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Ode to Victor Jara

Ode to Victor Jara
2013
Effra Parade

Una canzone che richiama Victor Jara di Arlo Guthrie
His song it was a free song not owned by anyone,
(continua)
inviata da Dq82 4/12/2017 - 19:24
Percorsi: Víctor Jara
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Dans Varsovie

Dans Varsovie
Poème "Dans Varsovie la ville fantastique"
Musique : Yvonne Schmitt - Interprétation : Claude Vinci
Album Claude Vinci « Quarante ans de chansons »
Qui n’a pas vu les ruines du Ghetto
(continua)
inviata da JJ 4/12/2017 - 19:03
Percorsi: Ghetti
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No Nazis

No Nazis
1991
Destroy Fascism!
Nazis, No way
(continua)
inviata da Dq82 4/12/2017 - 18:46
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Chile Under Pinochet

Chile Under Pinochet
1988
En nombre del Ley
Chile under Pinochet, Resistance!
(continua)
inviata da Dq82 4/12/2017 - 18:43

No More Hard Time

No More Hard Time
[1944]
Scritta e interpretata da Alec “Guitar Slim” - uno dei suoi tanti pseudonimi - Seward e Louis “Jelly Belly” Hayes, Piedmont bluesmen
Nella raccolta “Carolina Blues - New York City 1944”, pubblicata nel 1997 dalla Arhoolie Records ‎
Testo trovato su Weeniepedia, il bel sito di Weenie Campbell dedicato al blues
(Jelly Belly) We don't want no more war, and no Depression at all
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/12/2017 - 15:22
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War Blues

War Blues
[1975]
Parole e musica di Pernell Charity (1920-1979), misconosciuto bluesman da Waverly, Virginia
Nel suo album intitolato – non a caso - “The Virginian”
Testo trovato su Weeniepedia, il bel sito di Weenie Campbell dedicato al blues

Un blues della migliore tradizione, fatalista e rassegnato eppure scanzonato…
Il nostro è stato chiamato ad arruolarsi per andare in guerra. Non può opporsi al destino, e sa già che facilmente non tornerà vivo. Tutto quello che fa e infilarsi nella scarpa un “osso di gatto nero”, come talismano che porta fortuna e rende invisibili, e lamentarsi per tutte quelle belle ragazze che deve lasciare e che probabilmente non vedrà mai più...
When I get my call, boy, here's what I'm gon' do
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/12/2017 - 14:43
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Bad Depression Blues

Bad Depression Blues
[1932-33]
Parole e musica di Josh White, all’inizio della sua carriera, quando ancora era noto col suo nome per intero, Joshua.
Nella raccolta “First Recording Session 1932-1933”, pubblicata nel 1982 dall’austriaca “Earl Archives” (poi in due volumi dalla tedesca Disc De Luxe / Document)
Testo trovato su Weeniepedia, il bel sito di Weenie Campbell dedicato al blues

La depressione in questione non è ovviamente la malattia mentale, ma la Grande Depressione che colpì gli USA e il mondo alla fine degli anni 20 e che si protrasse per tutti i 30.
Solo per dare un’idea, i disoccupati salirono del +607% in USA; +129% in Gran Bretagna; +214% in Francia; +232% in Germania…
E sapete cosa ci volle per porre fine ad una crisi del genere: una bella guerra mondiale! Proprio come era successo già nella seconda metà dell’800, quando la crisi venne superata col colonialismo di rapina...
E così a fare... (continua)
Says, folks, I'm gonna tell you what depression has done to me
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/12/2017 - 14:22
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King Tide And The Sunny Day Flood

King Tide And The Sunny Day Flood
(2017)
Album: Bridges Not Walls

Sunny day flooding is a coastal phenomenon in which strong tides cause water to gush up from drains and beneath the ground, swamping basements and inundating roads. Rises in sea level due to meling ice-caps are making it an increasingly common occurrence in Florida, where some residential areas are experiencing it on an almost monthly basis. These communities are canaries in the mine, already living with the stark realities of climate change that some still deny is happening. On a planet the surface of which is 70% water, in which the temperature of oceans drives our weather systems, we will all be affected by global warming unless we act now to limit the damage done.
Why do we build the wall?
(continua)
inviata da Dq82 4/12/2017 - 11:41
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Dio lo sa

Dio lo sa
“Dio lo sa” è un brano cantato e composto da Enzo Crotti, registrato con intonazione a 432 Hz. Il testo di questa canzone parla del delicato problema della solidarietà e dei profughi. L’accordatura usata per questa incisione è temperata per dare al brano sonorità più riconoscibili e concentrare così l’ascolto sul testo. In questo brano il testo riveste naturalmente una grande importanza, per coinvolgere il corpo e la mente nell’esperienza dell’ascolto musicale.


Il problema della solidarietà tra le genti è qualcosa di molto attuale, che probabilmente lo sarà anche per i prossimi anni, data la dimensione del fenomeno delle migrazioni dei profughi e dei migranti economici che cercano condizioni di vita migliori. Trovare una soluzione a questo problema è forse fuori dalla portata della mente delle persone che spesso non sono nemmeno consapevoli di quello che succede, in ogni caso essere solidali è una base della convivenza e della sopravvivenza umana, una cosa di cui tutti prima o poi potrebbero aver bisogno.

