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Prima del 2011-2-25

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געטאָ, געטוניאַ

געטאָ, געטוניאַ
Geto, getunya
[1940?]
Parole e musica di Yankele Hershkowitz.
Testo trovato su Music and the Holocaust.

Il “Bob Dylan” del ghetto di Łódź ci descrive qui, ancora una volta, con il suo solito spirito ironico e sarcastico, contraddizioni ed aberrazioni della vita del ghetto, quelle che inevitabilmente si manifestarono vuoi perché così accade quando una massa di gente viene imprigionata in un luogo angusto in attesa di essere terminata, vuoi per la particolare situazione del ghetto di Łódź, dove l’amministrazione ebraica rimase convinta fino quasi alla fine, e contro ogni evidenza, che la collaborazione coi nazisti avrebbe consentito la sopravvivenza dei più… Non fu così: solo poche migliaia di ebrei tra gli oltre 200.000 che complessivamente passarono per quel ghetto (e senza tenere conto di una minoranza di rom che pure vi transitarono), sopravvissero allo sterminio.

Hershkowitz scrisse... (continua)
געטאָ, געטוניאַ
(continua)
inviata da Bartleby 25/2/2011 - 13:11
Percorsi: Ghetti

?װאָס זאָל מען טאָן ייׅרן

?װאָס זאָל מען טאָן ייׅרן
Vos zol men ton yidn? / Vus zol me tien yidn?
[1940?]
Scritta da Yankele Hershkowitz sulla melodia della popolare yiddish “Tsen brider” (“Dieci fratelli”).
Testo trovato su Music and the Holocaust.
Avvertenza. Il testo traslitterato proveniente da "Music and the Holocaust" non è conforme allo standard yiddish letterario (presenta caratteristiche fonetiche locali); contiene inoltre alcuni errori [come "kayb begged"]. Nel ricostruire il testo in caratteri ebraici ci siamo attenuti alla norma ortografica YIVO; per quanto riguarda la traslitterazione, in questo unico caso ne sono state inserite due: a) quella reperibile su "Music of the Holocaust", con alcuni errori emendati; b) una trascrizione conforme allo standard letterario.

Yankele Hershkowitz (1910-1972) è stato un po’ il “Bob Dylan” del ghetto di Łódź, un cantautore tagliente e sarcastico che nei pochi anni di vita del ghetto (tra... (continua)
װאָס זאָל מען טאָן ייׅרן
(continua)
inviata da Bartleby + CCG/AWS Staff 25/2/2011 - 10:55
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?װער קלאַפּט עס

anonimo
?װער קלאַפּט עס
Ver klapt es?
[1942?]
Trovato sul programma 2006 delle celebrazioni per il Yom HaShoah presso la Duke University di Durham, North Carolina.

Dal ghetto di Łódź, una canzone che nelle prime tre strofe è una comune filastrocca d’amore, spensierata, ma nelle ultime tre offre un drammatico sguardo sulla vita nel ghetto assediato, affamato, disperato.
Il “vecchio” indicato nella penultima strofa, quello di cui tutti hanno paura come del genitore dell’amata corteggiata di nascosto, è Chaim Rumkowski, il controverso capo del Judenrat nel ghetto di Łódź. “Re Chaim” – così era chiamato per via dell’autorità assoluta che esercitava – organizzò il ghetto come un’efficientissima macchina produttiva in favore dei nazisti, forse sperando in questo modo di riuscire a barattare l’altissima produttività con la salvezza del maggior numero di ebrei… Fu un grave errore di valutazione, quando non un completo... (continua)
װער קלאַפּט דאָ אַזױ שפּעט בײַנאַכט?
(continua)
inviata da Bartleby + CCG/AWS Staff 25/2/2011 - 08:38
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Vinícius de Moraes: Rancho das Flores

Vinícius de Moraes: Rancho das Flores
[1962]
Letras de Vinícius de Moraes
Música: tema de "Jesus, Alegria dos Homens" de Johann Sebastian Bach.
Álbum: Eu Sei Que Vou Te Amar
Entre as prendas com que a natureza
(continua)
inviata da giorgio 25/2/2011 - 08:25
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El Fantasma Del Ziu Gaetan

