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Percorso La guerra del lavoro: emigrazione, immigrazione, sfruttamento, schiavitù

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I piedi più belli del mondo

I piedi più belli del mondo
2016
La macchina del tempo

Una storia d'emigrazione, il dramma dell'emigrazione non è vissuto solo da chi parte, lontano dalla sua famiglia, ma anche da chi rimane, tipicamente le donne.
Una storia di emigrazione dall'Irlanda a Londra, il marito torna solo per Natale, tanto che Mary McNamara ha ben 4 figli, tutti nati a settembre intorno al 24.
Liberamente tratta da un racconto tratto da Diario d'Irlanda di Heinrich Böll.

In "Diario D'Irlanda" di Heinrich Böll c'è questo racconto, "I Piedi più belli del Mondo", che parla di Mary McNamara, la donna della canzone, che vive sola, con quattro figlioli settembrini (perché il marito torna a casa solo a Natale) e che possiede i piedi più belli del mondo. E' un racconto meraviglioso che ho indicato per anni come uno dei più belli che io avessi mai letto senza aver mai pensato di scriverci una canzone malgrado, il racconto stesso dica che i... (continua)
Al di là di paludi e boschi la scogliera immensa
(continua)
inviata da dq82 14/9/2016 - 11:50
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Villa Regina

Villa Regina
[2016]
Canzone al momento inedita che farà parte del prossimo disco di Massimo Priviero, in uscita l'anno prossimo

[2017]
All'Italia

Da questi inizi prende il via il viaggio nella seconda decade degli anni venti.
Dentro questa storia di figli d’Italia che migrano oltreoceano per cercare lavoro e che è già
fenomeno di massa. La forza e la determinazione di questa gente li porterà a trasformare terre
improduttive in piccole città operose circondate da terreni resi fertili da lavoro immane. Piccole
città, tra cui la stessa Villa Regina, ancora oggi testimoni del coraggio di questi uomini.


Massimo Priviero al lavoro su un nuovo album: 'La mia storia d'Italia e delle sue meravigliose minoranze in chiave folk'.

Nonostante il recente tour in supporto al doppio disco dal vivo "Massimo" - "Una quarantina di date in tutta Italia", racconta lui, "Con una partecipazione emotiva da parte del... (continua)
Il ragazzo ha i piedi sulla riva del mare
(continua)
inviata da Dq82 9/9/2016 - 16:41
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Vento del sud

Vento del sud
(1981)
Testo e musicsa di Eugenio Bennato e Carlo D'Angiò
dall'album "Festa Festa"

Eugenio Bennato e Carlo D’Angiò (voci e chitarre), Maria Luce Cangiano (voce), Pippo Cerciello (violino), Mauro Di Domenico (chitarre e mandoloncello), Riccardo Romei (basso elettrico), Alfio Antico (tamburello) e John Perilli (fiati).
A storia è cuminciata cu e Savoia e ch'amm'a fa
(continua)
6/9/2016 - 15:32
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The Recruited Collier (Jenny's Complaint)

The Recruited Collier (Jenny's Complaint)
Aver attribuito la ballata a Anne Briggs è sbagliato l'autore è A. L. LLOYD.

Troviamo la ballata con il titolo di “Jenny’s Complaint” nel volume “Ballads in the Cumberland Dialect”, una raccolta di canzoni in dialetto del Cumberland curata nel 1808 dal poeta inglese Robert Anderson (1770-1833). Senonchè l’autore non si è limitato a prendere un brano musicale tradizionale ma ha riscritto il testo dedicandolo ad un tema che in epoca di guerre napoleoniche doveva essere molto sentito: il protagonista è un contadino convinto dal sergente reclutatore ad arruolarsi nell’esercito e che lascia a casa la sua Jenny; è proprio lei che si lamenta e, stanca di vivere da sola, preferirebbe morire di crepacuore.
Lo stesso Anderson dichiara che la ballata è farina del suo sacco (i canti tradizionali si trovano nell’Appendice del Libro). La melodia abbinata da Andreson non è quella del testo ripreso da Lloyd... (continua)
IL MINATORE ARRUOLATO
(continua)
inviata da Cattia Salto 5/9/2016 - 20:47
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A Day for the Hunter, a Day for the Prey

