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Barbos barbel barbù

Barbos barbel barbù
2013
Mat e famat

Poi in
2015
Terra e pace

Allegra storia di diserzione; per sfuggire ai fascisti che lo volevano arruolare, un montanaro verace non esita a farsi seppellire nel carro del letame per poter uscire dalla stalla e beffare i corvi neri (tratto da un fatto realmente accaduto a Lozio durante il fascismo).
Barbos barbel barbù
(continua)
inviata da Dq82 9/7/2016 - 17:58
Percorsi: Disertori

Die Menschen balancieren

anonimo
Die Menschen balancieren
[19 settembre 1941]
Versi composti da anonimo prigioniero nel campo di concentramento nazista di Sachsenhausen, Oranienburg, a una trentina di chilometri da Berlino.
Testo presente in “Kazett-Lyrik. Untersuchungen zu Gedichten und Liedern aus dem Konzentrationslager Sachsenhausen.”, a cura di Katja Klein, raccolta di poesie e canzoni composte dai prigionieri del campo, pubblicata nel 1995, nel cinquantenario della sua liberazione.
Il termine “Kazett” era usato dai prigionieri come abbreviazione di Konzentrationslager.
Testo trovato qui

Il manoscritto di questa poesia - ma potrebbe trattarsi benissimo di una canzone - fu ritrovato alla fine degli anni 50 conservato in una bottiglia sigillata sepolta sotto il pavimento dell’edificio che a Sachsenhausen ospitava la lavanderia del campo, una struttura - ancora oggi esistente - che divenne luogo d’incontro e scambio d’informazione tra i prigionieri... (continua)
Heute ist der 19. September 1941. Eben erfahren wir, dass wieder 400 Rotgardisten zur Ermordung eingeliefert wurden. Wir stehen alle unter dem erschütternden Eindruck der Massenmorde, die die Zahl 1000 bereits überschritten haben.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/7/2016 - 11:19
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Cala a boca, Bárbara

Cala a boca, Bárbara
[1972]
Scritta da Chico Buarque de Hollanda con il cineasta Ruy Guerra (che era stato anche il primo marito di Nara Leão)
Testo trovato sul sito di Chico Buarque
Nel disco intitolato “Calabar: o elogio à traição”, colonna sonora di uno spettacolo teatrale dedicato alla figura di Domingos Fernandes Calabar (1600-1635), un mulatto, facoltoso imprenditore zuccheriero del Pernambuco brasiliano che tradì gli spagnoli (che in quel periodo dominavano il Portogallo) per allearsi con i nemici olandesi. Catturato, finì malamente garrotato e poi squartato...

Dopo aver “annientato” Geraldo Vandré, i militari brasiliani si trovarono subito un altro artista da perseguitare con particolare accanimento. Oltre a soffrire un anno di esilio in Italia, Chico Buarque vide censurate parzialmente o totalmente molte sue canzoni, come “Apesar de você”.

Quella di “Calabar” era una vera e propria operazione di... (continua)
Ele sabe dos caminhos
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/7/2016 - 22:20
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Vietnam

Vietnam
2016
A Day for the Hunter, A Day for the Prey

Author: Abraham Jay
Vietnam, Vietnam,
(continua)
inviata da Dq82 8/7/2016 - 21:54
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A Day for the Hunter, a Day for the Prey

A Day for the Hunter, a Day for the Prey
2016
A Day for the Hunter, A Day for the Prey

Il titolo del nuovo disco deriva da un proverbio haitiano e dal libro eponimo di Gage Averill (del 1997) incentrato sui nessi tra potere e musica nell’isola caraibica; un lavoro che aveva attratta McCalla soprattutto per il concetto di ‘resistenza’ all’oppressione esterna ma anche interna, che caratterizza la tradizione musicale haitiana. «Ho sentito che questo proverbio cattura davvero l’essenza dello spirito di Haiti, che per me è molto legato alla lotta per i diritti umani e la sovranità politica», racconta McCalla a National Public Radio. Su un altro livello, continua l’artista, il titolo «mi ha fatto pensare ai ruoli che tutti noi giochiamo nella nostra vita, […] in cui a volte ci si sente come cacciatore, e talvolta preda». Accanto a Leyla (violoncello, banjo tenore, chitarra, canto) la formazione base include suo marito Daniel Tremblay... (continua)
If I go away,
(continua)
inviata da Dq82 8/7/2016 - 21:48
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Ad amarti ora