El Fantasma Del Ziu Gaetan
[2005]
Testo e musica diDavide Van De Sfroos
da: Akuaduulza (Acquadolce) (2005)

Un “antipiero”, un soldato che, come di sovente avviene, la guerra ha incattivito. Ma Davide Van De Sfroos non ne fa né un eroe né un antieroe. Ne fa quello cui ormai è ridotto: un fantasma dei tempi andati (andati ?), che riesce ancora a “stremire” (spaventare) le donne e i bambini, dal livido ritratto che campeggia nella vecchia e tetra villa sulle sponde del lago di Como. Andato chissà come alla guerra di Crimea, è caduto nella folle carica di Balaklava (uno dei più sublimi esempi di stoltizia militare), ha cercato di beffare inutilmente la morte che non ha ritrovato il suo cuore, lasciato a casa insieme all’anima al momento di partire. Ed ora è un sulfureo spettro di Hallowen. Sparagli, Piero.
[Per la cronaca, alla insensata carica di Balaklava è certo, invece, che partecipò, pur senza esservi tenuto... (continua)
E sivuplè, adèss sara la bùca e ferma la tua lengua
(continua)
inviata da Gian Piero Testa 24/2/2011 - 16:52

זאַמדן גליׅען אױף דער זון

זאַמדן גליׅען אױף דער זון
Zamdn glien af der zun
[1939-1944]
Musica di David Beyglman (1887-1944).
Testo scritto probabilmente da tal A. Volman o Volkman, morto con la sua famiglia ad Auschwitz.
Trovato sul programma 2006 delle celebrazioni per il Yom HaShoah presso la Duke University di Durham, North Carolina.

Canzone di un amore inspiegabilmente perduto, una triste canzone d’amore come ce ne sono tante, in ogni epoca, se non che questa fu scritta nel ghetto ebraico di Łódź poco prima del suo totale annientamento da parte dei nazisti.

Musicista e compositore polacco molto noto anche a livello internazionale, David Beyglman, fin dal 1912, fu il direttore dell’orchestra del Zandberg Theatre di Łódź. Dopo l’occupazione nazista ed il trasferimento della popolazione ebraica nel locale ghetto (chiamato in tedesco Litzmannstadt), Beyglman non si perse d’animo ad allestì un piccolo spazio teatrale dove in quei terribili... (continua)
גײ איך פֿרי אַרױס אין פֿעלד,
(continua)
inviata da Bartleby 24/2/2011 - 14:16
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Peace Song (May Peace Prevail on Earth)

Peace Song (May Peace Prevail on Earth)
[1986]
[Spoken] Throughout the endless reaches of the universe there are only two constants, chaos and life.
(continua)
inviata da Bartleby 24/2/2011 - 08:34
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Aquí Estamos

Aquí Estamos
[2003]
Album: Aquí Estamos
Ancora vive insieme a noi
(continua)
inviata da giorgio 24/2/2011 - 08:12
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La casa delle farfalle

La casa delle farfalle
[2011]
Album: "Chiamami ancora amore"

Narra di un giovane soldato ferito, che scambia l'infermiera che lo sta curando per sua madre.
Alla fine della notte
(continua)
inviata da daniela -k.d.- 23/2/2011 - 21:53

Les beaux billets

Les beaux billets
Les beaux billets

Canzone française – Les Beaux billets – 1923 – Marco Valdo M.I. – 2011
Histoires d'Allemagne 22

Au travers du kaléidoscope de Günter Grass. : « Mon Siècle » (Mein Jahrhundert, publié à Göttingen en 1999 – l'édition française au Seuil à Paris en 1999 également) et de ses traducteurs français : Claude Porcell et Bernard Lortholary.

Que peut donc bien raconter ton histoire d'Allemagne pour l'année 1923 et comment l'as-tu intitulée ?, demande Lucien l'âne un peu impatient de connaître la suite de la grande aventure germanique, distillée en petits épisodes didactiques par Marco Valdo M.I.

