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Good Morning Revolution

Good Morning Revolution
[1932]
Versi di Langston Hughes, pubblicati nell'omonima raccolta di suoi inediti ("Good Morning Revolution: Uncollected Writings of Social Protest", 1976)
Li trovo messi in musica da tal William Bender Jr. (forse parente del musicologo e critico musicale William Bender, scomparso nel 2014) nel suo album "As Is Tape" (2016)
Testo trovato qui

Un testo potentissimo, scritto da colui che all'epoca fu definito "a red devil in a black skin"...
E a quei tempi ci voleva molto coraggio ad essere negro e comunista...
Good-morning, Revolution:
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/5/2019 - 22:20
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The Underground

The Underground
[1943]
Versi di Langston Hughes, recitati in parte nella prima esecuzione della composizione per piano preparato di John Cage intitolata "Our Spring Will Come", scritta nel 1943 per la danzatrice e coreografa afroamericana Pearl Primus

Probabilmente i versi di Hughes, scritti originariamente in chiave antifascista e antinazista, furono utilizzati dalla Primus, in modo isolato, in chiave antirazzista.
La preparazione del pianoforte nella scrittura di Cage prevedeva l'inserimento tra le corde di frammenti di bambù, viti, dai e bulloni.

Ho trovato il testo di questa intensa poesia sul numero del 26 (28) settembre 1943 del giornale marxista statunitense "The New Masses"
To the anti-Fascists
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/5/2019 - 16:07

L’Année philosophique

L’Année philosophique
L’Année philosophique

Lettre de prison 26
4 juin 1935


Dialogue Maïeutique

D’une année à l’autre, les occupations du prisonnier Levi, isolé dans sa cellule, évoluent. Ainsi, dit Marco Valdo M.I., si lors de sa première incarcération, l’ambiance était poétique ; cette année (1935) serait philosophique.

Qu’est-ce que c’est cette histoire ?, dit Lucien Lane. D’où vient qu’il y ait eu une année poétique et une autre philosophique ? Serait-ce comme l’année du Chat, du Chien, de l’Ours ou pourquoi pas, de l’Âne ? J’avoue ne pas trop comprendre.

Et je te comprends, Lucien l’âne mon ami. Il faut se reporter aux conditions de ses séjours en prison et se souvenir que comme prisonnier politique, il est en isolement et que de ce fait, il dispose d’énormément de temps vide. Et comme le peintre ne peut pas peindre, ni dessiner ; comme l’écrivain ne peut écrire que de courtes lettres et encore, deux... (continua)
Ici, l’an dernier était poétique,
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 11/5/2019 - 11:53
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One Better Day

One Better Day
[1984]
Scritta da Graham McPherson
Singolo estratto dall'album dei Madness intitolato "Keep Moving"
Testo trovato su Genius

"We grew up in Thatchers Britain BUT we had some great and politically aware bands and not the X Fucktor manufactured shit. Where are the new movement bands. We had The Specials, UB40, Madness and many more. The voice of disenchanted youth. It saddens me that there is none if that. Christ, even simply red were political." (commento di jools Pirog su YouTube)

Il video fu girato in Arlington Road a Camden Town, Londra, dove ha sede la Arlington House, storico ostello per gli homeless attivo dal 1905... Vi soggiornarono anche George Orwell e Brendan Behan.
Arlington house, address: no fixed abode
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/5/2019 - 11:39

Gun

Gun
[1984]
Scritta da Graham McPherson
Singolo estratto dall'album dei Madness intitolato "Keep Moving"
Testo trovato su Genius
I read a brand new paper
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/5/2019 - 11:23
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Dalla pace del mare lontano

Dalla pace del mare lontano
[2003]

Album : Dalla pace del mare lontano
Parole di R.Kunstler
Musica di R.Kunstler e S.Cammariere


Video del 2017
Regia di Cosimo Damiano Damato



Cammariere issa un pianoforte nel mare, le prime note scatenano una tempesta la cui marea inghiotte il pianoforte che si trasforma in una grande arca musicale e Cammariere assume le sembianze di Noè. “La musica ci salverà” è la metafora del cartoon: il diluvio è nel pieno della sua potenza, Cammariere-Noè continua a suonare e a traghettare la sua arca in mezzo al mare. Dalla terra ferma gli animali cercano di raggiungere l’arca.

Ogni animale ricorda nella fisicità disegnata un cantautore italiano, un vero omaggio alla musica di ieri e di oggi: dal gatto Gino Paoli al cavallo Fabrizio De Andrè, dal ragno Lucio Dalla al principe rospo Francesco De Gregori. Le scene apocalittiche si susseguono mentre Cammariere-Noè, “ripreso” con una superotto... (continua)
Dalla pace del mare lontano
(continua)
inviata da adriana 11/5/2019 - 07:59

Ho sognato la pace

Ho sognato la pace
[1940]
Versi di Astro Mari (1911-1988), clarinettista, paroliere e compositore, l'autore di Addio Juna
Musica di Eldo Di Lazzaro (1902-1968), cantante e compositore
Grazie a DQ82 per aver reperito il testo su Musica leggera italiana - Il canzoniere della radio

