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L’U.A.

L’U.A.
[1920s]
Parole e musica di Charles D’Avray

L’U.A. è l’Union Anarchiste, ça va sans dire
Les bois, les prés, les monts, la plaine,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/5/2015 - 16:10
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L’idée

L’idée
[1898]
Versi di Charles d'Avray
Musica di Jean-Louis Murat (Jean-Louis Bergheaud, 1952-), autore, compositore, interprete ed attore francese.
Nella colonna sonora di “The end, etc.”, web-fiction interattiva realizzata nel 2013 dalla regista francese Laetitia Masson.
Tiens, bonjour petit
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/5/2015 - 15:48

La ballata di Piero dei fossi

La ballata di Piero dei fossi
Testo di Pino Bertelli
Musica di Massimo Panicucci

In questa lunga ballata dell'anarchico Pino Bertelli si parla di Piero Ciampi, di Livorno e di parecchie altre cose. Per il resto si veda il CCG blog. [RV]

MI RICORDO SÌ, MI RICORDO DI PIERO CIAMPI
di Pino Bertelli

È a Livorno che ho conosciuto Piero Ciampi. Era la fine degli anni ‘60, forse. Una notte, di quelle calde. Uscivo con alcuni amici anarchici da una riunione in quella palazzina tra gli alberi. Ci avevano fatto compagnia Bakunin, Camilo Torres e i sigari toscani di Erne sto “Che” Guevara. Marx lo avevamo chiuso in uno stanzino insieme a Berlinguer e Togliatti, con le scope e una catasta di bottiglie vuote... si parlava di uno sciopero, di quelli grandi... o di una manifestazione contro la guerra (degli americani) nel Vietnam, di quelle grandi... che di lì a pochi giorni dovevano incendiare l’immaginario popolare... e le nostre... (continua)
a Piero Ciampi,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 13/5/2015 - 12:51

En visa om neutronbomben, som man kan somna till

En visa om neutronbomben, som man kan somna till
[1968]
Testo: Lars Huldén
Musica: Kaj Chydenius
Lyrics: Lars Huldén
Music: Kaj Chydenius
Text: Lars Huldén
Musik: Kaj Chydenius
Sanat: Lars Huldén
Sävel: Kaj Chydenius


This song titled »A Neutron Bomb Song You Can Slumber To« is from the 1968 peace cabaret of the Helsinki Swedish Student Theatre (Studentteatern).
Det är så mycket han ville fråga
(continua)
inviata da Juha Rämö 13/5/2015 - 10:13
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Le Drapeau Rouge

Le Drapeau Rouge
[1877]
Parole di Paul Brousse (1844-1912), di professione medico, militante anarchico e poi socialista.
Sull’aria di “Armons-nous enfants de l'Helvétie”, canzone patriottica svizzera.

Canzone che Paul Brousse compose a Berna nel 1877 in occasione di una commemorazione degli eventi della Comune di Parigi del 1871. E’ la seconda, in ordine cronologico, delle versioni dell’inno dedicato al vessillo emblema della lotta dei lavoratori di tutto il mondo contro lo sfruttamento. La contribuisco dopo Le Drapeau Rouge del 1870 ma come brano autonomo perchè il testo è completamente differente.
Les révoltés du Moyen Âge
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/5/2015 - 09:47

Le Drapeau Rouge

Le Drapeau Rouge
[1870]
Versi attribuiti a tal Justin Bailly, un comunardo di cui non so altro.
Sull’aria del rivoluzionario “Chant du départ” di Étienne Nicolas Méhul e Marie-Joseph Chénier (1794).

Canzone della Comune di Parigi, prima delle molte versioni dell’inno dedicato al vessillo emblema della lotta dei lavoratori di tutto il mondo contro lo sfruttamento.
Vois cet humble drapeau, porté par ta victime…
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/5/2015 - 09:15
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Niech żyje wojna

Niech żyje wojna
[1930s?]
Canzone scritta da Lucjan Szenwald (1909-1944), poeta polacco, militante comunista.
Interpretata originariamente dalla “Czerwona Latarnia”, band dell’organizzazione giovanile socialista “Życie”, di cui Lucjan Szenwald faceva parte.
Dopo la guerra Stanisław Grzesiuk (1918-1963), poeta e scrittore a lungo detenuto e sopravvissuto ai campi di sterminio nazisti, ne fece uno dei suoi cavalli di battaglia.
La canzone è presente, per esempio, nella raccolta postuma di Grzesiuk intitolata “Piosenki Warszawskiej Ulicy” (Polskie Nagrania Muza, 1967)