Ad amarti ora
[1982]
Album: Immaginata
Musiche e testi: Enzo Maolucci
Arrangiamenti: Aldo Russo
Ad amarti ora sento piombo nella gola.
(continua)
inviata da daniela -k.d.- 8/7/2016 - 14:23
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L’Enterrement

L’Enterrement
[1965]

Paroles : Ricet Barrier – Bernard Lelou
Musique : Ricet Barrier


Lucien l’âne mon ami, aujourd’hui, je vais te faire connaître, si ce n’est déjà fait, une chanson qui raconte un enterrement et même celui du chanteur en l’occurrence, l’excellent et drôle Ricet Barrier.

Oh, Marco Valdo M.I. mon ami, te voilà bien sombre à me parler d’enterrement.

Pourtant, Lucien l’âne mon ami, quand tu auras pris connaissance la canzone, m’est avis que tu changeras d’avis. Car la mort vue comme ça, c’est plutôt une bonne nouvelle ou disons, une façon sympathique d’aborder cette phase de la vie, par ailleurs, pour les ânes comme pour les hommes, inévitable. Car la mort se présente sous la forme d’une amoureuse compagne, tout à fait heureuse de tenir compagnie à son soupirant. C’est une mort athée et amoureuse qui tiendra compagnie joyeux défunt aussi longtemps que durera le temps. C’est Byzance ;... (continua)
Je suis mort, je suis bien mort.
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 7/7/2016 - 23:28
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Χριστόδουλος Χάλαρης, Νίκος Ξυλούρης, Τάνια Τσανακλίδου: Ἐρωτόκριτος

Χριστόδουλος Χάλαρης, Νίκος Ξυλούρης, Τάνια Τσανακλίδου: Ἐρωτόκριτος
Erotókritos
Στίχοι: Από το ποίημα “Ερωτόκριτος” του Βιτσέντζου Κορνάρου (1553-1614)
Μουσική: Χριστόδουλος Χάλαρης
Έγχορδο τοξοτό: Γιάννης Ξυλούρης, Ζ. Φασουλάς
Επιμέλεια κειμένων: Ερρίκος Θαλασσινός
Δίσκος: Ερωτόκριτος, Νίκος Ξυλούρης και Τάνια Τσανακλίδου [1976]
EMI ODEON 2J064-70276

Versi: dal poema Erotocrito di Vincenzo Cornaro (1553-1614)
Musica: Christodoulos Halaris
Strumenti ad arco: Giannis Xylouris, Z. Fasoulàs
Trattamento dei testi: Errikos Thalassinos
Disco: Erotocrito [Ερωτόκριτος], Nikos Xylouris e Tania Tsanaklidou [1976]
EMI ODEON 2J064-70276

Il qui presente “paginone extra” ha, come dire, una lunga storia. O meglio, una lunga preistoria. Lo si potrebbe chiamare una vecchia promessa che non ho fatto in tempo a mantenere, anche per le non poche difficoltà che presenta; però, nelle tante e lunghissime telefonate notturne con Gian Piero Testa, era diventato come... (continua)
1. Ὁ τροχὸς τῆς Μοίρας
(continua)
inviata da Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 5/7/2016 - 23:41
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Vietcong

Vietcong
[1971]
Parole di Hakim Jami, contrabbassista jazz afroamericano
Musica di Gary Bartz, con la sua formazione di allora, la NTU Troop
Nell’album intitolato “Harlem Bush Music - Uhuru”

Gary Bartz è un grandissimo sassofonista contralto e clarinettista che a partire dal 1967 ha suonato con quasi tutti i grandi del jazz. La sua cifra stilistica è costituita da una combinazione di soul, funk, African music, hard bop e avant-garde jazz. Negli anni 70 è stato assai vicino ai movimenti per i diritti degli afroamericani e contro la guerra in Vietnam.

