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Chor der Kriegerwaisen

Chor der Kriegerwaisen
[1931]
Versi di Mascha Kaléko (nata Golda Malka Aufen, 1907-1975), poetessa ebrea polacca, originaria della Galizia austro-ungarica.
Una poesia messa in musica da artisti come Konstantin Wecker (“Wecker”, 1982) e Linard Bardill (“Strampedemi, Lieder gegen den Krieg”, 1991)
Testo trovato su Simplicissimus

Anche la famiglia di Golda Malka Aufen, come centinaia di migliaia di galiziani, abbandonò il paese negli anni a ridosso della Grande Guerra, all’epoca della grande crisi economica che attanagliò la regione. Si stabilirono a Berlino, dove nel 1928 la giovane Mascha sposò l’insegnante Saul Aaron Kaléko.
Mascha Kaléko cominciò a pubblicare poesie fin dal 1929 e venne subito apprezzata da poeti ed intellettuali come Erich Kästner e Kurt Tucholsky.
Le sue prime due raccolte, “Lyrisches Stenogrammheft” del 1933 e “Das kleine Lesebuch für Grosse” del 1935, incontrarono immediatamente la... (continua)
Wir sind die Kinder der “Eisernen Zeit”,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/11/2015 - 11:38
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In memoria

In memoria
Da: Frankfurter Anthologie (pagina culturale della Frankfurter Allgemeine)
Deutsche Übersetzung von Ingeborg Bachmann
Aus Frankfurter Anthologie (Kulturseite der Frankfurter Allgemeinen)

Mohammed Sheab, 26 Jahre alt, setzte seinem Leben im Sommer 1913 ein Ende. Zusammen mit seinem Freund Giuseppe Ungaretti war er aus dem ägyptischen Alexandria nach Paris gekommen, um an der Sorbonne zu studieren. Schon als Schüler hatten die beiden eine kleine Literaturzeitschrift herausgegeben, als Studenten teilten sie ein Zimmer in einem Hotel, das immer noch existiert, aber nicht mehr „schäbig“ ist, genau so wenig wie die rue des Carmes im Quartier Latin.

Mit Beginn des Ersten Weltkriegs kehrte Ungaretti, Sohn italienischer Auswanderer, in das Land seiner Eltern zurück und meldete sich 1915 als Freiwilliger an die Front. Dort, wo der Tod allgegenwärtig war, versah er alle Gedichte mit Datum und Ort... (continua)
IN MEMORIAM
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 30/10/2015 - 20:17
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Tanz Mit Laibach

Tanz Mit Laibach
[2003]
Scritta dai membri della band industrial slovena con Peter Mlakar, Iztok Turk (ex membro del gruppo Videosex) e i DJ Umek, Bizzy e Dojaja.
Nell’album intitolato “WAT” (acronimo per “We Are Time”)

Brano dichiaratamente ispirato allo stile dei predecessori e maestri D.A.F. (Deutsch-Amerikanische Freundschaft)
Lo stile musicale ed estetico dei Laibach è sempre stato oggetto di discussioni, improntato com’è all’esasperazione dei simboli del totalitarismo, di matrice fascista come comunista, e del militarismo.
Leggo su Wikipedia che uno dei loro primi concerti, a Zagabria nel 1983, fu interrotto dalla polizia perchè sul maxischermo alle spalle della band scorrevano immagini pornografiche alternate a quelle dei comizi di Josip Broz Tito…
Invece nei primi anni 90, in un concerto a Belgrado proprio poco prima lo scoppio della guerra in Jugoslavia, i Laibach alternarono le registrazioni... (continua)
Wir alle sind besessen
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/10/2015 - 13:09
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Der Sheriff

Der Sheriff
[2003]
Scritta da Robert Görl e Gabriel "Gabi" Delgado-López
Singolo estratto dall’album “Fünfzehn neue D.A.F-Lieder”

Dedicato a George W. Bush all’alba della seconda guerra del Golfo.
Facile che questo brano sia stato concepito negli stessi giorni in cui lo era questo sito delle CCG/AWS…
Wenn der Sheriff reiten geht, reiten alle mit
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/10/2015 - 09:13
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Der Mussolini

Der Mussolini
[1981]
Scritta da Robert Görl e Gabriel "Gabi" Delgado-López
Celeberrimo singolo estratto dall’album “Alles ist gut”

"Alzati, batti le mani, scuoti i fianchi, balla il Mussolini, balla l'Adolf Hitler, muovi il culo, balla il Gesù Cristo, balla il comunismo."… Elettronica iconoclasta.
Geht in die Knie
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/10/2015 - 08:51
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Bunker-Ballade

Bunker-Ballade
from the 1964 album »Wir wollen dazu was sagen - neue Lieder gegen die Bombe«:

Musica / Music / Musik: Dieter Süverkrüp
Testo / Lyrics / Text: Gerd Semmer
Hey Billy, wir müssen unseren Bunker bau'n,
(continua)
inviata da Juha Rämö 6/10/2015 - 14:15

Der kriegerische Wolf

Der kriegerische Wolf
[1759]
Parole di Gotthold Ephraim Lessing (1729-1781), scrittore e drammaturgo tedesco.
Una delle sue “Fabeln” pubblicate nel 1759.
Musica per pianoforte e mezza voce di Gary Bachlund, prolifico compositore tedesco-americano, da “Fünf Fablen” (2008)
Testo trovato su The LiederNet Archive
"Mein Vater, glorreichen Andenkens," sagte ein junger Wolf zu einem Fuchse, "das war ein rechter Held! Wie fürchterlich hat er sich nicht in der ganzen Gegend gemacht!Er hat über mehr als zweihundert Feinde, nach und nach, triumphiert, und ihre schwarze Seelen in das Reich des Verderbens gesandt. Was Wunder also, dass er endlich doch einem unterliegen musste!"
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 27/7/2015 - 11:17
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Vanini

Vanini
[1798]
Versi del grande poeta tedesco Friedrich Hölderlin (1770-1843), nella raccolta “Gedichte 1784-1800”.
Musica del compositore austriaco Josef Matthias Hauer (1883-1959) nella sua opera “Fünf Lieder”, 1914.

