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Brucia la strega, o come si diventa nazisti

Antiwar Songs Blog
Brucia la strega, o come si diventa nazisti
Una canzone sul “Come si diventa nazisti”, per citare il famoso studio che lo storico americano William Sheridan Allen (1932-2013) pubblicò nel 1965 (titolo originale: “The Nazi seizure of power; the experience of a single German town, 1930-1935”. L’edizione italiana di Einaudi era introdotta dal sociologo Luciano Gallino il quale scriveva, tra l’altro:
Antiwar Songs Staff 2022-04-24 12:24:00
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Crachat

Crachat
[1974]
Parole e musica / Paroles et musique / Lyrics and music / Sanat ja sävel: Gilles Servat
Album / Pladenn / Albumi: L'Hirondelle

Esistono due concetti antitetici di globalizzazione. Se ne è imposto uno, che è una globalizzazione di mercato, di soldi, di interessi, di repressione, di sterminio fisico e culturale, di obnubilazione tecnologica delle menti, di razzismo istituzionalizzato; la sua lingua è l'inglese. Attenzione: non l'inglese, o meglio le innumerevoli varietà dell'inglese, legato a storie, a culture, a idee, a utopie e a umanità specifiche e uniche, ma una sorta di Newspeak orwelliana veicolo di servitù standardizzata e vuota, e finalizzato esclusivamente al profitto. L'altro concetto ha perso, o quantomeno vive una vita grama. La coscienza di essere tutti sul medesimo pianeta, assieme a tutti gli esseri viventi e non viventi che lo abitano, con le nostre mille, mille,... (continua)
La langue bretonne est en voie de disparition comme les tigres et les baleines. Ils disparaissent dépecés et on ne dépèce que par intérêt d'argent. Les parents qui n'apprennent plus le breton à leurs enfants sont comme l'hirondelle dont les œufs stériles n'éclosent plus. La transmission de la langue bretonne n'est pas stérilisée par les pesticides mais par la francophonie standard et impériale. Le breton est une langue de cendre, c'est aussi une langue phénix qui renaît sans cesse d'un meurtre de 500 ans.
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 23/11/2018 - 11:04
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Chili TT

Chili TT
[1975]
Parole e musica / Paroles et musique / Lyrics and music / Sanat ja sävel : Gilles Servat
Album: La Liberté brille dans la nuit

1975, due anni dopo il golpe di Pinochet: Gilles Servat, l'anno prima, aveva scritto una canzone in bretone, Gwerz Victor C'hara, dedicata all'assassinio di Víctor Jara e incisa nell'album L'Hirondelle. Nel '75, per l'album La Liberté brille dans la nuit, scrive un brano assolutamente unico nella sua produzione e dalla fattura rara anche per l'intera canzone d'autore in lingua francese: questo Chili TT. Ne abbiamo ricevuto il testo originale grazie a Flavio Poltronieri, che ce lo ha letteralmente fotografato dal suo “Librone delle Meraviglie”; nel ricopiarlo, ne abbiamo approfittato per correggere qualche lieve imprecisione nel dattiloscritto. Ma come mai “Chili TT”? Il testo è composto esclusivamente di parole e espressioni isolate, che evocano uno scenario,... (continua)
Influence
(continua)
inviata da Riccardo Venturi e Flavio Poltronieri 22/11/2018 - 21:02

Le Maître de Cuisine

Le Maître de Cuisine
Le Maître de Cuisine

Chanson française – Le Maître de Cuisine – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 110
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – IV, XIII)


Dialogue Maïeutique

C’est une situation terrible, Lucien l’âne mon ami, quand sur un bateau, on perd le maître-queux.

Mais, dis-moi, Marco Valdo M.I., le maître-queux, c’est bien un cuisinier.

