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Los cuentos (Sé todos los cuentos)

Los cuentos (Sé todos los cuentos)
Versi del poeta spagnolo León Felipe (1884-1968), dalla raccolta che doveva essere intitolata ‎‎“Versos y blasfemias del caminante” e che invece l’editore pubblicò nel 1950 con il titolo censurato ‎di “Llamadme publicano”‎
Messa in musica da Manolo Díaz de Los Aguaviva nell’album d’esordio del gruppo, “Cada vez más ‎cerca” del 1970, dove il brano compare con il titolo di “Los cuentos”‎

Yo no sé muchas cosas, es verdad.
(continua)
inviata da Bernart 11/9/2013 - 14:10
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Los Aguaviva: Canción del peregrino

Los Aguaviva: Canción del peregrino
‎[1920]‎
Versi del poeta spagnolo León Felipe (1884-1968), dalla raccolta intitolata “Versos y oraciones de ‎caminante”.‎
Musica di Pepe Nieto de Los Aguaviva, dal loro disco del 1972 intitolato “La casa de San Jamás”‎
Cuando me han visto solo y recostado
(continua)
inviata da Bernart 11/9/2013 - 13:51
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24 Bofetadas (Canción del gitano apaleado)‎

24 Bofetadas (Canción del gitano apaleado)‎
‎[1921]‎
Versi di Federico García Lorca dalla raccolta “Poema del cante jondo”, pubblicata nel 1931, ‎canzone tratta dalla “Escena del teniente coronel de la Guardia Civil”‎

Messa in musica da Manolo Díaz de Los Aguaviva nell’album d’esordio del gruppo, “Cada vez más ‎cerca” del 1970, dove il brano compare con il titolo di “24 Bofetadas”‎

Il “cante jondo” (“canto profondo”) è “un rarissimo esemplare di canto primitivo, il più vecchio di ‎tutta l'Europa, che reca nelle sue note la nuda e commossa emozione delle prime razze orientali”. ‎Lo scriveva lo stesso Lorca, che di questo stile vocale del flamenco andaluso era cultore. Nel 1922 ‎organizzò insieme al compositore Manuel de Falla il memorabile Concurso de Cante Jondo a ‎Granada.‎
Il mondo e la cultura dei gitani, degli zingari andalusi, stava molto a cuore a Lorca che in seguito ‎dedicò ad essi un’intera sua opera, il “Romancero gitano”,... (continua)
Veinticuatro bofetadas.
(continua)
inviata da Bernart 11/9/2013 - 11:44
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Cançoneta (La Gallineta)

Cançoneta (La Gallineta)
[1972]
Parole e musica di Lluís Llach
Nell'album intitolato "Com Un Arbre Nu"
poi dal vivo in "Barcelona gener de 1976"
La gallineta ha dit que prou,
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 11/9/2013 - 09:31

Verità evidenti

Antiwar Songs Blog
Verità evidenti
e dunque è ora di esaminare le macerie ripulire le strade e rinfrescare l’aria costringere il governo a tirar fuori il suo grosso uccello dalla sabbia del deserto di qualcun altro rinfilarselo nei pantaloni e farla finita con gli slogan ipocriti di libertà duratura perché quando quell’unico telefono ha chiamato nel 2001 alle nove e […]
Antiwar Songs Staff 2013-09-11 09:30:00

Cile, 11 settembre 1973

Antiwar Songs Blog
Cile, 11 settembre 1973
Non vedo alcuna ragione per cui ad un paese dovrebbe essere permesso di diventare marxista soltanto perché il suo popolo è irresponsabile. La questione è troppo importante perché gli elettori cileni possano essere lasciati a decidere da soli. (Henry Kissinger, premio Nobel per la pace 1973) Racconta Miguel Littín, il regista cileno de “La tierra […]
Antiwar Songs Staff 2013-09-11 07:32:00
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Tak vás tu máme (Bratři)

Tak vás tu máme (Bratři)
[1968]
Parole e musica di Karel Kryl
Nell'album "Rakovina" [1969]

Sito ufficiale: http://www.karelkryl.cz/
Testo trovato qui: http://www.lyricon.net/



