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Prima del 2014-2-8

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Timişoara

Timişoara
[1989]
Parole di Marian Odangiu (1954-), scrittore, insegnante, saggista, autore e conduttore radiofonico rumeno.
Musica di Ilie Stepan, oggi sessantenne, figura leggendaria del rock rumeno.

Da dentro la rivoluzione rumena del 1989, uno dei brani più noti composto proprio in quei giorni...
Il 16 dicembre di quell’anno la rivolta scoppiò proprio a Timişoara...
La 16 decembrie, după calendare,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/2/2014 - 22:27

Canzoni popolari: il senso e la memoria

Antiwar Songs Blog
Canzoni popolari: il senso e la memoria
di Marco Rovelli In questi giorni in cui sono in scena con uno spettacolo sulla tradizione popolare toscana, mi accorgo ancora una volta, e sempre di più, di quanto i canti popolari siano in grado di trasmettere un senso profondissimo, che da una parte è legato in maniera sostanziale al contesto particolare che lo ha […]
Antiwar Songs Staff 2014-02-08 22:25:00
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Imnul Golanilor

Imnul Golanilor
[aprile 1990]
Parole di Laura Botolan
Musica di Cristian “Cristi” Paţurcă e Laura Botolan
Nel disco intitolato “Din Cîntecele Golanilor (I)” del 1991, con Laura Botolan e Petre Constantin aka Dr. Barbi.

“Imnul Golanilor”, una Marsigliese rumena contro i minatori che picchiavano come poliziotti.
Cristian Paţurcă era un musicista rumeno. Aveva 46 anni ed era malato di tubercolosi. È morto il 20 gennaio 2011.
Col titolo di una canzone da intonare in massa, questo compositore ha dato al termine “hooligan” (“teppista”) un significato simbolico positivo. Un'intuizione unica, inedita. Quel canto, scritto ventun anni fa, a 25 anni, si chiama “Imnul Golanilor”, dove la seconda parola è la trasposizione rumena di quel disprezzato termine inglese e la prima corrisponde a “inno”. Con questa marcia musicale gli studenti di Bucarest scendevano in piazza nel l990 contro il governo di Ion Iliescu,... (continua)
A fost o dată ca-n poveşti
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/2/2014 - 21:59
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Noi pace vrem

Noi pace vrem
Da una poesia di Grigore Vieru.
Nu vom îngădui să vină
(continua)
inviata da Andrea 8/2/2014 - 21:28
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L’estinzione della razza umana

L’estinzione della razza umana
[2013]
Scritta da Francesco Bianconi.
Nell’album intitolato “Fantasma”

Bene, come già Per un’estinzione umana eco-sostenibile dei Laghetto, ecco un’altra canzone che mi trova entusiasticamente d’accordo... Non c’è altra soluzione.
Contro di me
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/2/2014 - 21:04
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Sergio Endrigo: Tango rosso

Canzone sulla fine del PCI scritta da Maria Giulia Bartolocci (Plumrose) e da Sergio Endrigo. Musica di Sergio Endrigo. Incisa da Sergio Endrigo e da Max Manfredi per BMG Ariola (1990).
Maria Giulia Bartolocci era la moglie di Sergio Endrigo ed è stata coautrice di numerosi suoi testi. È scomparsa nel 1994.
Testo da sergioendrigo.it.
E adesso cosa fare
(continua)
inviata da L.L. 8/2/2014 - 20:28
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Viva

Viva
[2014]

Singolo estratto dall'album "Canzoni contro la natura"
Da questa finestra rotta con i vetri impolverati
(continua)
inviata da adriana 8/2/2014 - 17:04
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July 20th

July 20th
[1999]

Album :Isabelle
So farewell Genoa,
(continua)
inviata da adriana 8/2/2014 - 16:07
Percorsi: Genova - G8
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Golan post-mortem

Golan post-mortem
[1990]
Parole di Laura Botolan
Musica di Cristian “Cristi” Paţurcă
Nel disco intitolato “Din Cîntecele Golanilor (I)” del 1991, con Laura Botolan e Petre Constantin aka Dr. Barbi.

