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Μεσόγειος

Μεσόγειος
Mesógeios
[2018]
Στίχοι : Διονυσης Μαστορόπουλος
Μουσική : Στέλιος Βραχιόλογλου
Τραγουδάνε ο Στέλιος Βραχιολόγλου και η Κυριακή Μαστοροπούλου (8 ετών)



Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: Dionysis Mastoropoulos
Musica / Music / Musique / Sävel: Stelios Vrachiologlou
Cantano / Singing / Chantent / Laulavat: Stelios Vrachiologlou – Kyriaki Mastoropoulou (di 8 anni / 8 years old / de 8 ans / 8-vuotias)



Ελληνικά
Italiano



«Μεσόγειος», ένα τραγούδι "γροθιά στο στομάχι" για όσα συμβαίνουν γύρω μας. Για τις εστίες πολέμου που ξεσπούν ή εξακολουθούν να υπάρχουν προκαλώντας "παράπλευρες απώλειες" και βίαιες μετακινήσεις πληθυσμών. Τα παιδιά, είτε γίνονται άθελά τους μάρτυρες αντικρίζοντας τη φρίκη του πολέμου από τις δυνάμεις που συγκρούονται, είτε χάνονται άδικα μέσα σε αυτόν, από τις "έξυπνες βόμβες" και τα οπλικά συστήματα τελευταίας τεχνολογίας.

Μέσα από αυτό το φρικαλέο σκηνικό,... (continua)
Μεσόγειος θάλασσα, μυρωδιές της ερήμου
(continua)
inviata da Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 22/1/2019 - 21:32
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Pieśń niewiary

Pieśń niewiary
Parole e musica di Roman Kołakowski
Cantata da Elżbieta Wojnowska
Arrangiamento di Elżbieta Wojnowska
Włodzimierz Pawlik piano
Il testo da teksty
Nie będę żył wypruwał z ręki – do grania służą struny,
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 22/1/2019 - 19:30
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Ojczyzna

Ojczyzna
[2018]
Parole e musica di Andriej Kotin
inedita
Il testo da https://pl-pl.facebook.com/kotinsongs/


Dulce et decorum est pro patria mori:
mors et fugacem persequitur virum
nec parcit inbellis iuventae
poplitibus timidove tergo.

(Orazio, Odi, III.2.13)
Być może to ciebie zaskoczy,
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 22/1/2019 - 09:33
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Mr. Lonely

Mr. Lonely
1962
Roses are Red

Vinton began writing the song while serving in the Army. The song describes a soldier who is sent overseas and has no communication with his home. The singer laments his condition and wishes for someone to talk with. The single of Vinton's recording was released just as the Vietnam War was escalating and many soldiers were experiencing a similar situation
Wikipedia
Lonely, I'm Mr. Lonely
(continua)
22/1/2019 - 05:46
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’s ist Krieg!

’s ist Krieg!
[1919]
Testo di Kurt Tucholsky
Musica di Christoph Holzhöfer

Una poesia pubblicata nel 1919 su Die Weltbühne, firmata con uno dei tanti pseudonimi del grande autore tedesco, quello di Kaspar Hauser.
Die fetten Hände behaglich verschränkt
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 21/1/2019 - 22:28
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New York 1911

New York 1911
2018
Gardè

feat. Elisa Tartabini

Parlare della contemporaneità attingendo a storie del passato: è il caso di New York 1911, brano che riferendosi al tragico incendio della fabbrica Triangle di New York – un incidente industriale che causò la morte di 123 donne e 23 uomini – affronta insieme le tematiche dell’emancipazione femminile e della sicurezza sui luoghi di lavoro.
ilflaneur.it
Non c’erano più nuvole sopra New York
(continua)
inviata da Dq82 21/1/2019 - 17:35
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Gardè

Gardè
2018
Gardè

L’attualità sociale e politica emerge ancor più in Gardè, canzone dedicata da Danilo Sacco al sindaco Mimmo Lucano quale “esempio concreto di solidarietà e di militanza sociale”, un brano che parla in maniera diretta di immigrazione, sbarchi e pregiudizio nei confronti di chi è costretto a cercare un futuro lontano dalla propria terra d’origine
ilflaneur.it
Gardé, gardé, gardé, gardé
(continua)
inviata da Dq82 21/1/2019 - 17:26
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Jesse e Lutz

Jesse e Lutz
2018
Gardè

Jesse e Lutz, dedicata all’amicizia, all’onore e al rispetto sportivo e umano tra Jesse Owens e Carl Ludwig Long detto Lutz, rivali nel salto in lungo alle Olimpiadi di Berlino del 1936: una vicenda, quest’ultima, che vide Lutz, destinato a vincere la medaglia d’oro, aiutare per onestà sportiva il rivale americano Owens, che così si aggiudicò il primo posto.

ilflaneur.it

Per raccontare certe storie è necessario iniziare dal punto in cui si concludono. Quel che accadde il pomeriggio del 4 agosto 1936 nello stadio olimpico di Berlino apparve agli occhi del mondo come uno schiaffo al regime nazista nel fulcro del suo potere: una medaglia d’oro vinta da un uomo di colore nella Germania ariana.

Tuttavia non è quella medaglia, per quanto splendente, a suggellare una vittoria umana ben più considerevole: un’amicizia nata sul campo di gara, a dimostrare che la rivalità non si traduce... (continua)
Io , voglio raccontarti di ,
(continua)
inviata da Dq82 21/1/2019 - 17:05
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Balas y Fronteras + Hidden Track

Balas y Fronteras + Hidden Track
Album La Estanquera de Saigón (2014)
testo e commento da Genius

El último tema del álbum lleva consigo un extra llamado Hidden Track, probablemente una de las canciones más potentes del disco.

Balas y fronteras trata la crisis humanitaria que han sufrido cientos de miles de refugiados sirios, libios, irakies, afghanos y de otras tantas zonas del mundo. Particularmente, se critica la actuación criminal del Estado Español con los CIE’s y el asesinato por parte de la Guardia Civil al menos 10 personas en las costas de Ceuta.


