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Birmingham Sunday

Birmingham Sunday
Tradução portuguesa de Riccardo Venturi
3.3.2014


Performed by Beca Israel, Sarah Gordon and Aiden Special.
O DOMINGO DE BIRMINGHAM
(continua)
3/3/2014 - 18:16
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América, América

América, América
[1968]
Parole e musica di César Roldão Vieira (1944-), compositore, cantante e attore brasiliano.
Canzone presentata al III Festival Internacional da Canção a Rio de Janeiro, l’edizione in cui trionfarono Cynara e Cybele con Sabiá, scritta da Tom Jobim e Chico Buarque, ma dove il vincitore morale fu Geraldo Vandré con la sua Pra não dizer que não falei das flores.
Reinterpretata in seguito con grande successo da Roberto Carlos.

Insieme a Pra não dizer que não falei das flores, questa fu la canzone che più mandò sulle furie la giunta militare brasiliana, perché conteneva un nemmeno tanto velato omaggio al Che Guevara ad un anno dal suo assassinio in Bolivia… L’autore e interprete, César Roldão Vieira, in seguito scese a più miti consigli e non dovette scappare di gran corsa come invece furono costretti a fare sia Vandré che Chico Buarque (ricordo che la sua Sabiá fu fatta prevalere su... (continua)
Descendo a montanha um rio
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/2/2014 - 15:41
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Canção sem maneiras

Canção sem maneiras
1976
Senhores,
(continua)
inviata da Andrea 13/2/2014 - 19:36
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Canzone del padre

Canzone del padre
Tradução portuguesa de Riccardo Venturi
4 de fevereiro de 2014
CANÇÃO DO PAI
(continua)
4/2/2014 - 23:33
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E semm partii

E semm partii
E PARTIMOS
(continua)
inviata da Diego Campos Santos 21/1/2014 - 22:53
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Poderoso Caballero es Don Dinero

Poderoso Caballero es Don Dinero
PODEROSO CAVALHEIRO É DOM DINHEIRO
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/1/2014 - 13:31
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La filanda

La filanda
L’originale di Amália Rodrigues, parole e musica di Alberto Fialho Janes
Nell’album del 1971 intitolato “Oiça lá ó senhor vinho”. Poi anche in “Amália in Italia” del 1974.

Una canzone femminista che ha come protagonista una donna lavoratrice dallo sguardo assai disincantato sia sul mondo del lavoro sia sui maschi e, in definitiva, sull’umanità intera…
E’ OU NAO È?
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/1/2014 - 09:08
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Acorda Maria Bonita

Acorda Maria Bonita
[Anni 30]
Parole e musica di Volta Seca, il più giovane tra i cangaceiros che fecero parte della banda di Lampião e che ebbe la fortuna di sopravvivere al suo sterminio avvenuto nel 1938. Abile tiratore,Volta Seca, fu anche un bravo compositore, benchè fosse all’epoca pressochè analfabeta. Si può ben dire che la colonna sonora di quell’ultima, gloriosa stagione del «cangaço» la scrisse proprio lui.

Nel disco «Cantigas de Lampeão» del 1957.
Poi nel disco collettivo curato da Aluízio Falcão dedicato a “A música do cangaço” del 1984.



Ripresa da moltissimi artisti di lingua portoghese e fusa insieme ad un’altra canzone di Volta Seca (o di uno dei vari poeti e cantanti che componevano la numerosa banda di Virgulino Ferreira da Silva detto Lampião) intitolata «Se eu soubesse».

«Acorda Maria Bonita» è anche la base testuale e musicale della «Ballata di Maria Bonita», canzone di Anna Identici... (continua)
Acorda Maria Bonita
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 31/12/2013 - 21:52
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Repressão policial

Repressão policial
[2013?]
Scritta da Mao, al secolo José Rodrigues Júnior, ex cantante dei Garotos Podres.
Prodotto del nuovo progetto musicale di Mao, ovvero “O Satânico Dr. Mao e os Espiões Secretos”
Repressão Policial
(continua)
inviata da Bernart 29/11/2013 - 11:15
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7 de setembro

7 de setembro
[2002]
Album “Blind Pigs”

Il 7 di settembre in Brasile è il “Dia da Independência” o “Dia da Pátria”…
Quando eu era uma criança
(continua)
inviata da Bernart 28/11/2013 - 16:20
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Serviço militar

Serviço militar
[2003]
Nell’album intitolato “Garotozil de Podrezepam”

Pensavo che si trattasse di una canzone vecchia e invece risale solo a dieci anni fa.
Infatti in Brasile il servizio militare è obbligatorio e – cosa ancora più incredibile – è regolato dalla legge n. 4375 del 1964, probabilmente uno dei primi atti del regime militare (1964-1985)…
Você perde um ano de sua vida
(continua)
inviata da Bernart 28/11/2013 - 15:48
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Zé ninguém

Zé ninguém
[1997]
Scritta da Mauro, Mao e Ciro
Nell’album intitolato “Com a corda toda”

Napoli, 31 ottobre 2013, stazione Metro di piazza Cavour.
Si è staccato dalla folla di viaggiatori in attesa del treno e poi si è lasciato cadere sui binari
La Polfer, che ha visionato i filmati delle telecamere a circuito chiuso presenti in stazione non ha dubbi: si è trattato di un suicidio. L’uomo, identificato grazie all’esame papillare, era un 54enne senza fissa dimora, di nazionalità ucraina, già noto alle forze dell’ordine come alcolista. Non aveva precedenti penali. (Il Mattino)
Nasceu da miséia
(continua)
inviata da Bernart 28/11/2013 - 15:27

Vida e morte do herói japonês chamado Ku

Vida e morte do herói japonês chamado Ku
[1982?]
Si tratta di uno dei primi pezzi della band punk rock brasiliana.

