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Prima del 2007-10-23

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Considerato in Spagna come una pietra miliare, il concept-album antimilitarista e antinuclearista La huerta atómica di Miguel Ríos, del 1976, è pressoché sconosciuto all'estero. Le CCG/AWS ve lo presentano nella sua integralità (seguiranno le traduzioni)
Riccardo Venturi 23/10/2007 - 14:16
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Buenos días, Superman

Buenos días, Superman
[1976]
Letra y música de Miguel Ríos
Testo e musica di Miguel Ríos
Album: La huerta atómica
Testo ripreso da La Caja de Música - Letras y traducciones


La huerta atómica è un concept-album del 1976 del granadino Miguel Ríos, considerato come uno dei pionieri del rock (e in particolare del progressive) in Spagna. Nelle sue canzoni, l'album racconta di un ipotetico frutteto, situato vicino a una base militare USA, dove il padrone vive in mezzo al frastuono degli aerei militari che volano in ogni momento. Si addormenta e sogna una possibile guerra atomica, durante la quale, per pura casualità, sul suo frutteto cade una bomba atomica che però scoppia in modo del tutto particolare: creando un vortice antireazione, essa lo protegge dalla morte atomica. Per il resto della storia, si vedano tutte le canzoni dell'album:

1. Entre árboles y aviones
2. Una casa en la guerra
3. Buenos días, Superman
4.... (continua)
¡Buenos días, Superman!,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 23/10/2007 - 12:55
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Una casa en la guerra

Una casa en la guerra
[1976]
Letra y música de Miguel Ríos
Testo e musica di Miguel Ríos
Album: La huerta atómica
Testo ripreso da La Caja de Música - Letras y traducciones


La huerta atómica è un concept-album del 1976 del granadino Miguel Ríos, considerato come uno dei pionieri del rock (e in particolare del progressive) in Spagna. Nelle sue canzoni, l'album racconta di un ipotetico frutteto, situato vicino a una base militare USA, dove il padrone vive in mezzo al frastuono degli aerei militari che volano in ogni momento. Si addormenta e sogna una possibile guerra atomica, durante la quale, per pura casualità, sul suo frutteto cade una bomba atomica che però scoppia in modo del tutto particolare: creando un vortice antireazione, essa lo protegge dalla morte atomica. Per il resto della storia, si vedano tutte le canzoni dell'album:

1. Entre árboles y aviones
2. Una casa en la guerra
3. Buenos días, Superman
4.... (continua)
Cada mañana
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 23/10/2007 - 12:51
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Entre árboles y aviones

Entre árboles y aviones
[1976]
Letra y música de Miguel Ríos
Testo e musica di Miguel Ríos
Album: La huerta atómica
Testo ripreso da La Caja de Música - Letras y traducciones


La huerta atómica è un concept-album del 1976 del granadino Miguel Ríos, considerato come uno dei pionieri del rock (e in particolare del progressive) in Spagna. Nelle sue canzoni, l'album racconta di un ipotetico frutteto, situato vicino a una base militare USA, dove il padrone vive in mezzo al frastuono degli aerei militari che volano in ogni momento. Si addormenta e sogna una possibile guerra atomica, durante la quale, per pura casualità, sul suo frutteto cade una bomba atomica che però scoppia in modo del tutto particolare: creando un vortice antireazione, essa lo protegge dalla morte atomica. Per il resto della storia, si vedano tutte le canzoni dell'album:

1. Entre árboles y aviones
2. Una casa en la guerra
3. Buenos días, Superman
4.... (continua)
Sol frío de primavera plomiza
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 23/10/2007 - 12:34
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El Dios de la guerra

El Dios de la guerra
[2004]
Letra y música de José Andrëa
Testo e musica di José Andrëa
Album: Donde el corazón te lleve
A veces el amor tiene muy mal gusto, y la prepotencia y la política
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 22/10/2007 - 23:58
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El golfo de la guerra

El golfo de la guerra
[1992]
José Carlos Molina
Album: Imperio de Paletos
Ya puedo gritar que no soy de esta guerra.
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 22/10/2007 - 23:48
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Eighteen Soldiers

Eighteen Soldiers
[2005]
Album:The Fuse
Eighteen soldiers five days away
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 22/10/2007 - 22:15
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Gipsy Biker

Gipsy Biker
Album: "Magic" (2007)

Ancora una volta Springsteen dà spazio alle storie dei soldati morti in Iraq, ragazzi mandati a morire e che tornano a casa, come il motociclista di questa canzone, in una cassa da morto. I suoi amici portano la sua motocicletta su una montagna e le danno fuoco.
The speculators made their money
(continua)
22/10/2007 - 21:17
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Devil's Arcade

Devil's Arcade
Album: "Magic" (2007)


Un tentativo di interpretazione

Le idee sono riprese dal newsgroup dedicato a Springsteen

È scritta dal punto di vista della donna di un soldato mandato in Iraq. La prima strofa si riferisce alla prima volta che hanno fatto l'amore (con particolari anche espliciti, non c'è altra possibilità di interpretare quel "The lost smell on your breath as I helped you get it in").
"Lost", perso, perché dopo lui è andato in guerra e quando è tornato non era più quello di prima (fisicamente? mentalmente?).