E scrivere e, ancor più, interpretare quanto segue, nel 1971 poteva essere molto pericoloso, specie se non eri famoso come Jane Fonda, la quale nel 1972, in visita ad Hanoi, poteva permettersi di accompagnarsi personalmente a soldati nordvietnamiti su di un battello dotato di contraerea... Una foto che fece ovviamente scalpore negli USA...

La descrizione del Vietcong non corrisponde solo a quella di un qualunque combattente nordvietnamita ma a quella del Vietcong per antonomasia, Ho Chi Minh.
Little old man walking through the jungle, the Vietcong
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/7/2016 - 22:00
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African Lady

African Lady
[1960]
Versi di Langston Hughes
Musica di Randy Weston (1926-), uno dei più grandi pianisti e compositori jazz di tutti i tempi.
Nell’album intitolato “Uhuru Afrika (Freedom Africa)”, pubblicato nel 1961, dove Weston fu affiancato da alcuni mostri sacri dell’epoca come - ne cito solo alcuni - Freddie Hubbard, Yusef Abdul Lateef, Clark Terry, Jerome Richardson, Ron Carter, Max Roach, Candido Camero, Babatunde Olatunji.
Rilevante inoltre il fatto che gli arrangiamenti dell’album furono opera di Melba Liston, compositrice e trombonista (!), la prima donna (e una delle poche) a suonare in una big band.
Testo trovato su Bentari Project Blog

Uhuru, Freedom, Libertà... Inutile dire che l’album fu bandito nel Sudafrica dell’Apartheid...
La dedica: “to our mothers, our sisters, those African women who were always in the background, who always supported us, you see.”
Sunrise at dawn,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/7/2016 - 20:21
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Freedom

Freedom
[1962]
Parole e musica di Charles Mingus
Arrangiamento di Charles Mingus e Bob Hammer
Nell’album intitolato “Mingus Mingus Mingus Mingus Mingus” pubblicato nel 1963
Il brano fu registrato a New York il 20 settembre 1963. Con Mingus molti musicisti di prim’ordine, come Jerome Richardson (sassofonista, flautista e clarinettista), Booker Ervin (sassofonista prematuramente scomparso nel 1970, a soli 40 anni), Eric Dolphy (polistrumentista e virtuoso di tutti gli strumenti a fiato, anche lui morto prematuramente, pochi mesi dopo questa registrazione) e Jaki Byard (pianista, sassofonista e compositore).

L’incipit del brano gioca con il nome di un cocktail a base di vodka in voga negli anni 50, il “Moskow Mule”, ma nello slang americano di allora “mule”, il mulo, è il negro, la bestia da soma...
This mule ain’t from Moscow
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/7/2016 - 21:18
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El payande

El payande
Testo del colombiano Victor Holguín, musica del peruviano Luis Eugenio Albertini.
Composta nel 1867, la canzone parla della disperazione di una schiava nera che maledice le proprie catene.

Lhasa de Sela ne canta solo la prima strofa.
Naci en la playa de mar y arena
(continua)
inviata da Dora ed Io non sto con Oriana 3/7/2016 - 16:58
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Only in America

Only in America
[2015]

Album: The American Dream Died
Risk their lives for us all
(continua)
inviata da Ivan 2/7/2016 - 00:18
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Final War

Final War
[1983]

Album: United Blood


Non è certamente il pezzo migliore degli Agnostic, anzi... l'EP United Blood fa abbastanza pena e non ha niente a che vedere con capolavori come Victim In Pain e Cause For Alarm... ma è una canzone contro la guerra. Quindi...
Better look out you've gotta move quick
(continua)
inviata da Ivan 2/7/2016 - 00:09
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L’uomo col megafono

L’uomo col megafono
[1995]
Parole e musica di Daniele Silvestri
Canzone presentata al Festival di Sanremo nella sezione dedicata alle nuove proposte.
Ottenne il premio “Volare” per il testo.
Poi inserita nell’album “Prima di essere un uomo”

Semplicemente bellissima! Una canzone militante e disperata sulle voci dei nostri tempi, sempre meno numerose e sempre più flebili, che pure ostinatamente hanno gridato e continuano a gridare nel deserto...
C'era una volta un re che disse alla sua serva
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/7/2016 - 21:25
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Ave Maria migrante