Ryszard Siwiec (Polish pronunciation: [ˈrɨʂart ˈɕivjɛt͡s]; 7 March 1909 — 12 September 1968) was a Polish accountant and former Home Army resistance member who was the first person to commit suicide by self-immolation in protest against the Soviet-led invasion of Czechoslovakia. Although his act was captured by a motion picture camera, Polish press omitted any mention of the incident, which was successfully suppressed by the communist authorities. Siwiec prepared his plan alone, and few people realized what he tried to achieve with his sacrifice. His story remained mostly forgotten till the fall of communism, when it was told in a documentary film by Polish director Maciej Drygas. Since then, Siwiec has been posthumously awarded a number... (continua)
Tak vás tu máme, bratři z krve Kainovy,
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 11/9/2013 - 04:36
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Aloïda

Aloïda
[1995]
Paroles: Jean-Louis Jossic
Musique: Thibaut de Champagne (1201-1253), Seigneurs, sachiez qui or ne s'en ira
Arrangement: Tri Yann

Testo: Jean-Louis Jossic
Musica: Tebaldo I di Navarra (1201-1253), Seigneurs, sachiez qui or ne s'en ira
Arrangiamento: Tri Yann

Album: Portraits

Ho cercato a lungo, nelle cronache in rete, l'episodio raccontato in questa canzone, e che parrebbe essere avvenuto a Vannes, in Bretagna, prima del 1995. Su questa vicenda, o perlomeno sul nome della sua protagonista, ho una curiosa ipotesi tipicamente “triyanniana”; ma la dirò dopo. Certo è che la canzone è cronachistica, un vero e proprio gwerz bretone, seppure in lingua francese; e i fatti che racconta, seppure irreperibili, sono, purtroppo, del tutto verosimili.

Fatti a cui le anche le nostre cronache ci hanno abituato; ragazze di famiglie immigrate picchiate e, a volte, uccise, dai familiari. Da... (continua)
C'était à Vannes, l'an passé au mois de mai,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 11/9/2013 - 03:39
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Ballada wrześniowa

Ballada wrześniowa
[1982]
Parole e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Jacek Kaczmarski
Album / Albumi: "Dwadzieścia (5) lat później" [2001]
Fonte - Source
Długośmy na ten dzień czekali
(continua)
inviata da Krzysztof Wrona 11/9/2013 - 02:46
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Complainte de Marion du Faouët

Complainte de Marion du Faouët
[2011]
Paroles et musique: Tri Yann
Testo e musica: Tri Yann
Lyrics and Music: Tri Yann
Album: Rummadoù

Ogni promessa è debito; così, inserendomi a pie' pari nel filone dei banditi & outlaws inaugurato da Bernart (un prossimo percorso?), ecco la storia di Marion du Faouët, o Marion ar Faoued. Certo, io sono sempre un po' “particulare”; ci sono i briganti italiani, ci sono gli outlaws angloamericani, e quindi vi presento ora i banditi bretoni. Anzi, no: le banditesse. Prima di gettarmi su questa pagina, sono andato opportunamente a farmi un panino esageratamente piccante, quasi criminale, a un chioscaccio in piazza Pier Vettori che si chiama, non ci credereste, “Il Bandito”: un hot dog condito con peperoncini piccanti a rondelle, harissa e tabasco. Lo chiamano “Panino del Venturi”, tout court, e voialtri ci morireste dopo un boccone. Una mia dedica personale alla bella Marion du Faouët,... (continua)
Ils ont enlevé sans mesure
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 11/9/2013 - 00:29

Nessun uomo è un uomo qualunque

Antiwar Songs Blog
Nessun uomo è un uomo qualunque
Nessun uomo è un uomo qualunque la si potrebbe chiamare, agevolmente, la premessa necessaria non soltanto delle “canzoni contro la guerra” (il che sarebbe una cosa abbastanza trascurabile), ma di tutta una serie di cose che regolano l’umanità intera. E’ una canzone terribilmente semplice, proveniente ironicamente da un cantautore che è stato considerato tra i […]
Antiwar Songs Staff 2013-09-10 17:50:00
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Antinuclear (Center Of The Earth)‎

Antinuclear (Center Of The Earth)‎
‎[1983]‎
Scritta da Thomas Hempel
Arrangiamento di B. Lipps, M. Van Baaren, M. Ríos, Ramoncín, T. Gómez.‎
Nell’album di Miguel Ríos intitolato “El rock de una noche de verano”‎



