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Prima del 2014-10-9

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Chico Mendes

Chico Mendes
Composed in 1989; Recorded in 1993

Acre, no BRasil, nasceu Chico Mendes
(continua)
inviata da Donquijote82 9/10/2014 - 20:53
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Unser Marsch ist eine gute Sache

Unser Marsch ist eine gute Sache
[1964]
Parole e musica di Hannes Stütz
Arrangiamento musicale di Dieter Süverkrüp
Interpretata da Fasia Jansen, Ingrid & Dieter Süverkrüp ed Hannes Stütz.
In “Wir Wollen Dazu Was Sagen - Neue Lieder Gegen Die Bombe 64”, uno dei dischi collettivi riconducibili al movimento pacifista e antimilitarista tedesco.
Unser Marsch ist eine gute Sache
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/10/2014 - 15:50
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Erschröckliche Moritat Vom Kryptokommunisten

Erschröckliche Moritat Vom Kryptokommunisten
[1965]
Parole e musica di Dieter Süverkrüp
Nell’album intitolato “Die Widerborstigen Gesänge Des Dieter Süverkrüp” del 1967.

Prima ancora di Hannes Wader e di Reinhard Mey, l’alfiere della canzone di protesta in Germania (parliamo della Germania ovest, quella capitalista) è stato Dieter Süverkrüp, classe 1934, da Düsseldorf. Lui iniziò il suo canto politico alla fine degli anni 50 e ben prima del ’68 scrisse questa canzone sul comunismo o, meglio, sugli abusati stereotipi sui comunisti allora molto in voga nell’Occidente in piena Guerra Fredda…

Incredibile come le classi politiche dirigenti in ogni epoca riescano a nutrire i rispettivi popoli di pregiudizi velenosi e perniciosi al fine di colpire opposizioni, minoranze e inconformi. E si tratta oltretutto di fole che molto spesso attraversano intatte i secoli e che talora, nonostante il bersaglio diverso, sono assai simili tra di loro, se si pensa per esempio alle immagini dell’ebreo sacrificatore di bambini, del comunista che li mangia e dello zingaro che invece li rapisce…
Wenn die Sonne, bezeichnenderweise im Osten und rot hinter Wolken aufgeht –
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/10/2014 - 14:40
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Marsch Der Minderheit

Marsch Der Minderheit
[1967?]
Parole e musica di Hanns Dieter Hüsch.
Nell’album intitolato “Typisch Hüsch” del 1970.
Freunde, noch sind wir wenige
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/10/2014 - 13:52
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Tëra dël 2000

Tëra dël 2000
Terra del 2000
(continua)
inviata da donquijote82 9/10/2014 - 11:50
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La Savoiarda

La Savoiarda
Butto giù senza riflettere..
precisiamo: terza posizione diceva di appoggiare i baschi e i palestinesi...poi sappiamo che in Libano (tra TP e NAR l'osmosi era continua, spesso coincidevano) frequentavano la Falange (fondata da un ammiratore di Hitler e Mussolini) e in Spagna i GAL....Provate a dirlo a qualche basco abertzale che eravate di TP...
In Gran Bretagna venivano accolti e ospitati dal NF (fascista e ferocemente anti repubblicani irlandesi), oltre che dai servizi inglesi...
Ma finiamola: erano solo infiltrati e provocatori, guardie bianche (se poi nel loro delirio preferivano rappresentarsi come "rivoluzionari" si tratta di problemi psichiatrici). Non è mai esistita una "terza posizione". Sono invece esistite ed esistono variegate posizioni a sinistra (pensiamo oltre agli anarchici -nelle diverse interpretazioni - a consiliari, situazionisti etc..., ma comunque sempre anticapitalisti)... (continua)
Gianni Sartori 9/10/2014 - 10:01
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Comme Un Petit Coquelicot

Comme Un Petit Coquelicot
Comme Un Petit Coquelicot

Chanson française – Comme Un Petit Coquelicot – Marcel Mouloudji – 1951
Paroles: Raymond Asso
Musique: Claude Valéry



Voici, Lucien l'âne mon ami, une chanson sur une fleur et comme elle le dit dans son titre, sur une de ces modestes fleurs des champs, que les herbicides, pesticides et autres planticides avaient presque réussi à éliminer, mais qui a résisté et reprend (du moins dans nos régions) sa place au bord dans les champs et au bord des chemins : c'est le coquelicot, petit pavot rouge.

