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Spent the Day in Bed

Spent the Day in Bed
(2017)
Album Low in High School

Primo singolo estratto dal nuovo album di Morrissey, un pezzo ironico nello stile del cantante inglese. Rifugiarsi tra le lenzuola per scappare dal lavoro che uccide, e dalle notizie fatte solo per terrorizzarci e tenerci buoni...

Ho passato la giornata a letto mentre i lavoratori rimangono schiavizzati. Ho passato la giornata a letto, non sono il mio tipo ma adoro il mio letto e vi consiglio di... smettere di guardare le notizie perché le notizie sono fatte per spaventarti e per farti sentire piccolo e solo...
Spent the day in bed
(continua)
inviata da Lorenzo 12/11/2017 - 21:46
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War

War
WAR
(continua)
12/11/2017 - 21:26
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Cornelis Vreeswijk: Balladen om herr Fredrik Åkare och den söta fröken Cecilia Lind

Cornelis Vreeswijk: Balladen om herr Fredrik Åkare och den söta fröken Cecilia Lind
English transation by The 21th Century Tuscan Anonymous
November 11, 2017


Georges Brassens, La princesse et le croque-notes
A BALLAD ON MR FREDRIK ÅKARE AND SWEET MISS CECILIA LIND
(continua)
11/11/2017 - 12:30
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God

God
(1969)
Album: John Lennon/Plastic Ono Band


Questa canzone è un capolavoro. È una canzone contro tutti gli idoli, a partire da Dio e dai suoi profeti. Una canzone che parla della possibilità di mettere da parte Dio per arrivare all'Io. La canzone che è costata la vita a John Lennon.

Ma partiamo dall'inizio. I primi versi sono nati durante una seduta di psicoanalisi. All'epoca Lennon si era infatti affidato alle teorie del Dr Arthur Janov inventore della terapia dell'urlo primario (Primal Scream) che sosteneva che l'uso della voce attraverso l'urlo primordiale o primario, riconducendo alle origini, porta l'individuo che lo compie a ricongiungersi, in una sorta di rinascita, con la propria psiche liberandola dalle proprie paure e traumi attraverso l'esternazione di rabbia ed emozioni. Cosa che Lennon mette in pratica in questa canzone.

Durante una delle conversazioni con Janov, Lennon... (continua)
God is a concept
(continua)
inviata da Lorenzo Masetti 10/11/2017 - 22:21

A Christmas Ghost-Story

A Christmas Ghost-Story
[Christmas Eve 1899]
Versi di Thomas Hardy, nella raccolta “Poems of the Past and the Present” pubblicata nel 1901
Poesia messa in musica da John Pierre Herman Joubert, compositore sudafricano classe 1927, e poi anche da Garth Baxter, compositore statunitense classe 1946

Una delle molte poesie di Thomas Hardy che si riferiscono alla seconda delle cosiddette “guerre boere”, combattute in Sudafrica in ‎due riprese (1880-1881 e poi 1899-1902) tra gli inglesi e i coloni di origine olandese, detti boeri.‎
Originariamente il testo si concludeva dopo 8 versi, ma l’attacco che Thomas Hardy subì dopo la pubblicazione della poesia sulla Westminster Gazette lo indusse a rafforzare la sua posizione assolutamente contraria a quella guerra coloniale. Così aggiunse una quartina in cui, nel paragone tra il soldato ucciso (è il suo fantasma a parlare) ed il Cristo crocifisso, Hardy non risparmiava un attacco alla Chiesa come entità che da duemila anni benedice le guerre e nasconde la vera causa dell’assassinio di Gesù Cristo.
South of the Line, inland from far Durban,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/11/2017 - 16:06
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La Locomotiva

La Locomotiva
Don’t know what... even had a name
(continua)
inviata da Dq82 9/11/2017 - 15:21

Embarcation

Embarcation
[Southampton Docks: October 1899]
Versi di Thomas Hardy, nella raccolta “Poems of the Past and the Present” pubblicata nel 1901
Musica di John Pierre Herman Joubert, compositore sudafricano classe 1927

Una delle molte poesie di Thomas Hardy che si riferiscono alla seconda delle cosiddette “guerre boere”, combattute in Sudafrica in ‎due riprese (1880-1881 e poi 1899-1902) tra gli inglesi e i coloni di origine olandese, detti boeri.‎
Here, where Vespasian's legions struck the sands,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/11/2017 - 14:48
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Let the Boots Do the Talking

Let the Boots Do the Talking
[1999]
Brano che dà il titolo ad un EP di questa band anarco-punk scozzese

Canzone antifa piuttosto esplicita, della serie “I fascisti non devono parlare” e peggio…
E non manca una condivisibile giustificazione storica, la “Battaglia di Cable Street” del 4 ottobre 1936 a Londra…

La “Battaglia di Cable Street” avvenne la domenica del 4 ottobre 1936 a Cable Street nell'East End di Londra. Quel giorno decine di migliaia di anti-fascisti (ebrei, socialisti, anarchici e comunisti) cercarono di impedire lo svolgimento di un corteo della British Union of Fascists, il partito fascista britannico capeggiato dal “baronetto” Sir Oswald Ernald Mosley, un ultra-conservatore che durante alcuni viaggi in Italia si era invaghito di Mussolini. Proprio nel 1936 Mosley si era sposato in seconde nozze con la nobildonna Diana Mitford e il matrimonio si era svolto, in gran segreto, nella residenza di Goebbels... (continua)
Oi!
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/11/2017 - 12:57
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Bully Boys

Bully Boys
[1980]
Scritta da Frances Sokolov, in arte Vi Subversa (1935-2016), cantante e chitarrista, fondatrice di questa anarcho-punk band di Brighton.