Poesia dedicata a Giulio Cesare Vanini (1585-1619), filosofo, teologo, naturalista libero pensatore originario del Salento.

Ordinato frate carmelitano, poi transitato all’anglicanesimo e quindi tornato al cattolicesimo, spirito inquieto, profondamente critico verso il papato e convinto della necessità del superamento di una teologia d’impianto ancora medievale, razionalista radicale propugnatore dell’autonomia della ragione e della natura, innovatore della tradizione cristiana considerato eversore dai tradizionalisti, Giulio Cesare Vanini visse tra Inghilterra, Francia e Italia sempre spiato e braccato dagli sgherri dell’Inquisizione, fino a quando si decisero ad arrestarlo a Tolosa... (continua)
Den Gottverächter schalten sie dich? mit Fluch
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/6/2015 - 10:11
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Li pirati a Palermu

Li pirati a Palermu
I pirati a Palermu“ (Die Piraten von Palermo) Der Schmerz angesichts der osmanischen Besetzung Siziliens wird hier über einem pulsierenden Dreiertakt in langgezogenen Kantilenen zu einer universellen Anklage gegen Unrecht und Unterdrückung.
Die Piraten in Palermo
(continua)
28/5/2015 - 22:50
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Menschenjäger

Menschenjäger
[1972]
Scritta da Rio Reiser, nome d’arte di Ralph Möbius, e Ralph Steitz.
Nell’LP intitolato “Keine Macht für Niemand
Sie würden uns gern im Knast begraben
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/5/2015 - 13:30
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Sklavenhändler

Sklavenhändler
[1971]
Parole e musica di Ralph Möbius (vero nome di Rio Reiser, leader della band, morto a soli 46 anni nel 1996)
Nel disco d’esordio di questa rock band tedesca, “Warum geht es mir so dreckig?”
Zwo, Drei, Vier
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/5/2015 - 11:46
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Mein Name ist Mensch

Mein Name ist Mensch
[1971]
Parole e musica di Ralph Möbius (vero nome di Rio Reiser, leader della band, morto a soli 46 anni nel 1996)

Nel disco d’esordio di questa rock band tedesca, “Warum geht es mir so dreckig?”

Ehi, non vorrei dire una minkiata (io non parlo il tedesco, scusami, pardon) ma questo è proprio il manifesto contro la “Guerra dei 10.000 anni che i ricchi fanno ai poveri”!
Marco Valdooo, pensaci tuuu!!!
Ich habe viele Väter.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/5/2015 - 11:36
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Europa

Europa
2012
Ballast der Republik

Canzone del gruppo tedesco Die Toten Hosen, che parla della difficile traversata dei migranti nel mediterraneo per raggiungere l'europa e della morte che molti di loro trovano in fondo al mare.
Unten im Hafen setzten sie die Segel
(continua)
inviata da leoskini 27/5/2015 - 17:38

Gesang der Reiskahnschlepper

Gesang der Reiskahnschlepper
[1930]
Ein Song von Bert Brecht mit Musik von Hanns Eisler
Aus dem Lehrstück Die Maßnahme
Un Song di Bert Brecht con musica di Hanns Eisler
Dal dramma didattico La linea di condotta

Se nel Lied des Händlers si sono visti i meccanismi bruti del capitalismo espressi, appunto nella maniera più chiara e brutale, da un capitalista (si conosce soltanto il prezzo della merce inanimata e animata, perché anche il lavoratore è merce), in questo Canto dei battellieri del riso gli stessi meccanismi sono espressi, in modo dolente ma altrettanto brutale, dal lavoratore-merce. Come nella Canzone del commerciante Brecht si serve ancora dei “Battellieri del riso” cinesi, gli ultimi degli ultimi in quanto pura merce addetta al durissimo trasporto di una merce di base ottenuta a sua volta con la schiavitù contadina. I battellieri sono dei “sottoschiavi”, se si può usare il termine. Sottoschiavi che tirano... (continua)
In der Stadt oben am Fluß
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 25/5/2015 - 10:38
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Geh mit uns

Musica / Music / Musik: »Bye And Bye«
Testo / Lyrics / Text: Gerd Semmer
Halt, bleib stehen, geh nicht an uns vorbei.
(continua)
inviata da Juha Rämö 24/5/2015 - 15:33
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Lied des Händlers, oder Song von der Ware, oder weiter Angebot & Nachfrage

Lied des Händlers, <i>oder</i> Song von der Ware, <i>oder weiter</i> Angebot & Nachfrage
[1930]
Ein Song von Bert Brecht mit Musik von Hanns Eisler
Aus dem Lehrstück Die Maßnahme
Un Song di Bert Brecht con musica di Hanns Eisler
Dal dramma didattico La linea di condotta