A Day for the Hunter, a Day for the Prey
UN GIORNO PER Il CACCIATORE, UN GIORNO PER LA PREDA
(continua)
inviata da Dq82 4/9/2016 - 18:48
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Ellis Island

Ellis Island
ELLIS ISLAND
(continua)
inviata da dq82 4/9/2016 - 17:37
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Razza predona

Razza predona
RAZZA PREDONA
(continua)
inviata da dq82 4/9/2016 - 17:33
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Il treno del sole

Il treno del sole
2006
Dea

Il treno come mezzo dell'emigrazione interna, che in Italia è stata ed è importante, si ricordi quando non si volevano affittare le case ai meridionali (e ce ne sono ancora oggi).
Una canzone che richiama Il treno che viene dal sud.
Siamo tanti, nessuno centomila
(continua)
inviata da dq82 4/9/2016 - 17:22
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Muro

Muro
Testo e musica di Flavio Oreglio e Dario Canossi

2008
Giù Non è stato facile cadere così in basso
Metro su metro hai costruito il tuo muro
(continua)
inviata da dq82 3/9/2016 - 16:30
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O cara moglie

O cara moglie
Versione di Cisco
Cisco dal vivo vol. 2 [2013]



Versione di Marino Severini
dq82 3/9/2016 - 15:17
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No Human Is Illegal

No Human Is Illegal
(2005)
Silencing Civilization
Separations are made in the benefit of their economical efforts
(continua)
inviata da dq82 2/9/2016 - 16:14
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Welcome to Jungle

Welcome to Jungle
2013
Perspectives and objectives

There are some misunderstandings I can’t get around. A number of people think that the process of globalization is a process that can be “undone”. They think it is possible to return to a world where the focus lies on our own lives, without the need for a broader perspective. I’m sorry to break the news to them: the genie is out of the bottle.
And why is it normal for western people to try to get the most out of their lives but why are people that don’t live in a western country being called fortune hunters or economic refugees for doing exactly the same? What is the difference between personal ambitions and opportunism in this case?
In the Netherlands a refugee committed suicide in a Dutch detention centre in January 2013. This tragic occasion has finally lead to discussion about the huge flaws in the Dutch immigration system and whether or not being... (continua)
Welcome to le jungle, we got fun ‘n’ games
(continua)
inviata da dq82 2/9/2016 - 16:09
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Upon Our Shores

Upon Our Shores
[2015]

2 September 2015: The limp body of a 3-year-old Syrian refugee named Aylan Kurdi washed up on a beach in Turkey. Here's the song David Rovics wrote the next day.
Da questa pagina

2016
1939
Did you get up in the morning, see your kids off to school
(continua)
inviata da adriana 2/9/2016 - 11:31
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Frontiere

Frontiere
2009
"Parte da qui"
Abbiamo faticato sotto il sole che scioglieva la tensione tra migliaia di persone
(continua)
inviata da dq82 1/9/2016 - 23:14
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Sanspapiers

Sanspapiers
[2006]

Album: Racconti e canzoni
Conoscete voi i dolori dei senzapatria
(continua)
inviata da Dq82 1/9/2016 - 09:39
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Solo andata

Solo andata
ONE WAY TICKET
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/9/2016 - 08:37
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Venite Adoremus

Venite Adoremus
[2016]

Album : Sulla testa dell'elefante
Presepe con gli spifferi
(continua)
inviata da adriana 19/8/2016 - 10:14

Cristoforo Colombo per mezzo della Spagna

anonimo
Cristoforo Colombo per mezzo della Spagna
Testo e info reperiti in questa pagina del Portale dei Lombardi nel Mondo

Questo brano fu cantato, oltre che nel mantovano, anche nel cremonese e forse altrove nella regione padana. È stato raccolto da R. Leydi (luglio 1962).
Informatore: Teodolina Rebuzzi
Cristoforo Colombo per mezzo della Spagna
(continua)
inviata da adriana 17/8/2016 - 11:00
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E con la cicca in bocca

anonimo
E con la cicca in bocca
[primi del 900]
Canzone milanese riportata in “La mia morosa cara. Canzoni popolari milanesi e lombarde”, a cura di Nanni Svampa, 1977 (ultima riedizione 2007)
Nel repertorio dello stesso Svampa, in particolare nel volume 3 (“La mala e l’osteria”, 1970) della “Milanese – Antologia della canzone lombarda”.