Più recentemente ripresa dagli artisti Maciej Maleńczuk e Wojciech Waglewski (MMWW) nel loro disco del 2007 intitolato “Koledzy”

Una sarcastica condanna senza mezzi termini della guerra, il più redditizio degli affari, dove più che in ogni altro business sono, al solito, i ricchi e i potenti a godere (per i gran soldi che si fanno) e i poveri... (continua)
Ojczyzna bez żołnierza, to jak bez miecza kat
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/5/2015 - 22:03
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Marsz Gusenowski

Marsz Gusenowski
[1943?]
Versi di Konstanty Ćwierk (1895-1944), scrittore e poeta.
Musica di Gracjan Guziński (1907-1993), compositore, musicista e docente di musica.
Testo trovato sul volumetto intitolato “Ocalone We Wspomnieniach – Wspomnienia byłych więźniów politycznych hitlerowskich więzień i obozów koncentracyjnych” edito nel 2011 dalla Biblioteca comunale di Koszalin, Polonia
Trovo il brano nel disco di Stanisław Grzesiuk (1918-1963, scrittore, poeta, cantante e commediografo) intitolato “Piosenki warszawskiej ulicy”.

Konstanty Ćwierk è stato autore di centinaia di poesie, racconti, romanzi, radiodrammi e sceneggiature. Arrestato dalla Gestapo nel maggio del 1940, fu internato prima a Dachau e poi a Mauthausen-Gusen, dove divenne il principale organizzatore della vita culturale nel campo. Ammalatosi gravemente a causa delle condizioni di prigionia, Konstanty Ćwierk morì a Mauthausen il 20 agosto... (continua)
Już przebrzmiał łom,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/5/2015 - 14:53

Marsz pasiaków

Marsz pasiaków
[1943-44]
Parole e musica di Bolesław Burski (non ho notizie sull’autore, probabilmente un compagno di prigionia di Kulisiewicz a Sachsenhausen).
Nella raccolta di Kulisiewicz intitolata “Pieśni obozowe z hitlerowskich obozów koncentracyjnych 1939-45”, pubblicata nel 1979 dalla casa discografica polacca Muza.

Bellicosa canzone che annunciava la futura vendetta dei prigionieri polacchi con le “divise a strisce” internati nei lager nazisti… “Ehi, ragazzi, ecco che arriva il giorno della libertà, il giorno in cui getteremo via le nostre divise a strisce…”
Hej, koledzy, nadchodzi dzień wolności,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/5/2015 - 14:29

Czardasz Birkenau

Czardasz Birkenau
[1944]
Versi di Roman Friedlein, un giovane polacco.
Su di una melodia del compositore ungherese Ferenc Lehar (1870-1948).
Testo trovato su w-blasku blog
Nella raccolta di Kulisiewicz intitolata “Pieśni obozowe z hitlerowskich obozów koncentracyjnych 1939-45”, pubblicata nel 1979 dalla casa discografica polacca Muza.

Nel suo volume “Auschwitz” (tradotto in inglese col titolo “Auschwitz: True Tales From a Grotesque Land) l’autrice Sara Nomberg-Przytyk, una sopravvissuta, racconta che Roman Friedlein era uno studente di Cracovia internato ad Auschwitz II-Birkenau e che scrisse questa poesia guardando una ragazzina zingara che ballava una “csárda” ungherese per ottenere qualcosa da mangiare dalle guardie del campo. Roman Friedlein era all’epoca già gravemente ammalato di tubercolosi e poco prima di morire gli toccò pure di assistere all’eliminazione degli zingari nelle camere a gas, la... (continua)
Nie mam już nikogo,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/5/2015 - 13:18

Im Auschwitzlager wo ich wohnte

Im Auschwitzlager wo ich wohnte
[1941]
Questa poesia fu composta in polacco nel 1941 dall’attore Tadeusz Kański (1902-1950) mentre si trovava prigioniero ad Auschwitz. Il titolo originario era “W Auschwitzlager gdy mieszkałem” ma non mi è riuscito di trovarne il testo. Invece sul Volkslieder Archive è disponibile il testo tradotto in tedesco.
I versi di Kański furono poi messi in musica nel 1944 da Aleksander Kulisiewicz, prigioniero a Sachsenhausen.
La canzone in polacco si trova nella raccolta di Kulisiewicz intitolata “Pieśni obozowe z hitlerowskich obozów koncentracyjnych 1939-45”, pubblicata nel 1979 dalla casa discografica polacca Muza.