Eh bien, tu en peux pas savoir, Marco Valdo M.I. mon ami, comme ça me fait rand plaisir une chanson où le coquelicot tient une belle place… Moi qui ai toujours été si amoureux de cette petite fleur que je lui ai place en mon cœur. Je l'ai si souvent contemplé tout le long de ma longue route ; ils étaient là joyeux ou mélancoliques suivant que le ciel était clair ou assombri.

Cette... (continua)
Le myosotis, et puis la rose,
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 8/10/2014 - 22:35
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Chico Mendes

Chico Mendes
“DIFENDERE LA TERRA NON E’ REATO!”. Invio questo contributo di qualche anno fa per ricordare un altro “guerriero della Terra”, il compagno cileno Pablo Vazquez Carrero, fatto assassinare in Africa dai soliti predatori capitalisti
ciao
GS

DEFORESTAZIONE NEL CONGO: UNA APOCALISSE AMBIENTALE
(Gianni Sartori – 2007)
Un recente reportage di Giampaolo Visetti (2207 ndr), inviato di “la Repubblica” a Mbandaka, Repubblica Democratica del Congo (RDC), sembrava la descrizione di una vera e propria apocalisse africana annunciata. La distruzione della foresta pluviale, l’esodo forzato delle popolazioni, lo sterminio degli animali, gorilla compresi, trasformati in viande de brousse, le bambine ridotte a schiave sessuali per miliziani e boscaioli…Mancavano soltanto i “safari dei pigmei”, variante africana della “caccia all’indio” che alcune agenzie (non più di quindici, venti anni fa) offrivano sottobanco... (continua)
Gianni Sartori 8/10/2014 - 17:12
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C'è chi spera

C'è chi spera
[1967]
Scritto da Colonnello-Pace-Panzeri
Written by Colonnello-Pace-Panzeri

Si tratta del brano (di Colonnello, Pace, Panzeri) portato al Festival di Sanremo edizione n.17 del 1967 da Riki Maiocchi, allora sulla cresta dell'onda, dopo il grande successo di Uno in più (oltre un milione di dischi venduti), un brano di Mogol e Battisti che era anche stato uno dei primi successi della "Linea verde".

In coppia con l'ex cantante dei Camaleonti partecipava al festival un personaggio importante della musica e del jet set della allora trionfante swingin' London, proprio la giovane diva trasgressiva Marianne Faithfull, già compagna di Mick Jagger e cantante di grande successo internazionale con As Tears Go By, scritta per lei dai due Stones Jagger e Richards.

Nonostante queste buone premesse, e il fatto che si trattasse oggettivamente di un brano piuttosto valido, C'è chi spera fu scartato dalle... (continua)
Il mondo volta le spalle al bene
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 8/10/2014 - 15:32
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Stelutis Alpinis

Stelutis Alpinis
in chiesa durante un funerale piangevano tutti è toccante

giovanni 8/10/2014 - 15:24
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Azadî bo Kurdistan

Mentre la Turchia, cane da guardia dell’imperialismo statunitense, attende che gli integralisti completino il loro sporco lavoro di genocidio nei confronti dei curdi (per poi magari “mettere in sicurezza” le aree curde in territorio siriano) anche i borghesi nostrani sembrano essersi accorti dei curdi. Ed emerge con forza quale sia il ruolo delle donne sia nella lotta di liberazione che nell’autorganizzazione della società curda.
Invio questo contributo, in parte datato, ma forse ancora utile.