Quando parlava della violenza fascista, Vi Subversa sapeva bene di cosa stava parlando: era ebrea, figlia di rifugiati a Londra dall’Europa dell’est sotto il giogo hitleriano.

“Ma non piangere, non versare una lacrima, non è tempo di essere vittime. I picchiatori fascisti sono (di nuovo) qui, non ti resta che infilarti il tuo giubbotto nero e reagire...”
The bully boys are coming
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/11/2017 - 10:29
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Which Side Will You Be On?

Which Side Will You Be On?
[1978]
Scritta da Joop de Vries
Il brano che intitola un 7” di questa punk band di Rotterdam
when this country is another Vietnam
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 9/11/2017 - 08:20
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El hombre que se convirtió en animal

El hombre que se convirtió en animal
I wrote this song shortly after reading Franz Kafka’s The Metamorphosis, one of the books that circulated in Camp Melinka from hand to hand and cabin to cabin. I presume I don’t have to explain who is one experiencing the metamorphosis here. Due to security considerations, these verses were only sung in a low voice and before a select audience of political prisoners. Today they are part of my record Documento (1986), that I produced upon completing ten years in exile in Germany, which compiles the 27 songs that were born from my prison experience.
THE MAN WHO TRANSFORMED INTO AN ANIMAL
(continua)
inviata da Dq82 8/11/2017 - 09:53
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Curas y milicos

Curas y milicos
I don’t want to exaggerate but Camp Melinka became not only a factory that produced handicrafts and a performance hall but also a university. Every day there were classes to learn foreign languages, art, medicine or literature. Solar ovens were built. Talks were given on arachnology. Literacy programs were offered. For a twenty something year-old like me, interested in learning greater depth about Latin American history, history professors would share a round of mate in the cabins, and happy to also share their knowledge free of charge. Listening to one of those professors I learned about Father Bartolomé de las Casas, a priest who lived in Central America and earned the title of Defender of the Indians during the harshest period of the Spanish Conquest. His life was marked by defeat. He was unable to stop the abuses committed with the consent of the Catholic Church, which was his spiritual... (continua)
PRIESTS AND SOLDIERS
(continua)
inviata da Dq82 8/11/2017 - 09:34
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Amor

Amor
Written by: Sergio Vesely / Guillermo Núñez

This song is based on a poem Guillermo wrote in the Puchuncaví Prison Camp dedicated to his partner Soledad. Of all the songs I composed as a prisoner, this is the only one where the lyrics are not mine. The reason is very human and simple. One day Guillermo asked me if I could set to music verses he had written so he could sing them to his beloved the next time she visited him. I found the idea so original and I liked it so much that I decided to help him. I took the sheet of paper with the poem to my cell in one of the adjacent huts. After reading and re-reading it several times, I began to compose this song. It’s a shame, but I don’t recall if Soledad ever got a chance to hear it.
Today ‘Amor’ is now in my album Documento (1986), together with 26 other songs born of my confinement in various detention centres of the dictatorship.
LOVE
(continua)
inviata da Dq82 8/11/2017 - 09:29
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Diálogo musicalizado entre dos ancianos presos

Diálogo musicalizado entre dos ancianos presos
At Puchuncaví Detention Camp (Melinka) I shared a cell with an elderly man from Lota, where he had spent his entire life working in the coal mines. I was struck by the way he spoke. It was very different from the “Chilean” way of a twenty-something year-old like me from the capital like me. When he talked to our fellow prisoners, I could barely understand a word he said. I composed this song in the cell by transcribing some of our conversations. It is one of the 27 songs on the recording Documento (1986) that I produced on the tenth anniversary of my exile in Germany, an anthology of all the songs that were inspired by my experience as prisoner.
MUSICALIZED DIALOGUE BETWEEN TWO OLD PRISONERS
(continua)
inviata da Dq82 8/11/2017 - 09:25
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Canción de amor a una desaparecida

Canción de amor a una desaparecida
Daniela was the political codename of María Cecilia Labrín, a member of the Movement of the Revolutionary Left (MIR). Agents of the DINA (the regime’s secret police) arrested her at her home on Latadía Street in Santiago in August 1974. She has never been seen again.

