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Brucia la strega, o come si diventa nazisti

Antiwar Songs Blog
Brucia la strega, o come si diventa nazisti
Una canzone sul “Come si diventa nazisti”, per citare il famoso studio che lo storico americano William Sheridan Allen (1932-2013) pubblicò nel 1965 (titolo originale: “The Nazi seizure of power; the experience of a single German town, 1930-1935”. L’edizione italiana di Einaudi era introdotta dal sociologo Luciano Gallino il quale scriveva, tra l’altro:
Antiwar Songs Staff 2022-04-24 12:24:00

A Flickering Light in the Darkness. Le CCG/AWS compiono 15 anni.

Antiwar Songs Blog
A Flickering Light in the Darkness. Le CCG/AWS compiono 15 anni.
  Niente di autoreferenziale, niente di trionfalistico, niente “numeri”, che pure sono oramai enormi. Niente “bilanci”, niente celebrazioni o autocelebrazioni: c’è solo un sito, chiamato “Canzoni Contro la Guerra”, o “Antiwar Songs”, o “Chansons Contre la Guerre” (come si dice in un centinaio di lingue c’è nella homepage) che, oggi, 20 marzo 2018, compie quindici […]
Antiwar Songs Staff 2018-03-20 16:07:00
Il sito “Canzoni Contro la Guerra” ha compiuto il 20 marzo 15 ANNI.
Riccardo Venturi 20/3/2018 - 09:38
40 anni? Sembra che, in questi giorni, i quarantennali riguardino solo gli “statisti”. Il 18 marzo 1978, 40 anni fa, invece, furono assassinati Fausto e Iaio. Non se ne è saputo mai nulla. Quarant'anni e non sentirli. Quarant'anni e sempre fra noi, per sempre diciottenni. Quarant'anni fra le grancasse del potere e dei suoi servi.
Riccardo Venturi 18/3/2018 - 09:18
Se n'è andato nel giorno del Pi Greco, Stephen. Alla ricerca dell'infinito. Una canzone per lui, e un bicchiere di Qualsiasi Cosa!
Riccardo Venturi 14/3/2018 - 10:04
Gli Extra delle CCG hanno finalmente il LORO INNO NATURALE! Con una Appendice ad hoc.
Riccardo Venturi 9/2/2018 - 02:38
La storia di Árpád Weisz, ebreo ungherese, calciatore e allenatore di successo negli anni '30 in Italia, poi rifugiato in Olanda dopo le leggi razziali del cav. Benito Mussolini (quello che “ha fatto tante cose buone” secondo diversi politicanti odierni), e infine deportato a Auschwitz dove morì il 31 gennaio 1944. In questo Giorno della Memoria ce la racconta un giovanissimo rapper novarese, Andrea Licata ”Red Riot”, 18 anni e tanta voglia di ricordare quel che troppi hanno dimenticato. Il suo rap si intitola L'allenatore in campo.
Riccardo Venturi 27/1/2018 - 11:03

Lemmings in marcia

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Lemmings in marcia
La storia del suicidio di massa dei lemmings (in italiano: lemmini, o anche lemmi [singolare: lemmo]) è, come si sa, un’invenzione bella e buona: i piccoli roditori arvicoli artici, che d’inverno non vanno in letargo, sono prevalentemente solitari ma hanno comunque tassi di riproduzione molto alti e, a volte, la loro popolazione “esplode” facendoli disperdere (non di rado caoticamente) in ogni […]
Antiwar Songs Staff 2018-01-23 07:41:00
Diceva di aver vissuto sempre nell'equilibrio, e che vi sarebbe morto. Una volta sola si sbilanciò con una canzone, dicendo che era “la più bella di tutte”: la sua 'Αρνηση. Poi è venuto il silenzio, quello di una Μπαλάντα της σιωπής nella medesima lingua, e ancora una volta c'era un rifiuto, un'άρνηση. E così, in questa giornata gliele dedichiamo εἰς μνήμην tutte e due, dalla stessa voce della Maria Farandouri. Il 28 novembre di qualche anno fa Gian Piero Testa iniziava il suo volo nell'αθανασία.
Riccardo Venturi 27/11/2017 - 13:48
Esattamente 30 anni fa, il 12 novembre 1987, moriva Cornelis Vreeswijk. Questo sito contiene da anni e anni una decina di sue canzoni, forse un po' trascurate: nel trentennale della sua morte cominciamo a conoscerle un po' meglio, a partire dal suo Blues för Victor Jara.
Riccardo Venturi 11/11/2017 - 10:00

Il 12 Ottobre e il Nazionalismo Spagnolo

Antiwar Songs Blog
Il 12 Ottobre e il Nazionalismo Spagnolo
articolo di Javier Segura, professore di Storia La parata militare dello scorso 12 ottobre a Madrid, giorno della Festa Nazionale, ha visto sfilare un migliaio di soldati più che nel 2016, insieme ad effettivi della Polizia Nazionale, che partecipava per la prima volta negli ultimi 30 anni, e un aumento sostanziale nello spiegamento di veicoli […]
Antiwar Songs Staff 2017-10-15 10:06:00
Abbiamo concluso oggi, dopo circa 2 mesi, l'inserimento delle canzoni del bellissimo e purtroppo introvabile album di Beppe Chierici e Daisy Lumini "La cattiva erba" del 1970.

