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Jama

Jama
[1942-43]
Versi del poeta croato Ivan “Goran” Kovačić (1913-1943)
Interpretati da Dubravka Ostojić, Mirko Švec, Vili Matula e Zvonko Novosel su base musicale di Davor Rocco (compositore e produttore musicale croato) nel disco intitolato “Jama”, pubblicato dalla yugoslava Jugoton nel 1989

Ivan “Goran” Kovačić era del villaggio croato di Lukovdol, nella regione montuosa del Gorski Kotar. Il suo soprannome Goran credo corrisponda al nostro “montagnino”, uomo che viene dai monti. Studiò a Karlovac e Zagabria. Cominciò a scrivere poesie, novelle e saggi fin dal 1929 e dal 1936 esercitò la professione di giornalista.

Antifascista, di madre ebrea, nell’inverno del 1942 decise di unirsi ai partigiani di Tito, benchè la sua salute fosse già compromessa dalla tubercolosi.
Come si sa, la guerra nei Balcani è sempre stata una faccenda incasinata… Anche allora gli attori in campo erano molti, e... (continua)
I.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/2/2015 - 15:18

Addio Riccardo

anonimo
[1945]

Come Bounaneuit 1945, scritta in occitano ed alla quale si rimanda per le notizie biografiche, la canzone è dedicata al partigiano Riccardo Gatto, di Giustizia e Libertà, che operava tra le valli Pellice, Germanasca e Angrogna con la 5a divisione alpina GL "Sergio Toja". Le formazioni Giustizia e Libertà erano collegate al Partito d'Azione. [RV]
Era il quattro di febbraio,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 12/2/2015 - 12:32
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Colombo che sul poggio sei volato

anonimo
Colombo che sul poggio sei volato
Canzone popolare toscana ("Rispetto")
A Tuscan folksong ("Rispetto")


Il rispetto originale nell'interpretazione del gruppo Vincanto. Castelfranco di Sotto (Pisa), 22 marzo 2014.


Colombo che sul poggio sei volato è il primo dei “rispetti” che Caterina Bueno andò raccogliendo in varie zone della Toscana, e dei quali fa parte anche Maremma amara. Il materiale storico è evidentemente lo stesso, nonostante la Maremma non vi sia nominata espressamente; ma si tratta di un componimento che può avere valore più generale. L'innamorata che, disperata, chiede notizie a un colombo o a qualsiasi altro uccello (un uccello vola, e quindi vede tutto) è un τόπος popolare assai diffuso in ogni cultura. Per che cosa si allontana, un innamorato, dalla sua bella? Per lavorare, per emigrare, per andare a fare la guerra. Il mondo rurale questo ha visto per millenni. Il rispetto, nel testo fornito e cantato... (continua)
Colombo che sul poggio sei volato,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 12/2/2015 - 12:11
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This Ain't Hollywood

This Ain't Hollywood
I've the fresh young faces
(continua)
12/2/2015 - 04:38
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Bora

Bora
[2009]
Nell’album “Italia: ultimo atto”

“1944-1948. La tragedia degli Italiani di Istria e Dalmazia, la pulizia etnica sulla porta di casa, gli entusiasti sostenitori nostrani della ‘soluzione foiba’, l’interdizione a parlarne. L’Italia che abbiamo ereditato ha più d’una radice affondata in quel terreno carsico…” (Ianva)

Canzone su tema delicatissimo, controverso, di cocente attualità (10 febbraio, giorno del Ricordo), proveniente da band altrettanto discussa (anche su queste pagine). Penso che si possa tranquillamente ascriverla al percorso (discusso, pure questo) “Destra e Reazionarismo contro e nella guerra”, ma leggendone il testo non mi è parso che sia accostabile a quello di altre canzoni sul tema provenienti, queste sì, da gruppi musicali senz’altro appartenenti all’estrema destra (Compagnia dell’Anello, Gesta Bellica, Ultima Frontiera, per esempio). Oltre ad essere dei musicisti... (continua)
Sento echi d’un festeggiamento
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/2/2015 - 22:31
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Marenostro

Marenostro
"Le canzoni servono per sederci intorno al fuoco e tornare umani" ha esordito Marino Severini presentando il brano 'Mare Nostro'. "La canzone è nata anni addietro quando fu votata la legge Bossi Fini prendendo spunto dalle parole di padre Alex Zanotelli, dobbiamo smettere - ha continuato Severini - di trattare gli altri come fossero merci".

2015
Sangue e cenere



Sangue e cenere

La scorsa estate i Gang hanno deciso di utilizzare la modalità del crowdfunding, con grandissimo successo, visto che hanno raccolto 10 volte la cifra richiesta, lo hanno fatto per finanziare la realizzazione del nuovo disco Sangue e cenere, che arriva quindi ben 14 anni dopo Controverso, il loro ultimo album di inediti.