La versione in tedesco di Doris Radojewski si trova nella raccolta “O bittre Zeit - Lagerlieder 1933-1945”

Tadeusz Kański è stato un attore, regista e sceneggiatore polacco attivo negli anni 20 e 30, conosciuto anche in Italia dove lavorò in alcune produzioni. Kański fu tra gli... (continua)
Im Auschwitzlager, wo ich wohnte
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/5/2015 - 11:18

Grooveshark ha chiuso

Antiwar Songs Blog
Grooveshark ha chiuso
Grooveshark, il popolare sito di streaming musicale che permetteva di ascoltare milioni di canzoni online ha deciso di chiudere dopo le numerose minacce di denunce da parte delle case discografiche. Anche il nostro sito aveva offerto la possibilità di ricerca automatica delle canzoni su grooveshark, purtroppo tutti i link per ascoltare le canzoni che utilizzavano […]
Antiwar Songs Staff 2015-05-12 10:53:00

Kołysanka dla Birkenau

Kołysanka dla Birkenau
[1943]
Versi di Aleksander Kulisiewicz
Musica tradizionale polacca
Testo – forse solo parziale – trovato qui
Nella raccolta di Kulisiewicz intitolata “Pieśni obozowe z hitlerowskich obozów koncentracyjnych 1939-45”, pubblicata nel 1979 dalla casa discografica polacca Muza.

Mi sembra di capire che questa “ninna nanna dall’inferno” sia stata composta da Kulisiewicz, prigioniero a Sachsenhausen, quando seppe della morte ad Auschwitz II–Birkenau di un bambino figlio di un suo amico, rinchiuso con la famiglia in quel campo.
Uśnij, uśnij bez mamusi
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/5/2015 - 09:35
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Raja

Testo / Lyrics / Sanat: Aira Sinervo
Ei ole enää tietä
(continua)
inviata da Juha Rämö 12/5/2015 - 09:35
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What We Want

What We Want
We want all the workers in the world to organize
(continua)
inviata da Juha Rämö 12/5/2015 - 09:32
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The Rebel Girl

The Rebel Girl
"The Rebel Girl" is a song written or completed by Joe Hill in 1915. The song was published in the Little Red Songbook of the Industrial Workers of the World, and as sheet music in 1915. It is said that Hill wrote the song for IWW orator Elizabeth Gurley Flynn, claimed and proven by Gurley Flynn herself in her memoir. (It has also been claimed that it was inspired Katie Phar and Agnes Fair.)

The song was recorded with modernized lyrics by Hazel Dickens on the 1990 Smithsonian Folkways album Don't Mourn, Organize! Songs of Labor Songwriter Joe Hill.

Hill sent copies of the sheet music with his own art work to both Flynn and the Scandinavian Propaganda League. The IWW used cover art by Arthur Machia in their printed version of the sheet music.
There are women of many descriptions
(continua)
inviata da Juha Rämö 12/5/2015 - 09:29

Piosenka o obozie w Potulicach

anonimo
Piosenka o obozie w Potulicach
[tra 1942 e 1944]
Parole di anonimo autore polacco, detenuto nel campo di transito di Potulice.
Musica sconosciuta, ma si tratta dichiaratamente di una canzone.
Testo trovato sul volumetto intitolato “Ocalone We Wspomnieniach – Wspomnienia byłych więźniów politycznych hitlerowskich więzień i obozów koncentracyjnych” edito nel 2011 dalla Biblioteca comunale di Koszalin, Polonia

Gli storici calcolano che nei paesi d’Europa da loro occupati i nazisti installarono non meno di 15.000 (quindicimila!) campi di concentramento, conteggiando solo quelli “istituzionali”. Vi rendete conto di quante migliaia di canzoni potrebbero essere state composte dietro quelle mura e quei reticolati? Credo che ci sia materiale non solo per un percorso sulle CCG ma per un intero database dedicato!

