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Oratorio de los trabajadores

Oratorio de los trabajadores
[1971/72]
Texto: Julio Rojas
Música y dirección: Jaime Soto León
Relatos: Freddy Hube, Luís Vera, Adrián Otárola
Intérpretes: Conjunto Huamarí, Violeta Ludwig (solista)
Reedición y regrabación: 2010
"Por iniciativa de la Central Única de Trabajadores, se empezó a trabajar a fines del año 1971 en la elaboración de este reportaje musical que constituye un testimonio vivo de lo que ha sido la lucha sindical en nuestro país; desde sus comienzos en el siglo pasado hasta la conquista de un Gobierno Popular el día de hoy."

“Su iniziativa della Central Única de Trabajadores si cominciò a lavorare alla fine del 1971 alla stesura di questo reportage musicale che costituisce una viva testimonianza di ciò che è stata la lotta sindacale in nostro paese; sin dall'inizio nel secolo scorso fino alla conquista, oggi, di un governo popolare.”
Testo: Julio Rojas
Musica e direzione orchestra: Jaime... (continua)
Primera Parte
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 28/8/2015 - 23:47

Ole Shady (or the Song of the Contraband)

Ole Shady (<Em>or</Em> the Song of the Contraband)
[1861]
Parole e musica di Benjamin Russell Hanby (1833-1867), compositore e pastore evangelico.
Convinto abolizionista, con suo padre William fu attivo nell’organizzazione dell’“Underground Railroad”, la rete clandestina che assisteva gli schiavi neri che fuggivano verso il nord.
Testo trovato su Public Domain Music, nella sezione “American Civil War Music (1861-1865)”

Credo che “Ole Shady” stia per “Old Darkie, o Nigger”, cioè “vecchio negro”…
Tenuto conto che il brano è stato composto nel 1861, all’inizio quindi della Guerra Civile, credo che il racconto parli di uno schiavo che intende fuggire al nord, verso il Canada, con la compagna perché gli è giunta voce che i bianchi del nord sono contro lo schiavismo e questa è una delle ragioni della guerra appena iniziata.
Gli altri schiavi ridono della sua intenzione ma lui è determinato: prenderà l’“Underground Railroad” e quando sarà... (continua)
Oh! yay! yah! darkies laugh wid me,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/8/2015 - 14:58

The Old Contraband

John L. Zieber
The Old Contraband
[1865]
Parole di tal John L. Zieber
Music di tal Rudolph Wittig
Testo trovato su Public Domain Music, nella sezione “American Civil War Music (1861-1865)”

Un vecchio “contraband” saluta la libertà e dice addio alla piantagione dove ha trascorso come schiavo gran parte della vita, consapevole che “I hab work’d out my own salvation”, che lui stesso – con tutti gli anni di duro lavoro e sofferenza passati – ha contribuito alla propria liberazione…
“Addio baracca, addio campi di cotone e di granturco, andrò via da qui all’alba…”

Quale sarà stato il destino di questo vecchio schiavo finalmente libero? L’interrogativo sembra essere ancora aperto nell’America di oggi…
I’m a contraband from de old plantation,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/8/2015 - 14:31

The Southern Contraband

The Southern Contraband
[1865]
Canzone ballabile di Michael B. Leavitt, che ne scrisse le parole e la musica, arrangiata poi da tal Frank Wilder.
Michael B. Leavitt (1843–1935) era all’epoca ai suoi esordi nel mondo dello spettacolo, come cantante in “blackface minstrel show”, spettacoli di varietà in cui il cantante si esibiva truccato da negro, e in rassegne d’intrattenimento per le truppe. Leavitt sarebbe poi diventato uno dei più grandi impresari teatrali americani di fine 800.
Testo trovato su Public Domain Music, nella sezione “American Civil War Music (1861-1865)”

Una canzone che non parla soltanto nel grosso tributo di sangue versato dagli afroamericani durante la Guerra Civile – di fatto contribuirono da se stessi alla propria liberazione – ma che già lascia intendere, soprattutto nell’ultima strofa, che la nuova società americana, nata da una feroce guerra fratricida, non sarebbe stata, come nelle... (continua)
O I’se a Southern nigger
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/8/2015 - 13:59

The War Will Soon Be Over

The War Will Soon Be Over
[1865]
Parole e musica di Walter Kittredge (1834-1905), musicista originario del New Hampshire
Testo trovato su Public Domain Music, nella sezione “American Civil War Music (1861-1865)”

Walter Kittredge ebbe una certa notorietà durante la Guerra Civile, cui partecipò direttamente, tra le fila unioniste, anche se per breve tempo, a causa della sua salute non buona (si veda al proposito la sua Tenting Tonight).
Kittredge era anche un convinto abolizionista nonché proibizionista, per quanto riguarda l’uso degli alcolici.
See! oh! see! the clouds arising,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/8/2015 - 11:46

Babylon Is Fallen!