Allegra canzoncina antimilitarista al modo dei Garotos Podres, insomma, una canzone un po’ “del Ku”…
Numa tarde sombria,
(continua)
inviata da Bernart 28/11/2013 - 14:58
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Garoto podre

Garoto podre
[1988]
Scritta da Mao e Ciro
Nell’album intitolato “Pior que antes”

“Garoto podre”, letteramente “ragazzo marcio” o “ragazzo cattivo”, potrebbe tradursi forse meglio come “truzzo” o “tamarro”…
Os que moram
(continua)
inviata da Bernart 28/11/2013 - 14:19
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Aos fuzilados da C.S.N.

Aos fuzilados da C.S.N.
[1993]
Scritta da Mao, Ciro e Darwin.
Nell’album intitolato “Canções para ninar”

Canzone dedicata agli operai siderurgici brasiliani ammazzati dalla polizia a Volta Redonda, durante un grande sciopero del 1988. Gli operai della Companhia Siderúrgica Nacional (CSN) occuparono lo stabilimento ed il governo di José Sarney autorizzò i poliziotti del DEOPS a sgomberare gli occupanti: furono uccisi Augusto Barroso, 19 anni, Walmir Freitas Monteiro (27) e William Fernandes Leite (22).

Il tristemente noto DEOPS (o DOPS, o DELOPS, a seconda degli Stati della federazione), il Departamento de Ordem Política e Social, fu istituito dal governo nel 1924 ed ebbe – ovviamente - il suo periodo di massimo “fulgore” durante la dittatura (1964-1985), sotto la direzione di personaggi feroci e corrotti, come Sérgio Fleury, dirigente del DOPS di San Paolo, principale organizzatore degli squadroni della morte... (continua)
Aos que habitam, cortiços e favelas
(continua)
inviata da Bernart 28/11/2013 - 11:43
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L'Internationale

L'Internationale
PORTOGHESE [5] / PORTUGUESE [5]



L’Internazionale dei brasiliani Garotos Podres, dall’album “Garotozil de Podrezepam” del 2003.

The Internationale by the Brazilian band Garotos Podres, reproduced from the album "Garotozil de Podrezepam", 2003


A INTERNACIONAL
(continua)
inviata da Bernart 28/11/2013 - 09:13
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Papai Noel filho da puta

Papai Noel filho da puta
[1985]
Scritta da Mauro, Mao e Sukata.
Nell’album d’esordio del gruppo punk-rock brasiliano intitolato “Mais podres do que nunca”.

Ehi, la prima allegra canzoncina dedicata al Santo Natale 2013!
Papai Noel filho da puta
(continua)
inviata da Bernart 27/11/2013 - 14:34
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Caminhando para o nada

Caminhando para o nada
[1988]
Scritta da Mao, Ciro e Sukata.
Nell’album intitolato “Pior que antes”

Per il percorso Mort au Travail / Morte al Lavoro
Caminhando apressado
(continua)
inviata da Bernart 27/11/2013 - 14:17
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Selvagem

Selvagem
[1986]
Scritta da Herbert Vianna.
Musica de Os Paralamos do Sucesso.
Nell’album intitolato “Selvagem?”

Chi sono i "selvaggi" se non il capitalismo ed i suoi sgherri?
A polícia apresenta suas armas
(continua)
inviata da Bernart 27/11/2013 - 11:25
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Alagados

Alagados
[1986]
Scritta da Herbert Vianna.
Musica de Os Paralamos do Sucesso.
Nell’album intitolato “Selvagem?”

La descrizione della vita degli esclusi, dei reietti, dei costretti ai margini del benessere nelle favelas brasiliane e di ogni angolo della Terra… Chi è “selvaggio” se non il capitalismo?
Todo dia o sol da manhã
(continua)
inviata da Bernart 27/11/2013 - 11:16
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Comportamento geral

Comportamento geral
[1973]
Parole e musica di Gonzaguinha
Nell’album intitolato “Luiz Gonzaga Junior”

“… Devi imparare ad abbassare la testa, a dire sempre grazie, la sola parola che ancora ti lasciano dire. Devi mostrare di essere disciplinato, di fare il bene della nazione, tutto ciò che ti viene ordinato, se all’esame finale vuoi guadagnarti un premio e l’attestato di buona condotta…”

Il primo successo di Gonzaguinha che fu – inutile dirlo - stracensurato dal regime militare.
Você deve notar que não tem mais tutu
(continua)
inviata da Bernart 27/11/2013 - 10:41
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É

É
[1988]
Parole e musica di Gonzaguinha.
Nell’album intitolato “Corações marginais”.

Una bella canzone di un grande artista brasiliano prematuramente scomparso in un incidente stradale nel 1991…

Se Long Live British Democracy Which Flourishes and Is Constantly Perfected Under the Immaculate ‎Guidance of the Great, Honourable, Generous and Correct, Margaret Hilda Thatcher. She Is the ‎Blue Sky in the Hearts of All Nations. Our People Pay Homage and Bow in Deep Respect and ‎Gratitude to Her, the Milk of Human Kindness.‎ dei Test Dept. È forse la canzone con il titolo più lungo presente sulle CCG/AWS, questa di Gonzaguinha è forse quella con il titolo più breve…
É
(continua)
inviata da Bernart 27/11/2013 - 09:54

Pátria

Pátria
Pátria ("Patria" in lingua portoghese) è l'inno nazionale della Repubblica democratica di Timor Est. Era la prima volta il 28 novembre 1975, quando Timor Est ha dichiarato unilateralmente l'indipendenza dal Portogallo, poco prima dell'invasione indonesiana il 7 dicembre.
Pátria, Pátria, Timor-Leste, nossa Nação.
(continua)
inviata da donquijote82 20/11/2013 - 15:53
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Homem só, meu irmão

Homem só, meu irmão
‎[1969]‎
Parole e musica di Luiz Goes
Nell’album intitolato “Canções do mar e da vida”‎
Poi anche in un disco collettivo del 1973 con Carlos Paredes e José "Zeca" Afonso