Exactement, Lucien l’âne mon ami, c’est même le cuisinier, c’est le chef-coq. C’est le grand responsable du ravitaillement, des vivres et des repas et crois-moi, c’est une responsabilité considérable, car ce n’est pas chose de peu d’assurer cette intendance. Une intendance qui elle-même est d’une importance capitale. Considère ceci que sur un navire... (continua)
La bataille finie, on dénombre
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 22/11/2018 - 11:34
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Nina Cried Power

Nina Cried Power
(2018)
Album Nina Cried Power - EP
Featuring Mavis Staples

Un tributo alla canzone di protesta e ai grandi artisti che hanno influenzato Hozier, tra i quali Mavis Staples che partecipa come ospite in questa canzone trascinante.


“I’m thrilled to share the Nina Cried Power – EP with you all. The title track was written sometime last year, and my aim was to credit the actuality of hope, solidarity and love found in the human spirit at a time when their opposites were being given a mainstream platform 24/7. The song started as a tongue-in-cheek inquiry into modern popular language regarding political awareness and grew from there.

In many ways the song is a thank you note to the legacy of artists from the 20th Century whose work still inspires us, and whose well we draw from in times of uncertainty. Mavis Staples is one such artist. Getting to work with her on this song was a joy, and... (continua)
It's not the waking, it's the rising
(continua)
21/11/2018 - 23:43
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Lampedusa

Lampedusa
(2015)
Album: Alles Draait
Testo di Ilja Leonard Pfeijffer
Musica di Ellen Ten Damme
De gouden zon scheen op de rode aarde, de hele wereld feestte, jij had pech
(continua)
21/11/2018 - 13:02
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Freedom Death Dance

Freedom Death Dance
Album: "Headless Heroes of the Apocalypse" (1971)
Everybody wants happiness
(continua)
inviata da Dq82 21/11/2018 - 11:14
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Tornando a casa (Nostalgia di odiare)

Tornando a casa (Nostalgia di odiare)
1993
Blumun
A casa, si ritorna a casa
(continua)
inviata da Dq82 21/11/2018 - 11:09
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Giulio

Giulio
Infinito (2018)
Vi chiedo solo di non far rumore
(continua)
inviata da Dq82 21/11/2018 - 10:59
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Unspoken Dreams of Light

Unspoken Dreams of Light
1970
Outlaw

Una canzone che parla esplicitamente di genocidio dei pellerossa, negli anni '70. Non stupisce la censura cui andò incontro
Venture with me in the uncharted sea of the Unspoken Dreams of Light
(continua)
inviata da Dq82 21/11/2018 - 10:33
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Silent Majority

Silent Majority
1970
Outlaw

Anti-Nixon, anti-war track "Silent Majority" (Atlantic # SD 8259), a reference to Nixon's Vietnam War speech on 3 November 1969: "and so tonight—to you, the great silent majority of my fellow Americans—I ask for your support".
Vietnam War Song Project
The silent majority
(continua)
inviata da Dq82 21/11/2018 - 10:31
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Love Letter to America

Love Letter to America
1970
Outlaw

Dopo una breve esperienza musicale negli anni '60 Eugene McDaniels sfornò due dischi Outlaw (1970) e Headless Heroes Of The Apocalypse (1971), dischi decisamente troppo politicizzatie antiamericani, tanto che si narra che il vicepresidente americano Spiro Agnew stesso chiamò la Atlantic per ritirare i dischi in commercio.
Il risultato che McDaniels finì nel dimenticatoio e la sua carriera sostanzialmente finita
Hey America
(continua)
inviata da Dq82 21/11/2018 - 10:25
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Monsieur L’Agent

Monsieur L’Agent
Monsieur L’Agent

Chanson française – Monsieur L’Agent – Boby Lapointe – 1969


Dialogue maïeutique

L’autre jour, si tu t’en souviens, Lucien l’âne mon ami, j’avais inséré ici même une version française d’une chanson italienne dont le titre était : « Monsieur le Policier », en italien : « Signor Poliziotto ». J’aurais d’ailleurs pu traduire ce titre par « Monsieur l’Agent » et si je ne l’ai pas fait, c’est qu’il existait une chanson bien antérieure par sa conception qui portait ce titre. Et de plus, une chanson de Boby Lapointe, qui raconte, comme le titre le laisse entendre, la conversation entre un quidam et un agent de police.