(Wenz)
Solo Dio sa cosa c’è
(continua)
inviata da Enzo Crotti 3/12/2017 - 22:58
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La casa de Dios

La casa de Dios
[2017]

Album : Desde la cuna hasta la muerte
Cuando era niño por tradición a la iglesia fui a parar
(continua)
inviata da adriana 3/12/2017 - 11:54
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Sinfronterica

Sinfronterica
[2017]

Album : Desde la cuna hasta la muerte

Con Anliz, Futta y Mob
Si no hay fronteras, vas a ver como cambia todo,
(continua)
inviata da adriana 3/12/2017 - 11:36
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Feliz falsedad

Feliz falsedad
[2017]

Album : Desde la cuna hasta la muerte
Ya llega navidad, consumo extremo y sin piedad, Go to the shopping escondidxs a calmar la ansiedad, Neo esclavos con deudas falseando felicidad, Comprando toda la mierda que la publicidad nos da, SALUD!!! Gritan brindando con mucho placer, Familiares que se odian y no se quieren ni ver, caras falsas, miradas tramposas no la puedo entender, esa maldición de tradición que siguen intentando imponer, Chantaje y engaño año tras año les hacen daño, Ilusionando a lxs niñxs, negociando con su cariño, Cuanto se gasta en regalos y pirotecnia, Papá Cruel? miles lloran de tristeza cada día por culpa de él, el vaticano festeja con su tribu de tarados obedientes que ni se quejan MAS LOS ENGAÑAN MAS SE DEJAN, las noticias retransmiten la asquerosa misa de gallo, Me dan nauseas me rallo estallo es por eso ... (continua)
inviata da adriana 3/12/2017 - 11:25
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El hijo del torturador

El hijo del torturador
[2017]

Album : Desde la cuna hasta la muerte
Mi vida siempre fue extraña, particular, fuera de lo normal,
(continua)
inviata da adriana 3/12/2017 - 10:53
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Grow

Grow
[2017]
Scritta da Algee Smith (1994-), attore e cantante afroamericano
Interpretata da Algee Smith con Larry Reed, membro fondatore del gruppo R&B The Dramatics.
Nella colonna sonora del film “Detroit” (2017), diretto da Kathryn Bigelow e scritto da Mark Boal.

Il film della Bigelow ricostruisce i drammatici giorni della rivolta di Detroit nell'estate del 1967, che su queste pagine è già stata ampiamente descritta nelle introduzioni a Motor City is Burning di John Lee Hooker e Dancing in the Street di Martha Reeves & The Vandellas, due brani assolutamente memorabili.
In particolare, la regista - autrice di film come “Point Break”, “Strange Days” e “The Hurt Locker” - nella sua ricostruzione di quegli eventi parte dalla strage al Motel Algiers dove, nella notte tra il 25 ed il 26 luglio 1967, nel pieno dei disordini scoppiati in città, un gruppo di poliziotti uccise tre giovani... (continua)
I'm coming from a place of delusions and being blinded
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/12/2017 - 21:01
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Ni una menos

Ni una menos
2017
Ni una menos

Ni Una Menos es un grito colectivo contra la violencia machista. Surgió de la necesidad de decir “basta de femicidios”, porque en Argentina cada 30 horas asesinan a una mujer sólo por ser mujer. La convocatoria nació de un grupo de periodistas, activistas, artistas, pero creció cuando la sociedad la hizo suya y la convirtió en una campaña colectiva. A Ni Una Menos se sumaron a miles de personas, cientos de organizaciones en todo el país, escuelas, militantes de todos los partidos políticos. Porque el pedido es urgente y el cambio es posible, Ni Una Menos se instaló en la agenda pública y política.
Quisiera tener cosas dulces que escribir
(continua)
inviata da Dq82 2/12/2017 - 15:42
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Mujer lunar

Mujer lunar
2014
Canto

Il Guatemala è uno dei paesi con il più alto numero di violenze sessuali sulle donne, Rebeca Lane, sociologa e rapper mette in musica una nuova immagine di donna: né Dio, né Patria, né marito, né partito.
Ni dios ni patria ni marido ni partido
(continua)
inviata da Dq82 2/12/2017 - 15:30
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Elona Planman: Här kommer ett skepp

Elona Planman: Här kommer ett skepp
[2015]
Testo e musica: Elona Planman
Lyrics and music: Elona Planman
Text och musik: Elona Planman
Album :Drömtåget ("Il treno dei sogni" / "The Train of Dreams")


Farsan sa, här får du ett skepp
(continua)
inviata da adriana & RV 2/12/2017 - 11:33

The Sword Sung on the Barren Heath

The Sword Sung on the Barren Heath
Gnomic Verses
The sword sung on the barren heath,
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 1/12/2017 - 21:46
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Waltzing Matilda

