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Onda callejera

Onda callejera
[2005]
Scritta da David Hidalgo e William Garcia
In "Chávez Ravine", concept album di Ry Cooder interamente dedicato alla storia dell'omonimo barrio latino di Los Angeles, che nei primi anni 60, dopo anni di battaglie e mobilitazioni dei suoi abitanti, venne raso al suolo per fare spazio allo stadio della squadra di baseball dei Dodgers.

"Ravine" significa "gola, burrone". Tal Julian Chavez del New Mexico fu il primo proprietario di quei terreni alla periferia nord di Los Angeles. Nell'800 le baracche di Chávez Ravine ospitavano i poveracci colpiti dalle epidemie di vaiolo, più tardi vi si insediarono altri poveracci, migranti da Messico e centro America, che non trovavano accoglienza in altri quartieri della metropoli.

Nei primi decenni del 900 Chávez Ravine divenne un vero e proprio quartiere, per quanto degradato, costituito in tre comunità, La Loma, Palo Verde e Bishop. Alla fine... (continua)
Era la medianoche
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/12/2018 - 21:28
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Amado amigo

Amado amigo
[1975]
Documento (1986)

Scritta da Sergio Vesely, classe 1958, musicista, militante di sinistra nel Cile della dittatura. Fu arrestato e detenuto nel campo di concentramento chiamato Melinka che si trova a Puchuncaví, nella regione di Valparaíso, e poi nel 1976 fu espulso dal paese e costretto all'esilio in Germania occidentale, dove vive ancora.
Nel suo album "Documento" pubblicato nel 1986.
Testo trovato su Cantos Cautivos

Testimonianza di vita carceraria, quella di prigionieri politici nel Cile dopo l'avvento della dittatura di Pinochet
Amado amigo,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/11/2018 - 20:29
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A Chitón

A Chitón
(2018)
Game over

Game Over si apre con la coinvolgente “A Chitón” ricca di influenze latine che si mescolano allo ska-punk e parla di dittatori, repressioni e leggi fatte esclusivamente per censurare e reprimere.
punkadeka
Callad
(continua)
inviata da Dq82 23/11/2018 - 11:18
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La Fábrica

La Fábrica
(2018)
Game over
No te puedes quejar
(continua)
inviata da Dq82 23/11/2018 - 11:06
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Zamba para no morir

Zamba para no morir
[1966]
Scritta da Alfredo Rosales, Hamlet Lima Quintana e Norberto Ambrós.
Una canzone divenuta popolarissima nella versione de La Negra Sosa, ad iniziare dal suo disco "Yo no canto por cantar" del 1966, un titolo che, non a caso, è anche l'incipit di Manifiesto, la celeberrima canzone di Víctor Jara che dà il titolo al suo album incompiuto – che doveva intitolarsi "Tiempos que cambian" – realizzato a Londra l'anno seguente al suo assassinio, grazie ad un giornalista svedese, Jan Sandquist, che si era prestato a salvare i nastri che sarebbero stati certamente distrutti dai militari di Pinochet.

Questa splendida canzone – finora incredibilmente assente, seppur più volte citata, sulle CCG/AWS – varrebbe forse di per se stessa l'inserimento, ma a maggior ragione perchè nel canto dei prigionieri politici cileni assunse una valenza particolare: "era il tempo dei fiori e dei frutti, ma l'ascia... (continua)
Romperá la tarde mi voz
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/11/2018 - 22:07
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Lamento a la muerte del perro Augusto

Lamento a la muerte del perro Augusto
[1975]
Documento (1986)

Scritta da Sergio Vesely, classe 1958, musicista, militante di sinistra nel Cile della dittatura. Fu arrestato e detenuto nel campo di concentramento chiamato Melinka che si trova a Puchuncaví, nella regione di Valparaíso, e poi nel 1976 fu espulso dal paese e costretto all'esilio in Germania occidentale, dove vive ancora.
Nel suo album "Documento" pubblicato nel 1986.
Testo trovato su Cantos Cautivos