La mala a Milano si chiamava anche “ligera” o “lingera”, che sarebbe l'equivalente di “miseria”, secondo Arturo Frizzi che cosi l'ha definita nel suo Dizionario del Gergo dei Girovaghi (in “Il ciarlatano”, Mantova 1902). Il Frizzi era nato a Mantova nel 1864 e si definiva "ciarlatano e fierante con mercerie”. Persona estrosa (che dovrà poi diventare socialista militante e compilare parecchi canzonieri politici), il Frizzi scrisse le sue memorie (Il ciarlatano) nel 1902 insieme con un burlesco Passaporto della Leggera di cui riportiamo l’introduzione: “Passaporto della Leggera, rilasciato... (continua)
E con la cicca in bocca
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/8/2016 - 09:43

Prendi quel sasso, butta quel pan

anonimo
Prendi quel sasso, butta quel pan
[1877]
Canto d’emigrazione (e di protesta) mantovano
Pubblicato sul giornale “La Favilla”, fondato nel 1866 e diretto fino alla sua morte, avvenuta nel 1879, da Paride Suzzara Verdi, giornalista e rivoluzionario mantovano, vicino agli ideali socialisti e internazionalisti. Citato in “La mia morosa cara. Canzoni popolari milanesi e lombarde”, a cura di Nanni Svampa, 1977 (ultima riedizione 2007)
Prendi quel sasso
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/8/2016 - 08:51
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Pebble Mine

Pebble Mine
[2013]

Album : Spies Are Reading My Blog

"There are so many reasons to oppose a gargantuan new mining project, I don’t know where to start."
They’ve been trying now for thirty years or more
(continua)
inviata da adriana 16/8/2016 - 11:54
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Bare a vela

Bare a vela
2016
Delaltér. Verso un altro altrove

il nuovo disco dei Luf si chiude con Bare a vela, piccola gemma acustica che nel suo minuto e poco più di durata suggella tutto il lavoro, senza tralasciare la poesia per contrastare l’orrore infinito di quelle troppe bare stese al sole di Lampedusa o di altri posti simili: “Di chi sono queste lacrime amare / che solcano il cielo ed il mare / di chi sono queste lacrime amare / chi ha messo le vele alle bare lo sai solo tu…”. Di fronte a immagini viste ormai troppe volte, viene naturale rivolgersi a qualcuno di “superiore” – sia Dio o chi per lui – per cercare di trovare una spiegazione che chissà se c’è o se arriverà, per tentare di razionalizzare il dolore e l’impotenza di fronte all’ennesimo viaggio della speranza – quello “verso un altro altrove”, per dirla ancora come i Luf – che si è infranto tra le onde di un mare troppo difficile da attraversare.
ilflaneur.com
Vedo le stelle che cadono
(continua)
inviata da Dq82 15/8/2016 - 14:40
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Verso un altro altrove

Verso un altro altrove
2016
Delaltér. Verso un altro altrove

In tre versioni: nel primo cd folk version e rock version (con la partecipazione di Alessandro Sipolo), e una versione acustica nel secondo cd

Verso un altro altrove, che apre le danze, è il canto di speranza di chi si lascia alle spalle un pezzo di storia, legami, affetti e quant’altro, per intraprendere un viaggio che non sa ancora dove lo porterà. E’ un invito al viaggio, una sorta di incoraggiamento da dedicare a chi parte senza conoscere la meta di destinazione: “Adelante Comandante, nelle scarpe del migrante / nelle tasche di chi ha niente una rosa nascerà…”.
ilflaneur.com
Adelante comandante questa notte sei distante
(continua)
inviata da Dq82 15/8/2016 - 14:21
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Power to the People