La dignita dell'Europa muore ogni giorno nelle acque del Mediterraneo.. Lo vediamo anche in questi giorni.
[Intro]
(continua)
20/1/2019 - 22:57
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Los Invisibles

Los Invisibles
2014
Album: La Estanquera de Saigón
Hoy se ha vuelto a suicidar otra persona
(continua)
20/1/2019 - 22:51
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Domani è un altro giorno

Domani è un altro giorno
(1978)
Album: ... E Allora Senti Cosa Fò

Oggi sono passato da Contempo Records in via dei Neri a Firenze e tra gli LP in offerta ho trovato questo storico album di Stefano Rosso e me lo sono comprato a soli 10 euro. Tra altre canzoni che già conoscevo mi sono ritrovato ad ascoltare anche questa che incredibilmente non era sul sito nonostante le ultime due strofe.
E volavano le notti in allegria
(continua)
inviata da Lorenzo Masetti 20/1/2019 - 21:58
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Stranieri

Stranieri
Musica di PAOLO SERAZZI 

E questa (non solo io lo dico) è una delle canzoni più belle del nostro Fantabosco. È stata scritta per la puntata della Melevisione "LO STRANIERO", andata in onda il 3 febbraio 2010, dove si narrava e cantava di paura e disprezzo per chi viene da terre lontane. 
PRINCIPESSA 
(continua)
inviata da Dq82 + adriana 20/1/2019 - 19:09
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Nta sta varca

Nta sta varca
2015
Duepuntozero

Il difficile viaggio di una barca abbandonata al mare in tempesta ed il punto di vista di un prete colluso, di uno scafista e di tanti migranti: di questo parla la canzone”Nta sta varca”, del giovane collettivo reggae siciliano, gli Shakalab. Le drammatiche scene, a cui purtroppo siamo abituati, che ritraggono tantissimi profughi ammassati come delle bestie nei barconi che veleggiano per il mar Mediterraneo, sono incastonate in un muro di note incalzanti. Speranza e paura. Gli Shakalab scrivono su facebook « A noi piacerebbe scrivere solamente di quanto sia bello il mare e il canale di Sicilia, ma non è così e non lo sarà mai finché anche un solo uomo perderà la vita per attraversarlo nella speranza di una vita migliore.»
per giorni. Può una canzone contemporaneamente avere un valore musicale ed artistico elevato e rilasciare come per eredità un messaggio forte e chiaro?... (continua)
E niatri semu ccà
(continua)
inviata da Dq82 20/1/2019 - 18:39
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Mercato RAP

Mercato Rap
by Todo (Luciano Todini)

Publication date 2017
Usage Attribution-ShareAlike 4.0 International
Topics Italian Song, Canzone, Italia, Todo, Luciano Todini
Language Italian
Quando il muro è caduto il comunismo collassato
(continua)
inviata da Luciano Todini 20/1/2019 - 18:06
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Ich hab kein Heimatland (Jüdischer Tango)

Ich hab kein Heimatland (Jüdischer Tango)
[1933]
Parole e musica di Friedrich Schwarz (1895-1933), autore e compositore, forse nativo austriaco.
Brano inciso dalla Marek Weber Orchester, con il tenore John Hendrik, e in seguito interpretato da molti
Testo trovato su YouTube

Friedrich Schwarz – di cui si sa molto poco - era un cantautore di un certo successo in Germania. Ebreo, all'avvento del nazismo fuggì a Parigi. Quell'anno stesso, dopo aver composto questo tango, fu trovato morto in una camera d'albergo, in circostanze mai chiarite (forse un suicidio, anche se su alcuni siti si sostiene che fu ucciso).
Ich hab kein Heimatland
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/1/2019 - 15:26

Žalm vdov po národních zen mučednících r.1945 v Ravensbrücku

Žalm vdov po národních zen mučednících r.1945 v Ravensbrücku
[1945]
Testo e arrangiamento di Ludmila Kadlecova Peškařová (1890-1987), donna di nazionalità ceca che fu prigioniera a Ravensbrück.
Adattamento per coro femminile del Biblische Lieder op. 99 n. 7 di Antonín Dvořák (1841-1904), compositore boemo.
Testo trovato su Memoria in scena

Ludmila Kadlecova nacque a Sobotovice, vicino a Brno, nel 1890. Fece studi musicali e divenne insegnante di musica. Nel 1912 sposò Jan Peškař, un insegnante, da cui ebbe un figlio. La famiglia viveva a Rajhrad, sempre nel sud della Moravia. Nel 1939, dopo l’invasione nazista della Cecoslovacchia e la creazione del Protettorato di Boemia e Moravia, il marito di Ludmila si unì alla resistenza. Nel giugno del 1942 Jan Peškař fu arrestato nel corso dei rastrellamenti che seguirono l’assassinio del gerarca Reinhard Heydrich, avvenuto a Praga ad opera dei partigiani. Imprigionato a Brno, fu quasi subito ucciso. Un... (continua)
Bože velký, proč jsi nás opustil, v hloubi duší těžhý žal zapustil?
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/1/2019 - 14:30
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MGZ: Stelline

MGZ: Stelline
[2002]
Scritta da Paolo Mezzadra (Brainzuk) e Mauro Guazzotti (MGZ)
Nell'album "Non riesco più a starmene tranquillo"

Adoro MGZ, anche se non ho ancora capito come abbia fatto in alcune canzoni - in particolare questa e Sopravvivo senza motivo – a scrivere dettagliatamente la mia biografia... boh?!?
Quand'ero ragazzino un milione di anni fa
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/1/2019 - 13:26
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Buona fortuna

Buona fortuna
[2002]
Scritta da Paolo Mezzadra (Brainzuk) e Mauro Guazzotti (MGZ)
Nell'album "Non riesco più a starmene tranquillo"

"Mi piace questo mondo su misura che prima ti avvelena e poi ti da la cura..."
Mi piacerebbe vivere in una casetta
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/1/2019 - 12:00

Przed ostatnią podróżą

Przed ostatnią podróżą
[1942-43]
Versi del poeta ebreo polacco Bolesław Pachucki, detto Bolek
Bolek Pachucki, rinchiuso anche lui, come altri 40.000 e oltre, nel ghetto di Białystok, introdusse la giovanissima Rena Hass alla poesia. Si ammalò nel ghetto e poi, quando questo fu liquidato, venne ucciso con tutta la famiglia a Treblinka...
Musica di Rena Hass (1925-2007), sopravvissuta all'Olocausto, poi docente di biologia a New York
Testo trovato su Memoria in scena

Questo meraviglioso canto d’amore e di dolore fu scritto a soli diciassette anni da Rena Hass, internata nel ghetto di Bialystock, su testo del poeta ebreo polacco Bolesław Pachucki (deceduto a Treblinka). Rena, nata a Brzeżany (oggi Berezhany, Ucraina) il 6 settembre 1925, fu trasferita nel 1941 con i genitori presso il Ghetto di Białystok, dove il 16 agosto 1943 partecipò all’insurrezione del ghetto.