Onore al PKK, libertà per Ocalan!
GS

DONNE CURDE
di Gianni Sartori – 29/03/2014

La difficile situazione del popolo curdo, una “nazione senza stato” sottoposta a feroce repressione (soprattutto in Turchia, ma non solo), rischia periodicamente di venire oscurata dai drammatici eventi mediorientali. In particolare non sempre viene adeguatamente riconosciuto il fondamentale ruolo ricoperto dalle... (continua)
Gianni Sartori 8/10/2014 - 12:55
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O vintiquattro d'Arvî

anonimo
O vintiquattro d'Arvî
[1945]

Il 24 aprile del 1945 fu il giorno decisivo per la liberazione di Genova. I tedeschi si arresero alle 15 del giorno dopo. Contro il generale Meinhold, artefice della resa, fu emessa condanna a morte da Berlino e alcuni dei suoi ufficiali gli diedero inutilmente la caccia per eseguirla…

“24 aprile: Alle quattro del mattino i primi colpi di fucile. Subito dopo, le raffiche di mitraglia.
Alle cinque, sempre più frequenti, i colpi di cannone e di mortaio. .. Durissima la battaglia al centro di Piazza De Ferrari....Gli abitati di Sestri Ponente, Cornigliano,Pontedecimo, Bolzaneto, Rivarolo, Quarto, Quinto erano caduti fin dal mattino in mano agli insorti. Mancava, tuttavia, la continuità territoriale fra le loro posizioni e il centro cittadino...Sulla camionale per Milano le colonne nemiche, bloccate nelle gallerie, tentano sortite: non possono più a lungo restare prive d'acqua...
La... (continua)
O vintiquattro d'Arvî, regòrdê,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/10/2014 - 11:47
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Canto a Puerto Rico

Canto a Puerto Rico
Tradukis Esperanten La Pupo
KANTO POR PORTO-RIKO
(continua)
inviata da La Pupo 8/10/2014 - 10:28
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Verbrannte Erde in Deutschland

Verbrannte Erde in Deutschland
[1965]
Parole di Fasia Jansen e Gerd Semmer (1919-1967), poeta, giornalista e traduttore, considerato il “padre della canzone di protesta tedesca”
Musica di Fasia Jansen

Una delle canzoni più celebri del movimento pacifista e antimilitarista tedesco degli anni 60.
L’annuale Ostermarsch, Marcia di Pasqua, è dal 1964 un appuntamento fisso del movimento.
La canzone è presente, interpretata dalla stessa Fasia Jansen e i Fratelli Konrads (?), nel disco compilativo “Il Canzoniere Internazionale dei Ribelli - International Songbook Of Revolutionary Songs” edito in Italia nel 1972 per i tipi de I Dischi Dello Zodiaco.
Feuer! Vorsicht, man legt Feuer –
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/10/2014 - 09:55
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The Electrician

The Electrician
1978

Preceded and paralleled by a slow, haunting drone of synth strings accompanied by a repeated percussive bass note, these verses convey an equally sinister allegory. With John Walker softly harmonizing along, Scott Walker sets the scene, describing the torture against Chilean dissidents under the Pinochet dictatorship. The torture is slow and conducted in the low light of a torture chamber. Scott continues, emphasizing the severity of these sadistic acts, saying, “There’s no help, no.” Here, Scott is speaking as the torturer, assuring his victim that salvation is not coming. The music accompanying these lines is constant and feeds into the song’s emotional bridge.

In Chile, converted cultural centers, stadiums, locker-rooms, and even The Esmeralda, a ship of the Chilean Navy, were used as torture chambers. Under Augusto Pinochet, there were 1,300 prison camps and torture centers. The... (continua)
Baby, it's slow
(continua)
inviata da krzyś 8/10/2014 - 01:35
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Fotos do fogo

Fotos do fogo
Anche questa versione italiana ci è stata inviata da Guido Baldoni, che ringraziamo davvero di cuore. [CCG/AWS Staff]
FOTO DEL FUOCO
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 8/10/2014 - 00:01
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Let's Rekindle the Candle of Peace

Nickel Chrome
Inspiré par la Vigil for Peace du 16 mars 2003, malheureusement encore d'actualité.
Un vent glacé
(continua)
inviata da Nickel Chrome 7/10/2014 - 22:34
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Wretches and Kings