Tu, a quem a vida pouco deu,
(continua)
inviata da Bernart 11/11/2013 - 10:36
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Fischia il vento

Fischia il vento
PORTOGHESE / PORTUGUESE

Versione portoghese da letras.com.br
Portuguese translation from letras.com.br
SOPRA O VENTO
(continua)
inviata da DoNQuijote82 17/9/2013 - 22:34
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Un giudice

Un giudice
Tradução portuguesa de Riccardo Venturi
11-7-2013
UM JUIZ
(continua)
12/7/2013 - 00:19
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Jardins de infância

Jardins de infância
‎[1975]‎
Scritta da João Bosco e Aldir Blanc.‎
Dal disco “Falso Brilhante” pubblicato nel 1976, sintesi di un fortunato spettacolo musicale ‎realizzato da Elis Regina nel 1975.‎



João Bosco e Aldir Blanc, autori di questo brano, sono gli stessi di O Bêbado e a Equilibrista, vero e proprio inno ‎contro la dittatura. E come ne “L’ubriaco e l’equilibrista” la fortissima denuncia si nasconde tra le ‎righe di un racconto all’apparenza surreale, qui gli orrori della dittatura sono descritti attraverso gli ‎stilemi della fiaba infantile… “Come in una favola c’è sempre una strega da bruciare, un ‎drago che si mangia la gente e una bella addormentata che non ricorda nulla…E c’è chi si nasconde, ‎chi fa finta di nulla, chi non vuole vedere…”
Il disco fu ovviamente stracensurato ma non tanto per le canzoni originali, piuttosto per il tributo ad ‎Atahualpa Yupanqui, con Los Hermanos, e a Violeta Parra, con Gracias a la vida…‎
E como um conto de fada
(continua)
inviata da Bernart 14/5/2013 - 13:27
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Menino das laranjas

Menino das laranjas
‎[1964]‎
Parole e musica di Théo de Barros (1943-), compositore e chitarrista brasiliano, lo stesso che scrisse ‎la musica di Disparada.‎
E’ il brano che apre l’album d’esordio di Vandré
Interpretata poi da da Elis Regina nel disco “Samba - Eu Canto Assim” del 1965




Canzone sul lavoro infantile… “Lugar de criança é na escola. Trabalho não”‎
Menino que vai pra feira
(continua)
inviata da Bernart 14/5/2013 - 11:13
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Estatuinha

Estatuinha
‎[1965]‎
Scritta da Edu Lobo e Gianfrancesco Guarnieri (1934-2006), attore, regista, drammaturgo e poeta ‎italo-brasiliano.‎
Interpretata da Edu Lobo con il Tamba Trio nel disco ‎‎“5 na Bossa”, con Nara Leão.‎
Poi anche da Elis Regina nel disco “Elis” del 1966.‎



Se a mão livre do negro tocar na argila
(continua)
inviata da Bernart 14/5/2013 - 09:36
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Terra de ninguém

Terra de ninguém
‎[1965]‎
Scritta dai fratelli Marcos e Paulo Sérgio Valle, compositori e liricisti brasiliani, per lo spettacolo ‎‎"A bossa no Paramount"‎
Nel disco dal vivo di Elis Regina e Jair Rodrigues ‎intitolato “2 na Bossa”, pubblicato nel 1965.‎
Poi nell’album di Marcos Valle intitolato “Viola enluarada” del 1968.‎

Canzone dedicata al contadino del nordest brasiliano (così come a qualunque contadino ‎latinoamericano), costretto alla fame perché la terra fertile gli è negata, è tutta del latifondista o ‎della multinazionale di turno. Ma cresce la coscienza che la terra non può essere di nessuno se non ‎di chi la lavora: in Brasile il Movimento dos Trabalhadores Rurais Sem Terra nascerà nei primi anni ‎‎80…‎

Segue nessa marcha triste
(continua)
inviata da Bernart 13/5/2013 - 11:55
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Zé da Silva é um homem livre

Zé da Silva é um homem livre
‎[1962?]‎
Parole di Augusto Boal (1931-2009), drammaturgo brasiliano, fondatore del “Teatro ‎dell’Oppresso”.‎
Musica di Geni Marcondes (1916-2011), compositrice e direttrice d’orchestra brasiliana.‎

Originariamente nel disco autoprodotto “O Povo canta” realizzato dal ‎‎Centro Popular de Cultura, un collettivo nato nel ‎‎1961 all’interno dell’União Nacional de Estudantes (UNE) di Rio de Janeiro.‎



In poco più di due anni di attività il CPC produsse documentari, libri, spettacoli teatrali ed il disco ‎da cui è tratta questa canzone.
Poi, insieme all’intero paese, fu travolto dalla dittatura militare.‎

Sulla figura dell’autore, si veda l’introduzione a Meu caro amigo e anche Mulheres de Atenas, entrambe di Chico ‎Buarque de Hollanda.‎
Passo a vida trabalhando
(continua)
inviata da Bernart 10/5/2013 - 13:57
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Valsinha (Valsa hippie)‎

Valsinha (Valsa hippie)‎
‎[1970]‎
Scritta da Vinícius de Moraes e Chico Buarque
Nell’album “Construção” del 1971‎

La propongo perché mi sembra molto di più di una semplice canzone d’amore…‎
Um dia ele chegou tão diferente do seu jeito de sempre chegar
(continua)
inviata da Bernart 2/5/2013 - 15:35
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Sem Terra

Sem Terra
[1998]

Album: Eu sou todos nós
A bandeira vermelha se moveu
(continua)
inviata da adriana 4/4/2013 - 11:02
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Levantados do chão

Levantados do chão
[1997]

Milton Nascimento - Chico Buarque

Quando o livro de fotografias Terra, de Sebastião Salgado, com introdução de José Saramago, foi lançado, vinha incluso um CD de Chico Buarque. Chico dedicou o disco "aos milhares de famílias de brasileiros Sem Terra que sobrevivem em acampamentos improvisados às margens das rodovias, lutando, na esperança de um dia conquistar um pedaço de terra para produzir". O álbum contém quatro músicas, todas do Chico, com exceção de Levantados do Chão, parceria dele com Milton Nascimento. Assentamento é a primeira faixa do disco dedicado aos sem-terra e pode ser ouvida no tocador abaixo.