Commençons par le titre, car il est tout simple et donne une idée de ce que raconte la chanson du jour. Elle s'intitule : « Les beaux billets » et elle commence par une partie de Monopoly, jouée par des enfants de notre temps, je veux dire des années 2000 et au-delà. Je te rappelle que... (continua)
Ces billets-là, ah, ces anciens billets, aujourd'hui
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 23/2/2011 - 21:01
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דרעמלען פֿײגל

דרעמלען פֿײגל
Dremlen feygl
[1943?]
Poesia di Leah Rudnitski
Musica di Leyb Yampolski
A poem by Leah Rudnitski
Music by Leyb Yampolski

Una poesia, sorta di tristissima ninna nanna, scritta da Leah Rudnitski (o Rudnicki), poetessa, giornalista e partigiana a Vilnius.
Musica di Leyb Yampolski, compositore ebreo russo.
Testo trovato sul programma 2005 delle celebrazioni per il Yom HaShoah presso la Duke University di Durham, North Carolina. *

Leah Rudnitski era una giovane e talentuosa poetessa molta attiva e molto nota nella scena culturale ebraica lituana. Prima dell’occupazione nazista faceva parte della redazione della rivista di letteratura e cultura yiddish “Vilna Emes” (La Verità di Vilnius). Non smise di scrivere poesie e canzoni nemmeno dopo l’avvento dei nazisti e, anzi, pubblicò in quel periodo una raccolta di poesie ed una di canzoni. Fu inoltre attiva nella resistenza, compiendo azioni... (continua)
דרעמלען פֿײגל אױף די צװײַן,
(continua)
inviata da Bartleby + CCG/AWS Staff 23/2/2011 - 15:42
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Jan Palach

Jan Palach
Destra contro la guerra
Fame, morte, schiavitù: il coraggio nasce a volte così
(continua)
23/2/2011 - 15:16
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Caramba

Caramba
[1975]
Album: Non gettate alcun oggetto dai finestrini

Ci riporta un po' indietro nel "clima" di quegli anni. Ma quanto è attuale!
Hai ventidue anni come me, ma chi te lo fa fare
(continua)
inviata da giorgio 23/2/2011 - 14:40
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Yugo 45

Yugo 45
Vi ringrazio di avermi ricordato di questa stupenda canzone!!!
Mi ricorda i tempi d'infanzia quando i miei nonni materni giravano con la ''Stojka'', quelli paterni con la Yugo e invece i genitori con la ''Fićo''...

Nina (system_hc_pu@hotmail.com)
23/2/2011 - 14:08
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I soliti accordi

I soliti accordi
[1994]

Dall’album omonimo, un brano scritto con Paolo Rossi e presentato insieme a lui al Festival di Sanremo, dove chiesero ai due di omettere l’espicito riferimento a “Forza Italia” connesso ai “grandi ladroni”… Non so se il duo obbedì o meno…
Sì, vai! (Vado?) Vai, e percuotilo nell'ombra! (E se le prendo io?) No...
(continua)
inviata da Bartleby 23/2/2011 - 11:34
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Warsaw

Warsaw
[1982]
Dall’album “Secret Streets”, con testi in inglese curati da Finardi con Mark Harris.

Canzone che si riferisce al golpe militare in Polonia quando, il 13 dicembre del 1981, il generale Jaruzelski proclamò l'instaurazione dello stato di guerra e divenne il capo del Consiglio Militare di Salute Nazionale. In virtù delle leggi militari vennero sciolti o sospesero la loro attività tutte le organizzazioni politiche, tranne il Partito comunista (Polska Zjednoczona Partia Robotnicza, PZPR), e i maggiori attivisti di "Solidarność" furono arrestati e imprigionati. (fonte: it.wikipedia)
Closing time is hours past
(continua)
inviata da Bartleby 23/2/2011 - 11:05
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Prima della guerra

Prima della guerra
[1981]
Dall’album “Finardi”
E se chiedevi luce
(continua)
inviata da Bartleby 23/2/2011 - 10:47
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Quando stai per cominciare

Quando stai per cominciare
[1975]
Album “Non gettate alcun oggetto dai finestrini”
A vent'anni sembra molto strano
(continua)
inviata da Bartleby 23/2/2011 - 10:30
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Op. 29 In Do Maggiore

Op. 29 In Do Maggiore
[1977]
Dall'album "Blitz", uscita anche come singolo Affetto/Op. 29 in Do maggiore,
Robin è studente e si sta per laureare
(continua)
inviata da Bartleby 23/2/2011 - 10:23
Percorsi: Disertori
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Un calcio alla città

Un calcio alla città
[1972]
Scritta da Domenico Modugno, Mario Castellacci (giornalista, scrittore, commediografo e paroliere italiano, uno dei fondatori de Il Bagaglino) e Riccardo Pazzaglia (proprio quello di “Cari amici vicini e lontani” e “Quelli della notte” di Renzo Arbore).
Canzone presentata al festival di Sanremo ma sfuggita per il rotto della cuffia alla censura, in quanto accusata di “incitazione all’assenteismo”.