L'album raccoglie 15 canzoni in italiano frutto di traduzioni e reinterpretazioni di poesie e canzoni che vanno da Archiloco e Lao Tsu ad Antoine attraverso più di 2500 anni di storia.
Alcuni brani erano già presenti nella loro versione originale, i testi in italiano sono stati trascritti all'ascolto grazie a Flavio Poltronieri che ci ha fatto avere una copia del disco, che ora è è interamente ascoltabile, i brani mancanti sono stati trovati in rete, con la collaborazione di B.B., nostro storico collaboratore, e di Renè Zosso, ghirondista svizzero.

Perchè quei cannoni? (Antoine) - Nenia (dalla guerra dei trent'anni) - Eravamo tre compagni - Compianto popolare - Il soldato morto in terra straniera - Alla guerra chi ci va - Il soldato dormiente (Rimbaud) - La guerra è truccata (Boris Vian) - Contro la guerra e le armi (Lao Tsu) - Lo scudo perduto (Archiloco) - Non avremo mai la pace, fratello? (Oliver De Magny) - Il condannato a morte - Testamento (Lermontov) - Il malcontento del soldato - Torna da in guerra un soldato
DonQuijote82 8/9/2017 - 14:00

Una playlist “ufficiale” / Une playliste “officielle” / An “official” playlist

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Una playlist “ufficiale” / Une playliste “officielle” / An “official” playlist
(la version française suit le texte italien / English translation at the bottom) Dopo anni che continuiamo ad inserire nel nostro sito canzoni contro la guerra con i relativi video, abbiamo pensato che fosse una buona idea cominciare a raccoglierle su YouTube in una playlist “ufficiale”. In realtà, in quanto sito antimilitarista gli ufficiali ci piacciono […]
Antiwar Songs Staff 2017-09-02 15:06:00
Riccardo Venturi 23/8/2017 - 04:45
Se per caso andate alla fiera di Scarborough assieme a Simon & Garfunkel, ci dovreste anche andare insieme a un Cavaliere Elfo, a un Cantico contro la guerra, a un minatore di carbone, a Martin Carthy, Ewan McColl e Peggy Seeger, a Bob Dylan, al grande studioso americano Francis James Child, a Edipo e alla Sfinge, a Sansone, all'Indovinello Veronese, a un Laureato, ai Muppets e persino al Diavolo in persona... Una canzone dalla storia millenaria per la quale abbiamo voluto completamente rifare una pagina composita ed esauriente, con una nuova introduzione (per ora soltanto in italiano): Una storia molto, molto lunga...
Riccardo Venturi 2/7/2017 - 00:54

A proposito della “grafica” di questo sito e di che cosa sia esattamente.

Antiwar Songs Blog
In questi ultimi tempi, il nostro sito ha ricevuto diverse “critiche” a proposito della sua cosiddetta “grafica”. Secondo alcuni, la “grafica” di questo sito sarebbe “obsoleta”, “invecchiata”, “non accattivante”, fino ad arrivare addirittura ad essere definita “orrenda” e quant’altro. Sarà quindi bene chiarire e ribadire a tutti costoro che cos’è questo sito, come funziona, quali […]
Antiwar Songs Staff 2017-06-24 19:13:00

Radio Fragola Trieste – Una trasmissione dedicata a Gian Piero Testa

Antiwar Songs Blog
Radio Fragola Trieste – Una trasmissione dedicata a Gian Piero Testa
Qualche settimana fa, abbiamo ricevuto una mail che ci ha particolarmente commosso: Mi chiamo Thanassis Papathanassiou e vi scrivo da Trieste. Sono arrivato a Trieste il lontano 1984 per studiare all’Università come tanti altri giovani greci. Col passare del tempo mi sono trovato bene, ho amato Trieste e così decisi di rimanerci. Ovviamente la passione […]
Antiwar Songs Staff 2017-05-20 17:31:00
Ἀποφασίζομεν καὶ διατάζομεν, “Decidiamo e ordiniamo”: alle ore 2,30 del 21 aprile 1967, cinquant'anni fa, scatta il Golpe militare fascista in Grecia e inizia la “Dittatura dei Colonnelli” che durerà fino al luglio del 1974. Per sette lunghi anni, la Grecia è un lager e anche il campo di addestramento del neofascismo europeo (e italiano in primis). Un argomento molto trattato dal nostro sito, che ha un apposito percorso che invitiamo a rileggere e riascoltare.
Riccardo Venturi 21/4/2017 - 19:31
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Qui suis-je ?

Qui suis-je ?
Qui suis-je ?

Chanson française – Qui suis-je ? – Guy Béart – 1965



Mon ami Lucien l’âne, je suppose que comme moi, tu connais – au moins de nom, Guy Béart. J’en suis même certain. Je me persuade assez que tu sais qu’il est né en Égypte, qu’il parcourut le monde toute sa prime jeunesse à la suite de ses parents, qu’il vécut longuement au Liban avant de finir en France. Mais rassure-toi, je n’ai pas l’intention de faire la biographie de Béart, d’autres s’en sont chargés.

