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Mama ana ahabak

Mama ana ahabak
bella grande profonda emozionante
lino albanese 9/1/2009 - 18:16

Il ritorno

Il ritorno
NATALE PARABELLUM (2002)
Lizard/La luna e i falò
(testo e musica: D. Camerin)


L'esigenza di questo lavoro è cercare di descrivere la condizione umana del singolo, in particolare nella nostra epoca. Il fondale di quest'opera è la guerra; che è vista, nella sua spietatezza e follia, come l'estremo limite esprimibile della persona (e pertanto presente, almeno nel lato oscuro della coscienza, in ciascuno di noi). I brani dell'opera sono dieci, più un’introduzione, e coprono dieci giorni di un Natale di guerra.

Il periodo storico è volutamente non precisato, anche se l'ambientazione è propria della Seconda Guerra Mondiale. In un'opera così, la musica deve forzatamente essere funzionale alle parole usate, semmai (dato che i motivi strumentali sono due, più parte di un terzo) può servire per alleggerire la tensione e la drammaticità insite nel lavoro.

1.Introduzione
2.Gott Mit Uns!
3.24... (continua)
Ai patrii confini le tradotte
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 9/1/2009 - 17:38
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Gott Mit Uns! (Ripresa) - La rivolta -

Gott Mit Uns! (Ripresa) - La rivolta -
NATALE PARABELLUM (2002)
Lizard/La luna e i falò
(testo e musica: D. Camerin)


L'esigenza di questo lavoro è cercare di descrivere la condizione umana del singolo, in particolare nella nostra epoca. Il fondale di quest'opera è la guerra; che è vista, nella sua spietatezza e follia, come l'estremo limite esprimibile della persona (e pertanto presente, almeno nel lato oscuro della coscienza, in ciascuno di noi). I brani dell'opera sono dieci, più un’introduzione, e coprono dieci giorni di un Natale di guerra.

Il periodo storico è volutamente non precisato, anche se l'ambientazione è propria della Seconda Guerra Mondiale. In un'opera così, la musica deve forzatamente essere funzionale alle parole usate, semmai (dato che i motivi strumentali sono due, più parte di un terzo) può servire per alleggerire la tensione e la drammaticità insite nel lavoro.

1.Introduzione
2.Gott Mit Uns!
3.24... (continua)
Son morti di fame di sonno
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 9/1/2009 - 17:36

A Nation Is Dying

In 110 ammassati in una casa e bombardati
l'Onu denuncia il massacro di 30 civili

da La Repubblica, 9 gennaio 2009

[...] Il 4 gennaio scorso, raccontano testimoni oculari citati dal Coordinamento degli Affari umanitari dell'Onu (Ocha), centodieci persone, oltre la metà bambini, sono stati radunati in un edificio a un piano dai militari dell'esercito israeliano. Si trattava di famiglie che erano rimaste senza casa nei primi giorni di bombardamenti aerei in quella che è una delle zone più duramente colpite dall'offensiva israeliana.

Da un giorno l'esercito era penetrato via terra, e sono stati proprio i soldati a raccomandare ai profughi di restare chiusi dentro "per la loro stessa sicurezza". Il giorno dopo, la casa è stata sottoposta a un violento bombardamento. Sono morti così almeno trenta palestinesi [...]
Alessandro 9/1/2009 - 15:43
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In A Crisis

In A Crisis
[2000]
Album "Give Too Much", che contiene brani dell'unico precedente lavoro dei WEW, il self titled del 1991, più alcuni altri sempre risalenti ai primi anni '90

Il brano è stato recentemente riproposto dai Jefferson Starship ("Jefferson's Tree of Liberty", 2008)
(Alessandro)
I rolled over in bed to touch her head
(continua)
inviata da Alessandro 9/1/2009 - 14:19
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Dark Ages

Dark Ages
[2000]
Album "Give Too Much", che contiene brani dell'unico precedente lavoro dei WEW, il self titled del 1991, più alcuni altri sempre risalenti ai primi anni '90
What time is it, boys and girls?
(continua)
inviata da Alessandro 9/1/2009 - 14:16
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Break The Law

[2000]
Album "Give Too Much", che contiene brani dell'unico precedente lavoro dei WEW, il self titled del 1991, più alcuni altri sempre risalenti ai primi anni '90
By order of the King of the United States
(continua)
inviata da Alessandro 9/1/2009 - 14:14
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Apathy And Ignorance

[2000]
Album "Give Too Much", che contiene brani dell'unico precedente lavoro dei WEW, il self titled del 1991, più alcuni altri sempre risalenti ai primi anni '90
In the land where nothing's sacred
(continua)
inviata da Alessandro 9/1/2009 - 14:11
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Genesis Hall

Genesis Hall
[1969]
Dal capolavoro "Unhalfbricking"

Scritta da Richard Thompson che nel 1969 aveva solo 20 anni e preconizzava la rivoluzione contro i padri "che cavalcano con gli sceriffi" e contro i potenti che affamano il popolo...

