o "Ai lavoratori piace ancora il sindacato?”
Queste sono state menti raffinate assai, cosa tutt'altro che scontata nel mondo rock..
Sono ancora in contatto con Chris Cutler.
Mentre sembra che Dylan abbia ritirato il premio Nobel, ma di nascosto, arriva la notizia della morte di Don Hustein, l'autore dello scatto immortalato nella copertina di The Freewheelin' Bob Dylan.
Don Hunstein è stato uno dei fotografi ufficiali della Columbia per trent'anni. Suoi gli scatti alla seduta d'incisione di "Kind of Blue" e "Nefertiti", di Miles Davis e di Billie Holiday per "Lady in Satin"
Per volontà di Glenn Gould Don Hunstein era l'unico fotografo autorizzato a fotografarlo.
Tra i tantissimi grandi che aveva fotografato, anche Leonard Bernstein, Duke Ellington, Tony Bennett, Barbra Streisand, Aretha Franklin, Dizzy Gillespie, Billy Straihorn e Janis Joplin.
2/4/2017 - 21:58
Dice che però non l'ha trovato, il premio Nobel a Stoccolma. Gli accademici gli hanno detto che s'era già presentato un tizio verso dicembre...
Era barbuto?
Grizzly?
Un omone a cui, pur nel dubbio, non ci si azzardò proprio chiedere le generalità?
Non cantò naturalmente...e allora improvvisiamo noi per lui:
Quest'avventura del Venturi
tra una lingua ed un dialetto
perbacco, duri! e, che duri!
e qui lo affermo con rispetto
Tra quelli dal potere offesi
somiglia all'uomo di una volta
"d'antan" direbbero i francesi
e barba folta è segno di rivolta
Non siam vicini, nè distanti
in questi che son si, tempi duri
dunque tra malicorni e bretonanti
lunga vita al buon Venturi
Macchè....dice che era senza barba, con gli occhi azzurri e coi riccioli biondi tipo Massimo Ciavarro nei primi fotoromanzi che faceva per Grand Hôtel:
Però dice anche che quel tipo lì è abile nei travestimenti e ha detto che era il gemello giovane di Bob Dylan...
Un du akerst, la versione yiddish di Chaim Zhitlovski, utilizza soltanto alcune strofe del testo originale di Georg Herwegh, oppure ne "concentra" alcune altre. Cantata sulla musica di Eisler, Zhitlovski vi aggiunse un ritornello „onomatopeico“ (da cantarsi dopo ogni strofa) che non ha nessun riscontro nell'originale.
Nota a margine. Leggo che Georg Herwegh fu comunista già dal 1842. Nel 1843, trovandosi a Parigi, ebbe a frequentare assiduamente Karl Marx e la moglie Jenny, Michail Bakunin, Moses Hess, George Sand, Victor Hugo, Béranger e altri (!!!). Contemporaneamente, si mise a posto sposando Emma Siegmund, figlia di un ricchissimo mercante di seta e banchiere di Berlino. [RV]
Beh, certamente un singulto giovanilistico.
E poi l'ho contribuita a mia insaputa.
Oggi sono per l'ordine e il progresso, e voto Alternativa Popolare.
Mica ho contribuito canzoni per tutti questi anni Ad Gloriam!?!
Bernart Bartleby 2/4/2017 - 21:19
La versione di Lisa Hannigan è strepitosa. Altro che po po po po po... solo voce e violoncello.
in mezzo alla valanga di cd ricevuti da ogni dove, durante la mia assenza forzata, ne ho trovato uno polacco di Michael Fedoroff: Piosenki Bułata Okudżawy i Włodzimierza Wysockiego...veramente, veramente avaro di crediti. Conosci i titoli originali o tradotti in inglese delle canzoni? Non viene citato neppure quali sono di Volodja e quali di Bulat...a occhio vedo che la 5 è questa dedicata a Villon, comunque il testo mi sembra diverso da quello che hai inviato tu...
1. Nadja, Nadieńka
2. Ech Raz, Jeszcio Raz?
3. Kolokolczik
4. Fonariki
5. Modlitwa
6. Wasze Błagarodzje
7. Padmaskownyje Wieciera
8. Butyłoćka Wina
9. Bradjaga
10. Taganka