Credo che quella che segue sia la prima canzone sulle CCG proveniente dal campo di Potulice (“Niemiecki obóz przesiedleńczy... (continua)
Piękny zamek w Potulicach
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/5/2015 - 08:36
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Frozen

Frozen
Frozen (Within Temptation song)

"Frozen" is the third single from the Within Temptation album The Heart of Everything (2007). The single was released in Europe on June 11, 2007. The song and the video both deal with the issue of domestic abuse. On their Web site, the band explained they wanted to raise awareness about "a subject that we feel is not discussed in public enough."[1] The band will donate the income they receive from Sony/BMG for the “Frozen” single to Child Helpline International. In the UK, the song "The Howling" was chosen for the second single, available as a digital download only. The Frozen single contains single versions of both these songs.

Music video

The music video's plot supports the claim that the track is about childhood abuse and domestic violence. It portrays an alcoholic who beats and presumably rapes his wife and daughter, and at the close of the video is... (continua)
I can't feel my senses
(continua)
11/5/2015 - 19:46

En visa om atombomben, som man kan dansa till

En visa om atombomben, som man kan dansa till
[1968]
Testo: Lars Huldén
Musica: Kaj Chydenius
Lyrics: Lars Huldén
Music: Kaj Chydenius
Text: Lars Huldén
Musik: Kaj Chydenius
Sanat: Lars Huldén
Sävel: Kaj Chydenius


"This song titled »An Atom Bomb Song You Can Dance To« is from the 1968 peace cabaret of the Helsinki Swedish Student Theatre (Studentteatern)." [JR]

Come avverte Juha Rämö nella sua breve introduzione, la canzone proviene dal ”cabaret della pace” del Teatro Studentesco Svedese di Helsinki, 1968. Si può aggiungere che il testo, eseguito da Kaj Chydenius, è stato scritto in svedese da Lars Huldén. Nato nel 1926 a Pietarsaari (in svedese: Jakobstad), Lars Huldén è un personaggio che definire poliedrico è riduttivo: svedese di Finlandia, è scrittore e traduttore (ha ad esempio tradotto in svedese alcune opere shakespeariane e il Kalevala), ma è stato docente di filologia nordica dal 1958 al 1964 presso l'Università... (continua)
På en obekant plats står ett stort magasin
(continua)
inviata da Juha Rämö 11/5/2015 - 19:03
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Byssan lull

Byssan lull
[1919]
Rielaborazione di una canzone marinaresca svedese
Su melodia tradizionale svedese e norvegese
Re-elaboration of a Swedish traditional seaman song
To a traditional Swedish/Norwegian tune
En svensk sjömanssång bearbetad av Evert Taube
Svensk/Norsk folkmelodi



One more Swedish fisherman's song; but it may well be a true masterpiece of Swedish balladry of olden times, and also a song reflecting the hard conditions of seamen's life though it has clearly become a very sweet form of lullaby. One might think that there is no direct connection with the topic of this site, but the Finnish band Tarujen Saari, who have translated and sung this song into Finnish (and made a wonderful version of it, indeed) must have disagreed with such a plain opinion, if they have taken the song as it is and included it in a whole antiwar album, Sota kirottu! (2004); the title itself of the album means... (continua)
Byssan [*] lull, koka kittelen full,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 11/5/2015 - 16:47
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War Eternal

War Eternal
Friend or foe?
(continua)
11/5/2015 - 16:40

Golgota

Golgota
[1943?]
Versi di Konstanty Ćwierk (1895-1944), scrittore e poeta.
Musica di Gracjan Guziński (1907-1993), compositore, musicista e docente di musica.
Testo trovato sul volumetto intitolato “Ocalone We Wspomnieniach – Wspomnienia byłych więźniów politycznych hitlerowskich więzień i obozów koncentracyjnych” edito nel 2011 dalla Biblioteca comunale di Koszalin, Polonia
Nella raccolta intitolata “Pieśni Obozowe. Mauthausen/Gusen”, pubblicata dalla polacca Veriton in data imprecisata, dove tutti i brani sono eseguiti dal Chór Meski Teatru Wielkiege W Warszawie, direttore Józef Bok.

