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Nasza klasa

Nasza klasa
le parole della verita....
andrzej 9/2/2011 - 22:32
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Maremma maiala

Maremma maiala
TOLOMEI'S BROTHERS & Carlo Monni

Purtroppo non sono riuscita a trovare il testo completo, ma è una canzone contro la guerra, senza se e senza ma in quanto auspica perfino la pace fra Pisani e Livornesi.

E' stata trascritta all'ascolto.
Negli anni e nei secoli
(continua)
inviata da silva 9/2/2011 - 18:04
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Occidente

Occidente
(1994)
Da "Ko De Mondo" e "In quiete"

Lo scenario era cambiato: non più l'Impero Sovietico ma l'Europa e tutti i luoghi in cui finisce l'idea d'Europa. Ko de Mondo per noi vuol dire fine della terra. In realtà Codemondo è un paesino in provincia di Reggio Emilia, il cui nome significa capo del mondo. Scritto così può anche voler dire k.o. del mondo: il mondo occidentale al tappeto.

(Giovanni Lindo Ferretti)
Ahi ahi ahi ahi ahi...
(continua)
inviata da DonQuijote82 9/2/2011 - 14:59
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The Glorious Land

The Glorious Land
[2011]
Da “Let England shake”, con John Parish e Mike Harvey.
Let-England-Shake

“Let England shake”, fatto di rock schietto e folk essenziale ed inciso nel Dorset in una chiesa del diciannovesimo secolo, nasce dopo tre anni di scrittura accurata dei testi e cinque di studio e parla di temi importanti, su tutti la guerra. Lo scopo? Scuotere (shake) le coscienze, smuovere dal torpore la sua Inghilterra, protagonista fin dal titolo dell’opera, l’Inghilterra coloniale e quella dell’intervento in Iraq e Afghanistan, ma anche quella della battaglia di Gallipoli del 1915 in cui assieme ai francesi fallì la conquista di Costantinopoli.” (da Moby Dick di Radio2)

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Il conflitto globale permanente
articolo di Rachele Cinarelli

Recensione di Stefano Solventi


How is our glorious country ploughed?
(continua)
inviata da Bartleby 9/2/2011 - 11:11
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The Words That Maketh Murder

The Words That Maketh Murder
[2011]
Da “Let England shake”, con John Parish e Mike Harvey.
Let-England-Shake

“Let England shake”, fatto di rock schietto e folk essenziale ed inciso nel Dorset in una chiesa del diciannovesimo secolo, nasce dopo tre anni di scrittura accurata dei testi e cinque di studio e parla di temi importanti, su tutti la guerra. Lo scopo? Scuotere (shake) le coscienze, smuovere dal torpore la sua Inghilterra, protagonista fin dal titolo dell’opera, l’Inghilterra coloniale e quella dell’intervento in Iraq e Afghanistan, ma anche quella della battaglia di Gallipoli del 1915 in cui assieme ai francesi fallì la conquista di Costantinopoli.” (da Moby Dick di Radio2)

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articolo di Rachele Cinarelli

Recensione di Stefano Solventi




Il verso "or hear a piano's grace" è stampato sul libretto dell'album ma in realtà non viene cantato.

Un dettagliato commento alla canzone e alla musica si trova su highly evolved.
I've seen and done things I want to forget;
(continua)
inviata da Bartleby 9/2/2011 - 10:58
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Written on the Forehead

Written on the Forehead
La canzone include un campionamento di Blood And Fire di Niney The Observer, canzone reggae del 1971

[2011]
Da “Let England shake”, con John Parish e Mike Harvey.
Let-England-Shake

“Let England shake”, fatto di rock schietto e folk essenziale ed inciso nel Dorset in una chiesa del diciannovesimo secolo, nasce dopo tre anni di scrittura accurata dei testi e cinque di studio e parla di temi importanti, su tutti la guerra. Lo scopo? Scuotere (shake) le coscienze, smuovere dal torpore la sua Inghilterra, protagonista fin dal titolo dell’opera, l’Inghilterra coloniale e quella dell’intervento in Iraq e Afghanistan, ma anche quella della battaglia di Gallipoli del 1915 in cui assieme ai francesi fallì la conquista di Costantinopoli.” (da Moby Dick di Radio2)

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articolo di Rachele Cinarelli

Recensione di Stefano Solventi


People throwing dinars
(continua)
inviata da Bartleby 9/2/2011 - 10:41
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Let England Shake

Let England Shake
[2011]
Da “Let England shake”, con John Parish e Mike Harvey.
Let-England-Shake