Questa canzone fu composta tra la fine del 1939 e l'inizio del 1940, in un periodo davvero particolare per l'Italia e per l'Europa. La guerra era già conclamata, con i carrarmati nazisti – e quelli sovietici da est - che travolgevano la Polonia, mentre sul fronte occidentale (non) si combatteva una sitzkrieg, una drôle de guerre, una bore war. L'Italia fascista, nonostante l'alleanza con la Germania, si dichiarava non belligerante e in molti – memori del cupo terror, il ricordo ancora vivissimo della carneficina della Grande Guerra – speravano che la guerra non tornasse, come testimonia questa canzone.
Tanti guardavano al "Balcone",... (continua)
Quando l'autunno stendeva nel ciel
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/5/2019 - 00:16
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Iain MacPhaidein: Oidhche mhath leibh

Iain MacPhaidein: Oidhche mhath leibh
[1890]

This is called the Scottish parting song. It was written in 1890 by the railwayman and poet Iain McPhaidein (known in English as John MacFadyen, 1850-1935) in his native Scottish Gaelic. The poem is set to a Scottish traditional tune; it was first published in the collection An t-Eileanach: Original Gaelic Songs, Poems and Readings. This is something I want to dedicate to all of you: a goodnight song from someone who used to never sleep. Now something has changed; all the drugs and pills I have to take for my health problems are turning me into a dormouse, and this is rather new to me. So, I beg your pardon: I never answer to emails, I feel evanescent and swaying, make dreams in strange languages, keep clear of humans, solve complicated rebuses in my sleep and often have contradictory reactions and rude behaviours. I admit I've always been a galenpanna, and often to such a level you... (continua)
Soraidh leibh is oidhche mhath leibh,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 9/5/2019 - 22:08
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Confine

Confine
(2019)
Ginevra Di Marco e Cristina Donà

Testo di Francesco Gazzè (fratello e autore dei testi delle canzoni di Max Gazzè)
Musica di Ginevra di Marco, Cristina Donà, Francesco Magnelli

Dal nuovo album nato dalla collaborazione di due bellissime voci della musica italiana una canzone sui migranti che tentano di passare il muro tra Messico e USA
Passi come una scia di ombre
(continua)
8/5/2019 - 23:45
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In the Name of the Holocaust

In the Name of the Holocaust
[1942]
Composizione per piano preparato, scritta per il danzatore e coreografo Merce Cunningham, che di Cage fu collaboratore e compagno di vita per oltre 40 anni, fino alla morte del compositore nel 1992.

John Cage compose "In the Name of the Holocaust" nei primi anni della sua sperimentazione sui rumori, basata sull'intuizione che uno strumento classico come il pianoforte potesse essere "preparato", con l'inserimento di oggetti estranei, come lamine di metallo, tra le corde, e suonato anche direttamente sulle stesse, per essere trasformato in uno strumento percussivo, persino violento, l'antitesi della sua classicità intrinseca.

"In the Name of the Holocaust" è fra le prime composizioni per pianoforte preparato e fu ispirata dalle notizie che arrivavano dalla guerra in Europa, dalla Polonia e dalla Cecoslovacchia occupate dai nazisti. Infatti la composizione fu accompagnata e seguita da un'altra, andata perduta, intitolata "Lidice", dedicata al Massacro di Lidice, Praga, del 10 giugno 1942.
[Strumentale]
inviata da Bernart Bartleby 8/5/2019 - 21:58
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Que tinguem sort

Que tinguem sort
(1974)
Album: I si canto trist

Una delle più belle canzoni di Lluís Llach, ancora oggi famosissima, una canzone di amore e di militanza.

Il pezzo non racconta una storia né allude a nessun evento particolare ma è un canto allo stesso tempo romantico e idealista in prima persona. Il protagonista, convinto nel suo impegno sociale, si rivolge alla persona amata avvertendola del costo e del rischio personale della sua militanza. Anche se comincia fornendole una via di uscita ("Ti auguro di avere fortuna...") poco a poco la canzone si trasforma in un invito a accompagnarlo nelle sue battaglie, pur avvertendola delle difficoltà. "Se vieni con me / non mi domandare un cammino facile".

Llach fonde così due potenti sentimenti, amore e lotta, che si rafforzano in un testo che chiama all'impegno con metafore di taglio epico: "per questo, nonostante la nebbia bisogna andare avanti". Rispondendo... (continua)
Si em dius adéu,
(continua)
inviata da Lorenzo Masetti 7/5/2019 - 22:58

Lettera aperta (a favore del concittadino Gino Girolimoni)

Lettera aperta (a favore del concittadino Gino Girolimoni)
[2007]
Testo
/ Lyrics / Paroles / Sanat: Salvatore Ferraro
Musica / Music / Musique / Sävel:
Presi per Caso
(Claudio Bracci - chitarra
Stefano Bracci - basso elettrico
Salvatore Ferraro - chitarra e tastiera
Nando Giuseppetti - batteria e percussioni
Marco Nasini - voce)
Album / Albumi: Lettera aperta (a favore del concittadino Gino G.)