Waltzing Matilda
[1895]
Parole di Andrew Barton "Banjo" Paterson (1864-1941), bush poet (poeta rurale, credo possa tradursi) australiano.
Musica di Christina Rutherford Macpherson (1864-1936), membro della famiglia proprietaria della fattoria Dagworth, nei pressi di Winton, nel Queensland, dove Banjo Paterson si trovava quando scrisse il testo del brano. La Macpherson si ispirò ad una melodia scozzese, probabilmente quella della canzone “Thou Bonnie Wood of Craigielea”, componendo la musica su di una cetra da tavolo (un cordofono noto come autoharp o zither)

Esistono molte versioni di questa canzone memorabile, che è ritenuta ancora oggi come l'inno nazionale non ufficiale dell'Australia e che è citata da Eric Bogle nella sua immortale The Band Played Waltzing Matilda. Già nel 1903 il testo fu alterato per farne un jingle pubblicitario di una marca di tè. La prima esecuzione pubblica avvenne il 6 Aprile... (continua)
Oh there once was a swagman camped in the billabong
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/12/2017 - 20:55
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Fearless

Fearless
Texte : S.Choqué / M.Blanchon
Musique : Jann Halexander

Jann Halexander évoque la nécessité de se battre contre les préjugés, les haines et évoque en filigrane la mémoire de Jean Marais et du chanteur Zelimkhan Bakaev
Eh mec
(continua)
inviata da Daniela 1/12/2017 - 18:05
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A Bushman's Song

A Bushman's Song
Versi di Andrew Barton "Banjo" Paterson (1864-1941), bush poet (poeta rurale, credo possa tradursi) australiano, l’autore della canzone cui fa riferimento Eric Bogle fin da titolo della sua celeberrima The Band Played Waltzing Matilda (detto tra parentesi, "Waltzing Matilda" è già di per sé una canzone anti-autoritaria che forse potrebbe avere un suo proprio posto sulle CCG/AWS...)
“A Bushman's Song” si trova nella raccolta “The Man from Snowy River and Other Verses” pubblicata nel 1895
Trovo questa bush song nel IX° volume nella poderosa raccolta di poesia e musica folk inglese intitolata “Poetry and Song” (14 LP), pubblicata nel 1967.

Come in “Waltzing Matilda”, anche qui il protagonista è un bush rider, uno swagman. Nei nostri dizionari il termine viene spesso tradotto con vagabondo, e in effetti lo swagman australiano era spesso una sorta di hobo ma, meglio, un lavoratore girovago... (continua)
I’m travellin’ down the Castlereagh, and I’m a station hand,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/11/2017 - 13:54

The Old Workman

The Old Workman
Versi del poeta inglese Thomas Hardy (1840-1928), nella raccolta “Late Lyrics and Earlier with Many Other Verses” pubblicata nel 1922
Trovo la poesia – ma forse solo in lettura musicale - nel IX° volume nella poderosa raccolta di poesia e musica folk inglese intitolata “Poetry and Song” (14 LP), pubblicata nel 1967.

Mi viene bene contribuire questa poesia in questi giorni in cui gente che non ha mai lavorato – almeno nell’accezione del lavoro prima di tutto come fatica fisica – discute sui cosiddetti “lavori usuranti” che consentirebbero a poche decine di migliaia di lavoratori – spesso stranieri, spesso sfruttati e malpagati, spesso già morti, caduti da qualche impalcatura, in qualche pozzo, in qualche cisterna - di andare in quiescenza (preferisco questo termine prettamente botanico/zoologico all’orrido pensione, che evoca un alberghetto lurido di quint’ordine) qualche mese prima di essere comunque raggiunti da morte naturale per “raggiunti limiti d’età”…
"Why are you so bent down before your time,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/11/2017 - 13:06
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Miners (How the Future Will Forget the Dead in War)

Miners (How the Future Will Forget the Dead in War)
[1918]
Versi del poeta inglese Wilfred Owen (1893-1918), killed in action mentre attraversava il Canal de la Sambre à l'Oise il 4 novembre 1918, solo pochi giorni prima della fine della Grande Guerra.
La poesia fu pubblicata su The Nation il 26 gennaio 1918, ed è una delle pochissime poesie che Owen vide pubblicate in vita.
La trovo – ma forse solo in lettura musicale - nel IX° volume nella poderosa raccolta di poesia e musica folk inglese intitolata “Poetry and Song” (14 LP), pubblicata nel 1967.

Wilfred Owen scrisse questa poesia mentre si trovava a Scarborough, North Yorkshire, convalescente dopo essere stato investito da un’esplosione sul fronte francese. E’ lì che il 12 gennaio 1918 lo raggiunse la notizia del gravissimo disastro nella miniera Minnie di Halmer End, Staffordshire, dove trovarono la morte 156 minatori, tra di loro decine di ragazzini sotto i 16 anni.