La foto mostra un Bert Brecht trentaduenne, coi capelli a spazzola, un maestoso sigaro in bocca e di adesione abbastanza fresca al marxismo-leninismo. Die Maßnahme (“La linea di condotta” in italiano) è uno dei suoi drammi didattici (Lehrstücke) di quegli anni in cui, in forma di teatro musicale con la collaborazione del fido Hanns Eisler, Brecht mette appunto in scena i princìpi del leninismo; questa Canzone del commerciante (o “della merce”, oppure ancora “Domanda e offerta”) ne scaturisce. Comunque la si pensi, e tenendo conto che il buon Carlo Marx da Treviri non diceva certo bischerate, sarà bene rileggersi attentamente questa elementare lezione di economia messa in musica. Si tratta di qualcosa che... (continua)
Reis gibt es unten am Flusse.
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 23/5/2015 - 17:25

Lied Von Navajos

anonimo
Lied Von Navajos
[1930s]
Inno dei “Navajos” di Colonia, gruppo di giovanissimi anti-hitleriani che si riconosceva nell’organizzazione degli “Edelweißpiraten”.
Testo originale e traduzione inglese da en.wikipedia

Se negli anni 30, quelli dell’avvento e del consolidamento del nazismo, gli Edelweißpiraten non furono che un’organizzazione giovanile di matrice scoutistica che si opponeva in modo spontaneistico all’autoritarismo e al militarismo cui erano improntati i gruppi giovanili nazisti, nel corso della guerra assunsero sempre di più una fisionomia resistenziale. Colonia fu la loro roccaforte, anche perché lì l’ombra della sconfitta del tracotante Terzo Reich fu visibile molto prima che altrove: la città fu infatti scelta dagli alleati come laboratorio della dottrina del bombardamento a tappeto e fu costantemente martellata fin dal maggio 1942 e quasi interamente distrutta.

Fu nelle cantine del quartiere... (continua)
Des Hitlers Zwang, der macht uns klein,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 20/5/2015 - 15:53
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Das weiche Wasser

Das weiche Wasser
[1988]
Testo / Lyrics / Text: Diether Dehm
Interpretata dall'autore e dai Bots
Performed by the author and by Bots



Interpretata dai Bots
Performed by Bots


È un curioso personaggio, Diether Dehm. Nato nel 1950 a Francoforte sul Meno, è sia un imprenditore discografico di successo, sia un cantautore assai engagé in proprio; ma notissima è anche la sua attività politica, che lo ha portato a far parte del Bundestag, il parlamento tedesco, dal 1994 al 2005. Nel 2015 ha annunciato il suo ritiro dalla scena politica attiva; aveva esordito nell' “ala sinistra” della SPD, la Sozialdemokratische Partei Deutschlands, ed è giustappunto questa sua canzone (conosciuta particolarmente nell'interpretazione dei Bots che qui conosciamo) che rappresenta da quando è stata scritta (1988) una sorta di “inno semi-ufficiale” del partito che fu del sig. Herbert Frahm, più noto come Willy Brandt; un nome... (continua)
Europa hatte zweimal Krieg,
(continua)
inviata da Juha Rämö 20/5/2015 - 13:35

Am Atlantikwall

Am Atlantikwall
Noch waffenstarrend, mit getarnten Zähnen,
(continua)
inviata da Juha Rämö 18/5/2015 - 10:39

Unser täglich Brot (Der Lied von der Kuhle)

Unser täglich Brot (Der Lied von der Kuhle)
[1944]
Parole e musica di Emil František Burian (1904-1959), poeta, scrittore, cantante, musicista e compositore ceco.
Testo trovato su Volkslieder Archiv
Nella raccolta intitolata “Und weil der Mensch ein Mensch ist – Lager – Lieder – Widerstand” realizzata nel 2015 dal quartetto tedesco Die Grenzgänger (Michael Zachcial, Annette Rettich, Felix Kroll e Frederic Drobnjak).

Emil František Burian, che era pure un militante comunista, fu arrestato dai nazisti nel 1941 e venne internato a Theresienstadt, a Dachau e infine a Neuengamme. Questa canzone - che credo egli scrisse in tedesco perchè non mi pare ci sia traccia in Rete di un testo in ceco - fu composta proprio a Neuengamme, dove Emil František Burian era stato attivissimo nell’organizzare spettacoli clandestini di intrattenimento per gli internati (tra i quali quelli di lingua tedesca erano i più numerosi, dopo sovietici, polacchi... (continua)
Unser täglich Brot
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/5/2015 - 14:51

Im Auschwitzlager wo ich wohnte

Im Auschwitzlager wo ich wohnte
[1941]
Questa poesia fu composta in polacco nel 1941 dall’attore Tadeusz Kański (1902-1950) mentre si trovava prigioniero ad Auschwitz. Il titolo originario era “W Auschwitzlager gdy mieszkałem” ma non mi è riuscito di trovarne il testo. Invece sul Volkslieder Archive è disponibile il testo tradotto in tedesco.
I versi di Kański furono poi messi in musica nel 1944 da Aleksander Kulisiewicz, prigioniero a Sachsenhausen.
La canzone in polacco si trova nella raccolta di Kulisiewicz intitolata “Pieśni obozowe z hitlerowskich obozów koncentracyjnych 1939-45”, pubblicata nel 1979 dalla casa discografica polacca Muza.