Power to the People
IL POTERE ALLA GENTE
(continua)
inviata da Roberto Malfatti 14/8/2016 - 14:37
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Da lontano

Da lontano
2016
Perle d'insaggezza
C’è chi c’ha piccoli problemi in famiglia invece io la mia famiglia non so neanche dove sta
(continua)
inviata da Dq82 13/8/2016 - 15:30
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Homeless Blues

Homeless Blues
BLUES DEI SENZA CASA
(continua)
inviata da Roberto Malfatti 13/8/2016 - 13:59
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Migrant

Migrant
"Migrants" : juste un mot à la une de tous nos journaux...
Mais derrière ce mot, il y a des hommes, des femmes, des enfants qui fuient les massacres et la guerre. Depuis 2000, c'est 22 000 personnes qui seraient mortes en tentant de gagner l'Europe (source Le Monde / The Migrants Files).
En 2014, 75% de ces réfugiés, morts dans le monde, ont péri en Méditerranée.
En hommage à toutes ces victimes de l'horreur, voici la maquette d"une nouvelle chanson : "MIGRANT"... que j'avais envie de partager avec vous...
Cette chanson sera dans sa version studio dans le prochain album "SOUS MON CHAPEAU" prévu à l'été 2016.

Dal Sito ufficiale
Je n'ai plus de terre
(continua)
inviata da adriana 11/8/2016 - 14:24
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No Depression (in Heaven)

No Depression (in Heaven)
I cuori degli uomini stanno deperendo di paura,
(continua)
inviata da Roberto Malfatti 11/8/2016 - 11:24
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I superstiti

I superstiti
[2010]
Parole e musica di Jacopo Incani
Nell’album “La macarena su Roma”
Sono andato a lavoro lunedì
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/8/2016 - 11:42
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O cara mama

anonimo
O cara mama
O CARA MAMMA VIENIMI INCONTRO
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/8/2016 - 08:28
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In del Trisòld

anonimo
In del Trisòld
[1880s]
Canzone dei militanti socialisti milanesi
Sull'aria di “Sèmm in vun, semm in dú", canto numerativo ottocentesco, una marcetta militare ancora molto popolare durante la seconda guerra mondiale.
Il testo - prima ancora di riscontrarlo sul solito ottimo Il Deposito – l'ho trovato sul libro di Nanni Svampa “La mia morosa cara – Canti popolari milanesi e lombardi”, la cui prima pubblicazione risale al 1977 (riedito giusto 30 anni dopo)

Nell'interpretazione del Nuovo Canzoniere Milanese, la canzone fa parte della raccolta discografica "Il bosco degli alberi. Storia d'Italia dall'Unità a oggi attraverso il giudizio delle classi popolari", rappresentazione popolare in due tempi a cura di Gianni Bosio e Franco Coggiola (1971)

Queste due quartine in dialetto milanese sono un po' figlie (o forse madri?) del famoso Inno dei lavoratori di Filippo Turati, che l'autore presentò pubblicamente... (continua)
In del Trisòld in via Buchètt
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/8/2016 - 21:56
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Santa Marinella

Santa Marinella
Qualcuno, in quello stesso blog, ha ritradotto il testo:
Questa storia, ha un'unica morale:
(continua)
inviata da pol 9/8/2016 - 18:44
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L'orologio

anonimo
L'orologio
La canzone è stata scritta per ricordare quando un tempo il campanile scandiva ogni segnale: funzioni, incendi, calamità e tutti i cittadini si regolavano con quello. Una volta, pochi potevano permettersi il lusso di possedere un orologio, lo possedeva però il padrone così poteva "rubacchiare" qualche minuto in più di lavoro alle mondine a meno che il vento non portasse di lontano il rintocco dell'ora che diceva fine all'estenuante fatica. Ma le mondine si regolavano anche in base alla posizione del sole e qualora l'orario non fosse stato rispettato, cantavano in faccia al padrone che erano decise a "lasà l'erba e a sciancà al ris" e al padrone non restava che accontentarle.