Imprigionata con i suoi familiari a Lublin-Majdanek,... (continua)
Jak tonący okręt przed burzą, Dzisiaj kołysze się świat.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/1/2019 - 11:39
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Sur la lune

Sur la lune
[2018]

Album :PLAN B DELUXE
Cinq continents, des océans pour faire son terrain de jeu
(continua)
inviata da adriana 20/1/2019 - 11:12
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Au feu rouge

Au feu rouge
[2018]

Album :PLAN B DELUXE
Heureusement je n'ai pas d'enfant se dit Yana très souvent
(continua)
inviata da adriana 20/1/2019 - 11:04

Traum

Traum
[1943]
Scritta da Johanna Lichtenberg (1915-2008), ebrea lettone, mentre si trovava rinchiusa nel ghetto di Riga. Nel giugno dello stesso anno il ghetto fu liquidato, con il trasferimento di tutti i suoi abitanti nei campi di concentramento, soprattutto quello di Kaiserwald.
Testo trovato su Memoria in scena

La musicista lettone Johanna Lichtenberg, nata il 23 Marzo 1915 a Libau/Liepāja (Lettonia), è una artista e studiosa straordinaria che, sopravvissuta alla deportazione e ai maltrattamenti in diversi campi di concentramento, emigrò nel 1947 negli U.S.A. Qui, conseguito il dottorato in Lingua Ebraica alla Union College e un master alla Columbia University, fondò e diresse il dipartimento di etnomusicologia dell’Università di Musica Ebraica del Seminario Teologico Ebraico d’America. Autrice di libri e di contributi in enciclopedie e riviste specializzate, fu produttrice di documentari... (continua)
Mein Traum fliegt gen Himmel ins Himmelblau,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/1/2019 - 10:18
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Andare, camminare, lavorare

Andare, camminare, lavorare
1975
Andare, camminare, lavorare e altri discorsi
(Ciampi - Marchetti - Pavone)

Piero Ciampi (Livorno, 28 settembre 1934 – Roma, 19 gennaio 1980)

Oggi sono 39 anni che se n'è andato. Nell'estate del 1975 nei juke-box sulla spiaggia, inserivi la monetina e ascoltavi questo trascinante 45 giri appena uscito di un cantante che nessuno conosceva. Tutti sghignazzavano e leccavano il gelato. E siamo ancora qui a ricordare una voce che ha lasciato impronte e cicatrici su questo nostro bel mondo poetico. Un'anima alcolista e fannullona. Inaffidabile e spesso insopportabile, mentitrice e millantatrice. Ma che probabilemte aveva intuito molto in anticipo....

Interpretata tra gli altri dai Settore Out, Têtes de Bois, Riserva Moac e Bobo Rondelli
Andare camminare lavorare,
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 20/1/2019 - 09:45
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Mare Nostro

Mare Nostro
[2017]
Album :A/R Canzoni da viaggio
"Com’è profondo il mare non l’avevo mai notato
(continua)
inviata da adriana 20/1/2019 - 08:17
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Jungle, frontiere chiuse

Jungle, frontiere chiuse
[2017]

Album : Senza rete

Il dramma dei profughi bloccati nel cuore dell'Europa da muri sempre più alti e frontiere sempre più rigide. Accampati in tende nel fango d'estate e nella neve d'inverno. Famiglie con bambini piccolissimi tentano una sopravvivenza estrema senza abbandonare il sogno di ricongiungersi con i familiari in Inghilterra o Germania. E' Londra la meta più desiderata. E cosi sui muri dei container scrivono le loro cartoline virtuali sperando in una "London calling" che però non arriverà mai.
Bambole sulla balconata, sui rami fiori di cartone.
(continua)
inviata da adriana 19/1/2019 - 18:09
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U piscaturi

U piscaturi
2018
Un posto vero

feat. Carmen Consoli

U' Piscaturi tratta il tema dell'immigrazione: la narrazione in dialetto in qualche modo è più forte rispetto a quello che avrei potuto dare cantando in italiano. La canzone nasce durante il tour in Spagna dello scorso anno, e la musica andalusa ha aiutato a buttare giù questa canzone. E il tema dei migranti è nato quando ho letto un articolo di giornale, che definiva i morti del Mediterraneo "una strage silenziosa". E Carmen (Consoli), essendo anche lei siciliana, come me ha a cuore questo tema. E la sua voce si sposava perfettamente con la narrazione della canzone. La forza del brano è il racconto del pescatore, che al posto di trovare nelle sue reti i pesci trova i cadaveri
Leggo
Amuri si sapissi chi duluri
(continua)
inviata da Dq82 19/1/2019 - 15:49
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Il traffico

Il traffico
2019
Bassi per le masse

feat. Valerio Jovine

Luca Persico ci propone un singolo che oltrepassa la musica e si pone come analisi lucida della nostra società moderna. Una critica aperta contro la nostra incapacità a riconoscere i problemi reali ed i reali colpevoli. Puntando il dito all’opinione pubblica troppo spesso concentrata su discorsi futili ed “hate speech”. I due artisti Jovine e o’Zulu si completano musicalmente come due parti di una stessa melodia, morbidi e taglienti, dolci e feroci. “Sostenere che gli italiani siano tutti razzisti è una generalizzazione oltre che un messaggio sbagliato – spiega ‘o Zulù - questo non è il paese reale, anche se è certamente il riverbero di investimenti sempre minori sulla scolarizzazione e della mancata educazione familiare verso valori come la tolleranza e il rispetto. L’attuale propensione al razzismo risponde a dati elettorali spesso falsati... (continua)
Il problema principale della nostra società è il traffico, il traffico
(continua)
19/1/2019 - 12:26

Les petits Nuages lourds

Les petits Nuages lourds
Lettre de prison 5
Canzone léviane – Les petits Nuages lourds – Marco Valdo M.I. – 2018
27 mars 1934

Dialogue Maïeutique

Je vois à ton œil noir d’ébène et luisant comme un soulier vernis, Mon ami Lucien l’âne, que ce titre t’intrigue et que tu aimerais savoir ce qui se cache derrière ces « petits Nuages lourds ». Je n’avais pas besoin de voir tes yeux vibrants à la lisière de ton front pour savoir que tu ne manquerais pas de me questionner à ce sujet comme tu l’as fait déjà des dizaines de fois.

Eh bien oui, je te questionne Marco Valdo M.I. mon ami. Qu’est-ce que sont ces petits nuages lourds ? D’où sortent-ils, en quelque sorte ?