La seconda strofa si riferisce a quando, dopo essere stato ferito, il soldato si trova in un ospitale militare.

Infine l'ultima strofa parla del ritorno alla vita quotidiana dopo la guerra. Lei cerca di far ritornare il loro amore ai vecchi tempi, ma l'esperienza della guerra getta una lunga ombra.

Insomma, i giochi di potere che distruggono la vita delle persone normali.
Remember the morning we dug up your gun
(continua)
22/10/2007 - 20:53
Percorsi: Il Diavolo
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Las mujeres de Juárez

Las mujeres de Juárez
Accusati di lucrare sul dolore dei familiari delle vittime di Ciudad Juárez, Los Tigres del Norte decisero di devolvere metà dei profitti della canzone alla fondazione Mujeres de Juárez.
Humillante y abusiva,
(continua)
inviata da Marcia Rosati 22/10/2007 - 20:28
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Million Voices

Million Voices
Da/From: "Hotel Rwanda Soundtrack"
African Chorus throughout song:
(continua)
inviata da daniela -k.d.- 22/10/2007 - 20:10
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Juárez

Juárez
Album: To Venus and Back

Tori Amos è stata vittima di un abuso e in Juárez si ricrea un pò la spaventosa atmosfera di Me and a Gun, spettrale cronaca a cappella di uno stupro.
Dropped off the edge again down in Juarez
(continua)
inviata da Marcia Rosati 22/10/2007 - 19:06

Tiempo de hablar

Tiempo de hablar
Invito a prendere atto della situazione che si vive a Ciudad Juárez, a riflettere e a fare qualcosa per cambiare lo stato delle cose.
No es lo mismo guardar silencio
(continua)
inviata da Marcia Rosati 22/10/2007 - 16:59
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Desierto sin ley (Crímenes de Ciudad Juárez)

Desierto sin ley (Crímenes de Ciudad Juárez)

La strage di donne a Ciudad Juárez

Ciudad Juárez costituisce un caso grave e insolito di violenza contro le donne. Sono già più di 430 le donne assassinate e oltre 600 quelle scomparse dal 1993, anno del ritrovamento del primo cadavere.
Le vittime sono quasi tutte giovani (di età compresa tra i 15 e i 25 anni), carine, magre e con i capelli lunghi. Tutte provenivano da famiglie povere e molte tra loro non erano originarie di Ciudad Juárez. Alla ricerca di migliori condizioni di vita, vi erano arrivate per lavorare come operaie in una delle numerose fabbriche di subappalto per l'assemblaggio di prodotti per l'esportazione (maquiladoras) che si trovano nella città. Altre erano impiegate, domestiche, studentesse, commesse, segretarie,etc.
Nella maggior parte dei casi, i corpi ritrovati portano le tracce delle violenze estreme subite: stupro, morsi ai seni, segni di strangolamento, pugnalate,... (continua)
El desierto sin ley
(continua)
inviata da Marcia Rosati 22/10/2007 - 14:23
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Facendo la storia/Making history

Facendo la storia/Making history
da “Cerco tiempo” (1996)

“It is no mistery, we’re making history”

Campionamento / rifacimento di Making History di Linton Kwesi Johnson
Now tell me something
(continua)
inviata da Roberto Oliva 22/10/2007 - 13:59
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Wild Life

Wild Life
da “Wild life” (1971)

Un giorno Paul McCartney entrò in una pescheria, acquistò tutti i pesci che trovò, li fece caricare su un furgone e li liberò nel mare vicino.
The word "wild" applies
(continua)
inviata da Enzo & Roberto Oliva 21/10/2007 - 23:43
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Looking for Changes

Looking for Changes
[1992]

Da/From “Off the ground”

Per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema animalista, McCartney apriva i suoi concerti con un impressionante filmato contenente immagini crude di torture riservate agli animali-cavie, usando come colonna sonora questa canzone.
I saw a cat with a machine in his brain
(continua)
inviata da Enzo & Roberto Oliva 21/10/2007 - 23:36
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Al centro de la injusticia

Al centro de la injusticia
[1966]
Seguidillas escritas por Violeta en 1966
y musicalizadas en forma de sirilla por Isabel Parra.
"Seguidillas" scritte da Violeta Parra nel 1966
e musicate in forma di "sirilla" da Isabel Parra.
Incisione: Isabel Parra, "Volumen II", 1968.

