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Percorso La guerra del lavoro: emigrazione, immigrazione, sfruttamento, schiavitù

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La lechera

La lechera
[1955/56 ?]
Testo / Letra / Lyrics / Paroles / Sanat: Violeta Parra (?) - Canzone popolare cilena / Canción popular Chilena / Chilean Folksong / Chanson populaire chilienne / Chilen kansanlaulu
Musica / Música / Music / Musique / Sävel: Melodia popolare cilena (?) / Melodía popular chilena / Chilean folk tune / Mélodie populaire chilienne / Chilen kansanmelodia
Incisione / Grabación / Recording / Enregistrement / Tallennus : Gabriela Pizarro (1932-1999), Canciones Campesinas [1982]

Secondo parecchi, La lechera sarebbe stata la prima canzone di contenuto sociale scritta da Violeta Parra; ma si tratta di una canzone quasi perduta, dalla storia complessa e incerta e con testimonianze differenti tra di loro.

Secondo la testimonianza del figlio di Violeta, Ángel Parra (in Mi nueva canción chilena. A lo pueblo lo que es del pueblo, Santiago, Catalonia, 2016) la canzone risalirebbe a quando... (continua)
Versión de cancioneros.com (v. Introducción)
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 13/2/2019 - 00:03
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Oihu-loreak

Oihu-loreak
2015
Phoenicoperus
Basalore gorriak oihu
(continua)
inviata da Dq82 12/2/2019 - 09:39
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Mediterraneo

Mediterraneo
2013
Apologia
Oggi è un giorno speciale: passi, nelle mie gambe c’erano tanti passi da scaricare; due fucili, ed ho avuto mira.
(continua)
inviata da Dq82 11/2/2019 - 22:26
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Lampedusa

Lampedusa
2016
L'attrape-rêves
Je pense à toi mon amour
(continua)
inviata da Dq82 11/2/2019 - 22:09
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Jag går med dej

Jag går med dej
Album: Nära dej (1994)
Text och musik (Lyrics and music): Björn Afzelius

Björn Afzelius wrote the following notes about "Jag går med dig" in his 95 Songs book:

"Skäms aldrig över att du trott på nåt gott, att du velat förbättre världen eller att du tänkt på andra än dej själv. Oavsett om det gick som du ville eller inte. De som borde skämms är de som inte gjort ett dugg för något annan – och som ändå klagar på dem som åtminstone försökt."

"Never be ashamed that you believed in something good, that you will better the world, or that you thought about others than yourself. In spite of whether it went as you wanted or not. Those who ought to be ashamed are those who didn’t do a thing for anyone else – and who still complained about those who at least tried."
Nu när världen är förändrad,
(continua)
inviata da Ceil Herman 11/2/2019 - 16:20
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Dov'è l'Italia

Dov'è l'Italia
Sanremo 2019
Nella serata dei duetti interpretata con Nada

Motta ha detto che si tratta in un certo senso di una canzone d'amore, ma anche di una canzone politica. Abbiamo letto il testo di Dov'è l'Italia e le dichiarazioni di Motta per capire i riferimenti e intendere a fondo le parole che il cantante ha deciso di dedicare a chi rischia la vita in mare nella speranza di salvarsi.

Il testo di Dov'è l'Italia, pur non essendo una classica canzone di denuncia, riesce con parole poetiche a suggerire una riflessione sui migranti, le loro storie e il loro smarrimento nella disperata ricerca di un porto sicuro.

Motta nelle interviste ci ha tenuto a specificare che Dov'è l'Italia non è una canzone politica, ma sociale. Non si tratta quindi di un J'accuse contro i governanti dell'oggi, ma di un richiamo per tutti i cittadini di questo paese, invitati a chiedersi dove siamo adesso, come ci poniamo... (continua)
Perché nascosto sono stato quasi sempre
(continua)
inviata da Dq82 8/2/2019 - 12:48
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I ragazzi stanno bene

I ragazzi stanno bene
Sanremo 2019
I Ragazzi Stanno bene 1994-2019
Nella serata con gli ospiti interpretata con Enrico Ruggeri e alla tromba Roy Paci

"'I Ragazzi stanno bene' è un rifiuto. È la non accettazione di certe storture che la società contemporanea ci regala e ci impone ogni giorno. A questa età, poter urlare: 'Non mi va!', diventa un fatto altamente liberatorio e alla fine, per chi vede le cose come noi, anche incoraggiante. Poterlo poi urlare davanti a milioni di italiani ogni sera, per almeno quattro sere, è il top", racconta la band formata da Pau, Drigo e Mac.
Tengo il passo sul mio tempo concentrato come un pugile
(continua)
inviata da Dq82 4/2/2019 - 15:03
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Inutile emigrare

Inutile emigrare
2018
Nuovo Cantacronache 4

L’urgenza di un Nuovo Cantacronache in questi tempi così svuotati di senso e bellezza è un fatto scontato.