Ave Maria migrante
2016
Delaltér. Verso un altro altrove

Ave Maria migrante, che è a tutti gli effetti una preghiera laica, un’invocazione di protezione e di riparo per chi si trova ad attraversare un mare troppo grande, senza sapere cosa ci sarà dall’altra parte della riva
Ave Maria degli angeli che mi prendono per mano
(continua)
inviata da dq82 1/7/2016 - 16:15
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Lampecrucis

Lampecrucis
2016
Delaltér. Verso un altro altrove

Lampecrucis si muove laddove i Gang hanno dato voce a Marenostro, ovvero in quei territori dove ha ancora senso parlare di canzone d’autore a tutti gli effetti: impegno e poesia sono messi in musica per dare voce al grido degli ultimi, dei disperati che però non cadono mai nella rassegnazione: “Non puoi cambiare il colore del vento / non puoi fermare il respiro del mare / non puoi respingere i figli degli ultimi / scortati da Dio sanno già dove andare…”. Ecco, se c’è una speranza di sopravvivenza per la tradizione cantautorale italiana, è proprio grazie a brani come questo!
flaneur,com
Per chi scendeva la strada era dura
(continua)
inviata da dq82 1/7/2016 - 16:11
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L'esodo

L'esodo
[2015]
Album : Sale

Brillano l’arpa di Laura Vinciguerra e la voce di Elisa Nocita in “L’esodo”, il brano che chiude l’album, evocazione della tragedia dei viaggi della speranza attraverso il Mediterraneo.
blogfoolk
Sopra un lago di legno di braccia e di eroi
(continua)
inviata da dq82 1/7/2016 - 14:38
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Chi dici Nicò

Chi dici Nicò
[2015]
Album : Sale

“Chi dici Nicò” si apre con un estratto dal film “Bronte” di Florestano Vancini, testimonianza di un Risorgimento tradito nell’eccidio perpetrato da Nino Bixio e dai garibaldini a Bronte (CT). Nella pellicola Ivo Garrani dà voce al discorso che l’avvocato Nicolò Lombardo pronunciò prima di essere giustiziato con Nunzio Frajunco, lo scemo del paese; il cunto di Muratori ricostruisce questo eccidio dimenticato del 1860 a protezione degli accordi con gli inglesi.

blogfoolk
Solo poche parole, signor Presidente, per non togliere altro tempo alla commissione.
(continua)
inviata da dq82 1/7/2016 - 14:35
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Uno de abajo

Uno de abajo
[1972]
Versi attribuiti a tal Kemel George, poeta colombiano di cui non so altro
Musica di Soledad Bravo
Nel suo album “Volumen 4”
Hermano, voy a la guerra
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/6/2016 - 08:28
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Asker kaçakları

Asker kaçakları
LOS DESERTORES
(continua)
inviata da Santiago 30/6/2016 - 04:31
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Maria nella bottega di un falegname

Maria nella bottega di un falegname
MARÍA EN EL TALLER DE UN CARPINTERO
(continua)
inviata da Santiago 30/6/2016 - 04:03
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Girotondo

Girotondo
EL CORRO / LA RONDA
(continua)
inviata da Santiago 30/6/2016 - 03:09
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S’i’ fosse foco

S’i’ fosse foco
SI FUERA FUEGO
(continua)
inviata da Santiago 30/6/2016 - 02:28

Kameraden, Laßt Uns Singen

Kameraden, Laßt Uns Singen
[1940]
Parole di Paul Rakow, artigiano berlinese, per la precisione pellicciaio.
Provocatoriamente sulla melodia del bellicissimo “Infantrielied”, l’inno delle truppe di fanteria tedesche
Testo trovato su Volksliederarchive
Il brano, interpretato dal Rundfunk-Jugendchor Wernigerode diretto da Friedrich Kell si trova nella raccolta “Lied-Wort-Dokument Im Deutschen Antifaschistischen Widerstand 1933-1945”, pubblicato dalla Eterna nelle RDT nel 1979.