Girolimoni: Il mostro non era lui ma...chi lo sa?
di Daniele Barbieri (da La bottega del Barbieri, 6 maggio 2019)

Il 9 maggio 1927 l’Agenzia Stefani scrisse che dopo «laboriose indagini» erano state raccolte «prove irrefutabili» contro Gino Girolimoni. Il criminologo Samuele Ottolenghi – seguace di Cesare Lombroso – individuò nei tratti somatici dell’arrestato i chiarissimi segni del criminale. Mussolini era contento: il «mostro di Roma» non faceva più ombra al suo regime di (preteso) ordine. Già dopo il primo omicidio Benito Mussolini aveva... (continua)
Ehi signor Buono se bussiamo oggi al tuo trono
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 6/5/2019 - 20:42
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Qualcosa cambia

Qualcosa cambia
(2019)
Prima canzone dall'album "La terra sotto i piedi"

Non smettiamo di provarci, di credere che qualcosa possa cambiare. In meglio. La Siria guarita, le navi nei porti!
Dicevano che non era possibile
(continua)
5/5/2019 - 21:45
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Todos nosotros

Todos nosotros
[1978]
Parole di Rafael Baladés
Musica di Juan Luís Serrano "Tío Luis"
Lato B di "Ira roja", unico disco di questa effimera band madrileña
Ellos tienen la razón
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/5/2019 - 21:13
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Freedom

Freedom
[2012]
Scritta da Anthony Hamilton, Elayna Boynton e Kelvin Wooten per la colonna sonora del film "Django Unchained" diretto da Quentin Tarantino
Interpretata da Anthony Hamilton ed Elayna Boynton
Felt like the weight of the world was on my shoulders
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/5/2019 - 20:43
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Lola

Lola
[2011]

Album : Rebi Rivale
Si sente se ascolti in silenzio
(continua)
inviata da adriana 5/5/2019 - 20:05
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Tutto si dimentica

Tutto si dimentica
[2019]

Album : Tutto si dimentica
Tutto si dimentica e tu lo sai bene,
(continua)
inviata da adriana 5/5/2019 - 19:47
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Celebravamo cantori anonimi

Celebravamo cantori anonimi
[2019]
Album / Albumi: Tutto si dimentica
Rocco Rosignoli - Francesco Pelosi - Alessio Lega - Max Manfredi - Rebi Rivale - Davide Giromini



Non esiste dubbio alcuno che i moderni cantori di questa bella canzone nata in questi rii tempi abbiano celebrato e continuino a celebrare i “cantori anonimi”, vale a dire tutto il ricchissimo patrimonio di canto popolare prodotto da questo disgraziato paese chiamato “Italia”. Che Rocco Rosignoli, Francesco Pelosi, Alessio Lega, Max Manfredi, Rebi Rivale e Davide “Darmo” Giromini li si veda, coi loro nomi e senza nome al tempo stesso, percorrere le rotte più improbabili per andare a cantare quei canti in luoghi spesso ancor più improbabili delle rotte; e ne so qualcosa, avendoli sovente seguiti anche in dei posti che hanno insormontabili dissidi con le carte geografiche. Non mi stupisco, quindi, di questa loro canzone appena sortita, e proprio oggigiorno.... (continua)
Celebravamo cantori anonimi
(continua)
inviata da adriana 5/5/2019 - 10:50
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L'ululato

L'ululato
[2019]

Album : Tutto si dimentica
Il giovane lupo saliva al monte
(continua)
inviata da adriana 5/5/2019 - 10:21
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Lavorare per il male

Lavorare per il male
[2019]
Singolo : Lavorare per il male
Feat : Pierpaolo Capovilla

'Lavorare per il male' è la nostra nuova canzone con Pierpaolo
La canzone offre diversi punti di vista sull'argomento 'lavoro'. Quello dell'azienda, quello del lavoratore e quello del narratore. Una commedia cantata che ricorda per acume Giorgio Gaber ma anche le canzoni più ironiche de Il Teatro degli Orrori.
Nessuno è innocente in questa diatriba che vede l'esigenza di lavorare contro l'etica dell'esistere. Per questa ragione il brano è uscito il Primo Maggio.
Illustrazione di Davide Toffolo, grafica di Vinyl From Italy Est 1982.
Fonte
Signore e signori, buona sera
(continua)
inviata da adriana 5/5/2019 - 09:11
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Piazza Tienanmen

Piazza Tienanmen
[2002]
Disarmati


DISARMATI
musiche da canzoni d’autore contro la guerra

Diversi anni fa Giorgio Cordini comincia ad arrangiare per sola chitarra alcune tra le canzoni d’autore più note. Nasce l’idea di produrre un album con una raccolta che testimoni questo lavoro di approfondimento, giocato principalmente sulle corde della chitarra. Esce così nel novembre del 2000 "Chitarre d’Autore", un album che raccoglie, tra le altre, "La canzone di Marinella", "Vecchio frack", "Mio fratello che guardi il mondo": il lavoro ottiene, insieme al concerto teatrale che segue, un buon successo di critica e pubblico.

A distanza di poco più di un anno, all’inizio del 2002, Giorgio decide di ripetere l’esperienza, scegliendo ancora tra le canzoni d’autore melodie da arrangiare; ma ora il filo conduttore del nuovo disco non può più essere solamente il fatto che i brani scelti arrivino tutti dalla produzione... (continua)
Strumentale
inviata da Dq82 4/5/2019 - 16:48
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Punch a Nazi

Punch a Nazi
2018
Single

2019
Craic Agus Ceol

‘Punch A Nazi’ and a sentiment we can all agree with especially the band as they all had family members who fought actual Nazi’s in the 2nd World War.
When I was a lad on grandpa’s knee
(continua)
inviata da Dq82 4/5/2019 - 15:45
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Military Attitude