Il termine rumeno “golan” sta per “teppista”... Per ciò credo che questa canzone del cantautore rumeno Cristian “Cristi” Paţurcă (prematuramente morto di tubercolosi nel 2011) non si riferisca tanto alla sollevazione popolare del 1989, che portò alla caduta del regime di Ceauşescu, ma alla durissima repressione dell’anno successivo quando Ion Iliescu e Petre Roman, rispettivamente presidente e premier del nuovo governo, aizzarono i minatori contro gli studenti che a Bucarest sollecitavano la decomunistizzazione e la democratizzazione del Paese. I minatori agirono come la vecchia Securitate, massacrando di botte i “teppisti” - così li chiamava il governo - che da alcune settimane occupavano per protesta la piazza dell’Università. Il bilancio fu di centinaia di feriti e di un numero imprecisato di morti, sette quelli ufficialmente riconosciuti...
Ar trebui să vină înapoi
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/2/2014 - 15:37
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Mambo reazionario

Mambo reazionario
[2014]
Album: "Vol.3 - Il cammino di Santiago in Taxi"
Alla fine ti sei sposato
(continua)
inviata da Dora &Bernart Bartleby 8/2/2014 - 14:56
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Dafne

Dafne
Il mito e la dura realtà della violenza contro le donne, che offende chi le donne invece le rispetta e ama, sempre e comunque.
Il sito è quello di canzoni contro la guerra, e questa è una guerra, di genere, che deve essere vinta.
Corro affannata, strappo passi ansiosi
(continua)
inviata da Alberto Marchetti 7/2/2014 - 22:48
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Alessandro Ignazio Marcello: Concerto in Re minore per oboe, archi e basso continuo

Alessandro Ignazio Marcello: Concerto in Re minore per oboe, archi e basso continuo
[1716 o 1717]
Il “Concerto in Re minore per oboe, archi e basso continuo” - ed in particolare l’ “Adagio”, secondo dei tre movimenti di cui è composto - è l’opera più famosa di Alessandro Ignazio Marcello (1673-1747), intellettuale e compositore appartenente alla nobiltà veneziana dell’epoca.
Questo Concerto acquistò da subito una tale fama che Johann Sebastian Bach, solo una decina di anni dopo, ne fece una trascrizione per clavicembalo, il “Concerto n° 3 in re minore BWV 974”.

Propongo questo brano di musica classica non perchè sia di per sè contro la guerra, ovvio, ma perchè è stato utilizzato nella colonna sonora di parecchi film (compreso “Anonimo veneziano” di Enrico Maria Salerno), un paio dei quali sono ascrivibili al nostro specifico.

Il primo è “The Strawberry Statement” (“Fragole e Sangue”), film del 1970 che guadagnò il premio della giuria a Cannes e che è l’unico film significativo... (continua)
[Strumentale]
inviata da Bernart Bartleby 7/2/2014 - 19:33
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Noi, nu!

Noi, nu!
Versi di Nicolae Labiş, poeta rumeno inviso al regime comunista, morto a 21 anni nel 1956 in quello che sembrò un incidente, ma forse anche no...
Musica di Anda Călugăreanu
Lato B del singolo intitolato “Cîntec” (ignoro l’anno di pubblicazione)

(Bernart Bartleby)
O parte din noi ne-am învins
(continua)
inviata da Andrea 7/2/2014 - 17:53
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Облака

Над землёй бушуют травы,
(continua)
inviata da Andrea 7/2/2014 - 17:23
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Pier Paolo Pasolini: La recessione

Pier Paolo Pasolini: La recessione
[1974]
Versi di Pier Paolo Pasolini, da “La nuova gioventù. Seconda forma de ‘La meglio gioventù’” (Einaudi, 1974).
Il testo originario nacque in friulano, con traduzione italiana dello stesso Pasolini, che poi ne scrisse una nuova versione perché potesse essere cantato.
Messa in musica da Mino De Martino (1944-), cantautore, compositore e paroliere e interpretata da Alice, prima nel suo disco del 1992 intitolato “Mezzogiorno sulle Alpi”, poi nel disco collettivo “Luna di giorno - Le canzoni di Pier Paolo Pasolini” del 1995.