Una canzone che racconta di un cane randagio che nel campo di Melinka era diventato la mascotte dei detenuti politici. Lo avevano chiamato Augusto. Augusto el Perro, Augusto il Cane, in spregio a Pinochet. Quando nel 1975 i detenuti vennero trasferiti in una struttura carceraria a Puchuncaví, il cane Augusto, abituato a scorrazzare liberamente e ostile alle guardie che lo avevano sempre maltrattato, si rifiutò di essere trasferito, di essere chiuso in una cella... fu subito abbattuto da un ufficiale.
Un hambriento perro vagabundo
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/11/2018 - 18:51
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El barco de papel

El barco de papel
(1973)
Parole e musica di Julio Numhauser
dall'album Tu sueño es mi sueño, tu grito es mi canto

Secondo il sito Cantos Cautivos era una delle canzoni più importanti cantante nei campi di detenzione della dittatura di Pinochet. Quando qualcuno veniva liberato o c'erano infornazioni credibili che qualche prigioniero veniva mandato in esilio, un coro enorme cantava questa canzone in un potente unisono.

One of the most important songs of the detention centres. Impossible to count how many times we sang it. Every time someone was released from a detention camp or there was credible information that a person would be sent to exile, a gigantic chorus would sing this song, in a powerful unison.
Cantos Cautivos
Se va el barco de papel,
(continua)
17/11/2018 - 15:57
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Tres locuras

Tres locuras
(2018)

La canzone finale del film La noche de 12 años del regista Alvaro Brechner.


Una buia notte lunga dodici anni. Notte passata in carceri disumane, avamposti freddi e inospitali trasformati in prigioni, celle puzzolenti. Uruguay, 1973. Il futuro presidente del paese Pepe Mujica viene arrestato insieme ad altri due compagni tupamaros durante un’azione segreta con l’evidente scopo di annientare l’opposizione. L’obiettivo non è però uccidere i resistenti, fatto che potrebbe scatenare rivolte, piuttosto farli diventare pazzi.

Le giornate dei prigionieri sono segnate dal vuoto, dalla totale assenza di riferimenti. Nessuna notizia arriva loro. Non possono parlarsi, incontrarsi, scrivere. Tre uomini in balia del nulla, sostenuti esclusivamente dagli ideali politici e da una profonda umanità che anche nelle peggiori condizioni fa loro provare empatia persino per i carcerieri. Un tragitto... (continua)
Para los que vengan
(continua)
13/11/2018 - 23:42
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Dansa de l'odi sobre la tomba de Franco

Dansa de l'odi sobre la tomba de Franco
DANZA DEL ODIO SOBRE LA TUMBA DE FRANCO
(continua)
1/11/2018 - 22:34
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Rata de dos patas

Rata de dos patas
[Fine anni 80/inizio anni 90]
Scritta da Manuel Eduardo Toscano, cantautore e compositore messicano
Interpretata superbamente da Francisca Viveros Barradas, meglio conosciuta come Paquita la del Barrio, attrice e cantante del genere ranchera, pure lei nativa del Veracruz come Toscano.
Recentemente reinterpretata dallo statunitense Marc Ribot nel suo album "Songs Of Resistance 1942 – 2018"

Un'invettiva feroce che – senza dirlo - Manuel Eduardo Toscano scrisse all'indirizzo dell'allora presidente messicano Carlos Salinas de Gortari, PRIista, prototipo dell'uomo politico corrotto.

Ultraliberista al soldo degli USA, Salinas de Gortari fu il fautore dell'accordo di libero scambio (NAFTA) tra Messico, USA e Canada, quello contro cui si sollevarono in armi i neozapatisti dell'EZLN in Chiapas. La rivolta zapatista del gennaio 1994 salutò Salinas de Gortari nel suo ultimo anno di mandato. In... (continua)
Rata inmunda
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/11/2018 - 21:07
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Basta Ya!