In my cell I composed this song dedicated to the memory of Daniela, that is, of Cecilia. It is one of 27 songs on the album Documento (1986) that I recorded to mark ten years of exile in Germany. The album brings together all the compositions born of my experience as a prisoner.
LOVE SONG FOR A DISAPPEARED WOMAN
(continua)
inviata da Dq82 8/11/2017 - 09:16
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Capitán, el rumbo es una isla errante

Capitán, el rumbo es una isla errante
This song was dedicated to Óscar Castro, who I was lucky to meet in 1975 in Puchuncaví. With his experience in theatre – Óscar was already a fairly well-known actor before his arrest – he threw himself into the cultural work we had organised in what was then called “Camp Melinka” where the prisoners presented a show every Friday. Our friendship was brief but very intense. Several times, in the middle of a serious conversation he would disconnect and climb aboard an imaginary boat called El Supertricio and he would invite me to sail with him through the kingdom of his imagination. At such moments, I was able to forget that I was in prison.
“Capitán, el rumbo es una isla errante” is on the phonograph record Documento (1986), as are another 26 songs inspired by my imprisonment at different detention centres of the dictatorship.
CAPTAIN, OUR DESTINY IS A WANDERING ISLAND
(continua)
inviata da Dq82 8/11/2017 - 09:15
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Canción del desaparecido

Canción del desaparecido
Several of my friends and comrades disappeared after being arrested. The dictatorship denied knowledge of their whereabouts but I knew they were lying. Many of these people had been in prison with me in the dungeons of Villa Grimaldi. This song was sung in a cell of Valparaíso Jail with one comrade keeping watch next to the door in case a prison guard approached. Today, in addition to the other 26 songs that were born in prison, ‘Canción del desaparecido’ is included in my record Documento (1986) that I produced in Germany on the tenth anniversary of my exile.
SONG OF THE DISAPPEARED
(continua)
inviata da Dq82 8/11/2017 - 09:08
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Unity

Unity
UNITY

Lyrics written by: Mira Eilabouni
Music and arrangement by: all participants on the project
Sound engineer: Modern Music School Bremen
Music producer: Aleksandar Mitevski

Musicians and contributors
Amna, Tarik, Snjeza, Melissa, Anda, Anastasia, Martha, Rea, Josip, Ivan, Sinisha. Panagiotis, Florent, Valentina, Petar, Rami, Visar, Granit, Yarden, Forat, Amany, Afnan, Jana, Youssef, Svenja, Juraj, Hrvoje, Marko, Kostas, Dunja, Ariel, Milutin, Milos, Mira, Sophia, Rene, Hysein, Lisa, Brane, Marianna, Gerlinda, Slobodan, Nenad.


Video director: Andrei Matalyha
Camera: Andrei Matalyha and Stefan Lakic
Video editor: Kristaps Prūsis

Executive producer and project manager: Darko Mitevski

UNITY is a peace song that was created during the project
I believe
(continua)
inviata da Visar Haxhifazliu 8/11/2017 - 08:20
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Storswänsken

Storswänsken
November 8, 2017, 06:10
SWEDISH GRANDEUR
(continua)
8/11/2017 - 06:12
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The Disappeared (Los Desaparacidos)

The Disappeared (Los Desaparacidos)
2009
Listen

Lyrics by Wally Page
Mamma still waiting for someone to say
(continua)
inviata da Dq82 7/11/2017 - 22:31
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Bones of Saints

Bones of Saints
(2017)
Scritta da Robert Plant, Justin Adams, John Baggott, Billy Fuller e Liam Tyson (The Sensational Space Shifters)

dal nuovo album "Carry Fire" pubblicato nell'ottobre 2017.


"And yet we know very well that if there were no armament factories, nothing would be happening,”
Robert Plant
They're loading up the ships
(continua)
7/11/2017 - 21:49
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Carving Up the World Again... a wall and not a fence

Carving Up the World Again... a wall and not a fence
(2017)
Scritta da Robert Plant, Justin Adams, John Baggott, Billy Fuller e Liam Tyson (The Sensational Space Shifters)

dal nuovo album "Carry Fire" pubblicato nell'ottobre 2017.


"It's not a fence. It's a wall. We're going to build a wall. I could wait about a year and a half until we finish our negotiations with Mexico, which we'll start immediately after we get to office, but I don't want to wait."
(Donald Trump)

Il titolo di questa nuova canzone di Robert Plant, sempre in forma a quasi settant'anni, prende spunto da una dichiarazione di Trump ma non è diretta solo a #45, ma in generale ai Trump di tutto il mondo e di tutte le epoche, dediti a costruire muri. Plant ha dichiarato di vedere dei progressi in molti aspetti della società umana, ma sempre accompagnati da porte chiuse e da dolore.



A very quick glimpse at what we’ve had to do because we have no faith in mankind.... (continua)
The Russians, the Americans, the British and the French
(continua)
inviata da Lorenzo 7/11/2017 - 21:25
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If There's a God in Heaven (What's He Waiting For?)

If There's a God in Heaven (What's He Waiting For?)
[1976]
Scritta da Elton John con Bernie Taupin e Davey Johnstone
Nell'album “Blue Moves”
Torn from their families
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/11/2017 - 21:10
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God’s Song (That’s Why I Love Mankind)

God’s Song (That’s Why I Love Mankind)
[1972]
Parole e musica di Randy Newman
Nell'album “Sail Away”

“Ho raso al suolo le vostre città, che stupidi dovete essere! Vi ho portato via i vostri figli, e voi vi siete chiamati benedetti per questo... Voi tutti dovete essere pazzi per avere fede in uno come me! E' per questo che io amo il genere umano...”
Cain slew Abel, Seth knew not why
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/11/2017 - 20:54