Oh, dit Lucien l’âne, ça promet. Je veux dire que les conversations avec les policiers sont toujours intéressantes et pleines d’enseignement. Il faut les écouter attentivement, même si parfois, le style en est assez abrupt.

Certes, Lucien l’âne mon ami, et souvent,... (continua)
Monsieur l’agent, monsieur l’agent…
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 20/11/2018 - 21:58
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Marilyn Monroe

Marilyn Monroe
(2012)
Album Auff!!

Io penso che la bellezza sia il più grande limite della storia, la più grande cattiveria di Dio e il più grande gioco di Dio. Perché ci mette in questo labirinto: ci sarebbe una certa forma di democrazia “estetica” se vogliamo, solo quando veramente noi fossimo tutti uguali. Perché si nasce belli o si nasce brutti. E quella è una cosa che non decidi tu. Pensa a Troia, Elena e tutte le troie delle troiane,… la bellezza è causa delle più grandi discussioni, guerre… c’è chi è bello e chi non è bello. E hai voglia a dire! Ci sarà sempre una forma di gelosia, finché non si sarà tutti uguali esteticamente.

E allora si è immaginato che grazie alla chirurgia estetica forse un giorno saremo tutti belli uguali e quindi finalmente tutti felici. Ma è una bugia: la bellezza naturale vince sempre laddove si dovrà scegliere un modello. Vogliamo essere tutti belli uguali, ma uguali a chi? E allora vince la più bella di tutti, vince Marilyn Monroe. Non ci sarà mai pace a causa della bellezza.

Luca Romagnoli su DLSO
È l'elogio della chirurgia plastica
(continua)
19/11/2018 - 22:43
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Macedonia

Macedonia
(2012)
Album Auff!!

La traccia fluisce facilmente in “Macedonia”, che è la più dura sia in merito al testo che alla parte sonora, e accusa i potenti di finanziare e dare importanza a questioni scientifiche o belliche (e non solo) inutili in tempo di crisi economica e sociale per far finta di fare qualcosa e per distogliere l’attenzione del popolo dai veri problemi. Ciò viene fatto con riferimenti chiari e diretti a situazioni crude come un bambino che muore di fame o uno che ha perso le gambe a causa della guerra.

(dalla recensione dal blog "L'Arte e la Filosofia")


Macedonia è un pezzo graffiante ed incalzante. le guerre non sono mai servite, ma evidentemente il grido no-war non è mai bastato a fermare l'ignoranza degli eserciti. pensate che riusciremo mai a battere le frontiere della pace e della libertà combattendo con la musica?

Con la musica no. già ci hanno provato in tanti ed... (continua)
Che cosa me ne frega di com'è nata la terra
(continua)
19/11/2018 - 22:27
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Marco il pazzo

Marco il pazzo
(2017)
Album: Un incubo stupendo


Chi è “Marco il pazzo”? Esiste una storia dietro la canzone? Il fatto che la sua storia si interrompa bruscamente con l'arrivo delle divise è un messaggio di resa?

Pazzo per me è un complimento. Comunque sì, è una resa. Ho in mente di scrivere per il futuro un brano dal titolo “La merda vince sempre”. Parlerà di omologazione, di meccanismo capitalistico che viene a vincere, del diverso che pian piano viene emarginato perché da fastidio. Anche le rivoluzioni sono finite, sono tornati al potere sempre gli stessi. Per questo mi piace ripetere che il meccanismo rivoluzionario non è politico ma poetico, la rivoluzione deve tornare per fare in modo di ribadire che il sentimento rivoluzionario è in ognuno di noi. Avevamo ragione ma abbiamo perso sempre e comunque, è tornato sempre quel meccanismo che è comodo a tutti, il meccanismo della compravendita, della... (continua)
Questa è la storia, l'incredibile storia di Marco, un bambino iperattivo
(continua)
19/11/2018 - 22:18
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Management del dolore post-operatorio: Signor Poliziotto

Management del dolore post-operatorio: Signor Poliziotto
(2012)
Management del dolore post-operatorio

Album: Auff!!