Military Attitude
[2000]
Album / Albumi: Racism, Religion and War
Drunken fucks who fought for our country
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 4/5/2019 - 10:21
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Religion

Religion
[2000]
Album / Albumi: Racism, Religion and War
Door to door selling me your religion
(continua)
4/5/2019 - 04:14
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19 86

19 86
[2016]
Dal EP "Vidlik"
Il testo da Lyrics Translate

Dedicato alle vittime della catastrofe ambientale di Černobyl'
Hypnotized by little things
(continua)
inviata da Krzysiek 3/5/2019 - 23:22
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Lorenzo (Tributo a don Lorenzo Milani)

Lorenzo (Tributo a don Lorenzo Milani)
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Riccardo Ceratti
Un lampo di luce fin dentro alla stanza
(continua)
inviata da Mary + CCG/AWS Staff 3/5/2019 - 22:35
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Global Seed Vault

Global Seed Vault
[2017]
Cosma / Maroccolo / Casacci / Sinigaglia
Album: Botanica



Il collettivo artistico formato da Vittorio Cosma, Riccardo Sinigallia, Gianni Maroccolo e Max Casacci, insieme al Prof. Stefano Mancuso, neurobiologo vegetale, tra i massimi ricercatori botanici internazionali, e ad Aboca, riferimento internazionale nella ricerca sui complessi molecolari vegetali per la salute delle persone nel rispetto dell’ecosistema, sono partiti ad ottobre per raggiungere le Isole Svalbard e suonare davanti al Global Seed Vault, imponente cassaforte adibita alla conservazione del patrimonio genetico delle più importanti specie vegetali del pianeta. Accompagnati da un vento gelido e dal respiro del Global Seed Vault, i Deproducers hanno dato vita ad una celebrazione sonora di questo luogo costruito per il bene dell’umanità.

“Siamo venuti in prossimità del Polo Nord per guardare da vicino ciò di cui... (continua)
Il Global Seed Vault
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 3/5/2019 - 19:21

Cellini avait Raison

Cellini avait Raison
Cellini avait Raison

Lettre de prison 25

4 juin 1935


Dialogue maïeutique

Tu as certes compris, Lucien l’âne mon ami, que ces lettres de prison se ressemblent toutes et aussi que quand on les lit pour la première fois sorties de leur contexte, elles paraissent assez banales et se répètent ; du moins en apparence. Et pourtant, elles véhiculent un flux d’émotions, de sentiments et quand on y regarde de plus près, tout un univers mental. En fait, elles reflètent le monde intérieur du prisonnier.

Je perçois ce dont tu parles, Marco Valdo M.I. mon ami, même si c’est de manière floue et du coup, j’aimerais que tu détailles un peu la chose.

Évidemment, Lucien l’âne mon ami, ce sont là des considérations générales qui peuvent être appliquées à l’ensemble des lettres du prisonnier. Reste à creuser la spécificité de celle-ci, à la distinguer des toutes les autres, à suivre au plus près les méandres... (continua)
Régulièrement, j’écris
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 3/5/2019 - 19:00
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Pinelli e le stelline

Pinelli e le stelline
[2017]
Venne l’inverno
(continua)
inviata da adriana 3/5/2019 - 08:18
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Galones de plástico

Galones de plástico
[1983]
Parole di Carlos Pina e Xaime Noguerol
Musica di Carlos Pina, Fernando Díaz-Valdés, Juan Leal e Rafael Ramos
Nell'album "Sálvese quién pueda"
De buenas a primeras
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/5/2019 - 23:08
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Social peligrosidad

Social peligrosidad
[1978]
Parole di Manolo Tena
Musica di Antonio Molina Ramirez
Singolo d'eordio di questo gruppo madrileño, presente nel disco collettivo "Rock del Manzanares: Viva el Rollo v.2"
Mary "la Friki" era una tía legal
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/5/2019 - 22:38
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Cuentos de ayer y de hoy

Cuentos de ayer y de hoy
[1978]
Scritta da José Carlos Molina
Traccia che dà il titolo all'album d'esordio di questo gruppo di rock progressive madrileño, ancora attivo oggi
Voy a hablar por boca de mi gente
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/5/2019 - 22:14
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Prima di tutto

Prima di tutto
2013
Tuttinpiedi

Libera reinterpretazione di un testo del pastore Martin Niemöller, ripreso anche da Christy Moore in Yellow Triangle e Songgruppe Regensburg in Als die Nazis die Kommunisten holten
Prima di tutto vennero a prendere gli zingari,
(continua)
inviata da Dq82 2/5/2019 - 14:11
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Schiavo del Sistema

Schiavo del Sistema
1997
Risvolti Politico Sociali dell'Alcolismo Post-Adolescenziale
Spendi venti carte pur di entrare in discoteca
(continua)
inviata da Dq82 2/5/2019 - 10:43
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Belgrado 999

Belgrado 999
2013
Fantasmi
C'è un cielo di piombo che sta crollando,
(continua)
inviata da Dq82 2/5/2019 - 10:33
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Spalle al muro

Spalle al muro
2006
Album: Non si può fermare il vento.

in “Spalle al Muro” tra Berlino e la Palestina, l’una, ancora per molti, con il muro nella testa e l’altra con una reale linea di demarcazione, le ottusita’ dei potenti che credono di risolvere il problema tracciando barriere.
Che strano sapore ha sulle labbra
(continua)
inviata da Dq82 2/5/2019 - 10:14
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Ciao Sigaro

Ciao Sigaro
2018

Dedicata ad Angelo "Sigaro" Conti
Per quel rivolo che non ha mai smesso di cercare il mare
(continua)
inviata da Dq82 2/5/2019 - 09:49
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Questa notte

Questa notte
2019

Straziante.
Straziante e necessario, commovente e corroborante.
Necessario come un testimone raccolto.