Dal gruppo torinese che si proponeva di “evadere dall’evasione”, Igor Lampis raccoglie il testimone del rigore programmatico, del taglio narrativo, della versificazione incalzante in rima baciata, dell’osservazione acuta che si fa invettiva, tra sberleffo e dramma, declinando il tutto con un’attitudine punk che schiaffeggia in maniera provocatoria il belcanto, le buone maniere e qualsiasi deriva estetizzante per dire con schiettezza vino al vino e pane al pane.

Lampis narra con il piglio del cantastorie l’epopea sommersa della gente comune, quella che se la passa male, quella che si arrangia di lavoro in lavoro, vessata dall’opprimente assenza dello Stato. La sua è la voce del guastafeste che canta fuori dal coro: la voce di chi rifiuta l’omologazione,... (continua)
Statevene a casa noi non vi vogliamo
(continua)
inviata da Dq82 4/2/2019 - 13:18

La nostra lotta (La Cavigioli)

Operaie tessili della Cavigioli
Archivio Donata Pinti : …Questo canto mi fu dato dalle operaie tessili della Cavigioli nel Biellese, che lo composero sia per il testo che per la musica, durante l’occupazione della fabbrica nel giugno 1966
Da questa pagina
La Cavigioli è in lotta
(continua)
inviata da adriana 2/2/2019 - 17:05
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I Never Picked Cotton

I Never Picked Cotton
1970
I never picked cotton
(continua)
1/2/2019 - 03:29
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Come degli angeli che si perdono nei cieli

Come degli angeli che si perdono nei cieli
Bianchi, neri, bruni, gialli, siamo tutti uguali,
(continua)
inviata da adriana 31/1/2019 - 17:27

Andemo in Transilvania [Domani se imbarchemo]

anonimo
[ca 2a metà del XIX secolo]
[ab. 2nd half of 19th century]
Canto popolare triestino
A folksong from Trieste
Interpretata da / Performed by
Coro Pane e Guerra


Quando i "Rumeni" erano gli italiani
di Mirela Baciu, dal Blog cu două fet(z)e

Andemo in Transilvania
a menar la carioleta
che l'Italia povareta
no ga i bessi de pagar.
È davvero difficile da credere oggi, ma così canticchiava il ricco nord del Triveneto all’inizio del ‘900, quando la madrepatria italiana non aveva abbastanza soldi (“i bezzi”) per pagare gli stipendi e il sogno americano era costituito nientemeno che dalla Transilvania, in Romania!

L’Italia, si sa, è spesso terra dalla memoria corta e la locuzione di Cicerone “historia magistra vitae” non accompagna sempre un popolo nella sua memoria collettiva. Gli stranieri vengono a “rubare” lavoro, portano delinquenza, “invadono” le città… eppure non molto tempo fa... (continua)
Andemo in Transilvania
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 25/1/2019 - 09:30
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New York 1911

New York 1911
2018
Gardè

feat. Elisa Tartabini

Parlare della contemporaneità attingendo a storie del passato: è il caso di New York 1911, brano che riferendosi al tragico incendio della fabbrica Triangle di New York – un incidente industriale che causò la morte di 123 donne e 23 uomini – affronta insieme le tematiche dell’emancipazione femminile e della sicurezza sui luoghi di lavoro.
ilflaneur.it
Non c’erano più nuvole sopra New York
(continua)
inviata da Dq82 21/1/2019 - 17:35
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Gardè

Gardè
2018
Gardè

L’attualità sociale e politica emerge ancor più in Gardè, canzone dedicata da Danilo Sacco al sindaco Mimmo Lucano quale “esempio concreto di solidarietà e di militanza sociale”, un brano che parla in maniera diretta di immigrazione, sbarchi e pregiudizio nei confronti di chi è costretto a cercare un futuro lontano dalla propria terra d’origine
ilflaneur.it
Gardé, gardé, gardé, gardé
(continua)
inviata da Dq82 21/1/2019 - 17:26
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Balas y Fronteras + Hidden Track

Balas y Fronteras + Hidden Track
Album La Estanquera de Saigón (2014)
testo e commento da Genius

El último tema del álbum lleva consigo un extra llamado Hidden Track, probablemente una de las canciones más potentes del disco.

Balas y fronteras trata la crisis humanitaria que han sufrido cientos de miles de refugiados sirios, libios, irakies, afghanos y de otras tantas zonas del mundo. Particularmente, se critica la actuación criminal del Estado Español con los CIE’s y el asesinato por parte de la Guardia Civil al menos 10 personas en las costas de Ceuta.