Falskir fræðimenn

anonimo
Falskir fræðimenn
November 7, 2017

In May 1937, a German “scientific delegation” was received to Iceland with great ceremony. Its official task was carrying out geological researches in the inner desert area of Óðáðahraun. Shortly after, however, some shepherds noticed strange things were happening and warned the authorities. It was soon discovered that the false “scientists” were Wehrmacht officers making surveys in order to mark out a landing strip for airplanes and a bridgehead for a possible invasion of the island, strategically essential for the war to come.
Though totally unarmed, Iceland's authorities expelled immediately the entire German delegation, confiscated all survey maps and instruments and asked official apology (and received it, incredibly enough) by Hitler's government.
Iceland's traditions include immediate composition of folksongs commenting on any event, a practice still living nowadays.... (continua)
FALSE SCIENTISTS
(continua)
7/11/2017 - 15:47

Säg mig du lilla kula

Säg mig du lilla kula
TELL ME LITTLE BULLET
(continua)
inviata da Juha Rämö 6/11/2017 - 23:39
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Sandokan

Sandokan
Sandokan
(continua)
inviata da Dq82 6/11/2017 - 11:57
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Scarborough Fair/Canticle, provided with The Elfin Knight, Whittingham Fair and Rosemary Lane, and with an Appendix on Riddles Wisely Expounded

Scarborough Fair/Canticle, <i>provided with</i> The Elfin Knight, Whittingham Fair <i>and</i> Rosemary Lane, <i>and with an Appendix on</i> Riddles Wisely Expounded
Nel 1989 gli Stone Roses utilizzano la melodia di Scarborough Fair per comporre una deliziosa canzoncina diretta alla regina Elisabetta pregandola di togliersi di torno... il tutto suggellato da un bel rumore di ghigliottina sul finale
ELIZABETH, MY DEAR
(continua)
5/11/2017 - 22:03
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Mississippi, It's Time

Mississippi, It's Time
(2015)


"I grew up in the South and lived there until I was 50," Earle says in a statement, "and I know that I'm not the only Southerner who never believed for one second that the Confederate battle flag is symbolic of anything but racism in anything like a modern context. [This song] is about giving those southerners a voice."
Steve Earle
Come on, Mississippi
(continua)
5/11/2017 - 00:03
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All That I Require

All That I Require
(2016)

The voices of fascism are ringing loudly in our politics today. This is a cautionary tale from history.

Newsreel footage in the public domain. Footage contains scenes from life under Mussolini, Stalin, Hitler, Franco, as well as footage from the Japanese internment camps in the US and photos of current Syrian refugees.


Una canzone per mettere in guardia contro i nuovi fascismi, accompagnata da un bel video che mette insieme scene di vita sotto i regimi di Mussolini, Stalin, Hitler, Franco, oltre ai campi di internamento per giapponesi negli Stati Uniti e foto di rifugiati siriani, in bianco e nero per sembrare di un'epoca lontana. Come ha precisato Foster, la canzone non è dedicata specificamente a Donald Trump, racconta la retorica alla base della nascita di ogni regime totalitario: la contrapposizione tra noi e loro, il mito del riscatto per la guerra perduta o la "vittoria... (continua)
We’ve been insulted boys, and we must not hesitate
(continua)
inviata da Lorenzo Masetti 4/11/2017 - 17:43
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White Man’s World

White Man’s World
The Nashville Sound (2017)
Fiddle: Amanda Shires

In questa canzone Jason Isbell parla del privilegio dell'uomo bianco. Sa che il suo paese è stato costruito sulle ossa dei nativi americani.
I'm a white man living in a white man's world
(continua)
4/11/2017 - 17:16
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Be Free

Be Free
(2016)
Album: 1000 Days, 1000 Songs (Various artists)


Rest in Peace to Michael Brown and to every young black man murdered in America, whether by the hands of white or black. I pray that one day the world will be filled with peace and rid of injustice. Only then will we all Be Free.

J. Cole
And I'm in denial
(continua)
1/11/2017 - 21:48
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Nuclear Threat

Nuclear Threat
(1983)
Loud And Clear 7in
You can't run and you can't hide
(continua)
1/11/2017 - 21:34
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Make Sex Not War

Make Sex Not War
Album: Funeral Serenade (1992)

Come musica la trovo abbastanza inascoltabile, ma condivido il messaggio!
Stupid governments of the world
(continua)
1/11/2017 - 21:18
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Ákall

Ákall
October 31, 2017 01:02
SUPPLICATION
(continua)
31/10/2017 - 01:02
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Reasonable Men

Reasonable Men
[1985]
Ideata da Warrick Sony (nato Warrick Swinney, 1958-), compositore, produttore, musicista e sound designer sudafricano, bianco.
Musica di Warrick Sony e del suo gruppo, i Kalahari Surfers
Nell'album “Living In The Heart Of The Beast”

This track contains excerpts from State President P.W. Botha's famous "Rubicon"speech (15 Aug 1985). It is intercut with utterances by Brigadier Visser of the South African Police.

Il brano è il risultato di un mix di alcuni passaggi di un discorso di Botha, penultimo premier del Sudafrica razzista, con alcune frasi tratte da dichiarazioni stampa del capo della polizia di quel regime, tal brigadiere J.F. Visser.
Again...
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/10/2017 - 22:14
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L'Oiseau blessé d'une flèche

L'Oiseau blessé d'une flèche
La Fontaine, Fables (verse translation, 2 vols. 8vo, Boston, 1841; 2nd ed., New York, 1859)
THE BIRD WOUNDED BY AN ARROW
(continua)
inviata da Juha Rämö 30/10/2017 - 00:03
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Peace

Peace
Album: DoubleThink (2010)
Peace is on the way
(continua)
29/10/2017 - 22:51
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Old Fat Naked Women for Peace

Old Fat Naked Women for Peace
In June 2002, hundreds of Nigerian women, mothers and grandmothers ages 20 to 90 took a stand to protest the oil companies that have taken control of their communities. They overran the largest oil producing facility in Nigeria's south-western Niger Delta.