Babylon Is Fallen!
[1863]
Parole e musica di Henry Clay Work
Come per la più famosa Kingdom Coming (the Year of the Jubilo) anche in quest’altra canzone l’autore adotta la parlata dei “darkies”, dei “niggers”, degli schiavi del sud, visto che il protagonista – un cosiddetto “contraband”, un ex schiavo arruolatosi nell’esercito nordista – è uno di loro.
La canzone fu composta nelle settimane immediatamente successive l’“Emancipation Proclamation”, l’ordine esecutivo che il Presidente Abraham Lincoln emise il 1 gennaio 1863 con cui circa 3 milioni di schiavi furono proclamati liberi.

Henry Clay Work (1832-1884), songwriter e compositore, veniva da una famiglia di convinti abolizionisti. Nella prima metà dell’800 la casa dei Work a Middletown, Connecticut, divenne un’importante base dell’“Underground Railroad”, la rete clandestina che assisteva gli schiavi neri che fuggivano verso il nord. Il padre di Henry Clay Work aiutava i fuggiaschi a passare in Canada e fu per questo arrestato e imprigionato.
Don't you see de black clouds
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/8/2015 - 11:15
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Tania

Tania
1974
Volumen Dos

Dedicata a Tamara Bunke, detta Tania
Tenía los ojos azules
(continua)
inviata da dq82 28/8/2015 - 10:25
Percorsi: Che Guevara
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Tania, guerrilera

Tania, guerrilera
1973
Brotando del silencio/breaking out of the silence

Tamara Bunke Bider, più nota come Tania la Guerrigliera (Buenos Aires, 19 novembre 1937 – Puerto Mauricio, 31 agosto 1967), è stata una rivoluzionaria e guerrigliera tedesca naturalizzata argentina.

Tamara nasce da genitori tedeschi, militanti comunisti in esilio in Argentina. Dopo la guerra i genitori di Tamara decidono di tornare in Germania, nella parte orientale, per costruire il socialismo. Tamara, sentimentalmente legata all'America Latina, dove è nata, studia lingue romanze e diviene interprete per il governo, incarico che la porta a conoscere Che Guevara. In seguito, decide di trasferirsi a Cuba e dedicare la sua vita alla rivoluzione cubana; la militanza rivoluzionaria la porterà a diventare agente segreto prima e guerrigliera poi, col nome in codice Tania, esperienza che la condurrà alla morte.

Nel 1952 la famiglia decide... (continua)
Tania, sofiadora incansable,
(continua)
inviata da dq82 28/8/2015 - 10:00
Percorsi: Che Guevara
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Corazón maldito

Corazón maldito
[1965/66]
Testo di Violeta Parra
Musica di Ángel Parra
Interpreti: Isabel Parra, Ángel Parra, Inti-Illimani, Mercedes Sosa

Letra de Violeta Parra
Música de Ángel Parra
Intérpretes: Isabel Parra, Ángel Parra, Inti-Illimani, Mercedes Sosa

Corazón maldito, ecco. Una delle canzoni più famose dell'America Latina; e per forza, è di Mercedes Sosa. Mercedes Sosa? Ma no, è degli Inti-Illimani! Però bisogna che ve lo dica io di chi è: è di Violeta Parra, proprio lei. Solo che non la ha mai cantata: è una di quelle cose, alcune delle quali stanno pure in questo sito, che scrisse dopo la fine del suo grande amore con l'etnologo e musicologo svizzero Gilbert Favre, che la piantò letteralmente in asso scomparendo per il continente e lasciandola disperata a scrivere tra le più belle canzoni e poesie di disamore che siano mai state scritte nella Storia. Dopo che Violeta Parra si fu suicidata di depressione,... (continua)
Corazón, contesta
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 28/8/2015 - 00:41

The Officers of Dixie

anonimo
The Officers of Dixie
[1861-65]
Testo trovato su “Southern War Songs”, a cura di W. L. Fagan, New York 1889.