Mais de la chanson tout simplement, pardi !, répond Marco Valdo M.I., du dernier quintil qui se termine ainsi :

« Par-dessus le toit, de petits nuages lourds
Annoncent la levée du jour. »

et comme tu manqueras pas de le remarquer, ce « par-dessus le... (continua)
Aujourd’hui, on peut envoyer,
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 19/1/2019 - 10:50
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Damasco

Damasco
[2018]

Album:Klondike

È un canto universale di amore verso la propria terra, un continuum che ci rende tutti uguali di fronte al cambiamento. Mi sono immaginato il silenzio lontano dalle bombe, lontano dal caos del lavoro, lontano da tutto. Il silenzio del mare aperto come colonna sonora di una malinconia incessante. Questa canzone vuole essere un atto di empatia verso tutti coloro che devono partire, sia che si tratti di profughi sia che si tratti di studenti, di lavoratori, che dal sud vanno verso il nord, sempre più a nord. In quel nord del mondo che non finisce mai.
Dalla pagina facebook dell'artista
Sarò tuo Dio lo scirocco disceso nel tempio l'eco del lampo nel buio che esplode,
(continua)
inviata da adriana 18/1/2019 - 18:38

Piosenka dla Mamy

Piosenka dla Mamy
[1942]
Testo di Stanisława Lempart Gąskowa (1926-2010), polacca, internata ad Auschwitz
Sulla melodia dell'italiana "Mamma", scritta nel 1940 da Cesare Andrea Bixio e Bixio Cherubini e interpretata da Beniamino Gigli.

Stanisława Gąskowa, nata Lempart, era figlia di un ufficiale della Związek Walki Zbrojnej (ZWZ), antesignana dell'Armię Krajową. Il padre, responsabile dell'area di Wadowice, venne catturato dai nazisti e fu poi ucciso a Mauthausen. Lei e la sorella furono deportate ad Auschwitz. Stanisława fuggì durante una "marcia della morte" per l'evacuazione del campo, nell'inverno del 1945.

"Era abitudine in tutti i campi di concentramento la riscrittura di canzoni celebri con testi ideati ad hoc. Ed è un filo rosso che lega idealmente campi diversi e lontani. Mamma son tanto felice era una delle canzoni più popolari all’epoca in tutta Europa. E la ritroviamo riscritta e cantata sia... (continua)
Mamo, nie jesteś Ty ze mną,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/1/2019 - 22:55

Když jsem ležel v Terezíně

Když jsem ležel v Terezíně
[1944]
Scritta da Ilse Weber negli utltimi tempi della sua permanenza a Theresienstadt.
Melodia e testo ricostruiti da Aviva Bar-On, Kiryat Ono (Israele), e Francesco Lotoro.
Testo trovato su Memoria in scena

"Pur nel suo tragico epilogo, la storia della scrittrice, poetessa e musicista ebrea morava Ilse Weber è tra le più emozionanti e avvincenti dell’immenso patrimonio biografico di uomini e donne che hanno creato musica in cattività durante la Seconda Guerra Mondiale. Nata l’11 gennaio 1903 a Witkowitz (oggi Vítkovice v Krkonoších, Repubblica Ceca), virtuosa in numerosi strumenti musicali nonché autrice di canzoni e opere teatrali per l’infanzia, nel 1930 Ilse (il suo cognome da nubile era Herlinger) sposò Vilém Weber e si trasferì con lui a Praga. Nel 1939, durante i giorni dell’invasione tedesca di Boemia e Moravia, i coniugi Weber misero in salvo il loro figlio maggiore Hanuš trasferendolo... (continua)
Když jsem ležel v Terezíně na té dětské marodce
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/1/2019 - 22:23

Pieśń rozpaczy

Pieśń rozpaczy
[1943-44]
Scritta da Bela Bogaty (classe 1927), ebrea polacca, internata a Parschnitz, sotto campo del lager nazista di Gross-Rosen, oggi Rogoźnica, in Polonia.
Testo trovato su Memoria in scena

"Bela Bogaty nacque a Będzin (Slesia, Polonia) il 4 maggio 1927 da Moszek Bogaty e Sara Cwerin. Nel 1941 fu deportata presso Parschnitz, un subcampo di Gross–Rosen prevalentemente destinato all’internamento e lavoro coatto femminile: le sorveglianti erano guardie femminili inquadrate nelle SS. Il campo fu liberato il 9 maggio 1945 dalle truppe sovietiche.
Insieme alle compagne di prigionia Lena e Radassa (cognomi non pervenuti) Bela creò il canto Pieśń rozpaczy, utilizzando l’unico giorno al mese di riposo dai lavori forzati e stendendo clandestinamente il testo su un foglio di carta. Colpita da tubercolosi riuscì comunque a sopravvivere. Dopo la Guerra emigrò in Italia (dove si unì in matrimonio... (continua)
W tym przeklętym szarym domie
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/1/2019 - 21:55
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Merav pal e parochňa

anonimo
Merav pal e parochňa
[194?]
Anonima autrice romaní slovacca internata nel Zigeunerlager di Auschwitz–Birkenau, la sezione destinata agli zingari.
Testo trovato su Memoria in scena

"Il Terzo Reich avviò nei confronti del popolo romaní (comunemente definito roma, o gypsies in inglese, cigány per gli ungheresi, zigeuner in tedesco), una politica fortemente discriminatoria, mediante persecuzioni e deportazioni. I primi roma arrivarono ad Auschwitz nel 1941; da fine febbraio 1943 numerose famiglie roma furono alloggiate presso lo Zigeunerlager in Auschwitz–Birkenau. Numerosi roma di Amburgo, Cecoslovacchia e Polonia furono deportati a Belzéc e alloggiati presso una tenuta agricola nel campo; il governatore di Lublino Ernst Zörner dispose che Belzéc divenisse il principale lager dei roma. Da Belzéc circa 1.000 roma furono trasferiti presso il campo di lavori forzati di Krychow (Sobibór) e infine a Treblinka. Altri... (continua)
Merav pal e parochňa,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/1/2019 - 21:30
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Pregon para el pueblo

Pregon para el pueblo
2018
Energia positiva
Ya estamos cansados de tanto maltrato 
(continua)
inviata da Dq82 17/1/2019 - 21:29

Ravensbrück, vlasti vzdálený (Largo z IX. Symfonie “z Nového světa”)

Ravensbrück, vlasti vzdálený (Largo z IX. Symfonie “z Nového světa”)
[1945]
Testo e arrangiamento di Ludmila Kadlecova Peškařová (1890-1987), donna di nazionalità ceca che fu prigioniera a Ravensbrück.
Melodia su Largo dalla Sinfonia n. 9 di Antonín Dvořák (1841-1904), compositore boemo.
Testo trovato su Memoria in scena

Ludmila Kadlecova nacque a Sobotovice, vicino a Brno, nel 1890. Fece studi musicali e divenne insegnante di musica. Nel 1912 sposò Jan Peškař, un insegnante, da cui ebbe un figlio. La famiglia viveva a Rajhrad, sempre nel sud della Moravia. Nel 1939, dopo l’invasione nazista della Cecoslovacchia e la creazione del Protettorato di Boemia e Moravia, il marito di Ludmila si unì alla resistenza. Nel giugno del 1942 Jan Peškař fu arrestato nel corso dei rastrellamenti che seguirono l’assassinio del gerarca Reinhard Heydrich, avvenuto a Praga ad opera dei partigiani. Imprigionato a Brno, fu quasi subito ucciso. Un anno dopo anche Ludmila Peškařová... (continua)
Ravensbrück, Ravensbrück, vlasti vzdálený,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/1/2019 - 20:59
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Była sobie raz Elżunia

anonimo
Była sobie raz Elżunia
[1943?]
Testo di anonima autrice polacca, internata nel campo di Lublin-Majdanek.
Sulla melodia sul canto tradizionale polacco "Na Wojtusia z popielnika Iskiereczka mruga"
Testo trovato su Memoria in scena

"In questa breve, struggente strofa c’è il senso di estraniamento di una ragazzina che si ritrova sola al mondo. Furono centinaia di migliaia gli orfani strappati alle loro famiglie nei Campi di sterminio ma anche in quelli di lavoro, dove gli adulti morivano per fame, fatica, pessime condizioni igieniche o crudeltà delle guardie.