Certo in questi anni c’è sempre stata una intensa attività live con oltre 100 concerti ogni anno, ci sono stati parecchi  dischi tra live, cover, riletture, collaborazioni ( La Macina, Daniele... (continua)
Marenostro ascolta ti prego
(continua)
inviata da DonQuijote82 11/2/2015 - 18:26

Fils de la Casbah

Fils de la Casbah
Scritta nella prigione di Serkadji nel 1957.
Testo orig. da: Poeti algerini, con testo a fronte introduzione e versioni di Walter Mauro, Parma, Guanda, 1966, pagg. 62-66.
Casbah des dockers
(continua)
inviata da Leonardo Licheri 11/2/2015 - 16:10
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Kaspar

Kaspar
[1968]
Parole e musica di Reinhard Mey
Nell’album intitolato “Ankomme Freitag Den 13.”

Il mistero dell’apparizione, della vita e della morte di Kaspar Hauser hanno alimentato un mito che, assumendo di volta in volta sfumature diverse, ha attraversato il tempo giungendo intatto fino a noi.
Da Anselm von Feuerbach (uno dei padri del diritto moderno) a Georg Trakl a Werner Herzog, in molti sono rimasti affascinati dal “fanciullo d’Europa” e da molti la vicenda di Kaspar Hauser è stata letta come una parabola anti-autoritaria.
Per esempio da Reinhard Mey, in questa sua canzone sessantottina, ma anche più recentemente dal nostro Davide Manuli che nel 2012 ha diretto “La leggenda di Kaspar Hauser”, una rilettura del mito in chiave libertaria, sovversiva, inondata di musica electro house.
Sie sagten, er käme von Nürnberg her und er spräche kein Wort.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/2/2015 - 11:17
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Je ne suis fils de personne

Je ne suis fils de personne
Je ne suis fils de personne

Chanson française – Je ne suis fils de personne – Jean Arnulf – 1976
Paroles : Serge Rezvani
LES PLUS BELLES CHANSONS CONTRE LA GUERRE SONT DES CHANSONS DE PAIX.

Ainsi Parlaient Marco Valdo M.I. et Lucien Lane
Je ne suis fils de personne.
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 11/2/2015 - 11:09

Budowa pasa startowego Breslau 1945

Budowa pasa startowego Breslau 1945
[2014]
Testo e musica di Kamil Borkowski
Przenieśli ją nagle na Scheitniger Stern
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 10/2/2015 - 22:32

Georg Trakl: Kaspar Hauser Lied

Georg Trakl: Kaspar Hauser Lied
[1912]
Versi di Georg Trakl, pubblicati nel 1913 sulla rivista “Der Brenner” diretta dall’amico Ludwig von Ficker.
Non so se qualche compositore abbia mai messo in musica questa poesia, tuttavia la propongo perché si tratta di un “lied”, una canzone.

Era il 26 maggio del 1828 quando sulla piazza di Norimberga comparve uno strano giovane mai visto prima. Sembrava in stato confusionale, non riusciva quasi a stare in piedi e ad esprimersi, se non a dire quello che forse era il suo nome, Kaspar Hauser; pareva infastidito dai suoni e dalla luce e da tutto il movimento che aveva intorno, proprio come se fino a quel momento fosse vissuto in una grotta buia, o nel profondo di una prigione...

Sottratto alla curiosità morbosa della gente, che causava allo “smemorato” un forte disagio, Kaspar Hauser fu affidato alle cure di uno stimato insegnante, il professor Daumer, che in breve riuscì a recuperarlo... (continua)
Fuer Bessie Loos (*)

(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/2/2015 - 16:53

L'émigré

L'émigré
L'émigré

Chanson française – L'émigré – Jean Arnulf - 1976
Paroles : Serge Rezvani
Il venait tout droit, son violon sous le bras
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 10/2/2015 - 16:25

Al partigiàn ad Piasẽisa

Mario Gallinari e Quinto Canevari
Al partigiàn ad Piasẽisa
[1944/45]
Sull'aria di In sal lugiõn dal Municipal
(Caret-Testori)