Unarmed, they held 700 workers hostage for more than a week and blocked production of half a million barrels of oil a day. Their most effective weapon: a deeply rooted cultural threat known as the "Curse of Nakedness."

"The stripping off of clothes particularly by married and elderly women is a way of shaming men -- some of whom believe that if they see the naked bodies they will go mad or suffer some great harm. The curse extends not just to local men but also to any foreigner who it is believed would become impotent at the sight of "the naked mother," says Sokari Ekine, the International Coordinator of the Niger Delta Women.

The Curse of Nakedness
Don't you wish we'd been there In Nigeria
(continua)
29/10/2017 - 22:45
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Surefire

Surefire
[2016]
Scritta da John Roger Stephens, in arte John Legend, con Julia Michaels, Ludwig Göransson, Will Oldham e Blake Mill.
Nel disco intitolato “Darkness and Light”
Can you just stay through the night?
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/10/2017 - 21:08
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Farewell to the Land

Farewell to the Land
[1975]
Parole di Peter Bellamy
Sulla melodia della tradizionale “Two Young Brethren”
Nel disco di Peter Bellamy e Chris Birch “Tell It Like It Was”
Testo trovato su Mainly Norfolk: English Folk and Other Good Music
It's of two young brethren, two young brethren born,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/10/2017 - 15:22
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Adieu Sweet Lovely Nancy

Adieu Sweet Lovely Nancy
[XIX° sec.]
Un shanty esistente in molte versioni, che sembra risalire alla prima metà dell’800 e forse anche prima.
Il testo più noto, facente parte del repertorio della Copper Family, fu pubblicato nel 1899, in Journal of the Folk Song Society, Vol. 1, No. 1
In seguito interpretata da molti artisti, come Tim Hart & Maddy Prior, Peter Bellamy con Chris Birch, Blue Murder, The Dollymops.
La versione che propongo – ripresa da Mainly Norfolk: English Folk and Other Good Music, non essendo raggiungibile il sito della Copper Family – è quella di Tim Hart & Maddy Prior inclusa nel loro disco del 1968 intitolato “ Folk Songs of Old England Vol. 1”
Adieu, sweet lovely Nancy, ten thousand times adieu,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/10/2017 - 13:22
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City With No Children

City With No Children
[2008-10]
Scritta da Sarah Neufeld, Richard Reed Parry, Jeremy Gara, Win Butler, Will Butler, Régine Chassagne e Tim Kingsbury (Arcade Fire)
Nell’album “The Suburbs”

Un concept album che forse andrebbe per intero contribuito sulle CCG.
L’ambientazione è la periferia americana, i suoi inquietanti sobborghi, il tema è il passaggio dall’adolescenza all’età adulta e la scoperta drammatica (che avviene di notte, mentre di giorno regna l’inconsapevolezza) di un mondo senza speranza, immerso nella violenza, nel sopruso, nella morte.

“Non credere mai al milionario che cita il Discorso della Montagna...”

Siete arrivati in un quartiere dormitorio, pulito, ordinato (forse anche troppo), di quelli dove giovani impiegati della middle-class tornano ad abitarci solo la sera, mettendo nel microonde qualche cibo precotto, e addormentandosi davanti alla televisione. Ma c’è qualcosa che non va. Sentite... (continua)
The summer that I broke my arm
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/10/2017 - 08:30
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Freedom

Freedom
(1992)
dal leggendario album di esordio dei RATM

Canzone dedicata a Leonard Peltier da quarant'anni nelle galere americane da innocente, prigioniero politico e simbolo della lotta per i diritti dei nativi americani.


Leonard Peltier is a political prisoner… but he’s much more than that. He symbolizes the continuance of the U.S. genocidal policy that’s been perpetrated against the native peoples of this country.

Zack de la Rocha
UGH!
(continua)
25/10/2017 - 23:26
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Hopelessness

Hopelessness
[2016]
Scritta da Anohni e Daniel Lopatin
La traccia che dà il titolo all'album

So beautiful and hopeless!: “Non m'importa di me, né di te. Mi dispiace per gli animali e gli alberi che non possono mettersi in salvo. Come ho fatto a diventare un virus? Ho preso più di quanto mi servisse. Non ho lasciato nulla come scorta. Ho depredato fino a lasciare tutto secco. Ho vissuto nella menzogna... Disperazione...”


Le nuove canzoni hanno titoli come Drone bomb me, Execution, Violent men, Crisis. Da dove viene tutta questa rabbia?

“A volte mi sono spaventata a cantare testi così, non c’ero abituata. Ci sono argomenti che nonostante una grande tradizione nella musica americana oggi vengono ignorati dalla musica pop, e mi ritrovavo quasi a disagio a cantare testi così forti e impegnati. Ho intitolato l’album Hopelessness per questo senso di mancanza di speranza. In America c’è questo grande scollamento... (continua)
How did I become
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/10/2017 - 22:48
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Why Did You Separate Me From the Earth?