Oh, Marco Valdo M.I. mon ami, nous ne sommes pas des biographes et si jamais, il te venait à l’idée de t’atteler à une biographie, j’aimerais mieux que tu fasses la tienne, car il y a tant de choses à comprendre dans la vie de chacun et tant de zones grises, tant de moments enfuis et enfouis qu’il est toujours intéressant de tenter de s’en souvenir. Cependant, il n’y a rien là d’urgent, ni de nécessaire. Je disais ça... (continua)
Je suis né dans un arbre 
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 2/4/2017 - 11:53
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Volare controvento

Volare controvento
2017
Mani come rami, ai piedi radici

Primo singolo e primo video ufficiale del nuovo album dei MCR, album meno esplicitamente combat, se vogliamo meno "radicato" nell'attualità o nella storia rispetto al precedente, a dispetto del titolo. Ma questa mi sembra una CCG a pieno titolo, indica dei comportamenti controvento, contro chi semina violenza e per chi distribuisce pace e amore. Anche il video, che vede la regia di Andrea Fontanesi e che vede protagonisti della band ma nei panni di marionette umane che suonano per una platea di bambini, indica che spesso siamo marionette inconsapevoli, ma che è facile liberarci dai fili che ci muovono.
C'è chi cerca amore, e chi amore trova
(continua)
inviata da dq82 1/4/2017 - 14:54
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Adivinanzas

Adivinanzas
Versi di Nicolás Guillén (1902-1989), poeta e giornalista cubano, nella raccolta “West Indies Ltd” del 1934

Musica di Luís Pastor, cantautore spagnolo
Nell'album di Luis Pastor intitolato “Fidelidad”, pubblicato nel 1975
En los dientes, la mañana,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/4/2017 - 13:41
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Contre tous les Pouvoirs

Contre tous les Pouvoirs
Contre tous les Pouvoirs

Chanson française – Contre tous les Pouvoirs – Guy Béart – 1981
Contre tous les pouvoirs !
(continua)
1/4/2017 - 09:29
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No sé qué pasará

No sé qué pasará
[1969]
Parole e musica di Luis Eduardo Aute
Interpretata dalla cantante María Trinidad Pérez de Miravete-Mille y Pascual del Riquelme, in arte Mari Trini (1947-2009) nel suo disco d'esordio.

Solo una canzone d'amore, ma che nella Spagna sotto la dittatura di Franco aveva un sapore ancora più amaro...
Tantos mares, tantas tierras
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 31/3/2017 - 09:09
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A cántaros

A cántaros
[1972]
Parole e musica di Pablo Guerrero
La canzone che dà il titolo all'album del 1972
Testo trovato su Cancioneros.com

Una canzone che, pur non essendo esplicitamente di denuncia, divenne un inno contro il franchismo negli ultimi anni del regime...
Tú y yo, muchacha, estamos hechos de nubes
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 31/3/2017 - 08:28

Askwazukuhamba

anonimo
Askwazukuhamba
[Periodo imprecisato del XX secolo]
(Unknown period in the 20th Century]
Canto tradizionale Xhosa
Xhosa traditional song

Qualche tempo fa, è stata costruita un'intera pagina su Shosholoza, l'antico canto di minatori (originariamente in lingua ndebele / zulu, ma cantato anche in xhosa) che è diventato come il “secondo inno nazionale” del Sudafrica dopo la fine dell'apartheid. Un canto talmente famoso, lo Shosholoza, che ha dato origine a tutta una serie di “derivati”, che si potrebbero chiamare gli “shosholozidi”; e questo che qui si presenta, è appunto uno “shosholozide”.

Se lo Shosholoza ha fatto il giro del mondo, Askwazukuhamba non lo ha fatto per nulla. Forse perché è ben più esplicito dello Shosholoza, da cui chiaramente deriva. E' cantato in lingua xhosa, che era la lingua madre di Nelson Mandela. Non ne ho trovato registrazioni originali, anche se probabilmente si adatta allo Shosholoza; ma è una mia ipotesi che non posso dimostrare. [RV]
Askwazukuhamba
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 30/3/2017 - 20:49

Animales

Animales
[1988]
Parole e musica di Ángel Parra
Nell'album intitolato “El bandido americano viene a bailar”
Testo trovato su Cancioneros.com
En lo alto de una montaña
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/3/2017 - 09:02

Gira e volta...

A. Gaccione
Gira e volta...
[post 1974]
Testo in parte anonimo,
in parte riattualizzato da A. Gaccione
Sull'aria de "La luna nel rio"
(Panzeri-Rastelli-Testoni, 1955)

Santo Catanuto e Franco Schirone, nel loro testo basilare sul canto anarchico (Il canto anarchico in Italia nell'Ottocento e nel Novecento, 2a ed. Milano, Zero in Condotta, 2009) informano che si tratta di un ”testo in parte anonimo, in parte riattualizzato da A. Gaccione” (al quale lo attribuiamo qui). Il testo è depositato presso l'Archivio Proletario Internazionale di Milano. Deve essere cantato sull'aria de La luna nel rio (a volte nominata come Chi gettò la luna nel rio), di Panzeri-Rastelli-Testoni, una canzonetta del 1955 portata al successo da Claudio Villa (ma interpretata anche da Nilla Pizzi). Il testo détourné, per gli avvenimenti nominati, è sicuramente posteriore al 1974.
Chi gettò le bombe a Milano, chi le gettò?
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 30/3/2017 - 02:07
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White People and the Damage Done

White People and the Damage Done
[2013]
Title track dell'album del 2013 (Alternative Tentacles prod.), con la band “The Guantanamo School Of Medicine”

Più esplicito di così!?! Ce n'è per tutti! Una bella sintesi di alcuni decenni di storia recente...
White people and the damage done
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/3/2017 - 22:10
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Night Flight

Night Flight
[1971]
Scritta in gran parte dal bassista e tastierista John Paul Jones, con Jimmy Page e Robert Plant
Originariamente composta per “Led Zeppelin 4” e poi scivolata in “Physical Graffiti” del 1975

Esistono brani dei Led Zeppelin che non siano immortali?
Forse sì, sicuramente pochissimi, ma questo è tra i tanti indimenticabili di certo, e per di più fino a qualche minuto fa non sapevo che fosse una CCG/AWS. Già, perchè “Volo di notte” parla di un ragazzo che cerca di sfuggire al servizio militare. Mica lo dico io, l'ha detto Robert Plant, qui più smagliante che mai...