Como então? Desgarrados da terra?
(continua)
inviata da adriana 3/4/2013 - 20:54
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Brejo da Cruz

Brejo da Cruz
[1997]

Quando o livro de fotografias Terra, de Sebastião Salgado, com introdução de José Saramago, foi lançado, vinha incluso um CD de Chico Buarque. Chico dedicou o disco "aos milhares de famílias de brasileiros Sem Terra que sobrevivem em acampamentos improvisados às margens das rodovias, lutando, na esperança de um dia conquistar um pedaço de terra para produzir". O álbum contém quatro músicas, todas do Chico, com exceção de Levantados do Chão, parceria dele com Milton Nascimento. Assentamento é a primeira faixa do disco dedicado aos sem-terra e pode ser ouvida no tocador abaixo.



A novidade
(continua)
inviata da adriana 3/4/2013 - 20:45
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Fantasia

Fantasia
[1997]

Quando o livro de fotografias Terra, de Sebastião Salgado, com introdução de José Saramago, foi lançado, vinha incluso um CD de Chico Buarque. Chico dedicou o disco "aos milhares de famílias de brasileiros Sem Terra que sobrevivem em acampamentos improvisados às margens das rodovias, lutando, na esperança de um dia conquistar um pedaço de terra para produzir". O álbum contém quatro músicas, todas do Chico, com exceção de Levantados do Chão, parceria dele com Milton Nascimento. Assentamento é a primeira faixa do disco dedicado aos sem-terra e pode ser ouvida no tocador abaixo.



E se, de repente
(continua)
inviata da adriana 3/4/2013 - 20:31
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Assentamento

Assentamento
[1997]

Quando o livro de fotografias Terra, de Sebastião Salgado, com introdução de José Saramago, foi lançado, vinha incluso um CD de Chico Buarque. Chico dedicou o disco "aos milhares de famílias de brasileiros Sem Terra que sobrevivem em acampamentos improvisados às margens das rodovias, lutando, na esperança de um dia conquistar um pedaço de terra para produzir". O álbum contém quatro músicas, todas do Chico, com exceção de Levantados do Chão, parceria dele com Milton Nascimento. Assentamento é a primeira faixa do disco dedicado aos sem-terra e pode ser ouvida no tocador abaixo.



Quando eu morrer, que me enterrem na
(continua)
inviata da adriana 3/4/2013 - 20:17
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Miserere nóbis

Miserere nóbis
‎[1968]‎
Scritta da Gilberto Gil e Capinan‎
Nell’album “Tropicalia, ou Panis et Circencis”, disco collettivo manifesto del “Tropicalismo”, con ‎‎Arnaldo Baptista, Caetano Veloso, ‎‎Nara Leão, Rita Lee, ‎‎Sérgio Dias, Tom Zé, ‎‎Torquato Neto, ‎‎Gal Costa, Gilberto Gil, Capinam e ‎‎Rogério Duprat (tutti i personaggi che, in ‎un modo o nell’altro, compaiono sulla mitica copertina del disco, che strizza l’occhio a “Sgt. ‎Pepper's Lonely Hearts Club Band” dei Beatles).‎

Composição de Gilberto Gil e Capinam é um exemplo de que era necessário o ouvinte fazer uma decodificação dessas imagens alegóricas, produzindo, dando significado a própria canção e participando da mesma, vejamos: “miserere-re nobis, ora, ora pro nobis […] be, re, a = bra; ze, i le = zil / fe, u = fu; ze, i, le = zil / ce, a = ca, ne agá, a, o, til = nhão / ora pro nobis”, ou seja, tem misericórdia de nós, orais por nós, Brasil,... (continua)
Miserere-re nobis
(continua)
inviata da Bernart 3/4/2013 - 14:26
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Marginália 2‎

Marginália 2‎
‎[1968]‎
Scritta da Gilberto Gil e Torquato Neto (1944-1972), ‎poeta, giornalista, liricista, esponente della controcultura brasiliana, suicidatosi all’età di 28 anni.‎
Nell’album “Gilberto Gil”‎
Interpretata anche insieme a Caetano Veloso

Eu, brasileiro, confesso
(continua)
inviata da Bernart 3/4/2013 - 13:58
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Procissão

Procissão
‎[1966]‎
Una canzone che è il lato B del singolo Roda
Poi inclusa nell’album “Louvação” dell’anno seguente‎



‎"A locação da música é em Ituaçu, minha cidade, no interior da Bahia, onde nos dias de festa ‎religiosa as procissões passavam e eu, criança, olhava. Uma canção bem ao gosto do CPC, o Centro ‎Popular de Cultura; solidária a uma interpretação marxista da religião, vista como ópio do povo e ‎fator de alienação da realidade, segundo o materialismo dialético. A situação de abandono do ‎homem do campo do Nordeste, a área mais carente do país: eu vinha de lá; logo, tinha um ‎compromisso telúrico com aquilo." ‎‎(Gilberto Gil)‎
Olha lá vai passando a procissão
(continua)
inviata da Bernart 3/4/2013 - 13:39
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Oração pela libertação da África do Sul

Oração pela libertação da África do Sul
‎[1985]‎
Parole e musica di Gilberto Gil
Dall’album “Dia dorim noite neon”‎


‎Il mondo musicale brasiliano non è chiuso in se stesso: nei testi delle canzoni il ‎protagonista non è solo il popolo del Brasile, ma vi è un’apertura verso l’esterno, soprattutto per ‎quanto riguarda le problematiche sociali. E nel 1985, anno di questo reggae di Gilberto Gil, una ‎delle problematiche più presenti nelle questioni sociali di tutto il mondo, era quello dell’apartheid ‎sudafricano.