Certo, non è una canzone contro la guerra ma solo un personale, sommesso grido di dolore per il lavoro che in ogni modo uccide… Sembra una bestemmia di fronte a quelli che ogni giorno, per un tozzo di pane, davvero crepano, sfracellati, fulminati, schiacciati, asfissiati, bruciati…, eppure anche il vostro Bartleby sta morendo piano piano, poco a poco, seduto alla sua scrivania…

Dedicata a Gian Piero Testa, l’ultimo dei rebeti, che un bel dì decise di battezzarmi con il nome del protagonista... (continua)
Da anni sono qui
(continua)
inviata da Bartleby 23/2/2011 - 09:32
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L'ora d'aria

L'ora d'aria
[2003]
Album: Aquí Estamos
Soltanto due minuti, Signor Presidente,
(continua)
inviata da giorgio 23/2/2011 - 08:15
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Ρωμιοσύνη

Ρωμιοσύνη
dal blog di Gustavo Sierra Fernandez
ascolta

Teresa Rebull fue una mujer que durante la guerra civil española estuvo afiliada al POUM y ejerció de enfermera durante la contienda. Se exilió a Francia, en donde trabó amistad con la intelectualidad de posguerra: los filósofos existencialistas, los grandes chansoniers, y comenzó a cantar en lo que los catalanes llaman Catalunya Nord, la parte francesa de habla catalana, convirtiéndose en la precursora del movimiento cultural que dio en llamarse Nova Cançó catalana. “L’avià”, la abuela, de la Nova Cançó, realizó una excelente versión del tema sobre la traducción y adaptación de este tema por parte del padrino de la Nova Cançó, Josep Maria Espinàs, bajo este título
LES CAMPANES DE LA RESURRECCIÓ
(continua)
22/2/2011 - 22:38
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Rejoyce

Rejoyce
Probablemente, Grace Slick fue el miembro de Jefferson Airplane que más disfrutó con el abandono de la línea comercial para este álbum, al que contribuyó con dos canciones de su autoría. Según Grace, ella le tenía cierta manía a las canciones de amor (entendidas como temas comerciales), y prefería cantar sobre otras cosas, cosas que no se consideraban comerciales y que preocupaban entonces. Así pues compuso “reJoyce”, una canción basada en el Ulises del novelista irlandés James Joyce, en donde se hacía una crítica a la guerra. El tema de la canción, así extraída del libro, es la crítica a una madre que se siente muy orgullosa de que su hijo esté en la guerra matando gente. Obviamente, Grace quería intelectualizar la línea artística del grupo, y se sentía muy orgullosa de que la canción no pudiera “venderse”, debido a que era muy difícil de cantar e imposible de bailar.
Cambio químico como un rayo láser
(continua)
22/2/2011 - 22:28
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Passando per Milano

anonimo
Chanson italienne - Passando per Milano – Anonyme
EN PASSANT PAR MILAN
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 22/2/2011 - 18:13
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Il fiume dei profumi

Il fiume dei profumi
[1992]
Dall’album “Lacrime”.
Scritta da Biagio Antonacci.

Il “Fiume dei Profumi”, in vietnamita Sông Hương o Hương Giang, è quello che attraversa Huế, al centro del Vietnam, città che durante la guerra era sul confine tra la repubblica democratica del nord e lo Stato collaborazionista del sud.
La battaglia di Huế, combattuta durante l’offensiva del Tết del 1968, fu una delle più cruente e sanguinose dell’intero conflitto nel sud est asiatico e durò tutto il mese di febbraio: vi morirono quasi 700 soldati statunitensi e loro alleati, 2.500 gli uccisi fra i vietcong. Alla fine della campagna del Tết, svoltasi a più riprese nel corso dei primi 8 mesi del 1968, i morti tra i marines e i loro alleati furono più di 9.000, forse più di 45.000 fra le “formiche” combattenti del nord… I civili uccisi – ovviamente tutti vietnamiti - vengono stimati in 14.000…

