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אין געטאָ הערשט הײַנט רו

anonimo
אין געטאָ הערשט הײַנט רו
Im geto hersht haynt ru
(ca 1941/42?)
Canzone popolare del ghetto di Łódź

La canzone proviene dal ghetto di Łódź; come per molte altre canzoni registrate dalla Commissione Storica Ebraica di Monaco, nel 1946, non si ha nessuna notizia né sull'autore del testo, né su chi la abbia mai eseguita. Fu pubblicata parzialmente nell'antologia Min hametsar karati, a Gerusalemme nel 1954 (p. 66). La melodia è quella di una canzone popolare yiddish; il testo, sia in caratteri ebraici che in trascrizione, proviene da Heartstrings, "Corde del Cuore", la sezione musicale dello Yad Vashem.

Si tratta di una tipica “canzone di strada” del ghetto di Łódź, quello gestito con ferrea mano ed in pieno “spirito di collaborazione” da Chaim Mordechai Rumkowski e dal suo Judenrat. Come parecchie altre canzoni del ghetto di Łódź, è in forma assolutamente ironica e umoristica (il famoso, e spesso amaro, umorismo... (continua)
אין געטאָ הערשט הײַנט רו
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 3/4/2017 - 21:07
Percorsi: Ghetti
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Truth

Truth
La canzone appare sull'album The World As It Is Today (1981).
Then I went walking
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 3/4/2017 - 18:15
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Law

Law
La canzone appare sull'album The World As It Is Today (1981).
I saw our masters
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 3/4/2017 - 18:07
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Democracy

Democracy
[1981]
Album : The World As It Is Today

Il testo è opera di Chris Cutler.

Questo meraviglioso trio glaciale e militante si congedò definitivamente all'alba degli anni '80, con questo terzo ellepì dal titolo apocalittico
I saw a lion and a snake
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 3/4/2017 - 14:10
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Abbi pietà di noi

Abbi pietà di noi
[2016]

Album :Lotto infinito

Featuring Marianna Fontana & Angela Fontana

Il momento più intenso dell’album è lasciato ad Abbi pietà di noi, cantata insieme con le gemelle Angela e Marianna Fontana, protagoniste del film di Edoardo De AngelisInvisibili. Un atto di dolore nei confronti dei paesi avvelenati dall’ecomafia, che diventa ad un certo punto una  litania di misericordia e di riparazione di chi implora, ai piedi dei territori inquinati, perdono per i propri peccati:“Qualiano terra appicciata, abbi pietà di noi. Caivano terra appicciata, abbi pieta di noi. Orta di Atella terra appicciciata, abbi pietà di noi…”.
bandadicefali.it
Locuzione "terra appicciata"
(continua)
inviata da adriana 3/4/2017 - 10:47
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La fabbricante d'angeli

La fabbricante d'angeli
[1974]
Scritta da Antonio Pagliuca, Gian Piero Reverberi ed Aldo Tagliapietra
Nell'album “Contrappunti”, pubblicato nell'estate del 1974

Evidentemente una canzone contro l'aborto clandestino... La legge 194 sarebbe arrivata solo quattro anni dopo...
Dal più profondo buio della notte
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/4/2017 - 22:13
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India

India
[1974]
Scritta da Antonio Pagliuca ed Aldo Tagliapietra
Nell'album “Contrappunti”, pubblicato nell'estate del 1974

L'India, il paese del Mahatma Gandhi, la meta ideale del Viaggio per tanti giovani occidentali negli anni 60, realizzò il suo primo test nucleare militare nel maggio del 1974. Il nome di quel primo esperimento era “Smiling Buddha”, ma il Buddha avrebbe avuto ben poco da sorridere...
Mistica donna dal corpo di bronzo
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/4/2017 - 22:01
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Le Orme: Ad Gloriam

Le Orme: Ad Gloriam
[1969]
Parole di Nino Smeraldi
Musica di Italo Salizzato e Aldo Tagliapietra
Title track dell'album di esordio de Le Orme