La mattina dell’8 dicembre 1982. Norman Mayer, 67 anni, cittadino statunitense, militante pacifista ‎impegnato nella cosiddetta “White House Peace Vigil”, un presidio permanente contro le armi ‎nucleari avviato a Washington nel 1981 (e che dura tutt’oggi), parcheggiò sotto l’obelisco simbolo ‎della città un furgone con su scritto: “#1 PRIORITY: BAN NUCLEAR WEAPONS”. ‎

Il nostro indossava un casco da motociclista, una tuta da sci di un bel blu brillante e teneva in mano ‎un telecomando… Diceva che il furgone era imbottito di tritolo e che lo avrebbe fatto saltare se il ‎Governo americano non avesse subito avviato una pubblica discussione sulla minaccia nucleare.‎
La polizia negoziò per alcune ore con il determinato... (continua)
Ocho de diciembre del ochenta y dos.
(continua)
inviata da Bernart 10/9/2013 - 16:03
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La canción del vencido

La canción del vencido
‎[1972]‎
Scritta da Honorio Herrero e Luis Gómez-Escolar
Nell’album de Los Aguaviva intitolato “La casa de San Jamás”‎

Vuelvo ya
(continua)
inviata da Bernart 10/9/2013 - 14:49
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Canción del pescador

Canción del pescador
‎‎[1970]‎
Versi di Carlos Álvarez Cruz (1933-), poeta spagnolo che ebbe il padre fucilato dai fascisti durante ‎la Guerra Civile. Dalla raccolta intitolata “Tiempo de siega y otras hierbas”‎
Musica di Honorio Herrero‎
Nell’album de Los Aguaviva intitolato “La casa de San Jamás”‎
Incisa anche da Adolfo Celdrán nel suo album d’esordio intitolato “Silencio” (1970).‎



Tengo las redes llenas,‎
(continua)
inviata da Bernart 10/9/2013 - 14:09
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El último soldado

El último soldado
‎[1973]‎
Versi Francisco Gálvez (1945-), poeta spagnolo, nella raccolta intitolata “Los soldados”‎
Musica di Virgilio Fernández Jiménez de Los Aguaviva.‎
Nell’album de Los Aguaviva intitolato “Poetas andaluces de ahora”, 1976.‎

El último soldado
(continua)
inviata da Bernart 10/9/2013 - 13:43
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Verdad que sería estupendo

Verdad que sería estupendo
‎[1991]‎
Nell’album intitolato “Está llorando el sol”‎

Verdad que sería estupendo
(continua)
inviata da Bernart 10/9/2013 - 13:21
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Ottocento

Ottocento
[1990]
Fabrizio De André/Mauro Pagani
Album: Le Nuvole
grazie a Francesco Baccini per "Maschi, femmine e cantanti"


Da quanto esistono i cosiddetti “cantautori” (i quali si scherniscono sempre -non si sa quanto sinceramente- quando li si chiama “poeti”, con qualche rara eccezione come Piero Ciampi che ci teneva talmente, alla qualifica di poeta, da volerla indicata sulla carta d'identità), buona parte delle loro parole in musica è dedicata alla satira antiborghese. Tra cantautorato e borghesia non c'è, e non ci può essere, un grande feeling; persino nel caso di Fabrizio De André, che pure proveniva dall'alta borghesia genovese; la borghesia ricambia con il generale disprezzo che ha sempre riservato alla canzone d'autore, specie quando l'autore è ancora vivo. Tutto, della borghesia, è stato messo in risalto e in ridicolo nelle canzoni; l'ipocrisia, i vizi, le manie, i modi di fare e di... (continua)
Cantami di questo tempo
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 10/9/2013 - 11:05
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When the Gun Goes Down

When the Gun Goes Down
1996
Statues and Liberties
(Alan Hull)
Down, down, down, ohoho - when the gun goes
(continua)
inviata da DonQuijote82 9/9/2013 - 23:38
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Wiosna 1905

Wiosna 1905
[1980]
Testo: Jacek Kaczmarski
Musica: Zbigniew Łapiński
Nell'album "Muzeum" [1981]

Voce, chitarra: Jacek Kaczmarski
Voce, chitarra: Przemysław Gintrowski
Voce, piano: Zbigniew Łapiński