Le seguidillas scritte da Violeta Parra nel 1966, l'anno prima della sua morte, erano già state musicate dalla figlia Isabel in forma di sirilla (una danza tipica dell'isola di Chiloé e, peraltro, derivata direttamente proprio dalla seguidilla spagnola); Isabel Parra le interpretò nel suo "Volumen II" del 1968. Come in parecchie sue canzoni (si pensi, ad esempio, a La exiliada del sur) Violeta Parra non usa soltanto la storia, ma la geografia del Cile: percorritrice del suo (enormemente lungo) paese, dall'arido e rovente nord di Atacama fino al sud polare, alla ricerca di canzoni e tradizioni, Violeta Parra ebbe modo di conoscere ogni sorta... (continua)
Chile limita al norte
(continua)
inviata da Marcia Rosati 21/10/2007 - 23:18
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Tempo reale

Tempo reale
CCG EXTRA

da “Pezzi” (2005)

Impietoso sguardo su tutta l’Italia moderna, dalle camere del potere agli “uomini tutti d’un pezzo che hanno un prezzo ma non un valore”(che credo siano più o meno la stessa cosa…), passando per l’omertà della strada. Forse, una delle più belle canzoni di Francesco De Gregori.

Ciao Roberto, anche secondo me si tratta di una canzone straordinaria. Non la inserisco neanche negli extra, ma la inserisco nel percorso sulle stragi di stato, quelle che De Gregori chiama "in cerca di autore".

Lorenzo
Paese di terra terra di cani
(continua)
inviata da Roberto Oliva 21/10/2007 - 19:20
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L'attaccante in fuorigioco

L'attaccante in fuorigioco
...libertà e democrazia con un filo di anarchia....
Ed ho camminato a lungo
(continua)
inviata da lara 21/10/2007 - 13:19

Opposizione

[Inverno '95]

Il testo è tratto dal Diario di atta (Attanasio Finiguerra). E' dedicato a Salvador Allende.
Mi sono chiesto molte volte
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 21/10/2007 - 13:02
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Undercover Of The Night

Undercover Of The Night
(1983)
Album: "Undercover"


A song about political corruption in Central and South America.

Non mi sembra che lo stringato commento originario, preso dalla prima frase che si trova su tutte le recensioni presenti in Rete, renda giustizia a questo splendido brano.

Ricordo solo che “Undercover of the Night” fu registrata tra gennaio e maggio del 1983, mentre si sgretolava il feroce regime militare in Argentina, e mentre gli USA di Ronald Reagan conducevano una guerra sporca contro il governo sandinista nicaraguense (arrivando addirittura a trafficare droga e a vendere illegalmente armi al “nemico” iraniano per finanziarla), sostenevano e armavano il sanguinario regime militare in El Salvador e si preparavano all’invasione di Grenada.

E “Undercover of the Night” non è solo una canzone “contro la corruzione politica in America Latina” ma contro le dittature e chi le sostiene.

L’azione si... (continua)
Hear the screams of Center 42
(continua)
inviata da Marcia Rosati 21/10/2007 - 11:59
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Questa realtà puzza

Atta
MySpace
Pagina Web
holy_ghost@hotmail.it
Questa realta’ puzza.
(continua)
inviata da DauniadUb 21/10/2007 - 10:59
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Lupus in fabula [Il lupo e l'agnello]

Lupus in fabula [Il lupo e l'agnello]
[2002]
Testo di Dario Jacobelli
Musica di Daniele Sepe
Album: Anime Candide



E nonna nonna nonna
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 21/10/2007 - 02:24
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L'uccello di fuoco (One Leg Dance)

L'uccello di fuoco (One Leg Dance)
[2002]
Testo di Dario Jacobelli
Musica di Daniele Sepe
Album: Anime Candide



"L'uccello di fuoco" è un pezzo che sta fra James Bond e Eumir Deodato, ma che il testo trascina verso la demenzialità di quel Gioca jouer che qualcuno ricorderà. Erano gli anni ottanta, e con gioia e allegria Craxi e Pomicino ci trascinavano verso un debito pubblico da catastrofe e verso l'impegno militare della "potenza industriale" italiana. Dove siamo arrivati lo vediamo mo. Il brano è basato su quattro battute de "la danza infernale di Re Katshei" tratta dall'omonimo balletto di Stravinski, di cui vi consiglio la versione diretta da E. Ansemet., mentre l'intro è tratta da "Le chant du Rossignol", sempre di Stravinski, di cui vi consiglio la versione diretta da P. Boulez. In coda il buon Bush ci reppa il discorsetto che ci fece, sull'Iraq, con il faccione del Berlusca, sempre sorridente anche quando non c'è niente da ridere, a fare da sfondo per le telecamere.
(Daniele Sepe)
Salve, questa è One Leg Dance!
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 21/10/2007 - 02:21
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G7