La dignita dell'Europa muore ogni giorno nelle acque del Mediterraneo.. Lo vediamo anche in questi giorni.
[Intro]
(continua)
20/1/2019 - 22:57
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Stranieri

Stranieri
Musica di PAOLO SERAZZI 

E questa (non solo io lo dico) è una delle canzoni più belle del nostro Fantabosco. È stata scritta per la puntata della Melevisione "LO STRANIERO", andata in onda il 3 febbraio 2010, dove si narrava e cantava di paura e disprezzo per chi viene da terre lontane. 
PRINCIPESSA 
(continua)
inviata da Dq82 + adriana 20/1/2019 - 19:09
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Nta sta varca

Nta sta varca
2015
Duepuntozero

Il difficile viaggio di una barca abbandonata al mare in tempesta ed il punto di vista di un prete colluso, di uno scafista e di tanti migranti: di questo parla la canzone”Nta sta varca”, del giovane collettivo reggae siciliano, gli Shakalab. Le drammatiche scene, a cui purtroppo siamo abituati, che ritraggono tantissimi profughi ammassati come delle bestie nei barconi che veleggiano per il mar Mediterraneo, sono incastonate in un muro di note incalzanti. Speranza e paura. Gli Shakalab scrivono su facebook « A noi piacerebbe scrivere solamente di quanto sia bello il mare e il canale di Sicilia, ma non è così e non lo sarà mai finché anche un solo uomo perderà la vita per attraversarlo nella speranza di una vita migliore.»
per giorni. Può una canzone contemporaneamente avere un valore musicale ed artistico elevato e rilasciare come per eredità un messaggio forte e chiaro?... (continua)
E niatri semu ccà
(continua)
inviata da Dq82 20/1/2019 - 18:39
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Au feu rouge

Au feu rouge
[2018]

Album :PLAN B DELUXE
Heureusement je n'ai pas d'enfant se dit Yana très souvent
(continua)
inviata da adriana 20/1/2019 - 11:04
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Mare Nostro

Mare Nostro
[2017]
Album :A/R Canzoni da viaggio
"Com’è profondo il mare non l’avevo mai notato
(continua)
inviata da adriana 20/1/2019 - 08:17
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Jungle, frontiere chiuse

Jungle, frontiere chiuse
[2017]

Album : Senza rete

Il dramma dei profughi bloccati nel cuore dell'Europa da muri sempre più alti e frontiere sempre più rigide. Accampati in tende nel fango d'estate e nella neve d'inverno. Famiglie con bambini piccolissimi tentano una sopravvivenza estrema senza abbandonare il sogno di ricongiungersi con i familiari in Inghilterra o Germania. E' Londra la meta più desiderata. E cosi sui muri dei container scrivono le loro cartoline virtuali sperando in una "London calling" che però non arriverà mai.
Bambole sulla balconata, sui rami fiori di cartone.
(continua)
inviata da adriana 19/1/2019 - 18:09
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U piscaturi

U piscaturi
2018
Un posto vero

feat. Carmen Consoli

U' Piscaturi tratta il tema dell'immigrazione: la narrazione in dialetto in qualche modo è più forte rispetto a quello che avrei potuto dare cantando in italiano. La canzone nasce durante il tour in Spagna dello scorso anno, e la musica andalusa ha aiutato a buttare giù questa canzone. E il tema dei migranti è nato quando ho letto un articolo di giornale, che definiva i morti del Mediterraneo "una strage silenziosa". E Carmen (Consoli), essendo anche lei siciliana, come me ha a cuore questo tema. E la sua voce si sposava perfettamente con la narrazione della canzone. La forza del brano è il racconto del pescatore, che al posto di trovare nelle sue reti i pesci trova i cadaveri
Leggo
Amuri si sapissi chi duluri
(continua)
inviata da Dq82 19/1/2019 - 15:49
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Damasco

Damasco
[2018]

Album:Klondike

È un canto universale di amore verso la propria terra, un continuum che ci rende tutti uguali di fronte al cambiamento. Mi sono immaginato il silenzio lontano dalle bombe, lontano dal caos del lavoro, lontano da tutto. Il silenzio del mare aperto come colonna sonora di una malinconia incessante. Questa canzone vuole essere un atto di empatia verso tutti coloro che devono partire, sia che si tratti di profughi sia che si tratti di studenti, di lavoratori, che dal sud vanno verso il nord, sempre più a nord. In quel nord del mondo che non finisce mai.
Dalla pagina facebook dell'artista
Sarò tuo Dio lo scirocco disceso nel tempio l'eco del lampo nel buio che esplode,
(continua)
inviata da adriana 18/1/2019 - 18:38
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Carta straccia

Carta straccia
Testo e musica di Francesco Cavuoto

"Carta straccia" è un nostro brano che parla del lavoro, anzi del "non lavoro". Parla dello sfruttamento e della conseguente perdita di dignità di chi, pur di andare avanti, deve sottostare a qualsiasi tipo di angherie. Parla del non futuro dei giovani, di quelli delusi che non inseguono più il famoso pezzo di carta, ormai da tempo diventato solo "straccia" e invece di ribellarsi, stanno lì seduti a guardare, sognando di diventare "grandi cuochi" o essere protagonisti in uno degli innumerevoli Talent Tv.
E che te pare 'uè campamm' malamente
(continua)
inviata da Francesco Cavuoto 14/1/2019 - 17:22
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Sopra il tetto del comune

Sopra il tetto del comune
VINCITORE
Premio Musicultura Città di Recanati
XXV Ed. - 2014

Un’intensa canzone-manifesto di disagio e di denuncia, senza populismi.
Sono un operaio sopra al tetto del comune
(continua)
inviata da Dq82 14/1/2019 - 13:28
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Amir