Per me, un capolavoro assoluto.
Un possibile manifesto di tanti, forse anche il mio ed il vostro, sicuramente quello di tutti i precari, i sottopagati, gli sfruttati, gli esodati, i fottuti da questo nostro, anzi, loro sistema economico.
Ho lavorato tutta la mia vita ma
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/4/2017 - 21:04
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Cemento armato

Cemento armato
[1971]
Parole di Antonio Pagliuca
Musica di Gian Piero Reverberi e Aldo Tagliapietra
Nell'album “Collage”
Cemento armato, la grande città
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/4/2017 - 20:43
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Qui suis-je ?

Qui suis-je ?
Qui suis-je ?

Chanson française – Qui suis-je ? – Guy Béart – 1965



Mon ami Lucien l’âne, je suppose que comme moi, tu connais – au moins de nom, Guy Béart. J’en suis même certain. Je me persuade assez que tu sais qu’il est né en Égypte, qu’il parcourut le monde toute sa prime jeunesse à la suite de ses parents, qu’il vécut longuement au Liban avant de finir en France. Mais rassure-toi, je n’ai pas l’intention de faire la biographie de Béart, d’autres s’en sont chargés.

Oh, Marco Valdo M.I. mon ami, nous ne sommes pas des biographes et si jamais, il te venait à l’idée de t’atteler à une biographie, j’aimerais mieux que tu fasses la tienne, car il y a tant de choses à comprendre dans la vie de chacun et tant de zones grises, tant de moments enfuis et enfouis qu’il est toujours intéressant de tenter de s’en souvenir. Cependant, il n’y a rien là d’urgent, ni de nécessaire. Je disais ça... (continua)
Je suis né dans un arbre 
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 2/4/2017 - 11:53
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Volare controvento

Volare controvento
2017
Mani come rami, ai piedi radici

Primo singolo e primo video ufficiale del nuovo album dei MCR, album meno esplicitamente combat, se vogliamo meno "radicato" nell'attualità o nella storia rispetto al precedente, a dispetto del titolo. Ma questa mi sembra una CCG a pieno titolo, indica dei comportamenti controvento, contro chi semina violenza e per chi distribuisce pace e amore. Anche il video, che vede la regia di Andrea Fontanesi e che vede protagonisti della band ma nei panni di marionette umane che suonano per una platea di bambini, indica che spesso siamo marionette inconsapevoli, ma che è facile liberarci dai fili che ci muovono.
C'è chi cerca amore, e chi amore trova
(continua)
inviata da dq82 1/4/2017 - 14:54
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Adivinanzas

Adivinanzas
Versi di Nicolás Guillén (1902-1989), poeta e giornalista cubano, nella raccolta “West Indies Ltd” del 1934

Musica di Luís Pastor, cantautore spagnolo
Nell'album di Luis Pastor intitolato “Fidelidad”, pubblicato nel 1975
En los dientes, la mañana,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/4/2017 - 13:41
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Contre tous les Pouvoirs

Contre tous les Pouvoirs
Contre tous les Pouvoirs

Chanson française – Contre tous les Pouvoirs – Guy Béart – 1981
Contre tous les pouvoirs !
(continua)
1/4/2017 - 09:29
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No sé qué pasará

No sé qué pasará
[1969]
Parole e musica di Luis Eduardo Aute
Interpretata dalla cantante María Trinidad Pérez de Miravete-Mille y Pascual del Riquelme, in arte Mari Trini (1947-2009) nel suo disco d'esordio.