G7
[1994]
Testo di Dario Jacobelli
Album: Cantanapoli Antifascista
Poi in: Questo non è l'unico mondo possibile
Ho fatto un sogno,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 21/10/2007 - 02:13
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Preghiera

Preghiera
[1993]
Testo di Dario Jacobelli

Originariamente attribuita ai Bisca 99 Posse, la canzone è dei soli Bisca, dal disco "La bomba intelligente", poi reinterpretata insieme ai 99 Posse nell'album "Incredibile Opposizione Tour" del 1994
Lo diceva mio padre
(continua)
21/10/2007 - 01:30
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Dok gori nebo nad Novim Sadom

Dok gori nebo nad Novim Sadom
Una pagina profondamente ristrutturata grazie anche alla traduzione fornitaci da Sanja. Anche il testo originale serbo è stato rivisto e provvisto dei diacritici sinora mancanti. Un'operazione necessaria per questa pagina contenente un autentico brano di grande poesia da parte del grande Đorđe Balašević; non semplicemente una "canzone". [CCG/AWS Staff].

"Io suppongo che la donna in questa canzone sia la città di Novi Sad. Il ponte è stato distrutto dai bombardamenti NATO (1999). Ogni notte i bombardamenti illuminavano il cielo e all'alba la gente oltre il Danubio doveva andare al lavoro oltrepassando il fiume coi traghetti. La folla vi era stipata dentro, e molte persone cadevano nel fiume. Siccome era nel mese di aprile, alle 6 al mattino c'era la nebbia ed era ancora mezzo buio."

Sanja - Serbia

I bombardamenti NATO su Novi Sad, la seconda città della Serbia e uno dei principali centri... (continua)
Da se ne lazemo:
(continua)
inviata da Monia 21/10/2007 - 01:00
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Guerra

Guerra
[2001]
Testo di Dario Jacobelli
Musica e interpretazione di Peppe Barra
Album: "Guerra"
(Anche in "Peppe Barra in concerto", 2003)

Nel disco "Peppe Barra in concerto", Guerra è cantata insieme a Tammurriata nera, nel senso che i due testi, quello di E. A. Mario ed il mio, vivono nella stessa melodia. Questo modifica l'atmosfera della famosissima canzone, e le parole che fino a ieri ci apparivano ironiche o addirittura comiche si trasformano in cruda e drammatica testimonianza di Guerra.

Dal sito di Dario Jacobelli, dal quale è tratto anche il testo della canzone assolutamente impressionante.
'A guerra songh'io
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 21/10/2007 - 00:18
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Regruterska

Regruterska
[1996]
Testo e musica: Đorđe Balašević
Lyrics and music: Đorđe Balašević
Album: Naposletku

Naposletku significa "dopo tutto" in lingua serba; l'album, il primo che Đorđe Balašević pubblicò dopo una lunga pausa, è del 1996. Che cosa significhi quel "dopo tutto" in Serbia nel 1996 è facilmente intuibile; e lo si vede anche in questa canzone della recluta, dove una padre vede suo figlio andare sotto le armi. La madre del ragazzo, è morta: e il ragazzo è tutto ciò che gli resta di lei. L'anziano padre sa bene di che cosa si tratta: "il tempo è passato di male in peggio". [RV]

Sine moj...
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 20/10/2007 - 23:09
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Tender Comrade

Tender Comrade
[1988]
Lyrics and music by Billy Bragg
Testo e musica di Billy Bragg
Album: Workers Playtime
What will you do when the war is over, tender comrade
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 20/10/2007 - 22:27
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Plava balada

Plava balada
[2000]
Lyrics and Music by Đorđe Balašević
Testo e musica di Đorđe Balašević

Questa splendida canzone narra di due vecchi compagni di gioventù, amici un tempo, che con lo scoppiare della follia jugoslava degli anni '90 hanno preso strade irrimediabilmente diverse: uno è entrato in polizia, e pur essendo una persona di per sé onesta si è lasciato corrompere dall'odio e dalla violenza del potere, di una classe dirigente meschina e corrotta che, come in ogni dittatura, sfrutta le forze dell'ordine non per difendere i cittadini ma per difendersi DAI cittadini.
L'altro non ha accettato lo stato delle cose, ed infatti lo troviamo tra le migliaia di manifestanti che sono scesi a protestare per le strade della capitale, intende probabilmente le manifestazioni e gli scioperi del 1996/97, finiti in nulla anche grazie ai soldi raccolti da Milosevic con l'affare Telekom Srbija (capitolo a parte).