In seguito nella raccolta “O bittre Zeit - Lagerlieder 1933-1945”

Di chiara fede comunista, Paul Rakow fu arrestato il 15 aprile del 1937 e poi rinchiuso nel campo di concentramento di Sachsenhausen per molti anni. Era ancora vivo all’inizio del 1945, ma come tedesco fu allora costretto a scegliere tra la morte e l’arruolamento nella famigerata “Brigata Dirlewanger”, un battaglione di criminali ed impresentabili, comandato da un sadico psicopatico... (continua)
Kameraden, laaßt uns singen
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/6/2016 - 23:52

Son Valsusina

Son Valsusina
Conferenza stampa Movimento NO TAV 28 Giugno 2016

adriana 29/6/2016 - 17:54

Die Pfeifen (Auf der Flucht)‎

Die Pfeifen (Auf der Flucht)‎
PIIPUT (PAKOMATKALLA)
(continua)
inviata da Juha Rämö 29/6/2016 - 08:29
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Mandela

Mandela
The melody for what would later become “Maloumba” came to Emilio when he was 11 years old. About a year before Nelson Mandela was released from prison, Emilio had a dream that he sang the song to him. After that, Emilio turned the melody into a tribute to Mandela, which appeared on Zangalewa’s album Casque Colonial.
Emilio composed a new version of “Maloumba,” this one called simply “Mandela.” It is written in a combination of English and Patois.
I wrote this song when I was a kid
(continua)
inviata da Dq82 29/6/2016 - 08:16
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Santa Maria del pallone

Santa Maria del pallone
Sempre grandissimo Forges
28/6/2016 - 23:03
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Verranno a chiederti del nostro amore

Verranno a chiederti del nostro amore
VENDRÁN A PREGUNTARTE DE NUESTRO AMOR
(continua)
inviata da Santiago 28/6/2016 - 22:59
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Es wird die neue Welt geboren

Es wird die neue Welt geboren
[1931?]
Parole di Ludwig Renn (1889-1979), scrittore tedesco, il cui vero nome era Arnold Friedrich Vieth von Golßenau
Musica di Stefan Wolpe (1902-1972), compositore tedesco
Credo che originariamente il brano facesse parte di uno spettacolo musicale che Ludwig Renn scrisse a partire da “25 images de la passion d'un homme”, un bellissimo racconto in 25 xilografie realizzato nel 1918 dal pittore fiammingo Frans Masereel (1889-1972)

Trovo la canzone in molti dischi di Ernst Busch, a partire da “Spanien - Venceremos” del 1966-67

Sia Renn che Wolpe erano comunisti. Il primo fu dirigente di primo piano del KPD, il secondo era per giunta ebreo e, per di più, componeva musica d’avanguardia. All’avvento di Hitler fuggirono dalla Germania. Renn combattè in Spagna, come ufficiale del Thälmann-Bataillon nelle brigate internazionali repubblicane, e poi riparò in Unione Sovietica. Wolpe si trasferì... (continua)
Es wird die neue Welt geboren,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/6/2016 - 22:14
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Kamikaze

Kamikaze
Chanson italienne – Kamikaze – Alessandro Sipolo – 2013



Voyage intérieur vers une mort violente et destructrice. Écrite en 2003, inspirée des guerres d’Afghanistan et d’Irak, la chanson parle d’un choix en même temps désespéré et « logique », fille de l’impuissance face à la douleur de ses gens. Le morceau conteste la rhétorique « occidentale » qui décrit le kamikaze comme un être inhumain et irrationnel en présentant sa décision comme un geste volontaire de protestation contre une guerre inégale, subie sans possibilité de réplique.

Dialogue maïeutique

Mon ami Lucien l’âne, nous vivons tous au Danemark, dans l’empire ou dans le royaume, je ne sais ; sans doute dans les deux.

Au Danemark, Marco Valdo M.I. mon ami ? Que vient faire le Danemark dans cette histoire de kamikaze ? À première vue, je ne le comprends pas, sauf si tu fais allusion au prince Hamlet et à la célèbre réplique, tirée... (continua)
KAMIKAZE
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 28/6/2016 - 21:49
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Piccola canzone per Victor Jara