Amir
FINALISTA Premio Musicultura Città di Recanati
XXVI Ed. - 2015

La sofferenza e le speranze di chi è fuggito alla guerra sono il sale di una dolce, antiretorica canzone.
Ti comprerò una rosa
(continua)
inviata da Dq82 14/1/2019 - 13:24
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Kämpens väg

Kämpens väg
[1979]
Text och musik / Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Dan Berglund
Album / Albumi: Den stora maskeraden

Attenzione. Maneggiare con cura. Questa canzone compie quarant'anni. Di canzoni così non se ne fanno più, e da tempo. Ha quarant'anni, ma potrebbe averne centoquaranta, o essere stata cantata durante qualche Germinale tradotta in francese da Émile Zola mentre le mogli dei minatori in sciopero strappano il cazzo al droghiere affamatore caduto dal tetto. Vi si enunciano, traversando nientemeno che l'intera storia dell'Umanità in forma epica, concetti che sono stati dichiarati ufficialmente morti, e anche peggio che morti: falliti. Lo stesso suo autore, il finlandese di lingua svedese Dan Berglund, dopo poco si disimpegnò totalmente e vendette persino la sua chitarra, deciso a non scrivere e a non cantare più nulla. Noialtri, invece, ricuperiamo... (continua)
Öde låg landet – landet av stenar
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 11/1/2019 - 12:26
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La città vecchia

La città vecchia
[1965]
Parole / Lyrics / Paroles / Sanat: Fabrizio De André
Musica / Music / Musique / Sävel: Elvio Monti
Singolo / Single: La città vecchia / Delitto di paese (L'assassinat)
Karim, KN 209; ristampa 1971: Roman Record Company, RN 026
Album / Albumi: Canzoni [1974]

A ritmo di mazurca, De André racconta frammenti di vita di quello strano popolo dimenticato che vive presso le aree più malfamate della zona del porto di Genova, «nei quartieri dove il Sole del buon Dio non dà i suoi raggi». Si tratta di personaggi cari al cantautore: vecchi ubriachi che sfogano i loro dispiaceri nel vino, prostitute e loro clienti (che di giorno le insultano e di notte le frequentano), ladri, assassini e «il tipo strano, quello che ha venduto per tremila lire sua madre a un nano».

«"Io credo che gli uomini agiscano certe volte indipendentemente dalla loro volontà. Certi atteggiamenti, certi comportamenti... (continua)
Nei quartieri dove il sole del buon Dio non dà i suoi raggi
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 10/1/2019 - 23:42
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The I.C.I. Song (the Chemical Worker's Song)

The I.C.I. Song (the Chemical Worker's Song)
The poor safety and health conditions workers endured in the chemical industry are the theme of "The ICI Song", also known as 
"The Chemical Worker's Song" and "Process Man".  The song was written and recorded in 1964 by Ron Angel in Cleveland, UK, an 
area known for its chemical industry.
Recorded a few years ago by the Canadian group, Great Big Sea on their album "Up". Lorre Wyatt recorded it on his Roots and Branches for Folk-Legacy. Recorded also by The Young'uns
A process man am I and I'm telling you no lie.
(continua)
inviata da Dq82 8/1/2019 - 09:42
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Migrant

Migrant
(2015)

Canzone inedita che Salvatore Adamo, figlio di emigranti italiani in Belgio, ha dedicato ai migranti di oggi. Presentata al Premio Tenco.


Da emigrante, cosa pensa del fenomeno delle migrazioni di oggi?

«Ho scritto una canzone tre anni fa Migrant ed avevo avevo intenzione di inciderla con dei colleghi, ma non se ne è fatto nulla. È un tema che mi tocca moltissimo, perché io son figlio di migrante. Mio padre fuggiva la miseria, ma qui c’è gente che fugge anche dalla morte e dal pericolo. Non pretendo che un Paese prenda sulle spalle tutta la miseria del mondo, ma che almeno abbia la considerazione minima per l’umanità. Io manifesterei per convincere l’Europa, come continente unito, a prendersi le sue responsabilità e ogni Paese a ricevere una quota di migranti. Arriviamo tutti da qualche altra parte. Io mi ero anche impegnato qualche anno fa con i “sans papier”, perché mi ricordavo di quell’algerino amico mio che avevano arrestato come un mascalzone».

intervista ad Avvenire
Migrant,
(continua)
2/1/2019 - 11:31
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Alba meccanica

Alba meccanica
[1977]
Nell'album "Disoccupate le strade dai sogni"
Testo trovato nel volume "Ma non è una malattia - Canzoni e movimento giovanile", a cura di Romano Madera, Savelli editore, 1978.
L'alba s'inventa una ruota a Torino
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/1/2019 - 20:46
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El baile del Koyyaruna

El baile del Koyyaruna
[2018]

Album : El mito de la pérgola (Pascuala Ilabaca y Fauna)