"Wiosna roku 1905", 1906, olej na płótnie, 121 x 170,5 cm, Muzeum Narodowe, Warszawa
"Primavera del 1905", 1906, olio su tela, 121 x 170,5 cm, Museo Nazionale di Varsavia

Patrol Kozaków („La pattuglia dei Cosacchi”), forse più noto col titolo di Wiosna 1905 roku („La primavera del 1905”) è probabilmente il quadro più famoso del pittore polacco Stanisław Masłowski (1853-1926). Pittore realista famoso soprattutto per gli stupendi paesaggi, in questo quadro volle invece rappresentare, sempre col massimo realismo, un paesaggio di desolazione e di repressione. „Del 1905” dovrebbe, forse, ricordare qualcosa parlando di Polonia; ad esempio, che so io, la Warszawianka 1905 roku (Naprzód Warszawo!) e la... (continua)
Wiosenny dzień - zapach lip
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 9/9/2013 - 21:47

O Italia come la pensi

anonimo
canzone che cantava mio nonno (classe 1877) contro la grande guerra (1915-1918)
O Italia come la pensi
(continua)
inviata da francesco 9/9/2013 - 18:37
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Le prisonnier de 39-45

Le prisonnier de 39-45
[2011]
Paroles et musique: Tri Yann
Testo e musica: Tri Yann
Lyrics and music: Tri Yann
Album: Rummadoù (Générations)

Originariamente inserita con il testo (introvabile in rete) trascritto all'ascolto, la canzone ha potuto trovare finalmente la sua sistemazione definitiva grazie all'intervento di Flavio Poltronieri, che ringraziamo.

Non sarebbe possibile inserire interamente le canzoni dell'album Rummadoù (Générations), che i Tri Yann hanno pubblicato nel 2011; eppure ne abbiamo viste già alcune che meritavano un inserimento nel sito, ed altre ne vedremo. Può darsi che Rummadoù, nella storia dei concept album, sia quello che copre il più vasto arco temporale: segue, infatti, le vicende generazionali di un'intera stirpe bretone a partire nientepopodimeno che dall'anno 463 dopo Cristo, quando quattro giovani scozzesi vanno in Bretagna sia per dedicarsi alla normalissima attività del saccheggio,... (continua)
Depuis trois jours déjà l'ennemi nous a encerclés,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 9/9/2013 - 16:05
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Un Sócrates gitano

Un Sócrates gitano
‎[1978]‎
Parole e musica di Manuel Picón
Nell’album intitolato “Guarda el nombre de este amor”‎
Testo trovato su Olga Manzano y Manuel Picón
Aquí señores presente
(continua)
inviata da Bernart 9/9/2013 - 15:24
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Raigones

Raigones
‎[1977]‎
Parole e musica di Manuel Picón
Interpretata da Olga Manzano e Manuel Picón nel disco intitolato “Aguardiente”.‎
Testo trovato su Olga Manzano y Manuel Picón

Con mi perro y mi sombrero me largué por los caminos
(continua)
inviata da Bernart 9/9/2013 - 15:23
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Caraballo mató un gallo

Caraballo mató un gallo
‎[1975]‎
Canzone popolare (uruguaya?) ‎
Arrangiamento musicale di Manuel Picón
Nel disco intitolato “Caraballo mató un gallo”‎
Testo trovato su Olga Manzano y Manuel Picón

Semplicemente bellissima!‎
La canzone fu accompagnata da un gustoso cartone animato con disegni di Simón Feldman, regista, ‎critico cinematografico e pittore argentino.‎
Caraballo mató un gallo
(continua)
inviata da Bernart 9/9/2013 - 15:20
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Marea negra

Marea negra
‎[1988]‎
Parole e musica di Manuel Picón
Interpretata da Olga Manzano e Manuel Picón nel disco intitolato “Marea negra”.‎
Testo trovato su Olga Manzano y Manuel Picón

Los que tienen un anillo para vender
(continua)
inviata da Bernart 9/9/2013 - 15:19
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La vida vuelve

La vida vuelve
‎[1988]‎
Parole e musica di Manuel Picón
Interpretata da Olga Manzano e Manuel Picón nel disco intitolato “Marea negra”.‎
Testo trovato su Olga Manzano y Manuel Picón
Como una hierba silvestre
(continua)
inviata da Bernart 9/9/2013 - 15:18
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Hagámonos a la mar