Solo una canzone d'amore, ma che nella Spagna sotto la dittatura di Franco aveva un sapore ancora più amaro...
Tantos mares, tantas tierras
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 31/3/2017 - 09:09
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A cántaros

A cántaros
[1972]
Parole e musica di Pablo Guerrero
La canzone che dà il titolo all'album del 1972
Testo trovato su Cancioneros.com

Una canzone che, pur non essendo esplicitamente di denuncia, divenne un inno contro il franchismo negli ultimi anni del regime...
Tú y yo, muchacha, estamos hechos de nubes
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 31/3/2017 - 08:28

Askwazukuhamba

anonimo
Askwazukuhamba
[Periodo imprecisato del XX secolo]
(Unknown period in the 20th Century]
Canto tradizionale Xhosa
Xhosa traditional song

Qualche tempo fa, è stata costruita un'intera pagina su Shosholoza, l'antico canto di minatori (originariamente in lingua ndebele / zulu, ma cantato anche in xhosa) che è diventato come il “secondo inno nazionale” del Sudafrica dopo la fine dell'apartheid. Un canto talmente famoso, lo Shosholoza, che ha dato origine a tutta una serie di “derivati”, che si potrebbero chiamare gli “shosholozidi”; e questo che qui si presenta, è appunto uno “shosholozide”.

Se lo Shosholoza ha fatto il giro del mondo, Askwazukuhamba non lo ha fatto per nulla. Forse perché è ben più esplicito dello Shosholoza, da cui chiaramente deriva. E' cantato in lingua xhosa, che era la lingua madre di Nelson Mandela. Non ne ho trovato registrazioni originali, anche se probabilmente si adatta allo Shosholoza; ma è una mia ipotesi che non posso dimostrare. [RV]
Askwazukuhamba
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 30/3/2017 - 20:49

Animales

Animales
[1988]
Parole e musica di Ángel Parra
Nell'album intitolato “El bandido americano viene a bailar”
Testo trovato su Cancioneros.com
En lo alto de una montaña
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/3/2017 - 09:02

Gira e volta...

A. Gaccione
Gira e volta...
[post 1974]
Testo in parte anonimo,
in parte riattualizzato da A. Gaccione
Sull'aria de "La luna nel rio"
(Panzeri-Rastelli-Testoni, 1955)

Santo Catanuto e Franco Schirone, nel loro testo basilare sul canto anarchico (Il canto anarchico in Italia nell'Ottocento e nel Novecento, 2a ed. Milano, Zero in Condotta, 2009) informano che si tratta di un ”testo in parte anonimo, in parte riattualizzato da A. Gaccione” (al quale lo attribuiamo qui). Il testo è depositato presso l'Archivio Proletario Internazionale di Milano. Deve essere cantato sull'aria de La luna nel rio (a volte nominata come Chi gettò la luna nel rio), di Panzeri-Rastelli-Testoni, una canzonetta del 1955 portata al successo da Claudio Villa (ma interpretata anche da Nilla Pizzi). Il testo détourné, per gli avvenimenti nominati, è sicuramente posteriore al 1974.
Chi gettò le bombe a Milano, chi le gettò?
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 30/3/2017 - 02:07
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White People and the Damage Done

White People and the Damage Done
[2013]
Title track dell'album del 2013 (Alternative Tentacles prod.), con la band “The Guantanamo School Of Medicine”

Più esplicito di così!?! Ce n'è per tutti! Una bella sintesi di alcuni decenni di storia recente...
White people and the damage done
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/3/2017 - 22:10
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Night Flight

Night Flight
[1971]
Scritta in gran parte dal bassista e tastierista John Paul Jones, con Jimmy Page e Robert Plant
Originariamente composta per “Led Zeppelin 4” e poi scivolata in “Physical Graffiti” del 1975

Esistono brani dei Led Zeppelin che non siano immortali?
Forse sì, sicuramente pochissimi, ma questo è tra i tanti indimenticabili di certo, e per di più fino a qualche minuto fa non sapevo che fosse una CCG/AWS. Già, perchè “Volo di notte” parla di un ragazzo che cerca di sfuggire al servizio militare. Mica lo dico io, l'ha detto Robert Plant, qui più smagliante che mai...