Secondo Canti di Lotta (sito distinto dal Deposito), i versi di questo canto sarebbero stati composti tra il 1944 e il 1945 dai partigiani piacentini Mario Gallinari e Quinto Canevari, appartenenti alla 59a Brigata Garibaldi. La melodia a ispirata ad una canzonetta locale intitolata In sal lugiõn dal Municipal [Nel loggione del (teatro) Municipale] (parole di E. Caret, la, musica di Testori), nota gia prima dell'inizio della seconda guerra mondiale. La canzone a stata registrata a Piacenza il 12 giugno 1975 da Mario Di Stefano, informatrice Luisa Vaccari. Fin qui le notizie sul canto; ma c'è da dire qualcosa sul testo. Diffusosi da "Canti di Lotta" in alcuni altri siti con una grafia piacentina non pienamente rispondente, e soprattutto senza l'accentazione delle finali laddove necessaria, è stato qui ricostruito integralmente... (continua)
Al partigiàn ad Piasẽisa
(continua)
inviata da Riccardo Venturi (in onore di Daniela -k.d.-) 10/2/2015 - 12:19
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Sui monti di Piacenza

anonimo
Sui monti di Piacenza
[1945]

Il canto fu registrato il 5 maggio 1974 da Mario Di Stefano dalla voce di tale Carlo Picozzi, a Cicogni di Pecorara, in Val Tidone. Secondo Di Stefano, "La canzone vive[va] ancora nella memoria della popolazione della Val Tidone" ed è "dedicata alla memoria del partigiano Giovanni Lazzetti ("Ballonaio") di Castelsangiovanni, appartenente alla Divisione Piacenza, fucilato nel gennaio 1945". (Ricavato da Canti di Lotta).

Giovanni Lazzetti, "Il Balonàio", nacque a Borgonovo Val Tidone il 16 gennaio 1920 e fu fucilato nel 1945. E' stato uno dei più famosi partigiani italiani. Si legge dal Museo della Resistenza Piacentina (a cura di Ermanno Mariani): "Giovanni Lazzetti, detto il Ballonaio, fu uno dei più famosi partigiani italiani.; la sua fine fu annunciata dal Colonnello Stevens a Radio Londra. Un personaggio straordinario: da capobanda dei ladri di frutta della sua citta' a volontario... (continua)
Sui monti di Piacenza,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 10/2/2015 - 11:30
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Klage

Klage
[1914]
Versi di Georg Trakl, pubblicati sulla rivista “Der Brenner”, diretta dall’amico Ludwig von Ficker, all’inizio del 1915.
Poi nella raccolta “Die Dichtungen” pubblicata nel 1919.
Musica di Jan Adriaan Stuten (1890-1948), musicista e direttore d’orchestra neerlandese, nella sua composizione “In Memoriam” (1940) dedicata al poeta Georg Trakl.

Poesia composta nel settembre 1914, un mese prima di Grodek e di questa – l’ultima prima del suicidio – sorella.
Come nell’invocazione con cui si apre il quinto movimento della cantata di Bach BWV 56 (“Komm, o Tod, du Schlafes Bruder”, “Vieni, o Morte, sorella del Sonno”), anche Georg Trakl in questo “Lamento” invoca il sonno e la morte, descritti come uccelli rapaci che volteggiano intorno all’uomo mentre, gemente, affonda nel mare dell’angoscia, verso la Notte finale.
E fu proprio così, ormai impossibilitato a sostenere i suoi drammi interiori... (continua)
Schlaf und Tod, die düstern Adler
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/2/2015 - 10:11
È senz'altro la canzone popolare toscana più famosa del mondo, Maremma amara; talmente famosa, che, qua dentro nel nostro sito, non c'era. Una delle famose dimenticanze delle CCG, nonostante fosse stata nominata qua e là e, soprattutto, nonostante la bella rivisitazione dei Del Sangre, Maremma, che ne riporta il (breve) testo integrale come ritornello. È arrivato il momento di dedicare una pagina a questa canzone di duro lavoro, di dolore e di morte, risalente al primo '800 e riscoperta negli anni '60 dalla grande Caterina Bueno.
Riccardo Venturi 9/2/2015 - 23:48
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Geotenn ar marv

Geotenn ar marv
Album: Sarac'h (2003)

Con Mari Boine

(Denez Prigent canta in bretone e Mari Boine in lingua Sami)
Saotret o deus dour ar stivell
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 9/2/2015 - 23:00
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Татары

Татары
Русская народная колыбельная "Татары шли, ковылю жгли"

Inna Zhelannaya / Инна Желанная - vocal / вокал
Sergey Kalatchev / Сергей Калачев - bass / бас
Oleg Mariakhin / Олег Маряхин - saxophon / саксофон
Alexey Tyazhelukhin / Алексей Тяжелухин - drums / барабаны
Lev Slepner / Лев Слепнер - marimba / маримба
Gennadiy Lavrentyev / Геннадий Лаврентьев - violin / скрипка