Trovo... (continua)
E, moj Plavi, bio si malo sirov, al' ipak pravi
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 20/10/2007 - 22:23

Ex-Tranea (La Luna e Noi)

Testo/Lyrics : Landi Marco - Edoardo Calafiore
Una volta la luna, che, come tutte le notti, si trovava in cielo a risplendere, domandò alla sua amica terra il motivo del suo lamento...
(continua)
inviata da Silva 20/10/2007 - 11:45
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Berceuse de Bagdad

Berceuse de Bagdad
Sur son livre " Sur mon chemin de mots" Anne Sylvestre indique :
"Aux femmes de Bagdad qui ont choisi d'accoucher prématurément par césarienne trois jours avant le 20 mars 2003".

Nel suo libro "Sulla mia strada di parole" Anne Sylvestre scrive:
"Alle donne di Baghdad che han deciso di partorire prematuramente con il cesareo tre giorni prima del 20 marzo 2003".

Interpretata anche da Francesca Solleville nell'album "On s'ra jamais vieux" del 2003.
Mon petit, le monde brûle
(continua)
inviata da Didier Deslandes 19/10/2007 - 15:25
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Mon mari est parti

Mon mari est parti
Paroles et Musique: Anne Sylvestre 1961
© 1961 Warner Chappell

Cette chanteuse aussi importante que Georges Brassens pour la chanson française fête cette année son Jubilé " 50 ans de chansons".Ce titre fait partie de son début de carrière.
Elle aime suggérer à l'auditeur plutôt que dire.
Mon mari est parti un beau matin d'automne
(continua)
inviata da Didier Deslandes 19/10/2007 - 15:12
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!Viva la Vida, Muera la Muerte!

!Viva la Vida, Muera la Muerte!
[2004]
Album: "Viva la Vida, Muera la Muerte!"

"...Solo mettendosi in gioco per migliorare un poco la vita si riuscirà a “sconfiggere” la morte". Viva la vida, muera la muerte! è la frase con cui i rappresentanti delle comunità zapatiste del Chiapas chiudono i loro discorsi di benvenuto agli ospiti che considerano loro amici.

da La Grande Famiglia

Questo è il tuo tempo, non lo lasciare
(continua)
inviata da Silva 19/10/2007 - 14:55
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Kusta generatzioni

Kusta generatzioni
Dal nuovo album:
Aìcci ti oninti su punk!


AìCCI TI ONINTI SU PUNK!

aìcci ti oninti su pani...
si tratta di un'espressione particolarmente usata dalle nostre parti come risposta a certi modi villani, scoraggianti, umilianti o boriosi nel dare le cose (es. tipo quando un oggetto anziche' riceverlo in mano ti viene sparato in fronte o dato in maniere poco cordiali, o di malagrazia, o forzatamente e con rimorso). Quindi "così ti diano il pane" e' un caloroso augurio a ricevere così allo stesso modo quel sano bene prezioso che e' il pane...

....musica, esistenza, di volta in rivolta
abbiamo quindi tradotto in termini musico-sociali questo antico detto sostituendo all'alimento il termine PUNK, ovvero quel momento, quella attitudine, quell'essere liberti di praticare e autogestire la propria esistenza che fa uso della musica in maniera dissacrante, e sovversiva, alla ricerca entusiasta di... (continua)
kusta generazioni
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 19/10/2007 - 12:52
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Jojo le démago

Jojo le démago
Jojo le démago de Renaud Séchan 1977 Album « Laisse béton »
Silvio le démago (2001)
Sarko le démago (2007)

Adaptation 2001 et 2007 de Daniel Bellucci
Attachez vos ceintures
(continua)
inviata da Daniel Bellucci Nizza 18.10.2007 16.58 18/10/2007 - 16:57
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Giù le mani da Caino

Giù le mani da Caino
Da "La morte dei miracoli" (1997), contro la pena di morte
Una voce poco fa ha definito la giustizia come "legge applicata per vendetta" e se è quella del popolo è di Dio ed io la fischio dal loggione come stecca, perché di 'sto tenore non si può contrabbandare per parola del Signore. Punto. M'iro e faccio fuoco e fiamme se mi guardo in giro : togliere il respiro a un uomo chiuso in una cella è solamente un assassinio che cela il suo mandante nel diritto e complica il delitto circondandosi di complici che ammaccano il grilletto stando zitti, cui garantisce un alibi da vittime, costrette a uccidere per auto-difesa e usate come pesi sopra al piatto dell'accusa. Ma il gioco, lo conosco, è da villani, e puoi pure strofinartele per mesi, le tue mani restan sporche, come le coscienze di chi ancora ti sostiene mentre erigi forche come fossero altalene e poi... (continua)
18/10/2007 - 16:01
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Tu lo chiami Dio