Esta canción está dedicada a tantas personas que abandonan su lugar natal, su familia para buscar un trabajo. Esta poesía quiere recordarles que pueden abandonar un territorio geográfico, pero su origen, su mito, estará con ellos donde ellos estén.
En el video, el Kkoyaruna (minero en lengua quechua), es acompañado por un carnaval en el camino hacia la mina, los enmascarados danzantes y músicos, le recordamos que a través del rito del Carnaval puede depurar la degradación del trabajo y conectarse con su raíz. La grabación cuenta con queridos amigos invitados; Freddy Torrealba (charango), Alex Johnson (quena) y Francisca Vilches (trombón). El video fue grabado junto a la comparsa ̈La Gritona ̈ en el Aeródromo de Olmué , bajo la antigua mina del Cerro la Campana. Realización : Pablo Miranda Dinamarca
Dalla pagina youtube dell'artista
Mi mino-minoría
(continua)
inviata da adriana 31/12/2018 - 09:48
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Classe borghese

Classe borghese
2018
La febbre incendiaria

Liberamente tratto dal romanzo "La Storia" di Elsa Morante
Marco Cantini: voce e chitarra acustica
Nicola Pecci: voce
Francesco "Fry" Moneti (Modena City Ramblers): violino
Riccardo Galardini: chitarre elettrica e acustica
Lorenzo Forti: basso elettrico
Fabrizio Morganti: batteria
Lele Fontana: hammond
Gianfilippo Boni: piano
Claudio Giovagnoli: sax tenore

Classe Borghese (con Nicola Pecci) torna a toni drammatici, con un inizio tranquillo a livello di suoni e un climax drammatico inevitabile. Il personaggio centrale, così come nella precedente Classe operaia, è Davide Segre.

È il racconto di una delle prime ferite di Davide Segre, che segnerà per sempre la sua esistenza con l’inizio dell’odio nei confronti della propria famiglia. A soli 11 anni prende coscienza di far parte di una classe, quella borghese, che definisce teppa del mondo al cospetto... (continua)
Davide ha un ricordo:
(continua)
inviata da DQ82 29/12/2018 - 16:39
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Fughe

Fughe
2018
Il coraggio della rivoluzione
Laura, presto, andiamo! Che la vita corre in fretta, non c’è tempo, stiamo andando alla rovina
(continua)
27/12/2018 - 16:02
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Un posto nuovo

Un posto nuovo
2018
Il coraggio della rivoluzione
I voucher, i progetti
(continua)
27/12/2018 - 15:59
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Ohè Nico' (Canto dei pescatori di corallo)

anonimo
Ohè Nico' (Canto dei pescatori di corallo)
[+1875]
Canzone popolare siciliana
A folksong from Sicily
Chanson populaire sicilienne
Sisilian kansanlaulu



Mimmo Mòllica: VINNI CU VINNI
"Ethno Folk Italia Gli Anni '70" - The Universal Music Collection, 2010 - 6 × CD, Compilation, Remastered,
0602527475271

Canto dei pescatori di corallo. I pescatori in alto mare virano girando l’argano, cantando in cadenza. Ohè, Nico’, ohè, Nico’, metti corallo rosso nella bascula. E il corallo che affiora dal fondo del mare riempie gli occhi di bellezza, il cuore di speranza e la bilancia di denaro.
Ohè Nico’, canto dei pescatori di corallo, è comune ai marinai del trapanese, in Sicilia, e napoletani. La stessa struttura del canto, così come il lessico, mirabilmente ne risentono.
Tra il 1875 e il 1880, la scoperta di rigogliosi banchi di corallo nel mare di Sciacca e di Trapani attrasse una moltitudine di barche provenienti da Napoli (in... (continua)
Ohè, Nico’, ohè, Nico’
(continua)
inviata da Mimì 25/12/2018 - 11:26
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Non mi scorderò di te

Non mi scorderò di te
[2018]

Canzone della Banda POPolare dell'Emilia Rossa & Massimo Ovo Gilioli dedicata a Giuseppe, Rosario, Bruno, Antonio, Rocco, Angelo e Roberto, operai morti ammazzati nella strage avvenuta alla Thyssenkrupp di Torino nella notte tra il 5 e il 6 dicembre 2007.

Perchè il genocidio di lavoratori che ogni anno avviene nelle nostre fabbriche non sia taciuto e non resti impunito!
Trionfi la giustizia proletaria!

2020
La goccia e la tempesta
Volevo dirti tante cose ancora
(continua)
inviata da adriana 22/12/2018 - 11:54
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Costellacion

Costellacion
2018
Occitan

“Costellacion” racconta delle traversate a bordo di barconi, del Mediterraneo e dei sogni infranti su ritmi nordici, che richiamano circoli circassiani e chapelloise, e diventano afro-celtici grazie agli arrangiamenti ritmici percussivi di Luca Rigoni.
Vèrs lo nòrd partem 
(continua)
inviata da Dq82 21/12/2018 - 15:28
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Benim adım dertli dolap

Benim adım dertli dolap
[XIII - XIV sec. / 13th - 14th Century / 13ème - 14ème siècle]
Şarkı sözleri ve müzik / Parole e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Yunus Emre (1240-1320)
Musica / Music / Musique / Sävel: Özgür Baba & al.