Basta Ya!
1984

Testo e musica di Mario Salazar
Al ver el diario en la mañana hoy
(continua)
inviata da Ceil Herman 30/10/2018 - 16:21
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Marenostro

Marenostro
Pensando a cosa è diventato il Mediterráneo di Serrat ho provato a fare questa traduzione. Gustavo ha gentilmente messo a posto alcuni particolari.
MAR NUESTRO
(continua)
20/10/2018 - 16:00
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Sacar la voz

Sacar la voz
Album: La Bala (2012)
feat. Jorge Drexler

Respirare e tirare fuori la voce per protestare, per denunciare tutte le ingiustizie. Per capire a cosa si riferisce, guardate il video!
Respirar para sacar la voz
(continua)
5/10/2018 - 21:54
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Pacto de Estado

Pacto de Estado
2017
Arde la kalle

feat. Pulpul de Ska-p
Como el Sol de enero
(continua)
inviata da Dq82 1/10/2018 - 18:55
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Kara o Kruz

Kara o Kruz
2013
Otra vuelta de tuerka
Mientras media humanidad está llorando de hambre,
(continua)
inviata da Dq82 1/10/2018 - 18:51
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Cruz, Oro y Sangre

Cruz, Oro y Sangre
(2018)
Game over

Canzone contro i crimini colonialisti contro i popoli nativi del continente americano che vengono celebrati il 12 ottobre nel cosiddetto Día de la Hispanidad.
Un día de otoño gris se consumó la maldición
(continua)
30/9/2018 - 23:44
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Ahora soy #43 (Canción de Ayotzinapa)

«Hijo, ¿qué quieres ser de grande?»
(continua)
inviata da Dq82 19/9/2018 - 10:56
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Yo soy Ayotzinapa

Barrio Mexicano
2014
SIN REVOLUCION NO HAY FIESTA
¡Somos Ayotzinapa!
(continua)
inviata da Dq82 18/9/2018 - 17:54
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Bella Ciao

anonimo
Bella Ciao
6f. Bella chao (versione spagnola di Diego Moreno)
6f. Bella chao (Spanish version by Diego Moreno)




La versione di Diego Moreno è, in linea di massima, una derivazione delle versioni spagnole già esistenti, solo con qualche piccolissima modifica. Quel che la rende veramente importante, è che è la versione utilizzata originariamente per “La casa de papel” (La casa di carta), il serial spagnolo che ha ottenuto un successo planetario e che, va detto, ha fatto conoscere Bella Ciao anche laddove non era mai stata conosciuta, rendendola una canzone globale.

Diego Moreno's version is basically an offspring of the already existing versions in Spanish, only with a number of definitely slight changes. What makes it really important, is its original use for the Spanish TV serial “La casa de papel” (Paper house), a planetary success that made the song globally known even in parts of the world where it was virtually unknown. [RV]
Esta mañana, me he levantado,
(continua)
inviata da Dq82 13/9/2018 - 18:34
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Jaque al Rey

Jaque al Rey
(2018)
Game over

Un nuovo episodio delle simpatiche canzoni dedicate alla casa regnante spagnola, tra cui ricordiamo Una historia real, Jo vull ser rei, Los Borbones son unos ladrones, Muerte a los borbones e naturalmente Simpático holgazán. Dal nuovissimo album del ritorno dello storico gruppo ska madrileno.
¡No me toques los borbones!
(continua)
8/9/2018 - 23:20
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Si Dios fuera negro

Si Dios fuera negro
1980
Si Dios fuera negro

Una salsa ironica, frutto della collaborazione tra Roberto Anglerò e il poeta salsero Ruben Blades.
Anglerò, portoricano, porta in musica il sentimento di discriminazione e inferiorita provato prima durante la sua infanzia nel Barrio Obrero di San Juan e poi durante il servizio militare nell'esercito statunitense di stanza in Corea.
Il brano è stato interpretato anche da Los Calchakis e dall'Orchestra di Piazza Vittorio.
Si Dios fuera negro -mi compay- todo cambiaría
(continua)
inviata da Dq82 29/7/2018 - 08:47
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Y en eso llegó Fidel

Y en eso llegó Fidel
(1959)

L'introduzione fatta da Carlos Puebla stesso nel video:

La canción che ora vamos a cantarle cuento de como era Cuba nel pasado, de como aquì todo estaba en las manos de cuatro señores, y de como quello senores querien que se mantuviera quel sistema. Pero dice la canción, "y en eso llegó Fidel".
(ZugNachPankow)
Aquí pensaban seguir
(continua)
inviata da ZugNachPankow 22/7/2018 - 21:30
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Y va caer

Y va caer
2018
Dall'album América -vs- Amerikkka.

feat. Ana Tijoux
(Ana Tijoux)
(continua)
7/7/2018 - 20:04
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Cárcel, hospital o muerte