Non una canzone contro la guerra, ma una possibile lettura del tempo che sta per venire o, forse, stiamo già vivendo…
Rivedremo calzoni coi rattoppi
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/2/2014 - 12:52
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Padaj silo i nepravdo

anonimo
Padaj silo i nepravdo
[XVI secolo, dopo il 1523?]
Canzone in lingua croata che celebra la ribellione di Hvar (Lèsina) in Dalmazia del 1510-14, quando la maggioranza croata della popolazione si ribellò alle angheria e alle vessazioni dei dominatori veneziani e della nobiltà locale. A capo della rivolta il Matija Ivanić (1445-1523) citato nella penultima strofa, un anziano cittadino molto stimato dalla popolazione.
La canzone fu rispolverata durante la seconda guerra mondiale dai partigiani jugoslavi operanti in Dalmazia. Ripresa anche dai Бијело дугме / Bijelo Dugme di Goran Bregović nell’introduzione del loro album del 1986 intitolato “Pljuni i zapjevaj moja Jugoslavijo” (“Sputa e canta, mia Jugoslavia”)

All’inizio del 400 la Repubblica di Venezia aveva riacquisito il dominio sulla Dalmazia, perso a metà 300 dopo la fine dei contrasti con il regno ungherese. Venezia aveva cancellato ogni autonomia e diritto... (continua)
Padaj silo i nepravdo,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/2/2014 - 09:53
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Wojna

Wojna
[1992]
Testo e musica: Brygada Kryzys
Dall'album "Cosmopolis"

trovato qui http://www.tekstowo.pl/
wojna! maszerują niewolnicy
(continua)
inviata da krzyś 6/2/2014 - 18:02
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Nie wolno nie ufać

Nie wolno nie ufać
[1989]
Testo e musica: DAAB
Dall'album "DAAB III"
Presente anche nelle versioni differenti su "DAAB III" del 1992
e su "To co najlepsze z dziesięciu lat (1983-1993)" del 1993
Testo trovato su YT
Nie wolno, nie wolno, nie wolno, nie wolno zamykać oczu.
(continua)
inviata da krzyś 6/2/2014 - 17:26
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Durerea femeiască

Durerea femeiască
Da una poesia di Adrian Păunescu.

Su Adrian Păunescu vedi anche Antirăzboinică
Muncim, ca nişte sclave, zi de zi,
(continua)
inviata da Andrea 6/2/2014 - 13:24
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Abortire

Abortire
[1973]
Parole di Fortunata “Fufi” Sonnino, cantautrice e chitarrista (oggi “cristalloterapista”) del Movimento Femminista Romano.
Musica di Yuki Maraini (1939-1995), musicista, cantante e compositrice italiana, e Fortunata “Fufi” Sonnino.
Nel disco intitolato “Canti delle donne in lotta, n. 2”, I Dischi dello Zodiaco, 1976.
Si faceva chiamare dottore
(continua)
inviata da Andrea 5/2/2014 - 20:59
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Brief an mein Kind

Brief an mein Kind
Chanson tchèque de langue allemande - Brief an mein Kind – Ilse Weber – 1944.

Paroles d'Ilse Weber (1903 – 1944), écrivaine tchécoslovaque de religion juive
Musique de Dariusz Świnoga et de Bente Kahan, interprète norvégien de musique juive.
Dans le disque de Bente Kahan « Stemmer fra Theresienstadt » de 1995, sorti dans les années suivantes aussi en allemand et en anglais.

Ilse Herlinger Weber était une poétesse et écrivaine d'origine tchèque et de religion juive.
À Prague, où elle vivait, elle écrivit de nombreux récits pour l'enfance et réalisa de nombreux programmes radiophoniques pour les enfants. Après l'occupation nazie, en 1939, elle réussit à sauver son aîné Hanuš en l'envoyant en Suède par un « kindertransport » . Ensuite, elle, son mari et le plus jeune des enfants furent enfermés dans le ghetto de Prague et ensuite, internés au camp de Theresienstadt. Là, où furent déportés... (continua)
LETTRE À MON ENFANT
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 5/2/2014 - 15:01
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Life During Wartime

Life During Wartime
a i due che hanno commentato sopra: voi che avete fatto?
Modulum 5/2/2014 - 11:54
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Buffalo Soldier

Buffalo Soldier
C'è da aggiungere però una cosa... Marley identifica i Buffalo Soldiers come esempio di uomini neri illustri che agirono con coraggio, onore e distinzione in un campo dominato dai bianchi, perseverando nonostante il razzismo e il pregiudizio endemici. Si dimentica però l'altro lato della medaglia, ovvero il loro impiego nelle guerre indiane, e tra tutte la loro partecipazione a Wounded Knee, dicembre 1890
DQ82 5/2/2014 - 09:20
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Centrala