Testo tratto dal libro Riseri dal me coeur
Di D. Massa, R. Palazzi e S. Vittone

Dal sito :Ecomuseo delle terre d'acqua
L'orologio, l'orologio, l'orologio per favore chi lo tiene
(continua)
inviata da adriana 9/8/2016 - 12:52
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Parando los tijerales

Parando los tijerales
[1971]
Parole e musica di Víctor Jara
Un brano che trovo in una raccolta del 2001 intitolata “Manifiesto

Non di certo una delle canzoni più significative di Jara, piuttosto didascalica, scritta al solo scopo di sostenere la Unidad Popular.

“Tirando su i tetti” è scritta dalla prospettiva di un operaio edile, uno che ha sempre costruito case per i ricchi e che ogni sera se ne torna nel suo “conventillo”, un misero alloggio di ballatoio con il cesso in comune. Con l’avvento di Allende finalmente l’hanno mandato a costruire una scuola, una strada, una casa vera per la gente più povera, perché ci sia più giustizia sociale…
Brindo dijo un albañil
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/8/2016 - 08:20
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Migrare

Migrare
[2016]

Album: Letiana
Migrare
(continua)
8/8/2016 - 00:34
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Impalcature

Impalcature
[2016]

Album: Letiana

"Parla di omicidi bianchi, cioè le morti sul lavoro: una delle piaghe di questo paese, che in un anno fa più morti della camorra. Il punto di vista è di chi rimane. Della rabbia provata da chi ha visto il proprio collega morire, e che rimane a lavoro, sapendo che potrebbe toccargli la stessa sorte. Di chi sa che di lavoro si muore anche per logorio, se non proprio di malattia o d’incidenti. Cerco di raccontare la frustrazione di chi è incudine e non può alzare la testa e, per questo, se la prende con sé e con chi è più debole."
Impalcature
(continua)
8/8/2016 - 00:21
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Kildevil

Kildevil
[2016]

Album: Letiana

Nelle parole dell'autore "il Kildevil era un rum molto forte bevuto dagli schiavi deportati nelle isole vergini alla fine del ‘700. A quell’epoca l’afflusso di schiavi era tale che conveniva acquistarne di nuovi e lasciar morire di fatica quelli che si avevano già, piuttosto che spendere delle risorse nel curarli. Un tentativo di rivolta da parte degli schiavi fallì proprio a causa del rum con cui festeggiarono la prima vittoria e che li ridusse all’incoscienza. Il brano racconta quindi una doppia schiavitù: quella dei deportati e quella dall’alcol.
Lo spunto mi è venuto dal libro “Le Isole Degli Schiavi” di Thorkild Hansen, edito da Iperborea."
Kildevil
(continua)
8/8/2016 - 00:08
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Sacando pecho y brazo

Sacando pecho y brazo
[1972]
Parole di Víctor Jara, con Alejandro Sieveking (1934-), drammaturgo cileno che fu amico e collaboratore di Jara.
Musica di Víctor Jara.
Testo trovato su Lacuerda.net – Letras y acordes

Una cueca, penultimo brano da “La población”, concept album dedicato ai campamentos, agli insediamenti spontanei che in Cile, soprattutto tra gli anni 60 e gli anni 80, sono sorti intorno alle grandi città. Quelli che in altri paesi dell’America Latina si chiamano “favelas”, “barrios bajos”, “villas miseria”, ecc., in Cile vengono chiamati “poblaciones callampa”, dove con il termine callampa ci si riferisce a tutti quei funghi che crescono nei prati dalla sera al mattino: ieri non c’erano e oggi sono lì.
Al proposito si veda l’introduzione a La bala.

“Dicono che i riccastri, e 'sti cazzi! / sono molto sorpresi / Dicono perchè i pezzenti, a 'sti cazzi! / si sono ribellati...” E' ora che anche noi... (continua)
- Popeye oh, alcánzame los clavos de una y media que tenís ahi
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/8/2016 - 22:02




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