La versione in tedesco di Doris Radojewski si trova nella raccolta “O bittre Zeit - Lagerlieder 1933-1945”

Tadeusz Kański è stato un attore, regista e sceneggiatore polacco attivo negli anni 20 e 30, conosciuto anche in Italia dove lavorò in alcune produzioni. Kański fu tra gli... (continua)
Im Auschwitzlager, wo ich wohnte
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 12/5/2015 - 11:18
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Żywe Kamienie

Żywe Kamienie
Testo trovato su Volkslieder Archive
DIE LEBENDEN STEINE
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/5/2015 - 23:57

Tanz, Mädchen

Tanz, Mädchen
[1944]
Versi di Krystyna Żywulska (1914-1992, il cui vero nome era Sonia Landau), ebrea polacca, nativa di Łódź.
Sull’aria della popolare cecoslovacca “Ešče si já pohár vínka”, nell’adattamento che ne fece il musicista polacco Krzysztof Jażdżyński durante la permanenza, sua e della Żywulska, nel campo di sterminio nazista di Auschwitz-Birkenau.
Sono costretto – per il momento - a contribuire la versione tedesca dell’originale polacco, che non sono riuscito a trovare ad eccezione del frammento “Tańcz, tańcz dziewczyno / władze ci każą, z przyjemną miną / są dziś w humorze panowie śmierci, tańcz…”, i soli versi ricorrenti in Rete.

Dopo l’occupazione tedesca, Sonia Landau finì con la sua famiglia nel ghetto di Varsavia. Ma nel 1942 decise di passare all’azione: fuggì dal ghetto, adottò un’identità falsa (Zofia Wiśniewska) nella “parte ariana” della città e quindi si unì alla Resistenza.... (continua)
Tanz, tanz schnell, Mädchen
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/5/2015 - 09:57
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Über Gewalt

Über Gewalt
Der reißende Strom
(continua)
inviata da Juha Rämö 4/5/2015 - 09:48
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Tango fasismin ja kapitalismin suhteesta

Tango fasismin ja kapitalismin suhteesta
EIN TANGO VON DEM VERHÄLTNIS ZWISCHEN FASCHISMUS UND KAPITALISMUS
(continua)
inviata da Juha Rämö 3/5/2015 - 15:04
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The Ballad of Nick & Bart [Here's To You]

The Ballad of Nick & Bart [Here's To You]
Euer Kampf, Nicola und Bart,
(continua)
inviata da dq82 29/4/2015 - 10:26
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Der Beginn des Weltkrieges 1914 (unter Zuhilfenahme eines Tierstimmenimitators)

Der Beginn des Weltkrieges 1914 (unter Zuhilfenahme eines Tierstimmenimitators)
2014
Lament


The album version of LAMENT should be heard as a studio reconstruction of a work primarily designed to be performed live, rather than an official new Einstürzende Neubauten LP proper.

In truth, the piece can only be fully realised, as well as best experienced, in its physical embodiment, performed on or by founding member Andrew Unruh’s gigantic instruments and noise generating devices that visually evoke the horrors the work describes or embeds in the sounds they conjure from the filth and terror of the industrialised 20th century world at war with itself.

But in fulfilling what at first appears to be a surprise commission for such a formidable longtime outsider group, Einstürzende Neubauten transformed the earthy, idiosyncratic contents they mined from academic, state, music hall and internet archives with the help of their two researchers into a richly complex cycle of... (continua)
Achtung
(continua)
inviata da dq82 28/4/2015 - 16:07
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How did I die?

How did I die?
2014
Lament


The album version of LAMENT should be heard as a studio reconstruction of a work primarily designed to be performed live, rather than an official new Einstürzende Neubauten LP proper.

In truth, the piece can only be fully realised, as well as best experienced, in its physical embodiment, performed on or by founding member Andrew Unruh’s gigantic instruments and noise generating devices that visually evoke the horrors the work describes or embeds in the sounds they conjure from the filth and terror of the industrialised 20th century world at war with itself.

But in fulfilling what at first appears to be a surprise commission for such a formidable longtime outsider group, Einstürzende Neubauten transformed the earthy, idiosyncratic contents they mined from academic, state, music hall and internet archives with the help of their two researchers into a richly complex cycle of... (continua)
I was in a crater
(continua)
inviata da dq82 28/4/2015 - 16:00
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Lament

Lament
2014
Lament


The album version of LAMENT should be heard as a studio reconstruction of a work primarily designed to be performed live, rather than an official new Einstürzende Neubauten LP proper.

In truth, the piece can only be fully realised, as well as best experienced, in its physical embodiment, performed on or by founding member Andrew Unruh’s gigantic instruments and noise generating devices that visually evoke the horrors the work describes or embeds in the sounds they conjure from the filth and terror of the industrialised 20th century world at war with itself.

But in fulfilling what at first appears to be a surprise commission for such a formidable longtime outsider group, Einstürzende Neubauten transformed the earthy, idiosyncratic contents they mined from academic, state, music hall and internet archives with the help of their two researchers into a richly complex cycle of... (continua)
DIE LIE DEN
(continua)
inviata da dq82 28/4/2015 - 15:44
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Nein, nein, nein

Nein, nein, nein
[2011]
Nel disco intitolato “Brot Und Rosen”
Nein, nein
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/4/2015 - 21:59
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Гимн демократической молодёжи мира

Гимн демократической молодёжи мира
German translation by Walter Demel
Deutsche Nachdichtung von Walter Demel
WELTJUGENDLIED
(continua)
inviata da Juha Rämö 8/4/2015 - 22:09
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Вы жертвою пали

Вы жертвою пали
Unsterbliche Opfer: La versione tedesca di Hermann Scherchen
German version by Hermann Scherchen
Deutsche Nachdichtung von Hermann Scherchen