Teresa Chwiejczak di Wrocław ricostruì il testo su un canto tradizionale polacco e ne stese memoria il cantante e compositore polacco Aleksander Kulisiewicz (1918-1982), sopravvissuto a Sachsenhausen e pioniere della ricerca musicale concentrazionaria.

Per il Giorno della Memoria 2019, nello spettacolo intitolato "Libero è il mio canto – Musiche di donne... (continua)
Była sobie raz Elżunia, pozo stała sama
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/1/2019 - 20:33
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Carabina 30 30

anonimo
Carabina 30 30
Interpretata anche dai Quilapayún

Il titolo di una delle canzoni ("corridos") più popolari della Rivoluzione Messicana - di dominio pubblico e di autore incerto - si riferisce al fucile Winchester 1894 ed al calibro delle sue pallottole (30/30). Questa carabina fu adottata dai rivoluzionari, guidati da Emiliano Zapata e Francisco Villa, per il suo facile uso e anche perché di relativamente economico reperimento. Per questo i "maderisti",soldati federali del presidente Francisco Madero irridevano ai "dorados" componenti la truppa loro avversa agli ordini di Francisco Villa considerando la loro carabina inutile per sconfiggerli.

Giorgio Pinna
Carabina 30-30
(continua)
inviata da Giorgio Pinna 17/1/2019 - 15:54

La canzone della nave

La canzone della nave
1944/1945
Sull'aria de "Il ponte di Bassano"


La vicenda degli antifascisti rinchiusi a Palazzo Giusti di Padova
La breve storia di una nave, di una canzone e di una associazione
Le torture della Banda Carità, ma nessuno parlò mai. Ogni anno l’incontro tra gli ex detenuti

I padovani conoscono certamente via S. Francesco, percorrendo la quale passano davanti a Palazzo Giusti (al n. 83). Esso fu abitato, a quanto pare, già in epoca medievale da una comunità religiosa. Nel secolo XV fu residenza della famiglia Orsato, e successivamente dei Lazara (una delle più illustri casate della Città), che ospitarono nel 1574 Enrico di Valois – re di Polonia – divenuto Enrico III re di Francia. Nel 1870 lo acquistava il conte veronese Gerolamo Giusti del Giardino. Vi fu ospite Vittorio Emanuele III, durante la sua lunga permanenza a Padova nel 1917-’18.
Nel 1944 il palazzo fu confiscato dalla Banda... (continua)
Nave, tu porti un carico
(continua)
inviata da Dq82 17/1/2019 - 13:26
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Jérusalem (Al-Qods)

Jérusalem (Al-Qods)
Album Citoyen du Monde (2011)

Une chanson chantée en français et en arabe. Al Quds (la sacrée) est le nom arabe de Jérusalem.

Canzone cantata in francese e in arabo (testo arabo da trovare). Al Quds (la città sacra) è il nome arabo di Gerusalemme.
Al Qods, Al Qods, Jérusalem
(continua)
16/1/2019 - 22:35

La Madeleine aux figuiers

La Madeleine aux figuiers
La Madeleine aux figuiers

Lettre de prison 4
Canzone léviane – La Madeleine aux figuiers – Marco Valdo M.I. – 2019
27 mars 1934


Dialogue Maïeutique

Jusqu’ici, dit Marco Valdo M.I., j’avais oublié de préciser la date de chacune de ces lettres. Ainsi, pour réparer cet oubli, je précise que la première lettre, Le Fils emprisonné, était du 17 mars 1934, la deuxième, Le Vent souffle, du 22 mars 1934 et la troisième, Les Araignées rouges, du 23 mars 1934. Le printemps du calendrier qui tombe régulièrement le 21 mars était arrivé entretemps.

Que tout ça est banal, commente Lucien l’âne.

C’est mon impression aussi, répond Marco Valdo M.I. ; c’est aussi l’impression du prisonnier, car la vie en prison est une longue monotonie. C’était déjà mon impression quand j’avais traduit, il y a des années déjà, le livre de Carlo Levi et à nouveau, quand j’ai fait ces chansons, il y a tout juste un an.... (continua)
Mon truc à moi, c’est l’optimisme
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 16/1/2019 - 18:21
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Nur ein Lied

Nur ein Lied
[2015]
Parole e musica di Alex Diehl, classe 1987, cantautore bavarese
Nel suo album intitolato "Bretter meiner Welt"
Canzone finalista all'Eurovision Song Contest 2016

Soltanto una canzone, niente di più, scritta di getto all'indomani degli attentati del 13 novembre 2015 a Parigi...

Non so se questa sia la canzone giusta per alleviare il dolore che provo per i continui crimini ispirati dall'odio che avvengono un po' ovunque... In particolare, da ultimo, sono rimasto molto colpito dal feroce assassinio di due ragazze scandinave in Marocco (si chiamavano Louisa Vesterager Jespersen, danese, e Maren Ueland, norvegese) e dalla pubblica esecuzione del sindaco di Danzica, Polonia, Pawel Adamowicz... Due atti così distanti eppure così simili, risultati dell'odio, dell'ignoranza, di idee aberranti che pure hanno largo seguito e che vengono propalate da sacerdoti del terrore, che siano essi... (continua)
Habt ihr nichts daraus gelernt?
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/1/2019 - 23:43
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Chi 'o sape chi 'o dice

Chi 'o sape chi 'o dice
Testo e musica di Francesco Cavuoto

Un brano di nostra composizione dal titolo esplicativo:
"Chi 'o sape, chi 'o dice".
Ispirato ad un fatto di cronaca recente, l'uccisione per errore da parte della malavita di un innocente. Il tema è quello dell'omertà. La paura di denunciare, soprattutto per la persistente assenza delle istituzioni.....
Alluccan' 'e creature (fujeno pur''e viecchie)
(continua)
inviata da Francesco Cavuoto 14/1/2019 - 17:36
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Carta straccia

