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Prima del 2011-11-18

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Oskorria-Burgos 1970

Oskorria-Burgos 1970
Poema de Gabriel Aresti, que demuestra las preocupaciones sociales del genio euskaldun. Éste fue musicado e interpretado por Imanol, primero, con el título "Oskorria Burgos-1970", en su LP Herriak ez du barkatuko, y en 1979 por Oskorri, con el título "Oskorri" y en el LP Oskorri (fíjate).
(La Zamarra de Gustavo)
Irrintzi bat entzun dugu ezpataren aurrean
(continua)
18/11/2011 - 23:40
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La mosca cojonera

La mosca cojonera
Album "Planeta Eskoria" (2000)
Quien es ese que siempre de blanco va?
(continua)
inviata da Luca 'The River' 17/11/2011 - 21:12
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Vande Mataram

Pallavi Mishra
( Lyrics From : Lyricspassion.blogspot.com )


Lettera di Gandhi a Hitler

Caro amico,
se vi chiamo amico, non è per formalismo. Io non ho nemici. Il lavoro della mia vita da più di trentacinque anni è stato quello di assicurarmi l’amicizia di tutta l’umanità, senza distinzione di razza, di colore o di credo. Spero che avrete il tempo e la voglia di sapere come una parte importante dell’umanità che vive sotto l’influenza di questa dottrina di amicizia universale considera le vostre azioni. Non dubitiamo della vostra bravura e dell’amore che nutrite per la vostra patria e non crediamo che siate il mostro descritto dai vostri avversari. Ma i vostri scritti e le vostre dichiarazioni, come quelli dei vostri amici e ammiratori, non permettono di dubitare che molti dei vostri atti siano mostruosi e che attentino alla dignità umana, soprattutto nel giudizio di chi, come me, crede all’amicizia... (continua)
Ant Tah Hinsa Ke Himayati Rahe Jo Unka Mulk Barbad Hua
(continua)
inviata da DonQuijote82 17/11/2011 - 18:02

Δικτατορία

Δικτατορία
Diktatoría
Στίχοι: Λάκης Λαζόπουλος
Μουσική: Θάνος Μικρούτσικος
Πρώτη εκτέλεση: Δημήτρης Μητροπάνος & Λάκης Λαζόπουλος & Θάνος Μικρούτσικος ( Τερτσέτο )

Testo: Lakis Lazopoulos
Musica: Thanos Mikroutsikos
Primi interpreti: Dimitris Mitropanos / Lakis Lazopoulos / Thanos Mikroutsikos ( Terzetto )

Lyrics: Lakis Lazopoulos
Music: Thanos Mikroutsikos
First performed by: Dimitris Mitropanos / Lakis Lazopoulos / Thanos Mikroutsikos ( Terzetto )

Album: Ψάξε στ'΄όνειρό μας (1997)
("Cerca nel nostro sogno"
"Look into our dream")

Dunque, riassumiamo: questa canzone parla di una dittatura che c'era trent'anni prima e che è stata sostituita dalla dittatura della televisione. Perlomeno, trent'anni prima, la televisione era assieme alla dittatura, la aiutava, durante i colpi di stato una delle prime cose che facevano era occupare la TV; ora non ce n'è bisogno. E' anzi la TV che occupa... (continua)
Απ' τη δικτατορία του προφανούς
(continua)
inviata da Riccardo Venturi / Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ 17/11/2011 - 17:19
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O madre mia (La gerra turko-bulgara)

anonimo
O madre mia (La gerra turko-bulgara)
Ca. 1912/3?
Canzone popolare in giudeo-spagnolo
A folksong in Judaeo-Spanish