Wretches and Kings
[2010]
Parole di Chester Bennington e Mike Shinoda
Musica dei Linkin Park
Nell’album intitolato “A Thousand Suns”

I “mille soli” che intitolano quest’album dei Linkin Park sono quelli di un passo del Bhagavadgītā, poema sacro dell’Induismo, citato dal fisico americano Julius Robert Oppenheimer con riferimento alla bomba atomica, di cui fu uno degli artefici: “If the radiance of a thousand suns were to burst at once in the sky, that would be like the splendor of the mighty one” - “Se la luce di mille soli divampasse nel cielo, sarebbe come lo splendore dell'Onnipotente” Una sorta di concept album, quindi, dedicato all’uomo moderno, in balìa di armi di distrazione e di distruzione di massa, che in un improvviso momento di lucidità si trova ad osservare il proprio mondo ormai sull’orlo del baratro.

“Miserabili e Re”, apologo su controllo e ribellione, si apre con la voce di Mario Savio... (continua)
“There’s a time when the operation of the machine becomes so odious, makes you so sick at heart, that you can’t take part. You can’t even passively take part, and you’ve got to put your bodies upon the gears and upon the wheels, upon the levers, upon all the apparatus, and you’ve got to make it stop. And you’ve got to indicate to the people who run it, to the people who own it, that unless you’re free, the machine will be prevented from working at all”
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/10/2014 - 22:30
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(R)Esistenza

(R)Esistenza
Ciao Tristano, e grazie della tua risposta.Sono felice che la lettura delle poesie di Solismo Sacco ti siano servite per insegnarti qualcosa che abbia a che fare con i valori.Quelli di cui parli e che oggi sono sfumati e sempre più introvabili nella società e negli uomini.Purtroppo dei libri di Solismo ne ho pochi ma sarebbe veramente bello poter diffondere le poesie che scriveva e che nascondeva dentro le scatole delle lastre fotografiche vergini per salvarle dalle perquisizioni dei carabinieri e della polizia politica sotto il fascismo. Ogni poesia è datata,ed iniziano dall'affermarsi del fascismo e terminano dopo la liberazione e comprendono i principali momenti fino agli anni '70.(Solismo è morto a 98 anni d'età nel 2001 e sua moglie a 100 anni nel 2005)Per me hanno rappresentato un aiuto insostituibile ed una grande lezione morale dalla quale non è possibile separarsi e che mi porterò dietro per tutta la vita.Carlo Sacco.
carlo sacco 7/10/2014 - 21:36
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Le déserteur du régiment d'Auvergne

Le déserteur du régiment d'Auvergne
dall'album "Tarentule" del 1977 ristampato su cd nel 1996

Il brano è inserito all'interno di un medley con due strumentali; Branles - Dits d'Écosse / Le Déserteur du régiment d'Auvergne / Air d'après Gaillarde d'Hassler

Les Branles viennent de l'orchésographie de Thoinot-Arbeau (1539). La chanson est tirée d'un recueil de chants de Hte-Bretagne de J.Choleau.

Instruments : violons, violoncelle, mandoloncelle, mandole, dulcimer, courteau, concertina, cymbalettes, tambour.
Voudriez-vous chanter
(continua)
inviata da Gianfranco Robiglio 7/10/2014 - 20:15
Percorsi: Disertori

Ballata partigiana

Ballata partigiana
[2004]
Versi di Massimo Rendina, giornalista, reduce della campagna di Russia e poi partigiano, con il nome di “Max il giornalista”, e comandante della I Divisione Garibaldi.
Musica per soprano e quartetto d’archi scritta dal compositore Alessandro Annunziata (1968-) in occasione del 60º anniversario dell’ANPI.
La prima esecuzione è stata affidata alla soprano Kim Mingji accompagnata dal Quartetto Pessoa, composto da Marco Quaranta e Rita Gucci al violino, Achille Taddeo alla viola e Giacomo Grandi al violoncello.
Testo trovato sul n. 10 del 2004 di Patria Indipendente, rivista dell’ANPI.
Fischia il vento
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/10/2014 - 16:01
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Me gustan los estudiantes