Proprio a John Paul Jones dobbiamo gran parte del merito per quel che riguarda la successiva canzone, ovvero la dinamica "Night Flight (Volo Notturno)". Come molto spesso avviene quando è il bassista a dettare legge, la canzone mette in risalto la sezione ritmica della band. Cosicché, sono la batteria di Bonzo e l'organo... (continua)
I received a message from my brother across the water
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/3/2017 - 21:42
Percorsi: Disertori

Canción sobre el hombre blanco, del pueblo Piaroa

Canción sobre el hombre blanco, del pueblo Piaroa
Canto del popolo Piaroa (o Kuakua) nativo della Colombia e del Venezuela, riportato in spagnolo da Eduardo Galeano nella sua “Memoria del fuego”, tomo primo, Los nacimientos, 1982.


El agua del río está mala.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/3/2017 - 12:02

Pika moj Ameriqì

anonimo
Pika moj Ameriqì
[19° secolo]
Uno dei tanti canti del kurbèt, termine turco che significa emigrazione e che designa la diaspora albanese, raccolti e tradotti in italiano da Gëzim Hajdari (1957-), poeta, scrittore, giornalista ed esule albanese in Italia.
Nella raccolta “I canti del kurbèt - Këngët e kurbetit” (ignoro se sia già stata pubblicata)
Testo trovato su L'Ombra delle Parole - Rivista Letteraria Internazionale


I canti del kurbèt rappresentano i canti popolari albanesi della migrazione durante l’occupazione Ottomana (1468–1912, quest’ultimo anno dell’Indipendenza dell’Albania dalla Turchia). Due anni fa, il sottoscritto diede alle stampe I Canti dei nizam (i canti dei soldati albanesi che combattevano per l’Impero dei Sultani di Istanbul), edito da Besa, 2012. Sono due opere monumentali della memoria collettiva del Paese delle Aquile, nonché parte integrante della memoria della cultura europea.... (continua)
E po seç na u hap një kurbet i ri
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/3/2017 - 08:22

Zunë yjet po rrallojnë

anonimo
Zunë yjet po rrallojnë
[19° secolo]
Uno dei tanti canti del kurbèt, termine turco che significa emigrazione e che designa la diaspora albanese, raccolti e tradotti in italiano da Gëzim Hajdari (1957-), poeta, scrittore, giornalista ed esule albanese in Italia.
Nella raccolta “I canti del kurbèt - Këngët e kurbetit” (ignoro se sia già stata pubblicata)
Testo trovato su L'Ombra delle Parole - Rivista Letteraria Internazionale


I canti del kurbèt rappresentano i canti popolari albanesi della migrazione durante l’occupazione Ottomana (1468–1912, quest’ultimo anno dell’Indipendenza dell’Albania dalla Turchia). Due anni fa, il sottoscritto diede alle stampe I Canti dei nizam (i canti dei soldati albanesi che combattevano per l’Impero dei Sultani di Istanbul), edito da Besa, 2012. Sono due opere monumentali della memoria collettiva del Paese delle Aquile, nonché parte integrante della memoria della cultura europea.... (continua)
Zunë yjet po rrallojnë
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/3/2017 - 08:09

L'orribile naufragio della Katër i Radës

L'orribile naufragio della Katër i Radës
[28 marzo 2017]
scritta sull'aria di quando si scappava noialtri,
ovvero del Tragico naufragio del vapore Sirio

E così sono passati vent'anni da quel ventotto marzo del '97, quando una brillante azione congiunta della marina militare italiana, con la fregata Zeffiro e la corvetta Sibilla, riuscì, dopo epica lotta marinara nel Canale di Otranto,ad avere la meglio su una carretta arrugginita albanese, l'ex motosilurante Katër i Radës (”Quattro in Rada”), rubata da alcuni criminali nel porto di Saranda per trasbordare in Italia una massa di disperati che scappavano dall'Albania, allora in preda al caos. Ora l'Albania si qualifica per gli Europei di calcio, se hai bisogno di qualcosa per il tuo telefonino o per il computer ti risponde il call center da Tirana, prima o poi entrerà nell'Unione Europea (ci vorrà pur qualcuno per sostituire il Regno Unito...) e le macchine ci hanno pure le targhe... (continua)
Da Valona,
(continua)
28/3/2017 - 23:33

U nisa, o shokë

anonimo
U nisa, o shokë
[19° secolo]
Uno dei tanti canti del kurbèt, termine turco che significa emigrazione e che designa la diaspora albanese, raccolti e tradotti in italiano da Gëzim Hajdari (1957-), poeta, scrittore, giornalista ed esule albanese in Italia.
Nella raccolta “I canti del kurbèt - Këngët e kurbetit” (ignoro se sia già stata pubblicata)
Testo trovato su L'Ombra delle Parole - Rivista Letteraria Internazionale


I canti del kurbèt rappresentano i canti popolari albanesi della migrazione durante l’occupazione Ottomana (1468–1912, quest’ultimo anno dell’Indipendenza dell’Albania dalla Turchia). Due anni fa, il sottoscritto diede alle stampe I Canti dei nizam (i canti dei soldati albanesi che combattevano per l’Impero dei Sultani di Istanbul), edito da Besa, 2012. Sono due opere monumentali della memoria collettiva del Paese delle Aquile, nonché parte integrante della memoria della cultura europea.... (continua)
U nisa, o shokë
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/3/2017 - 13:43
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28-03-1997

28-03-1997
[2009]
Scritta da Ermal Meta, Giovanni Colatorti, Emanuele Diana, Berardino Rubini
Nell'album d'esordio del gruppo barese fondato nel 2007 e scioltosi nel 2013, dopo una fugace apparizione al festival di Sanremo nel 2010.

