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La balsa

La balsa
[1967]
Scritta da José Alberto Iglesias, in arte Tanguito, e Litto Nebbia, membro fondatore de Los Gatos, gruppo precursore del rock argentino.
Il testo fu ispirato a Tanguito dall’ascolto de “La barca” del cantautore portoricano José Feliciano.
Del brano esistono due versioni originali, quella più “exitosa” de Los Gatos, esplosa come una bomba nel 1967, e quella più intima, improvvisata con la sola chitarra, che Tanguito registrò nel 1969 o 1970 e che fu pubblicata solo dopo la sua tragica morte (sopravvenuta dopo una tragica vita) nel 1973, nell’LP intitolato “Tango”.



All’inizio ho pensato di proporre questa canzone epocale, il primo grande successo del rock argentino, come Extra, solo per il fatto che è l’unico titolo citato da León Gieco nel suo poema narrativo “rap” Los Salieris de Charly. Ma già questo ne fa qualcosa di eccezionale, al di là del testo.
E poi ho ascoltato la... (continua)
Estoy muy solo y triste acá en este mundo abandonado [orig de mierda]
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/3/2016 - 23:06
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Renzo Renzi [o Re-Enzino]

Renzo Renzi [<i>o</i> Re-Enzino]
[2014]
Parole e musica dei Suonatori Terra-Terra di Pontassieve
Lyrics and music by Suonatori Terra-Terra from Sieve Bridge

Stavolta ci siamo riusciti. Il vostro spett. duo in trasferta annuale alla festona della Lega di Cultura di Piàdena del "Miciu" (in questo caso, a buon diritto potremmo essere definiti il "Duo di Piadena"...), in mezzo a un'autentica ribongia è riuscito ad acchiappare finalmente i Suonatori (e più che altro le Suonatrici) Terra-Terra e a carpir loro il foglio col testo del Renzo Renzi (o "Re-Enzino"), brano che presentano con indòmito successo fin dal 2014 (come si può vedere dal video, che per l'appunto è stato registrato proprio nel giugno 2014 all'Istituto De Martino). Beh, averci un foglio a disposizione è sempre più comodo, e tanto Re Enzino regna tuttora imperterrito sull'Itàglia; quindi, appena reduci da Piadena, ve lo presentiamo in tutta la sua regalità.... (continua)
Io mi chiamo Matteino, per gli amici anche Re-Enzino,
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 20/3/2016 - 21:55
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Gira y gira

Gira y gira
[1992]
Parole e musica di León Gieco
Nell’album intitolato “Mensajes del alma”.
Interpretata anche dalla Negra Mercedes Sosa. La canzone è contenuta nell’ultimo album postumo, “Lucerito”, pubblicato nel 2015 ma registrato nel 2000.




“Sole mi stai proteggendo in questo tempo uguale a quelli passati... Gira e gira la vita, gira e gira la storia, hanno ammazzato tanta gente e oggi la menzogna è la stessa per giustificarlo...”
Gira y gira la vida
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/3/2016 - 18:32
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Los Salieris de Charly

Los Salieris de Charly
[1992]
Parole e musica di León Gieco
Nell’album intitolato “Mensajes del alma”.

Come già La memoria e tante altre canzoni di León Gieco, anche questa è un’epopea, un poema narrativo di un’epoca sordida, l’ennesima per un’Argentina ancora alle prese con gli spettri (piuttosto concreti) della dittatura sanguinaria conclusasi nel 1982-83. Il punto di vista è quello del cantautore e dei suoi amici musicisti, tutti in qualche modo debitori e modesti allievi dell’innarivabile maestro Charly García, così come si dice (ma sarà poi vero?) che Antonio Salieri lo sia stato di Wolfgang Amadeus Mozart.