L’invocazione di Gil a favore della revoca di questa assurda legge è fatta attraverso la voce delle ‎religioni delle razze del triptico vital su cui è basata la razza brasiliana. Così troviamo il vescovo ‎‎Desmond Tutu (1931-) in ‎rappresentanza della religione cattolica, quindi della razza bianca: troviamo ‎‎Tupã, il dio degli indios tupi-guarani. E, chiaramente, ‎la religione negra, rappresentata da Oxalufã. È... (continua)
Se o Rei Zulu já não pode andar nu
(continua)
inviata da Bernart 3/4/2013 - 11:44
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Mulheres de Atenas

Mulheres de Atenas
‎[1976]‎
Scritta da Chico Buarque e Augusto Boal (1931-‎‎2009), il grande drammaturgo brasiliano ideatore del “Teatro dell’Oppresso” e destinatario della ‎canzone Meu caro amigo.‎
Dall’album “Meus caros amigos”‎



Una canzone ironica e provocatoria che è un fortissimo atto d’accusa non solo genericamente contro ‎il maschilismo ma soprattutto contro l’ostentazione e l’apoteosi che del machismo, sempre ‎serpeggiante in molte società umane, riesce sempre a fare ogni regime militare e dittatoriale, con i ‎suoi ossessivi richiami a concetti come Patria, Bandiera, Onore, Vendetta, Eroi, Orgoglio, Razza, ‎ecc. ‎
Dove, evidentemente, la donna occupa solo un posto residuale e sempre doloroso, come ventre che ‎dona i figli alla nazione, o come sposa che attende il ritorno dell’amato dai campi di battaglia, o ‎come vedova inconsolabile condannata alla solitudine e al silenzio, o come bottino di guerra o ‎puttana per placare le voglie degli impavidi guerrieri… ‎
Mirem-se no exemplo daquelas mulheres de Atenas
(continua)
inviata da Bernart 3/4/2013 - 09:01
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Meu caro amigo

Meu caro amigo
‎[1976]‎
Parole di Chico Buarque de Hollanda
Musica di Francis Hime (1939-), compositore e pianista brasiliano.‎
Dall’album “Meus caros amigos”‎


Chissà se Lucio Dalla aveva in mente questa canzone quando compose la sua L'anno che verrà…‎

‎Destinatario di questa missiva è l’autore teatrale ‎‎Augusto Boal (1931-2009), all’epoca esiliato in ‎Portogallo. Boal, nato a Rio de Janeiro nel 1931, studiò drammaturgia negli Stati uniti, dopodiché ‎diresse il teatro Arena di São Paulo. La sua opera più importante è la teorizzazione del cosiddetto ‎‎“Teatro do Oprimido”, Teatro dell’Oppresso: la rappresentazione delle classi oppresse, con la ‎trasformazione dello spettatore in protagonista dell’azione drammatica nell'intento di renderlo ‎cosciente della propria situazione e della possibilità di cambiarla.

A causa di questo e altri testi aventi per tema l’oppressione, l’autore non era molto... (continua)
Meu caro amigo me perdoe, por favor
(continua)
inviata da Bernart 3/4/2013 - 08:58
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Menino

Menino
‎[1976]‎
Scritta da Milton Nascimento e Ronaldo Bastos
Nell’album intitolato “Geraes”‎

‎Una canzone dedicata a Edson Luís de Lima Souto (1950-1968), il primo ‎giovane vittima della repressione della dittatura brasiliana.‎

Edson Luís era originario del Pará, veniva da una famiglia povera che con molti sacrifici l’aveva ‎mandato a Rio de Janeiro per frequentare le superiori.‎

Il 28 marzo del 1968 gli studenti di Rio inscenarono una protesta nella mensa scolastica, il ‎Restaurante Central dos Estudantes detto “Calabouço”, perchè i prezzi dei pasti erano aumentati in ‎modo insostenibile. La polizia militare, intervenuta in forze, disperse gli studenti davanti ‎all’edificio, ma non quelli che si erano asserragliati dentro il Calabouço, resistendo con bastoni e ‎lanci di pietre. Mentre la polizia retrocedeva, da un edificio attiguo, che ospitava un’associazione di ‎ex-combattenti della seconda... (continua)
Quem cala sobre teu corpo
(continua)
inviata da Bernart 2/4/2013 - 17:36
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Aqui é o país do futebol

Aqui é o país do futebol
‎[1970]‎
Scritta da Milto Nascimento e Fernando Brant (1946-), compositore del Minas Gerais.‎
Dalla colonna sonora del film “Tostão, a fera de ouro”‎

Una canzone che mi ha ricordato “fue cuando el fútbol se lo comió todo”, strofa ‎dell’imprescindibile canzone La memoria di León Gieco….‎

‎“Nel 1970 Milton si preoccuperà di decostruire un simbolo nazionale stranamente tralasciato dai ‎tropicalisti (Caetano e Gil): il calcio e la squadra nazionale di calcio, grande ‎orgoglio del governo dittatoriale.‎
‎Aqui é o país do futebol è uno dei pochi samba composti da Milton, ed è interrotto di ‎proposito dai rumori del pubblico di uno stadio di calcio. Nel testo è ben evidente la visione del ‎calcio come una sorta di "anestetizzante nazionale", capace di distogliere la mente del popolo dai ‎problemi individuali e collettivi. Alla maniera dei tropicalisti, Milton non dà dei giudizi di valore su... (continua)
Brasil está vazio na tarde de domingo, né?
(continua)
inviata da Bernart 2/4/2013 - 15:25
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Morro Velho