Testo da http://dreamsong.ru/tatars-went-grass-burnt
Татары шли, ковылю жгли,
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 9/2/2015 - 21:43

Maremma amara, Maremma maiala

Antiwar Songs Blog
Maremma amara, Maremma maiala
Il termine Maremma, per secoli e secoli, è stato un nome comune, col suo plurale: si poteva parlare, e si parlava, di maremme per indicare qualsiasi terreno costiero paludoso, compreso il suo tratto d’entroterra. Derivando dal latino maritima, il cui significato dovrebbe essere chiaro, se ne capisce il perché; tuttora qualche anziano, o qualcuno che […]
Antiwar Songs Staff 2015-02-09 20:42:00

Im Osten

Im Osten
[1914]
Versi di Georg Trakl, pubblicati sulla rivista “Der Brenner”, diretta dall’amico Ludwig von Ficker, all’inizio del 1915.
Poi nella raccolta “Die Dichtungen” pubblicata nel 1919.
Musica di Jan Adriaan Stuten (1890-1948), musicista e direttore d’orchestra neerlandese, nella sua composizione “In Memoriam” (1940) dedicata al poeta Georg Trakl.

Un’altro terribile presagio della Grande Guerra in cui sarebbe sprofondata per sempre la sua vita. Georg Trakl scrisse questi versi nell’agosto 1914, pochi giorni prima di partire da Innsbruck con un trasporto militare diretto al fronte in Galizia e Bucovina.
Lì Georg Trakl, assegnato ad un reparto sanitario, si trovò a dover assistere, da solo e senza mezzi, decine di soldati feriti, straziati, agonizzanti. Il senso di disperazione ed impotenza lo indusse a tentare il suicidio, ma gli fu impedito dai commilitoni. Trasferito presso l’ospedale... (continua)
Den wilden Orgeln des Wintersturms
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/2/2015 - 16:50

Menschheit

Menschheit
[1912]
Versi di Georg Trakl, nella raccolta “Gedichte” pubblicata nel 1913.
Musica di Jan Adriaan Stuten (1890-1948), musicista e direttore d’orchestra neerlandese, nella sua composizione “In Memoriam” (1940) dedicata al poeta Georg Trakl.

Una poesia che nei suoi primi versi è un presagio dell’orrore della guerra imminente della quale, già alla fine del 1912, si poteva avvertire l’odore di morte. Non bisogna infatti dimenticare che l’impero austro-ungarico tra il 1908 ed il 1909 si era annesso la Bosnia ed Erzegovina e che proprio nei Balcani in quegli anni divamparono i conflitti (prima e seconda guerra balcanica) e serpeggiavano quelle tensioni che fecero da innesco all’esplosione della Grande Guerra.
Nei versi successivi il poeta esprime la propria convinzione che solo la fede possa salvare gli uomini sull’orlo del baratro, prima che “la disperazione e la notte calino nei loro tristi cervelli”.

Su quanto pesò l’esperienza della guerra sulla vita di Georg Trakl si legga Grodek.
Menschheit vor Feuerschlünden aufgestellt,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/2/2015 - 15:14
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Maremma amara

anonimo
Maremma amara
[Inizio del XIX secolo]
Canzone popolare della Toscana meridionale
[Early 19th century]
A folksong from Southern Tuscany

Maremma amara, Maremma maiala
di Riccardo Venturi

Il termine Maremma, per secoli e secoli, è stato un nome comune, col suo plurale: si poteva parlare, e si parlava, di maremme per indicare qualsiasi terreno costiero paludoso, compreso il suo tratto d'entroterra. Derivando dal latino maritima, il cui significato dovrebbe essere chiaro, se ne capisce il perché; tuttora qualche anziano, o qualcuno che ha il gusto della lingua italiana d'un tempo, si lascia sfuggire una maremma laddove, oggi, si preferisce un più scientifico ecosistema palustre o altri termini di quest'epoca così attenta all'ecologia.

Col tempo, quasi inutile dirlo, si è stabilita una Maremma per antonomasia: la zona paludosa costiera tra la Toscana meridionale e il Lazio settentrionale, per intendersi.... (continua)
Tutti mi dicon Maremma, Maremma...
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 9/2/2015 - 12:19
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Libera terra

Libera terra
2012
SENZA PADRONE sogni e storie dell’impresa a proprietà collettiva.
(GP. Bigazzi – M. Del Testa – M. Cavallo – A. Granata – V. Catalano)
Bruciano i campi di grano, vanno in fumo gli ulivi,
(continua)
inviata da dq82 8/2/2015 - 17:39
Percorsi: Mafia e mafie
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1977

1977
(2009)
Parole e musica di Ana Tijoux
dall'album "1977"

Il primo successo di Anita Tijoux, che l'ha fatta conoscere fuori dal Cile, la canzone con cui è tuttora identificata. Identificazione totale, perché si tratta di una sincera canzone totalmente autobiografica. Il 1977 infatti è l'anno in cui Ana Tijoux nasce a Parigi, da genitori cileni in fuga quattro anni prima dal regime di Pinochet. Anno del Serpente secondo la tradizione cinese, l'anno in cui nasce la serpiente (femminile in spagnolo) che, come si dice nel frammento introduttivo, evolve molto velocemente.