Konstanty Ćwierk è stato autore di centinaia di poesie, racconti, romanzi, radiodrammi e sceneggiature. Arrestato dalla Gestapo nel maggio del 1940, fu internato prima a Dachau e poi a Mauthausen-Gusen, dove divenne il principale organizzatore della vita culturale nel campo. Ammalatosi gravemente a causa delle... (continua)
Golgoto moja, granitowa skało!
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/5/2015 - 14:21
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Sen więźnia

Sen więźnia
[1939-40]
Parole di Zdzisław Karr-Jaworski (1908-1941), giornalista e poeta.
Musica di Lubomir Szopiński, composta nel 1940 mentre si trovava prigioniero nel campo nazista di Stutthof (Sztutowo, vicino a Danzica).
Nella raccolta intitolata “Pieśni Obozowe. Mauthausen/Gusen”, pubblicata dalla polacca Veriton in data imprecisata, dove tutti i brani sono eseguiti dal Chór Meski Teatru Wielkiege W Warszawie, direttore Józef Bok.

Testo ed informazioni trovate su questa pagina del museo del campo di concentramento di Stutthof
Sul sito Mes musiques régénérées – Jewish Music Claude Torres sostiene che il manoscritto con la musica originaria composta da Szopiński sia andato perduto e che sia stata riscritta dopo la guerra da Alexander Kulisiewicz, che avrebbe anche cambiato parzialmente il testo della poesia di Karr-Jaworski.

L’autore di questi versi, Zdzisław Karr-Jaworski, era emigrato molto... (continua)
Śniła mi się nasza wioska,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/5/2015 - 11:48
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Johnny I Hardly Knew Ye

anonimo
Johnny I Hardly Knew Ye
This Finnish version of »Johnny I Hardly Knew Ye« was written at the time of the Vietnam War by Aappo I. Piippo (1950 - 2011), a proliferate Finnish lyricist. It's not a translation of the original lyrics, but yet another antiwar version of the American Civil War song »When Johnny Comes Marching Home«.
YSTÄVÄNI JOHNNY
(continua)
inviata da Juha Rämö 11/5/2015 - 09:37
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Legende vom toten Soldaten

Legende vom toten Soldaten
LEGENDA KUOLLEESTA SOTILAASTA
(continua)
inviata da Juha Rämö 11/5/2015 - 09:34
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Baltimore

Baltimore
(2015)
feat. Eryn Allen Kane


Prince ha pubblicato una nuova canzone, "Baltimora", esplicitamente ispirata alle proteste legate all'uccisione di Freddie Gray e Michael Brown, due giovani ragazzi afroamericani che hanno trovato la morte per mano della polizia.

Come ha detto un portavoce del cantante, il brano tratta esplicitamente delle proteste che si sono verificate a Baltimora e dei problemi "politici e sociali sorti in tutto il paese in seguito all'omicidio dei due giovani uomini di colore".

da MTV
Nobody got in nobody's way
(continua)
11/5/2015 - 02:44
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Gideon

Gideon
Album: "Z" (2005)

È un dato di fatto che sono morte più persone nel nome della religione che per ogni altra causa nella storia del mondo, e questa canzone parla di religione, guerra e della relazione tra le due cose. Gideon è un riferimento all'organizzazione cristiana Gideon International. L'organizzazione è famosa per promuovere la fede cristiana attraverso la distribuzione in tutto il mondo di copie della Bibbia.

Il cantante, Jim James, mette in discussione gli idoli della religione e della fede dicendo: "Dite qualcosa, venite giù dal muro". Il verso significa che vorrebbe una qualche conferma da questi idoli prima di doverli davvero seguire. Vuole che appaiano nella vita reale, non solo come dipinti sul muro o sulle vetrate della chiese.

L'animale a cui si fa riferimento nella canzone è la macchina da guerra americana. James dice che "noi (gli USA) siamo odiati e temuti per qualcosa... (continua)
Gideon, what have you told us at all?
(continua)
10/5/2015 - 23:23
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Vitti na crozza

Vitti na crozza
Caro Giuseppe Loporto, hai perfettamente ragione , pure mio nonno che era di Realmonte mi cantava la strofa riguardante la pianura.
Suli ca spacchi i petri da chianura , suli ca rumpi l'ossa PA calura, sulu l'a muri di la donna amata po' cunsulari st'arma scunsulata ( arma= anima).
Sempre da mio nonno:
Ora ca su arrivati a l'ottant'anni chiamu la vita e morti m'arrispunni.
Una breve considerazione , mio nonno da bambino mi portava alla'opera dei pupi , 1955 . non conosceva bene il cinema , tantomeno il neorealismo e meno che mai pietro germi.
Conosceva benissimo però la storia di Orlando e Rinaldo e tutti i proverbi siciliani antichi e i canti tradizionali. Ora è vero che porto Empedocle è vicino a Realmonte , ma sinceramente , non ricordo che mio nonno Stefano Gucciardo n'tisu Beatrice mi abbia mai parlato di franco licausi . eppure mi cantava questa canzone e mi diceva che era una... (continua)
luigi crispino 10/5/2015 - 23:00
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Il lavoro