Me gustan los estudiantes
Messico, 28 corpi in fossa comune alla periferia di Iguala: "Sono gli studenti scomparsi dopo le proteste"

Confessione di un uomo che avrebbe partecipato al massacro. Corpi bruciati, in corso i test del Dna. I ragazzi erano spariti dopo una manifestazione di protesta: arrestati 22 poliziotti

Mexico: Mass grave found after 43 students went missing

(Come a Tlatelolco nel 1968, come in Cile nel 1973, come in Argentina nel 1976, i metodi della controinsurgencia sono sempre gli stessi... ndr)
B.B. 6/10/2014 - 18:22
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Aqualung

Aqualung
SPLENDIDA TRADUZIONE, che non conoscevo assolutamente , ed ha dato unogrosso ulteriore spessore alla magistrale arte di Jan Anderson e dei Jethro di ALLORA.
DAVVERO GRAZIE, Ti terrò sicuramente d' occhio.

Gianfranco. Genova
gianfranco campanella 6/10/2014 - 17:43
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Vita di Mussolini

Vita di Mussolini
[1945]
Bruscello toscano scritto poco dopo la Liberazione da Giovanni Mattioli, poeta improvvisatore di Alberoro, frazione di Monte San Savino, provincia di Arezzo.
Testo trovato nell’articolo “Musica della libertà. Dal 25 luglio alla Liberazione”, di Marco Cecchini, pubblicato sul n.9/2002 di Patria Indipendente, rivista nazionale dell’antifascismo e della Resistenza edita dall’ANPI.
Il bruscello “Vita di Mussolini” fu raccolto da Emilio Jona e Sergio Liberovici, che poi lo utilizzarono nello spettacolo teatrale intitolato “Per uso di memoria: omaggio senza retorica alla Resistenza” del 1973, per la regia del cortonese Massimo Castri (1943-2013).

I “bruscellanti” toscani erano un po’ come i cantastorie del sud Italia. Il loro nome deriva dal fatto che uno di essi portava il “bruscello”, un “ramo fronzuto di leccio o di cipresso, ornato di nastri, campanelli, fiori finti, frutti ecc.”... (continua)
[Coro]
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/10/2014 - 16:10
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Tonton Macoute

Tonton Macoute
Un altro bastardo che finalmente il Diavolo ha chiamato a sè: è morto Jean Claude "Baby Doc" Duvalier, affamatore e assassino di haitiani. La cosa scandalosa è che sia morto da persona libera e nella sua Port-Au-Prince, dove aveva fatto ritorno in pompa magna e sotto scorta armata nel 2011 dopo 25 anni di esilio dorato in Francia.
Bernart Bartleby 6/10/2014 - 10:04
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Miserae

Miserae
Si veda I Sit and Look Out di Walt Whitman.
Bernart Bartleby 6/10/2014 - 09:53

A Letter for Haiti

A Letter for Haiti
Haiti è un paese terribilmente travagliato, molto povero e segnato dalle distruzioni riportate durante il grande terremoto del 2010. È un paese dove da 2011 la carica del presidente viene coperta da un cantante Kompa, tale Michel Martelly (in arte Sweet Micky) http://it.wikipedia.org/wiki/Michel_Ma...
Ma risulta che quello stato dei Caraibi, oggi come oggi, è presidiato da incirca 10.000 marines americani e 8.500 caschi blu . Wyclef Jean, nel corso delle ultime elezioni, ha appoggiato la candidatura di Martelly, dopo che ha dovuto ritirare la sua, visto che vive negli U.S.A. Però, se ho capito bene, dopo diverse critiche e accuse, fra le quali anche questa di non sapersi esprimere nell'idioma natio, ha deciso a quanto pare, registrare pure dei pezzi cantati in creolo haitiano. Non lo so se il testo haitiano proposto da me è corretto, ma è l'unico che sono riuscito a reperire nella rete.... (continua)
Krzysiek Wrona 6/10/2014 - 00:38




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