Canzone di anonimo “growler” (uno che brontola, che si lamenta), certamente un soldatino sudista che se la prende con satira feroce contro l’inettitudine, la spocchia, la corruzione degli ufficiali e dei gallonati vertici dell’esercito ribelle sudista: “Date retta a me, tutti quei bottoni, tutte quelle mostrine, tutte quelle medaglie… Non è tutto oro quel che luccica!”
By A Growler

(continua)
inviata da Bernart Bartleby 27/8/2015 - 15:41
Percorsi: Eroi

Contraband Now

Frank Wardlaw
Contraband Now
[1861]
Parole e musica di Frank Wardlaw
Testo trovato su Public Domain Music, nella sezione “American Civil War Music (1861-1865)”
Altrove la canzone viene datata al 1864 e attribuita a tal George H. Miles, che però è forse solo il curatore della raccolta “Said the Rose, and Other Lyrics” (1907) in cui il testo del brano è incluso.

Una canzone – scritta come se fosse cantata nella parlata del negro protagonista, lo zio Sambo – che credo sia piuttosto interessante perché descrive come la Guerra Civile americana abbia formalmente chiuso con la schiavitù ma di fatto aperto la lunga stagione – durata più di un secolo - della segregazione razziale.

“Contraband” oggi non significa altro che “contrabbando” ma all’epoca erano chiamati “contrabands” gli schiavi afroamericani fuggiaschi che ancora non erano stati dichiarati liberi o che si univano alle truppe dell’Unione. “Contraband” significava... (continua)
Uncle Sambo’s a gwine to be righted,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 27/8/2015 - 14:50
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Rob Roy MacGregor, O!

Rob Roy MacGregor, O!
[1818?]
Canzone tradizionale scritta da tal John Davy (1763-1824) per la sua “Rob Roy MacGregor, or, Auld Lang Syne”, opera musicale in tre atti tratta dal racconto “Rob Roy” scritto nel 1817 da Sir Walter Scott.
Sulla melodia dell’antica “Duncan Gray”
Interpretata da Carl Peterson (anche lui appartenente al clan MacGregor) nel suo album “Songs of Rob Roy and the MacGregors”


Patrick “Gilderoy” MacGregor, vissuto nella prima metà del 600, viene spesso confuso con un suo più famoso discendente, Robert Roy MacGregor (1671-1734), anche lui costretto alla macchia per buona parte della sua vita dal vecchio editto di cancellazione e sterminio del clan MacGregor emesso nel 1603 dal re di Scozia James VI, un bando crudele che ebbe termine solo nel 1774, 150 anni dopo.

Rob Roy – questo il nome con cui è passato alla storia diventando un “folk hero” – nacque sulle rive del Loch Ceathairne (il... (continua)
Pardon now the bold outlaw
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 27/8/2015 - 13:34
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L'âme slave

L'âme slave
L'ÂME SLAVE

Chanson française – Boris Vian - 1954
Musique : Jimmy Walter ()


Il te souviendra que récemment, j'avais annoncé plusieurs chansons surprises où il est question de l'âme. C'en est une et non des moindres. Comme on le voit, elle s'intitule : L'Âme slave, tout un programme, mais c'est aussi une chanson de résistance face à la bêtise ambiante. Ce qui ne gâte rien : elle de Boris Vian. Par parenthèse, Boris Vian mourra à la fin des années 50, au cinéma d'un arrêt cardiaque. Il souffrait depuis l'enfance d'une insuffisance cardiaque, due, je cite : « À douze ans, à la suite d'une angine infectieuse, Boris souffre de rhumatismes articulaires aigus, qui provoquent une insuffisance aortique... » et comme tu le sais, c'est pareil pour moi… D'ailleurs, j'évite les cinémas...