Why Did You Separate Me From the Earth?
[2016]
Scritta da Anohni e Ross Birchard
Nell'album “HOPELESSNESS”


Le nuove canzoni hanno titoli come Drone bomb me, Execution, Violent men, Crisis. Da dove viene tutta questa rabbia?

“A volte mi sono spaventata a cantare testi così, non c’ero abituata. Ci sono argomenti che nonostante una grande tradizione nella musica americana oggi vengono ignorati dalla musica pop, e mi ritrovavo quasi a disagio a cantare testi così forti e impegnati. Ho intitolato l’album Hopelessness per questo senso di mancanza di speranza. In America c’è questo grande scollamento tra la gente e i problemi, c’è una tale sequenza di problematiche che si sentono senza forze, come dovessero svuotare l’oceano con un cucchiaio. Dalla sottomissione delle donne alla disparità di paga, lo svuotamento della middle class, la tremenda politica estera degli Stati Uniti, la situazione esplosiva nel Medio Oriente, la crisi... (continua)
Why did you separate me from the earth?
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/10/2017 - 22:26
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Execution

Execution
[2016]
Scritta da Anohni e Ross Birchard
Nell'album “HOPELESSNESS”


Le nuove canzoni hanno titoli come Drone bomb me, Execution, Violent men, Crisis. Da dove viene tutta questa rabbia?

“A volte mi sono spaventata a cantare testi così, non c’ero abituata. Ci sono argomenti che nonostante una grande tradizione nella musica americana oggi vengono ignorati dalla musica pop, e mi ritrovavo quasi a disagio a cantare testi così forti e impegnati. Ho intitolato l’album Hopelessness per questo senso di mancanza di speranza. In America c’è questo grande scollamento tra la gente e i problemi, c’è una tale sequenza di problematiche che si sentono senza forze, come dovessero svuotare l’oceano con un cucchiaio. Dalla sottomissione delle donne alla disparità di paga, lo svuotamento della middle class, la tremenda politica estera degli Stati Uniti, la situazione esplosiva nel Medio Oriente, la crisi... (continua)
Execution
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/10/2017 - 22:21
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Violent Men

Violent Men
[2016]
Scritta da Anohni e Daniel Lopatin
Nell'album “HOPELESSNESS”


Le nuove canzoni hanno titoli come Drone bomb me, Execution, Violent men, Crisis. Da dove viene tutta questa rabbia?

“A volte mi sono spaventata a cantare testi così, non c’ero abituata. Ci sono argomenti che nonostante una grande tradizione nella musica americana oggi vengono ignorati dalla musica pop, e mi ritrovavo quasi a disagio a cantare testi così forti e impegnati. Ho intitolato l’album Hopelessness per questo senso di mancanza di speranza. In America c’è questo grande scollamento tra la gente e i problemi, c’è una tale sequenza di problematiche che si sentono senza forze, come dovessero svuotare l’oceano con un cucchiaio. Dalla sottomissione delle donne alla disparità di paga, lo svuotamento della middle class, la tremenda politica estera degli Stati Uniti, la situazione esplosiva nel Medio Oriente, la crisi... (continua)
Where you once poured from
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/10/2017 - 22:12
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Modern Man

Modern Man
[2008-10]
Scritta da Sarah Neufeld, Richard Reed Parry, Jeremy Gara, Win Butler, Will Butler, Régine Chassagne e Tim Kingsbury (Arcade Fire)
Nel concept album “The Suburbs

Un concept album che forse andrebbe per intero contribuito sulle CCG.
L’ambientazione è la periferia americana, i suoi inquietanti sobborghi, il tema è il passaggio dall’adolescenza all’età adulta e la scoperta drammatica (che avviene di notte, mentre di giorno regna l’inconsapevolezza) di un mondo senza speranza, immerso nella violenza, nel sopruso, nella morte.

Siete arrivati proprio in tempo. Che cos’è quella fila? Sono dei provinanti di un reality show oppure stanno aspettando di entrare ad un concorso pubblico? O forse è la fila delle casse di un centro commerciale? Comunque sono in fila, e mi sa che tocca anche a voi.
(“Arcade Fire, The Suburbs: le periferie dell’anima”, di Emanuele Binelli su RockLab)
So I wait my turn, I’m a modern man
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/10/2017 - 21:43
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The Suburbs

The Suburbs
[2008-10]
Scritta da Sarah Neufeld, Richard Reed Parry, Jeremy Gara, Win Butler, Will Butler, Régine Chassagne e Tim Kingsbury (Arcade Fire)
La canzone che apre e che dà il titolo all’album del 2010
Il magnifico videoclip che accompagna la canzone è diretto da Spike Jonze, il quale ne realizzò anche una versione estesa, un vero e proprio cortometraggio, “Scenes from the Suburbs” in occasione dell’uscita della versione de luxe dell’album nel 2011.