La Fame di Camilla hanno una particolarità: la storia del cantante Ermal Meta, che ha i suoi natali in Albania e da piccolo con la famiglia ha attraversato quello stretto braccio di Adriatico che lo separava da Bari alla ricerca di una vita migliore. La composizione dei testi e la profondità delle musiche, le macchie di sangue e le cicatrici sulla pelle e sul cuore, la fuga da una prigione a cielo aperto da cui è impossibile scappare e la ricostruzione di un’infanzia interrotta, la speranza e l’orgoglio di chi ce l’ha fatta sono frammenti di suoni che non prescindono dal ricordo di questo viaggio verso l’ignoto.

E ciò si riscontra in particolar modo nella meravigliosa... (continua)
Carne e sale
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/3/2017 - 10:11
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La ballata di Laika

La ballata di Laika
[1975]
Parole di Beppe Chierici
Musica di Daisy Lumini
Nell’album di Daisy Lumini e Beppe Chierici intitolato “Il paese dei bambini con la testa”, pubblicato da I Dischi Dello Zodiaco

Per la storia di Laika si veda l'omonima canzone dei Mecano
Sono Laika una bianca cagnolina
(continua)
inviata da dq82 27/3/2017 - 12:42
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È la guerra

È la guerra
1975
Il tempo degli dei

Autori: Donatello, Gianfranco Manfredi
Il sole
(continua)
inviata da dq82 26/3/2017 - 19:06

D'nanz na mànn

D'nanz na mànn
A Faeto, in provincia di Foggia, un paesino con poco più di 600 abitanti, vent'anni dopo la morte di Federico II, avvenuta nel 1250, gli Angioini inviarono un corpo di cavalieri scelti per annientare l'ultimo drappello di soldati saraceni fedeli all'imperatore svevo. Così nacquero Faeto e Celle di San Vito, dove ancora oggi giovani e anziani parlano la lingua di quei cavalieri: il franco-provenzale. Faeto e Celle di San Vito rappresentano aree linguistiche molto particolari perché la lingua che si parla non è semplice francese, ma il francese che si parlava ottocento anni fa. Molte associazioni attive sul territorio cercano di preservare l'utilizzo del franco-provenzale. E da qualche anno anche la Provincia ha istituito anche uno sportello per la salvaguardia della lingua, favorendo la pubblicazione di libri in lingua e invitando studiosi da tutto il mondo.

Repubblica.it
"Indifferenza", "Egoismo", Violenza"
(continua)
inviata da dq82 26/3/2017 - 18:23

Ciant' d' lo spatrià

A Faeto, in provincia di Foggia, un paesino con poco più di 600 abitanti. Vent'anni dopo la morte di Federico II, avvenuta nel 1250, gli Angioini inviarono un corpo di cavalieri scelti per annientare l'ultimo drappello di soldati saraceni fedeli all'imperatore svevo. Così nacquero Faeto e Celle di San Vito, dove ancora oggi giovani e anziani parlano la lingua di quei cavalieri: il franco-provenzale. Faeto e Celle di San Vito rappresentano aree linguistiche molto particolari perché la lingua che si parla non è semplice francese, ma il francese che si parlava ottocento anni fa. Molte associazioni attive sul territorio cercano di preservare l'utilizzo del franco-provenzale. E da qualche anno anche la Provincia ha istituito anche uno sportello per la salvaguardia della lingua, favorendo la pubblicazione di libri in lingua e invitando studiosi da tutto il mondo.

Repubblica.it

"Bisogna aver vissuto... (continua)
P'tutt' l' vi d' lu munn' n' stun ciam'nan:
(continua)
inviata da dq82 26/3/2017 - 18:15
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Da Ursi (Storia vera)

Da Ursi (Storia vera)
1978
A mio nonno ambulante

Sicuramente vera dall'inizio alla fine (purtroppo) la storia degli operai della ditta Orsi di Tortona prestigiosa fabbrica di trattori la cui produzione è stata adattata anche per funzioni belliche nella seconda guerra mondiale
Da Ursi j'uperai i ruscan fort
(continua)
inviata da dq82 26/3/2017 - 00:05
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E dibenn miz Gwengolo

E dibenn miz Gwengolo
[1977]