Le strofe presentano la vita di Ana, dalla prima infanzia segnata da un padre assente che si limita a darle un nome tradizionale, Ana María, forse in omaggio al paese che ha dovuto lasciare, alle prime esperienze - ancora bambina - del mondo competitivo e crudele delle banlieue francesi, fino agli anni bizzarri dell'adolescenza,... (continua)
Cuando las serpientes se evolucionaron
(continua)
8/2/2015 - 12:53
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La volante

La volante
Album :Born Bad

feat. Marino Severini

Canzone dedicata a La volante dell'87a Brigata Garibaldi "Crespi" attiva nell'Oltrepo' Pavese
Fischia il vento..della libertà
(continua)
inviata da dq82 8/2/2015 - 11:47
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Bestia

Bestia
[2006]
Scritta da Álvaro Henríquez
Nell’album de Los Tres intitolato “Hágalo usted mismo”

Se No es cierto è dedicata al vecchio dittatore Augusto Pinochet, schiattato pochi mesi dopo l’uscita di “Hágalo usted mismo”, un’altra canzone dell’album è invece dedicata a Juan Manuel Guillermo Contreras Sepúlveda, ufficiale cui Pinochet affidò il comando della Dirección de Inteligencia Nacional (DINA), il famigerato servizio d’intelligence e polizia politica del regime.

Manuel Contreras era legatissimo ai gruppi di estrema destra e alla CIA americana già dalla fine degli anni 60 ed era noto per la sua metodicità nella raccolta d’informazioni e per la sua efficienza. Tant’è che a pochi giorni dal golpe era riuscito ad attivare 7 campi di detenzione dove si lavorava a pieno “regime”.

Contreras fu anche l’ideatore ed organizzatore della cosiddetta “Operación Cóndor”, volta ad eliminare gli oppositori... (continua)
Bestia
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/2/2015 - 23:09
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No es cierto

No es cierto
[2006]
Scritta da Álvaro Henríquez e Roberto “Titae” Lindl
Nell’album de Los Tres intitolato “Hágalo usted mismo”

Una canzone dedicata a Augusto José Ramón Pinochet Ugarte (1915-2006), uomo e soldato irreprensibile, onesto e leale.
Considerato apolitico e fedele alle istituzioni, nell’agosto del 1973 fu nominato capo dell’esercito cileno dal presidente cileno Salvador Allende in persona, consigliato in tal senso dal generale Carlos Prats che invece era inviso a parecchi settori militari.

Un mesetto più tardi fu proprio l’ottimo e fidato Pinochet a guidare il sanguinoso golpe militare contro il governo legittimo dell’Unidad Popular di Allende. E si autoproclamò capo supremo della nazione e presidente della giunta che governò manu militari il Cile fino al 1981.
In quegli anni fece eliminare fisicamente migliaia di oppositori, tra i quali il suo mentore Carlos Prats (assassinato a Buenos... (continua)
Nunca nadie entendío lo que dijiste ayer
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/2/2015 - 22:04
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Las horas

Las horas
[2004]
Parole di Denisse Malebrán, cantante del gruppo.
Musica dei Saiko
Il brano che dà il titolo all’album registrato a Santiago de Chile nel 2003, giusto a 30 anni dal golpe fascista dell’11 settembre 1973.

Una canzone introspettiva che racconta il dramma di una donna che ha visto l’uomo amato desaparecido durante gli anni più bui della dittatura militare in Cile.
Desiertos, ríos, mar
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/2/2015 - 21:01
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Le Twist Du Déserteur

Le Twist Du Déserteur
Le Twist Du Déserteur

Chanson française – Le Twist du Déserteur – Jean Arnulf – 1963
Paroles Rezvani – Cyrus Bassiak