... ma verrà il giorno in cui il popolo calpestato si vendicherà delle crudeltà subìte!

Una canzone ripresa anche dai Jefferson Starship nel loro ultimo lavoro, "Jefferson's Tree of Liberty" (2008)...
My father he rides with your sheriffs
(continua)
inviata da Alessandro 9/1/2009 - 11:42
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Cowboy On The Run

Cowboy On The Run
[1975]
Album "Solid Silver"
Lyrics by Dino Valenti

Brano recentemente riproposto dai Jefferson Starship (di cui fa parte David Freiberg, former member dei QMS) nell'album "Jefferson's Tree of Liberty" uscito nel settembre 2008.
Sometimes I dream of a world without war:
(continua)
inviata da Alessandro 9/1/2009 - 11:21

Il sesto giorno

Il sesto giorno
NATALE PARABELLUM (2002)
Lizard/La luna e i falò

(testo: Siniša Pavić musica: Siniša Pavić D. Camerin)

Il brano “A sad addio”, contenuto ne “Il sesto giorno”, è tratto dalla colonna sonora della serie “Vruć vetar” di Siniša
Pavić.


L'esigenza di questo lavoro è cercare di descrivere la condizione umana del singolo, in particolare nella nostra epoca. Il fondale di quest'opera è la guerra; che è vista, nella sua spietatezza e follia, come l'estremo limite esprimibile della persona (e pertanto presente, almeno nel lato oscuro della coscienza, in ciascuno di noi). I brani dell'opera sono dieci, più un’introduzione, e coprono dieci giorni di un Natale di guerra.

Il periodo storico è volutamente non precisato, anche se l'ambientazione è propria della Seconda Guerra Mondiale. In un'opera così, la musica deve forzatamente essere funzionale alle parole usate, semmai (dato che i motivi strumentali... (continua)
Jednom odletjet’ će ptice
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 9/1/2009 - 10:27
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We Will Not Go Down

We Will Not Go Down
A blinding flash of white light
(continua)
9/1/2009 - 10:15

Emilio in trincea

Emilio in trincea
NATALE PARABELLUM (2002)
Lizard/La luna e i falò
(testo e musica: D. Camerin)


L'esigenza di questo lavoro è cercare di descrivere la condizione umana del singolo, in particolare nella nostra epoca. Il fondale di quest'opera è la guerra; che è vista, nella sua spietatezza e follia, come l'estremo limite esprimibile della persona (e pertanto presente, almeno nel lato oscuro della coscienza, in ciascuno di noi). I brani dell'opera sono dieci, più un’introduzione, e coprono dieci giorni di un Natale di guerra.

Il periodo storico è volutamente non precisato, anche se l'ambientazione è propria della Seconda Guerra Mondiale. In un'opera così, la musica deve forzatamente essere funzionale alle parole usate, semmai (dato che i motivi strumentali sono due, più parte di un terzo) può servire per alleggerire la tensione e la drammaticità insite nel lavoro.

1.Introduzione
2.Gott Mit Uns!
3.24... (continua)
Terra secca nelle man
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 9/1/2009 - 10:09

Il convoglio dei reduci

Il convoglio dei reduci
NATALE PARABELLUM (2002)
Lizard/La luna e i falò
(testo e musica: D. Camerin)


L'esigenza di questo lavoro è cercare di descrivere la condizione umana del singolo, in particolare nella nostra epoca. Il fondale di quest'opera è la guerra; che è vista, nella sua spietatezza e follia, come l'estremo limite esprimibile della persona (e pertanto presente, almeno nel lato oscuro della coscienza, in ciascuno di noi). I brani dell'opera sono dieci, più un’introduzione, e coprono dieci giorni di un Natale di guerra.

Il periodo storico è volutamente non precisato, anche se l'ambientazione è propria della Seconda Guerra Mondiale. In un'opera così, la musica deve forzatamente essere funzionale alle parole usate, semmai (dato che i motivi strumentali sono due, più parte di un terzo) può servire per alleggerire la tensione e la drammaticità insite nel lavoro.