Parte tutto da un aneddoto su Leo Ferré. Fu fermato al confine, fra Francia e Italia, epoca di brigate rosse. E mentre i poliziotti rovistavano nella macchina e non trovavano nulla disse: “Con!” che significa coglione “le bombe non sono dove le cerchi, stanno qua, nella testa!”.

La canzone fondamentalmente sviluppa un’idea che è quella che non basta aspettare che il sogno venga da te. Lo devi cercare, devi lavorare, devi proprio spaccarti il culo per qualsiasi cosa, qualsiasi idea. Per avere ragione ti devi fare un culo… una sofferenza immane, soprattutto per chi non è aiutato da nessuno, anche a livello di appoggio psicologico. Mi piace l’idea che i nostri genitori non c’abbiano appoggiato fino adesso. Non dobbiamo ringraziare nessuno. Abbiamo lavorato di più quando andava male, come i matti, perché la cosa ci piaceva tanto.... (continua)
Sai per sognare, amore
(continua)
19/11/2018 - 22:04
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Norman

Norman
2012

Album: Auff!!

La canzone fa riferimento al fatto di cronaca accaduto all'Università di Palermo il 13 settembre 2010 quando Norman Zarcone, dottorando in filosofia, si suicidò gettandosì dal settimo piano dell'edificio.

“Norman/Primavera a Praga/il fuoco di Jan Palach te lo ricordi?” chiede la voce narrante a Norman Zarcone, nell’omonima “Norman”. Zarcone è, o meglio era, un giovane ricercatore universitario di 27 anni, morto suicida nel 2010 come Palach, non dandosi fuoco bensì gettandosi dal settimo piano dell’Università di Lettere e Filosofia di Palermo. Fu il suo modo di protestare, di scuotere un sistema marcio dominato dalle baronie. Un gesto per niente fine a sé stesso, come quello di Palach che provò a scuotere i suoi connazionali. “Poiché i nostri popoli sono sull’orlo della disperazione e della rassegnazione, abbiamo deciso di esprimere la nostra protesta e di scuotere la... (continua)
Dottorando in filosofia
(continua)
19/11/2018 - 21:52
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Chanson de François Quenechou

Chanson de François Quenechou
[1975]
Parole e musica / Paroles et musique / Lyrics and music / Sanat ja sävel: Gilles Servat
Album: La Liberté qui brille dans la nuit
Altra interpretazione / Autre interprétation / Also performed by /Laulun teki myös: Anne Vanderlove
Album: La Sirène, 1978

Una breve notizia letta sul giornale Le peuple Breton: un anziano bracciante agricolo, François Quenechou, ritrovato morto di fame e di freddo in un campo nella piana della Beauce, una gelida mattina d'inverno. Su questa notizia, e sulle scarne notizie lette su quel pover'uomo crepato di stenti e solo come un cane, Gilles Servat costruì nel 1975 la Chanson de François Quenechou, un'emozionante ballata di esilio, solitudine e miseria. Il brano, inserito nell'album La Liberté brille dans la nuit, è una vera e propria requisitoria orchestrata su vari strumenti, in modo da evocare lo screpolarsi del ghiaccio e la caduta inesorabile... (continua)
Son front bleu et glacé sous les flocons s'efface
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 19/11/2018 - 19:42

Sus au Trésor de Guerre

Sus au Trésor de Guerre
Chanson française – Sus au Trésor de Guerre– Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 109
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – IV, XIII)

Dialogue Maïeutique

En ce temps-là, Lucien l’âne mon ami, Lamme attendait sa mort sur la potence et maudissait ses bourreaux. Avec Till et Nelle, il marchait au supplice en portant sa bedaine en colère. C’est le point de départ de cette chanson où le sort soudain bascule.