Proprio a John Paul Jones dobbiamo gran parte del merito per quel che riguarda la successiva canzone, ovvero la dinamica "Night Flight (Volo Notturno)". Come molto spesso avviene quando è il bassista a dettare legge, la canzone mette in risalto la sezione ritmica della band. Cosicché, sono la batteria di Bonzo e l'organo... (continua)
I received a message from my brother across the water
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/3/2017 - 21:42
Percorsi: Disertori

Canción sobre el hombre blanco, del pueblo Piaroa

Canción sobre el hombre blanco, del pueblo Piaroa
Canto del popolo Piaroa (o Kuakua) nativo della Colombia e del Venezuela, riportato in spagnolo da Eduardo Galeano nella sua “Memoria del fuego”, tomo primo, Los nacimientos, 1982.


El agua del río está mala.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/3/2017 - 12:02

Pika moj Ameriqì

anonimo
Pika moj Ameriqì
[19° secolo]
Uno dei tanti canti del kurbèt, termine turco che significa emigrazione e che designa la diaspora albanese, raccolti e tradotti in italiano da Gëzim Hajdari (1957-), poeta, scrittore, giornalista ed esule albanese in Italia.
Nella raccolta “I canti del kurbèt - Këngët e kurbetit” (ignoro se sia già stata pubblicata)
Testo trovato su L'Ombra delle Parole - Rivista Letteraria Internazionale


I canti del kurbèt rappresentano i canti popolari albanesi della migrazione durante l’occupazione Ottomana (1468–1912, quest’ultimo anno dell’Indipendenza dell’Albania dalla Turchia). Due anni fa, il sottoscritto diede alle stampe I Canti dei nizam (i canti dei soldati albanesi che combattevano per l’Impero dei Sultani di Istanbul), edito da Besa, 2012. Sono due opere monumentali della memoria collettiva del Paese delle Aquile, nonché parte integrante della memoria della cultura europea.... (continua)
E po seç na u hap një kurbet i ri
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/3/2017 - 08:22

Zunë yjet po rrallojnë

anonimo
Zunë yjet po rrallojnë
[19° secolo]
Uno dei tanti canti del kurbèt, termine turco che significa emigrazione e che designa la diaspora albanese, raccolti e tradotti in italiano da Gëzim Hajdari (1957-), poeta, scrittore, giornalista ed esule albanese in Italia.
Nella raccolta “I canti del kurbèt - Këngët e kurbetit” (ignoro se sia già stata pubblicata)
Testo trovato su L'Ombra delle Parole - Rivista Letteraria Internazionale


I canti del kurbèt rappresentano i canti popolari albanesi della migrazione durante l’occupazione Ottomana (1468–1912, quest’ultimo anno dell’Indipendenza dell’Albania dalla Turchia). Due anni fa, il sottoscritto diede alle stampe I Canti dei nizam (i canti dei soldati albanesi che combattevano per l’Impero dei Sultani di Istanbul), edito da Besa, 2012. Sono due opere monumentali della memoria collettiva del Paese delle Aquile, nonché parte integrante della memoria della cultura europea.... (continua)
Zunë yjet po rrallojnë
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/3/2017 - 08:09

L'orribile naufragio della Katër i Radës

L'orribile naufragio della Katër i Radës
[28 marzo 2017]
scritta sull'aria di quando si scappava noialtri,
ovvero del Tragico naufragio del vapore Sirio

E così sono passati vent'anni da quel ventotto marzo del '97, quando una brillante azione congiunta della marina militare italiana, con la fregata Zeffiro e la corvetta Sibilla, riuscì, dopo epica lotta marinara nel Canale di Otranto,ad avere la meglio su una carretta arrugginita albanese, l'ex motosilurante Katër i Radës (”Quattro in Rada”), rubata da alcuni criminali nel porto di Saranda per trasbordare in Italia una massa di disperati che scappavano dall'Albania, allora in preda al caos. Ora l'Albania si qualifica per gli Europei di calcio, se hai bisogno di qualcosa per il tuo telefonino o per il computer ti risponde il call center da Tirana, prima o poi entrerà nell'Unione Europea (ci vorrà pur qualcuno per sostituire il Regno Unito...) e le macchine ci hanno pure le targhe... (continua)
Da Valona,
(continua)
28/3/2017 - 23:33