La dormita del gatto di ieri sera pare aver prodotto risultati impensabili. Nel medesimo documento Google da dove è stata ripresa la versione completa di Axérico de quinze anios si trova infatti questo componimento in giudeo-spagnolo che riporta dritto alla prima Guerra balcanica del 1912-13 e dove è nominata la battaglia di Lule Burgas che si svolse da 28 ottobre al 3 novembre 1912 e che vide la rovinosa sconfitta degli ottomani. Il componimento popolare in giudeo-spagnolo, tra l'altro, sembra parteggiare decisamente per gli ottomani e la cosa è comprensibile: sotto l'Impero Ottomano gli ebrei scacciati dalla Spagna nel 1492 avevano trovato buona accoglienza e avevano potuto prosperare, mentre negli stati della “Lega Balcanica” (tra i quali la Bulgaria) serpeggiava un diffuso antisemitismo. Nella canzone è presente un'imprecisione storica: le truppe ottomane erano infatti comandate da Abdullah Pascià, e non da Enver Pascià come invece si legge. [RV]
O madre mia
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 17/11/2011 - 15:40
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Different Trains

Different Trains
‎[1988]‎
Tre movimenti per quartetto d’archi e nastro magnetico.‎



(copertina del disco in cui il brano è interpretato dal The Smith Quartet.‎)

Reich, nato nel 1936 a New York da padre di fede ebraica, quando era bambino, e mentre in Europa ‎divampavano guerre ed Olocausto, fu sballottato per diverso tempo tra New York e California a ‎causa del divorzio dei suoi genitori. Molti anni dopo, quando già era acclamato come uno dei padri ‎della musica minimale, a Reich capitò di riflettere sul fatto che i viaggi in treno coast to coast che ‎gli erano toccati nell’infanzia, per quanto frequenti e faticosi (un vero incubo nella sua memoria), ‎erano nulla al confronto delle tradotte verso i campi di concentramento e sterminio su cui furono ‎stipati tanti bambini come lui, ebrei d’Europa, durante la seconda guerra mondiale: “Different ‎Trains”.‎
Il testo è costituito da interviste che Reich fece... (continua)
(continua)
inviata da Bartleby 17/11/2011 - 14:59
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Und es sind die finstern Zeiten

Und es sind die finstern Zeiten
‎[193?]‎
Testo di Bertolt Brecht
Musica di Hanns Eisler
Interpretata anche da Udo Lindenberg

Non son stato buono a trovare in che anno preciso Brecht scrisse questa poesia poi musicata da ‎Eisler, ma la commistione fra paura e speranza me la fanno collocare proprio a ridosso della presa ‎di potere nazista, nel 1933.‎
Und es sind die finstern Zeiten
(continua)
inviata da Bartleby 17/11/2011 - 10:58
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Haben Sie Gehort Das Deutsche Band?‎

Haben Sie Gehort Das Deutsche Band?‎
‎[2001]‎
Testo e musica di Mel Brooks.‎

‎“Don't be stupid, be a smarty! Come and join the Nazi ‎Party!”‎

Dal mitico musical “The Producers”, diretto da Susan Stroman ma scritto in ogni sua parte ‎‎(sceneggiatura e canzoni, nei testi e nella musiche) dall’inossibabile Mel Brooks.‎
‎“The Producers”, basato sul plot dell’omonimo film del 1968 – altra perla di Brooks - che in Italia ‎uscì con il titolo di “Per favore, non toccate le vecchiette”, fu a sua volta portato al cinema nel 2005 ‎‎– sempre dal duo Stroman/Brooks – e da noi il titolo originario venne al solito modificato in “The ‎Producers – Una gaia commedia neonazista”.‎



Un produttore teatrale sull’orlo del fallimento viene convinto dal suo ragioniere che solo una truffa ‎in grande stile lo potrà mettere al riparo dalla completa rovina. Piuttosto che mettere su un grande ‎spettacolo sarà meglio invece organizzare un “grande fiasco”.... (continua)
Haben sie gehort das Deutsche Band
(continua)
inviata da Bartleby 17/11/2011 - 09:59
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Springtime for Hitler

Springtime for Hitler
‎[2001]‎
Testo e musica di Mel Brooks.‎

‎“Don't be stupid, be a smarty! Come and join the Nazi ‎Party!”‎

Dal mitico musical “The Producers”, diretto da Susan Stroman ma scritto in ogni sua parte ‎‎(sceneggiatura e canzoni, nei testi e nella musiche) dall’inossibabile Mel Brooks.‎
‎“The Producers”, basato sul plot dell’omonimo film del 1968 – altra perla di Brooks - che in Italia ‎uscì con il titolo di “Per favore, non toccate le vecchiette”, fu a sua volta portato al cinema nel 2005 ‎‎– sempre dal duo Stroman/Brooks – e da noi il titolo originario venne al solito modificato in “The ‎Producers – Una gaia commedia neonazista”.‎