Hermann Scherchen, nato il 21 giugno 1891, è stato un grande musicista e direttore d'orchestra berlinese dalla vita assai avventurosa. Nel 1914 si trovava a Jūrmala, in Lettonia, per dirigere l'Orchestra Sinfonica di Riga; allo scoppio della guerra, fu trattenuto e internato come prigioniero in Russia in quanto cittadino di un paese nemico. In questo periodo, internato in un campo di prigionia negli Urali, continuò a dirigere, a tenere lezioni e a comporre; tra le altre cose, la versione tedesca di Вы жертвою пали (e anche di Смело, товарищи, в ногу, ovvero Brüder, zur Sonne, zur Freiheit!). Nel 1933 Scherchen, di simpatie comuniste, fuggì dalla Germania; visse per quasi tutta la vita in Svizzera, a Gravesano nel Canton Ticino. Morì il 12 giugno... (continua)
UNSTERBLICHE OPFER
(continua)
inviata da Juha Rämö 7/4/2015 - 15:24
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Laudate Hominem

Laudate Hominem
German translation by Michi and Herbert Killian
Deutsche Übersetzung von Michi und Herbert Killian
Da / From / Aus questo blog / this blog / diesem Blog
LOBET DEN MENSCHEN
(continua)
inviata da Juha Rämö 6/4/2015 - 13:46
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Stempellied (oder Lied der Arbeitslosen)

Stempellied (<em>oder</em> Lied der Arbeitslosen)
[1929]
Parole di David Weber, pseudonimo di Robert Gilbert, a sua volta nome d’arte di Robert David Winterfeld (1899-1978), compositore, autore, cantante ed attore tedesco



Musica di Hanns Eisler
Brano interpretato da Ernst Busch in molti suoi dischi, a partire dal Lato B del singolo “Lied der Bergarbeiter” pubblicato nel 1931 e poi nella raccolta “Die goldenen zwanziger Jahre” pubblicata nella RDT nel 1964.

“Non un soldo in tasca, solo il buono con il timbro per ricevere il sussidio di disoccupazione…”

Una canzone molto celebre, “leggera” al modo di Gilbert, ma suprema descrizione e sintesi degli effetti della crisi del 1929 in Germania, certo non meno devastanti di quelli prodottisi negli USA, allora come oggi terra di origine del dissesto.
E allora come oggi identiche le cause, individuate e sintetizzate in particolare dall’economista americano John Kenneth Galbraith (1908-2006):... (continua)
Keenen Sechser in der Tasche,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/4/2015 - 15:10
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Lied der Bergarbeiter

Lied der Bergarbeiter
[1927]
Versi di Anna Gmeyner (1902-1991), scrittrice e drammaturga viennese, nella sua opera “Heer ohne Helden. Bergarbeiterschauspiel in 8 Bildern”, dalla quale nel 1931 il regista Georg Wilhelm Pabst trasse il film “Kameradschaft”, coproduzione franco-tedesca (in Francia uscì con il titolo “La tragédie de la mine”).

Musica di Hanns Eisler, composta nel 1929.
Interpretata da Ernst Busch in molti suoi dischi, compresi “Der Barrikaden-Tauber” e “Historische Aufnahmen”

Anna Gmeyner era austriaca ed era ebrea. Nel 1926 si trasferì in Scozia, perché il marito (lo scienziato Berthold P. Wiesner) aveva ricevuto un incarico all’Università di Edimburgo. Fu lì che la Gmeyner potè seguire le lotte dei minatori scozzesi, su cui scrisse l’opera da cui Ernst Busch e Hanns Eisler trassero poi questo brano. Nel 1928 la famiglia Wiesner si trasferì nella Berlino già tormentata dal nazismo e nel 1933 fecero appena in tempo a scappare, prima a Parigi e poi in Inghilterra. Anna Gmeyner è morta a York nel 1991.
Wir graben unsre Gräber,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 31/3/2015 - 17:11
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Ballade Von Den Baumwollpflückern

Ballade Von Den Baumwollpflückern
[1925/1929]
Testo rielaborato da Ernst Busch a partire dal racconto di B. Traven, misterioso scrittore tedesco trapiantato in Messico, intitolato “Die Baumwollpflücker”, pubblicato nel 1925.
Musica di Hanns Eisler, composta nel 1929.
Nei dischi “Der Barrikaden-Tauber” e “Historische Aufnahmen”

B. Traven è il nome di penna di uno scrittore misterioso, certamente tedesco, quasi certamente militante anarchico o spartachista durante la fase rivoluzionaria del 1918-19, che poi emigrò/fuggì in America, stabilendosi in Messico, quasi certamente in Chiapas, benchè l’unico suo contatto col mondo fosse una casella postale a Città del Messico. Beh, di certo vi è molto poco nella biografia di B. Traven: Erich Mühsam riteneva che si trattasse di tal Ret Marut, suo omologo in scrittura ed anarchia; due giornalisti investigatori inglesi scoprirono che il vero nome era Otto Feige, ospite per qualche... (continua)
Es trägt der Bürger meine Gabe,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 31/3/2015 - 15:33
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Das Lied von der Suppe (oder Lied vom Ausweg)

Das Lied von der Suppe (<em>oder</em> Lied vom Ausweg)
[1930-31]
Versi di Bertolt Brecht, originariamente nel dramma “Die Mutter. Leben der Revolutionärin Pelagea Wlassowa aus Twer”, scritto - a partire da un racconto di Maksim Gorky (1906) - in collaborazione con Hanns Eisler, Slatan Dudow e Günther Weisenborn e rappresentato per la prima volta nel 1932.
Musica di Hanns Eisler, che nel 1935 trasformò l’opera in una cantata (“Die Mutter”, Op. 25, per coro, voci soliste e due pianoforti)
Nel 1951 fu Brecht stesso a dirigere il dramma con i Berliner Ensemble al Deutsches Theater di Berlino.