U nisa, o shokë

anonimo
U nisa, o shokë
[19° secolo]
Uno dei tanti canti del kurbèt, termine turco che significa emigrazione e che designa la diaspora albanese, raccolti e tradotti in italiano da Gëzim Hajdari (1957-), poeta, scrittore, giornalista ed esule albanese in Italia.
Nella raccolta “I canti del kurbèt - Këngët e kurbetit” (ignoro se sia già stata pubblicata)
Testo trovato su L'Ombra delle Parole - Rivista Letteraria Internazionale


I canti del kurbèt rappresentano i canti popolari albanesi della migrazione durante l’occupazione Ottomana (1468–1912, quest’ultimo anno dell’Indipendenza dell’Albania dalla Turchia). Due anni fa, il sottoscritto diede alle stampe I Canti dei nizam (i canti dei soldati albanesi che combattevano per l’Impero dei Sultani di Istanbul), edito da Besa, 2012. Sono due opere monumentali della memoria collettiva del Paese delle Aquile, nonché parte integrante della memoria della cultura europea.... (continua)
U nisa, o shokë
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/3/2017 - 13:43
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28-03-1997

28-03-1997
[2009]
Scritta da Ermal Meta, Giovanni Colatorti, Emanuele Diana, Berardino Rubini
Nell'album d'esordio del gruppo barese fondato nel 2007 e scioltosi nel 2013, dopo una fugace apparizione al festival di Sanremo nel 2010.

La Fame di Camilla hanno una particolarità: la storia del cantante Ermal Meta, che ha i suoi natali in Albania e da piccolo con la famiglia ha attraversato quello stretto braccio di Adriatico che lo separava da Bari alla ricerca di una vita migliore. La composizione dei testi e la profondità delle musiche, le macchie di sangue e le cicatrici sulla pelle e sul cuore, la fuga da una prigione a cielo aperto da cui è impossibile scappare e la ricostruzione di un’infanzia interrotta, la speranza e l’orgoglio di chi ce l’ha fatta sono frammenti di suoni che non prescindono dal ricordo di questo viaggio verso l’ignoto.

E ciò si riscontra in particolar modo nella meravigliosa... (continua)
Carne e sale
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/3/2017 - 10:11

Wo Gewalt herrscht, wird Widerstand zur Pflicht

Wo Gewalt herrscht, wird Widerstand zur Pflicht
Chanson allemande – Wo Gewalt herrscht, wird Widerstand zur Pflicht – Bettina Wegner – 1985



En 1985, Lucien l’âne mon ami, l’Allemagne est toujours divisée et se trouve toujours encore au cœur du nœud noué à la fin du Reich de Mille Ans qui n’en a duré que douze. Avec d’un côté comme de l’autre, de très puissants « alliés », lesquels ont installé sur son territoire des troupes, des bases militaires pour les héberger, des aériennes et bien entendu, des rampes de fusées, potentiellement équipées d’ogives nucléaires.

Comme qui dirait, tout est prêt pour le grand feu d’artifice, dit Lucien l’âne.

Oui et depuis un certain temps déjà, Lucien l’âne mon ami. On comprend que les populations aient eu peur de cette situation et aussi qu’elles en ont aussi marre de vivre dans l’appréhension, d’autant que le fait n’est pas récent. Ça faisait quarante ans que cette tension quotidienne durait.
Auparavant,... (continua)
OÙ RÈGNE LA VIOLENCE, LA RÉSISTANCE EST UN DEVOIR
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 27/3/2017 - 19:22
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Back Home In Derry