Bien sûr, dit Lucien l’âne, comme les personnages de légendes ne peuvent mourir aussi banalement, Nelle, Till et Lamme ne mourront pas cette fois-ci ; ils ont le destin de mourir tranquillement un jour lointain dans la paix des Pays libérés. Ou peut-être, ne mourront-ils jamais comme tous les... (continua)
Nelle, Till et Lamme marchent sans bruit.
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 19/11/2018 - 16:43
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Electronic Plantation

Electronic Plantation
(1999)

Una delle due canzoni originali presentate dal supergruppo No W.T.O. Combo durante le proteste contro il W.T.O. a Seattle. Poi ripresa da Jello Biafra & the Guantanamo School of Medicine
Ya-Ha-Ha
(continua)
18/11/2018 - 19:03
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Free Yourself

Free Yourself
[2018]
Scritta da Tom Rowlands e Ed Simons
Nuovo singolo del duo di Manchester, uscito alla fine di settembre.
Free yourself
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/11/2018 - 16:45
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Kong

Kong
(2018)

Primo singolo estratto dall'album "Broken Politics"
Prodotto da Four Tet e da Robert Del Naja (3D) dei Massive Attack (il musicista sospettato di essere Banksy)

La cantante svedese qui diventa il diamante che salva in corner un prodotto già reiterato nonostante sia uscito da poche ore. Attenzione, non stiamo parlando dell’apporto vocale – ennesimo epigone di quanto fatto da Horace Andy o Elizabeth Fraser con i Massive Attack – ma ciò che qui importa è il significato della sua figura, inscindibile dal testo di Kong. “But love is big and every land/ Every nation seeks its friends in France and Italy/ And all across the seven seas“, canta Cherry, nata a Stoccolma da madre svedese e padre del Sierra Leone, per un testo in cui si grida l’urgenza dei migranti e della tragedia umanitaria dei respingimenti.
Rolling Stone
Love forsaken, risk worth taking
(continua)
17/11/2018 - 23:52
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Lampião falou

Lampião falou
Secondo me la traduzione del 2° e 4° verso della versione originale è sbagliata,anche per aver spostato una virgola;per me la traduzione del 2° verso è:"Se piangi per me non restare sola,se io non potrò portarti con me".La traduzione del 4° verso è:"Nel luogo dove lui abita non mancano belle ragazze".
Preciso che ho vissuto 13 anni in Brasile,proprio nel nord est,e,benchè non parli un portoghese perfetto,credo di conoscerlo abbastanza da potermi permettere questa correzione.
andrea 17/11/2018 - 23:47
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Zamba de mi esperanza

Zamba de mi esperanza
Da Cantos Cautivos

Testimonio de Edgardo Carabantes Olivares

Horacio Carabantes Olivares, mi hermano, se encontraba detenido en enero de 1975 en el Regimiento Maipo de Valparaíso, junto a un grupo grande de prisioneras y prisioneros, todas y todos capturados por la DINA.
Un día un oficial se acercó al grupo y preguntó en tono desafiante, quién sabía cantar. Horacio, que desde niño cantaba con una hermosa voz, respondió diciendo: yo canto. El oficial lo conminó a hacerlo. Entonces mi hermano alzó su voz y cantó "Zamba de mi Esperanza".
Un mes después, el 20 de febrero de 1975, Horacio junto a otros y otras detenidas, desaparecía desde Villa Grimaldi, en Santiago, después de pasar por distintos centros de detención clandestinos. Recién había cumplido 22 años...

Testimonianza di Edgardo Carabantes Olivares

Horacio Carabantes Olivares, mio fratello, è stato internato nel gennaio del 1975... (continua)
B.B. 17/11/2018 - 22:27
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Zamba para no morir

Zamba para no morir
[1966]
Scritta da Alfredo Rosales, Hamlet Lima Quintana e Norberto Ambrós.
Una canzone divenuta popolarissima nella versione de La Negra Sosa, ad iniziare dal suo disco "Yo no canto por cantar" del 1966, un titolo che, non a caso, è anche l'incipit di Manifiesto, la celeberrima canzone di Víctor Jara che dà il titolo al suo album incompiuto – che doveva intitolarsi "Tiempos que cambian" – realizzato a Londra l'anno seguente al suo assassinio, grazie ad un giornalista svedese, Jan Sandquist, che si era prestato a salvare i nastri che sarebbero stati certamente distrutti dai militari di Pinochet.