Il video di “Questa notte” della Banda Bassotti, da 26 marzo sul loro canale YouTube, è tutte queste cose insieme. Semplice, scarno, essenziale.

La voce di Sigaro è stata registrata pochissime settimane prima che se ne andasse, è flebile, stanca, ed è letteralmente sostenuta dal playback dei suoi Compagni, dei suoi Fratelli, della Famiglia nello scorrere delle generazioni. Sono volti che appaiono anche loro flebilmente illuminati e riescono a dare fisicità alla voce grazie alla loro tenerezza, ai sorrisi stentati, al dolore trattenuto. Ognuno di quei volti è significativo, è il volto di chi ha avuto un suo posto preciso e necessario nella vita di Angelo esattamente come lui lo ha nelle loro vite. Fa male e bene vederlo, trasmette la sofferenza ma anche la fermezza di persone che... (continua)
Senza di voi sono solo uno zero
(continua)
inviata da Dq82 2/5/2019 - 09:27
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Noc w Ekwadorze

Noc w Ekwadorze
[2009]
Dall'album omonimo "Noc w Ekwadorze"
Il testo da tekstowo.pl

Oggi ci ha lasciato Izabela Skrybant-Dziewiątkowska
Wiem, że wciąż mnie szukasz
(continua)
inviata da krzyś 1/5/2019 - 14:43

Tuo kerta rajalle rauha

anonimo
Tuo kerta rajalle rauha
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat (Kanteletar)
Musica / Music / Musique / Sävel: trad.



Painting by Robert Ekman in 1867 called Lemminkäinen tulisella järvellä where Lemminkäinen asks help from Ukko ylijumala with crossing the lake in fire on his route to Pohjolan häät.
Ukko ylijumala (vasemmalla) R. W. Ekmanin Kalevala-maalauksessa Lemminkäinen tulisella järvellä (n. 1867).
Il Dio Ukko a cui Lemminkäinen (a destra) chiede aiuto. Dipinto di Robert Ekman (1867) intitolato Lemminkäinen tulisella järvella



The audio sample provided is the traditional melody to which all the poems of the Finnish national epic (Kalevala) as well as many of those included in Kanteletar can be sung.

Audio link to the melody of the song played by (kantele):

Oi Ukko [1] ylinen herra,
(continua)
inviata da Juha Rämö 1/5/2019 - 12:29
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Il mondo del lavoro

[2011]
Le stagioni cambiano posso farlo anch'io, e non è più tempo di piangersi addosso
(continua)
inviata da adriana 1/5/2019 - 09:42
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La chanson du revenu de base

[2013]

Sur l'air de La mauvaise réputation (Georges Brassens), voici une modeste contribution artistico-clownesque au service de l'émancipation humaine.
Dans cette société sans emploi
(continua)
inviata da adriana 1/5/2019 - 08:59
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Primo maggio

Primo maggio
[2000]

Album: Che cosa vedi
Dunque: quel giorno la catturai al volo
(continua)
inviata da adriana 1/5/2019 - 08:30
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Kofi

Kofi
(2019)

Kofi è il secondo singolo estratto dal nostro album "All'Inferno".

In un momento storico in cui il concetto di umanità sembra acquisire significati sempre più relativi, anche quello della democratica maggioranza viene messo in discussione. Noi non facciamo parte della maggioranza. Kofi non ne fa parte. E abbiamo voluto cantarlo forte, fino a strapparci le corde vocali.
Dodici anni un bambino africano
(continua)
30/4/2019 - 18:27
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Varjele Jumala soasta

anonimo
Varjele Jumala soasta
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: Kanteletar (https://en.wikipedia.org/wiki/Kanteletar)
Musica / Music / Musique / Sävel: trad.

The audio sample provided is the traditional melody to which all the poems of the Finnish national epic Kalevala) as well as many of those included in Kanteletar can be sung.
Varjele vakainen luoja,
(continua)
inviata da Juha Rämö 30/4/2019 - 15:39
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Il mare in mezzo ("Sul perché hanno i cellulari")

Il mare in mezzo (
2019
"Medioevo digitale"

Il mare in mezzo - “Ti prendi cura di te, chissà che grande e che bella l’Italia, chissà se in tutto quel mondo ogni tanto ti ricordi di me”.
Il tema centrale ci è caro: i migranti. Abbiamo deciso di raccontarlo con una canzone che parla "solo" di sentimenti. Niente provocazioni, perché il cuore ha un solo colore!
Pagina ufficiale facebook
C'è una macchia sul muro, una foto sul letto
(continua)
inviata da Dq82 29/4/2019 - 18:10
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Medioevo digitale

Medioevo digitale
2019
"Medioevo digitale"