Owen scrisse... (continua)
There was a whispering in my hearth,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/11/2017 - 11:57

Jo's Requiem (or Lost in France)

Jo's Requiem (<em>or</em> Lost in France)
Versi di Ernest Rhys (1859-1946), scrittore ed editore gallese
Nella raccolta intitolata “The Leaf Burners”, pubblicata nel 1918
Il titolo “Lost in France” fu arbitrariamente dato in un’antologia di poesie di guerra successiva, “Soldiers' Verse” del 1945

Trovo la poesia – ma forse solo in lettura musicale - nel IX° volume nella poderosa raccolta di poesia e musica folk inglese intitolata “Poetry and Song” (14 LP), pubblicata nel 1967.
He had the ploughman's strength
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/11/2017 - 10:17
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The General

The General
[April 1917]
Versi di Siegfried Sassoon, nella raccolta “Counter Attack and Other Poems”, pubblicata nel 1918
Trovo la poesia – ma forse solo in lettura musicale - nel IX° volume nella poderosa raccolta di poesia e musica folk inglese intitolata “Poetry and Song” (14 LP), pubblicata nel 1967.

Il generale descritto da Sassoon come capo degli incompetenti era Sir Reginald John Pinney, un general maggiore che sul fronte francese in Arras, nella primavera del 1917, mandò inutilmente al macello i suoi uomini e poi con freddo cinismo si giustificò dichiarando che i fallimentari attacchi erano solo un diversivo per favorire il successo nella battaglia di Messines…
“Good-morning, good-morning!” the General said
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/11/2017 - 09:32
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Who Murdered the Minutes

Who Murdered the Minutes
Versi di Henry Treece (1911-1966), scrittore inglese che si dedicò soprattutto ai racconti per bambini.
Purtroppo non so a quale anno la poesia risalga e in quale raccolta fu originariamente pubblicata
Musica di Peter Schickele
Interpretata da Joan Baez nel suo album “Baptism: A Journey Through Our Time” pubblicato nel 1968
Who murdered the minutes,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/11/2017 - 09:04

The Conquerors

The Conquerors
[1932]
Una delle prime poesie di Henry Treece (1911-1966), scrittore inglese che si dedicò soprattutto ai racconti per bambini.
Nella raccolta “38 Poems” pubblicata nel 1940

La trovo – ma forse solo in lettura musicale - nel IX° volume nella poderosa raccolta di poesia e musica folk inglese intitolata “Poetry and Song” (14 LP), pubblicata nel 1967.
By sundown we came to a hidden village
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/11/2017 - 08:45

The Drum (Ode XIII)

The Drum (Ode XIII)
[1782]
Versi del giardiniere e poeta inglese, di credo quacchero, John Scott, conosciuto come Scott of Amwell (1731-1783)
Nella sua raccolta “Poetical Works”, pubblicata un anno prima della morte

Una poesia celeberrima che spesso viene inserita come prologo nelle raccolte di poesie di guerra.
E’ stata messa in musica da molti compositori: Benjamin Frankel nel 1959, Ned Rorem nel 2001 (nell’immediatezza degli attentati dell’11 settembre), William F. Funk nel 2004 e Robert Rival nel 2007.

La trovo anche – ma forse solo in lettura musicale - nel IX° volume nella poderosa raccolta di poesia e musica folk inglese intitolata “Poetry and Song” (14 LP), pubblicata nel 1967.
I hate that drum’s discordant sound,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/11/2017 - 08:24
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(Il grande poeta russo) Majakovskij e la scoperta dell'America

(Il grande poeta russo) Majakovskij e la scoperta dell'America
[2006]
Testo e musica di Claudio Lolli
Lyrics and music by Claudio Lolli
Sax soprano: Nicola Alesini
Album: La scoperta dell'America
In una parte dello schermo vedi
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 30/11/2017 - 00:51
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Attila József: Tiszta szívvel

Attila József: Tiszta szívvel
[1925. március / Marzo 1925]
Versi del grande poeta ungherese Attila József (1905-1937)

Musica Márton Vizy (1977-), cantante, cantautore e compositore originario di Budapest.
A partire dal 2009 Vizy Márton e Tóth Dávid Ágoston hanno scritto lo spettacolo teatrale musicale “Én, József Attila” (Io, Attila József), che è andato in scena nel 2012 al teatro Madach di Budapest.
Nincsen apám, se anyám,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/11/2017 - 21:43
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Sant'Andrea

Sant'Andrea
2017
Il secondo tempo

Mi scelgo da solo i Santi da pregare. Uno è Andrea Gallo, protettore di drogati, ladri, carcerati e puttane. Di tutti quelli che, in un modo e nell’altro, non hanno mai la faccia giusta al momento giusto.



Don Andrea Gallo (Campo Ligure, 18 luglio 1928 – Genova, 22 maggio 2013)


Andrea Gallo nasce a Genova il 18 Luglio 1928. Fin da piccolo fu attratto dalla spiritualità dei salesiani di Giovanni Bosco tanto che nel 1948 entrò nel loro noviziato di Varazze, proseguendo poi a Roma gli studi liceali e filosofici. Fin dall’adolescenza, fece sua la dedizione di don Bosco di vivere a tempo pieno con gli ultimi, i poveri , gli emarginati.