Cárcel, hospital o muerte
Album : La nube rosa
Date una oportunidad compañero
(continua)
inviata da adriana 7/7/2018 - 07:06
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Refugee

Refugee
Traducido en español por Manon & Bony de Reggaevibes
REFUGIADO
(continua)
6/7/2018 - 12:21
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Vent d'octubre

Vent d'octubre
VIENTO DE OCTUBRE
(continua)
3/7/2018 - 23:54
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Estampida

Estampida
[2002]
Album: Que corra la voz

Ancora un "offspring" di El pueblo unido jamás será vencido che è stato opportunamente spostato in una pagina autonoma (dall'album Que corra la voz del 2002). Interessante la "variatio" dell'universale slogan dei Quilapayún e di Sergio Ortega: qui si ha anche El pueblo vencido jamás estuve unido ("Il popolo vinto non fu mai unito"). [RV]
Agazapado entre las sombras busca el momento ideal
(continua)
inviata da DQ82 + RV 2/7/2018 - 00:07
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Pueblo unido

Pueblo unido
[2008]
Album: Radio Retaliation

Si tratta di una “rielaborazione”, su una base musicale totalmente differente, che i Thievery Corporation hanno composto come dedica alle lotte del villaggio messicano di Jolnachó, nello stato di Morelos, ispirandosi in parte a El pueblo unido jamás será vencido. Jolnachó è una delle località dove l'esercito messicano (quello che non riesce minimamente a contrastare i narcotrafficanti, quando non vi è direttamente colluso) ha impiantato una base militare per contrastare le attività dell'EZLN, fin dal 2002. Con la partecipazione dell'EZLN, gli abitanti di Jolnachó sono riusciti, nel 2010, a cacciare via e a far chiudere la base; la quale, va da sé, è stata però reinstallata a San Felipe, a pochi chilometri di distanza. Il brano dei Thievery Corporation viene opportunamente spostato in una pagina autonoma; uno dei numerosi "offsprings" di El pueblo unido jamás... (continua)
Y el pueblo unido
(continua)
inviata da DQ82 + RV 1/7/2018 - 23:46
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Nel pozu María Luisa [En el pozo María Luisa, o Santa Bárbara bendita]

anonimo
Nel pozu María Luisa [En el pozo María Luisa, <i>o</i> Santa Bárbara bendita]
Versión de Gilles Servat



Una splendida versione del Gilles Servat dei “Prolétaires”, per la quale gli si perdona volentieri la sua agghiacciante pronuncia spagnola (e dire che è nato a Tarbes, quindi ben più vicino alle Asturie che alla Bretagna...). Il testo di questa versione è senz'altro ripreso da versioni militanti, particolarmente per una strofa; Gilles Servat vi inserisce un assolo al biniou, che non è fuori luogo in questo canto di origine anticamente galiziana (quindi di area celtica). [RV]
SANTA BÁRBARA BENDITA
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 19/6/2018 - 02:52
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Fosses del silenci

Fosses del silenci
FOSAS DEL SILENCIO
(continua)
6/6/2018 - 22:24
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Terre Libre

Terre Libre
TIERRA LIBRE
(continua)
19/5/2018 - 17:15
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Guernica

Guernica
2006
Los caminantes
Inspirado en el poema homónimo de Gala Guillén
La sangre ruge sobre el mural de horror en grises 
(continua)
inviata da Dq82 17/5/2018 - 17:21
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Mio nonno partì per l'Ortigara

Mio nonno partì per l'Ortigara
Traducción al español: Cármen Valenzuelas Perrone

Buongiorno, sono una ragazza sivigliana che vive in Italia da 4 anni (a Palermo). Colpita da questa canzone, di cui non sapevo niente, ho voluto tradurla in spagnolo sperando di avere compreso bene tutto il senso. Veramente bellissima, esiste una registrazione un po' migliore?. Cármen Valenzuelas Perrone.
MI ABUELO PARTIÓ A ORTIGARA
(continua)
inviata da Cármen Valenzuelas Perrone 16/5/2018 - 14:22
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Maria no

Maria no
MARÍA NO
(continua)
inviata da José Luis Ramírez Esparza 3/5/2018 - 02:41
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Tu (domani)