Il lavoro
Chanson italienne – Il lavoro – Piero Ciampi – 1971

[...] La très dure rencontre de Ciampi avec le monde social (voir la chanson Il Lavoro) est à l'enseigne du silence et de l'incompréhensible : ils ne lui ont pas donné de travail, mais surtout « ils ne lui ont rien dit » ; il ne sait pas, il ne comprend pas, il fait comme si de rien n'était, il ne s'est rien passé, faisons l'amour, allons voir l'écume blanche de la mer. Combien de précarité dans ce trou inhumain où son ombre doit chercher du travail. Pour un instant, l'abandon sentimental le tire par la manche, mais l'ombre s'est maintenant installée comme un poids.
Enrico De Angelis, Tutta l'opera (di Piero Ciampi), ARCANAEditrice, 1992, p. 15.
LE TRAVAIL
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 10/5/2015 - 22:10
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It Ain't Me Babe

It Ain't Me Babe
Non mi interessa quello che Bob Dylan avessa intenzione dire, mi interessa invece quello che la canzone significa, può significare, quello che ha significato e domani esprimerà e che oggi cerco di capire potrà significare in futuro e possa aver significato. Le canzoni, come i libri, come i figli, nascono da dei genitori e poi hanno una vita propria.
Mi interessa la tua opinione a proposito di quello che tu hai trovato e l'ho letto con interese, anzi, con piacere.

Grazie
George 10/5/2015 - 19:04
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Dormi

Dormi
"E' una vecchia abitudine dell'umanità, passare accanto ai morti e non vederli."

José Saramago, Cecità
daniela -k.d.- 10/5/2015 - 15:42
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Three-Five-Zero-Zero

Three-Five-Zero-Zero
3 - 5 - 0 - 0
(continua)
inviata da Juha Rämö 10/5/2015 - 10:50
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Mr. War

Mr. War
MISTER SOTA
(continua)
inviata da Juha Rämö 10/5/2015 - 10:48
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Kriegslied

Kriegslied
d'après la version italienne de Riccardo Venturi d'une
Chanson allemande – Kriegslied - Linard Bardill - 1991

Poème de Matthias Claudius [1778]
Musique de Linard Bardill
CHANSON DE LA GUERRE
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 9/5/2015 - 22:55
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Il tempo che resta

Il tempo che resta
Svensk översättning av Riccardo Venturi
10.5.2015
Traduzione svedese di Riccardo Venturi
10.5.2015

Ett par ord från översättaren. Versionen har gjorts för sångbarhet, men den kräver förbättring liksom alla kunstöversättningar. Marco Rovellis mästerverk är en poesi, och ingen lätt text; så min version är en omskrivning i några punkter. Det är priset översättaren alltid har att betala.

“Nu tänkom oss således, att en dag förvandlade vi världen (revolutionen!), gjorde vi slut på alla orättvisor och befriade vi oss av alla jättar. Vad skulle vi göra till? I en äntligen människovänlig värld, där människan inte skulle vara mera medlet utan ändamålet, vad skulle människan vara? Vad skulle människan göra i denna livssöndag? Frågan är: vad är människan, alltså? Vad skall vårt väsen vara gjort av i den här tiden som finns kvar? (För övrigt är “Tiden som finns kvar” titeln på en bok av Giorgio Agamben... (continua)
TIDEN SOM FINNS KVAR
(continua)
9/5/2015 - 21:03
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Last Night I Had The Strangest Dream

Last Night I Had The Strangest Dream
NÄIN YÖLLÄ UNTA KAUNIIMPAA
(continua)
inviata da Juha Rämö 9/5/2015 - 10:18
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Peppino e il mulo

Peppino e il mulo
[2014]