Nel 1953 chiede di partire per le missioni e viene mandato in Brasile a San Paulo dove compie studi teologici. Il clima per lui insopportabile della dittatura che vigeva in Brasile, lo costringe a ritornare l’anno dopo in Italia, ad... (continua)
Per lei che porta gli occhi della notte
(continua)
inviata da Dq82 29/11/2017 - 16:09
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Cornelis Vreeswijk: Brev från kolonien

Cornelis Vreeswijk: Brev från kolonien
[1964]
Testo svedese: Cornelis Vreeswijk
Testo inglese originale: Hello Muddah, Hello Fadduh, 1963, di Allan Sherman e Lou Busch
Musica: Amilcare Ponchielli, La danza delle ore, dall'opera La Gioconda, atto III (1874)
Album svedese: Visor och oförskämdheter [1965]

Swedish lyrics: Cornelis Vreeswijk
English original lyrics:
Hello Muddah, Hello Fadduh, 1963, by Allan Sherman and Lou Busch
Music: Amilcare Ponchielli, La danza delle ore, from the opera La Gioconda, 3d Act (1874)
Swedish album: Visor och oförskämdheter [1965]

Svensk text: Cornelis Vreeswijk
Engelsk originaltext:
Hello Muddah, Hello Fadduh, 1963, av Allan Sherman och Lou Busch
Musik: Amilcare Ponchielli, La danza delle ore, från operan La Gioconda, 3. Akt (1874)
Svenskt album: Visor och oförskämdheter [1965]

Per terminare la nostra revisione (e ampliamento) della sezione dedicata a Cornelis Vreeswijk nel trentennale... (continua)
Hejsan morsan hejsan stabben!
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 29/11/2017 - 15:09
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1776

1776
[2017]
Parole e musica di Janis Ian

Una nuova canzone il cui video ufficiale, firmato da Christine Lavin, Janis Ian ha commentato così: “Honoring our country's return to the dark ages, we hope this video will enlighten you!”
Back in seventeen hundred seventy-six
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/11/2017 - 14:12
Percorsi: Donald Trump
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Younger Generation Blues

Younger Generation Blues
[1967]
Parole e musica di Janis Ian
Dal suo album d’esordio, eponimo
I was standing on the corner, I was smoking on the sly
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/11/2017 - 13:53
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(Too Old to) Go 'Way Little Girl

(Too Old to) Go 'Way Little Girl
[1967]
Parole e musica di Janis Ian
Dal suo album d’esordio, eponimo
Don't go out in the street, little girl
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/11/2017 - 13:43
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New Christ Cardiac Hero

New Christ Cardiac Hero
[1967]
Parole e musica di Janis Ian
Dal suo album d’esordio, eponimo
Yesterday's preacher, today's bikini beacher,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/11/2017 - 13:33
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Danger Danger

Danger Danger
Parole e musica di Janis Ian
Nell’album “Folk Is The New Black”
You got Ma Rainey talkin' 'bout a jelly roll
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/11/2017 - 13:16
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The Great Divide

The Great Divide
[2006]
Parole e musica di Janis Ian
Nell’album “Folk Is The New Black”
Come good people and gather 'round
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/11/2017 - 12:53
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God & the FBI

God & the FBI
[2000]
Parole e musica di Janis Ian
La canzone che dà il titolo all’album

Nel secondo dopoguerra, gli anni della “minaccia comunista”, della “caccia alle streghe” e dell’inizio della “Guerra Fredda” (che tanto fredda non fu nemmeno, anzi), il padre di Janis Eddy Fink (il vero nome di Janis Ian), un semplice allevatore di pollame, partecipò ad un raduno sindacale sul prezzo delle uova, e questo allora bastava per essere attenzionato dai servizi di J. Edgar Hoover. Ma forse, in quegli anni bui, bastava ancora meno, anche solo ascoltare un disco di Pete Seeger…

The album's title is taken from the song "God & the FBI", about Janis' early life with her parents and the FBI's effect on her. "My dad was a chicken farmer who made the mistake of going to a meeting about the price of eggs; they picked him up for questioning the next day. We were on the watch list from then on. It took me nine... (continua)
Mama's making mimeos. Pete's on the stereo
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/11/2017 - 12:44
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Mary's Eyes

Mary's Eyes
[2004]
Parole e musica di Janis Ian
Nell’album initolato “Billie's Bones”
Mary's eyes are startling blue
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/11/2017 - 10:31
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Matthew

Matthew
[2004]
Parole e musica di Janis Ian
Nell’album initolato “Billie's Bones”

Con And Saddness Will Sear e Scarecrow, un’altra canzone dedicato al giovane Matthew Shepard, brutalmente assassinato nel 1998 a Laramie, Wyoming, soltanto perché gay.

I suoi assassini, tali Aaron McKinney e Russell Henderson, furono subito arrestati e marciranno in galera per tutta loro squallida vita.
Footsteps on gravel at the neighborhood bar
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/11/2017 - 10:19
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Seaching for America

Seaching for America
[1997]
Parole e musica di Janis Ian, insieme ad Ani DiFranco
Nell’album intitolato “Hunger”
They herded us like so much meat
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/11/2017 - 09:58
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Black & White

Black & White
[1997]
Parole e musica di Janis Ian, insieme ad Ani DiFranco
Nell’album intitolato “Hunger”
We were marching from Montgomery,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/11/2017 - 09:56
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Tattoo

Tattoo
[1993]
Parole e musica di Janis Ian
Nell’album “Breaking Silence”
Her new name was tattooed to her wrist
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/11/2017 - 09:38
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Burn, Baby, Burn

Burn, Baby, Burn
[1965]
Parole e musica di Bill Frederick, pseudonimo usato in gioventù dal cantautore statunitense Fred Stanton
Una canzone che non credo sia mai stata incisa su disco. Il testo fu pubblicato sul n. 73 di Broadside Magazine, agosto 1966.