Tutto questo non emerge dalla canzone,... (continua)
Amore
(continua)
inviata da Bartleby 22/2/2011 - 16:18
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Donna

Donna
[1989]
Album “Martini Mia”
Scritta da Enzo Gragnaniello, cantautore e paroliere partenopeo.
Donne piccole come stelle
(continua)
inviata da Bartleby 22/2/2011 - 12:05
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A Valerio Verbano

anonimo
A Valerio Verbano

Delitto Verbano, si riapre il caso.
Dopo 31 anni due nomi e la pista nera (non che ci fosse mai stato il dubbio che la pista era nera... ndr)

Da La Repubblica del 22 febbraio 2011

Lo studente di sinistra fu ucciso in casa da un commando vicino ai Nar. Nell'archivio del ragazzo i nomi degli indiziati: militanti di destra, avevano già colpito. Il primo uomo vive da tempo all'estero, il secondo è un insospettabile professionista.

(Qualcuno ha idea dei nomi? ndr)

di Carlo Bonini

ROMA - L'omicidio di Valerio Verbano è un caso che si riapre. E la fuga di almeno due dei suoi tre carnefici, forse sta per finire. Consegnando innanzitutto a chi è stata condannata a sopravvivere a quel lutto - Carla Zappelli, 87 anni, la madre di Verbano, suo unico figlio - una "verità" in grado di chiudere una delle più simboliche, disumane e insolute pagine di sangue della storia della violenza politica del... (continua)
Bartleby 22/2/2011 - 11:16
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Mi' padre [Mio padre è morto a 18 anni partigiano]

Mi' padre [Mio padre è morto a 18 anni partigiano]
mi piace molto
Salome 22/2/2011 - 10:21

Peu importe mon nom

Peu importe mon nom
Peu importe mon nom

Canzone française – Peu importe mon nom – 1922 – Marco Valdo M.I. – 2011
Histoires d'Allemagne 21

Au travers du kaléidoscope de Günter Grass. : « Mon Siècle » (Mein Jahrhundert, publié à Göttingen en 1999 – l'édition française au Seuil à Paris en 1999 également) et de ses traducteurs français : Claude Porcell et Bernard Lortholary.

Elle a un bien étrange titre, cette chanson du jour, cette histoire d'Allemagne..., Marco Valdo M.I. mon ami. Que veut donc dire ce « Peu importe mon nom »...?

C'est un bien étrange titre et je m'en vais te l'expliquer, dit Marco Valdo M.I. à son ami Lucien l'âne. « Peu importe mon nom », c'est l'antienne d'un personnage lui-même assez étrange et qui dit vrai ; son nom, il vaudrait mieux pour lui et pour ce qu'il raconte que tout le monde l'ignore. Cet homme-là raconte des choses confidentielles et même carrément, secrètes et les secrets... (continua)
Je me présente, peu importe mon nom
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 21/2/2011 - 22:20
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Canzone di gennaio

Canzone di gennaio
2006
Album: Non si può fermare il vento.

Da Non si può fermare il vento, chiaro omaggio a Fabrizio De André e alle sue canzoni
A chi regali parole, forse a quel triste malato di cuore
(continua)
inviata da DonQuijote82 21/2/2011 - 17:27
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Der Graben

Der Graben
Chanson allemande – Der Gräben – Kurt Tucholsky
Musique tirée d'une vieille chanson populaire, reprise par Hanns Eisler.
Interprétation: Linard Bardill dans son Album Strampedemi: Lieder gegen den Krieg [1991]Linard Bardill

Il s'agit d'un fameux poème antimilitariste de Kurt Tucholsky sur les horreurs et les deuils de la première guerre mondiale, tirée de Schwarz-rotes Liederbüchlein de l'anarcosyndacalisme allemand.
LES TRANCHÉES
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 21/2/2011 - 15:09
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Il Pescatore

Il Pescatore
Ricordo di aver cantato questa canzone in uno slum di Manila, cercando di tradurre la strofa (ma poi cantandola in italiano) e facendo cantare a tutti la la la la... che ricordi
DonQuijote82 21/2/2011 - 13:55
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Senza Pace (anche i soldati vanno in guerra)

Affinchè i nostri animi non ci spingano mai più alla guerra.