Un produttore teatrale sull’orlo del fallimento viene convinto dal suo ragioniere che solo una truffa ‎in grande stile lo potrà mettere al riparo dalla completa rovina. Piuttosto che mettere su un grande ‎spettacolo sarà meglio invece organizzare un “grande fiasco”.... (continua)
Germany was having trouble
(continua)
inviata da Bartleby 17/11/2011 - 08:37
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אשריקו די קואינזי אנייוס (Axérico de quinze anios)

[Ca. XIV secolo]
[Ca. 14th century]
Canzone popolare della tradizione sefardita judezma (giudeo-spagnola)
A folksong from the Sefardite (sefaradi, Judaeo-Spanish) tradition

Nasce tutto guardando il gatto che dorme nella cesta. Mi viene, ovviamente, da guardare El me gatt dove, semidimenticata, giace l'osservazione di tale Giovanna che ha creduto di riconoscere la melodia della “prima canzone animalista militante” di Ivan Della Mea in quella di un'antichissima canzone popolare sefardita (giudeo-spagnola): Axérico de quinze anios. Poiché in questo sito gli interventi sono tutti datati, va detto che era il 15 maggio 2009. A distanza di due anni e mezzo, riascoltando tutto quanto, ho come una vaga impressione che l'antica melodia sefardita non c'entri proprio un bel nulla (a riprova, si provi a cantarci sopra El me gatt: metricamente non torna niente); però non sono un musicologo, e non si... (continua)
אשריקו די קואינזי אנייוס
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 17/11/2011 - 00:25
Il 14 novembre è scomparso Franz-Josef Degenhardt, forse il più grande cantautore tedesco. Danke für alles. Du bleibst unvergessen..
Riccardo Venturi 16/11/2011 - 22:47

Kurze Haare, große Ohren

anonimo
Kurze Haare, große Ohren
[fine anni 30, inizio 40]
Testo trovato su German Swing Youth‎
Sulla melodia della canzone americana "Organ Grinder's Swin", scritta da Will Hudson su testi di Mitchell Parish e Irving Mills e portata al successo nel 1936 da Ella Fitzgerald con la Count Basie Orchestra.



Ancora una canzoncina con cui i Swing Kinder si facevano beffe della Hitlerjugend, "taglio a spazzola e orecchie a sventola"...
Sul movimento musicale giovanile antinazista della Swingjugend si veda l'introduzione a Nazis on My Radio e pure Der Boy, das Girl, sie lieben Hot e Bergedorf ist kein Zuchthaus.
Kurze Haare, große Ohren,
(continua)
inviata da Bartleby 16/11/2011 - 21:42
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Xileko langileria

Xileko langileria
Poema de Daniel Landart (1975)
Música: Mixel Ducau (1977)

Aquí sostenemos que la solidaridad no tiene fronteras ni lenguajes, como es éste el caso. En 1975, el poeta vasco Daniel Landart escribía este poema en el que explica lo que ocurrió en Chile en 1973: las causas que desencadenaron el golpe de Estado que dio lugar al sangriento régimen del general Augusto Pinochet (que el Diablo lo tenga en su seno). Chile era un país con grandes diferencias sociales, no ciertamente de los más miserables (comparado, por ejemplo, con Bolivia); en 1970, la coalición de partidos de izquierda (tanto revolucionarios como socialdemócratas) Unidad Popular, liderado por Salvador Allende, gana las elecciones y se propone la realización de profundas reformas sociales. Esto molestó no sólo a a las clases altas chilenas, sino que también inquietó al gobierno de Estados Unidos, presidido por Richard Nixon y con... (continua)
Ximixta baten pare
(continua)
16/11/2011 - 21:19

Bergedorf ist kein Zuchthaus

anonimo
Bergedorf ist kein Zuchthaus
[1941/42?]‎

Testo trovato su German Swing Youth‎
Sulla melodia di "Panama Rag", un noto standard jazz (Dixieland o New Orleans o Hot Jazz, che dir di voglia) risalente al 1912.