Una canzone dedicata ai Watts Riots dell’agosto 1965, quando nel sobborgo losangelino di Watts si scatenarono violentissimi tumulti razziali che durarono 6 giorni e causarono 34 morti, centinaia di feriti e danni per oltre 40 milioni di dollari, con quasi 1.000 edifici distrutti o gravemente danneggiati dagli incendi. E tutto a partire da un banale controllo di polizia…

A proposito dei Watts Riots si vedano anche Trouble Every Day e In The Heat Of The Summer
Back in the days of ancient Rome,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/11/2017 - 08:59

It's Enough to Be Young

It's Enough to Be Young
[1966]
Parole e musica di Malvina Reynolds
Una canzone inedita su disco. Il testo fu pubblicato sul n. 73 di Broadside Magazine, agosto 1966.

“Fuzz”, letteralmente peluria, è uno dei tanti termini in slang statunitense ad indicare la polizia...
It's enough to be young and walking two by two,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/11/2017 - 08:13
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The Brown Girl

anonimo
The Brown Girl
[Child #295A]
Una ballata che contiene echi ad altre sette- od ottocentesche come “Lord Thomas and Fair Eleanor”, “Barbara Allen” e “The Sailor from Dover”
Interpretata innanzitutto da Frankie Armstrong nel suo album “Lovely on the Water” del 1972, poi da Steeleye Span, Martin Carthy, Jon Boden e altri artisti

A proud, vengeful creature, spurned “because she was too brown”. The implication is, she wasn't fine enough, ladies had lilywhite hands, skin as fair as milk; working girls got suntanned and coarsened in the field, unfit for gentlemen. The ballad, containing echoes of Lord Thomas and Fair Eleanor, Barbara Allen, and others, doesn't seem to have been very common it its original form, more or less as Frankie sings it. But in altered shape, in which it is the man, sometimes a sailor, not the girl who is slighted and pitiless, it had wildfire success in England as The Dover Sailor, and... (continua)
“I am as brown as brown can be,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/11/2017 - 16:11
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Hát trên những xác người

Hát trên những xác người
[1968]
Parole e musica di Trịnh Công Sơn
Nell’album intitolato “Ca Khúc Da Vàng”

Una canzone che Trịnh Công Sơn terminò di scrivere il 28 febbraio 1968, alla fine dell’offensiva del Têt (30 gennaio - 3 marzo) e della violentissima battaglia per il controllo di Huế, città nevralgica nel conflitto perché posta sul confine tra nord e sud Vietnam. Ad Huế i vietcong, che erano riusciti ad occuparla in forze, furono protagonisti di una vasta e cruenta epurazione di tutti i civili che loro ritenevano aver collaborato con l’occupante americano. I morti furono tra i 2.800 e i 6.000, il 5/10 per cento dell’intera popolazione della città-

Questa canzone, a causa dell’identità del tema, viene spesso confusa con Bài ca dành cho những xác người (Hue 1968)
Chiều đi lên đồi cao,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/11/2017 - 13:17

Give a Boy a Gun

Give a Boy a Gun
[2013]
Parole e musica di Harvey Andrews
nell’album intitolato “Encore”
Give a boy a gun, give a boy a knife
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/11/2017 - 10:13

Kids Colour Bar

Kids Colour Bar
[1965]
Parole e musica di Harvey Andrews
In una raccolta intitolata “Second Wave”, con Harvey Andrews, Bob & Carole Pegg, Spike Woods e Dave Sless
Testo trovato su Mudcat Café
You hear the sound of laughter ringing in your ears
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/11/2017 - 08:18
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Exploitation Blues

Exploitation Blues
[1967]
Parole e musica di Bill Frederick, che nei primi anni 60 era un giovane studente ed obiettore di coscienza al servizio militare in Vietnam.
Contribuì diverse canzoni su Broadside Magazine, alcune delle quali sono già presenti sulle CCG/AWS
Nel 1967 le canzoni di Bill Frederick vennero raccolte nel disco intitolato “Hey, Hey… LBJ! Songs of the U.S. Anti-War Movement”

Il testo di “Exploitation Blues” l'ho trovato per caso sull'imprescindibile Mudcat Café, dove ho anche appreso che Bill Frederick non ha di fatto mai smesso di scrivere e di proporre canzoni, anche se in tempi più recenti si firma col suo vero nome, ossia Fred Stanton, classe 1943.