Testo e musica di Francesco Cavuoto

"Carta straccia" è un nostro brano che parla del lavoro, anzi del "non lavoro". Parla dello sfruttamento e della conseguente perdita di dignità di chi, pur di andare avanti, deve sottostare a qualsiasi tipo di angherie. Parla del non futuro dei giovani, di quelli delusi che non inseguono più il famoso pezzo di carta, ormai da tempo diventato solo "straccia" e invece di ribellarsi, stanno lì seduti a guardare, sognando di diventare "grandi cuochi" o essere protagonisti in uno degli innumerevoli Talent Tv.
E che te pare 'uè campamm' malamente
(continua)
inviata da Francesco Cavuoto 14/1/2019 - 17:22
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Inchiostro assaje buciardo

Testo e musica di Francesco Cavuoto

Le stragi e i massacri di Pontelandolfo e Casalduni sono pagine del nostro passato che non si possono saltare, anche per questo abbiamo composto questa canzone "Inchiostro assaje buciardo", vincitrice della Terza Edizione del Concorso di Musica Popolare e Gruppi Folk "La Ballata dei Briganti", affinché si possa almeno cantare una verità che non è mai stata scritta, quasi fosse una pagina fantasma di un libro di storia.
Simm' ggente c' 'ha vissuto p' 'a fatica e 'npuverta'
(continua)
inviata da Francesco Cavuoto 14/1/2019 - 17:09
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Sopra il tetto del comune

Sopra il tetto del comune
VINCITORE
Premio Musicultura Città di Recanati
XXV Ed. - 2014

Un’intensa canzone-manifesto di disagio e di denuncia, senza populismi.
Sono un operaio sopra al tetto del comune
(continua)
inviata da Dq82 14/1/2019 - 13:28
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Amir

Amir
FINALISTA Premio Musicultura Città di Recanati
XXVI Ed. - 2015

La sofferenza e le speranze di chi è fuggito alla guerra sono il sale di una dolce, antiretorica canzone.
Ti comprerò una rosa
(continua)
inviata da Dq82 14/1/2019 - 13:24
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Zero in condotta (Sui fatti di Genova)

FINALISTA Premio Musicultura Città di Recanati XX Ed. - 2009

La nobiltà compositiva e interpretativa di questo brano non limita la sua forte ironia di denuncia
Un capitombolo ed una capriola
(continua)
inviata da Dq82 14/1/2019 - 01:06
Percorsi: Genova - G8
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Baricentro di guerre

Baricentro di guerre
Il processo di pace ha nuovi confini…
(continua)
inviata da Dq82 13/1/2019 - 23:10
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Non credere al potere

Non credere al potere
1995
Quando inizierà
A me non servono le tue sagge parole
(continua)
inviata da Dq82 13/1/2019 - 22:54

Les Araignées rouges

Les Araignées rouges
Les Araignées rouges

Lettre de prison 3
Canzone léviane – Les Araignées rouges – Marco Valdo M.I. – 2018


Dialogue Maïeutique

Vois-tu, Lucien l’âne mon ami, il faut toujours garder à l’esprit le temps, non pas le temps qu’il fait, mais bien ce temps qui est et qui passe obstinément. Par exemple, il ne faudrait pas oublier que ces chansons de prison sont le reflet de lettres de prison qui ont été écrites il y a plus de quatre-vingts ans.

Certes, dit Lucien l’âne, quatre-vingt-cinq ans, c’est plus de quatre cinquièmes d’un siècle ; c’est un fameux bout de temps, l’équivalent d’une vie humaine actuelle. Soit, mais pourquoi dis-tu ça maintenant ?

Tout simplement, répond Marco Valdo M.I., parce que dans le cas de ces Araignées rouges, ça n’a aucune importance ; elles me paraissent intemporelles. Du moins, elles sont à l’échelle du millénaire et s’il n’y était pas question de monastères (minster,... (continua)
Finalement, il fait beau ;
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 13/1/2019 - 20:47
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La Ballata del Sindaco Pescatore

La Ballata del Sindaco Pescatore
2016
Il sindaco Pescatore: colonna sonora

La canzone è dedicata ad Angelo Vassallo
Mi chiamo Angelo, mi alzo quando sorge il sole,
(continua)
inviata da Dq82 13/1/2019 - 18:37
Percorsi: Mafia e mafie
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Mir viln nisht shtarbn

Mir viln nisht shtarbn
1997
QuALCOse

Finalista premio Musicultura di Recanati 1998

"Mir viln nisht shtarbn", grido in yiddish degli orfani del ghetto di Łódź mentre venivano caricati sui camion diretti ad Auschwitz.
Quando sono nato io, fischiavano le bombe
(continua)
inviata da Dq82 13/1/2019 - 17:35
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Bobby Cortez

Bobby Cortez
(1982)
Album: This Movie Is For Real

The lyrics recall Page's friend from his high school who dropped out of school and was killed in Viet Nam. The tombstone at the school has the names on it of those who fell in the war. Bobby Cortez is number 4 on the list.
Bobby Cortez was a friend of mine back in the days of old
(continua)
inviata da Ceil Herman 12/1/2019 - 22:19

Le jardin fut anglais

Le jardin fut anglais
Paroles, musique et interprétation : Véronique Pestel, album "La parole de l'autre".

La chanson apparaît également dans l'émission "Les Artisans Du Répertoire" FEMME DEBOUT.

Pour la semaine dans laquelle est incluse la journée internationale des droits des femmes, une émission de chansons de femmes qui dénoncent les fléaux dont elles sont victimes, le viol, la contestation du droit à l’avortement, la violence conjugale. Et pourtant, des femmes courageuses luttent pour une vie meilleure et sont célébrées par leurs proches, parce qu’elles sont debout !
Des titres par Agnès Bihl, Véronique Pestel, Jeanne Cherhal, Claire Lise, Anne Sylvestre, Zizi Jeanmaire, Evelyne Gallet, Carré de Dames et La Mordue.

Radio PFM
Le jardin fut anglais
(continua)
inviata da JJ 12/1/2019 - 16:02
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پاره سنگ

پاره سنگ
(2019)

Parole di Roozbeh Bemani
Musica di Mehdi Yarrahi



Iranian Pop Singer Gagged, Under Fire Over Antiwar Video


Iran's Culture Ministry says it is considering action against an Iranian pop singer and his recording company amid accusations that Mehdi Yarrahi sullied the "martyrs" and ideals of past conflicts.

The ministry last week dismissed reports that it had already blacklisted Yarrahi, saying it was awaiting a response from the company that produced the clip in question for the song Torn Rock.

[..]

"I was being naughty," Yarrahi said of the video, adding that he would accept the ministry's final ruling. But he rejected allegations that he had insulted Iranian "martyrs."