Un' altra "allegra" canzoncina che racconta della brutta avventura capitata a molti giovani tedeschi "degenerati" che non sopportavano le camicie brune, che a Wagner preferivano Duke Ellington e che alla Hitlerjugend avevano sostituito la Swingjugend, la spensierata "gioventù dello Swing" che provò a combattere il regime al grido di "Swing Heil!" e a colpi di jazz e ragtime.
Andò loro molto male: soprattutto tra il 1941 ed il 1942 a centinaia finirono nelle prigioni di Moringen, in Bassa Sassonia, o di Bergedorf-Neuengamme, ad Amburgo, dove furono torturati e abusati e dove alcuni di loro trovarono pure la morte.

A proposito del movimento giovanile antinazista Swingjugend si vedano anche le canzoni Nazis on My Radio e Der Boy, das Girl, sie lieben Hot.
Bergedorf ist kein Zuchthaus, kein Sing-Sing,
(continua)
inviata da Bartleby 16/11/2011 - 18:56

Der Boy, das Girl, sie lieben Hot

anonimo
Der Boy, das Girl, sie lieben Hot
‎[Tra la fine degli anni 30 ed il 1941]‎

Testo trovato su German Swing Youth‎

Quello che segue è il testo di una canzoncina swing contenuto su di un volantino che fu diffuso ‎nelle scuole superiori del Winterhude, un quartiere di Amburgo, dai giovani tedeschi che si ‎riconoscevano nel movimento musicale spontaneo antinazista della Swingjugend.‎
Si veda al proposito l’introduzione alla canzone Nazis on My Radio.‎



Al suo avvento il nazismo bandì tutte le forme d’arte e di espressione considerate non allineate alle ‎tradizioni culturali germaniche e ai valori e all’estetica del regime. All’“entartete Kunst”, l’arte ‎degenerata, fu dedicata persino una grande mostra inaugurata da Goebbles in persona a Monaco nel ‎‎1937, e non certo per celebrarla ma per demonizzarla ed archiviarla una volta per tutte.‎
Pure la musica jazz e swing, che dominava incontrastata le notti spensierate della... (continua)
Der Boy, das Girl, sie lieben Hot
(continua)
inviata da Bartleby 16/11/2011 - 14:26
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Re-Gaining Unconsciousness

Re-Gaining Unconsciousness
Altra canzone ispirata al poema di Martin Niemöller Yellow Triangle
First they put away the dealers,
(continua)
inviata da DoNQuijote82 16/11/2011 - 13:08

Yellow Triangle

Yellow Triangle
testo ispirato a Yellow Triangle
When they came for the Jews and the blacks, I turned away
(continua)
inviata da DoNQuijote82 16/11/2011 - 13:05
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Nazis on My Radio

Nazis on My Radio
‎[2001]‎
Dall’album “Weapon of Mass Construction”, uscito anche con il titolo alternativo “One With the ‎Sun”.‎

‎Reduce dalla lettura del bellissimo romanzo di ‎‎Hans Fallada ‎‎Ognuno muore solo, minuziosa cronaca storica della lotta che gli Hampel, una coppia ‎di comuni cittadini berlinesi, condussero per due anni, tra il 40 ed il 42, contro la gigantesca e ‎spietata macchina di morte hitleriana, mi ha preso voglia di sapere qualcosa di più sulla storia della ‎‎“Widerstand”, la resistenza interna al nazismo. E così ho scoperto che, a parte le molte congiure di ‎palazzo inutilmente ordite dai vari “von”, aristocratici e militari, e l’aperta opposizione di alcuni ‎‎“don”, esponenti della gerarchia cattolica, molti furono i “resistenti di tutti i giorni”, per dirla con lo ‎storico tedesco Detlev Peukert, cittadini tedeschi, ariani, gente comune che, come poteva e spesso ‎con modalità inefficaci... (continua)
Can you hear them?
(continua)
inviata da Bartleby 16/11/2011 - 12:26
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Souls of the Departed

