E' morto oggi per un infarto, nella sua abitazione di Mola di Bari, Enzo Del Re, l'ultimo cantastorie di Puglia. Era nato nel 1944 ed era ammalato da tempo. Musicista autodidatta, Del Re si e' definito un ''corpofonista'' per le sue esecuzioni con voce sola e percussioni, in cui utilizzava oggetti estemporanei come la valigia di cartone o una sedia di legno. Ha lavorato, tra gli altri, con Dario Fo ed Enzo Jannacci
(ANSA)
Superba canzone, per carità, ma sorge spontaneo chiedersi che ne avrebbe pensato Bobby Sands, socialista e antirazzista, del fatto che il suo ricordo venga celebrato da individui come gli Antica Tradizione e casapound........
Andrea Redskin 7/6/2011 - 20:23
Ottima canzone, nulla da dire, ma viene spontaneo chiedersi che ne avrebbe pensato Bobby Sands, socialista, del venire strumentalizzato e "commemorato" da casapound e compagnia bella....
Tra le tante versioni della Llorona "tradizionale", volevo segnalarvi quella di Chavela Vargas, e questo corto di animazione, "Hasta los Huesos", in cui a cantare è nientemeno che "La Catrina"...
Scrive questa canzone poco prima di morire, a mio parere qui parla anche della sua vita quasi alla fine, con "have no fear for atomic energy 'cause none of them can stop the time" invita a liberarsi dalle paure terrene, anche della paura della nostra stessa morte, perchè è niente rispetto all'eternità (the time). La nostra vita è solo una parte del tutto "it's just a part of it", dobbiamo terminare il libro. Bob Marley tra poco se ne andrà per sempre ma muore sereno, e non gli resta altro da fare che redimersi, se ne va libero, "songs of freedom".
La doppia lettura si riferisce alla dramma degli schiavi neri
* Duole un po' dirlo per un testo in complesso abbastanza esatto, ma i Genesis non dovevano cavarsela molto con il latino. Il nome scientifico della Panace è infatti Heracleum Mantegazzianum, non "Mantegazziani". I suoi scopritori (a Kliutsch, nel Caucaso) non furono peraltro degli "esploratori vittoriani", ma due botanici di cui uno italiano: Stefano Sommier, fiorentino (1848-1922) e Émile Levier, svizzero (che ne fecero poi effettivamente dono ai Kew Gardens londinesi). Per il suo nome, pensarono di "dedicarlo" al famoso antropologo (ma anche botanico) Paolo Mantegazza, ma il nome completo della pianta è correttamente Heracleum Mantegazzianum Sommier Levier. Scorretta è quindi la denominazione di "Panace di Mantegazzi", riportata anche su it:wikipedia.
Maestà, tràttasi di uno specchio di questo esimio paese così come ogni altra cosa. A rigore, gl'italiani, visto il loro attuale livello intellettuale e culturale, non andrebbero fatti commentare, bensì spediti a scavare nelle medicee saline di Volterra; però non si puote, e allora dobbiamo farvi fronte in qualche modo. Certo anche voi in Inghilterra non siete messi poi così tanto meglio...e così ci becchiamo anche l'Enrico, così come ci becchiamo i "durrutiani" e tutti gli altri, con somma pazienza unita ad un pizzico di nonchalance. Imperiali saluti a Voi, Her Royal Highness!
Riccardo Venturi 6/6/2011 - 18:32
Beh, Enrico, che tu sia o meno “Il Chierico” o il “Defensor Fidei” credo che tu convenga che non c’è stata nella storia della Repubblica una figura di leader politico che assomigli a Mussolini più di Berlusconi: culto della personalità, populismo e demagogia imbarazzanti, disprezzo delle istituzioni quando non asservite ai voleri del “conducator”, governo e parlamento farciti di veri fascisti (come il De Eccher firmatario del ddl per l’abrogazione del divieto di ricostituire il partito fascista, o il Fontana che invece ha proposto di foraggiare con i soldi pubblici anche i reduci di Salò tra le varie associazioni combattentistiche…), volgarità e sessismo, persecuzione ed annientamento degli avversari non con il manganello e l’olio di ricino ma con il killeraggio ed il dossieraggio mediatici, l’imbarbarimento culturale di un intero popolo scatenato dal monopolio della disinformazione e dello... (continua)
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