Morro Velho
‎[1967]‎
Parole e musica di Milton Nascimento
Da “Milton Nascimento”, album d’esordio del grande cantautore cresciuto nel Minas Gerais.‎
Con il gruppo “Tamba Trio”, guidato da Luiz Eça

Il padroncino, quello che prima giocava insieme a tutti gli altri bambini, è diventato grande, è ‎andato in città a studiare.... Ora che è tornato si fa chiamare “Signore” e non rivolge più la parola ‎agli amici di un tempo… Sono cresciuti anche loro, e devono solo lavorare…‎

In questa canzone, “Milton Nascimento osserva le relazioni neri-bianchi sullo stesso campo ‎d'osservazione del sociologo-antropologo Gilberto Freyre: la grande piantagione. Ma mentre Freyre ‎sosteneva che la grande piantagione schiavista, attraverso il mescolamento interetnico e culturale, ‎aveva finito per creare una moderna società ibrida capace di superare i pregiudizi razzisti e classisti ‎propri della stessa società schiavista,... (continua)
No sertão da minha terra, fazenda é o camarada que ao chão se deu
(continua)
inviata da Bernart 2/4/2013 - 14:21
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Angélica

Angélica
‎[1976]‎
Scritta da Miltinho (nome d’arte di Milton Lima dos Santos Filho, classe 1943), cantante e ‎compositore membro del gruppo musicale MPB4, e Chico Buarque de Hollanda
Musica di Miltinho e Magro, nome d’arte di Antônio José Waghabi Filho (1943-2012)‎

Nell’album dei MPB4 intitolato “Bons tempos, hein?!” del 1979.‎



Nell’album di Chico Buarque intitolato “Almanaque” del 1981.‎




‎Zuleika Angel Jones, meglio conosciuta come Zuzu Angel (1921-1976) è stata ‎un’importante stilista brasiliana. Al culmine della sua carriera vestiva celebrità come Joan ‎Crawford, Liza Minelli e Kim Novak. Sposata con un cittadino statunitense, ebbe da lui due figli, ‎Hildegard (1949-, che diventò prima attrice ed è oggi giornalista) e Stuart (1946-1971). ‎

Quest’ultimo, studente di economia, militante di sinistra, poco tempo dopo l’avvento della dittatura ‎entrò in un gruppo di resistenza armata,... (continua)
Quem é essa mulher
(continua)
inviata da Bernart 2/4/2013 - 12:01
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Gota d’água

Gota d’água
[1975]
“Gota d’água” è la canzone che dà il titolo al dramma musicale pensato e scritto da Chico Buarque con Paulo Pontes (1940-1976), drammaturgo troppo presto scomparso a causa di un cancro allo stomaco.

Lascio la parola a Vincenzo, un appassionato di storia e cultura brasiliana, curatore del sito Brasil cotidiano:

“Gota d’Água” è un dramma musicale di Chico Buarque scritto in collaborazione con Paulo Pontes, adattamento della tragedia «Medea» di Euripide alla situazione brasiliana del periodo del regime militare, che al momento della prima dello spettacolo (1975) era nella sua fase più sanguinaria.

Molte persone ignorano questa attività parallela di Chico come autore di teatro (lui realizzava le musiche ma spesso era anche autore – o coautore- del libretto) ma questa cosa non deve sorprendere più di tanto. Questo artista è multidimensionale, o forse sarebbe più giusto dire che è un... (continua)
Já lhe dei meu corpo, minha alegria
(continua)
inviata da Bernart 1/4/2013 - 21:29
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Milagre brasileiro

Milagre brasileiro
[1975]
Scritta da Chico Buarque sotto lo pseudonimo di Julinho da Adelaide, adottato per cercare di agirare la censura che si accaniva contro di lui.
Non credo che Buarque l’abbia mai incisa.
La canzone compare nell’album della cantante Miucha del 1980.

Il “miracolo brasiliano”, strombazzato dal regime ad ogni pié sospinto, consisteva nell’aver concentrato la ricchezza nelle mani di pochi (i militari ed i loro accoliti) e strangolato i lavoratori, nonostante una crescita annua del PIL intorno al 10%!
Cadê o meu?
(continua)
inviata da Bernart 31/3/2013 - 17:46
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Um índio

Um índio
‎[1976]‎
Parole e musica di Caetano Veloso
Nell’unico disco realizzato insieme da Gilberto Gil, Caetano Veloso, Maria ‎Bethânia e Gal Costa, uniti con il nome di ‎‎Doces Bárbaros, nel decimo anniversario ‎dell’inizio delle rispettive carriere. Doveva essere semplicemente un disco realizzato in studio e ‎invece divenne uno spettacolo dal vivo da cui furono tratti l’album e un documentario diretto dal ‎regista Jom Tob Azulay. ‎
Poi nell’album di caetano Veloso intitolato “Bicho” dell’anno seguente.‎
Testo trovato sul sito di Gal Costa


Um índio descerá de uma estrela colorida, brilhante
(continua)
inviata da Lorenzo & Bernart 29/3/2013 - 11:52
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Mil faces de um homem leal (Marighella)

Mil faces de um homem leal (Marighella)
(2011)

dalla colonna sonora del film Marighella di Isa Grinspum Ferraz che racconta la storia del rivoluzionario brasiliano Carlos Marighella
A postos para o seu general
(continua)
28/3/2013 - 17:52
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Gente

Gente
‎[1977]‎
Parole e musica di Caetano Veloso
Dall’album “Bicho”‎
Gente olha pro céu
(continua)
inviata da Bernart 28/3/2013 - 16:45
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Um Comunista

Um Comunista
Album: Abraçaço (2012)


“Un mulatto baiano, molto alto e mulatto, figlio di un italiano e di una nera hauçá, ha imparato a leggere guardando il mondo intorno a lui, facendo attenzione a quello che non si vedeva. Così nasce un comunista. Um mulatto baiano, che morì a San Paolo, ammazzato da uomini del potere militare, nelle fisionomie nate sul suolo americano, la cosiddetta guerra fredda, Roma, Francia e Bahia. I comunisti custodivano sogni. I comunisti! I comunisti!”