Back Home In Derry
Bellissime le traduzioni, Bobby Sands scrisse il testo come una poesia durante lo sciopero della fame in carcere e subito dopo la sua morte già circolava una versione cantata; Christy Moore che si trovava nel Derry per una serie di concerti la sentì in più occasioni e trascrisse il testo, fu lui ad abbinarlo con la melodia “Wreak of the Edmond Fitzgerald” di Gordon Lightfoot ( in Summertime Dream 1976 album finito subito nella classifica “Billboard 200” i 200 più venduti negli States).
L’ultima strofa è certamente autobiografica e la colonia penale in Tasmania è in realtà The Maze, il labirinto, la prigione di massima sicurezza del Regno Unito costruita proprio nel 1976 con gli H Blocks. La struttura è stata chiusa nel 2000 e demolita in buona parte, l’area è in attesa di riqualificazione e oggetto di un decennale dibattito per la destinazione a Centro per la Pace
Cattia Salto 27/3/2017 - 13:47
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La ballata di Laika

La ballata di Laika
[1975]
Parole di Beppe Chierici
Musica di Daisy Lumini
Nell’album di Daisy Lumini e Beppe Chierici intitolato “Il paese dei bambini con la testa”, pubblicato da I Dischi Dello Zodiaco

Per la storia di Laika si veda l'omonima canzone dei Mecano
Sono Laika una bianca cagnolina
(continua)
inviata da dq82 27/3/2017 - 12:42
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The Grave

The Grave
L''altra occasione televisiva in cui George Michael, sempre nel 2003, scelse di eseguire la sua cover di The Grave fu il Graham Norton Show su Channel Four. Dal min. 19'06'' del relativo filmato l'artista londinese spiega che all'età di appena 7 anni rimase fortemente colpito dalla canzone di Don McLean:
"Even though I was 7 it totally and utterly made an imprint on me (...) the terror of war and what the actual reality of it was. I think it's incredibly powerful if it can reach children (...). And I think that ultimately it says a lot about what music is for (...). The idea of something which was so early in my life, and so important, really was a cornerstone of the way I see war. To have the privilege to sing in this situation, and trying to help others to see war for what it is, is just amazing".
Segue l'esecuzione del brano.

Alberta Beccaro - Venezia 27/3/2017 - 01:16
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L'eroica morte del tenente Condamine de la Tour

L'eroica morte del tenente Condamine de la Tour
La poesia originale di Péret, pubblicata nel 1926 sulla rivista “La Révolution surréaliste” e poi inclusa nella raccolta “Je ne mange pas de ce pain-là” pubblicata nel 1936.
LA MORT HÉROÏQUE DU LIEUTENANT CONDAMINE DE LA TOUR
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/3/2017 - 21:51
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Alla stazion di Monza

Alla stazion di Monza
Chanson italienne – Alla stazion di Monza – Anonyme – 1900 – Joe Fallisi – 2014
Tiré des « Canti satirici anticlericali » – Leoncarlo Settimelli e Laura Falavolti, Giulio Savelli éditeur, Rome, 1975.
Joe Fallisi l’a incluse dans son album de 2014 intitulé “L’uovo di Durruti” (L’Oeuf de Durruti).

À LA GARE DE MONZA
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 26/3/2017 - 19:38
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È la guerra

È la guerra
1975
Il tempo degli dei

Autori: Donatello, Gianfranco Manfredi
Il sole
(continua)
inviata da dq82 26/3/2017 - 19:06
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Ἀσπίδι μεν Σαίων τις ἀγάλλεται [Fr. West 5, Tarditi 8]

Ἀσπίδι μεν Σαίων τις ἀγάλλεται [Fr. West 5, Tarditi 8]
Beppe Chierici e Daisy Lumini
La cattiva erba (1970)

Autori: Archiloco di Paros, Beppe Chierici, Daisy Lumini


La Cattiva Erba (Contro la guerra e le armi) è un album del 1970 di Beppe Chierici e Daisy Lumini che raccoglie 15 canzoni in italiano frutto di traduzioni e reinterpretazioni di poesie e canzoni che vanno da Archiloco e Lao Tsu ad Antoine attraverso più di 2500 anni di storia. Credo che il titolo piacesse particolarmente a Beppe Chierici, visto che lo ha riutilizzato recentemente per un album su Brassens.
Il tema della guerra, della sua inutilità, del dolore delle madri o delle mogli che attendono il ritorno è ricorrente, essendo alcuni brani molto antichi, non possiamo però attenderci invettive contro la guerra.