Testo di Alberto Visconti ed Enrico Remmert
feat. Dj Grissino

“Il medioevo digitale uno tzunami di coglioni, lo prevedeva Umberto Eco che sarebbero stati legioni”.
La title track dell’album si apre con un riferimento esplicito ai #Nirvana è stata scritta a quattro mani con lo scrittore Enrico Remmert. E’ un brano di denuncia e di accusa nei confronti della società occidentale degli ultimi 20 anni. Lo spettro di Cobain incombe tra uno sberleffo alla Ferragni e una citazione di De André.
Pagina ufficiale facebook
Il Medioevo Digitale
(continua)
inviata da Dq82 29/4/2019 - 15:45
Percorsi: Genova - G8
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Il bombarolo

Il bombarolo
(2019)
Reinterpretazione de Il bombarolo di Fabrizio De André

È uscito in questi giorni Faber Nostrum, l'album di tributo a De André dei nuovi gruppi del cosiddetto "indie" italiano. Non l'ho ascoltato tutto, ma tra varie cover più o meno riuscite, più o meno fedeli, penso che Willie Peyote abbia fatto la cosa più giusta: ha riscritto completamente la canzone mantenendo solo l'ultima strofa e alcuni versi sparsi dell'originale e attualizzandola ai nostri tempi. Per questo non la inserisco come versione della canzone di De André ma come canzone autonoma.
Chi va dicendo in giro che ora sembro pazzo
(continua)
inviata da Lorenzo 28/4/2019 - 20:09
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Simonetta

Simonetta
[2019]

Singolo : Simonetta

Testo e Rap: Militant A
Feat.: Filippo Andreani

Simonetta Salacone (Roma, 21 gennaio 1945 – Roma, 26 gennaio 2017) è stata una dirigente ed educatrice, al pari di altre grandi figure del mondo della Scuola a lei contemporanee, ha saputo saldare in un territorio, l’impegno civile, il mandato istituzionale, ed i valori etici, dando vita, ai margini di un quartiere, ad una scuola equa ed accessibile a chi spesso ai margini vive. Una frontiera di cittadinanza. Ma anche un tipo di Scuola contrastato da chi invece, da sempre, costruisce muri anzichè ponti, barriere anzichè tutele. Per questi motivi, l’intitolazione in suo nome dell’Istituto che in qualche modo con lei è nato, resa possibile grazie al sostegno di numerose personalità della cultura, significa molto più di una semplice formalità amministrativa. Per coloro che hanno conosciuto, direttamente o indirettamente,... (continua)
Simonetta, Simonetta davi a tutti del tu
(continua)
28/4/2019 - 09:35
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Pianeta verde

Pianeta verde
[2017]
Cosma / Maroccolo / Casacci / Sinigaglia
Album / Albumi: Botanica
Siamo ospiti di un giardino
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 27/4/2019 - 22:01
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The Coffee Cola Song

The Coffee Cola Song
Canzone divertente, quasi infantile sulla stupidità dell'uomo civilizzato.
There are people in town, man, crazy people in town
(continua)
inviata da Donatella Leoni 27/4/2019 - 19:06
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Ida e Augusta

Ida e Augusta
[2017]

Album : Servizio d'ordine

Il racconto “Ida e Augusta” è stato scritto da Arturo Bertoldi ed è tratto dal libro
"Perché i vivi non ricordano gli occhi di…" pubblicato nel 2013 dall’Istituto Storico della Resistenza di Reggio Emilia nell’ambito del progetto “Viaggio della memoria”.



Augusta Ludäscher e Ida Roser

Nell’aprile del 1944 grazie a due donne Augusta Ludäscher e Ida Roser una strage annunciata fu evitata nel paese di Gombio.
La storia
Il 3 aprile 1944 inizia il rastrellamento di Gombio condotto da militari tedeschi della divisione Hermann Göring accompagnati da due compagnie della Guardia nazionale repubblicana di Reggio. I tedeschi erano gli stessi che avevano effettuato, due settimane prima, il rastrellamento e la strage di Cervarolo. Proseguendo il rastrellamento della montagna alla ricerca delle formazioni partigiane, erano giunti a Gombio, oggi frazione di Castelnovo... (continua)
Siamo Ida e Augusta, le due tedesche di Gombio.
(continua)
inviata da adriana 26/4/2019 - 11:27

Le Procès-verbal

Le Procès-verbal
Le Procès-verbal

Lettre de prison 24

31 mai 1935

Dialogue Maïeutique

La chanson, Lucien l’âne mon ami, s’intitule « Le Procès Verbal ». Et il me vient à l’esprit soudain cette question : « Combien y a-t-il de procès-verbaux dans le monde chaque heure, chaque jour, chaque année et ainsi de suite et dans toutes les autres ? ». J’en ai la tête qui chavire et plus encore quand je pense qu’ils sont tous conservés dans des archives.