Hagámonos a la mar
‎[1988]‎
Parole e musica di Manuel Picón
Interpretata da Olga Manzano e Manuel Picón nel disco intitolato “Marea negra”.‎
Testo trovato su Olga Manzano y Manuel Picón
Hagámonos a la mar, definitivamente a la mar.
(continua)
inviata da Bernart 9/9/2013 - 15:17
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Carta del soldado‎

Carta del soldado‎
‎[1975]‎
Parole e musica di Manuel Picón
Interpretata da Olga Manzano e Manuel Picón nel disco intitolato “Caraballo mató un gallo” ‎pubblicato nel 1975.‎



La lettera della madre al figlio soldato è recitata da Olga Manzano, quella del figlio alla madre da ‎Manuel Picón. Le due letture si incrociano tra di loro e sono intervallate e seguite dalle due strofe cantate.‎
Carta a mi hijo soldado que está peleando por la paz en las lejanas ‎tierras.‎
(continua)
inviata da Bernart 9/9/2013 - 14:13
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De lo prohibido

De lo prohibido
‎[1978-79]‎
Versi di Mario Benedetti, dalla raccolta intitolata “Cotidianas”, pubblicata nel 1979.‎
Musica di Jorge Alveláis, musicista messicano.‎
Prohibidos los silencios y los gritos unánimes
(continua)
inviata da Bernart 9/9/2013 - 11:39
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Il Pescatore

Il Pescatore
agosto 2013
RYBAK
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 9/9/2013 - 06:02
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Statue of Liberty

Statue of Liberty
[2001]
Parole e musica di Laurie Anderson
Nell’albun intitolato “Life on a String”

“Libertà è una cosa spaventosa. Non in molti la vogliono per davvero...”
Moon rises and sets
(continua)
inviata da Bernart 8/9/2013 - 21:27
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Only an Expert

Only an Expert
[2007/2010]
Parole e musica di Laurie Anderson
Nell’albun intitolato “Homeland”

Una canzone dedicata ai cosiddetti - autoproclamatisi o proclamati non si sa mai da chi - “esperti”, tipo quelli che vanno in cerca di armi di distruzione di massa, non le trovano, e poi dichiarano che non averle trovate non vuol dire che non ci siano... Oppure quelli che dicono che il riscaldamento globale è un falso problema, anche se poi la gente muore come mosche sotto uragani sempre più frequenti e sempre più violenti... Oppure quelli che dicono che non è un problema se quel tal regime ammazza e tortura la propria gente, la imprigiona senza imputazione e senza processo e la fa condannare da tribunali speciali... Oppure quelli che sostengono che il bombardamento, la distruzione o l’invasione di un altro paese non siano affatto un problema...
D’altra parte, se non lo sanno gli “esperti”, cosa volete che ne capisca l’uomo comune?!?
Now only an expert can deal with the problem
(continua)
inviata da Bernart 8/9/2013 - 21:22
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When the War Is Over

When the War Is Over
1973
Roll on Ruby
When the war is over, we can be kind again
(continua)
inviata da donquijote82 8/9/2013 - 18:58
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Damned Religion

Damned Religion
[2009]
Lyrics & Music by Michael Stützer and Søren Adamsen
Album: When Death Comes
Your morals -are not my morals
(continua)
inviata da giorgio 8/9/2013 - 15:08
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Explicit

Explicit
[2003]
Lyrics and Music by ILLigitt (feat. SK)
Album: ILLigittimate Writtens

It's basically a song about the war and what's going on in the world. I know a lot of people are going to talk shit about it, but I don't care. These are things that need to be said.
[ILLigitt:]
(continua)
inviata da giorgio 8/9/2013 - 10:10
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Dark Time in the Revolution

Dark Time in the Revolution
[2007/2010]
Parole e musica di Laurie Anderson
Nell’albun intitolato “Homeland”

Nel 1776 Thomas Paine pubblicava anonimamente (firmandosi “Written by an Englishman”) il suo “Common Sense”, riflessione sulla improcrastinabile necessità per gli americani di ottenere l’indipendenza dalla Gran Bretagna: “Ha un senso, una logica che un’isola domini tutto un continente?”