Un concept album che forse andrebbe per intero contribuito sulle CCG.
L’ambientazione è la periferia americana, i suoi inquietanti sobborghi, il tema è il passaggio dall’adolescenza all’età adulta e la scoperta drammatica (che avviene di notte, mentre di giorno regna l’inconsapevolezza) di un mondo senza speranza, immerso nella violenza, nel sopruso, nella morte.
Il bellissimo video di Spike Jonze mi ha ricordato molto i titoli di testa del... (continua)
In the suburbs, I, I learned to drive
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 25/10/2017 - 08:35
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The Young British Soldier

The Young British Soldier
[1890-92]
Versi di Rudyard Kipling, nella raccolta intitolata “ Barrack-Room Ballads.”, pubblicata nel 1892.
Musica di Peter Bellamy, in una musicassetta inedita intitolata “Soldiers Three”, realizzata nel 1990. Poi il brano è stato incluso nella riedizione del 2012 del disco “Peter Bellamy Sings the Barrack-Room Ballads of Rudyard Kipling”, originariamente pubblicato nel 1976
Testo trovato su Mainly Norfolk: English Folk and Other Good Music

Fondamentali rudimenti del veterano di guerra alla recluta di Sua Maestà. Qui non c’entra nulla la retorica dell’eroismo ma solo la pragmatica della sopravvivenza. Uomo avvisato, mezzo salvato. Ed è curioso che soltanto le ultime quattro raccomandazioni riguardino la battaglia in sé e per sé. La maggioranza invece sono inviti a fare attenzione ai venditori di liquori a buon mercato, al colera (che ne uccide più lui che i nemici), al sole ed ai colpi... (continua)
When the 'arf-made recruity goes out to the East
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/10/2017 - 14:15
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Cholera Camp

Cholera Camp
[1890-92]
Versi di Rudyard Kipling, nella raccolta intitolata “The Seven Seas”, pubblicata nel 1896.
Musica di Peter Bellamy, in una musicassetta inedita intitolata “Soldiers Three”, realizzata nel 1990. Poi il brano è stato incluso nella riedizione del 2012 del disco “Peter Bellamy Sings the Barrack-Room Ballads of Rudyard Kipling”, originariamente pubblicato nel 1976
Testo trovato su Mainly Norfolk: English Folk and Other Good Music

Alle “Feste della Vedova” si moriva in molti modi. E per un soldato di Sua Maestà rimanere ucciso nel corso di una battaglia non era nemmeno quello peggiore. Fu proprio la colonizzazione britannica, con il movimento continuo di truppe e merci, a dare la stura alla più vasta e duratura epidemia di colera che la storia ricordi. Iniziata sulle rive del Gange nel 1817, veicolato proprio dalle truppe inglesi, il colera raggiunse la Cina e il Medio Oriente e nel... (continua)
We've got the cholerer in camp—it's worse than forty fights;
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/10/2017 - 08:38
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It Takes All Kinds of People

It Takes All Kinds of People
[1969-71]
Scritta da Roy Orbison e Mike Curb
Nell'album “Roy Orbison Sings”, pubblicato nel 1972
Nella colonna sonora di “The Moonshine War” (1970), un film ambientato all'epoca del proibizionismo e delle distillerie clandestine, della serie “chi sono i buoni e chi i cattivi?”
Man by himself lives in a world of his own
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/10/2017 - 21:20
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Reggae fi Radni

Reggae fi Radni
Parole e musica di Linton Kwesi Johnson
Da Jah Lyrics




Walter Rodney (Georgetown, 23 marzo 1942 – 13 giugno 1980) è stato uno storico e politico guyanese. È noto per le sue posizioni anti-colonialiste e per la sua dura critica della condotta delle nazioni europee nei confronti delle colonie africane e americane, ed è considerato uno dei padri del panafricanismo.

Nel 1980 Rodney si candidò per le elezioni politiche della Guyana, ma fu assassinato in un attentato dinamitardo.
You nuh see how de clou' them jus' came sit upon me dream
(continua)
inviata da krzyś 22/10/2017 - 05:12
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That Day

That Day
[1890-92]
Versi di Rudyard Kipling, nella raccolta intitolata “Barrack-Room Ballads”, pubblicata nel 1892.
Musica di Peter Bellamy, in una musicassetta inedita intitolata “Soldiers Three”, realizzata nel 1990. Poi il brano è stato incluso nella riedizione del 2012 del disco “Peter Bellamy Sings the Barrack-Room Ballads of Rudyard Kipling”, originariamente pubblicato nel 1976
Testo trovato su Mainly Norfolk: English Folk and Other Good Music

La poesia racconta della battaglia di Maiwand, località nella provincia afghana di Kandahar, combattuta il 27 luglio 1880 tra gli invasori britannici e le tribù afghane guidate da Ghazi Mohammad Ayub Khan, governatore di Herat. Le truppe inglesi, costituite da circa 2.500 uomini, furono accerchiate dai combattenti afghani in numero 10 volte superiore, i quali morirono come mosche ma inflissero agli invasori quasi 1.000 morti, vincendo la battaglia... (continua)
It got beyond all orders an' it got beyond all 'ope;
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/10/2017 - 13:36
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The Widow's Party

The Widow's Party
[1890-92]
Versi di Rudyard Kipling, nella raccolta intitolata “Barrack-Room Ballads”, pubblicata nel 1892.
Musica di Peter Bellamy, nel suo disco “Peter Bellamy Sings the Barrack-Room Ballads of Rudyard Kipling”, 1976
Testo trovato su Mainly Norfolk: English Folk and Other Good Music