Una canzone di feroce protesta da parte di un gruppo di artisti che hanno molto da dire perchè nel decennio precedente hanno dovuto mangiare morte e silenzio, e sono sopravvissuti, ed ora sono costretti ad assistere allo stupro della memoria, all’insulto a tutti quei morti desaparecidos e assassinati,... (continua)
Somos campesinos de la raza de altroque
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/3/2016 - 17:23
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La Bucarest che cambia

La Bucarest che cambia
Raccontiamo la storia di Miloud Oukili, un Clown franco-algerino che a vent'anni è andato a Bucarest come artista di strada e qui ha conosciuto i bambini di strada, completamente abbandonati a loro stessi, soli per strada, destinati ad una vita di stenti, vissuta nelle fogne della città che, per combattere il freddo, la fame e la tristezza, si stordiscono respirando la colla...Miloud fa amicizia e va a vivere con loro e lentamente li avvia all'arte circense e al mestiere del clown, affinchè possano trovare un'occasione altra di vita dignitosa. Nasce Parada, un'Associazione che in poco tempo diventa conosciuta in tutto il mondo dando la possibilità a tantissime persone abbandonate di imparare un mestiere e di vivere di questo. a questo progetto hanno collaborato in studio con noi, gli amici Alzamantes, una band folk-rock milanese davvero Fantastica!!

Di Miloud Oukili già si parlava in Tombino
Come disse Miloud Oukili
(continua)
inviata da dq82 20/3/2016 - 16:28
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Pappagalli Verdi

Pappagalli Verdi
2014

Pappagalli verdi è il soprannome delle submunizioni o cluster bomb antiuomo sovietiche PFM-1 (in russo: Противопехотная Фугасная Мина?, traslitterato: Prativapekhatnaja Fugasnaja Mina) e PFM-1S (versione autodistruggentesi in 24h), che sono seminate dagli elicotteri o da granate e razzi di artiglieria. Le mine sono simili (si suppone, come molti ordigni USA impiegati nella guerra del Vietnam, che sia stata imitata dai sovietici) al modello statunitense BLU-43/B "Dragontooth", massicciamente impiegato in Vietnam. La versione americana, come la PFM1, non aveva meccanismo di autodistruzione e costituisce ancora oggi un pericolo costante.

Il nome dell'ordigno viene dalla forma piatta ma asimmetrica aerodinamica, che ne stabilizza e ne rallenta la caduta, permettendone lo spargimento su di un ampio territorio, secondo la quota e la velocità della semina o dispersione. L'esplosivo è liquido... (continua)
Guerre, business, stati complici
(continua)
inviata da dq82 20/3/2016 - 16:03
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I figli del Bloody Sunday

I figli del Bloody Sunday
[2013]
Un brano distribuito on line singolarmente ma che avrebbe dovuto far parte dell’album intitolato “Il suono dell’aurora”

“I figli del Bloody Sunday” è nata magicamente da un giro di accordi durante una serata a casa di Casso. Non è stato possibile inserirla nel Cd in quanto quest’ultimo era già in stampa. Riteniamo la questione Irlandese ancora viva e attuale. Per le strade delle Sei Contee ci sono persone che ancora oggi lottano, dove l’appartenenza politica sancisce, anche se non “ufficialmente”, l’accesso ad alcuni diritti e dove le enclave cattoliche vivono in una situazione di disagio e segregazione. Dall’altra parte, nei quartieri protestanti, esiste ancora la volontà di far pesare la propria supremazia. A Belfast, così come a Derry, a Armagh e a Craigavon si combatte nella vita di tutti i giorni per non essere esclusi dai diritti, nelle carceri e anche nelle strade. Non si... (continua)
Gente che passava, gente che cadeva
(continua)
inviata da ZugNachPankow 20/3/2016 - 15:37
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Si j'étais président

Si j'étais président
(1980)

Pierre Delanoé - Gérard Lenorman

Una canzone ironica dedicata ai bambini - infatti viene tuttora fatta cantare ai bimbi nelle scuole materne della République - che descrive un governo ideale con Topolino primo ministro e Zorro ministro della giustizia. Paradossale fino a un certo punto, perché Lenorman nomina come "ministro dello spasso" il comico Coluche (grande amico di Renaud morto nel 1986 in un incidente motociclistico), che aveva appena dichiarato di volersi candidare alla presidenza. Nei sondaggi i consensi verso Coluche sfiorarono il 16% preoccupando non poco il candidato socialista François Mitterrand...