Questa splendida canzone – finora incredibilmente assente, seppur più volte citata, sulle CCG/AWS – varrebbe forse di per se stessa l'inserimento, ma a maggior ragione perchè nel canto dei prigionieri politici cileni assunse una valenza particolare: "era il tempo dei fiori e dei frutti, ma l'ascia... (continua)
Romperá la tarde mi voz
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/11/2018 - 22:07
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Lamento a la muerte del perro Augusto

Lamento a la muerte del perro Augusto
[1975]
Documento (1986)

Scritta da Sergio Vesely, classe 1958, musicista, militante di sinistra nel Cile della dittatura. Fu arrestato e detenuto nel campo di concentramento chiamato Melinka che si trova a Puchuncaví, nella regione di Valparaíso, e poi nel 1976 fu espulso dal paese e costretto all'esilio in Germania occidentale, dove vive ancora.
Nel suo album "Documento" pubblicato nel 1986.
Testo trovato su Cantos Cautivos

Una canzone che racconta di un cane randagio che nel campo di Melinka era diventato la mascotte dei detenuti politici. Lo avevano chiamato Augusto. Augusto el Perro, Augusto il Cane, in spregio a Pinochet. Quando nel 1975 i detenuti vennero trasferiti in una struttura carceraria a Puchuncaví, il cane Augusto, abituato a scorrazzare liberamente e ostile alle guardie che lo avevano sempre maltrattato, si rifiutò di essere trasferito, di essere chiuso in una cella... fu subito abbattuto da un ufficiale.
Un hambriento perro vagabundo
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/11/2018 - 18:51

La Malédiction de Lamme

La Malédiction de Lamme
La Malédiction de Lamme

Chanson française – La Malédiction de Lamme – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 108
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – IV, XI)


Dialogue Maïeutique

Pour cette fois, commence Marco Valdo M.I., je ne partirai pas du titre « La Malédiction de Lamme » pour présenter cette chanson, je me contenterai de rappeler que lors du précédent épisode « Le Carillon d’Harlem », la ville était assiégée et l’hiver glacé avait coupé la route aux secours et poussé la flotte des Gueux à la retraite. Tout au long, souviens-toi, les cloches et le carillon accompagnaient l’histoire de leur fanfare ; mais à la fin, commençait le siège de la ville : un siège qui allait durer des mois ; des... (continua)
Voici juin, les foins embaument l’air ;
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 17/11/2018 - 17:59

La Pace, filastrocca che piace

La Pace, filastrocca che piace
[2018]
«La Pace, filastrocca che piace» di Mimmo Mòllica - Proprietà letteraria Molica Colella Domenico ©2018 –
® Tutti i diritti sono riservati –

Il 20 novembre, come ogni anno, ricorre la Giornata Universale del Bambino, per segnalare al mondo quali sono i Diritti di tutti i bambini, senza distinzione di razza, religione o nazionalità. Tra questi il Diritto alla Pace.

Dedico questa filastrocca a tutti i giovani, genitori, studenti, nonni e a tutti gli uomini del mondo, rivolgendola a istituzioni, personalità della scuola, della politica, della cultura, della scienza e della società civile, come testimonianza di volontà e contributo per la pace.

Mimmo Mòllica
La pace fa molto rumore,
(continua)
inviata da Mimmo Mòllica 17/11/2018 - 17:25

Canzón dei coscrìti

anonimo
Canzón dei coscrìti
[fine 800/inizio 900]
Una canzone popolare precedente alla Grande Guerra. Infatti si riferisce di una ferma di tre anni, quella in vigore tra il 1875 (la riforma Ricotti, prima la durata del servizio militare obbligatorio era di quattro o addirittura cinque anni...) ed il 1910, quando la "naja" scese a due anni.
Trovo la maggior parte delle strofe su “Paròle e diti che se pèrde par strada”, una ricerca sulla parlata del paese di Bieno, il "balconcino della Valsugana", in Trentino Alto Adige. Quelle tra parentesi quadre le ho inserite traendole da questo canzoniere popolare.
Apriteci le pòrte
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/11/2018 - 13:23
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Cantone de sos bestidos de biancu

Cantone de sos bestidos de biancu
Cara RITA, se mai ricapiterai su questo sito di gente fatta di nuvole e passione, ecco parzialmente esaudita la tua giusta richiesta, dopo....6 anni!!!