“Let England shake”, fatto di rock schietto e folk essenziale ed inciso nel Dorset in una chiesa del diciannovesimo secolo, nasce dopo tre anni di scrittura accurata dei testi e cinque di studio e parla di temi importanti, su tutti la guerra. Lo scopo? Scuotere (shake) le coscienze, smuovere dal torpore la sua Inghilterra, protagonista fin dal titolo dell’opera, l’Inghilterra coloniale e quella dell’intervento in Iraq e Afghanistan, ma anche quella della battaglia di Gallipoli del 1915 in cui assieme ai francesi fallì la conquista di Costantinopoli.” (da Moby Dick di Radio2)

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articolo di Rachele Cinarelli

Recensione di Stefano Solventi




contiene nelle musica un campionamento di Instanbul (not Constantinople), uno swing del 1953 e nel testo una citazione della marching song della I guerra mondiale Pack Up Your Troubles in Your Old Kit-Bag.
The West’s asleep. Let England shake.
(continua)
inviata da Bartleby 9/2/2011 - 10:28

No More

[2005]
Lyrics by Richard Green
Cowboys dem a die-
(continua)
inviata da giorgio 9/2/2011 - 09:09
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We Are the Cops of the World

We Are the Cops of the World
[2009]
Lyrics & Music by C. Michael Stout
Album: Americana Dreams: Keeping The Promise

The U.S. spends billion policing the world with a global empire of hundreds of bases, thousands of our finest young men and women, and a military budget equal to the next 22 countries combined. We should be building schools and a clean energy.
Seven-hundred some bases all over the globe
(continua)
inviata da giorgio 9/2/2011 - 08:45
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Tunisia 2011

Tunisia 2011
2011
The Big Red Session

I've been glued to Al Jazeera for six weeks now, more than usual, captivated by events in Tunisia, Egypt, Yemen, Jordan, and elsewhere. I wrote this on the plane from Honolulu to Portland. Feel free to go to http://www.davidrovics.com and click the "donate" button to help me make a better recording of this song if you're so inclined.
(David Rovics)
Mohamed had a vegetable stand, this was his family's plight
(continua)
8/2/2011 - 22:26
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We're Stole and Sold From Africa

We're Stole and Sold From Africa
[~1850]
Lyrics and Music: anonymous

Addie's repertoire included several extremely common songs such as "We're Stole and Sold From Africa", an anti-slavery song which seems to have originated in the antebellum Abolitionist movement. She also sang a number of songs of African American origin, many of which she learned from black railroad builders..
We're stole and sold from Africa
(continua)
inviata da giorgio 8/2/2011 - 14:44
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Immigrant

Immigrant
[1999]
Lyrics & Music by John McCutcheon
Album: Supper's On The Table [2000]

[The chorus is based on the inscription on the base of the Statue of Liberty:]
Give me your tired, your poor,
Your huddled masses yearning to breathe free,
The wretched refuse of your teeming shore.
Send these, the homeless, tempest-tossed to me,
I lift my lamp beside the golden door!

Emma Lazarus (1849-1887)
I am an immigrant
(continua)
inviata da giorgio 8/2/2011 - 14:35

La der des der

La der des der
La der des der

Canzone française – La der des der – 1918 – Marco Valdo M.I. – 2011
Histoires d'Allemagne 17

Au travers du kaléidoscope de Günter Grass. : « Mon Siècle » (Mein Jahrhundert, publié à Göttingen en 1999 – l'édition française au Seuil à Paris en 1999 également) et de ses traducteurs français : Claude Porcell et Bernard Lortholary.

Ah !,Lucien l'âne mon ami, dit Marco Valdo M.I. Cette chanson raconte à sa manière la fin de la der des der. La « der des der » est, tu le sais certainement, une expression française – littéralement : « la dernière des dernières [Guerres] », un peu naïve, qui est apparue à la fin de la guerre 14-18 et qui signifiait l'espoir des poilus (les soldats des tranchées étaient ainsi nommés – sans doute ne se rasait-on pas trop souvent dans ces endroits), que l'humanité, eux-mêmes, leurs enfants et les enfants de leurs enfants ne connaîtraient plus jamais... (continua)
J'en ai tant vu, tant entendu, ça m'a vacciné
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 8/2/2011 - 11:27
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Old Hippie

Old Hippie
He turned thirty-five last Sunday
(continua)
inviata da Alan Smithee 8/2/2011 - 03:22
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Vulesse addeventare nu brigante

Vulesse addeventare nu brigante
Sembra che la musica non sia affatto "una tarantella del XVII secolo", da dove proviene questa informazione?
Lorenzo 8/2/2011 - 00:28
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Devo avere una casa per andare in giro per il mondo ...