Tu lo chiami Dio
da “Guai a chi ci tocca” (1995)

Disco del supergruppo nato dalla fusione (temporanea) dei Bisca con i 99 Posse

Sferzante critica al mondo religioso.
Riflessione sulle guerre sante.
Per le tantissime persone che sono morte “in nomine patri et filii e dello spirito santo”.
Tu lo chiami Dio ma io non lo conosco
(continua)
inviata da Garfield '93|Roberto Oliva 18/10/2007 - 15:27
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Inno Verdano

Inno Verdano
Per questa spassosissima satira della Lega Nord, Caparezza si cala nei panni di un meridionale che vuole “diventare verdano”.
Ve la invio perché il testo, pur non trattando direttamente di guerra, è comunque basato sull’antirazzismo e sul rifiuto a qualsiasi tipo di frontiera o divisione.
'Imbraccia il fucil, prepara il cannòn
(continua)
inviata da Garfield '93 18/10/2007 - 14:41
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Quelli che benpensano

Quelli che benpensano
da "La morte dei miracoli" (1997)
Parole di Frankie HI-NRG MC
La base è un campionamento della tromba di Blue Mitchell da Blue Juice di Jimmy McGriff (1968)

Ancora più di quando è stata scritta, questa bella canzone di Frankie HI-NRG è una fotografia di troppi benpensanti italiani.
Dedicata a Beppe Grillo e alle sue idiozie su rom rumeni e sacri confini.
Sono intorno a noi, in mezzo a noi,
(continua)
inviata da Lorenzo Masetti 18/10/2007 - 11:10
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E io ci sto

E io ci sto
[1980]
Testo e musica di Rino Gaetano
Album: "E io ci sto"

L’ultimo album di Rino prende il nome da questo straordinario pezzo Rock, vera e propria dichiarazione di impegno civile.
ATTENZIONE: la guerra da vincere a tutti i costi di cui parla è sicuramente quella per i diritti civili…

“Voglio una bandiera diversa, senza sangue e sempre tersa”
Mi alzo al mattino con una nuova illusione
(continua)
inviata da Garfield '93'/ Roberto Oliva 17/10/2007 - 20:17
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Stop The Terror

Stop The Terror
Da "'O Zulù in the Al Mukawama Experiment 3"

"Stop the terror terror terror
fermamm tutt'e guerre guerre guerre
stop the terror terror terror
pigliamm tutti quanti chiù tranquilli 'sto metrò
stop the terror terror terror
pigliamm chiù tranquilli pure l'aereo"
E’ partuta l’offensiva
(continua)
inviata da Garfield '93!Roberto Oliva 17/10/2007 - 19:31
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The First Vietnamese War

The First Vietnamese War
Dall'album "Passover" (2006)
You gave a gift to me
(continua)
inviata da Alessandro 17/10/2007 - 15:52

Amis et Camarades

Amis et Camarades
AMICI E COMPAGNI
(continua)
inviata da Daniel(e) Bellucci Nizza 17.10.2007 15.08 17/10/2007 - 15:08
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Il sole dentro

Il sole dentro
da “Oltre gli alberi” (1999)

Canzone molto intensa, a tratti filosofica, a tratti astratta, in pieno stile Gragnaniello.
“Il corpo è pesante, ci tiene a terra e ci costringe a fare solo guerra”.
In questi giorni pieni di sole
(continua)
inviata da Enzo & Roberto Oliva 17/10/2007 - 13:53

17. Da nobis pacem, Domine

Dacci la Pace, Signore
(continua)
inviata da Daniel Bellucci 17.10.2007 devo proprio andare 17/10/2007 - 11:06

16. Dein, Herr, ist die Kraft

O Signore, tuo è il Regno, la Potenza
(continua)
inviata da Daniel Bellucci Nizza 17.10.2007 mi fermo devo andare... 17/10/2007 - 10:51

09. Chant des Marais

Canto dei deportati
(continua)
inviata da Daniel Bellucci Nizza 17.10.2007. Questa non l'ho tradotta io. ho semplicemente ritrovato il testo italiano. 17/10/2007 - 10:29
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Pitzinnos in sa gherra

Pitzinnos in sa gherra
IL brano dei Tazenda più intensamente poetico ed universale nei contenuti ...
Vulcan 16/10/2007 - 23:13
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La merda