Il disco è purtroppo introvabile, se non fosse stato per Flavio Poltronieri che ce ne ha fornito una copia, con tanto di fruscii del vinile inclusi nei brani, perchè... (continua)
LO SCUDO PERDUTO
(continua)
inviata da dq82 26/3/2017 - 00:44
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Le dormeur du val

Le dormeur du val
La cattiva erba (1970)

Autori: Daisy Lumini, Palatroni, J. A. Rimbaud


La Cattiva Erba (Contro la guerra e le armi) è un album del 1970 di Beppe Chierici e Daisy Lumini che raccoglie 15 canzoni in italiano frutto di traduzioni e reinterpretazioni di poesie e canzoni che vanno da Archiloco e Lao Tsu ad Antoine attraverso più di 2500 anni di storia. Credo che il titolo piacesse particolarmente a Beppe Chierici, visto che lo ha riutilizzato recentemente per un album su Brassens.
Il tema della guerra, della sua inutilità, del dolore delle madri o delle mogli che attendono il ritorno è ricorrente, essendo alcuni brani molto antichi, non possiamo però attenderci invettive contro la guerra.

Il disco è purtroppo introvabile, se non fosse stato per Flavio Poltronieri che ce ne ha fornito una copia, con tanto di fruscii del vinile inclusi nei brani, perchè in vinile uscì l'LP nel 1970, non saremmo... (continua)
IL SOLDATO DORMIENTE
(continua)
inviata da dq82 26/3/2017 - 00:42
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Kerfank 1870

Kerfank 1870
Anche Wig a Wag, dell'omonimo gruppo, nel suo primo disco del 1999, contiene un brano intitolato "Avel Conlie" (Vento di Conlie" su un testo in bretone del cantante Loïc Chavigny.
Flavio Poltronieri 25/3/2017 - 12:59
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Shock in My Town

Shock in My Town
[1998]
Versi di Manlio Sgalambro
Musica di Franco Battiato
Nell'album intitolato “Gommalacca”

1998: L'umanità, colpita dall'inguaribile ed eterno morbo del tempo, si avvicina inesorabilmente alle porte del Terzo Millennio, ma le nubi sull'avvenire sembrano ben lungi dal diradarsi: la tecnologia ed il progresso, con i quali l'uomo aveva spadroneggiato sul pianeta fino a poco tempo fa, si sono ribellati al controllo del loro creatore minacciando la Fine Del Mondo. La popolazione mondiale, soggiogata dai potenti a suon di ipnotici reality show e ingannevoli messaggi pubblicitari, sembra non volersi accorgere di quanto le stia succedendo attorno. In mezzo a quest'Apocalisse di Fine Millennio si erge una voce, un grido solitario, un urlo esasperato che racchiude in sé tutto il disprezzo contro il Male Contemporaneo: "...Shock in my town, shock in my town, velvet underground..." ; la voce che... (continua)
Shock in my town
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/3/2017 - 12:04
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L'ultimo insegnamento

L'ultimo insegnamento
Io non sto con Oriana 25/3/2017 - 09:48
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L'enfant soldat

L'enfant soldat
[2006]
Parole e musica di Gérard Manset
Nell'album intitolato “Obok”
Enrôlé de force
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/3/2017 - 09:21
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Aqualung

Aqualung
Bella traduzione, bravo, compimenti e grazie
Renato 24/3/2017 - 06:48
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Inno degli ex combattenti patrioti

Inno degli ex combattenti patrioti
Ho trovato qui quello che pare il testo originale di Péret...
HYMNE DES ANCIENS COMBATTANTS PATRIOTES
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/3/2017 - 22:45