On se ferait la guerre à grands coups de rythmique...
Il était une fois à l'entrée des artistes
(continua)
inviata da Lorenzo con l'aiuto di Valentina! 20/3/2016 - 10:57
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Mensajes del alma

Mensajes del alma
[1992]
Parole di León Gieco
Musica di Luis Gurevich, compositore che ha accompagnato Gieco per quasi 20 anni a partire proprio da “Mensajes del alma”, album cui questo brano dà il titolo.

Una riflessione sull’Argentina dei primissimi anni 90 - quella del “menemismo”, delle privatizzazioni selvagge, della corruzione, dei ricchi sempre più ricchi e dei poveri sempre più poveri, dell’impunità dei carnefici della dittatura,... - alla luce della tragedia avvenuta solo pochi anni prima, quando la vita e la morte di ogni argentino erano nelle mani di gente come Alfredo Astiz - l’“Ángel rubio de la muerte” dell’ultima strofa - il torturatore ed assassino dell’ESMA che oggi per fortuna è rinchiuso in galera a vita (in buona compagnia di molti altri suoi colleghi, come Jorge "El Tigre" Acosta, Antonio Pernías, Oscar Montes, Raúl Scheller, Ricardo Cavallo, Alberto González, Néstor Savio, Adolfo Donda,... (continua)
En mi país por año hay 15 mil chicos que vuelan
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 19/3/2016 - 21:05
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Ángel rubio

Ángel rubio
[2001]
Parole e musica di Ignacio Copani (1959-), cantautore argentino
Nel suo album doppio intitolato “Desigual”

Canzone in memoria di Alfredo Astiz, “El Ángel Rubio” o “El Ángel de la Muerte” o “El verdugo”, capitano della Marina argentina negli anni della dittatura, infiltrato nei gruppi di difesa dei diritti umani, come le Madres de Plaza de Mayo, che contribuì a decimare, torturatore ed assassino dell’Escuela de Mecánica de la Armada (ESMA) a Buenos Aires, sede di una delle famigerate prigioni clandestine dove venivano torturati ed eliminati quanti venivano sequestrati illegalmente, 30.000 i desaparecidos nei sette anni che durò il cosiddetto Proceso de Reorganización Nacional (1976-1983).

Oggi possiamo affermare che quel mostro sia finalmente morto, perchè nel 2014 ha ricevuto la sua sentenza definitiva di condanna all’ergastolo.
Con tu rostro tan angelical
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 19/3/2016 - 18:24
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One of the Many

One of the Many
[1999]
Parole e musica di Phil Sampson, songwriter dell’Oklahoma, attivo dagli anni 60
Nell’album intitolato “Little Pieces Of His Heart”
Testo trovato sul solito, immarcescibile Mudcat Café

“Ora le medaglie e le mostrine e la ali d'argento lucido / Non servono a confortarla, non significano nulla / Soltanto raccontano una storia sul prezzo dell’onore / Che il suo amato pagò una sola volta, e che ora invece lei paga ogni giorno. E non è che una delle tante...”
She's the center of attraction everywhere she goes
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 19/3/2016 - 14:19
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Azucena

Azucena
Parole di Sara Melul (1941-), liricista di Buenos Aires
Musica di Marcelo Saraceni (1957-), chitarrista compositore e docente di musica argentino, anche lui di Buenos Aires.
Testo trovato su TodoTango

Un tango dedicato ad Azucena Villaflor de Vicenti (1924-1977), argentina di Avellaneda, nata in una famiglia operaia, di mestiere telefonista in un’azienda di elettrodomestici. Sposata con il delegato sindacale Pedro De Vicenti, con cui ebbe quattro figli, nel 1976 uno di essi, Néstor, fu sequestrato insieme alla fidanzata, Raquel Mangin.