So bene che incasinerò la vita ai perfidi Admins, ma pare proprio che Bill Frederick e Fred Stanton siano la stessa persona.
Years ago in the Belgian Congo mine
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 27/11/2017 - 22:12
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La libertat

La libertat
2017
Nuevo mundo

"La libertà" è un video realizzato nel nord Italia a Peveragno, paese di origine dei musicisti, ed è stato realizzato con la partecipazione degli abitanti del medesimo. La libertà è un brano e un video che vuole rappresentare la volontà e la speranza di un popolo che chiede un opportunità di lavoro per il proprio futuro, una possibilità di vivere dignitosamente nella propria terra. Nella fotografia dei giovani e degli adulti di un piccolo paese si rispecchia la legittima speranza di salvaguardia dell'identità dei popoli del mondo.
Je n'avais pas des problèmes quand j'étais un enfant
(continua)
inviata da Dq82 27/11/2017 - 17:24
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The Falcon

The Falcon
[1965]
Parole di Richard Fariña
Sulla melodia de “The Cuckoo”, canzone tradizionale risalente al XVII Secolo, ripresa in quegli stessi anni anche dai Pentangle
Nell’album di Mimi & Richard Fariña intitolato “Celebrations For A Grey Day”
Testo trovato su Mudcat Café
Oh, the falcon was a pretty bird, wandered as she flew.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 27/11/2017 - 08:45
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Going Down to Liverpool

Going Down to Liverpool
Canzone scritta da Kimberley Rew per il suo gruppo "Katrina and the waves" nel 1984. E' una canzone di critica sociale che parla della disoccupazione causata dalle politiche economiche devastanti della famigerata prima ministra Inglese Margaret Thatcher che colpirono in maniera molto dura molte città operaie britanniche, tra cui appunto Liverpool. E' ricordata soprattutto per via della cover fatta dalla banda "The Bangles", cover che nel video includeva la partecipazione dell'attore Leonard Nimoy, interprete del signor Spock nella famosissima serie tv Star Trek.
Hey there...
(continua)
inviata da Leonardo Saponara 26/11/2017 - 21:41
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Dodgin' the Draft

Dodgin' the Draft
[1966]
Parole di Allan Sherman (1924-1973), comico statunitense celebre per le sue canzoni parodistiche
Sulla melodia della popolare “Ballin' The Jack” (1913) di Jim Burris e Chris Smith.
Nel disco dal vivo “Allan Sherman ‎Live!!! (Hoping You Are The Same)”

Divertente manualetto ad uso dei giovani maschi americani che cercavano di scampare al Vietnam, anche se – così come chiude il brano – il più delle volte non c'era scampo, a meno di non fuggire all'estero o di passare un bel po' di tempo in un carcere militare.
First you tell your draft board you're hooked on dope.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/11/2017 - 21:04
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Pro-Life?

Pro-Life?
Album War On Women (2015)

Sono tutti pro-life con l'utero delle altre, almeno finché il bimbo non nasce... poi appoggiano la pena di morte e la guerra!
Something stinks in this delivery room
(continua)
26/11/2017 - 00:37
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Say It!

Say It!
(2015)
Album: War On Women

Se sono stata stuprata vuoi sapere dove stavo passeggiando? come ero vestita? se avevo bevuto?

Efficace canzone sul colpevolizzare la donna vittima di violenza. E se per caso il presunto violentatore è un carabiniere, sono le presunte vittime a essere interrogate per dodici ore!
Daddy, Daddy if I was raped would you wanna know where I walked?
(continua)
26/11/2017 - 00:30
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Hallelujah Money

Hallelujah Money
Featuring Benjamin Clementine
Album Humanz (2017)
Testo da genius

Pubblicata il 19 gennaio 2017

Il brano non esce a caso prima della cerimonia di insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca: vuole essere una critica aperta al presidente neo-eletto e alla sua famosa sete di denaro.
Rolling Stone
[Verse 1: Benjamin Clementine]
(continua)
26/11/2017 - 00:19
Percorsi: Donald Trump
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Saffiyah Smiles

Saffiyah Smiles
(2017)
Album: Bridges Not Walls

"Following the shocking scenes of white supremacists marching through the streets of Charlottesville this past summer, my mind went back to an image of a young woman facing down a ranting fascist with nothing but a serene smile. Saffiyah Khan had been taking part in a counter demonstration against the neo-fascist English Defence League in Birmingham, England, in April this year when she saw a woman being surrounded by taunting EDL supporters.

Saira Zafar had been verbally opposing the racists and a number of them had left the demo to turn on her. When the police struggled to protect her, Saffiyah stepped up and got in the face of the loudest aggressor, holding him at bay with nothing more than a smile until police intervened. A press photographer captured the moment and the picture went viral. Local Labour MP Jess Phillips memorably tweeted the image with... (continua)
Angry white men dressed like Elmer Fudd
(continua)
25/11/2017 - 23:57
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The Sleep of Reason

The Sleep of Reason
(2017)
Album: Bridges Not Walls

Il sonno della ragione produce i mostri del nazionalismo e dell'intolleranza, come spiega Billy Bragg nella sua nuova canzone direttamente ispirata all'incisione di Francisco Goya.

'The Sleep Of Reason’, inspired by a visit to The Prado gallery in Madrid where Billy saw Goya’s etching ‘The Sleep Of Reason Produces Monsters’, is an impassioned polemical anthem set to a stark buzzsaw melody. Written in response to the events of 2016, it is the first of several songs Billy plans to release over the course of the coming months.