La domanda che si pose Paine viene qui attualizzata dalla Anderson: “Ha un senso, una logica che un paese domini il mondo? Benvenuti nella notte americana, un’oscurità dove ricompaiono dappertutto cose da Medioevo, cose che si credevano scomparse per sempre: decapitazioni, impiccagioni e persone in gabbia...”

Mi pare che la domanda della Anderson sia molto cocente in questi giorni, con il vento di guerra americano che soffia verso la già martoriata Siria, un vento di guerra che paradossalmente è alimentato da un personaggio fresco di un premio (ig)nobel per la pace...
The market keeps rising up. The big machines control the sea and the air
(continua)
inviata da Bernart 7/9/2013 - 23:47
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يلا ارحل يا بشار

يلا ارحل يا بشار
Nei due anni la guerra nella Repubblica Araba di Siria ha passato varie fasi, e la "libera informazione" ha fatto tutto quello che poteva per renderne incomprensibili gli sviluppi e per nascondere il più sostanziale di essi, che è dato dalla permanenza al potere di Bashar al Assad, dato per spacciato un giorno sì e l'altro pure per due anni ininterrotti.
Non è il caso di farne il riassunto qui: basterà dire che al momento attuale una guerriglia composita in cui sono parte considerevoli gruppi qaedisti e infiltrati sta muovendosi senza soste per il paese devastando allegramente le proprietà e le infrastrutture e rendendo invivibili le città. Si potrà immaginare con quale riscontro e con quale approvazione popolare.
Della "opposizione" e del "Libero Esercito Siriano" non si sente neanche più parlare dopo che tutti i tentativi fatti dagli interessati (Qatar, Emirati Arabi, Arabia Saudita e... (continua)
Io non sto con Oriana 7/9/2013 - 12:47
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Il est né le divin Enfant

Il est né le divin Enfant
Chanson française – Il est né le divin Enfant – Jean Yanne – 1982



Ah ! Lucien l'âne mon ami, aujourd'hui, je m'en vais te rapporter une fable... Non pas une fable d'Ésope ou de La Fontaine, emplie d'animaux et de proverbes, mais une fable en quelque sorte humaine. Une fable dont les personnages sont des êtres humains et bien évidemment, comme dans toutes les fables, des personnages inventés...

Voilà qui est intéressant et somme toute, qui nous rendra justice à nous les animaux. Mais, dis-moi, Marco Valdo M.I. mon ami, n'appelle-t-on pas habituellement ce genre de récits des contes...

Bien évidemment. Les contes sont des fables où les personnages sont des humains. Ainsi en va-t-il des célèbres contes des mille une et une nuits. Donc, je précise : une fable du genre particulier appelé généralement « conte ».

En fait, fables ou contes, ce sont des histoires où il faudrait indiquer en... (continua)
Il est né le divin enfant
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 6/9/2013 - 23:40
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Uncle Sam

Uncle Sam
[1971 ]

Album :FOG ON THE TYNE
The word of mouth has reached my ears
(continua)
inviata da donquijote82 6/9/2013 - 23:34
Percorsi: Disertori
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Come un battito di ciglia

Come un battito di ciglia
Testo: Franco Volpato
Sulle note della "Come sei veramente" di Giovanni Allevi

Una poesia dedicata a Marta Russo
Un solo istante
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 6/9/2013 - 23:13
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Ride the Lightning

Ride the Lightning
1984
Ride the Lightning
Guilty as charged
(continua)
inviata da donquijote82 6/9/2013 - 21:40
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Uniontown

Uniontown
‎[2013]‎
Nell’album intitolato “Not Waving, But Drowning”‎



Una canzone che racconta del Bituminous Coal Miners' Strike a Uniontown, Pennsylvania, del ‎‎1894.‎

Ad una delle periodiche crisi finanziarie, quella del 1893 (“The Panic of 1893”, che al solito partì ‎dagli USA e poi si abbattè anche sull’Europa), le compagnie minerarie fecero fronte nel modo ‎consueto, con forti tagli degli stipendi dei lavoratori. La Union Mine Workers, il sindacato dei ‎minatori, proclamò uno sciopero con l’obiettivo di ripristinare le paghe a prima del 1 maggio 1893. ‎L’adesione fu massiccia: 180.000 minatori incrociarono le braccia tra Colorado, Illinois, Ohio, ‎Pennsylvania e West Virginia. ‎