Mentre Renzie ed il suo Governo “mietono successi” e si autocelebrano onanisticamente ad ogni piè sospinto, a noi ci stanno per togliere anche i buoni pasto (il servizio mensa l’hanno liquidato già molti anni fa)… La crisi, dicono. E intanto sono altri 100 euro al mese che s’involeranno, qualche decina di euro in meno che da domani, per giunta, saremo noi... (continua)
Wenn du keine Suppe hast
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/3/2015 - 14:24
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Wir sind überall

Wir sind überall
Parole / Lyrics / Text: Reinhold Andert & Hartmut König
Wir sind überall auf der Erde
(continua)
inviata da Juha Rämö 28/3/2015 - 12:38
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Nire aitaren etxea

Nire aitaren etxea
German translation by Gabriele Schwab
Deutsche Übersetzung von Gabriele Schwab
MEINES VATERS HAUS
(continua)
inviata da Juha Rämö 27/3/2015 - 13:58
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Lob des Revolutionärs

Lob des Revolutionärs
Testo / Lyrics / Text: Bertolt Brecht
Musica / Music / Musik: Hanns Eisler
Interpretazione / Interpretation: Ernst Busch
Wenn die Unterdrückung zunimmt
(continua)
inviata da Juha Rämö 27/3/2015 - 12:09
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Lob des Lernens

Lob des Lernens
Poesia di Bertolt Brecht
Musica di Hanns Eisler
Interpretata da Ernst Busch

Poem by Bertolt Brecht
Music by Hanns Eisler
Performed by Ernst Busch
Lerne das Einfachste! Für die,
(continua)
inviata da Juha Rämö 24/3/2015 - 23:01

El Cimarrón (Biographie des geflohenen Sklaven Esteban Montejo)

El Cimarrón (Biographie des geflohenen Sklaven Esteban Montejo)
[1969-70]
Adattamento tedesco di Hans Magnus Enzensberger del racconto dello scrittore cubano Miguel Barnet intitolato “Biografía de un cimarrón” (1963), in cui l’autore raccolse la testimonianza di Esteban Mesa Montejo (1860-1965), un ultracentenario che era stato schiavo, poi fuggiasco e poi soldato nella guerra d’indipendenza.

Musica di Hans Werner Henze (1926-2012), importante compositore tedesco, in “El Cimarrón”, recital per quattro musicisti (una voce baritono, un chitarrista, un flautista e un percussionista).

In Italia il lavoro antropologico, storico e politico di Barnet è stato pubblicato da Einaudi con il titolo “Autobiografia di uno schiavo (Cimarrón)”.

“Nel 1963 un giornale dell’Avana dedicava un servizio agli abitanti più vecchi dell’isola. Miguel Barnet, un giovane scrittore ed etnologo, notò tra essi un cimarrón, un ex schiavo fuggiasco: Esteban Montejo, che allora aveva... (continua)
I. Die Welt
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/3/2015 - 12:18
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Fragen eines lesenden Arbeiters

Fragen eines lesenden Arbeiters
[1935]
Scritta da Bertolt Brecht
Da Svendborger Gedichte (1937/38)
Written by Bertolt Brecht
From Svendborger Gedichte (1937/38)
von Bertolt Brecht geschrieben
Aus Svendborger Gedichte (1937/38)
Recitata da Ernst Busch
Read by Ernst Busch
Von Ernst Busch gelesen






Recitata da Ernst Busch
Read by Ernst Busch
hier von Ernst Busch gelesen


Le Fragen eines lesenden Arbeiters (Domande di un lettore operaio, così tradotta da Franco Fortini nella versione italiana più classica e diffusa; ma le traduzioni sono parecchie) può ben essere non solo la poesia più famosa di Brecht, ancor più famosa delle altre pur famosissime, ma anche una delle poesie che più ha avuto una profonda influenza sulla coscienza operaia del '900, e che non cessa sicuramente di averla tuttora. Perché pone delle domande semplicissime, che hanno tutte a che fare con la coscienza di classe. Anzi, proprio oggi... (continua)
Wer baute das siebentorige Theben?
(continua)
inviata da Juha Rämö 23/3/2015 - 20:15
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Recht und billig

Recht und billig
[1970]
Versi di Erich Fried (1921-1988), nella raccolta intitolata “Unter Nebenfeinden”, 1970.

Musica di Hans Werner Henze (1926-2012), importante compositore tedesco, in “Voices – Stimmen”, raccolta di canzoni per mezzo soprano, tenore, elettroniche, campionamenti e 15 musicisti impegnati a suonare una settantina di strumenti diversi, pubblicata nella RDT nel 1973
Alla base della composizione c'erano 22 brani indipendenti, le "voci" di diversi autori, "giovani e vecchi artisti che rifettono sul genere umano, sulla condizione dell'uomo contemporaneo e sui problemi di razza e di classe in cui loro stessi si sono imbattuti nel corso dell'esistenza".

La poesia si riferisce certamente alle stragi di civili compiute dai nordamericani in Vietnam, ma può benissimo riferirsi ai cosiddetti “condolence payments” (o “solatia payments”, in gergo militare), i risarcimenti ai familiari delle vittime... (continua)
Für jeden von ihnen getöteten Zivilisten
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 19/3/2015 - 16:28
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42 Schulkinder

42 Schulkinder
[1966]
Versi di Erich Fried (1921-1988), nella raccolta intitolata “und Vietnam und” (“and Vietnam and”), 1966.
Musica di Hans Werner Henze (1926-2012), importante compositore tedesco, in “Voices – Stimmen”, raccolta di canzoni per mezzo soprano, tenore, elettroniche, campionamenti e 15 musicisti impegnati a suonare una settantina di strumenti diversi, pubblicata nella RDT nel 1973
Alla base della composizione c'erano 22 brani indipendenti, le "voci" di diversi autori, "giovani e vecchi artisti che rifettono sul genere umano, sulla condizione dell'uomo contemporaneo e sui problemi di razza e di classe in cui loro stessi si sono imbattuti nel corso dell'esistenza".