Ah, les archives, Marco Valdo M.I. mon ami, j’en ai le tournis. Si on les empile à un endroit, elles doivent être plus grandes que l’Himalaya et dire que certains craignent les inondations ou les mouvements tectoniques qui engendrent les montagnes et les plissements de terrain. Mais les archives seront bien plus rapides, car nourries par les procès verbaux, copieusement, elles vont bientôt nous submerger, tous. C’est le délire de l’humanité de vouloir tout conserver... (continua)
Un critique d’art du futur
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 25/4/2019 - 16:50
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Il Russo

Il Russo
[2015]
Da una poesia di Dino Campana
Canti Orfici, 1914
From a poem by Dino Campana
Canti Orfici, 1914
Tirée d'un poème de Dino Campana
Canti Orfici, 1914
Dino Campanan runosta
Canti Orfici, 1914
Musica / Music / Musique / Sävel: Massimiliano Larocca
Voce recitante / Reciting voice / Récitation / Lausuva ääni: Hugo Race
Album / Albumi: Un mistero di sogni avverati

Massimiliano Larocca ha trasposto in questo brano tutte le emozioni devastanti che ne fanno forse il più bello e terribile degli interi Canti Orfici di Dino Campana. È la storia di un relitto umano, un prigioniero politico russo, violinista e pittore. Un compagno di prigionia di Dino Campana, incarcerato come lui in un convento di Bruxelles perché non poteva essere estradato, e infine ucciso, la cui penna, così simile a quella del poeta, «scorreva strideva spasmodica». Nella penna del Russo Campana piazza una cospicua... (continua)
Tombé dans l’enfer
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 24/4/2019 - 21:18
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Kun mun kultani tulisi

anonimo
Kun mun kultani tulisi
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: Kanteletar
Musica / Music / Musique / Sävel: trad.

This song, inspired by Riccardo Venturi's recent contribution, has little to do with antiwar themes and issues. Instead, its all about unconditional love, and if hatred is the fuel of war, love works exactly the opposite way. Therefore, I sincerely hope that this beautiful song will find its niche on this website.

This poem is known to exist in a total of 157 versions of which three are introduced here. The one best known in Finland is this VERSION 1 from Kanteletar, a collection of Finnish folk poetry gathered by Elias Lönnrot during several expeditions in the 1820s and 30s and first published in 1840.

Throughout centuries, the oral tradition of Finnish and Karelian folk poetry was kept alive and passed on from generation to generation by rune singers reciting, or actually singing, poems in simple and... (continua)
Kun mun kultani tulisi,
(continua)
inviata da Juha Rämö 24/4/2019 - 20:36
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Canção da terra

Canção da terra
[1964]
Scritta da Edu Lobo e Ruy Guerra
Nell'album d'esordio di Nara Leão, intitolato semplicemente "Nara"
Olorum dê
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/4/2019 - 23:03
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Pequenos deuses caseiros

Pequenos deuses caseiros
[1974]
Versi dello scrittore e poeta portoghese Sidónio Muralha (1920-1982), nella raccolta "Poemas de Abril", pubblicata nel 1974
Musica di Manuel Freire, nel suo album del 1993 intitolato "Pedra filosofal".
Pequenos deuses caseiros
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/4/2019 - 22:42

Walter Fillak

Walter Fillak
[23 aprile 2019]
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: Anonimo Toscano del XXI Secolo

Walter Fillak, nato a Torino il 10 giugno 1920, fu ben presto genovese. Studente liceale al Gian Domenico Cassini, fu espulso per motivi politici. Nel 1942, arrestato e deferito al Tribunale Speciale fascista; incarcerato poi a Regina Coeli, a Roma. Nel 1943 entra nei GAP con il nome di battaglia di “Gennaio”; diviene commissario politico della III Brigata Garibaldi “Liguria”. Raggiunge poi la Valle d'Aosta, dove combatte con il nome di battaglia di “Martin”; guida numerosi scontri con i Repubblichini nel Canavese e nel Biellese. Catturato a causa di una spiata assieme all'intero comando partigiano, viene condotto all'impiccagione dai nazifascisti. La mattina dell'esecuzione, la corda si spezza; i nazisti non hanno nessuna pietà, si procurano una nuova corda e portano a termine l'impiccagione. E' il 5 febbraio... (continua)
«Mio caro papà,
(continua)
23/4/2019 - 21:05

La guerre, c'est la misère

anonimo
La guerre, c'est la misère
Trovo questo testo su WikiParoles, associato ad un gruppo denominato Furens, del quale non ho altra informazione se non quella, deducibile da Discogs, che ha partecipato ad un paio di antologie della canzone francese dei primi due decenni del 900.

Credo quindi che si tratti del testo datato 1930 e interpretato da tal Georges Gratias nella raccolta "Anthologie sonore du socialisme [1789-1939]" edita da Frémeaux nel 1998.
Anche di Georges Gratias non so nulla, tranne che fu autore di ambito socialista e vicino al Front Populaire.
Sur la plaine aux grands blés mouvants
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/4/2019 - 14:48
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Le pauvre laboureur

anonimo
Le pauvre laboureur
Una canzone tradizionale del Jura francese (Bourgogne-Franche-Comté)
Come tutte le canzoni popolari, anche questa è riscontrabile in molteplici versioni
La registrazione più vecchia che mi è riuscito di trovare è datata 1930, interpretata da tal Reynaldo Hahn nella raccolta "Anthologie sonore du socialisme [1789-1939]" edita da Frémeaux nel 1998.
Sta anche nel secondo LP de La Bamboche, "Jeu à monter sans colle" del 1976
Qui veut savoir la vie
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/4/2019 - 13:58
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Vapenlös [Jag vill möta...]