1.Introduzione
2.Gott Mit Uns!
3.24... (continua)
A passo lento
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 9/1/2009 - 10:06

Bojako - Bono

Bojako - Bono
NATALE PARABELLUM (2002)
Lizard/La luna e i falò
Testo e musica: D. Camerin


L'esigenza di questo lavoro è cercare di descrivere la condizione umana del singolo, in particolare nella nostra epoca. Il fondale di quest'opera è la guerra; che è vista, nella sua spietatezza e follia, come l'estremo limite esprimibile della persona (e pertanto presente, almeno nel lato oscuro della coscienza, in ciascuno di noi). I brani dell'opera sono dieci, più un’introduzione, e coprono dieci giorni di un Natale di guerra.

Il periodo storico è volutamente non precisato, anche se l'ambientazione è propria della Seconda Guerra Mondiale. In un'opera così, la musica deve forzatamente essere funzionale alle parole usate, semmai (dato che i motivi strumentali sono due, più parte di un terzo) può servire per alleggerire la tensione e la drammaticità insite nel lavoro.

1.Introduzione
2.Gott Mit Uns!
3.24... (continua)
Burian
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 9/1/2009 - 10:03

24 Dicembre

24 Dicembre
NATALE PARABELLUM (2002)
Lizard/La luna e i falò

Testo e musica: D. Camerin


L'esigenza di questo lavoro è cercare di descrivere la condizione umana del singolo, in particolare nella nostra epoca. Il fondale di quest'opera è la guerra; che è vista, nella sua spietatezza e follia, come l'estremo limite esprimibile della persona (e pertanto presente, almeno nel lato oscuro della coscienza, in ciascuno di noi). I brani dell'opera sono dieci, più un’introduzione, e coprono dieci giorni di un Natale di guerra.

Il periodo storico è volutamente non precisato, anche se l'ambientazione è propria della Seconda Guerra Mondiale. In un'opera così, la musica deve forzatamente essere funzionale alle parole usate, semmai (dato che i motivi strumentali sono due, più parte di un terzo) può servire per alleggerire la tensione e la drammaticità insite nel lavoro.

1.Introduzione
2.Gott Mit Uns!
3.24... (continua)
E` partito una mattina
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 9/1/2009 - 09:57
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Gott Mit Uns!

Gott Mit Uns!
NATALE PARABELLUM (2002)
Lizard/La luna e i falò


L'esigenza di questo lavoro è cercare di descrivere la condizione umana del singolo, in particolare nella nostra epoca. Il fondale di quest'opera è la guerra; che è vista, nella sua spietatezza e follia, come l'estremo limite esprimibile della persona (e pertanto presente, almeno nel lato oscuro della coscienza, in ciascuno di noi). I brani dell'opera sono dieci, più un’introduzione, e coprono dieci giorni di un Natale di guerra.

Il periodo storico è volutamente non precisato, anche se l'ambientazione è propria della Seconda Guerra Mondiale. In un'opera così, la musica deve forzatamente essere funzionale alle parole usate, semmai (dato che i motivi strumentali sono due, più parte di un terzo) può servire per alleggerire la tensione e la drammaticità insite nel lavoro.

1.Introduzione
2.Gott Mit Uns!
3.24 Dicembre
4.Bojako - Bono
... (continua)
Silenzio sacramento
(continua)
inviata da adriana 9/1/2009 - 09:43
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Kołysanka dla synka w krematorium

Kołysanka dla synka w krematorium
Version italienne – NINNA NANNA DEL CREMATORIO – Leoncarlo Settimeli – 2006
d'une chanson en yiddish de Aaron Liebeskind, traduite et chantée en polonais par
Alex Kulisiewicz

En 1942, Aaron Liebeskind, un jeune horloger de Bilgoraj en Pologne avait été contraint de connaître l'assassinat de sa femme, Edith, et de son fils de 3 ans au camp de concentration de Treblinka . Il supplia le contremaître du crématoire de le laisser passer la nuit à veiller le corps de son fils. Aaron s'agenouilla à côté du corps de son enfant et composa les paroles de sa berceuse dans sa tête. Durant la nuit, cet homme de vingt-quatre ans devint tout gris. Il réussit miraculeusement à s'échapper de Treblinka, mais il fut capturé à nouveau et envoyé à Sachsenhausen où il rencontra et devint l'ami d' Alex Kulisiewicz. Aaron raconta à Alex son histoire et lui chanta la chanson en Yiddish, qu'Alex traduisit immédiatement... (continua)
BERCEUSE DU CRÉMATOIRE
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 9/1/2009 - 09:31
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Mai 40