Devo avere una casa per andare in giro per il mondo ...
1992
Terra di nessuno
E ogni giorno mando giù un po' di veleno
(continua)
inviata da DonQuijote82 7/2/2011 - 20:06
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Occhi di volpe

Occhi di volpe
2003
Ocio ai luf
Occhi di volpe comunista
(continua)
inviata da DonQuijote82 7/2/2011 - 20:01
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Mio zio

Mio zio
Carmen Consoli Vince il Premio Amnesty Italia 2010 con il brano "Mio Zio"
Carmen Consoli è la vincitrice dell’8° edizione del PAI, Premio Amnesty Italia, indetto nel 2003 dalla Sez. Italiana di Amnesty International e dall’Associazione culturale Voci per la libertà per premiare il migliore brano sui diritti umani pubblicato nell’anno precedente. La premiazione di Carmen Consoli avrà luogo a Villadose (Rovigo), nel corso della serata finale della tredicesima edizione del concorso musicale dal vivo “Voci per la libertà – Una canzone per Amnesty”, in programma dal 22 al 25 luglio.

“Certo, sono onorata e felice di questo premio” – ha dichiarato Carmen Consoli. “Appoggio Amnesty International ogni volta che posso, nelle sue battaglie, nell'etica e nell'idea di persona che difende e promuove. Ma ringrazio Amnesty International per l'assegnazione di questo riconoscimento soprattutto per una... (continua)
DonQuijote82 7/2/2011 - 19:29

Sui letti sui tetti

Sui letti sui tetti
I riferimenti sono: una scritta su una bancarella del mercato a Roma e un articolo del Manifesto uscito il 30 dicembre 2001, oltre ovviamente all'immortale girotondo
Ci volete sotto i ponti
(continua)
inviata da DonQuijote82 7/2/2011 - 19:21
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Vorrei (Una canzone per Felicia)

Vorrei (Una canzone per Felicia)
I would (A song dedicated to Felicia)
(continua)
inviata da DonQuijote82 7/2/2011 - 19:04
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Una stella a Betlemme

Una stella a Betlemme
47 Zecchino d'Oro (2004)

Milad Nicola Elias Fatouleh
Solista:
(continua)
inviata da DonQuijote82 7/2/2011 - 18:39
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Popoff

Popoff
9° Zecchino d'oro (1967)

A. Benassi - P. Gualdi - M. Pagano - Cantata da Walter Brugiolo

L'incipit del testo (Nella steppa sconfinata, a quaranta sotto zero, se ne infischiano del gelo i cosacchi dello Zar) è stato citato anche da Marco Paolini nel suo monologo teatrale Il sergente.
Pubblicata anche da Enrico Ruggeri in All in del 2008
Nella steppa sconfinata
(continua)
inviata da DonQuijote82 7/2/2011 - 18:35
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Ninna nanna di pace

Ninna nanna di pace
Testo di P. Guidi- C. Farina- M. Iardella
musica: P. Guidi- C. Farina- M. Iardella
Ninna nanna di pace che invento
(continua)
inviata da DonQuijote82 7/2/2011 - 18:22
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Balalaika magica

Balalaika magica
43° Edizione dello Zecchino d'Oro nel 2000.

A. Andrijanov - Depsa
Nella fattoria sul Don
(continua)
inviata da DonQuijote82 7/2/2011 - 17:50
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انا الشعب

انا الشعب
ALESSANDRIA - Un giovane, disarmato, sfida le forze di sicurezza e viene ucciso a sangue freddo. E' il crudo filmato che sta girando il mondo e che arriva dall'Egitto. Il ragazzo si toglie la giacca, mostra il petto. Gli amici o forse la famiglia, lo richiamano, gli urlano di stare attento, di non esporsi, ma ormai è troppo tardi: dopo qualche attimo di esitazione i poliziotti sparano. Colpito, il ragazzo cade a terra. Il filmato amatoriale - reperibile su Youtube e sul sito di al Jazeera - è, secondo alcuni blogger, la causa dell'arresto di Ayman Mohyeldin, il corrispondente di al Jazeera al Cairo arrestato qualche ora dopo aver lanciato su Twitter un appello a chi sapesse qualcosa di più sul fatto. (da www.leggo.it)




Egitto: colpito a sangue freddo dalla polizia
Bartleby 7/2/2011 - 12:29
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Per Sergio

Per Sergio
bellissima
l ho sentita cantare di persona a parigi ed é stata stupenda
marco brown 7/2/2011 - 02:39
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Laz'rus

Laz'rus
[2002]
Lyrics & Music by John McCutcheon
Album: Stand Up! Broadsides For Our Times [2003]

When the nine coal miners were miraculously rescued after three days in a flooded mine outside of Somerset, PA, the vision of the biblical Lazarus was the first thing that came to mind. One of the unreported heroics of the rescue was the effort of the United Mine Workers over generations that forced the industry to have rescue technology and personnel trained and ready..
Poor ol' Laz'rus, shake your bones
(continua)
inviata da giorgio 6/2/2011 - 20:47

Alerte au gaz ! Gaaz ! Gaaaz !