Rien qu'à l'idée d'une chanson de Vian, on peut déjà être joyeux comme un boucher de la Villette Chansons de... (continua)
L'air slave,
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 27/8/2015 - 12:03
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Eroi

Eroi
[2007]
Nell’album intitolato “Spettri”
Segreto indomito e disperso
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 27/8/2015 - 09:43
Percorsi: Eroi
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Discorsi del cazzo

Discorsi del cazzo
[2007]
Nell’album intitolato “Spettri”

A proposito di discorsi del cazzo e di memoria condivisa, ecco un esempio lampante (uno dei tanti, purtroppo, che si possono fare) di come i fascisti intendono la condivisione della memoria:

All’inizio del 1944 i partigiani garibaldini operanti tra Siena e Grosseto avevano organizzato un campo di addestramento per renitenti alla leva nella zona di Monticiano.
Nel marzo, in seguito ad un fallito attentato ad un gerarca di Grosseto, repubblichini e tedeschi lanciano un vasto rastrellamento nella zona, giungendo a circondare l’accampamento partigiano all’alba dell’11 marzo. Nello scontro a fuoco rimane ucciso il partigiano Giovanni Bovini e un francese, Robert Houdin, rimane gravemente ferito (morirà pochi giorni dopo in ospedale a Siena). 19 giovani reclute, prive ancora delle armi e dell’addestramento necessario, si arrendono… Uno di loro si aggrega... (continua)
Ondate imponenti
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 27/8/2015 - 09:16
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Henna

Henna
Attenti al lupo non è di Dalla ma di Ron, e Canzone è di Samuele Bersani. Perché Lucio Dalla sapeva riconoscere il buono e l'interessante anche negli altri. Infatti sono stati due successi, ma tu non lo puoi sapere perché chi dice che Dalla era in declino, di musica non capisce un granché! Scusa, ma i giudizi dati alla viva al parroco mi sono insopportabili!
Marghe 27/8/2015 - 08:28
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Zolletta (Lettera a Enzo G. Baldoni)

Zolletta (Lettera a Enzo G. Baldoni)
Un giorno inevitabilmente il sole contemplerà la ruggine degli inutili cannoni. C'è stato un tempo in cui è vissuto chi ha creduto che ciò fosse possibile prima dell'estinzione dell'umanità.

Guido io vorrei che tu, tuo padre ed io
fossimo presi per incantamento
e messi a chiacchierare controvento
per un progetto nostro, vostro, mio

io mi ricordo, ti sei avvicinato
e detto m’hai “grazie per Zolletta”
ed io sentii nel cuore mio una stretta
che s’è addolcita quando abbian suonato

e se nei primi tempi io mi dicevo
chissà com’è ‘sto figlio del Baldoni
che mi era caro, e se ci penso rido

ora mi chiedo, mentre mangio o bevo
mentre scherziamo o mentre provo i suoni
chissà com’era ‘sto papà del Guido?

(Alessio Lega)
26/8/2015 - 23:28
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Giovanni Passannante

Giovanni Passannante
Segnaliamo sul blog Sullo stato di mente di Giovanni Passanante una sintesi e parziale trascrizione - a cura di Maria Cristina Costantini - della perizia psichiatrica cui fu sottoposto Passannante.
CCG Staff 26/8/2015 - 23:11

Sullo stato di mente di Giovanni Passanante

Antiwar Songs Blog
Sullo stato di mente di Giovanni Passanante
Giovanni Passannante era un cuoco lucano di Salvia, un piccolo paese di circa mille abitanti vicino Potenza. Il 17 novembre 1878, a Napoli, con un coltellino di poco conto, attenta – in nome della “Repubblica universale” – alla  vita di Umberto I, re d’Italia, che riporta una piccola ferita ad una gamba. L’attentatore, che qualche ora prima, […]
Antiwar Songs Staff 2015-08-26 20:57:00
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Violeta Parra: El Amor

Violeta Parra: El Amor
Versão portuguesa de Riccardo Venturi
Versione portoghese di Riccardo Venturi
Firenze, 26 agosto 2015

Due parole del traduttore. Non poche traduzioni che ho fatto sono nate camminando. Non di rado, camminando mi viene da cantarmi una canzone che conosco, ma in una lingua diversa da quella in cui è stata scritta. In questo caso mi sono accorto che, in portoghese, le parole quasi si sovrapponevano a quelle di Violeta Parra; e se non si sovrapponevano, cantavo liberamente come mi veniva. E' un meccanismo mentale del tutto personale che non saprei spiegare bene; appena possibile devo trascrivere tutto perché è qualcosa che svanisce all'improvviso come all'improvviso arriva. E' chiaro poi che ho un rapporto del tutto speciale, anzi unico, con questa canzone; e anche questo non è facile da spiegare.