Says Billy: “Life comes at you real fast these days. What’s a singer-songwriter to do when events keep challenging the way that we see the world? Before we’ve had a chance to digest one startling development, along comes another to throw us off balance again. I’ve been grubbing up songs for the past 12 months, but without the time... (continua)
One by one
(continua)
25/11/2017 - 23:44
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Il Dovere Di Reprimere

Il Dovere Di Reprimere
2005
Dal Fronte Dei Colpevoli

Testo ripreso da [[|Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto]] (1970) di Elio Petri
Da oggi assumo la direzione dell'ufficio politico. Non è senza significato che abbiano destinato
(continua)
inviata da Dq82 25/11/2017 - 19:56
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I Bury the Living

I Bury the Living
2017
Low In High School

Un'invettiva contro chi accetta di fare il militare
A wretched outcast with no point of view
(continua)
inviata da Dq82 25/11/2017 - 19:45
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Laissez Passer

Laissez Passer
2017
Laissez Passer

Written By Rami Nakhleh & Hasan Nakhleh
Lyrics Translated by Rifaa' Abu Jabal

Dopo un primo album i TootArd nel 2017 si lanciano sul mercato internazionale con l'etichetta Glitterbeat, come però spesso avviene con i dischi di questa etichetta, il prodotto è per un mercato anglo/francofono e spesso i testi sono irreperibili nella loro lingua originale, in questo caso in arabo, ma solo in traduzione.

"A string and a piece of wood are my gunpowder"
Una corda e un pezzo di legno sono la mia polvere da sparo
non ricorda forse: "Il mio mitra è un contrabbasso che ti spara sulla faccia ciò che penso della vita?

TootArd are a band from the village of Majdal Shams in the Israeli occupied Golan Heights. The area, originally Syrian territory, has been part of Israel since 1967, but the inhabitants don’t have Israeli citizenship. Instead of a passport, they have a ‘laissez-passer’,... (continua)
I do not exist on the ID card
(continua)
inviata da Dq82 25/11/2017 - 19:27
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وين الناس

وين الناس
2010

Wayn en-nas?

I TootArd (in arabo: fragole) sono un gruppo di reaggae delle montagne... le montagne sono le alture del Golan, una zona della Siria occupata dagli Israeliani; sono quindi dei Siriani con documenti Israeliani, una sorta di apolidi: nelle loro canzoni, seppure con melodie e ritmi gioiosi, viene fuori la loro situazione e l'essere cresciuti in zona di guerra.
وين الناس اللي كلا بدا سلام؟
(continua)
inviata da Dq82 25/11/2017 - 19:10
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Arborea

Arborea
[2017]

Album : Cabudanni

"Ho seguito la battaglia della comunità di Arborea (OR) che sconfigge il gigante Saras, comunità che ha avuto l'intelligenza di coinvolgere le altre comunità sarde, e capire (non tutti hanno questa maturità, ahimè) che era una storia che interessava tutta l'Isola. È una storia importante perché è la prima volta che in Sardegna un grosso tentativo di speculazione sul territorio, spacciato per grande affare alla popolazione, è stato smontato in tempo e rispedito al mittente. " Da A Rivista anarchica

Sardegna: sconfitta la Saras dei Moratti, niente trivellazioni ad Arborea
“Su comitau infòrmat totu sa populatzioni,
(continua)
inviata da adriana 25/11/2017 - 09:12
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Uno studente e Vysotskij

Uno studente e Vysotskij
[2014]

Album : CATACATASSC'
Se vuoi cercare in piazza questa sera
(continua)
inviata da adriana 25/11/2017 - 08:05
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The Black Friday Song

The Black Friday Song
(2017)
from Really Stupid Bad Songs That I Made

La guerra del consumismo, la follia dello shopping, i lavoratori sfruttati... buon Black Friday a tutti!
Blaaaaaaaack Friday, Time to go to the mall.
(continua)
24/11/2017 - 23:12
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Tadeusz Nalepa: Ale wstyd

Tadeusz Nalepa: Ale wstyd
[1999]
Parole e musica di Tadeusz Nalepa
Dall'album "Zerwany film" (Film strappato)
Il testo da tekstowo


W pokera umoczyłem wszystko
(continua)
inviata da Krzysiek 24/11/2017 - 23:10
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Big Parade

Big Parade
"So, how do you write an anti-War song, and inspect man's avarice, stupidity and ultimate extinction in song?
Well, with humour naturally! I wanted to deliver a dark message tongue-in-cheek with a jaunty, foot tapping rhythm...
Done in more of a Vaudeville style than true PROG! (Whatever that is)

When we played Summers End festival in 2016, some of the band members were a tad skeptical about performing this one live...but I stuck to my guns (no pun intended) and in the end, it turned out to be the most talked about piece that we performed on the day when it came to the reviews!" (Guy)

Damanek
Sticks and stones may break my bones but words will never hurt me
(continua)
24/11/2017 - 21:59
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Celle que je n'aurais pas voulu faire

Celle que je n'aurais pas voulu faire
Paroles : Claude Vinci - Musique : Jean-Claude Petit
Album "Quarante ans de chansons (1963-2003) par Claude Vinci"
Celle que je n'aurais pas voulu faire
(continua)
inviata da JJ 24/11/2017 - 19:01




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