"I'm from Ahwaz, I grew up with the sound of the [air-raid] sirens. I have the right to ask [questions]," said Yarrahi, whose native Khuzestan Province was a front line in the war against Iraq. "The duty of... (continua)
به تک تک شقیقه های پاره سنگ خورد و یباره دستمون به ضامن تفنگ خوردو
(continua)
12/1/2019 - 14:15
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The Things We Do to Each Other

The Things We Do to Each Other
2018
All that Reckoning

Una canzone che sembra scritta per i potenti: "la paura non è così diversa dall'odio, e se spingi la gente alla paura basts un piccolo passo per cambiare marcia" e ancora "non si può controllare l'odio, se non per poco, e poi quando perdi il controllo..."
Fear is not so far from hate
(continua)
inviata da Dq82 11/1/2019 - 19:24
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Il potere

Il potere
2018
La febbre incendiaria

Liberamente tratto dal romanzo "La Storia" di Elsa Morante
Marco Cantini: voce e chitarra acustica
Sara Benvenuti: voce
Francesco "Fry" Moneti (Modena City Ramblers): violino
Riccardo Galardini: chitarre elettrica e acustica
Lorenzo Forti: basso elettrico
Fabrizio Morganti: batteria
Lele Fontana: hammond
Gianfilippo Boni: piano
Claudio Giovagnoli: sax tenore

La canzone descrive l’episodio iniziale del romanzo della Morante: nel gennaio del ‘41 il giovane soldato tedesco Gunther – una semplice recluta – si aggira malinconico per il quartiere San Lorenzo nella vana ricerca di un bordello. Il suo girovagare lo conduce ben presto in un’osteria, dove si ubriaca di vino. Stordito dall’alcool, esce dal locale riprendendo a camminare per le strade del rione: quando vede Ida Ramundo incamminarsi verso il portone di casa, le si avvicina risoluto. Per lei –... (continua)
Il soldato non si distingueva
(continua)
inviata da Dq82 11/1/2019 - 18:45
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Kämpens väg

Kämpens väg
[1979]
Text och musik / Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Dan Berglund
Album / Albumi: Den stora maskeraden

Attenzione. Maneggiare con cura. Questa canzone compie quarant'anni. Di canzoni così non se ne fanno più, e da tempo. Ha quarant'anni, ma potrebbe averne centoquaranta, o essere stata cantata durante qualche Germinale tradotta in francese da Émile Zola mentre le mogli dei minatori in sciopero strappano il cazzo al droghiere affamatore caduto dal tetto. Vi si enunciano, traversando nientemeno che l'intera storia dell'Umanità in forma epica, concetti che sono stati dichiarati ufficialmente morti, e anche peggio che morti: falliti. Lo stesso suo autore, il finlandese di lingua svedese Dan Berglund, dopo poco si disimpegnò totalmente e vendette persino la sua chitarra, deciso a non scrivere e a non cantare più nulla. Noialtri, invece, ricuperiamo... (continua)
Öde låg landet – landet av stenar
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 11/1/2019 - 12:26

Un tranviere

Un tranviere
[17 febbraio 2010]
Musica / Music / Musique / Sävel: Fabrizio De André (1940-1999), Un medico [Non al denaro, non all'amore, né al cielo, 1971]
Pubblicata originariamente sull'Ἐκβλόγγεθι Σεαυτόν Asocial Network (17-2-2010)

La fermata De André-Ciliegi sulla tramvia fiorentina (linea T1) è la penultima andando verso Scandicci-Villa Costanza (o la seconda andando verso Firenze). E preceduta, o seguita, da "Aldo Moro" e "Resistenza", e il trio Aldo Moro-Resistenza-De André mi è apparso come una delle singolari curiosità del caso, al pari della fermata dei Ciliegi. Ci sarebbe stato bene anche un "Pertini", ma non c'è. Siccome avevo già tutto in testa da giorni nella mia mente malata, ho preso apposta la tramvia per andare a fotografare i cartelli della fermata. La canzone originale è, ovviamente, "Un Medico", vale a dire il "Dottor Siegfried Iseman" di Edgar Lee Masters. [RV 17-2-2010]
(continua)
11/1/2019 - 01:19
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Ce n'est pas la faute aux poètes

Ce n'est pas la faute aux poètes
[1976]
Nell'album "Le veinard et le roi"
inviata da Bernart Bartleby 11/1/2019 - 00:01
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La città vecchia

La città vecchia
[1965]
Parole / Lyrics / Paroles / Sanat: Fabrizio De André
Musica / Music / Musique / Sävel: Elvio Monti
Singolo / Single: La città vecchia / Delitto di paese (L'assassinat)
Karim, KN 209; ristampa 1971: Roman Record Company, RN 026
Album / Albumi: Canzoni [1974]

A ritmo di mazurca, De André racconta frammenti di vita di quello strano popolo dimenticato che vive presso le aree più malfamate della zona del porto di Genova, «nei quartieri dove il Sole del buon Dio non dà i suoi raggi». Si tratta di personaggi cari al cantautore: vecchi ubriachi che sfogano i loro dispiaceri nel vino, prostitute e loro clienti (che di giorno le insultano e di notte le frequentano), ladri, assassini e «il tipo strano, quello che ha venduto per tremila lire sua madre a un nano».

«"Io credo che gli uomini agiscano certe volte indipendentemente dalla loro volontà. Certi atteggiamenti, certi comportamenti... (continua)
Nei quartieri dove il sole del buon Dio non dà i suoi raggi
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 10/1/2019 - 23:42
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The Bomba

The Bomba
(2018)
Album: Go Go Diva

La brutalità delle guerre e dei muri innalzati in una scatenata filastrocca punk.

“È un pezzo punk attraverso il quale ce ne freghiamo dei canoni musicali di questo disco e in cui affrontiamo tematiche diverse tra loro, dal muro di Trump, alla maternità, alla bomba del coreano, e ne parliamo come ci piace fare da sempre, come una filastrocca”.