Sono le prime due strofe di Um Comunista, il brano più lungo del disco (oltre 8 minuti di una melodia sofferta, come è duramente poetico il testo): canzone dedicata a Carlos Marighella, baiano di origini italiane per padre e africane per madre, amico di Jorge Amado, comunista convinto, che organizzò la lotta armata in Brasile con la sua ALN (Ação Libertadora Nacional) per combattere la dittatura e che fu assassinato a San... (continua)
Um mulato baiano,
(continua)
28/3/2013 - 16:41
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Roda

Roda
‎[1966]‎
Scritta da Gilberto Gil e João Augusto (?)‎
Singolo poi incluso nell’album “Louvação” dell’anno seguente.‎

Una canzone molto esplicita contro ricchi e potenti, contro la classe dirigente di allora che aveva ‎invocato ed appoggiato la dittatura militare. ‎
Non per nulla, qualche anno dopo, Gilberto Gil e l’amico Caetano Veloso furono presi, ‎imprigionati e poi liberati dopo aver promesso che avrebbero lasciato il Brasile… E’ un po’ come se ‎in Gran Bretagna avessero arrestato John Lennon e Paul McCartney e li avessero ‎costretti ad andare in esilio (e in effetti a Lennon una cosa simile rischiò di capitare negli USA nel ‎‎1972)…‎
Meu povo, preste atenção
(continua)
inviata da Bernart 28/3/2013 - 16:14
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O sal da terra

O sal da terra
‎[1981]‎
Scritta da Beto Guedes e Ronaldo Bastos
Dal disco “Contos da lua vaga”‎
Anda!
(continua)
inviata da Bernart 28/3/2013 - 15:23
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Pequeno perfil de um cidadão comum

Pequeno perfil de um cidadão comum
‎[1978]‎
Scritta da Toquinho e Antonio Carlos Belchior
Nel disco di Toquinho “Cantando & tocando” e in quello di Belchior intitolato “Era uma vez um ‎homem e seu tempo”, entrambi del 1979.‎

(continua)
inviata da Bernart 28/3/2013 - 14:54
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Ninguém pode mais sofrer

Ninguém pode mais sofrer
‎[1964]‎
Parole e musica di Geraldo Vandré e Luiz Roberto
Dall’album d’esordio eponimo

… Il mio samba è la certezza che un giorno il mondo intero canterà e nessuno soffrirà ‎più…
Quem vai me escutar?
(continua)
inviata da Dead End 28/3/2013 - 13:58
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Canção nordestina

Canção nordestina
‎[1964]‎
Parole e musica di Geraldo Vandré
Dall’album d’esordio eponimo



Una delle prime canzoni di Vandré, bellissima... ‎
Dal nordest brasiliano un lamento contadino per la povertà, la fame e soprattutto per la mortale ‎siccità che periodicamente flagella quelle regioni. Anche in questi mesi, così come tante volte in ‎passato, le regioni del nordest del Brasile stanno attraversando un durissimo periodo di clima ‎torrido ed assenza di piogge…‎

Non è un caso se uno dei più bei romanzi della letteratura brasiliana sia quello di Graciliano Ramos ‎del 1938 significativamente intitolato “Vidas secas”. Nel 1963 ne fu tratto anche un bellissimo film ‎per la regia di Nelson Pereira dos Santos.‎
Que sol quente que tristeza
(continua)
inviata da Bernart 28/3/2013 - 13:33
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Gloria In Excelsis (Missa Agrária)‎

Gloria In Excelsis (Missa Agrária)‎
‎[1965]‎
Scritta da Carlos Lyra e Gianfrancesco Guarnieri (1934-2006), attore, regista, ‎drammaturgo e poeta di origine italiana. Il padre, il direttore d’orchestra Edoardo Guarneieri, e la ‎madre, l’arpista Elsa Martinenghi, si erano trasferiti in Brasile del 1934 per sfuggire al regime ‎fascista.‎
Nell’album d’esordio “Maria Bethânia” del 1965, cantata ad introduzione di Carcará

Canzone che sempre nel 1965 fece parte dello “Show Opinião”, spettacolo musicale di protesta da ‎contro la dittatura interpretato da Nara Leão (che si ammalò e fu sostituita proprio da ‎Maria Bethânia), João do Vale e Zé Kéti, diretto da Augusto Boal e prodotto dal Teatro ‎de Arena e dal Centro Popular de Cultura della União Nacional dos Estudantes (UNE), ‎organizzazione studentesca che in quel momento era stata già dichiarata illegale dai militari.‎



“… E ti prego Dio di condannare e di rifiutare il perdono al padrone che si è dimenticato che ‎gli uomini sono tutti fratelli.”
Glória a Deus Senhor nas alturas
(continua)
inviata da Dead End 28/3/2013 - 12:04
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O favelado

O favelado
‎[1965]‎
Scritta da João do Vale (1934-1996), musicista e cantautore del Maranhão, e Zé Kéti

Da Opinião, che prima di essere il titolo dell’album di Nara Leão fu quello di uno spettacolo ‎musicale di protesta contro la dittatura, diretto da Augusto Boal e prodotto dal Teatro de Arena e dal ‎Centro Popular de Cultura della União Nacional dos Estudantes (UNE), organizzazione studentesca ‎che in quel momento era stata già dichiarata illegale dai militari.‎

O morro sorri
(continua)
inviata da Dead End 27/3/2013 - 17:45
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Carcará