Tu (domani)
È una bellissima canzone per questo ho deciso tradurrla in spagnolo.
TÚ (MAÑANA)
(continua)
inviata da José Luis Ramírez Esparza 3/5/2018 - 02:05
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Muerte a los borbones

Muerte a los borbones
(2012)

Aggiungiamo una nuova canzone alla collezione di pezzi contro la monarchia spagnola (vedi anche Una historia real o Jo vull ser rei). Per canzoni come questa il rapper catalano Pablo Hasél ha subito in Spagna numerose condanne come anche un altro rapper spagnolo Valtonyc.
Vuelvo a desmontar ese cuento para niños de que "el rey puso freno al fascismo"
(continua)
9/4/2018 - 23:15
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Si chiamava Gesù

Si chiamava Gesù
Traducción al español por Hampsicora (L.Trans.)
SE LLAMABA JESÚS
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 3/4/2018 - 07:38
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Van Loon

Van Loon
Traducción al español de José María Micó
Interpretazione di / Interpretada por Sílvia Comes



La traduzione di Van Loon in spagnolo, perfettamente cantabile ed effettivamente cantata dalla cantante catalana Sílvia Comes, proviene dal volume Multifilter – Mito e memoria del padre della canzone, a cura di Sergio Secondiano Sacchi, Edizioni squi[libri], Roma 2017. Un ringraziamento speciale va proprio a Sergio, che me ne ha spedito una copia in regalo e che ha dichiarato di seguire e di servirsi assiduamente di questo sito. La traduzione è riprodotta con il suo consenso. Il libro contiene due CD in allegato; nel secondo è presente l'interpretazione in spagnolo di Sílvia Comes. Si riproduce qui di seguito anche il breve scritto di Francesco Guccini presente nel volume (p. 187); dispiace un po' di non poter riprodurre l'illustrazione di Sergio Staino, con un topolino ruggente sopra un libro di... (continua)
VAN LOON
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 28/3/2018 - 20:23
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Víctor Jara: El árbol del olvido

Víctor Jara: El árbol del olvido
Testo del poeta uruguaiano FERNÁN SILVA VALDÉS, musica di ALBERTO GINASTERA

La canzone si trova in: "Canto Libre" del 1970.

In occasione della recente pubblicazione del mio ricordo di Lhasa de Sela su Blogfoolk Magazine
ho notato l'assenza di “El árbol del olvido” nella pagina dedicata a Victor Jara, che propongo di inserire.

La canzone è del 1938. Lhasa, nel 1997, a conclusione del suo primo disco “La Llorona” interpreta la medesima versione cantata da Victor Jara.
En mis pagos hay un árbol,
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 23/3/2018 - 18:38
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A Song of Peace

A Song of Peace
UNA CANCION DE PAZ
(continua)
inviata da bibiana castro 18/3/2018 - 04:27
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Ez dakit zergatik

Ez dakit zergatik
NO SÉ POR QUÉ
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 17/3/2018 - 20:02
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Muerte de Emiliano Zapata

Muerte de Emiliano Zapata
Versi comunemente attribuiti a tal Armando Liszt Arzubide, ma credo si tratti invece di Germán List Arzubide (1898-1998), poeta "estridentista" che prese parte come combattente alla Rivoluzione messicana.

Musica di Ignacio López Tarso (1925-), attore, una delle ultime figure ancora viventi dell'epoca d'oro del cinema messicano (1936-1959).

Negli anni 60 e 70 Ignacio López Tarso realizzò alcuni dischi dedicati alla Rivoluzione messicana, tra cui "Corridos de la Revolución" del 1964, da cui è tratta questa ballata dedicata al "Caudillo del Sur"

La versione più nota di questo corrido è quella (ridotta nel numero delle strofe) interpretata da Amparo Ochoa, con il titolo de "Bola suriana de la muerte de Emiliano Zapata", per esempio nel suo disco del 1975 "El cancionero popular".
Testo trovato su Bibliotecas Virtuales de México, dove sono raccolti non meno di 150 corridos dedicati al solo Zapata...
Escuchen señores,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/3/2018 - 16:47
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Stranizza d'amuri

Stranizza d'amuri
Traduzione spagnola da:
Franco Battiato - Letras en español

Come segnalato da Oliviero, che ringraziamo, nella traduzione c'era un errore che abbiamo corretto:

I mosconi "ci" volavano sopra, intesi come "volavano sopra ai "bisogni dei carrettieri", non sopra a "noi" (cioè ai bambini che giocavano).
Quindi "nosostros" è sbagliato.