Io conosco la versione cantata nel 1997 dalla dolce, compianta Marisa Sannia, nel suo bellissimo disco "Melagranada", che si può ascoltate qui

Il testo non corrisponde esattamente alla poesia qui sopra riportata, ci sono variazioni forse apportate dalla stessa per adattarlo alla voce. Le variazioni sono però interessanti e credibili, anche dal punto di vista di scrittura poetica, al posto di "Bénnidos sunu poi sos deos de Milanu..." per esempio la Sannia canta: "Bénnidos sunu poi sos deos dae su mare..."

Colgo l'occasione per ricordare che Marisa Sannia se n'è andata improvvisamente dieci anni fa e che proprio in questi giorni di novembre venne allora pubblicato postumo, dalla Felmay, "Rosa de oapel", registrato l'anno precedente a Roma... (continua)
Flavio Poltronieri 17/11/2018 - 09:42
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Il general Cadorna

anonimo
Il general Cadorna
Sempre da "Al rombo del cannon: Grande Guerra e canto popolare", di Franco Castelli, Emilio Jona e Alberto Lovatto, Neri Pozza editore.

"Bombacè come "cantacronache di guerra"

[...] Le strofe sembrano ritmare, di anno in anno, la terribile escalation con cui classi di giovani - sempre più giovani! - venivano risucchiate dall'implacabile mortale ingranaggio della guerra. La "bella gioventù" di tante canzoni popolari è qui spietatamente trasformata in "carne da macello":

Mi hanno fatto abile di prima categoria
mi hanno destinato l'è ín macelleria
Bim bim bom al rombo del cannon

Chi m'ha fatto abile l'è staito il colonnello
m'ha detto sulla faccia: Sei carne da macello!
Bim bim bom al rombo del cannon

Ma l'indignazione popolare tocca le stelle quando la macchina bellica, ossia l'orribile tritacarne, nel giugno del 1917, arriva ad arruolare i coscritti del 1899, e parallelamente quando... (continua)
B.B. 16/11/2018 - 21:11
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Belleau Wood

Belleau Wood
I have loved this song ever since Garth Brooks has sung it. For I had three Uncles in the war plus my stepfather. So this song means a lot to me. It is not just words It is a heartfelt feeling of what they went through. For I can not even imagine what it was like back then. For I ng.cry each time I hear this song.
David Nelson 16/11/2018 - 20:41
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La guerra di Piero

La guerra di Piero
In the Greek versions
κόκκινα παπαρούνα <--- singular (wrong)
should change to
κόκκινες παπαρούνες <- plural (correct)
Dimitris Katsouropoulos 16/11/2018 - 18:19
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Mio fratello è figlio unico

Mio fratello è figlio unico
La scrittura del rapper Anastasio, 21 anni

da XFactor

Ok la vetrina di XFactor sarà quello che è, ma questa versione ci sembra comunque degna di nota.

Mio fratello e' figlio unico perché non ha mai trovato il coraggio di operarsi al fegato.
(continua)
inviata da Dq82 16/11/2018 - 13:58
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Rosso Malpelo

Rosso Malpelo
2015
Disciplina Sperimentale EP

Brano tratto dal primo Ep di Nasta Mc al secolo Marco Anastasio, ora più noto come Anastasio di XFactor.
Non è questo il luogo per discutere dei talent. Ogni tanto esce anche qualche bravo artista. Questo EP è stato inciso anni fa, a soli 18 anni.