Da: Glenmor "E dibenn miz gwengolo"
Le Chant DU Monde LDX 74647

Nella notte tra il 29 e il 30 settembre 1976, Yann-Kel Kernaleguen, a 22 anni è saltato in aria a Chateaulin, mentre si apprestava a compiere un attentato contro il sito militare di Ti-Voujeret nel Finistère. Secondo Thierry Vareilles, autore dell'Enciclopedia del terrorismo internationale, stava in realtà cercando di disinnescarla perché si era accorto che una donna stava portando a passeggio il suo cane nei paraggi, secondo la versione della polizia esplose solo perché era un dilettante....... Yann-Kel riposa a Quimper. In suo ricordo, a mia conoscenza, all'epoca vennero scritte tre canzoni da quelli che sono stati tre Giganti Bretoni: oltre a “E dibenn miz Gwengolo” da Glenmor anche “Gwerz Ti Vougeret” (“Il lamento di Ti Vougeret”) da Youenn Gwernig incisa nel LP “E kreiz an noz” (“Cuore della notte”) e “Maro evit... (continua)
Er bloavezh c'hwezek ha tri-ugent
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 25/3/2017 - 20:05
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Dottrina in musica

Dottrina in musica
[1886]
Versi di Carlén Mûṡi (Carlo Musi, 1851-1920), canzonettista ed attore dialettale bolognese
Musica di Egberto Tartarini
Nel volume “El mi canzunètt”, Brugnoli editore, Bologna 1902
Testo trovato su Mûṡica bulgnaiṡa

Carlo Musi è considerato l'inventore della canzunàtt bulgnaiṡi, la canzone dialettale bolognese.
Musi – che scriveva durante le pause del suo noioso lavoro impiegatizio alle Regie Poste – fu arguto scrittore ma soprattutto un impenitente biasanot, letteralmente “colui che mastica la notte”, cioè un gaudente nottambulo, frequentatore di locali e di allegre compagnie, amante della buona tavola e del buon vino. (da Storia e memoria di Bologna)
Quella che segue è una delle sue poche canzunètt scritta in italiano.
E' stata ripresa recentemente da Joe Fallisi che nella sua versione ne potenzia, se possibile, il messaggio anticlericale e antiautoritario.
Un cardinal recatosi a Lugo di Romagna
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/3/2017 - 14:09
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Shock in My Town

Shock in My Town
[1998]
Versi di Manlio Sgalambro
Musica di Franco Battiato
Nell'album intitolato “Gommalacca”

1998: L'umanità, colpita dall'inguaribile ed eterno morbo del tempo, si avvicina inesorabilmente alle porte del Terzo Millennio, ma le nubi sull'avvenire sembrano ben lungi dal diradarsi: la tecnologia ed il progresso, con i quali l'uomo aveva spadroneggiato sul pianeta fino a poco tempo fa, si sono ribellati al controllo del loro creatore minacciando la Fine Del Mondo. La popolazione mondiale, soggiogata dai potenti a suon di ipnotici reality show e ingannevoli messaggi pubblicitari, sembra non volersi accorgere di quanto le stia succedendo attorno. In mezzo a quest'Apocalisse di Fine Millennio si erge una voce, un grido solitario, un urlo esasperato che racchiude in sé tutto il disprezzo contro il Male Contemporaneo: "...Shock in my town, shock in my town, velvet underground..." ; la voce che... (continua)
Shock in my town
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/3/2017 - 12:04
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Il Legapenista

Il Legapenista
2017
"Il Nuovo Cantacronache n°2"
Testo Beppe Chierici
Musica Giuseppe Mereu

Realizzato da Cenacolo di Ares Edizioni
in collaborazione con Materiali Musicali e Irma Records

Registrato al Sound Station Studios da Luca e Francesco Veroni
Anche lui è un Matteo, il bellissimo Salvini,
(continua)
inviata da dq82 25/3/2017 - 09:50
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Ròia (Soutien Cédric Herrou)

Ròia (Soutien Cédric Herrou)
[2017]


A nos amis qui ont aidé les réfugiés.

Pour une meilleure prise en charge des migrants.

DEVOIR DE FRATERNITE

***

idée de chanson d'après le dessin d'Edmond Baudoin
"Article 1 de la Déclaration des Droits de l'Homme et du Citoyen"

Texte occitan et mélodie : Zine
Linguistes : Ciril Joanin – Laurenç Revest

Chanteurs interprètes : Zine et Christian Bezet
Mandoline : Noel Delfin
Guitare basse : Thierry Grossi
Percussions : Jean-François Torrent
Prises de son et mixage : Noël Delfin

Recherche documentaire images et presse clip : Zine
Images : Patrick Bar, page facebook Roya Citoyenne, Drone De Regard, ARTE Info.
Film "Il treno della dignità" de Teresa Maffeis et Guy Ouillon

Adaptation anglaise : Nougatine

***

"Pòdes pas dire qu'estraparli
Ma segur solet non siáu
L'aspèri un jorn
Embé nautre seràs
E lo monde segur serà un"
John Lennon/Sciença

Réalisation clip : Benoît SEYRAT

Ròia, ò Ròia
(continua)
inviata da adriana 24/3/2017 - 19:36
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L'enfant soldat

L'enfant soldat
[2006]
Parole e musica di Gérard Manset
Nell'album intitolato “Obok”
Enrôlé de force
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/3/2017 - 09:21

Il blues della cella di prigione

Il blues della cella di prigione
[1969]
Versi di Joe Fallisi, sulla melodia di Prison Cell Blues di Blind Lemon Jefferson (1928)
Nell'album “L'uovo di Durruti”, realizzato nel 2014.
Testo trovato sul sito Nel vento

Ignoro chi sia la “Spiga Madù” che compare alla fine del brano...
Grigio il cielo, grigia la cella
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/3/2017 - 22:31
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Tirez pas sur le soleil

Tirez pas sur le soleil
[1990]
Parole e musica di Christian Paccoud (1954-), cantautore ed accordeonista francese
Nella musicassetta d'esordio, intitolata «Cerise Time Tour 90»
Testo trovato sul sito dell'autore
Deux mille ans de bagarres
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/3/2017 - 21:43
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Tu montes un mur?