Il blues della cella di prigione

Il blues della cella di prigione
[1969]
Versi di Joe Fallisi, sulla melodia di Prison Cell Blues di Blind Lemon Jefferson (1928)
Nell'album “L'uovo di Durruti”, realizzato nel 2014.
Testo trovato sul sito Nel vento

Ignoro chi sia la “Spiga Madù” che compare alla fine del brano...
Grigio il cielo, grigia la cella
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/3/2017 - 22:31
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Tirez pas sur le soleil

Tirez pas sur le soleil
[1990]
Parole e musica di Christian Paccoud (1954-), cantautore ed accordeonista francese
Nella musicassetta d'esordio, intitolata «Cerise Time Tour 90»
Testo trovato sul sito dell'autore
Deux mille ans de bagarres
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/3/2017 - 21:43
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Tu montes un mur?

Tu montes un mur?
Parole e musica di Christian Paccoud (1954-), cantautore ed accordeonista francese
Interpretata anche da Isabelle Aubret
Testo trovato sul sito dell'autore
Déjà l’esprit quitte ses habits durs
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/3/2017 - 21:36
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Alep Syriacon Valley

Alep Syriacon Valley
2017
Nuovo Cantacronache Volume Uno (Materiali Musicali/Irma Group)

Nato nel 1957 a Torino con lo scopo di valorizzare il mondo della canzone popolare attraverso l’impegno sociale, il Cantacronache ha raccontato l’Italia del dopoguerra, attraverso le voci di Fausto Amodei, Michele Straniero, Sergio Liberovici, Emilio Jona, Margot Galante Garrone, con uno spirito critico ed anticonformista, consegnando alla memoria collettiva fatti e momenti della storia sociale e politica, ed avvalendosi della collaborazione di scrittori come Italo Calvino, Mario Pogliotti, Franco Fortini, Umberto Eco e Gianni Rodari. A distanza di sessant’anni, e con la supervisione dell’indomita Margot Galante Garrone, il Cantacronache torna in vita, grazie alla collaborazione nata tra il comitato editoriale de “Il Cenacolo di Ares”, Materiali Musicali e Irma Records, per un progetto che vedrà succedersi ben cinque album... (continua)
Per il sole l’uomo è uguale
(continua)
inviata da dq82 23/3/2017 - 19:47

Monsieur Capital

Monsieur Capital
[1852]
Parole e musica di Gustave Mathieu de la Nièvre (1808-1877), poeta, chansonnier et goguettier francese
Testo trovato su Les Amis de Bizeau

L'autore si firmava come “condamné politique honoraire”
Gustave Mathieu ripubblicò questa canzone il 9 marzo 1870, mentre il Secondo Impero tirava le cuoia e si profilavano all'orizzonte la guerra contro Prussia ed Austria e la rivolta sociale culminata nella Comune di Parigi del 1871.
Je suis la force et la puissance
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/3/2017 - 14:36
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Tubel Trophy

Tubel Trophy
Chanson allemande alémanique – Tubel Trophy – Baby Jail – Boris Koller – 1992

Une chanson en « Schweizerdeutsch », en allemand alémanique, qui raconte l’histoire– ainsi au moins ai-je pu comprendre de la traduction de l’allemand par Google – d’un gros et hautain nazi local, d’un prototype du grand buveur de bière et animateur de bar (et, comme nous savons, l’inventeur même du nazisme s’est lancé en offrant des bières dans un bar de Munich en 1923 – voir à ce propos la chanson française Mr Pif Paf lequel, au cours d’une de ses interminables beuveries, assaisonnées d’insultes aux immigrés, aux noirs et aux homos, se laisse convaincre de participer à un trophée de survie dans la jungle, une compétition pour les vrais hommes… Il ne reviendra jamais plus raconter des conneries dans son bar préféré, où il sera vite oublié et remplacé par un autre idiot décérébré comme lui.

Dialogue maïeutique

J’imagine,... (continua)
LE TRIOMPHE DE L’IDIOTIE
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 23/3/2017 - 12:39




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