Azucena si mise subito alla loro ricerca, visitando ogni obitorio ed ogni stazione di polizia e chiedendo inutilmente aiuto ai vertici del vicariato militare (e mi sorge qui una domanda: come mai non si sente mai parlare delle responsabilità dei cappellani militari in frangenti storici come quello della dittatura e della guerra sporca in Argentina?).
Nel... (continua)
Nacieron las madres
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 19/3/2016 - 12:01
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Ha perso la città

Ha perso la città
2016
Una somma di piccole cose

Con Ha perso la città Niccolò Fabi torna ufficialmente in radio col primo singolo tratto dal nuovo album di inediti in arrivo ad aprile.

Da venerdì 18 marzo è in radio il primo estratto da Una somma di piccole cose, di cui è già stata svelata anche la title-track: con una ballata malinconica e densa di significati il cantautore romano ha scelto di dare inizio ad un nuovo capitolo discografico, rappresentato da un disco interamente suonato da Niccolò in uscita per Universal Music il 22 aprile.
Ha perso la città, disponibile in download e in rotazione radiofonica, è un brano velato di malinconia ma estremamente attuale e realistico, a tratti molto crudo. Un testo che scatta una fotografia precisa del nostro tempo attraverso immagini che si susseguono e che raccontano in che modo sono cambiate le nostre città e i nostri paesi in questi ultimi anni: dalla cementificazione selvaggia alla perdita degli spazi di aggregazione, dal traffico incessante alle nuove mode che surclassano le realtà di un tempo.
Hanno vinto le corsie preferenziali
(continua)
inviata da dq82 18/3/2016 - 18:19
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Wrong Side of Heaven

Wrong Side of Heaven
(2013)
dall'album "The Wrong Side of Heaven and the Righteous Side of Hell, Volume 1"

Ai reduci delle guerre americane che vengono lasciati soli con sé stessi dalla loro Nazione al ritorno dalle stesse.
I spoke to God today, and she said that she's ashamed.
(continua)
inviata da Luca 'The River' 18/3/2016 - 16:51
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The Men of Rivonia

The Men of Rivonia
[1964]
Parole di Hamish Henderson
Sulla melodia de El Ejército del Ebro, canzone della guerra di Spagna di cui sono note parecchie varianti e talora intitolata come “Ay Carmela!” e “Viva la Quince Brigada”
Trovo il brano interpretato da Roy Bailey ‎in “Leaves From A Tree” (1988) e da Dick Gaughan, in alcune sue performance dal vivo.

Tra il 1963 ed il 1963 il governo razzista di Pretoria processò alcuni celebri militanti e combattenti anti-apartheid, tutti arrestati in una casa di sicurezza dell’ANC a Rivonia, un sobborgo di Johannesburg. Tra di loro non solo neri ma anche bianchi antirazzisti, tutti di fede ebraica.

Tra i molti imprigionati spiccavano i seguenti nomi: Nelson Mandela, Walter Sisulu, Govan Mbeki, Raymond Mhlaba, Andrew Mlangeni, Elias Motsoaledi, Ahmed Kathrada (tutti membri dell’ANC), Denis Goldberg (del Congress of Democrats), Lionel "Rusty" Bernstein (dirigente comunista),... (continua)
They have sentenced the men of Rivonia,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/3/2016 - 13:16
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E, moj druže beogradski

E, moj druže beogradski
(1992)

dall'album "Hrana za golubove" (Cibo per colombe) della rock band croata "Film"
Musica scritta originariamente per Na morskome plavom zalu tratta dal film "Do You Remember Dolly Bell" di Kusturica.
Lijepe cure beogradske
(continua)
inviata da Monia 18/3/2016 - 12:58
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La Misión

La Misión
(1999)
Album: Aerolíneas Makiza
Anita
(continua)
17/3/2016 - 22:36
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Ramblin’ Boy