O AMOR
(continua)
26/8/2015 - 10:45

Bill and I (a Picket Song)

Frank Wardlaw
Bill and I (a Picket Song)
[1861]
Ignoro chi sia stato Frank Wardlaw, autore e compositore di questo brano, forse uno dei protagonisti, due soldati dell’Unione in turno di guardia notturno…
Testo trovato su Public Domain Music, nella sezione “American Civil War Music (1861-1865)”

Guerra civile americana. Accampamento dell’Unione. I soldati Bill e Frank (?) sono destinati ad un turno di sentinella. E’ una notte chiara, tranquilla, e i due pensano già a quando getteranno i fucili alle ortiche e torneranno dalle fidanzate… Poi, un rumore: è un attacco dei confederati! Frank scatta subito ma Bill rimane paralizzato dal terrore… Frank spara nel buio e ferisce un ribelle, un ragazzino (“a schoolgirl’s toy”), che gli muore tra le braccia invocando la mamma, mentre Frank cerca in qualche modo di confortarlo chiamandolo “Fratello”… Poi Frank torna verso il posto di sentinella e trova Bill ancora lì, impietrito, con gli... (continua)
The moon had just gone down, sir,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/8/2015 - 10:43
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Write a Letter to My Mother

Write a Letter to My Mother
[1864]
Parole di E. Bowers
Musica di P.B. Isaacs
Canzone risalente alla guerra civile americana, cavallo di battaglia di Charlie Poole (1892-1931), operaio tessile, musicista country virtuoso del banjo e leader del gruppo “North Carolina Ramblers”.

Una canzone che racconta di due fratelli rincontratisi dopo molto tempo. L’occasione però è tragica, la prima o la seconda battaglia di Bull Run, combattute tra Stati Uniti e Stati confederati ribelli nel 1861 e 1862. Il soldato confederato ha ferito mortalmente il fratello che combatteva per l’Unione ed è caduto prigioniero. Il moribondo cerca di calmare la disperazione del fratello ricordandogli della famiglia e dell’infanzia e poi gli chiede di comunicare alla madre la sua morte, ma senza rivelarle la tragica circostanza…

Un aspetto forse ancora assente dalle CCG (ne trovo un vago accenno in Kill the King sulla guerra civile inglese nel... (continua)
Raise me in your arms my brother.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/8/2015 - 09:41
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Blackbirds and Thrushes

anonimo
Blackbirds and Thrushes
Canzone ottocentesca presente nella raccolta “English Folk Song” (1907?) curata da Cecil J. Sharp (1859-1924), protagonista del folklore revival in Inghilterra ai primi del 900.
Su di una melodia molto simile a quella di un’altra canzone tradizionale, “Hares on the Mountain”
Trovo il brano nel repertorio di Shirley Collins (in “Sweet England” del 1959) e di Ewan MacColl (in “English And Scottish Love Songs”, 1959, con Isla Cameron).


As I was a-walking for my recreation,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/8/2015 - 08:56
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Francesco Guccini: Bologna

Francesco Guccini: Bologna
Chanson italienne – Bologna – Francesco Guccini – 1980


Francesco Guccini, Bologne et le 2 Août, ce train manqué il y a 35 ans pour un concert annulé sans préavis. Et encore, la déception d'aujourd'hui : « Je ne crois pas on arrivera à la vérité ».
(Francesco Guccini interviewé par Ilaria Venturi, La Repubblica del 3 agosto 2015)

Tout en ayant raconté Bologne nombre de fois et de moult façons, vous n'avez jamais voulu écrire à propos du massacre du Deux août pourquoi ?

«Au débotté, il était impossible de le faire. Et même après, cela m'a toujours été difficile, le risque était de tomber dans la rhétorique. Et je ne voulais pas le courir. Mais j'ai inséré un vers dans la chanson Bologne ».

Une chanson sortie presque immédiatement après le massacre

"Bologna capace d'amore, capace di morte: quella mattina è tutta in questa frase".