Mon cher ami Lucien l'âne, voici une chanson de déserteur, une de plus dans les Chansons contre la Guerre, où elle va rejoindre Le déserteur de Boris Vian et des tas d'autres, y compris Joseph Porcu. Comme tu le vois dans son titre, c'est une chanson d'époque : c'est un twist. Si tu te souviens et peut-être serais-tu le seul âne à l'avoir pratiqué, le twist était une sorte de déhanchement assez douloureux auquel les danseuses et les danseurs s'astreignaient pendant qu'un chanteur (une chanteuse ou plusieurs) essayaient de se faire entendre par delà les instrumentistes eux-mêmes bien décidés à se faire entendre. Et très audacieusement, ce twist est intitulé : Le Twist du Déserteur. Très audacieux, car à l'époque, ça rigolait pas avec le service militaire. J'en tiens... (continua)
Du plomb dans la cervelle des autres,
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 7/2/2015 - 20:47
Percorsi: Disertori
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Delia

Delia
Versi di Pablo Neruda, nella raccolta “Memorial de Isla Negra” pubblicata nel 1964
Musica di Manuel García (1970-), cantautore, poeta e chitarrista cileno, fondatore del gruppo Mecánica Popular
Nel disco intitolato “eXile” del 2008, con Pau Guillamet "Guillamino", poeta catalano.

Delia del Carril Iraeta (1884-1989), è stata una pittrice argentino-cilena, compagna di Pablo Neruda (che la chiamava Hormiguita) per 20 anni, dal 1935 al 1955. Si conobbero nel 1934 in Spagna, a Madrid, dove Neruda era stato inviato come console dal governo cileno. Lui era un giovane trentenne, lei un’affascinante ultra-cinquantenne. Compromessi entrambi con la causa repubblicana, lasciarono la Spagna alla fine del 1936, pochi mesi dopo l’assassinio del loro amico Federico García Lorca, per trasferirsi prima in Francia e poi in Cile.
Delia es la luz de la ventana abierta
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/2/2015 - 19:28

Refasola del guerrillero

Refasola del guerrillero
Canzone inedita scritta da Rolando Alarcón e dedicata a Manuel Rodríguez, avvocato, deputato, ufficiale dell'esercito, condottiero dall'aura leggendaria, protagonista della lotta d'indipendenza del Cile dalla Corona di Spagna.

Nell'anno stesso della proclamazione d'indipendenza (1818) Manuel Rodríguez fu arrestato su ordine del rivale Bernardo O'Higgins che lo fece trucidare in carcere.
A Manuel Rodríguez è intitolato il Frente Patriótico (FPMR), il gruppo guerrigliero protagonista dal 1983 della resistenza armata contro il regime di Augusto Pinochet.
Allá viene el guerrillero,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/2/2015 - 18:43
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Lentes de Allende

Lentes de Allende
Canzone inedita scritta da Manuel García e Mario Villalobos, fonadatori del gruppo rock cileno Mecánica Popular

Formada en el año 1998, la agrupación de folklore-rock chilena Mecánica Popular dejó inmortalizada la canción “Los lentes de Allende”, composición que enfatiza las gafas características del líder político chileno.

“Lentes del Allende” gana en poesía simple pero llena de simbolismo sobre el modo en que la dictadura militar y sus elementos figurativos (”sangre, fuego, radares, hielo, infierno”) contrastan con todo aquello (avasallado por la fuerza militar) que condensan “Los lentes de Allende”. ”Giro hacia la gente, mis lentes de Allende”, es uno de los fragmentos de letra más lúcidos que identifica la sensibilidad humana de “saber mirar” a la gente con el legado político de Salvador Allende. Las “Lentes de Allende” ya no serían para la canción propiedad privada de Allende (o de su familia), sino del cantante Manuel García y de todo el pueblo chileno. (da 10 canciones de rock sobre el golpe militar en Chile)
Perros en la lluvia
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/2/2015 - 18:35
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Welcome to England

Welcome to England
Ft: Crazy Haze

Album: Listen (2011)
[Verse 1: Crazy Haze]
(continua)
7/2/2015 - 17:48
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لا أحد يعلم

لا أحد يعلم
Tributo a Nizar Zreik (l'autore della versione originale).

NB: nel disco Cuckooland, dove appare, la canzone è strumentale e le note allegate invitano a cantarsela da sè....
LA AHADA YALAM (NO ONE KNOWS)
(continua)
inviata da Marco Di Lillo / Flavio Poltronieri 7/2/2015 - 12:21
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Un blasfemo [Dietro ogni blasfemo c'è un giardino incantato]

Un blasfemo [Dietro ogni blasfemo c'è un giardino incantato]
Le Dieu des chrétiens est un père qui fait grand cas de ses pommes, et fort peu de ses enfants. (Denis Diderot, 1746)
Nicolò 7/2/2015 - 09:08
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Adele

Adele
Una volta, mi sembra, la parola "stalker" aveva però un significato un po' più vasto se non diverso, addirittura.
Inquadrandola così, vorrei ricordare comunque un film del 1970 di Jerzy Skolimowski:
https://www.youtube.com/watch?v=Ix-L57nUldE
Krzysiek Wrona 7/2/2015 - 02:26
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En el país de Nomeacuerdo

En el país de Nomeacuerdo
Nella scena finale de "La historia oficial" di Luis Puenzo c'è Gaby - la bimba che Alicia ha creduto sua ma che scopre essere figlia di desaparecidos - che intona come filastrocca questa splendida canzone...