Ramblin’ Boy
[196?]
Parole e musica di Tom Paxton
Title track del suo disco del 1964.
Ma l’anno precedente la canzone era già stata interpretata da The Weavers nel corso di un loro storico concerto alla Carnegie Hall.
In seguito il brano - con il titolo “My Ramblin’ Boy” - fu ripreso da Judy Collins e da Sandy Denny




Due hobo, amici per la pelle, inseparabili. Capitati in quel di Tulsa, Oklahoma, non trovano una sistemazione per entrambi, sicchè decidono di passare la notte all’aperto, in un accampamento di vagabondi. Ma il freddo uccide uno dei due e l’altro rimane solo, immaginando l’amico a vagabondare nei cieli, finalmente senza più sofferenze...

Un racconto che sembra di altri tempi e che invece si ripropone ogni anno nei freddi inverni delle nostre opulente ed indifferenti città...
He was a man and a friend always
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/3/2016 - 21:44
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Bruton Town

Bruton Town
Un’antica murder ballad inglese, raccolta da Cecil Sharp tra le su “100 English Songs”, volume pubblicato nel 1904.
Nota anche con i titoli “The Bramble Briar” e “The Murdered Servantman”.
Tutti i testi (e informazioni più dettagliate) sono reperibili su Mainly Norfolk: English Folk and Other Good Music

Interpretata da Martin Carthy (in “Second Album”) e da Ewan MacColl (in “The Manchester Angel”, con il titolo “The Bramble Briar”) nel 1966. In seguito anche dai Pentangle (nel loro disco d’esordio) e da Maddy Prior (in “Folk Songs of Old England Vol. 1”) nel 1968, e poi da Sandy Denny in alcune esibizioni del 1972 raccolte innanzitutto nell’antologia “Who Knows Where the Time Goes?” pubblicata nel 1986.
Comunque è impossibile citare tutti gli artisti che hanno interpretato “Bruton Town”…

La fonte originaria della canzone parrebbe addirittura essere il “Decamerone” del Boccaccio e,... (continua)
In Bruton Town there lived a noble,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/3/2016 - 16:10
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Let No Man Steal Your Thyme

Let No Man Steal Your Thyme
Una canzone tradizionale inglese antica assai, conosciuta in molte lezioni e con titoli diversi: “Sprig o' Thyme”, “The Bunch of Thyme”, “Let No Man Steal Your Thyme”, “Come All You Garners Gay”, “(I Sowed) The Seeds of Love”…
Tutti i testi (e informazioni più dettagliate) sono reperibili su Mainly Norfolk: English Folk and Other Good Music

La versione che qui propongo per prima è quella condensata interpretata nel 1968 dai Pentangle di Jacqui McShee, John Renbourn, Bert Jansch, Danny Thompson e Terry Cox (nel lor album d’esordio, “Pentangle”).

In realtà il gruppo fece propria una versione precedente, quella offerta da Anne Briggs al Festival di Edimburgo nel 1963 (in “Edinburgh Folk Festival Vol. 2”, 1964) e poi già riproposta nel 1966 da Sandy Denny (in “The Attic Tracks Vol. 4: Together Again”, con Trevor Lucas).
Come all you fair and tender girls
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/3/2016 - 13:52
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Dirty Old Town

Dirty Old Town
"Dirty old town" di Ewan mcColl è diventata nell'immaginario collettivo una canzone irlandese, anche se l'autore è inglese, perché popolare nella versione dei Pogues, nostra band di riferimento fin dagli inizi. Non c'è gruppo che non si sia cimentato con questa canzone, non c'è festa di San Patrizio che non l'abbia in scaletta. E naturalmente anche noi quando suoniamo a Irlanda in festa.
Modena City Ramblers

dq82 17/3/2016 - 11:28
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One Day We'll See Them

One Day We'll See Them
Una canzone scritta da Alex Campbell e presente in alcuni suoi dischi, a cominciare da “Live + Studio” inciso in Germania e Danimarca tra il 1975 ed il 1976. Poi anche nella raccolta “Folk Friends” del 1978, dove il brano è interpretato da Campbell con Finbar Furey e Davey Arthur. Da notare che nel disco era presente anche Hannes Wader, che aveva già trasposto in tedesco Been on the Road so Long di Alex Campbell.