Erich Fried, viennese, ebreo, era poco più che adolescente quando, a causa dell’Anschluss, l’annessione nazista del 1938, dovette fuggire dall’Austria con i suoi familiari. Ripararono in Gran Bretagna, dove divenne scrittore... (continua)
Wie weit ist es von Guernica nach Mang Quang
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 19/3/2015 - 14:55

Der Untergang der Titanic (Fünfter Gesang)

Der Untergang der Titanic (Fünfter Gesang)
[1978]
Versi di Hans Magnus Enzensberger (1929-), autore, poeta, traduttore ed editore tedesco, da “Der Untergang der Titanic. Eine Komödie”, un’opera costituita da 33 canzoni alternate a 16 poesie.

“Ci fu un episodio che dai contemporanei venne sentito come una prova generale della fine del mondo in atto unico: il naufragio del Titanic la mattina del 13 maggio 1912 per la collisione con un iceberg. La nave era, allora, il non plus ultra della tecnica, e a bordo c'erano molti milionari autentici (i miliardari erano probabilmente di là da venire). Fu la fine della belle époque. Quel che venne dopo non fu la fine del mondo, ma la prima rata, la Prima guerra mondiale. L'argomento era già stato largamente sfruttato in libri e film. Enzensberger lo riprende nel quadro della sua analisi negativa del progresso: analisi negativa non in quanto escluda la possibilità di inquadrare il progresso in... (continua)
Raubt, was man euch geraubt hat,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 19/3/2015 - 11:37
Percorsi: Naufragi

Der Krieg, wie

Der Krieg, wie
[1995]
Versi di Hans Magnus Enzensberger (1929-), autore, poeta, traduttore ed editore tedesco, nella raccolta “Kiosk, Neue Gedichte” pubblicata nel 1995.

Musica di Wolfgang Nening (1966-), compositore austriaco, nella sua opera “4 Lieder nach Texten von Hans Magnus Enzensberger, no. 1.” Per soprano e pianoforte preparato.
Er glitzert wie die zerbrochene Bierflasche in der Sonne
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 19/3/2015 - 10:19
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Natalia

Natalia
English version by Juha Rämö
Deutsche Übersetzung von Juha Rämö
Saksankielinen käännös Juha Rämö
NATALIA
(continua)
inviata da Juha Rämö 18/3/2015 - 22:14
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Ballade des pendus [Épitaphe Villon]

Ballade des pendus [Épitaphe Villon]
LIED DER GEHENKTEN
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/3/2015 - 13:58

Vom François Villon

Vom François Villon
[1918]
Versi di Bertolt Brecht, nella raccolta “Hauspostille” (“Il libro di devozioni domestiche”) pubblicata nel 1927.

Una ballata (“canzonetta”, come Brecht stesso scrive nell’ultima strofa) dedicata a François Villon (1431 o 1432 – dopo il 1463), laureato in lettere a Parigi a 21 anni, continuamente implicato in risse, furti ed omicidi, bandito dalla città nel 1463 e da quel momento sparito per sempre nel nulla, di professione poeta e maledetto...
François Villon war armer Leute Kind
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/3/2015 - 11:36

Über Die Bezeichnung Emigranten

Über Die Bezeichnung Emigranten
[1937]
Versi di Bertolt Brecht, scritti durante l’esilio a Svendborg. Nella raccolta “Svendborger Gedichte” (1939)
Musica di Kurt Weill
Trovo la poesia interpretata da Katja Ebstein ‎nel suo “Laßt Euch Nicht Verführen! - Katja Ebstein Singt Und Spricht Bertolt Brecht” del 1999.
Immer fand ich den Namen falsch, den man uns gab:
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/3/2015 - 08:29
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Grabschrift 1919

Grabschrift 1919
Versi di Bertolt Brecht, in onore e memoria di Rosa Luxemburg e dei protagonisti della Rivoluzione Tedesca del novembre 1918 e della Rivolta del Gennaio 1919.
Musica di Kurt Weill

Trovo la poesia interpretata da Milva nel suo disco “Milva ‎canta un nuovo Brecht” del 1996
La canzone si può anche trovare in inglese nell'album del 1986 di Dagmar Krause - Supply & Demand e in tedesco nell'album Angebot & Nachfrage: Lieder von Brecht / Weill & Eisler.

Il 15 gennaio Rosa Luxemburg venne rapita ed in seguito assassinata, insieme a Karl Liebknecht, da uomini dei Freikorps, i gruppi paramilitari ai comandi dell’esercito e agli ordini del governo socialdemocratico. Il corpo delle Luxemburg venne gettato in un canale e fu recuperato e sepolto solo alla fine di maggio. Nel 1926, a lei, a Liebknecht e ad altri protagonisti della rivolta spartachista trucidati venne dedicato un monumento... (continua)
Die rote Rosa nun auch verschwand.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/3/2015 - 13:39

In finsteren Zeiten

In finsteren Zeiten
[1938?]
Versi di Bertolt Brecht, nella raccolta “Gedichte 1933-1938” pubblicata a Frankfurt am Main nel 1967.
Trovo il brano interpretato da Hilmar Thate in “Hilmar Thate Singt Brecht In Kompositionen von Brecht, Dessau, Eisler, Hosalla”, 1968.