Piccola canzone per Victor Jara
Condannato un ex ufficiale dell’esercito di Pinochet per l’omicidio di Victor Jara. Un tribunale statunitense ha riconosciuto l’ex ufficiale cileno Pedro Pablo Barrientos Nuñez colpevole dell’omicidio di Victor Jara, il musicista morto nel settembre del 1973, dopo il colpo di stato del generale Augusto Pinochet contro il presidente Salvador Allende. Barrientos, 67 anni, oggi vive negli Stati Uniti ed è stato condannato a pagare un risarcimento di 28 milioni di dollari alla famiglia Jara. Le autorità cilene hanno chiesto la sua estradizione.
(Internazionale)
Bernart Bartleby 28/6/2016 - 10:42

Das Lied Der Obdachlosen

Das Lied Der Obdachlosen
KODITTOMIEN LAULU
(continua)
inviata da Juha Rämö 28/6/2016 - 10:10
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Dalle belle città (Siamo i ribelli della montagna)

Dalle belle città (Siamo i ribelli della montagna)
LOS REBELDES DE LA MONTAÑA
(continua)
inviata da Santiago 28/6/2016 - 03:33
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Cent'anni di solitudine

Cent'anni di solitudine
CIEN AÑOS DE SOLEDAD
(continua)
inviata da Santiago 28/6/2016 - 02:52
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Des Cornouailles à l'Oural

Des Cornouailles à l'Oural
(1990)

Album: Vivre en flèche
Un grand espace, un grand espoir
(continua)
27/6/2016 - 23:04
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SUDditanza

SUDditanza
[2016]

Album :Samba delle Streghe

"Sudditanza è un chiaro gioco di parole. E' un brano che parla dei danni che può fare la logica della gerarchia. L'uomo, oggi, rischia di vivere una doppia sconfitta: quella dettata dal fallimento all'interno di una gerarchia e quella dettata dal fallimento del suo sentirsi fuori da una gerarchia. È paradossale ma è quello che succede. Sudditanza prende solo spunto da una sorta di "questione meridionale" ma in realtà poi parla del Sud di ognuno di noi. Noi che siamo costretti a vivere dei ricordi di qualcosa di bello che eravamo è che potremmo essere."
Da Blogfoolk
Destinati ad essere i secondi nello stadio del paese dove i giochi sono già
(continua)
inviata da adriana 27/6/2016 - 09:15
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Francesco Padre

Francesco Padre
[2016]

Album :Samba delle Streghe

Francesco Padre , è un omaggio ai cinque uomini di equipaggio e al loro cane “Leone”, morti incolpevolmente per un attacco esterno da navi militari nella notte tra il 3 e 4 novembre 1994. I loro corpi non furono deliberatamente recuperati.
Giocavamo ai sogni come tutti
(continua)
inviata da adriana 27/6/2016 - 08:36
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Beyrouth

Beyrouth
(1986)
Album: 1789 - Beyrouth

Scritta al tempo della guerra in Libano, una canzone sulla desolazione della Beirut ridotta in rovine e venata di una nostalgia per un tempo quando la pace e la convivenza erano possibili in Libano.
Boulevard de la Méditerranée
(continua)
27/6/2016 - 00:29
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Liberté

Liberté
Ho trovato che la poesia è stata davvero cantata da Francesca Solleville e appare in un 45 giri del 1964 insieme a Nuit et brouillard di Ferrat.

La musica della versione della Solleville è firmata da Yvonne Schmitt, pianista francese che ha collaborato anche con Brigitte Fontaine.
Lorenzo 26/6/2016 - 23:55
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Dans la jungle ou dans le zoo

Dans la jungle ou dans le zoo
[1991]
Parole e musica di Jean Ferrat, con gli arrangiamenti di Alain Goraguer
La canzone che è il sottotitolo dell’album “Ferrat 1991”.

Il titolo è ispirato ad una metafora del regista statunitense di origine ceca Miloš Forman, che in piena Guerra Fredda descriveva il mondo occidentale capitalista come la giungla, mentre lo zoo era quello dei regimi comunisti (fonte: Recensione all’album di Ferrat sul belga Le Soir, a firma di Thierry Coljon)
Ainsi donc ainsi donc
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/6/2016 - 18:41
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Berceuse

Berceuse
[1965]
Parole e musica di Jean Ferrat
Nel disco noto con il titolo de “La Montagne”, uno dei suoi primi album, quando non aveva ancora i baffi...
Famosa nell’interpretazione di Isabelle Aubret, che la incise nel 1966.