Ho trovato il testo sul solito Mudcat Café, in una discussione intorno a Freedom Come Aa Yee alla battaglia della Somme… Credo quindi che anche questo brano sia da ascrivere al percorso sulla Grande Guerra.
Darkness is fading, the day it is dawning
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/3/2016 - 11:21
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Il Sorriso di Šibenik

Il Sorriso di Šibenik
NB. In questa pagina, del tutto arbitrariamente, mi sono permesso di ripristinare le esatte grafie croate, sia della città di Šibenik, o Sebenico che dir si voglia, sia del cognome della partigiana Kitarović. Ammetto che è più forte di me, ma sicuramente Šibenik (e anche Kitarović) avrebbe scritto uno dei figli più illustri di quella città, vale a dire Niccolò Tommaseo. Sono stato due volte a Sebenico, sia prima che durante la guerra. La prima volta rimasi stupefatto dalla cattedrale di San Giacomo. La seconda, la cattedrale aveva dei buchi enormi sulla cupola e sul tetto. Erano bombe, of course. Saluti.

NB2. Se però, e per caso, leggessero questa pagina i Mulini a Vento, devo dir loro una cosa. Se nella loro (bella) canzone citano il nome della città in croato, bisognerebbe dire "Scìbenik", e non "Sìbenik" come cantano. Salud.
Riccardo Venturi 17/3/2016 - 10:23
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Świat sprzyja

SORRIDE MONDO
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 17/3/2016 - 01:45
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Beatles: A Day In The Life

Beatles: A Day In The Life
Una canzone per me stupenda come anche la voce di Lennon unita poi alla splendida musica dell'orchestra. Inimitabili
Met 16/3/2016 - 22:49
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Такого, как Путин!

Такого, как Путин!
Che bello Putinphone (è uscita una nuova edizione per commemorare il secondo anniversario dell'annessione della Crimea).
Certamente, è l'opera di un riconosciuto mondialmente gioielliere italiano :)

Anche io ne voglio uno cosììììììììììììì... :)

http://www.corriere.it/tecnologia/mobi...
krzyś 16/3/2016 - 21:20
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Αρκαδία V - Πνευματικό εμβατήριο

Αρκαδία V - Πνευματικό εμβατήριο
Il finale non lo capisco. Musicalmente non gli costava nulla, proprio nulla, rispettare l'accento in s*Y*ntrofi, vedasi proprio il precedente *e*kraza che non genera problemi con il trattamento theodoraciano; invece egli opta chiaramente per syntr*O*fi, molto molto strano. Chissà come percepisce l'orecchio di un greco.
Naturalmente è inevitabile normalizzare gli accenti, basta considerare Canto Olympico (a proposito a quale lingua appartiene "Canto olYmpico"?? italiano no, spagnolo neppure, da ignorante dico che mi disturba quella Y) su una musica del 1954, ma su un testo che apparve solo nel 1991 e quindi Theodorakis procede con contorti metri musicali (a volte solo con l'espediente 3/4 vs. 6/8) per far quadrare gli accenti greci, seppur solo GRAFICAMENTE e non acusticamente! (Dico così in quanto si sa che in musica il 6/8 è in due, mentre il 3/4 è in tre, ma il Nostro li fa diventare... (continua)
Andrea 16/3/2016 - 19:47
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Azadî bo Kurdistan

I CURDI, UN POPOLO RESISTENTE
(Gianni Sartori – marzo 2016)

Grazie ad una informazione quantomeno reticente e tardiva, negli ultimi mesi lo stato turco ha potuto bombardare e massacrare impunemente la popolazione curda entro i suoi stessi confini.