Vapenlös [Jag vill möta...]
[1927]
Poesia di Karin Boye (1900-1941)
En dikt av Karin Boye (1900-1941)
A poem by Karin Boye (1900-1941)
Poème de Karin Boye (1900-1941)
Karin Boyen runo (1900-1941)
Musica / Musik / Music / Musique / Sävel: Jan Hammarlund
Album / Albumi: Vid Kajen



Questa è una poesia della grande Karin Boye. Del 1927, dalla raccolta Härdarna (“I focolari”). Karin Boye non è nuova a questo sito: è l'autrice di De dödsdömda, la poesia dedicata a Sacco e Vanzetti (tratta, peraltro, pure dalla raccolta Härdarna) messa in musica e cantata da Jan Hammarlund (sia in svedese che in italiano, in una traduzione fatta “a quattro mani” dal cantautore svedese e dal sottoscritto in una latteria di Firenze). La poetessa libertaria di Göteborg, suicidatasi all'età di 41 anni nello stesso anno in cui si tolsero la vita anche Virginia Woolf e Marina Cvetaeva, è nota, in Italia e nel resto del mondo, per il romanzo... (continua)
Rustad, rak och pansarsluten
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 23/4/2019 - 12:04
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Dino Campana

Dino Campana
[1997]

Album: Mon trésor
Pochi l'hanno capito, molti l'hanno deriso
(continua)
inviata da adriana 23/4/2019 - 08:20
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La Suisse

La Suisse
[1980]
Parole e musica di Christian e Francis Décamps
Nell'album "Vu d'un chien", il settimo per questo gruppo rock progressive francese
Testo trovato qui
Je suis pas l’genre de caractère
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/4/2019 - 21:39
Percorsi: Disertori
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Les cent quatre vingt pucelles

Les cent quatre vingt pucelles
[1975]
Una canzone tradizionale della Normandia ripresa e riarrangiata da Jean Blanchard de La Bamboche
Dall'album d'esordio del gruppo folk di Lione

Non so con esattezza a quale epoca risalga la canzone, probabilmente all'invasione inglese di Enrico V all'inizio del 400...
A Rouen il y a
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/4/2019 - 21:06
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Brich dem Hungrigen dein Brot (Cantata BWV 39)

Brich dem Hungrigen dein Brot (Cantata BWV 39)
[1726]

La cantata Brich dem Hungrigen dein Brot ("Dividi il pane con l'affamato") venne composta da Bach a Lipsia nel 1726 e fu eseguita per la prima volta il 26 giugno dello stesso anno per la prima domenica dopo la Trinità. Il testo deriva dal Libro di Isaia, capitolo 58, versi 7 ed 8, per il primo movimento, dalla Lettera agli Ebrei, capitolo 13 e verso 16, per il quarto movimento, dall'inno Kommt, laßt euch den Herren lehren del 1648 di David Denicke per l'ultimo, mentre i restanti movimenti sono basati su testo di autore sconosciuto.
Il tema del corale è Freu dich sehr, o meine Seele, codificato da Louis Bourgeois nella sua collezione di salmi del 1551. Bourgeois sembra essere stato influenzato dalla canzone popolare Ne l'oseray je dire, trascritta nel celebre Manuscrit de Bayeux (XV° sec.)
Testo trovato su Bach Cantatas
ERSTER TEIL
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/4/2019 - 20:23
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Jag hatar patriarkatet

Jag hatar patriarkatet
[1975]
Text och musik / Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Jan Hammarlund
Album / Albumi: Landet jag är van vid


”Jag hatar patriarkatet” är en sång som nog kräver sin speciella situation för att bli uppskattad. Det var djärvt att använda ordet “bögar” på den tiden och det förbigick med tystnad. Främst blev jag kritiserad för att jag använde ett sådant ord som “patriarkatet” - det visste ju minsann ingen vad det var, “dessutom är klasskampen överordnad kampen för kvinnans frigörelse” etc etc.

Jan Hammarlund, Alla mina sånger, 2005, s. 27

”Odio il patriarcato” è una canzone che ancora ha bisogno di essere considerata nel suo speciale contesto per essere apprezzata. A quell'epoca era un'arditezza usare una parola come “bögar” [tradotta come “gay” sia in italiano che in inglese; ma ha un senso più volgare in svedese, come “froci”, ndt], ma la cosa... (continua)
Jag hatar patriarkatet, ska säga er varför.
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 22/4/2019 - 09:50
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Lob des Revolutionärs

Lob des Revolutionärs
Francesco Mazzocchi
ELOGIO DEL RIVOLUZIONARIO
(continua)
inviata da Francesco Mazzocchi 22/4/2019 - 09:27
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Baba O'Riley

Baba O'Riley
Wasteland è anche il titolo di un poema di Thomas S. Eliot, che in italiano è tradotto come La Terra desolata.

Io avrei pensato a
It's only teenage wasteland

È solo un adolescente in una terra desolata.

Questo perché credo che il soggetto sia teenage
oltretutto è al singolare e non al plurale).

Se il soggetto fosse la terra desolata
È solo una terra desolata per l'adolescente.

Grazie per il lavoro che fate.
Riccardo DV
Riccardo DV 22/4/2019 - 02:04
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McDonald Trump

McDonald Trump
(2019)
Album Soundtrack To The Struggle 2

In, McDonald Trump, Lowkey is doing what he is most popular for: Calling out the bad politicians. But especially in this one you could see him more vigorous and aggressive than ever. Similar to Obama Nation, Lowkey decides to point out all the negatives in Trump that people might not have noticed yet.

genius

Come McDonald, Trump ti nutre con la spazzatura.
McDonald Trump, Mc-McDonald Trump
(continua)
22/4/2019 - 00:01
Percorsi: Donald Trump




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