Ce matin-là, vous deviez prendre un train à Bologne.
« J'avais... (continua)
BOLOGNE
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 25/8/2015 - 22:45

Fare You Well, My Darling

anonimo
Fare You Well, My Darling
[1862]
La fonte del testo che segue è il quarto dei dodici volumi di cui è composto Rebellion Record: a Diary of American Events: with documents, narratives illustrative incidents, poetry, etc. a cura di Frank Moore (1828-1904, giornalista), resoconto della Guerra Civile americana pubblicato a New York tra il 1861 ed il 1868.
L’autore della canzone sarebbe un soldato sudista (“rebel soldier”) di nome Levi F. Jones ferito nella battaglia di New Bern, North Carolina, combattuta il 14 marzo 1862.
In assenza di ulteriori riscontri, ho preferito attribuirla ad anonimo.

E’ interessante come diversi decenni dopo, precisamente nel 1937, i grandi ricercatori John A. ed Alan Lomax abbiano raccolto un testo - poi incluso in “Our Singing Country: Folk Songs and Ballads”, New York 1941 - pressochè identico dalla voce di una ragazza di Murrells Inlet, South Carolina, e lo abbiano introdotto con una... (continua)
So fare you well, my darling,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/8/2015 - 16:22

Déclaration universelle des droits de l'âne

Déclaration universelle des droits de l'âne
Nei giorni scorsi il Rifugio degli Asinelli di Sala Biellese ha festeggiato i 6 anni di attività, con 145 asini, muli e bardotti residenti e una cinquantina affidati a privati od ospiti presso sedi distaccate.

Auguri asinelli!
Bernart Bartleby 25/8/2015 - 14:29
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Let the Power Fall

Let the Power Fall
(1971)

Album: "Let the Power Fall"
Oh, let the power fall on I, Far I
(continua)
24/8/2015 - 22:23
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The Ballad of Nick & Bart [Here's To You]

The Ballad of Nick & Bart [Here's To You]
Bellissima esecuzione

24/8/2015 - 19:43

An Anthem for the Space Age

An Anthem for the Space Age
[1962]
Parole e musica di Agnes “Sis” Cunningham, cantautrice e fondatrice nel 1962 - insieme al marito Gordon Friesen - del Broadside Magazine.
Nel Broadside #8 del 30 giugno 1962.

Francamente eccessivo l’ottimismo utopistico della Cunningham all’inizio della “corsa allo spazio”… Solo nel 1962 furono 59 i lanci degli americani e 22 quelli dei sovietici…
Yesterday is gone, today is racing on and tomorrow rolls towards us
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/8/2015 - 11:30

L'eccidio di Fucecchio

anonimo
L'eccidio di Fucecchio
Poveri cuori umani
di Luca Baiada
da carmilla online

«Eran tutti innocenti, / poveri cuori umani. / Dissén que’ malviventi: “Voi siete partigiani”. / Vecchi e ragazzi, donne e bambini, / barbaramente fecen morì. / Teniamo in mente tutti / quell’accaduto atroce / ci hanno pieno di lutti / spregiando anche la croce…». Sono le parole di una ballata popolare, è vano cercarne l’autore. Un barrocciaio di Larciano, dicono, forse della Colonna di San Rocco: uno che cantava e poetava guidando il carretto, al tempo in cui brillavano le lucciole e non gli schermi elettronici. Magari stava a cassetta su uno di quei lenti carri che percorrevano la Toscana coperti da una piramide di fiaschi. Ma forse non era lui, forse la ballata è nata da sé, fra i contadini e i cacciatori del Padule di Fucecchio.

Davvero, eran tutti innocenti, il 23 agosto 1944, quando i tedeschi, accompagnati da fascisti italiani,... (continua)
daniela -k.d.- 24/8/2015 - 08:55
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Varsavia

Varsavia
Una spruzzatina di propaganda patriottarda, cioè Varsavia oggi secondo sappiamo chi : D

https://www.youtube.com/watch?v=qTWOhggtCQQ
krzyś 23/8/2015 - 23:49
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Vietnam Love Song

Vietnam Love Song
Died at the entrance to the pass

Heard Ms Collins sing this in concert many years ago.

Thank you for the Vietnamese place names.
Steve Carr 23/8/2015 - 16:31
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Nuclear

Nuclear
Questa canzone è perfetta per quel gioco. Se sarà come i precedenti parlerà di un soldato e di come la guerra cambia la gente. Non è un gioco che esalta la guerra, tutt‘altro
Stefano 23/8/2015 - 13:55
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What Did You Do in the War, Dad?