La macchina che soffre (Incl. Scuse a Krzysiek Wrona)

Sì, le include le scuse a Krzysiek Wrona, ma per l’appunto parto proprio da queste. “RV” ha dei gravi difetti, e uno di questi è, a volte, un’enorme supponenza. Così, quanto Krzysiek Wrona aveva inserito questo antico canto turco, dovuto a colui che è probabilmente il più grande poeta medievale di quel paese, gli avevo dato un’occhiata distratta e lo avevo infilato negli “Extra” senza nemmeno passare dal via. Così facendo, non solo avevo dimostrato supponenza e superficialità (“sont deux choses qui vont très bien ensemble”), ma avevo anche privato il sito non solo di un gioiello, ma anche di un componimento... (continua)
Dolap niçin inilersin?
(continua)
inviata da Krzysiek 21/12/2018 - 00:20
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Perché gli va

Perché gli va
2018
Musica di Fela Kuti
Testo di Giorgia Meloni e Lorenzo Cherubini

Giorgia Meloni diventa "paroliera" per Jovanotti. Suo malgrado. E' successo nel corso del programma "Propaganda Live", su La7, dove il cantautore romano ha messo in musica l'ultimo video pubblicato su Facebook dalla leader di Fratelli D'Italia, durante il quale si scagliava contro il Global Compact. Il primo a fare di questo video messaggio una hit musicale era stato Fabio Celenza, sempre nel corso dello show di La7 Il Global Compact for Migration è un documento che definisce le linee guida da seguire per la gestione dell'immigrazione e dell'accoglienza dei richiedenti asilo, basandosi su studi e considerazioni di studiosi e operatori del settore.
lastampa.it

Non credo che il Global Compact serva a granché, rischia di restare una delle tante dichiarazioni di intenti prive di risultati che vengono firmate dai governi,... (continua)
Oh Giorgia, oh Giorgia
(continua)
inviata da Dq82 16/12/2018 - 17:22
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Antonio Vendramin

Antonio Vendramin
[Anni '70]
Parole di Renato Scagliola (1941-2018), giornalista, scrittore e musicista
Musica di Pietro Marchisio e dei Cantambanchi
(NB. Ho trascritto il testo all'ascolto, senza saper nè il veneto nè il piemontese... se qualcuno avesse la pazienza di verificare... grazie! Ndr)

La ballata di Antonio Vendramin, cavallo di battaglia dei Cantambanchi, storico gruppo del folk italiano, è stata scritta negli ormai lontani anni 70 da Renato Scagliola, giornalista e cantambanco d.o.c. 
La musica è di Piero Marchisio, per un breve tratto cantambanco. 
La registrazione degli anni 80, è arricchita dalla presenza di Sergio Balestracci, maestro di musica antica, la cui partecipazione straordinaria rende questa versione unica e preziosa.
In tanti ricordano ancora la triste e dolorosa storia di Antonio Vendramin, mille volte cantata in giro per il Piemonte e oltre confine, quando i Cantambanchi si... (continua)
Quando go cominziato a tribolare
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/12/2018 - 14:47
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InMediataMente

InMediataMente
(2007)

Album: InMediataMente
Sento troppe voci che invocano un po' più di stabilità, debilita
(continua)
16/12/2018 - 12:46
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Onda callejera

Onda callejera
[2005]
Scritta da David Hidalgo e William Garcia
In "Chávez Ravine", concept album di Ry Cooder interamente dedicato alla storia dell'omonimo barrio latino di Los Angeles, che nei primi anni 60, dopo anni di battaglie e mobilitazioni dei suoi abitanti, venne raso al suolo per fare spazio allo stadio della squadra di baseball dei Dodgers.

"Ravine" significa "gola, burrone". Tal Julian Chavez del New Mexico fu il primo proprietario di quei terreni alla periferia nord di Los Angeles. Nell'800 le baracche di Chávez Ravine ospitavano i poveracci colpiti dalle epidemie di vaiolo, più tardi vi si insediarono altri poveracci, migranti da Messico e centro America, che non trovavano accoglienza in altri quartieri della metropoli.

Nei primi decenni del 900 Chávez Ravine divenne un vero e proprio quartiere, per quanto degradato, costituito in tre comunità, La Loma, Palo Verde e Bishop. Alla fine... (continua)
Era la medianoche
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/12/2018 - 21:28
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Sotto il cielo dell'ILVA

Sotto il cielo dell'ILVA
(2015)

Album: Così in cielo così in terra

Solo una canzone di amore e di speranza o molto di più? A volte quello che non viene detto ma solo suggerito arriva al cuore in maniera più efficace di tante denunce dirette. Due ragazzi che scappano da Taranto, città in cui si continua a vivere all'ombra della minaccia ecologica dell'ILVA con il suo corollario di malattie, di ricatti occupazionali, di fughe e di ritorni.