Mai 40
Guys you have a typo in the posted lyrics of Mai 40: the line that reads:"Les femmes s'accrochaient à leurs armes" is in fact:"Les femmes s'accrochaient à leurs larmes" which would translate into "the women clung to their tears" instead of "the women clung to their weapons" (not the fault of the translator but must be corrected). You can check the books where Brel lyrics are published - they used to be all available over www.paroles.net but not anymore.
Nassim 9/1/2009 - 07:42

ARTE CONTRO LA GUERRA / ANTIWAR ART

ARTE CONTRO LA GUERRA / ANTIWAR ART
Ciao, siamo una art-zine tutta italiana, la Chiamata alle Arti, che ogni due mesi raccoglie opere da tutto il mondo, che rispondano ad uno stesso tema.
Potete saperne di piu' direttamente qui: http://www.psdrevolution.it/forum/inde...

Il tema della prossima uscita, con scadenza il 15 Gennaio, E' War! e ci piacerebbe usare il materiale di questa pagina, per scrivere un redazionale di apertura.
Ovviamente l'articolo ti sara' attribuito in pieno, aggiungendo il vostro nome o il nickname, con link all' email e/o al vostro sito.

Contattatatec per maggiori dettagli. Potete vedere tutte le passate edizioni della artzine, qui: http://www.psdrevolution.it/forum/inde...
Sauro Pasquini 8/1/2009 - 22:27
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Mio nonno partì per l'Ortigara

Mio nonno partì per l'Ortigara
Caro Riccardo, ti ringrazio moltissimo per la traduzione ungherese di questo canzone, proprio di questo canzone tanto caro a te, e per la dedica personale. Sono profondamente commozionato, non trovo le parole.

Permettimi di mandarti in cambio i due canzoni “contro la guerra” dei miei due nonni ungheresi (uno di origine cecco, mentre l’altro ruteno, solo per illustrare meglio l’assurdità della situazione), cantati nella stessa guerra, l’uno in Russia, mentre l’altro – appunto nelle trincee alpine dell’Italia, probabilmente solo pochi chilometri dal tuo nonno. In ungherese: http://wangfolyo.blogspot.com/2009/01/... , in italiano: http://riowang.blogspot.com/2009/01/la... , in inglese: http://riowang.blogspot.com/2009/01/mo... .

Un grandissimo köszönöm, e un abbraccio forte,
Tamás
Tamás Sajó 8/1/2009 - 21:06
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Lásko!

Lásko!
Salve a tutti. Seguo il sito da qualche tempo ma per mancanza di tempo non ho modo di parteciparvi attivamente.
Sono rimasto molto colpito dalla "discussione" tra Martina e Riccardo e vorrei dire la mia, se possibile.
Secondo me, ogni frequentatore di un sito (e relativo forum) libero ha il diritto di esprimere il proprio pensiero. E su questo mi pare che tutti concordiamo. Ma dove sta scritto che quando non si è d'accordo bisogna per forza proporre cose migliori? Si può semplicemente non essere d'accordo, punto e basta.
Questo comunque non è il caso di Martina che, mi pare, ha anche motivato molto chiaramente il suo dissenso. Inoltre ha aggiunto che secondo lei ogni traduzione ed adattamento dovrebbero essere il più fedele possibile all'originale. Altrimenti, dico io, rappresenterebbe solo una rozza copia camuffata da presunto "capolavoro".
Se proprio si vuole creare qualcosa di bello... (continua)
8/1/2009 - 20:51
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1000 Years War

1000 Years War
[2006]
When the rains came
(continua)
inviata da Alessandro 8/1/2009 - 13:12
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Holy War

Holy War
[2008]
EP "Lie To Me"
Oh, what a waste.
(continua)
inviata da Alessandro 8/1/2009 - 11:45
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Oriente

Oriente
Album: "Novo Mesto" (2008)
Il sole è una stella che scalda ed abbronza
(continua)
inviata da Donquijote82 8/1/2009 - 08:18
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Guardando in faccia il sole

Guardando in faccia il sole
2007
Tre colori

Con la partecipazione di Marino e Sandro Severini dei Gang
Non ci ha segnati il tempo, lo stesso sguardo intenso
(continua)
inviata da Donquijote82 8/1/2009 - 08:00
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Aida

Aida
mi piacevano le canzoni di rino gia da ragazzino e mi piacciono ora che ho quasi 50 anni mi chiedo:" ma sarà stata tutta farina del suo sacco ?"
Silvano 7/1/2009 - 22:01
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L'anno che verrà