Centrala
Olimpiadi 1980 Mosca, il famoso gesto di Kozakiewicz fischiato dal pubblico russo...tre medaglie d'oro per la Polonia, Kozakiewicz saltò più in alto. Vorrei dedicare questo filmato a tutti gli amici ucraini!

https://www.youtube.com/watch?v=eq6lycmthHw
krzyś 5/2/2014 - 02:48
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Campo De' Fiori

Campo De' Fiori
[1974]
Dall'album "Quando verrà Natale"

Venditti scrisse "Campo de' Fiori" subito dopo la denuncia ricevuta per "A Cristo", in occasione di un tour nei teatri intitolato "Racconto". Venditti suonava al Teatro dei Satiri con Cocciante e De Gregori e una sera un ufficiale di polizia pensò bene di fare la denuncia. La canzone era tutto meno che vilipendiosa, una ballata in romanesco dove Venditti chiedeva a Cristo di scendere sulla terra perchè le cose non si mettevano troppo bene... nel brano vengono citati l'Irlanda e il Vietnam: "forse stai impegnato su in Irlanda... e t'hanno pure incastrato nel Vietnam..." e poi la Palestina: "L'occhio vergognoso di un Mosè, Moshe Dayan", insomma Cristo, un Cristo molto umano....

La denuncia fu basata sulla frase "Aammazzate, Gesù Cri' quanto sei fico!", come se questa frase portasse un insulto.... inoltre Antonello invitava Cristo a non tornare a Roma,... (continua)
Campo de' Fiori, io non corro più,
(continua)
inviata da krzyś 4/2/2014 - 23:03
Percorsi: Giordano Bruno
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Campo di Fiori

Campo di Fiori
CAMPO DI FIORI
(continua)
inviata da Krzysztof Wrona 4/2/2014 - 22:37
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Musisz walczyć, musisz wierzyć

Musisz walczyć, musisz wierzyć
Devi combattere per sopravvivere
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 4/2/2014 - 22:22
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Mio fratello è figlio unico

Mio fratello è figlio unico
Lo so a cosa si riferiva, ma mi stanno sonoramente sul culo quelli che, come Cippa, infilano commenti con tono saccente e quasi risentito ("...e se non avete capito ...cosa diavolo dedicate?"... ma che cazzo vuoi?), senza citare le fonti e, anzi, come se si trattasse di un loro scoop.

Detto questo, la storia di Rino Gaetano massone ammazzato dalla massoneria ha, secondo me, la stessa credibilità delle scie chimiche e di tante altre inutili teorie complottistiche e bufale che rimbalzano senza sosta nell'immensità della Rete.
Bernart Bartleby 4/2/2014 - 21:23
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Primavera di Praga

Primavera di Praga
Deutsche Übersetzung aus cantautori.at
Traduzione tedesca da cantautori.at
PRAGER FRÜHLING
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 4/2/2014 - 20:26
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Musisz walczyć, musisz wierzyć

Musisz walczyć, musisz wierzyć
In diverse esecuzioni cambia anche il terzo verso, ma il testo cantato in un video live del 1983 coincide con quello che ho mandato.
Krzysiek Wrona 4/2/2014 - 18:36

Ein Transport wird einberufen

Ein Transport wird einberufen
Version française – APPEL D'UN CONVOI – Marco Valdo .M.I. – 2014
Chanson tchèque de langue allemande – Ein Transport wird einberufen – Ilse Weber – 1944

Paroles de Ilse Weber (1903-1944).
Musique de Michaela Sehrbrock et Marion Steingötter de l’Opernchor de Essen.

La peur, la douleur mais aussi l'embarras et l'indifférence et le sentiment de soulagement pour l'avoir échappé belle encore une fois… ce devait être terrible, une avalanche de terreur et de mort, qui prenait les prisonniers amassés dans le champ de Theresienstadt en attente de la déportation vers l'extermination, et Ilse Weber la décrit terriblement dans sa poésie…
Elle la toucha elle aussi, probablement le 1er octobre 1944, à son départ avec des milliers d'autres vers la Pologne, vers la mort… Durant ce mois d'octobre, il y eut plus de 14.000 Juifs transférés de Theresienstadt à Auschwitz… Ce furent les derniers convois ; fin octobre, le camp-ghetto fut liquidé…
APPEL D'UN CONVOI
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 4/2/2014 - 16:40




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