L’idea della canzone è nata durante un tour. Il testo è stato scritto e revisionato passando da una città all’altra, in treno, in Autogrill, subendo nel corso del tempo diverse variazioni: “La parola ‘Rovina’ in origine era ‘Eroina’, e il titolo invece che ‘Sotto il cielo dell’Ilva’ era ‘Amore ai tempi dell’Ilva’”.

Parole che, per i motivi che le hanno ispirate, hanno avuto una gestazione difficile: “Sotto il cielo dell’Ilva” ci spiega Una, “è la trasformazione della sofferenza... (continua)
Ti ricordi quella notte sulla spiaggia
(continua)
inviata da Lorenzo Masetti 12/12/2018 - 22:41
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Classe operaia

Classe operaia
2018
La febbre incendiaria

Liberamente tratto dal romanzo "La Storia" di Elsa Morante
Marco Cantini: voce e chitarra acustica
Tiziano Mazzoni: voce
Francesco "Fry" Moneti (Modena City Ramblers): violino
Riccardo Galardini: chitarre elettrica e acustica
Lorenzo Forti: basso elettrico
Fabrizio Morganti: batteria
Lele Fontana: hammond
Gianfilippo Boni: piano
Claudio Giovagnoli: sax tenore

Il disco è un concept album ispirato da "La Storia" di Elsa Morante, che narra la vita della maestra ebrea Ida Rambundo e dei suoi due figli durante e dopo la seconda guerra mondiale.

In “Classe operaia” il protagonista è Davide Segre, appartenente alla classe borghese che decide di farsi assumere temporaneamente in una fabbrica per conoscere le condizioni di schiavitù degli operai.
«Davide è un idealista. Crede nei propri ideali e li persegue a costo della sua stessa vita. Rinnega la propria... (continua)
Nacque dentro a un vizio sociale
(continua)
inviata da Dq82 11/12/2018 - 11:18
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L'Algérien

L'Algérien
L’Algérien

Chanson française – L’Algérien – Patrick Font – 1972


Dialogue Maïeutique

La guerre d’Algérie est déjà de l’Histoire ancienne, presqu’aussi ancienne dans la mémoire des gens d’aujourd’hui que les guerres mondiales, déclare Marco Valdo M.I.

Oui, dit Lucien l’âne, elle date de plus d’un demi-siècle. C’est déjà un bon bout de temps.

Imagine Lucien l’âne mon ami que sur les 42 000 000 d’Algériens actuellement en Algérie, seuls les gens de plus de 60 ans, soit environ 5 % auront vécu durant cette guerre et plus de la moitié de la population a moins de 30 ans. Cependant, sauf peut-être pour de vieux Pieds-Noirs ou de vieux harkis ou les vieux d’Algérie, elle ne fait plus l’actualité, même si le FLN (Front de Libération Nationale) est encore toujours au pouvoir ; mais, il a perdu l’aura qu’il avait vers 1960, au moment de l’indépendance.

En effet, dit Lucien l’âne, l’Algérie n’est... (continua)
Depuis que tu es reparti
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 6/12/2018 - 20:50
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La ninna nanna del piccolo borghese

La ninna nanna del piccolo borghese
[1976]
Album “Dietro le sbarre”

Parole e musica di Giampiero Alloisio e Gianni Martini
Testo trovato su La Brigata Lolli
Hai spento già la luce e sotto le lenzuola di lino ricamato
(continua)
inviata da Dq82 29/11/2018 - 10:01
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Ehi Capitano

Ehi Capitano
2018
Testo di Jacopo Fo
Musica di Erriquez


Perché tutti vogliono salvare queste profughe?
La storia di un gruppo di immigrate fortunate arrivate sulle coste italiane.

CON LA NUOVA CANZONE DELLA BANDABARDO’!!!

Come possiamo parlare alle persone che sono convinte che il primo problema dell’Italia siano i profughi extracomunitari neri?
Hai voglia a dirgli che forse la nostra emergenza sono le mafie, la burocrazia, la lentezza della giustizia, la corruzione e la stupidità. Hanno la mente chiusa come il cuore. Basta leggere certi post che inondano lo spazio dei commenti agli articoli che forniscono numeri indiscutibili e che fanno appello alla solidarietà umana e al buon senso.

Per cercare di sciogliere i blocchi emotivi che stanno dietro questa cultura della paura non ci resta che usare l’antica arma del ribaltone comico e smascherare così il razzismo, a volte inconscio, che alimenta... (continua)
Oh capitano c'è un gommone in mezzo al mare
(continua)
inviata da Dq82 26/11/2018 - 20:15
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La Fábrica

La Fábrica
(2018)
Game over
No te puedes quejar
(continua)
inviata da Dq82 23/11/2018 - 11:06
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Lampedusa

Lampedusa
(2015)
Album: Alles Draait
Testo di Ilja Leonard Pfeijffer
Musica di Ellen Ten Damme
De gouden zon scheen op de rode aarde, de hele wereld feestte, jij had pech
(continua)
21/11/2018 - 13:02
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Norman

Norman
2012

Album: Auff!!