Album : Radici

Feat- Giovanni Impastato

«E’ un aneddoto che Giovanni non aveva ancora raccontato a nessuno, ma che rappresenta perfettamente suo fratello, provocatore geniale e fuori controllo. Peppino Impastato, da un lato, rappresenta il mio forte legame con il Sud, l’amore per la mia terra e l’odio per la mafia. Dall’altro lato, il suo essere fuori dagli schemi ci sembrava perfetto concettualmente per un disco che si propone di essere “differente” rispetto a molte altre cose che si sentono in giro».
inviata da adriana 9/5/2015 - 09:40
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Will Ye Go To Flanders

anonimo
Una Ballata scozzese risalente al 1600 o al 1700, in cui un soldato in partenza per le Fiandre, chiede alla fidanzata di seguirlo. Potrà assistere alla battaglia sull’alto di una collina, così com’era consuetudine dei tempi recarsi nei pressi dei campi di battaglia (a distanza di sicurezza ovviamente) per “gustarsi” lo spettacolo (come se la guerra fosse uno sport), sorseggiando bevande e mangiando qualche pasticcino. A questa scena idilliaca si contrappone la cruda realtà della morte, così il canto si pone tra le prime canzoni contro la guerra nella storia!
ulteriori considerazioni in http://terreceltiche.altervista.org/wi...
Verrai nelle Fiandre mia Molly?
(continua)
inviata da Cattia Salto 9/5/2015 - 01:31

Une statue ne porte pas de caleçon

Une statue ne porte pas de caleçon
Une statue ne porte pas de caleçon

Chanson française – Une statue ne porte pas de caleçon – Marco Valdo M.I. – 2015

ARLEQUIN AMOUREUX – 6

Opéra-récit historique en multiples épisodes, tiré du roman de Jiří Šotola « Kuře na Rožni » publié en langue allemande, sous le titre « VAGANTEN, PUPPEN UND SOLDATEN » – Verlag C.J. Bucher, Lucerne-Frankfurt – en 1972 et particulièrement de l'édition française de « LES JAMBES C'EST FAIT POUR CAVALER », traduction de Marcel Aymonin, publiée chez Flammarion à Paris en 1979.



L'histoire de notre Arlequin déserteur, alias Matĕj, Matthias, Mathieu est assez tortueuse ; il te souviendra, Lucien l'âne mon ami, que notre « héros » s'était confié à la comtesse Franziska qui l'avait dissuadé de repartir et l'avait recommandé comme dramaturge à son époux le comte Wallenstein, qui rentrait de Vienne.

Certes, je m'en souviens fort bien. Et si j'ai bien compris,... (continua)
À l'Histoire, il n'y a pas d'échappatoire !
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 8/5/2015 - 22:47
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Ostatni mazur

anonimo
Ostatni mazur
[1863]
Invece della legionaria "Wojenko" proporrei questo canto ititolato "Ostatni mazur" (Ultima mazurka)
Da http://www.bibliotekapiosenki.pl/Ostat...
Jeszcze jeden mazur dzisiaj,
(continua)
inviata da kscisctov 8/5/2015 - 22:35
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Mandela, pendant ce temps

Mandela, pendant ce temps
(2015)

Album: In Extremis

Le immagini di una buona parte della vita del cantante, dalla passione per il rock, ai primi concerti, ai figli che nascono. E intanto Mandela è nella sua prigione per ventisette lunghi anni.
J’étais un presque-adolescent
(continua)
8/5/2015 - 22:34
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The Wars O' Germany

The Wars O' Germany
E io, Cattia, quella cassetta ce l'ho ancora. Cavolo, sono passati trentacinque anni...io ne avevo 19 ancora da compiere. Saluti cari!
Riccardo Venturi 8/5/2015 - 21:36

Déclaration universelle des droits de l'âne

Déclaration universelle des droits de l'âne
Svensk översättning av Riccardo Venturi
Traduzione svedese di Riccardo Venturi
Swedish translation by Riccardo Venturi

8.5.2015

Due parole del traduttore. In lingua svedese, åsna è considerato un femminile, ed è quindi l' « asina » che rappresenta tutta la specie (così come in greco, il gatto è rappresentato da una gatta : γάτα). Di conseguenza, tutti i pronomi sono al femminile (hon, henne).

A couple of words from Translator's side. In Swedish, åsna is a feminine noun and, so, the “she-donkey” represents the whole species (just like, in Greek, the cat is represented by a she-cat: γάτα). For this reason, all pronouns are in the feminine form (hon, henne).
UNIVERSELL DEKLARATION OM ÅSNANS RÄTTIGHETER
(continua)
8/5/2015 - 20:48




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