"La historia oficial", scena finale
Bernart Bartleby 6/2/2015 - 23:08
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Resumen Porteño

Resumen Porteño
[1983]
Parole e musica di Luis Alberto Spinetta, detto “El Flaco”

Nel disco intitolato “Bajo Belgrano”, registrato con il gruppo Spinetta Jade tra luglio e settembre del 1983, proprio mentre si stava chiudendo la sanguinaria epoca della dittatura.
“Resumen Porteño” fu la canzone con cui Spinetta il 26 gennaio 1984 chiuse il suo storico live alle Barrancas de Belgrano, il quartiere di Buenos Aires dove era nato, il suo primo concerto in un’Argentina finalmente libera.

Una canzone che racconta la storia di tre giovani argentini negli anni che vanno dal 1976 al 1983, quelli del proclamato “Proceso de Reorganización Nacional”, roboante definizione per una delle dittature più feroci che abbiano mai insanguinato l’America Latina.

Ricky ha deciso di fuggire in Brasile per scampare al servizio militare. Infatti la sorte gli ha destinato un numero molto alto e sicuramente gli toccherà finire... (continua)
Ricky está listo
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/2/2015 - 13:35
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Tempi difficili

Tempi difficili
2013
Portavérta

Un bella metafora dei tempi che corrono, non so se sia una vera CCG... agli altri admin l'ardua sentenza
Il paese ci gocciola addosso dai vetri appannati
(continua)
inviata da dq82 6/2/2015 - 11:22
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La tempesta

La tempesta
2013
Portavérta

"io non ho più parole di pace per la vostra guerra"
Io ne ho fatte di cose sbagliate,sì Signore
(continua)
inviata da DoNQuijote82 6/2/2015 - 11:15
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Patria Trelew

Patria Trelew
[1974]
Scritta da Naldo Labrín, componente del gruppo Huerque Mapu (“Messaggeri della terra”, in lingua mapuche).
Nel disco intitolato “Montoneros” (o “Cantata Montoneros”)

I Huerque Mapu sono stati (o sono, che recentemente si sono ricostituiti per l’ennesima volta) un gruppo che faceva musica militante, espressione della sinistra peronista nell’argentina della prima metà degli anni 70. Tutti i testi della “Cantata Montoneros” sono disponibili su Pacoweb, portale dedicato alla musica andina ma francamente più che di canzoni si tratta di slogan da comizio sessantottino e in definitiva sono, a mio parere, piuttosto stucchevoli e brutte.
Ne faccio menzione perché comunque restano la testimonianza di un periodo molto convulso e difficile della storia argentina, una fase che oltretutto non ho mai compreso fino in fondo e che mi ha sempre lasciato molto perplesso.
Proverò adesso a dire una... (continua)
[Recitado]
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/2/2015 - 10:37
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Adieu Sacco & Vanzetti

Adieu Sacco & Vanzetti
ADDIO SACCO E VANZETTI
(continua)
inviata da Francesca Macilletti 6/2/2015 - 01:01
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Il regalo

Il regalo
Chanson italienne – Il Regalo – Fabularasa – 2012

Chanson librement inspirée de la lettre écrite par Giuseppe Di Vittorio au Comte Pavoncelli le 24 décembre 1920. Lire le texte de cette chanson est comme ouvrir une vieille enveloppe dans laquelle on trouve des photos décolorées et en noir et blanc – qui retracent des scènes de travail dans les champs des Pouilles durant les premières années du siècle passé – et une lettre ancienne (la première des trois de ce disque). Ce n'est pas n'importe quelle lettre : Giuseppe Di Vittorio l'écrivit à son patron, le Comte Pavoncelli, la veille de Noël 1920, pour lui rendre, de la manière la plus aimable possible, une petite corbeille de vœux qu'il lui avait fait porter chez lui. Di Vittorio l'a renvoyé parce qu'il ne veut pas d'un quelconque privilège par rapport aux autres journaliers qu'il représente ; un geste nécessaire pas seulement par honnêteté... (continua)
LE CADEAU
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 5/2/2015 - 19:37

Au matin du Grand Soir

Au matin du Grand Soir
Au matin du Grand Soir

Chanson française – Au matin du Grand Soir – Marco Valdo M.I. – 2015



Je lisais l'autre soir cette phrase que j'ai mise en exergue à la chanson… et si je l'ai mise là, il y a une double raison.