Ma le legittime istanze dei lavoratori restarono completamente inascoltate e, dopo due mesi, la ‎protesta degenerò in violenze tra scioperanti e guardie delle proprietà, tra scioperanti e crumiri.‎

Dappertutto... (continua)
We could start a fire
(continua)
inviata da Bernart 6/9/2013 - 12:53
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Prisoner

Prisoner
‎[2013]‎
Nell’album intitolato “Not Waving, But Drowning”‎

Do you know my name?‎
(continua)
inviata da Bernart 6/9/2013 - 11:51
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Charlie Birger Time

Charlie Birger Time
‎[2008]‎
Nell’album intitolato “Learn the Hard Way”‎



Un’allegra e tirata canzoncina power-pop (e, se si preferisce, pop-punk) da un poco noto gruppo di ‎Carbondale, Illinois, per raccontare la storia singolare di un “outlaw” delle loro parti, Mr. Charles ‎Birger.‎

‎In realtà “Charlie” di vero nome faceva Shachna Itzik Birger, il che rivela ‎chiaramente che era di fede ebraica ed immigrato negli States dal lontano Impero Russo, da dove ‎sul finire dell’800 scappavano in molti, ebrei e non, per via dei pogrom e della fame.‎
Arrivato nella “terra promessa” da bambino, insieme alla sua famiglia, nel 1901 Charlie Birger si ‎arruolò. Sotto le armi si comportò sempre bene e fu poi “honorably discharged” nel 1904. Poi per ‎un po’ fece il cowboy ed il minatore e infine, sposatosi, mise su un saloon a Williamson County, ‎Illinois, proprio nel mentre il governo federale si apprestava a varare... (continua)
A group’s gathering, it must be getting close
(continua)
inviata da Bernart 6/9/2013 - 10:18
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Gagarin

Gagarin
MI dispiace contraddirvi, ma leggendo il poema dell'autore russo non vi è una parola plagiata o in comune con il testo di Baglioni.Ci vuole fantasia ma anche un pò di malizia e di cattiva fede per parlare di plagio. Al limite, ma anche in questo caso con beneficio di dubbio, si potrebbe parlare di libera ispirazione allo scritto.In molti casi si è "mutuato" come dite voi uno scritto per trovare ispirazione.Si vede che non siete musicisti e che di costruzione di un testo non ne sapete giustamente molto.
Glauco Giacchello 6/9/2013 - 01:28
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Judge Harsh Blues

Judge Harsh Blues
1928
Good morning judge, what may be my fine?
(continua)
inviata da DoNQuijote82 6/9/2013 - 00:04
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Davide van de Sfroos: Akuaduulza

Davide van de Sfroos: Akuaduulza
"Non potevo più guarda 'sta bela canzon nella traduzion storpia cozi, allor coressi 'li error più gross, specialment ne'la scriutur polaand

Grüiskot"
WODA SŁODKA
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 5/9/2013 - 23:53
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Samobójstwa

Samobójstwa
[1984]
Dal primo album "Nigdy!"
sito ufficiale http://www.moskwa.serpent.pl/

'mazza però come nel frattempo se sono officializati 'sti pank
Samobójstwa ciągle wkoło - by narodzić się na nowo
(continua)
inviata da krzyś 5/9/2013 - 21:27
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Kiedy ucichną działa już

Kiedy ucichną działa już
[2009]
Testo e musica: Kazik Staszewski
Dall'album: "hurra!!!"

dal sito ufficiale http://kult.art.pl/
Kiedy ucichną działa już
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 5/9/2013 - 20:09
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Sobota

Sobota
[2003]
Testo e musica: Andrzej Garczarek
Dall'album: "Drelichowa"

Una canzone molto tenera ma parecchio ironica, per il percorso: "Armi, la guerra in casa tutti i giorni".

Racconta in prima persona vicenda di uno che, aspettando il suo turno per farsi la barba da un barbiere di provincia munito di rasoio, legge sul giornale la notizia sulla strage causata a colpi di pistola da un tassista trentenne a Pittsburgh. L'uomo viene diagnosticato da primario dell'ospedale locale come "un caso di psicosi molto interessante". È dolce, perchè il narratore vuole solamente farsi bello per la sua amata, ma comincia a temere di non vederla mai più.
Trzydziestoletni taksówkarz z Pittsburgh'a
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 5/9/2013 - 19:33




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