Souls of the Departed
Album: "Lucky Town" (1992)

Scritta ai tempi della Prima Guerra del Golfo.
On the road to Basra stood young Lieutenant Jimmy Bly
(continua)
inviata da DoNQuijote82 16/11/2011 - 11:48
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Prodigal Son

Prodigal Son
(1972)
Unehearted

"E le tue gambe sono state rubate
da qualche imbroglione del dipartimento della difesa"

PRODIGAL SON is a song written by Bruce Springsteen who recorded it in mid-1972. The song has not yet been officially released. The above lyrics are transcribed from the only known studio version of PRODIGAL SON.

There is no indication to when PRODIGAL SON was written. One studio version of the song is in circulation among collectors. It's a studio take likely recorded around May-Jun 1972 at Jim Cretecos' apartment in New York City, NY. It features Springsteen solo on vocals and acoustic guitar. The May-Jun 1972 sessions at Jim Cretecos' apartment were produced by Cretecos who also took the role of recording engineer. The above lyrics are transcribed from that circulating studio version of PRODIGAL SON.

The line "Where the highway ends and the desert breaks" would later reappear... (continua)
In a place where outlaws are banned from the rane
(continua)
inviata da DonQuijote82 16/11/2011 - 11:38
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Border Guard

Border Guard
BORDER GUARD is a song written by Bruce Springsteen who recorded it in mid-1972. The song has not yet been officially released. The above lyrics are transcribed from the only known studio version of BORDER GUARD.

There is no indication to when BORDER GUARD was written. One studio version of the song is in circulation among collectors. It's a studio take likely recorded around May-Jun 1972 at Jim Cretecos' apartment in New York City, NY. It features Springsteen solo on vocals and acoustic guitar. The May-Jun 1972 sessions at Jim Cretecos' apartment were produced by Cretecos who also took the role of recording engineer. The above lyrics transcribed from that circulating studio version of BORDER GUARD.

The studio version of BORDER GUARD was released on the briefly-legal albums Unearthed (Masquerade Music, second issue only) and Before The Fame (Pony Express Records, second and third issues... (continua)
Bless on the border guard so cold and alone
(continua)
inviata da DoNQuijote82 16/11/2011 - 11:21
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Τ'όνομά σου

Τ'όνομά σου
T'ónoma sou
Στίχοι: Νικηφόρος Βρεττάκος

Μουσική: Τερψιχόρη Παπαστεφάνου

Πρώτη εκτέλεση: Δανάη Μπαραμπούτη


T'onomà sou
Testo di Nikifòros Vrettàkos
Musica di Terpsihòri Papastefànou
Prima esecuzione di Danài Barabouti

Il primo giorno dell' anno venturo ricorrerà il centenario della nascita di Nikifòros Vrettàkos, grande, amabilissimo poeta, che con quell'apparente semplicità tanto difficile a farsi, cantò la pace e l'umanità con immagini indimenticabili per chi le abbia appena appena sfiorate. E' un vero peccato che la sua opera non abbia dato copiosa e speciale ispirazione ai musicisti, perché di materia ce ne sarebbe, e tanta. Tra le poche liriche di Vrettakos musicate che sono riuscito a trovare, questa mi sembra la più adatta al nostro sito, per il rilievo che vi ha il riferimento alla pace. Ma in realtà è Vrettàkos tutto intero, come poeta civile e come mite, ma indomito combattente,... (continua)
Τ' όνομά σου : ψωμί στο τραπέζι

(continua)
inviata da Gian Piero Testa 16/11/2011 - 00:50
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The Plains Of Waterloo

anonimo
The Plains Of Waterloo
Traditional / Tradizionale, ca. 1825
Testo ripreso / Lyrics reproduced from
Mudcat Café
Prima pubblicazione a stampa:
First published in writing:
Frank Kidson / William Reeves, Old English Country Dances, London 1890


Willie e Annie
di Riccardo Venturi

Ancora oggi, dopo quasi nove anni di CCG, mi vengono a mente canzoni che “ci dovevano essere” e che, invece, non ci sono; è il caso di questa splendida ballad di epoca napoleonica, che conosco da più di trent'anni nella versione (che la ha resa ancor più splendida) del John Renbourn Group. Quando si dice “John Renbourn” si dicono altre due cose: “Pentangle” e “Jacqui McShee”. Jacqui McShee era la cantante del gruppo, comunque si chiamasse; una voce, come si dice dalle mie parti, di quelle che schiodano. Senza contare che The Plains of Waterloo è stata interpretata anche da un altro “mostro” del folk britannico, June Tabor.