Deux raisons, veux-tu dire, Marco Valdo M.I. et lesquelles ?

Oui, deux raisons et sans doute, même plus encore. La première, c'est cette phrase elle-même qui m'a paru résumer cette idée de Grand Soir et de matin du Grand Soir. Toute l'histoire en une ligne, soutenue par un fort vent d'optimisme et de joie de vivre. La deuxième (car il y en aura d'autres, réflexion faite !), c'est que je lisais à ce moment une chanson chantée par Marc Ogeret et qui parlait du matin du Grand Soir elle-aussi Le Matin du Grand Soir. La troisième raison, c'est que tout cela a ravivé dans ma mémoire une antienne dont je ne sais plus si j'en ai été l'auteur ou si elle m'est venue d'ailleurs ; en... (continua)
« Bientôt peut-être, les ténèbres traversées des flammes du Grand Soir couvriront la terre. Puis, viendra l'aube de joie et de fraternité » – A dolphe Retté dans Le Libertaire – 1899 (continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 5/2/2015 - 16:53
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Las increíbles aventuras del Señor Tijeras

Las increíbles aventuras del Señor Tijeras
[1974]
Parole di Charly García
Musica di Charly Garcia e Nito Mestre (Sui Generis)
Nell’album intitolato “Pequeñas anécdotas sobre las instituciones”

Una canzone sulla censura. Inutile dire che fu censurata, con il taglio netto dell’ultima strofa: “Io detesto la gente che ha il potere di dire quello che è bene e pure quello che è male. Solo il popolo, amico mio, è capace di capire. I censori di idee tremeranno di orrore davanti all’uomo libero con il corpo in pieno sole.”

Il personaggio del Señor Tijeras – che così tanto ricorda Agostino, il segretario dell’Organizzazione Internazionale della Moralità Pubblica interpretato da Albero Sordi ne “Il moralista” diretto nel 1959 da Giorgio Bianchi – ha anche un nome e un cognome: si tratta di Miguel Paulino Tato, detto Néstor (1902-1986), giornalista e critico cinematografico che dalla sua scrivania di presidente dell’“Ente de Calificación Cinematográfica” diresse la censura dal 1974 fin quasi al termine della dittatura di Videla e soci.
Escondido atrás de su escritorio gris
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/2/2015 - 16:12
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El show de los muertos

El show de los muertos
[1974]
Parole di Charly García
Musica di Charly Garcia e Nito Mestre (Sui Generis)
Nell’album intitolato “Pequeñas anécdotas sobre las instituciones”

Una canzone che nella scaletta del disco originario doveva essere la prosecuzione di Juan Represión che però i Sui Generis furono costretti ad elimiminare e sostituire con “Tango en segunda” (comunque anch’essa dotata di una certa forza: “Alguna gente que conozco vive metida en un baúl”, o “A mi no me gusta tu cara y no me gusta tu olor”)…

Il brano si apre significativamente con un suono di sirene della polizia ed è ancora dedicato a Juan Represión, quello che dorme tranquillo, senza sapere che sta contribuendo all’assassinio di qualcuno, Juan Represión che solo in apparenza conduce una vita normale e che crede di avere la mani pulite ed invece ha i morti ammazzati sulla coscienza e le mani e i vestiti lordi di sangue…

Perché la censura... (continua)
Tengo los muertos todos aquí
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/2/2015 - 15:40
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Juan Represión

Juan Represión
[1974]
Scritta da Charly García
Nell’album intitolato “Pequeñas anécdotas sobre las instituciones”

“Pequeñas anécdotas sobre las instituciones” - pubblicato pochi mesi dopo la morte dell’appena rieletto presidente Juan Domingo Perón e con il paese già nel caos completo che sfocerà di lì a poco nella svolta fascista – è stato uno dei dischi più censurati nella storia della musica argentina.
Charlie Garcia, autore di tutti i testi, fu costretto a cambiarne la maggior parte ma due brani, “Juan Represión” e “Botas locas”, furono del tutto espunti dalla prima edizione dell’album (e vennero inseriti per la prima volta soltanto in un'antologia del 1991!). I Sui Generis osarono proporli dal vivo in un concerto a Montevideo, Uruguay, nel 1975 e vennero praticamente tirati giù dal palco dalla polizia, arrestati e interrogati per ore…

La canzone è un allegoria del cittadino benestante ed amante... (continua)
Juan Represión viste
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/2/2015 - 13:58




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