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Elaine Brown (Interlude)

Elaine Brown  (Interlude)
Il secondo ed ultimo disco di Elaine Brown, quello del 1973, s'intitola semplicemente "Elaine Brown". "Until We're Free" è il titolo di un singolo promozionale estratto da quell'album.

Un disco del genere, poi, non poteva certamente essere prodotto direttamente dalla Motown - all'epoca già una grossa major - e infatti fu prodotto dalla Black Forum, label sussidiaria della casa di Berry Gordy, con all'attivo un pugno di dischi, più che altro poesia e spoken words politici afroamericani.
Bernart Bartleby 16/2/2017 - 22:57
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Seize the Time

Seize the Time
Il testo di "Seize The Time" fu pubblicato sul Broadside Magazine #107 del giugno del 1970.

Ho preferito non contribuire il video dell'interpretazione originale, pur presente su YouTube, perchè le immagini utilizzate non corrispondono in alcun modo al testo.
Bernart Bartleby 16/2/2017 - 21:50
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1947

1947
LA STORIA INTORNO ALLE FOIBE
di Nicoletta Bourbaki, Gruppo di lavoro sul revisionismo storiografico
Internazionale, 10 febbraio 2017

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Loška Dolina, Slovenia meridionale, il 31 luglio 1942. Soldati italiani fucilano Franc Žnidaršič, Janez Kranjc, Franc Škerbec, Feliks Žnidaršič ed Edvard Škerbec, cinque abitanti del villaggio di Dane presi in ostaggio qualche giorno prima. Nell’Italia degli ultimi anni, un’interpretazione frettolosa e “capovolta” di questa foto ne ha innescato la proliferazione virale in rete e sui giornali, sino a farne l’illustrazione per eccellenza di articoli sulle foibe e le vittime italiane della “violenza slava”.
CCG/AWS Staff 16/2/2017 - 13:28
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The Fires of Napalm

The Fires of Napalm
Dal volume: Veleno di piombo sul muro, Le canzoni del Black Power, Editori Laterza, Tempi nuovi 30, ottobre 1969, pp.207 / 209. Così Alessandro Portelli introduceva la canzone: "Un'altra eccellente canzone sulla guerra in Vietnam. È interessante il riferimento agli indiani d'America: esistono alcune correnti nel movimento negro che tendono a rivalutare anche l'eredità indiana e a ricollegarvisi come a quella di popolo di colore che per primo fu padrone dell'America. Da Everybody's Got a Right to Live cit.; trascritta per "Broadside" da Barbara Dane." (p. 205) Nel volume, l'autore è presentato come "Jim" Collier (non "Jimmy"); la notazione sugli Indiani sembra far credere al fatto che Collier fosse figlio di una indiana Choctaw. [RV]
LE FIAMME DEL NAPALM
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 16/2/2017 - 12:27
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Blowin' in the Wind

Blowin' in the Wind
Grandissimo Sam Cooke!
Per me, la versione più bella...

Bernart Bartleby 15/2/2017 - 23:06
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Foreign Accents

Foreign Accents
In sintesi, per facilitare la lettura:

Mordechai Vanunu: scienziato israeliano condannato a 18 anni di carcere per tradimento dopo aver rivelato l'esistenza di testate nucleari segrete in Israele.

Mohammad Mossadegh: primo ministro iraniano deposto nel 1953 da un colpo di stato militare favorito dai servizi segreti americani e inglesi per il gravissimo crimine di avere nazionalizzato il petrolio.

Wyatt nel libretto riferendosi a Hiroshima e Nagasaki definisce "distruzione di massa" l'effetto delle bombe. All'epoca della registrazione del disco "distruzione di massa" era una espressione frequentemente utilizzata da Bush e Blair come giustificazione dell'imminente invasione dell'Iraq. La guerra scoppiò esattamente il giorno in cui terminarono le registrazioni di Cuckooland,che significa all'incirca Paese della Cuccagna, una specie di Alice nel Paese delle Meraviglie, un mondo dei sogni ma per contro la maggior parte dei brani è ispirata a fatti reali nazionali o internazionali.
Flavio Poltronieri 15/2/2017 - 15:30
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Bakai

Bakai
In arabo, il verbo بَكى [bakā] significa effettivamente "piangere, gridare, lamentarsi"; il sostantivo corrispondente è però بَكّاء [bukāʼ] "pianto, grido, lamento". Di "Bakai" non trovo né conosco traccia, ma potrebbe anche trattarsi di una resa alla bell'e meglio del termine arabo, oppure di una particolare forma grammaticale araba (tipo "il mio pianto", "il mio grido") che non conosco. Il mio arabo è solo leggermente al di sopra dello zero Kelvin. Sulla eventuale lingua africana saprei dire poco, a meno di non sapere quale lingua africana dovrebbe essere...insomma, mi sa che in questo caso la mia parola resterà penultima e forse anche terz'ultima...
Riccardo Venturi 14/2/2017 - 20:23




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