EXTRAÑEZA DE AMOR
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 14/3/2018 - 01:18
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Dios Patria y Rey

Dios Patria y Rey
(1984)

dall'album Zona Especial Norte (split con un altro gruppo punk basco, i R.I.P.).
Originariamente doveva essere inserita in un album solo degli Eskorbuto "De interés nacional" che però non credo venne mai pubblicato
¿Os cuento un cuento?
(continua)
21/2/2018 - 23:49
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Antimilitar

Antimilitar
Album: Zona Especial Norte - 1984
split con un altro gruppo punk basco, Eskorbuto
Izquierda izquierda izquierda derecha izquierda
(continua)
21/2/2018 - 23:45
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Terrorismo Policial

Terrorismo Policial
(1984)
Album: No Te Muevas!
Un cañón acaricia tu espalda
(continua)
21/2/2018 - 23:41

Patridiotas

Patridiotas
(2014)

Per testi a simili a questo, il rapper maiorchino Josep Miquel Arenas conoscuto come Valtonyc è stato condannato oggi nella democraticissima Spagna a tre anni e sei mesi di carcere per "apologia del terrorismo" (per i riferimenti a ETA e GRAPO) e vilipendio della Casa Reale. Ecco le frasi per cui lo hanno condannato.
La rabia del oprimido tiene que estar al caer,
(continua)
21/2/2018 - 00:09
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Ο καημός

Ο καημός
Μετέφρασε στα ισπανικά :
ΓιώργοςMVD, Γιώργος
stixoi.info, 19-03-2007
LA PENA
(continua)
inviata da Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 20/2/2018 - 18:53
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La Lega (Sebben che siamo donne)

anonimo
La Lega (Sebben che siamo donne)
El dia 8 de marzo
(continua)
inviata da [ΔR-PLU] 19/2/2018 - 20:57
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Masacre 68

Masacre 68
[1990]
Nell’album “¡No Estamos Conformes!”
Testo trovato qui

I Massacre 68 sono stati un gruppo punk hardcore messicano attivo tra il 1987 ed il 1991 (ma sono ancora in giro). Il nome scelto fa riferimento alla strage di Tlatelolco del 2 ottobre 1968.
No son de los nuestros, no son campesinos
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/2/2018 - 13:24
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Ejercito nacional

Ejercito nacional
[1990]
Nell’album “¡No Estamos Conformes!”
Testo trovato qui

I Massacre 68 sono stati un gruppo punk hardcore messicano attivo tra il 1987 ed il 1991 (ma sono ancora in giro). Il nome scelto fa riferimento alla strage di Tlatelolco del 2 ottobre 1968. E l’Ejercito nacional messicano fu, anche in questo caso come in tanti altri, artefice e carnefice (anche se certamente quel giorno la gran parte dei soldati era all’oscuro di ciò che stava per accadere.)
Ejercito nacional
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/2/2018 - 12:45
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Un dia en Pekín

Un dia en Pekín
[1990]
Nell’album ¡No Estamos Conformes!

I Massacre 68 sono stati un gruppo punk hardcore messicano attivo tra il 1987 ed il 1991 (ma sono ancora in giro). Il nome scelto fa riferimento alla strage di Tlatelolco del 2 ottobre 1968. E i nostri non potevano esimersi dal dedicare una canzone ad una strage analoga, quella di Tien An Men del 4 giugno 1989, realizzata non da fascisti ma da comunisti…
Cientos de estudiantes
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/2/2018 - 17:40
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Dove l'aria è polvere

Dove l'aria è polvere
Crónica del día en que
(continua)
inviata da Dq82 26/1/2018 - 15:41
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Les effarés

Les effarés
Traducción al español contribuida por Christian Guernes (L.Trans.)

Nella pagina Lyricstranslate si riporta la fonte, vale a dire il blog Grandes Poetas Famosos; ma la poesia non vi appare (almeno attualmente). L'autore della traduzione potrebbe comunque essere Mauricio Bacarisse. [RV]
LOS DESPAVORIDOS
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 24/1/2018 - 08:11




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