La merda
Version française de Daniel(e) Bellucci
LA MERDE
(continua)
inviata da Daniel(e) Bellucci - Nizza 16 ottobre 2007 - la canzone è stata composta quando sono nato - Facciamoci un bel bagno di merda... da quella nascono i fiori ... 16/10/2007 - 22:02
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Unknown Soldier Resign

Unknown Soldier Resign
[2007]

Da/From: "Ten War Songs"

Lyrics and music by Dean Omori
Testo e musica di Dean Omori


Why we lie

I am Dean Omori, Artist and father of two little boys. This whole thing is dedicated to the art of protest and why it is that we as people seem unable to raise adequate concerns to the reasons we are at war. How easily today we roll over, how easily we accept what is so obvioulsy wrong at the behest of those who control us and at the same time appear to have so little respect for our voice. How simply we accept what our political figures are forcing us into, resigned to the notion that a democracy runs largely on our leathargy and the superiority of the few. We as a nation are blooded in a war and its atrocities in the name of peace and god and beneath the intellectual radars of politicians hidden agendas. Yet I think it is precisely when we believe we as people are powerless to act... (continua)
World if you love me let me go
(continua)
inviata da daniela -k.d.- 16/10/2007 - 20:18
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Beautiful World

[2007]

Da/From: "Ten War Songs"

Lyrics and music by Dean Omori
Testo e musica di Dean Omori


Why we lie

I am Dean Omori, Artist and father of two little boys. This whole thing is dedicated to the art of protest and why it is that we as people seem unable to raise adequate concerns to the reasons we are at war. How easily today we roll over, how easily we accept what is so obvioulsy wrong at the behest of those who control us and at the same time appear to have so little respect for our voice. How simply we accept what our political figures are forcing us into, resigned to the notion that a democracy runs largely on our leathargy and the superiority of the few. We as a nation are blooded in a war and its atrocities in the name of peace and god and beneath the intellectual radars of politicians hidden agendas. Yet I think it is precisely when we believe we as people are powerless to act... (continua)
Can we make love
(continua)
inviata da daniela -k.d.- 16/10/2007 - 20:15
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La Bomba Abbrancachiavica

La Bomba Abbrancachiavica
Da I Tre Terroni (2007)

La futuristica superpotenza economico-militare dell’Iran non combatterà l’America con le sue stesse armi, ma con la fantomatica Bomba Abbrancachiavica, che, a differenza degli armamenti nucleari, non colpisce tutti gli uomini, ma ‘abbranca’ soltanto le ‘chiaviche’ (letteralmente ‘fogne’, per traslato ‘uomini di niente’), e che potrà così risolvere il problema del traffico a Napoli. È ovviamente un divertissement per i tre, che scoppiano a ridere di frequente, ma senza di esso noi non riusciremmo a comprendere il loro surreale & folle progetto.

Ricorda anche la vecchia canzone dei Bisca 99 Posse dedicata alla bomba intelligente
Uà, Luca, è bello ‘sto refrain
(continua)
inviata da Antonio & Roberto Oliva 15/10/2007 - 19:58
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Totalmente superflui

Totalmente superflui
da I Tre Terroni (2007)

La canzone che chiude l’album è certo una delle più riuscite. La già collaudata vena onirica & malinconica del sassofonista Sergio “Serio” Maglietta si misura con luoghi fisici (i sobborghi napoletani) & profonde considerazioni (il rapporto con gli altri, l’indubbia in essenzialità della nostra specie), & ne rileva le sofferenti impressioni psicologiche. A questo punto Luca “‘o Zulù” Persico rispolvera a sorpresa una vecchia (& fondamentale) hit, Vulesse (da Corto Circuito, il disco che nel 1998 segnò il grande successo di vendite della 99 Posse), lo contamina con un canto tradizionale napoletano (Oi Nenna Nenna, rielaborata da Roberto De Simone per la Nuova Compagnia di Canto Popolare) & con Vurria Addiventare Suricillo, brano di Leonardo Vinci, aggiungendo poi parole & strumentazione inedite che introducono l’immancabile messaggio politicamente impegnato quando si parla della guerra.
Cercherò, per quanto è possibile
(continua)
inviata da Antonio & Roberto Oliva 15/10/2007 - 19:53
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Iran Iran

Iran Iran
da I Tre Terroni (2007)