What Did You Do in the War, Dad?
PAPÀ, CHE COSA HAI FATTO IN GUERRA?
(continua)
inviata da Vincenzo 22/8/2015 - 14:34
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Il giorno di San Patrizio

Il giorno di San Patrizio
IN MEMORIA DI PEGGY O'HARA
(Gianni Sartori)

Avevo conosciuto Peggy e Jim O'Hara, la madre e il padre di Patsy O'Hara (il quarto tra i dieci prigionieri politici repubblicani che nel 1981 si erano lasciati morire di fame a Long Kesh), grazie a Tony Gillespie nella loro casa di Hardfoyle a Derry nel 1985. L'avevo poi rivista in occasione di altri viaggi in Irlanda e nel 1986 l'avevo intervistata sulla tragica vicenda del figlio, morto il 21 maggio 1981 dopo 60 giorni di sciopero della fame. Patsy, militante dell'INLA (Esercito Irlandese di Liberazione Nazionale, considerato il braccio armato dell'IRSP), ebbe un ruolo fondamentale nell'organizzare e gestire la protesta del 1981, in perfetta coerenza con l'impegno fino ad allora dimostrato all'interno delle lotte del quartiere dove viveva. Il padre, Jim, ricordava come Patsy avesse “combattuto con la parola prima ancora che con le armi contro... (continua)
Gianni Sartori 22/8/2015 - 13:53
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L'Internationale

L'Internationale
Le origini dell'Internazionale nelle memorie dell'anarchico italiano Armando Borghi

Le memorie dell'anarchico italiano Armando Borghi, pubblicate nel 1954 con il titolo di "Mezzo secolo di Anarchia 1898-1954" dalle Edizioni Scientifiche Italiane (con prefazione di Gaetano Salvemini), si chiudono (pp. 362/363 nella ristampa del 1978 pubblicata dalle Edizioni Anarchismo di Alfredo Maria Bonanno) con un interessante storia di una ricerca effettuata dall'autore quando ancora si trovava rifugiato negli Stati Uniti: la ricerca sulle origini dell' "Internazionale". La ricerca si svolse sul finire del 1943 ed è collegata all'esecuzione dell'Internazionale (in quanto, allora, inno dell'Unione Sovietica alleata degli USA, della Gran Bretagna e della Francia) da parte di Arturo Toscanini. Chiunque abbia dimestichezza con questa pagina del sito leggerà qui di seguito delle cose già ben note; ma occorre... (continua)
Riccardo Venturi 22/8/2015 - 12:55
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Friday Morning

Friday Morning
Vorrei ricordare anche le versioni di Bob and Carole Pegg e di Robert Johnson presenti rispettivamente in "And Now It Is So Early" e in "Lovely In The Dances", due eccellenti omaggi del folk inglese alle canzoni di Sydney Carter.
Flavio Poltronieri 22/8/2015 - 12:40
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A Song for Alan Turing

A Song for Alan Turing
Piacenza, 22 agosto 2015
CANZONE PER ALAN TURING
(continua)
22/8/2015 - 01:00
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La ballata della mietitura

La ballata della mietitura

Braccianti e terre sottratte ai boss: "Siamo rimasti senza manodopera"
Una cooperativa di Gioia Tauro denuncia il boicottaggio dei clan

di Giuseppe Baldessarro, da La Repubblica del 21 agosto 2015

GIOIA TAURO. Il meccanico che si occupava della manutenzione dei trattori è andato via senza dare una spiegazione. Le ditte che venivano chiamate per sgomberare gli agrumeti dalla legna delle potature sono tutte sparite. Da mesi anche affittare una motozappa per qualche ora di lavoro è diventato impossibile. Non si trovano più neppure braccianti nella Piana di Gioia Tauro. O meglio, non se ne trovano disposti a lavorare sulle terre sequestrate al Gruppo Oliveri.

C'è puzza di 'ndrangheta nella storia denunciata dalla cooperativa Giovani in Vita, che si occupa di gestire i patrimoni che lo Stato ha sottratto ai criminali della provincia reggina. Un tanfo che si sente lontano un miglio e rischia... (continua)
Bernart Bartleby 21/8/2015 - 14:26




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