Carcará
‎[1965]‎
Scritta da José Cândido e João do Vale (1934-1996), musicista e cantautore del Maranhão.‎
Singolo poi nell’album d’esordio “Maria Bethânia” del 1965‎
Interpretata anche da Nara Leão nell’album “O canto livre de Nara”, sempre del 1965, e ‎in seguito da molti altri artisti, ma ho preferito attribuirla a Maria Bethânia perché fu il suo primo ‎grande successo e perché fu proprio lei, a soli 17 anni, a sostituire la Leão indisposta nello ‎spettacolo “Opinião”, che includeva anche l’esecuzione di “Carcará”‎

Nel carcarà – il caracara, un grosso rapace dal becco molto forte, distribuito dall’Argentina fino agli ‎Stati meridionali degli USA – viene in questa canzone identificato il popolo del sertão e del nordest ‎brasiliano, un popolo che ama la sua terra difficile, che lotta per la sopravvivenza ma che è pure ‎costretto all’emigrazione...‎
Chissà se Dario Fo conosceva questo testo quando scrisse la sua La poiana magnificamente ‎interpretata da Enzo Jannacci …‎
Carcará!
(continua)
inviata da Bernart 27/3/2013 - 17:19
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Vampiro S. A.‎

Vampiro S. A.‎
‎[1982]‎
Parole e musica di Laert Sarrumor
Dal disco d’esordio di questo gruppo di goliardi di São Paulo, intitolato semplicemente “Língua de ‎Trapo” (che in portoghese è un’espressione che credo indichi persona dedita al gossip sfrenato, o ‎che si fa sempre i cazzi degli altri)‎
Monstro asqueroso
(continua)
inviata da Bernart 27/3/2013 - 08:45
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Língua de Trapo: Cagar é bom

Língua de Trapo: Cagar é bom
‎[1991]‎
Parole e musica di Laert Sarrumor
Nel disco dei Língua de Trapo intitolato “Brincando com Fogo”‎

Avevo promesso due chicche di “alleggerimento” per il percorso “Nostra sorella la merda”, ed ecco ‎la seconda dopo Constipation Blues di Screamin’ Jat Hawkins.‎

Perché cagare è sempre e comunque una Liberazione e, anche se a volte può ‎essere una Guerra, specie quando si incontra qualche ‎‎‎Resistenza, alla fine è la Pace che subentra.‎

E questa canzone c'entra pure con le molte canzoni di autori brasiliani che ho contribuito in questo ‎periodo, e pure con la dittatura che – come sappiamo – funestò il Brasile dal 1964 (ma anche prima) ‎fino alla metà degli 80.‎
Per cominciare, nasce come una parodia della canzone d'autore di quel paese, e qualche balordo ha ‎suggerito, in particolare del nostro amato (Ca)Caetano Veloso...‎
E poi i Língua de Trapo di São Paulo, tuttora in attività,... (continua)
Cagar é bom quando a gente tá em paz,
(continua)
inviata da Bernart 27/3/2013 - 08:14
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Hora de lutar

Hora de lutar
‎[1965]‎
Parole e musica di Geraldo Vandré
E’ la canzone che dà il titolo al suo secondo disco.‎




“La capoeira ha già cantato, ha già ballato, ora è il momento di lasciar da parte la musica, la ‎danza, il canto e il berimbau… la capoeira non ha fretta, ma adesso per te, per voi, è l’ora di ‎lottare…”

Scritta nel 1965, l’anno seguente all’instaurarsi di una lunga e sanguinaria dittatura militare…‎
Capoeira vai lutar
(continua)
inviata da Dead End 26/3/2013 - 14:59
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O plantador

O plantador
‎[1968]‎
Scritta da Geraldo Vandré e Hilton Accioli (1939-), cantante e compositore brasiliano di musica ‎popolare.‎
Nell’album “Canto Geral”, uno dei dischi più espliciti contro la dittatura miitare che in quegli anni ‎andava consolidandosi e allungando i suoi tentacoli sulla società brasiliana.‎



Una canzone che ricorda molto nel testo Sina de caboclo di João do Vale…‎
Nella voce del contadino tutta la relazione profonda tra la terra e l’uomo che la coltiva. Ma il frutto ‎della terrra non è mai di chi dissoda, di chi semina, di chi lavora per raccogliere, ma è di “quem ‎não ‎plantou nada”, il padrone, il latifondista. Il quale, senza far nulla, sfruttando il lavoro altrui, si ‎permette anche di dare del pigro al contadino se il raccolto è scarso e vorrebbe che lui seminasse ‎anche quando non è tempo, quando la terra è arida e non pronta ad accogliere il seme…‎
Ma negli ultimi versi finalmente si annuncia la ribellione… ‎
Quanto mais eu ando,
(continua)
inviata da Dead End 26/3/2013 - 12:05
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Terra plana

Terra plana
‎[1968]‎
Parole e musica di Geraldo Vandré
Nell’album “Canto Geral”, uno dei dischi più espliciti contro la dittatura militare che in quegli anni ‎andava consolidandosi e allungando i suoi tentacoli sulla società brasiliana.‎



‎“… Deixo claro que a firmeza do meu canto vem da certeza que tenho, de que o poder que ‎cresce sobre a pobreza e faz dos fracos riqueza, foi que me fez cantador…”‎
‎“… Sia chiaro che la fermezza del mio canto deriva dalla certezza che ho: il potere che cresce sulla ‎povertà e fa dei deboli bottino, questo fece di me un cantore…” ‎

All’interno del disco c’è anche questo pensiero dell’autore:‎
‎ ‎
‎"(...) Às vezes penso que cantando mereço um pouco de vida. Saldo em parte os meus ‎compromissos e tenho então, cada vez mais forte, a sensação da liberdade. Por isso aprendo a cantar ‎e canto."‎
‎“… A volte penso che cantando mi guadagno un po’ di vita. Saldo almeno... (continua)
Meu Senhor, minha Senhora...‎
(continua)
inviata da Dead End 26/3/2013 - 11:44




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