Anno di grazia 2029. D’accordo con la Chiesa cattolica, la guerra nucleare ha posto fine ai grandi problemi dell’umanità (fame, sfruttamento, condizioni climatiche avverse) distruggendo la stessa civiltà umana. I pochi superstiti vivono sottoterra & invocano l’intervento dell’Iran (intanto divenuto superpotenza economico-militare!) contro gli Stati Uniti (“dalla falsità”…).
In tutto ciò, il genio sta nella data di scadenza del disco: “da consumarsi preferibilmente entro il 2029”.
Canto perché non vada persa la memoria
(continua)
inviata da Antonio & Roberto Oliva 15/10/2007 - 19:48
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Amerika

Amerika
da NA99 10° (2001)

Terrorismo di stato, militarismo pervasivo, neo-colonialismo, arrivismo sociale, razzismo imperante, il benessere di pochi a prezzo della scomparsa di molti & le solite vecchie scuse della civitlà & della filantropia a coprire massacri ispirati da interessi economici & di mercato: questo &d altro ancora è il sogno americano, la ‘terra delle opportunità’ per Luca “’O Zulù” Persico & compagni. Siamo nel 2001, l’anno del tragico G8 di Genova & dell’11 settembre, & la fine del gruppo è ormai alle porte.
Prova a comprare la libertà
(continua)
inviata da Antonio & Roberto Oliva 15/10/2007 - 18:31
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30000 Hermanos

30000 Hermanos
da ‘O Zulù In The Al Mukawama Experiment 3 (2005)

Si può collettivizzare la maternità? Le Madri di Plaza de Mayo rispondono di sì. 30.000 Hermanos, scritta da Luca “’o Zulù” Persico per il suo progetto live The Al Mukawama Experiment 3 (2005) è dedicata a quei ‘trentamila fratelli’ che sono i celebri ‘Desaparecidos’, le vittime della dittatura militare argentina che trent’anni or sono ha provocato la loro misteriosa sparizione. Da allora, le loro madri, radunate nella piazza centrale di Buenos Aires, continuano ogni giorno ad invocare la riapparizione dei loro figli (possibilmente vivi, in quanto non se ne conoscono le condizioni). Ogni Madre usava porre sulla propria testa un pannolino di cotone, recante in bella mostra il nome del figlio scomparso. Ora quel nome è scomparso, proprio perché ognuna di loro sente di aver perso non uno ma trentamila figli. Auspicando un futuro in cui nessuna... (continua)
Quantos hijos te faltan?
(continua)
inviata da Antonio & Roberto Oliva 15/10/2007 - 18:21
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Afrikaans

Afrikaans
AFRIKAANS
(continua)
inviata da Kiocciolina 15/10/2007 - 14:58
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Apartheid Is Nazism

Apartheid Is Nazism
L'APARTHEID E' NAZISMO
(continua)
inviata da Kiocciolina 15/10/2007 - 14:50
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Nelson Mandela

Nelson Mandela
NELSON MANDELA
(continua)
inviata da Kiocciolina 15/10/2007 - 14:45
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L'Internationale

L'Internationale
L'INTERNAZIONALE DEL PARTITO DEMOCRATICO, di Maurizio Crozza (2007)
THE ITALIAN DEMOCRATIC PARTY INTERNATIONALE, by Maurizio Crozza (2007)


Il neonato Partito Democratico ha anche un nuovo inno: un drappello dell'Armata Rossa, con colbacco e punto interrogativo al posto della stella rossa, guidato da Maurizio Crozza, la ha cantato all'inizio della prima puntata di Crozza Italia Live su La7. Si tratta dell'Inno dei lavoratori con un testo nuovo di zecca.

(Il Messaggero Online, 15 ottobre 2007)
Compagni, avanti gran partito
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 15/10/2007 - 14:39
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Vitti na crozza

Vitti na crozza
Comunicazione CCG Staff

Da oggi (15.10.2007), stanti i risultati della discussione svoltasi su questa pagina per oltre un anno, è stato deciso di cambiare l'attribuzione della canzone e di riportarla a "Autori Vari" (si veda l'introduzione) per salvaguardare sia la natura popolare della canzone, sia gli interventi autorali su di essa. Naturalmente la discussione può liberamente proseguire in attesa di nuovi elementi che possano contribuire a fare maggiore luce sulla sua reale origine e storia. [RV]
CCG/AWS Staff 15/10/2007 - 10:16

La ballata della Thaumatopoea Pityocampa

La ballata della Thaumatopoea Pityocampa
[1999]
Testo e musica di Francesco Giuffrida
Il testo è ripreso dal Deposito

La ballata è stata composta nei primi giorni dei bombardamenti sulla Jugoslavia. Thaumatopoea Pityocampa è il nome scientifico della processionaria del pino.
Nella pineta anno dopo anno
(continua)
inviata da Ahmed il Lavavetri & Fatma l'Asciugalunotti 14/10/2007 - 21:55




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