(da un'intervista)
T H E B O M B A
(continua)
inviata da Lorenzo 10/1/2019 - 23:40

E tu come stai 2.0

E tu come stai 2.0
[10 gennaio 2019]
Sull'aria e sui motivi ispiratori di E tu come stai? del compagno Claudio Baglioni -che nel sito reca come autore il n° 1848, e non sarà un caso!
(Testo)

In attesa di risolvere definitivamente il mistero se gli irresistibili détournements li abbia scritti Luca Bottura o Claudio Baglioni stesso, mi permetto di fornire il mio piccolo contributo baglioniano con questa sentita versione di una bella canzone del Claudio nazionale, ispirata dalle tristi vicende sentimentali che hanno visto protagonista Matteo Salvini, abbandonato dalla fidanzata, la bella & cuciniera Elisa Isoardi (“donna cuciniera, pìgliala pe' mogliera!”, recita un vecchio detto popolare). E perdìo, un po' di umana solidarietà nei confronti del povero Matteo, che per superare la cocente delusione d'amore si è visto costretto ad ingozzarsi di troiai mentre prima poteva senz'altro contare sui manicaretti... (continua)
Ho girato e rigirato
(continua)
10/1/2019 - 20:23
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Radio-Activity [No Nukes 2012 Version, Tokyo, Japan]

Radio-Activity [No Nukes 2012 Version, Tokyo, Japan]
[2012; orig. 1975]
Music / Musica / Musique / Sävel:
Ralf Hütter / Florian Schneider
Japanese Lyrics / Testo giapponese / Paroles japonaises / Japaninkieliset sanat: Ryuichi Sakamoto

Il 7 e 8 luglio 2012, un enorme due giorni di musica rock chiamata No Nukes 2012 si tenne al Makuhari Messe Convention di Chiba, presso Tokyo, organizzata da Ryuichi Sakamoto, membro del gruppo technopop giapponese Yellow Magic Orchestra (YMO), nonché compositore e vincitore di un premio Oscar. I profitti del concerto furono donati al Sayonara Genpatsu 1000 Man Nin Akushon (“Comitato dei Cittadini per la petizione da 10 milioni di firme per dire addio alle centrali nucleari”), un gruppo antinuclearista sostenuto da Sakamoto, dal premio Nobel per la letteratura (1994) Kenzaburō Ōe e da altri. Non era né un luogo, né un'occasione a caso: solo l'anno prima, il Giappone era stato colpito dalla catastrofe nucleare... (continua)
チェルノビイリ ハリスバーグ セラフィールド ヒロシマ [1]
(continua)
inviata da Rikarutu Wenuturi-san 10/1/2019 - 18:01
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Balladen om Rune Henry Johansson

Balladen om Rune Henry Johansson
[1975]
Scritta da / Skriven av / Written by / Écrite par / Laulun tekijä: Carsten Palmær
Album / Albumi: Fria Proteatern, Vietnam Kambodja befriade!



Il diciassette aprile 1975 i “Khmer Rossi” entrarono a Phnom Penh; il trenta aprile dello stesso anno gli ultimi americani scapparono via da Saigon, da allora ribattezzata “Città Ho-Chi-Minh”. Nella Svezia di quegli anni agivano De Förenade FNL-Grupperna (DFFG), un'organizzazione di solidarietà nata per sensibilizzare l'opinione pubblica svedese, raccogliere fondi, manifestare contro la guerra imperialista USA e sostenere le lotte di liberazione indocinesi. Attivi fin dall'escalation militare del '64/'65, i DFFG svedesi fecero, tra le altre cose, pubblicare dei dischi di canzoni di protesta scritte da vari autori e collettivi; celebre è quello del 1968, Befria Södern (“Liberare il Sud”). Nel 1975 è invece il “disco di esultanza” Vietnam... (continua)
År -65 i Rågsved, i Stockholms ytterkant
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 10/1/2019 - 16:28

Piccolo grande amore- Poster - Strada facendo

Piccolo grande amore- Poster - Strada facendo
[2019]

Claudio Baglioni, dopo lo scontro sulla Sea Watch, dedica a Matteo Salvini la rivisitazione di alcuni suoi successi.
PICCOLO GRANDE AMORE
(continua)
inviata da daniela -k.d. 10/1/2019 - 13:44
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Реанимация

Реанимация
Реанимация
автор: Гражданская Оборона
жанры: russian, post-punk
альбомы: Реанимация, Апельсин. Электричество

Yegor Letov: "Resuscitation" - sia la canzone che l'album sono stati scritti dopo un'altra visita alla rianimazione, o proprio lì nell'ospedale.E 'stato necessario sganciare la flebo di volta in volta, ed uscire nel corridoio, e lì i corpi giacevano arrotolati in un lenzuolo, scaricati, e questo non è qualcosa di banale, ma una specie di routine quotidiana: vengono portati via su una barella, ne vengono portati di nuovi ... C'era un soldato lì, prima della sua morte diceva qualcosa di simile a una grande poesia: sui cani feriti, su un comandante, sui pioppi incandescenti con giù, che vola verso l'orizzonte, sui cavalli ... Mi sono seduto e ho scritto, Ho tempo, come Mayakovsky in un sogno ha scritto alcuni versi, "Cloud In Pants", a mio parere, e quindi non riuscivo a decifrare... (continua)
Бледные просветы посреди ветвей
(continua)
inviata da Donatella Leoni 9/1/2019 - 20:49

Le Vent souffle

Le Vent souffle
Le Vent souffle

Lettre de prison 2
Canzone léviane – Le Vent souffle – Marco Valdo M.I. – 2019


Dialogue Maïeutique


Lucien l’âne mon ami, ces lettres du prisonnier Levi sont assez singulières. Comme on va s’en apercevoir au fur et à mesure qu’on les découvrira, elles se ressemblent et elles ressortissent apparemment à la banalité la plus quotidienne.

Oh, dit Lucien l’âne, c’est assez normal si on y réfléchit un peu à ce qu’est le quotidien du prisonnier, qu’il soit Carlo Levi n’y change pas grand-chose. C’est d’ailleurs une des caractéristiques du temps de prison : il est indifférent et banal. Il ne s’y passe rien que sa propre répétition, il n’y passe que des heures qui se suivent à l’aveuglette. Avec le temps, elles finissent par distiller un insondable ennui.

Sans doute, reprend Marco Valdo M.I., mais nous n’en sommes pas encore là. Le prisonnier Levi vient seulement d’arriver... (continua)
Merci pour le linge si utile.
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 9/1/2019 - 17:54
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Panico

Panico
(2018)
Album: Go Go Diva


A proposito di “Panico”, mi fa tristezza pensare a quanto successo in provincia di Ancona qualche giorno fa. Quel brano l’avevamo scritto pensando ai fatti di Torino e poi, purtroppo, è più attuale che mai. L’unica cosa che possiamo fare noi come cantautori è trovare dei nuovi immaginari, provare a sviluppare un nuovo lessico che non sia l’odio del nostro Ministro degli Interni ma che sia l’Amore che prevede la complessità, la difficoltà della vita eppure la bellezza di questi 80-100 anni che abbiamo la possibilità di vivere in questa Terra. A tal proposito – ti do una chicca – abbiamo deciso che nelle presentazioni del disco, durante “Panico” la nostra performance sarà quella di aprire un Atlante e di strappare le pagine mentre la cantiamo per far capire quanto è terribile quel che stiamo facendo al pianeta in cui viviamo, ossia distruggere delle parti di noi che ci appartengono e di cui non riusciamo a comprendere la bellezza e la necessità.

da un'intervista alla band

Dai guarda su il cielo
(continua)
8/1/2019 - 22:59




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