Le ballate... (continua)
One fine summer's morning as I went a-walking
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 16/11/2011 - 00:28
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Regola Acquea

Regola Acquea
(2004)
"Sputi"
Me son vissùo
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 15/11/2011 - 21:32
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Когда умирают кони…‎

Когда умирают кони…‎
‎[1912]‎

Alla fine dell’introduzione al Buchenwald-Lied, scritto da Fritz Böda-Löhner all’inizio del suo calvario nei ‎campi di concentramento hitleriani, Mario M. citava questi versi del grande poeta futurista russo ‎Velimir Chlebnikov.‎

Nel 1982 Massimo Cacciari e Luigi Nono utilizzarono la poesia di Chlebnikov nella composizione ‎per quattro voci femminili, flauto basso, violoncello e live electronics intitolata ‎‎Quando ‎stanno morendo. Diario polacco n. 2, dedicata “agli amici e compagni polacchi che ‎nell’esilio, nella clandestinità, in prigione, sul lavoro, resistono – sperano anche se disperati, ‎credono anche se increduli.”. Erano infatti gli anni dei grandi scioperi a Danzica, di ‎Solidarność e della lotta non-violenta contro il regime comunista che sarebbe terminata soltanto nel ‎fatidico 1989.‎
Когда умирают кони - дышат,‎
(continua)
inviata da Bartleby 15/11/2011 - 08:26
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Cantare a memoria

Cantare a memoria
Album: "Musica Moderna" (2008)
Venite qui,
(continua)
14/11/2011 - 22:26
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Pagherete caro

Pagherete caro
Album: "Corto circuito" (1998)
Il simbolo italiano è la bandiera
(continua)
inviata da DoNQuijote82 14/11/2011 - 22:04
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Cuore nero

Cuore nero
Con la partecipazione di 99 posse
Fra le onde del mare, posso ancora sentire
(continua)
inviata da DonQuijote82 14/11/2011 - 19:52
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Stavo in bottega che lavoravo...

Stavo in bottega che lavoravo...
forse un reteggio della connotazione politica?? antimilitarista?
al funerale tic e tac
(continua)
inviata da cristina 14/11/2011 - 18:26
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La presa del potere

La presa del potere
La presa del potere dei tecnocrati italiani!
14/11/2011 - 16:22
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La fabbrica illuminata

La fabbrica illuminata
‎[1964]‎
Per voce femminile e nastro magnetico
Testo (trovato sull’Archivio ‎Luigi Nono) del poeta e drammaturgo Giuliano ‎Scabia, salvo il finale costituito da frammento estratto da “Due poesie a T” di Cesare Pavese.‎
Composta nel 1964 per il concerto inaugurale del premio Italia non fu in quell’occasione eseguita, ‎perché censurata dalla direzione della RAI a causa dei testi fortemente politicizzati e ritenuti ‎offensivi nei confronti del Governo.
Prima esecuzione pubblica alla Biennale di Venezia del 1964 (Carla Henius, mezzosoprano e Coro ‎della RAI di Milano diretto da Giulio Bertola, con lo stesso Nono alla regia del suono) e dedicata ‎agli operai della Italsider di Genova, nei cui stabilimenti il maestro si recò di persona per registrarne ‎i rumori sulla base dei quali scrisse la partitura.‎


‎“[…] Allorché la Rai mi chiese una nuova composizione per il concerto ‎inaugurale... (continua)
Fabbrica dei morti la chiamavano
(continua)
inviata da Bartleby 14/11/2011 - 15:15

La Chasse aux Chars

La Chasse aux Chars
La Chasse aux Chars

Canzone française – La Chasse aux Chars – Marco Valdo M.I. – 2011
Histoires d'Allemagne 52

Au travers du kaléidoscope de Günter Grass. : « Mon Siècle » (Mein Jahrhundert, publié à Göttingen en 1999 –
l'édition française au Seuil à Paris en 1999 également) et de ses traducteurs français : Claude Porcell et Bernard Lortholary.