“Baía de Todos-os-Santos” è chiamata la grande baia antistante a Salvador de Bahia (e scusate il bisticcio...). E’ anche il sottotitolo di “Jubiabá”, romanzo che Jorge Amado scrisse nel 1935.
Dors, petit homme, dors, petit frère
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/6/2016 - 18:00
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Cheyenne Spirit

Cheyenne Spirit
Out in the prairie, the bison dared to roam
(continua)
26/6/2016 - 15:03

8 aprile 1877

8 aprile 1877
PER ARISTIDE.
Sono Benito Merlino.
Scopro solo oggi la richpiesta della mia canzone La Mattanza. Dimmi come inviarti il testo.
Benitomerlino@yahoo.fr 26/6/2016 - 14:32
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Malatesta

Malatesta
2013
Eppur bisogna andare

La canzone parla di Errico Malatesta (1853-1932), uno dei più grandi rivoluzionari (e viaggiatori) della storia contemporanea italiana.
Padre dell' anarco-comunismo italiano, il suo pensiero tentava ostinatamente di conciliare il rispetto per l'unicità della persona, tipicamente anarchico, con la visione collettivista ed anti-individualista propria della tradizione socialista. Spese la sua incredibile vita spargendo per mezzo mondo i semi della rivolta. Morì agli arresti domiciliari, prigioniero della dittatura fascista. La sua tomba fu piantonata per mesi, per far sì che nessuno potesse rendergli omaggio.
Dei campi rigati, bestemmie e sudore
(continua)
inviata da Dq82 26/6/2016 - 12:31
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Sidùn

Sidùn
2013
Yallah!


Le parti tra parentesi sono la traduzione dei versi in arabo, trovabili (come immagine) sul libretto dell'album.

Versione live con la partecipazione di Massimo Giuntini; Andrea Chimenti e Raffaello Simeoni
(Il mio bambino il mio
(continua)
inviata da dq82 26/6/2016 - 11:15
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Strade di Beirut

Strade di Beirut
2013
Yallah!


Le parti tra parentesi sono la traduzione dei versi in arabo, trovabili (come immagine) sul libretto dell'album.
Strade di Beirut
(continua)
inviata da dq82 26/6/2016 - 11:10
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Confini

Confini
2013
Yallah!

"Quando le barriere divengono un pugno che cancella ogni stretta di mano..."

Le parti tra parentesi sono la traduzione dei versi in arabo, trovabili (come immagine) sul libretto dell'album.
(Lasciarono le loro case, dissero addio ai loro cari
(continua)
inviata da dq82 26/6/2016 - 11:08
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Nubi nere

Nubi nere
Chanson italienne – Nubi nere – Sine Frontera – 2016

Il y a des chansons tellement explicites que nul commentaire n’est vraiment nécessaire.
C’est le cas de ces Nuées noires, que tout le monde peut voir.

Ainsi Parlaient Marco Valdo M.I. et Lucien Lane
NUÉES NOIRES
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 26/6/2016 - 10:08
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Alle Tage

Alle Tage
PÄIVÄSTÄ PÄIVÄÄN
(continua)
inviata da Juha Rämö 26/6/2016 - 09:50
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À la une

À la une
[1991]
Parole e musica di Jean Ferrat
Nell’album “Ferrat 91 - Dans la jungle ou dans le zoo”

Un elegante, sardonico e al tempo stesso violento attacco ai media, alle prime pagine dei giornali, ai programmi televisivi in prima serata, tra i i principali responsabili dell’imbarbarimento culturale, della disattivazione cerebrale e dell’annientamento della memoria delle masse. Quando giornali e TV riescono nell’impresa di non far distinguere più ai propri lettori e spettatori la differenza tra un carnefice e un torturato, o tra un invasore ed un resistente, o tra uno stupratore e la sua vittima, o - apoteosi! - tra un SS e un deportato, beh, allora il gioco è fatto!

L’acronimo PAF nell’ultimo ritornello sta per “Paysage audiovisuel français”, espressione con cui in Francia si definisce la programmazione radiotelevisiva in un dato momento storico...
C'est une émission formidable
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/6/2016 - 23:33




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