Alerte au gaz ! Gaaz ! Gaaaz !
Alerte au gaz ! Gaaz ! Gaaaz !

Canzone française – Alerte au gaz ! Gaaz ! Gaaaz ! – 1917 – Marco Valdo M.I. – 2011
Histoires d'Allemagne 16

Au travers du kaléidoscope de Günter Grass. : « Mon Siècle » (Mein Jahrhundert, publié à Göttingen en 1999 – l'édition française au Seuil à Paris en 1999 également) et de ses traducteurs français : Claude Porcell et Bernard Lortholary.

Une année charnière que cette année 1917... Comme tu le sais ou tu devrais le savoir, mon ami Lucien l'âne, ce fut cette année-là que la révolution des Soviets triompha en Russie. Ce fut un événement considérable et qu'on n'est pas près d'oublier, tant il a suscité d'espoirs, tant il ouvrait de perspectives positives aux peuples du monde entier. Que cette révolution fut par la suite trahie par une bande d'arrivistes incompétents est une autre histoire et qu'à cause de ces apparatchiks, les peuples n'ont pas réussi... (continua)
Alerte au gaz ! Gaaz ! Gaaaz !
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 6/2/2011 - 15:21
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Park Monceau

Park Monceau
Version française - PARC MONCEAU – Marco Valdo M.I. – 2011
Poème de Kurt Tucholsky publiée le 15 mai 1924 sur « Die Weltbühne »signée Theobald Tiger, un des nombreux pseudonymes de Tucholsky.

Musique écrite la même année par Olaf Bienert (1911 – 1967), compositeur et pianiste berlinois, auteur apprécié de musiques pour le cabaret et puis, après la guerre, de bandes sonores pour le cinéma et la télévision.
Un poème écrit par Tucholsky pendant son séjour à Paris comme correspondant de Die Weltbühne. Dans la capitale française, où il s'amouracha du cabaret, Tucholsky put pendant un court moment respirer cet air de liberté désormais quasiment absent de sa sinistre terre déjà martyrisée par le fascisme émergeant.
PARC MONCEAU
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 6/2/2011 - 10:44
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Calling All the Children Home

Calling All the Children Home
[1990]
Lyrics and Music by John McCutcheon
Album: Live At Wolf Trap [1991]
"John, Mary Claire, Lulu, Jeanie,
(continua)
inviata da giorgio 6/2/2011 - 09:55
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Preguntas

Preguntas
[2010]

Album: Acuérdate de vivir
Maldigo y preguntas
(continua)
inviata da adriana 5/2/2011 - 18:26
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Luces errantes

Luces errantes
[2010]

Disco: tema para los niños refugiados de Gaza
Un muchacho vuela una cometa
(continua)
inviata da adriana 5/2/2011 - 18:10
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The Village Where Nothing Happened

The Village Where Nothing Happened
IL VILLAGGIO IN CUI NON È SUCCESSO NIENTE
(continua)
5/2/2011 - 14:48
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Barcelona '71

Barcelona '71
[2011]
Album : Rellotge d'emocions
Un matí lluminós
(continua)
inviata da adriana 5/2/2011 - 12:20
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Bagdad '91 (La guerra en directe)

Bagdad '91 (La guerra en directe)
[2011]
Album : Rellotge d'emocions
Amaguen els mort i els ferits,
(continua)
inviata da adriana 5/2/2011 - 12:01
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Balla la vita

Balla la vita
da Una maglia rossa col che 1997

Trascritta
Balla la vita, ballano gli anni
(continua)
inviata da DonQuijote82 5/2/2011 - 10:39
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In the Streets of Sarajevo

In the Streets of Sarajevo
[2001]
Lyrics & Music by John McCutcheon
Album: Stand Up! Broadsides For Our Times [2003]

John wrote this song a few years ago about Vedran Smailović, who was a resident of the city of Sarajevo in the early 1990's, when that city was literally in the middle of a battle zone. Vedran was a cello player whose courageous choice made him a symbol for unexpected joy in the midst of unspeakable horror when he began playing his cello out in the street everyday...
He was there one Sunday morning
(continua)
inviata da giorgio 5/2/2011 - 09:10
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No Más

No Más
[1984]
Lyrics & Music by John McCutcheon
Album: Signs Of The Times [1986]
It's snowing in the valley, ice chokes the river's mouth
(continua)
inviata da giorgio 5/2/2011 - 08:40




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