Mil neuf cent cinquante-trois, encore une fois Berlin... Un Berlin sorti de la guerre, un Berlin qui se reconstruit. Mais comme tu le sais, un Berlin divisé. L'affaire est racontée par le narrateur qui est témoin visuel de l'insurrection ouvrière qui a éclaté le 16 juin 1953... Comme tu le verras dans la chanson du jour, dans cette chanson d'Allemagne, il n'est pas sans intérêt de préciser qui est le narrateur et où il se situe dans cette histoire précisément. Le narrateur tel qu'il apparaît dans la chanson est Günter Grass lui-même et pour s'en... (continua)
Berlin, mil neuf cent cinquante-trois, dit le narrateur,
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 13/11/2011 - 22:49
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Mai più sarò saggio

Mai più sarò saggio
Album: "Cattivi Guagliuni" (2011)
Ti sparano Tu muori
(continua)
inviata da DonQuijote82 13/11/2011 - 22:38
Percorsi: Genova - G8
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Vilipendio

Vilipendio
Album: "Cattivi Guagliuni" (2011)
C’è vento di regime
(continua)
inviata da DonQuijote82 13/11/2011 - 22:36
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Resto umano

Resto umano
Album: "Cattivi Guagliuni" (2011)
con Daniele Sepe

Dedicata a Vittorio Arrigoni
La prima volta che ho sentito di te
(continua)
inviata da DonQuijote82 13/11/2011 - 22:32
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Tarantelle pe' campa'

Tarantelle pe' campa'
[2011]
Album:Cattivi Guagliuni

feat. Caparezza
Nuje facimme 'e tarantelle, 'e tarantelle pe' campa',
(continua)
inviata da DoNQuijote82 13/11/2011 - 22:30
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Italia Spa

Italia Spa
(2011)
"Io ho capit' pur' pecchè a noi c'hann semp' chiamat' o mezzogiorno d'Italia po è..
(continua)
inviata da DoNQuijote82 13/11/2011 - 22:29
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La paranza di San Precario

La paranza di San Precario
Album: "Cattivi Guagliuni" (2011)
Guagliono? Guagliò tu forse nun ‘e capito nuje chi
(continua)
inviata da DoNQuijote82 13/11/2011 - 22:28
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Antifa 2.0

Antifa 2.0
Album: "Cattivi Guagliuni" (2011)
Non siamo noi che per la strada andiamo in giro sempre in gruppo ed armati
(continua)
inviata da DoNQuijote82 13/11/2011 - 22:26
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Cattivi Guagliuni

Cattivi Guagliuni
Album: "Cattivi Guagliuni" (2011)
Coltivati a batterie negli alveari di cemento
(continua)
inviata da DoNQuijote82 13/11/2011 - 22:24
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Ultimo discorso registrato

Ultimo discorso registrato
Secondo me è una critica ai radical-chic di sinistra. I ricchi contestatori 68ni.... quelli che sobillavano gli anni di piombo chiusi nel loro castello di ricchi figli di papà.
Maurizio Ferrero 13/11/2011 - 20:00
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Wallflower

Wallflower
nella versione aggiornata nel suo ultimo album new blood Peter ha raggiunto la perfezione! E' una esperienza meravigliosa!
(Sandro)
13/11/2011 - 18:20
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Sacco e Vanzetti

"Nicola Sacco alzatevi in piedi,
(continua)
inviata da adriana 13/11/2011 - 17:14
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San Quentin

San Quentin
che signore.. geniale.
Luca 13/11/2011 - 12:33
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I Pity The Poor Immigrant

I Pity The Poor Immigrant
HO A CUORE LA SORTE DELL'EMIGRANTE
(continua)
inviata da Andrea Buriani 12/11/2011 - 14:33
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Je rame