“A Tommy's attitude to Empire was perhaps not quite that of the stay-at-home Englishman; there is pride in this song, but it is by no means the complacent “Right to Rule” imperialism which was prevalent at the time and which is so often mistakenly attributed to Kipling by his modern critics. […] As in the previous song [The Widow at Windsor], this piece suggests the ambivalence of attitude which a Tommy might have felt about Empire and his role in winning and maintaining it. The form is once again that of the traditional Question/Answer ballad, and the whole fits admirably to the old North Country tune Doli-A,... (continua)
“Where have you been this while away,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/10/2017 - 12:11
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Shillin' a Day

Shillin' a Day
[1890-92]
Versi di Rudyard Kipling, nella raccolta intitolata “Barrack-Room Ballads”, pubblicata nel 1892.
Musica di Peter Bellamy, nel suo disco “Peter Bellamy Sings the Barrack-Room Ballads of Rudyard Kipling”, 1976
Testo trovato su Mainly Norfolk: English Folk and Other Good Music

A protest song. Not much evidence here of the unthinking flag-waving jingoism so often attributed to Kipling today. Place names—Birr: Ireland; Hong Kong: China. All the rest are in India, except Leeds, which isn't. “To go commissarin” means to join a corps of ex-soldiers who acted as messengers in London to supplement their miserable pensions. The tune is mine, but any jig or double-jig would match the rhythms of the verse.
(Peter Bellamy)

Uno scellino al giorno, una paga ben misera per il soldato che per anni ha combattuto e rischiato ogni giorno la vita per il grande Impero inglese… I reduci erano costretti ad improvvisarsi corrieri per integrare la pensione di guerra.
My name is O'Kelly, I've heard the Revelly
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/10/2017 - 11:15
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Troopin'

Troopin'
[1890-92]
Versi di Rudyard Kipling, nella raccolta intitolata “Barrack-Room Ballads”, pubblicata nel 1892.
Musica di Peter Bellamy, sulla base di un’aria tradizionale già utilizzata da Thomas “Tommy” Armstrong (1848-1920) per la sua canzone sul disastro minerario di Trimdon Grange (1882)
Nel disco “Peter Bellamy Sings the Barrack-Room Ballads of Rudyard Kipling”, 1976
Testo trovato su Mainly Norfolk: English Folk and Other Good Music

“Four-pence a day was the retaining fee of soldiers returned to England after six years in India. The Jumna and the Malabar were two of the transports which each September brought the “new draft” ro India and the “old draft” back home. The tune is traditionally from the North of England, these days usually associated with the Tommy Armstrong composition The Trimdon Grange Explosion.”
(Peter Bellamy)

Sei anni di ferma in India, quattro miseri penny di paga al giorno per i reduci…
Jumna e Malabar erano i nomi delle due navi che trasportavano le truppe dalla Gran Bretagna all’India e viceversa...
Troopin', troopin', troopin' to the sea:
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/10/2017 - 10:25
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Guatemala

Guatemala
1988
Watchfire

Testo di Jeannette Sears, moglie di Pete Sears, e con lui membro dei Jefferson Starship.
La canzone, e il video, furono registrati per sensibilizzare sulla situazione dei nativi Maya in GUatemala, dove i coniugi Sears erano stati spesso, sin dal 1978, e dove il fratello e la madre di Jeannette Sears vivevano.
Lord make a wait for dead
(continua)
inviata da Dq82 20/10/2017 - 10:03
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Soldier, Soldier

Soldier, Soldier
[1890-92]
Versi di Rudyard Kipling, nella raccolta intitolata “Barrack-Room Ballads”, pubblicata nel 1892.
Musica di Peter Bellamy, nel suo disco del 1976 intitolato “Peter Bellamy Sings the Barrack-Room Ballads of Rudyard Kipling”
Testo trovato su Mainly Norfolk: English Folk and Other Good Music

Un soldato, appena sbarcato dalla nave che lo ho riportato dal fronte, viene interrogato da una ragazza sul destino del suo fidanzato, soldato pure lui. Il protagonista prima fa finta di non sapere nulla, ma intanto invita la donna a trovarsi un nuovo amore. Poi, di fronte all’insistenza di lei, piano piano le rivela che il suo uomo è morto in combattimento e che è stato sepolto in una fossa comune, insieme a molti altri. La giovane è affranta dal dolore ed il reduce la invita ancora una volta a cercarsi un nuovo amore e, alla fine, si propone lui stesso.
“Soldier, soldier come from the wars,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/10/2017 - 09:55
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No Frontiers

No Frontiers
2014
Unified
Feat. Julie Thompson
No frontiers
(continua)
inviata da Dq82 19/10/2017 - 19:37
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Matter of Time

Matter of Time
Primo singolo estratto dall'album postumo di Sharon Jones & the Dap Kings Soul of a Woman in uscita a novembre 2017

Registrata poco prima della morte della grandissima Sharon Jones uccisa a soli 60 anni da un tumore, la canzone è un inno alla speranza e alla fede nel futuro. È solo questione di tempo perché le guerre finiscano, perché i torti siano raddrizzati e perché tutti insieme possiamo trovare la pace. E se lo canta Sharon Jones con quella voce, non possiamo fare altro che crederle!
Oh yeah (oh yeah)
(continua)
inviata da Lorenzo Masetti 18/10/2017 - 23:08
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Teresa Torga

Teresa Torga
October 18, 2017 11:33
TERESA TORGA
(continua)
18/10/2017 - 11:34




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