Tu montes un mur?
Parole e musica di Christian Paccoud (1954-), cantautore ed accordeonista francese
Interpretata anche da Isabelle Aubret
Testo trovato sul sito dell'autore
Déjà l’esprit quitte ses habits durs
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/3/2017 - 21:36
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Alep Syriacon Valley

Alep Syriacon Valley
2017
Nuovo Cantacronache Volume Uno (Materiali Musicali/Irma Group)

Nato nel 1957 a Torino con lo scopo di valorizzare il mondo della canzone popolare attraverso l’impegno sociale, il Cantacronache ha raccontato l’Italia del dopoguerra, attraverso le voci di Fausto Amodei, Michele Straniero, Sergio Liberovici, Emilio Jona, Margot Galante Garrone, con uno spirito critico ed anticonformista, consegnando alla memoria collettiva fatti e momenti della storia sociale e politica, ed avvalendosi della collaborazione di scrittori come Italo Calvino, Mario Pogliotti, Franco Fortini, Umberto Eco e Gianni Rodari. A distanza di sessant’anni, e con la supervisione dell’indomita Margot Galante Garrone, il Cantacronache torna in vita, grazie alla collaborazione nata tra il comitato editoriale de “Il Cenacolo di Ares”, Materiali Musicali e Irma Records, per un progetto che vedrà succedersi ben cinque album... (continua)
Per il sole l’uomo è uguale
(continua)
inviata da dq82 23/3/2017 - 19:47

Monsieur Capital

Monsieur Capital
[1852]
Parole e musica di Gustave Mathieu de la Nièvre (1808-1877), poeta, chansonnier et goguettier francese
Testo trovato su Les Amis de Bizeau

L'autore si firmava come “condamné politique honoraire”
Gustave Mathieu ripubblicò questa canzone il 9 marzo 1870, mentre il Secondo Impero tirava le cuoia e si profilavano all'orizzonte la guerra contro Prussia ed Austria e la rivolta sociale culminata nella Comune di Parigi del 1871.
Je suis la force et la puissance
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/3/2017 - 14:36
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Soleil levant

Soleil levant
[1931]
Versi di Eugène Bizeau (1883-1989), poeta e chansonnier anarchico
Interpretata da Rosalie Dubois nella sua antologia della canzone di protesta intitolata “Chants d’espoir et de révolte”
Testo trovato su Les Amis de Bizeau
Debout! Ceux dont l'âpre détresse
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/3/2017 - 09:28
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Al carcere

Al carcere
[tra il 1594 ed il 1597]
Versi di Tommaso Campanella (1568-1639), filosofo, teologo, poeta e frate domenicano italiano.
Musica di Joe Fallisi (2007)

Una poesia che Tommaso Campanella scrisse all'epoca del suo terzo, e non ultimo, processo per eresia, quando si trovava nel carcere dell'inquisizione a Roma.
Il primo arresto di Campanella risale al 1591. Ne seguirono molti altri, e detenzioni, e terribili torture, fino alla condanna definitiva, nel 1599, al carcere a vita (scampò alla morte solo fingendosi pazzo). Poi 27 anni di prigionia a Napoli, all'inizio dei quali, nel 1602, scrisse la sua opera più famosa, “La Città del Sole”. Nel 1626 la scarcerazione, quindi la fuga in Francia nel 1634 e la morte pochi anni dopo.

Ovvero, come sia quasi inevitabile che chi non si accontenta delle opinioni comuni, chi ama la verità e la professa, rischi di finire molto male, se va bene nel fondo di un'umida cella, dove il Potere esercita la sua “tirannia segreta” su tutti coloro che hanno osato pensare liberamente e diversamente...
Come va al centro ogni cosa pesante
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/3/2017 - 23:15
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Canção da Terra

Canção da Terra
[2002]
Parole e musica di Pedro Munhoz
Nel suo disco intitolato “Cantigas de Andar Só”
Ripresa nel 2011 da Fernando Anitelli e dal suo gruppo O Teatro Mágico nel loro album intitolato “A Sociedade do Espetáculo”, ispirato al saggio “La société du spectacle” del filosofo francese Guy Debord, pubblicato nel 1967.
Tudo aconteceu num certo dia
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/3/2017 - 22:18
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L'ultimo insegnamento

L'ultimo insegnamento
[1878]
Parole di David Lazzaretti (1834-1878), il “Cristo dell'Amiata”, ammazzato dai carabinieri il 18 agosto del 1878.
Musica di Mirco Mariottini, clarinettista e docente di musica jazz toscano, dal suo spettacolo “Visioni in musica sugli scritti di David Lazzaretti”
Testo trovato su Intratext

Presentata a cominciare da Arcidosso (GR) nel 2012 e nell’estate 2013 a Volterra Jazz e al Teatro delle Rocce di Gavorrano, «Visioni in musica sugli scritti di David Lazzaretti», componimento “ecumenico” delle forme musicali firmata da Mirco Mariottini, diventa CD e consacra in musica il messaggio avveniristico di David Lazzaretti, il Cristo dell’Amiata fucilato dai Regi carabinieri il 18 agosto del 1878.