Je rame
Versión castellana de Julia Escobar
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YO REMO
(continua)
inviata da DonQuijote82 12/11/2011 - 11:37
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Grido di pace

Grido di pace
Luci di una città beata
(continua)
inviata da DonQuijote82 12/11/2011 - 11:10
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Hastayım yaşıyorum

Hastayım yaşıyorum
(dalla versione inglese)
11 novembre 2011
SONO MALATO, MA VIVO
(continua)
12/11/2011 - 00:16
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Vitti na crozza

Vitti na crozza
Ho letto la traduzione di Vitti 'na crozza e tutto mi sta bene tranne che la traduzione di sangu ruttu, che, mi disse un siciliano, poteva anche voler dire inferno. Mario
11/11/2011 - 23:23
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Georges Brassens: Mélanie

Georges Brassens: Mélanie
Ah, mais ce site Brassens de Salvo est proprement fabuleux...

Lucien Lane

Au fait, Marco valdo M.I. est d'accord avec moi...
Lucien Lane 11/11/2011 - 21:51
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Hastayım yaşıyorum

Hastayım yaşıyorum
I problemi testuali della canzone

Il famoso testo di Hastayım, yaşıyorum, pur così breve, presenta alcune varianti testuali. Il testo da noi riportato è quello in grafia turca completa (con indicazione delle vocali lunghe); una variante comune è la seguente:

Hastayım yaşıyorum , görünmez hayalimle
Belki bir gün , bir gün diye, beklerim ümidiyle
Çürüyor zavallı ruhum , aşkının hasretiyle
Belki bir gün , bir gün diye, beklerim ümidiyle

(si noti qui hayalimle "nella mia memoria" al posto di hayaliyle "nella memoria").

Il testo iscritto sulla tomba di Udi Hrant è invece così riportato:

Hastayım yaşıyorum , görünmez hayal ile
Belki bir gün , bir gün diye, beklerim ümidile
Çürüyor zavallı ruhum , aşkının hasretile
Belki bir gün , bir gün diye, beklerim ümidile

Le varianti, come si vede, derivano dalla grafia del suffisso -(i)le, che è assai fluttuante nel turco moderno.

Una parola... (continua)
Riccardo Venturi 11/11/2011 - 21:43
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La grande quercia

La grande quercia
Fo Dario, LP Morte e resurrezione di un pupazzo
Canzoni sui momenti di lotta 1945-1971, Circolo La Comune LC 7 1972

Informazioni: Dallo spettacolo "Morte e resurrezione di un pupazzo", del 1971
La grande quercia gloria dell'imperatore
(continua)
inviata da DonQuijote82 11/11/2011 - 19:53
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The Orders From the Dead

The Orders From the Dead
Peccato che Wurdalak sia un racconto di vampiri scritto nel 1839 da Aleksej Tolstoj.
(Boris)

Non lo trovo certo un peccato, anche se sinceramente non lo sapevo. Comunque io mi riferivo all'origine etimologica del nome, se vuoi te la posso anche approfondire un po'; se poi Aleksej Tolstoj ha scritto nel 1839 un racconto di vampiri, speriamo soltanto che non gli sia stato succhiato il sangue. Non da un wurdalak, comunque, perché nel folklore di quei paesi tale mostruosa entità non è normalmente associata al succhiare sangue (caratteristica, quest'ultima, degli upir, o upiór -termine da cui deriva il nostro "vampiro"). Comunque mi fermo qui, perché con quel nome che hai non vorrei che stanotte sentissi un "flap flap" e tu mi facessi una visitina. Saluti. [RV]
11/11/2011 - 17:58
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Chamamé a Cuba

Chamamé a Cuba
ciao fratelli. Voglio fare una correzione. Chamame è un ritmo che non è di origine africana, è una miscela di musica
Guarani e la musica che ha portato la migrazione da Germania e Italia (un walzer, schottis). Pertanto, suona la chitarra e la fisarmonica.
Africa non ha alcuna relazione con questo tipo di musica. correggere questo errore. abbracci di Argentina
Soldado chamame 11/11/2011 - 15:08




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