Come già in An die Nachgeborenen ecco un’altra descrizione dei “tempi bui”. Il poeta presagisce che al ritorno della luce saranno in molti – quelli “emersi dai gorghi dove fummo travolti” – a chiedere “perché i loro poeti anno taciuto?”. La risposta la diede lo stesso Brecht nella stessa “A coloro che verranno”: “pensate quando parlate delle nostre debolezze anche ai tempi bui cui voi siete scampati… pensate a noi con indulgenza.”
La diede – e forse anche meglio di Brecht – Salvatore Quasimodo nella sua Alle fronde dei salici
Man wird nicht sagen: Als da der Nussbaum sich im Wind schüttelte
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/3/2015 - 09:56
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Gründungssong der National Deposit Bank

Gründungssong der National Deposit Bank
[1931]
Versi di Bertolt Brecht
Musica di Kurt Weill
Una canzone inserita ex novo da Brecht nella sceneggiatura de “Die Dreigroschenoper” (“L'opera da tre soldi”) predisposta per la trasposizione cinematografica di Georg Wilhelm Pabst. Non compare comunque nel film perché Pabst decise di utilizzare solo le parti musicali dell’opera originale.
Nicht wahr, eine Bank zu gründen
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/3/2015 - 12:01
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Bertolt Brecht: Erinnerung an die Marie A.

Bertolt Brecht: Erinnerung an die Marie A.
[1920]
Versi di Bertolt Brecht, nella raccolta “Hauspostille” pubblicata nel 1927.
Su di una melodia popolare di fine 800, probabilmente appresa dall’amico Karl Valentin (1882-1948), celebre cabarettista ed attore teatrale bavarese.

Voglio proporre, seppur come Extra, questa poesia di Brecht - o, piuttosto, canzone, che lo stesso autore amava cantarla accompagnandosi con la chitarra - perchè, insieme a Die Sonate vom Guten Menschen, fa parte della colonna sonora ed emotiva del film “Das Leben der Anderen” (“Le vite degli altri”), diretto dal regista tedesco Florian Henckel von Donnersmarck e vincitore del premio Oscar nel 2007.

Infatti sia la sonata che Brecht sono nel film legati al personaggio di Albert Jerska (interpretato da Volkmar Kleinert), un attore perseguitato dalle autorità della Germania Est e costretto all’inattività. E’ lui, poco prima di mettere fine ai propri giorni, che... (continua)
An jenem Tag im blauen Mond September
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/3/2015 - 22:13
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Die Rose war rot

Die Rose war rot
Musica / music / Musik: Gerd Natschinski, 1966
Parole / lyrics / Text: Jürgen Degenhardt
Prima esecuzione di Gerry Wolff (1920-2005) sul lato A di un 45rpm pubblicato nel 1966 per i tipi di AMIGA in RDT (sul lato B, “Mond Über Dem Mekong” di Siegfried Köhler, interpretata da Barbara Kellerbauer)

Dell’anno successivo la versione finlandese (“Ruusu On Punainen”) di Tauno Palo (1908-1982) su musica di Niilo Sauvo Pellervo Puhtila (1928-2014)

In seguito in molte compilation, a cominciare da “Die Rose War Rot: Schlager Chansons Unserer Tage” del 1967, pubblicata sempre da AMIGA in RDT.

(Bernart Bartleby)
Im Jahre siebzig, die Hitze war groß
(continua)
inviata da Juha Rämö 11/3/2015 - 15:04
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Ustedes

Ustedes
IHR
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/3/2015 - 14:01
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Yo soy de un pueblo sencillo

Yo soy de un pueblo sencillo
ICH BIN AUS EINEM KLEINEN VOLK
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/3/2015 - 11:48
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Wir sagen nein

Wir sagen nein
[1978]
Parole di Martin Hoffmann,
Musica di Martin Hoffmann e Wolfgang Tilgner
Singolo pubblicato in RDT. Sul lato B “El Cantor”, canzone tratta dal film omonimo diretto ed interpretato dallo stesso Dean Reed proprio quell’anno e dedicato alla figura di Víctor Jara.

Qualche anno dopo Wir sagen ja ecco anche “Wir sagen nein”, altra canzone pacifista in cui si parla di Irlanda, di Cile e dell’apartheid in Sudafrica…
Ja, noch jagen sie die Angst durch Irlands Gassen,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/3/2015 - 10:42
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We'll Say Yes

We'll Say Yes
WIR SAGEN JA
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/3/2015 - 10:18

Der Krieg hört nicht auf

Der Krieg hört nicht auf
[1966?]
Parole e musica di Dean Reed, attore e cantautore statunitense che divenne marxista e finì i suoi giorni (malamente) in Germania Est.
La versione originale era in inglese (“The War Keeps On”) ma non sono riuscito a trovarne il testo.
Così pure di una versione successiva in russo (“Война Продолжается”).
La versione in tedesco che presento è tratta dal sito dedicato all’autore
Nell’album “Дин Рид” (“Dean Reed”) pubblicato in Unione Sovietica nel 1966. Poi in parecchie raccolte successive.

Certamente una CCG DOC, e contro la guerra americana in Vietnam in particolare.
Proprio nel 1966 gli strateghi statunitensi ordinarono l’intensificazione delle operazioni cosiddette “search & destroy”, che si trasformarono ben presto in massacri indiscrminati.

Ripresero anche i bombardamenti a tappeto sul nord Vietnam che erano stati sospesi alla fine del 1965.
Sempre nel 1966 negli States si tennero le prime grandi manifestazioni, a New York, Washington, Chicago, Philadelphia, Boston e San Francisco.
Trommeln ständig dröhnen
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 10/3/2015 - 09:36




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