Il video è dedicato alla forze armate italiane e alle famiglie dei militari.

Canzone originale composta e arrangiata dagli SMOG

Marina Fava - voce, cori, batteria
Gabriele Cavallini - chitarre, basso, batteria, cori
Matteo Righetto - pianoforte, tastiere , orchestra , cori
Matteo Andreozzi - chitarre, basso, cori

un ringraziamento speciale a chi ci ha aiutato nella composizione del pezzo:

Martina Barzaghi - ex batterista e corista
Eugenio Maria De Giacomi - ex cantante

Trascritta dal video
Come mai stai a guardarli
(continua)
inviata da DonQuijote82 21/2/2011 - 12:44
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Davide Van De Sfroos: Yanez

Davide Van De Sfroos: Yanez
Tide goes up and down and brings back its waste
(continua)
inviata da DonQuijote82 21/2/2011 - 11:55
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Davide Van De Sfroos: Yanez

Davide Van De Sfroos: Yanez
Si, Davide Van De Sfroos a Sanremo è fonte di stupore. Fino a pochi anni fa sconosciuto ai più. da qualche anno in qua sempre un po' più presente. La sua ascesa in Rai è indubbiamente determinata dalla "quota Lega" che il partito di Bossi ha voluto imporre sui programmi della tv di Stato. Ma chi ci segue sa benissimo come la pensiamo: che Van De Sfroos è bravo punto e basta, uno dei migliori oggi su piazza, che sa scrivere e cantare canzoni e peraltro non di peso disprezzabile. Alcuni dei brani più belli che la canzone d'autore ha prodotto negli anni zero nascono dalla sua penna. Che non è ancora stanca. Il testo di "Yanez" lo conferma, più che la musica, forse. "Sale scende la marea e riporta la sua immondizia / un secchio e una ciabatta e una lattina di Red Bull / Sandokan col mohito e il biglietto con sopra l’invito / Sandokan che ha imparato a pilotare le infradito…"

www.bielle.org
DonQuijote82 21/2/2011 - 09:48
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Le biciclette bianche

Le biciclette bianche
[1967]
Scritta dalla Caselli insieme Francesco Guccini durante un soggiorno nella casa del cantautore modenese, a Pàvana Pistoiese, ma registrata a nome “Monaldi-Ingrosso” forse perché all’epoca nessuno dei due era ancora iscritto alla SIAE.
Lato B del 45 “Il cammino di ogni speranza”.

Un inno “provos” in salsa beat italiana.
Si veda al proposito My White Bicycle
Una mattina ti alzerai
(continua)
inviata da Bartleby 21/2/2011 - 09:14
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My White Bicycle

My White Bicycle
[1967]
Da una delle prime band psichedeliche inglesi, insieme ai Pink Floyd e ai Soft Machine di Robert Wyatt.

Caro signor marchionne, te la ricordi questa?

La Pandina elettrica classe 1990 non funzionava un gran che, ma sono passati anche più di 20 anni e la tecnologia che impiega energie rinnovabili ha fatto passi da gigante… Invece tu e i tuoi omologhi ad dei colossi automobilistici di USA, Europa ed Asia questi anni li avete trascorsi continuando a propinarci casse da morto semoventi a petrolio e facendoci pure credere che ormai emettono soltanto essenza di mammole e giaggioli. Così tu, i tuoi pari e i petrolieri avete i conti miliardari nelle vostre banche svizzere, là dove l’aria è buona, lasciando invece a noi e ai nostri bambini i polmoni incrostati di PM10 e altre mortali schifezze.
Già, pure delle decine di nuovi modelli e riedizioni annunciati dalla tua FIAT per i prossimi... (continua)
Riding all around the street
(continua)
inviata da Bartleby 21/2/2011 - 08:53
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Χωρίσαμ’ ένα δειλινό

Χωρίσαμ’ ένα δειλινό
Complimenti a entrambi per la segnalazione e traduzione. La foto poi la trovo particolarmente intensa ed evocativa, dove l'avete trovata?
Raf 20/2/2011 - 23:08




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