L'anno che verrà
La canzone se devo dire la verità non mi è piaciuta perchè parla della guerra che un suo amicoè la e non ha tanto unsenso e lui nianche parlare....
(valentina)

Cara Valentina, rispettiamo ovviamente il tuo parere, ma che non ti piace questa canzone è l'unica cosa che abbiamo capito...potresti per favore essere più chiara? Grazie! [CCG/AWS Staff]
7/1/2009 - 20:13
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Au pays où se fait la guerre

Au pays où se fait la guerre
Brano per voce e pianoforte, composto nel 1869-70 da Henri Duparc su testo di Théophile Gautier; rifatto nel 1911-13 e orchestrato nel 1876.
Lo si trova anche su youTube
Au pays où se fait la guerre
(continua)
inviata da Renato Stecca 7/1/2009 - 18:50

La vittoria di Spartaco

La vittoria di Spartaco
Version française – La Victoire de Spartacus – Marco Valdo M.I. – 2009
Chanson italienne – La Vittoria di Spartaco – Joe Fallisi

« Un matin, je m'éveille soudain et j'ai dans les yeux cette image : le camarade thrace ( Salut, grand Spartacus !) est debout à la proue, le visage baigné par la brise marine. Il chante vers le ciel très pur et avec lui tout le peuple, tandis que les dernières étoiles disparaissent à l'horizon qu'empourpre le soleil. Les pirates levantins ont tenu parole, les navires sillonnent la mer vers les côtes siciliennes. L'histoire n'est pas encore écrite... »

De fait, Spartacus (on est en – 72) repoussé dans le Sud de la Calabre, coincé à Reggio, s'en remit aux pirates siciliens pour traverser le détroit, échapper aux légions de Crassus pour reprendre des forces et réorganiser la révolte durant l'hiver. La réalité historique fut que les pirates refusèrent leur aide... (continua)
LA VICTOIRE DE SPARTACUS
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 7/1/2009 - 12:58
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Far Away

Far Away
[2002]
Album "One Beat"

Un brano sull'11 settembre 2001. Mentre i volontari cercano di salvare vite umane dalle torri colpite, il presidente Bush si nasconde in un luogo top-secret
7:30 am nurse the baby on the couch
(continua)
inviata da Alessandro 7/1/2009 - 11:30
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This Is My Song

This Is My Song
Un oscuro poeta originario della california, tale Lloyd Stone, scrisse questa canzone nel 1934 ispirandosi alle musiche dell'"Opera 26 Finlandia", il poema sinfonico scritto tra 1899 e 1900 dal compositore finlandese Jean Sibelius.
La terza strofa fu aggiunta dalla teologa metodista americana Georgia Elma Harkness.

Interpretata da Mary Travers dal suo disco del 1972 intitolato “Morning Glory”.
This is my song, Oh God of all the nations,
(continua)
inviata da Alessandro 7/1/2009 - 11:09

La ballata dei quattro elementi

La ballata dei quattro elementi
A me sembra abbastanza carina.. Una canzone che calza a pennello con il nostro delicato periodo storico.
Si può ascoltare su myspace
Quante volte ho cercato io di trovare un senso al ruggire dei cannoni e poi all'odio nei cuori
(continua)
inviata da Davide Petrussi 7/1/2009 - 10:10
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Johnny Come Lately

Johnny Come Lately
[1988]
Album "Copperhead Road"

"Johnny Come Lately" (performed with The Pogues ) compares the experience of US servicemen fighting in World War II with those in the Vietnam War, and contrasts the differing receptions they received on returning home.

Nel 1986 Steve Earle incontra i Pogues con cui deciderà di collaborare per un brano del suo disco “Copperhead Road”. Johnny Come Lately, termine che può essere tradotto come "l’ultimo arrivato", è una canzone che descrive il ritorno a casa dei veterani di guerra. In essa vengono comparate le esperienze dei soldati che prestarono servizio durante la seconda guerra mondiale con quelle dei combattenti in Vietnam, descrivendo i contrasti di una diversa accoglienza al rientro.

Johnny Come Lately - The Strange Boat
I'm an American, boys, and I've come a long way
(continua)
inviata da Alessandro 7/1/2009 - 09:04
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Nuvole a Vinca

Nuvole a Vinca
Bella canzone, bellissima. Ci ricorda le stragi della borghesia contro la "plebaglia". I "democratici"! Amici dei nazi!
pol 7/1/2009 - 08:51




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