Quella stessa mattina il profeta, appena scomunicato dalla Chiesa come eretico, guidò la processione della Comune millenarista da lui fondata sul Monte Labbro, animata dalle ultime parole:
“Ecco... (continua)
Io sento anticipatamente la felicità della gloria celeste del Paradiso. Voi tutti morti, ma non morrete, no; io solo oggi sarò quella vittima immolata per la Redenzione copiosa degli uomini. Guardate questo manto; è tinto di sangue, ma di sangue del secondo Abele. Voi, siete tanti Maccabei e Cristi Duci e Giudici. Nulla vi spaventi; armatevi di fede e coraggio; pensate che io solo basto e faccio per tutti. Non abbiate dunque alcun risentimento di vendetta con quelli che ancor cercassero farvi del male; perchè guai a colui che osasse alzare una mano contro il suo fratello; guai a quello che togliesse un sol centesimo al suo fratello; commetterebbe un grave reato di colpa. Figliuoli e fratelli miei carissimi, oggi si va alla mia e alla vostra infelice patria natia, la quale si è messa in teme... (continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/3/2017 - 14:10

Canção dos Sem-Terra

Canção dos Sem-Terra
Ho trovato questa poesia/canzone e vorrei dedicarla a Waldomiro Costa Pereira, dirigente del Partido dos Trabalhadores (PT), assassinato ieri a Parauapebas, nel Parà.

Waldomiro Costa Pereira si trovava ricoverato in ospedale, in rianimazione, per le consequenze di un attentato che aveva appena subìto... Un commando di sicari è piombato sul nosocomio, ha disarmato la vigilanza e sequestrato il personale sanitario e poi si sono diretti al letto dove giaceva Waldomiro e l'hanno ucciso a colpi di pistola. Aveva 52 anni. L'operazione ha richiesto sicuramente qualche tempo ma la polizia non è intervenuta e gli assassini si sono dileguati indisturbati a bordo di un SUV blindato.
Un delitto vigliacco, l'ennesimo di decine di cui ogni anno in Brasile sono vittime indigeni, contadini, ambientalisti e sindacalisti impegnati nella riforma agraria e nella lotta contro i latifondisti.
A enxada sobe e desce na terra encharcada
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/3/2017 - 11:29
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La Sainte Alliance des peuples

La Sainte Alliance des peuples
[1818]
Versi di Pierre-Jean de Béranger (1780-1857), poeta e musicista parigino
Sull'aria di “Du Dieu des bonnes gens”, dello stesso de Béranger.

Ottobre-novembre 1818. In seguito al congresso di Aix-la-Chapelle e al pagamento da parte della Francia di un forte indennizzo di guerra, le truppe di Prussia, Austria e Russia lasciano finalmente il territorio francese che occupavano dal 1814.
J’ai vu la Paix descendre sur la terre,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/3/2017 - 09:27
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Luglio, agosto, settembre (nero)

Luglio, agosto, settembre (nero)
Immortale

mortale 22/3/2017 - 07:59
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Jag ville åka till öknen

Jag ville åka till öknen
22-3-2017 04:27
VORREI ANDARE NEL DESERTO
(continua)
22/3/2017 - 04:27
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Alla stazion di Monza

Alla stazion di Monza
[primi del 900]
Fonte: “Canti satirici anticlericali” a cura di Leoncarlo Settimelli e Laura Falavolti, Giulio Savelli editore, Roma, 1975.
Nel repertorio di Joe Fallisi, che l'ha inclusa nel suo album del 2014 intitolato “L'uovo di Durruti”


Alla stazion di Monza
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 21/3/2017 - 22:58
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Amerikanos, a balla ki bos bokene

Amerikanos, a balla ki bos bokene
AMERICANI, CHE VI UCCIDANO CON LE PALLOTTOLE
(continua)
inviata da anon 21/3/2017 - 22:20
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Il sogno di Piero

Il sogno di Piero
Canzone meravigliosa!!!

Roberto Deiana 21/3/2017 - 21:59
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Som en stormvind

Som en stormvind
21-3-2017 21:15
COME UN VENTO TEMPESTOSO
(continua)
21/3/2017 - 21:15
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J'ai embrassé un flic

J'ai embrassé un flic
L'abbraccio di Renaud – pure al netto dell'ironia (che c'è) – esprimeva probabilmente soltanto un umanissimo moto di «simpatia», nato dentro una fortissima emozione collettiva. Succede. Ho invece ripensato alle parole di Žižek, quando ho letto sul Corriere di oggi che «siamo tutti sbirri» (don Ciotti). Ecco, magari proprio tutti no.
L.L. 21/3/2017 - 21:00
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My Hometown

My Hometown
Sempre bellissime le vostre note di lettura, anche per me che ho "consumato" con l'ascolto, vinili e cd del Boss
Livia 21/3/2017 - 18:18
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Som en duva

Som en duva
21-3-2017 17:51

“Il testo è stato scritto come acclamazione per i profughi politici arrivati qui dall'America Latina, e che sono diventati nostri amici. Oggi, si capisce che cantare è più difficile; il testo dovrebbe significare che si vuole che gli immigrati siano cacciati fuori dal paese. Quando fu scritto questo testo, questo non era un problema. Tutti i latinoamericani che conoscevano volevano tornare nel proprio paese il prima possibile per continuare la lotta contro le dittature militari sostenute dagli USA. Björn cantava spesso la canzone e la fece conoscere in Norvegia.” (Commento a “Sånger i tiden” [Canzoni nel tempo], 2001)
COME UNA COLOMBA
(continua)
21/3/2017 - 17:52




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