Rosso Malpelo è una novella di Giovanni Verga, che narra di un ragazzo che lavora in una cava di rena rossa.
Lo chiamavano Malpelo, il tale di cui oggi scrivo
(continua)
inviata da Dq82 16/11/2018 - 13:48
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The Happiest Days of Our Lives / Another Brick in the Wall Part II

The Happiest Days of Our Lives / Another Brick in the Wall Part II
ANOTHER BRICK IN THE WALL
(continua)
inviata da Dq82 16/11/2018 - 13:25
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La sobirana

La sobirana
Bonjour,

Cette chanson est magnifique. Est-il possible d'avoir la partition à 4 voix ?
Bravo à Messieurs Salinier et Salles. Que de frissons.

Un grand merci par avance.

Adissiatz
Joël Borréda 16/11/2018 - 12:32
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Banan

Banan
[2018]
Parole e musica di Jacek Kleyff
Jacek Kleyff chitarra + metronomo, registrato su dittafono.
Il testo trascritto ad orecchio da YT.

inedito
Rośnie banan, rośnie
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 16/11/2018 - 01:17

America

anonimo
Testo reperito in questa pagina
Nell’America che siamo arrivati
(continua)
inviata da adriana 15/11/2018 - 19:41
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State Of The Nation

State Of The Nation
Non potrebbe essere una metafora su come giornalmente riceviamo rassicurazioni circa una societa' ormai compromessa?
Salvatore 15/11/2018 - 17:45

I frà 'd San Bernardin

anonimo
I frà 'd San Bernardin
[1917]
Testo piemontese risalente alla Rivolta del Pane di Torino, 21-24 agosto 1917
Nel volume "Al rombo del cannon: Grande Guerra e canto popolare", di Franco Castelli, Emilio Jona e Alberto Lovatto, Neri Pozza editore.

Sull'insurrezione operaia di Torino del 1917 contro la guerra e contro la fame si veda Prendi il fucile e gettalo per terra (Gran Dio del cielo).
Qui basti ricordare che le due strofette in piemontese si riferiscono ad un episodio contestuale a quella rivolta, quando il 23 agosto la gente assalì, saccheggiò e bruciò il convento e la chiesa di San Bernardino nel quartiere Borgo San Paolo. Ciò avvenne perchè solo qualche tempo prima i frati avevano brutalmente malmenato, e forse seviziato, alcuni ragazzini che si erano introdotti nell'orto del convento per rubare della frutta...

Questo il racconto da "Storia di Torino operaia e socialista", di Paolo Spriano, 1972, p.... (continua)
I frà 'd San Bernardin
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/11/2018 - 17:37
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Anne

Anne
O MOTHER!
(continua)
14/11/2018 - 23:17
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Le Carillon d’Harlem

Le Carillon d’Harlem
Chanson française – Le Carillon d’Harlem – Marco Valdo M.I. – 2018
Ulenspiegel le Gueux – 107
Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – IV, XI)

Dialogue Maïeutique

Le Carillon d’Harlem, Marco Valdo M.I. mon ami, serait-ce qu’il y aurait fête et que la paix serait descendue telle un ange bleu sur la ville au bord du lac d’Haarlemmermeer, depuis lors asséché et pour partie reconverti en aéroport.

Comme te le dira à son début la chanson, réplique Marco Valdo M.I., le carillon et les cloches d’Harelem sonnent l’heure à l’accoutumée. C’est l’hiver, tombe la neige molle ; mais très vite, malgré un premier silence de consternation, les cloches et le carillon reprennent de plus belle et appellent à la résistance... (continua)
Et la neige, la neige doucement neige
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 14/11/2018 - 18:53
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Jag ville åka till öknen

Jag ville åka till öknen
Mikael Wiehe wrote the following notes on his website www.mikaelwiehe.se:

"Irak överföll Kuwait. USA med flera överföll sin tidigare allierade Irak. Sången skrevs efter denna så kallade Operation Ökenstorm."

"Iraq attacked Kuwait. USA with many others attacked their earlier allied Iraq. The song was written after the so-called Operation Desert Storm."
I WANTED TO TRAVEL TO THE DESERT
(continua)
inviata da Ceil Herman 14/11/2018 - 17:00




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