Non senza ragione l'Ufficio di informazione del Kurdistan in Italia (UIKI)
si chiedeva:

“L'obiettivo principale della UE non dovrebbe essere quello di proteggere i diritti umani fondamentali, la democrazia e la pace?”.

sollecitando quindi i responsabili politici europei a:

“condannare le azioni dello Stato turco e portare questi criminali di guerra davanti ai vostri tribunali”. Speranza vana, presumibilmente, dato che la Turchia, membro della Nato, difficilmente verrà mai giudicata da un tribunale internazionale.

Si calcola che i civili curdi uccisi in sei mesi a Cizre, Silopi, Gever, Sur, Nusaybin e Idil siano un migliaio (768 quelli... (continua)
gianni sartori 16/3/2016 - 19:25
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Chi ha ucciso Ilaria Alpi?

Chi ha ucciso Ilaria Alpi?
March 16, 2016
WHO KILLED ILARIA ALPI?
(continua)
16/3/2016 - 16:42
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Verranno a chiederti del nostro amore

Verranno a chiederti del nostro amore
2010
Storia di un impiegato (in occitano)



Testo fornitoci direttamente dai Lou Tapage
VERRANNO A CHIEDERTI DEL NOSTRO AMORE
(continua)
inviata da dq82 16/3/2016 - 15:58
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Il bombarolo

Il bombarolo
2010
Storia di un impiegato (in occitano)



Testo fornitoci direttamente dai Lou Tapage
IL BOMBAROLO
(continua)
inviata da dq82 16/3/2016 - 15:55
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Libertà

Libertà
2013
Finisterre

Con una citazione de I carbonari come interpretata da De André
Si inizia sempre con due scarpe e una valigia di cartone
(continua)
inviata da dq82 16/3/2016 - 15:25
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Chi ha ucciso Ilaria Alpi?

Chi ha ucciso Ilaria Alpi?
Firenze: Inaugurazione di “Piazza Ilaria Alpi e Miran Hrovatin”. Il 20 marzo alle Piagge alla ricerca di verità e giustizia

Alle 16 di domenica 20 marzo 2016 al Centro Sociale Il Pozzo. Un incontro organizzato dalla Comunità delle Piagge con Daniela Luchetta, Mariangela Gritta Greiner, Sandra Bonsanti, Alessandro Santoro, Ornella De Zordo e Cristiano Lucchi. Seguirà la rappresentazione di alcuni brani de “Lo Schifo” di Stefano Massini a cura della scuola Calenzano Teatro Formazione.

... continua su L'Altracittà
16/3/2016 - 15:08
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Buonanotte Italia

Buonanotte Italia
2014
Indifferenti mai

Recitato tratto da [Antonio Gramsci]; 11 febbraio 1917
Buonanotte Italia, buonanotte a te
(continua)
inviata da dq82 16/3/2016 - 12:14
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It's a M.a.N.S World!

It's a M.a.N.S World!
Hai perfettamente ragione, InscO, ho contribuito il brano solo nel quadro delle reazioni ad un paio di famose canzoni machiste, ma avrei fatto bene a limitarmi a Neneh Cherry e Koko Taylor… Mi pento quasi sempre quando contribuisco brani heavy metal ed oltre, è musica che non sta nelle mie corde… A mia parziale discolpa posso solo dire che in genere mi trovo nella condizione di contribuire un testo senza poter ascoltare la canzone… Se avessi potuto farlo, in questo caso certamente mi sarei astenuto.

Quanto a James Brown, non sono invece d’accordo con te: l’essere umano sarà anche stato sgradevole ma l’artista era immenso… “Live at the Apollo” del 1962 è un disco che non smetterei mai di ascoltare...

Comunque prometto che d’ora in avanti lascerò perdere l’extreme metal, il grindcore, eccetera, non fanno proprio per me…

Saluti
B.B. 16/3/2016 - 11:45
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The Bonny Light Horseman / Broken-Hearted I Wander

anonimo
IL MIO BEL CAVALIERE
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/3/2016 - 10:44




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