La canzone fa riferimento al fatto di cronaca accaduto all'Università di Palermo il 13 settembre 2010 quando Norman Zarcone, dottorando in filosofia, si suicidò gettandosì dal settimo piano dell'edificio.

“Norman/Primavera a Praga/il fuoco di Jan Palach te lo ricordi?” chiede la voce narrante a Norman Zarcone, nell’omonima “Norman”. Zarcone è, o meglio era, un giovane ricercatore universitario di 27 anni, morto suicida nel 2010 come Palach, non dandosi fuoco bensì gettandosi dal settimo piano dell’Università di Lettere e Filosofia di Palermo. Fu il suo modo di protestare, di scuotere un sistema marcio dominato dalle baronie. Un gesto per niente fine a sé stesso, come quello di Palach che provò a scuotere i suoi connazionali. “Poiché i nostri popoli sono sull’orlo della disperazione e della rassegnazione, abbiamo deciso di esprimere la nostra protesta e di scuotere la... (continua)
Dottorando in filosofia
(continua)
19/11/2018 - 21:52
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Electronic Plantation

Electronic Plantation
(1999)

Una delle due canzoni originali presentate dal supergruppo No W.T.O. Combo durante le proteste contro il W.T.O. a Seattle. Poi ripresa da Jello Biafra & the Guantanamo School of Medicine
Ya-Ha-Ha
(continua)
18/11/2018 - 19:03

Partenza e vita dei Maremmani

anonimo
Testo reperito in questa pagina
Un saluto mi parte dal mio cuore
(continua)
inviata da adriana 17/11/2018 - 17:41

Dall’Italia Mafalda partiva

Dall’Italia Mafalda partiva
Probabilmente sulla stessa aria de Il tragico naufragio del vapore Sirio

Il testo si riferisce al naufragio del transatlantico "Principessa Mafalda", avvenuto il quindici ottobre 1927 a ottanta miglia dalle coste del Brasile, a causa di una falla. Per 19 anni la nave trasportò migliaia di lavoratori stipati in angusti spazi e centinaia di benestanti verso il Nuovo Mondo. Il disastro, annunciato più volte dagli addetti ai lavori a causa delle cattive condizioni della nave, causò la morte di 314 persone ed ebbe grande eco sulla stampa internazionale.
Da :MUCGT - Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina
Dall'Italia Mafalda partiva
(continua)
inviata da adriana 17/11/2018 - 16:55
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Arcobaleno di pace (Là sulla risaia è nato un bel mattino)

Arcobaleno di pace (Là sulla risaia è nato un bel mattino)
[1960]
Scritta da Pietro Besate e sempre interpretata dal Coro delle Mondine di Trino Vercellese
Nel volume intitolato “Senti le rane che cantano: canzoni e vissuti popolari della risaia”, di Franco Castelli, Emilio Jona e Alberto Lovatto, Donzelli editore, 2005.
Là sulla risaia è nato un bel mattino
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/11/2018 - 14:58
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Rosso Malpelo

Rosso Malpelo
2015
Disciplina Sperimentale EP

Brano tratto dal primo Ep di Nasta Mc al secolo Marco Anastasio, ora più noto come Anastasio di XFactor.
Non è questo il luogo per discutere dei talent. Ogni tanto esce anche qualche bravo artista. Questo EP è stato inciso anni fa, a soli 18 anni.

Rosso Malpelo è una novella di Giovanni Verga, che narra di un ragazzo che lavora in una cava di rena rossa.
Lo chiamavano Malpelo, il tale di cui oggi scrivo
(continua)
inviata da Dq82 16/11/2018 - 13:48
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Banan

Banan
[2018]
Parole e musica di Jacek Kleyff
Jacek Kleyff chitarra + metronomo, registrato su dittafono.
Il testo trascritto ad orecchio da YT.

inedito
Rośnie banan, rośnie
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 16/11/2018 - 01:17

La galleria del Sempione

anonimo
La galleria del Sempione
[fine 800/inizio 900]
Trovo questo brano come cantato dal Coro Valdossola in un concerto del 2010 per le celebrazioni del 150° anniversario dell'unità d'Italia.

Le prime tre strofe risalgono agli anni della costruzione del tunnel del Sempione, tra il 1898 ed il 1905, anno della sua inaugurazione. Si veda al proposito Un dì di maggio alle undici di notte. Ma l'ultima strofa è un'aggiunta posteriore, facendo riferimento alle battaglie sul Grappa (novembre 1917 e ottobre 1918) nel corso della Grande Guerra.

Morti in pace di lavoro, morti in guerra di mitraglia... non credo che allora molte vedovelle abbiano poi potuto consolarsi...
La Galleria del Sempione l'è la rovina della gioventù,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/11/2018 - 21:40

America

anonimo
Testo reperito in questa pagina
Nell’America che siamo arrivati
(continua)
inviata da adriana 15/11/2018 - 19:41
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L'Emigrante

anonimo
Testo reperito in questa pagina
Io son partito una sera al chiaro di luna
(continua)
inviata da adriana 15/11/2018 - 19:12

I frà 'd San Bernardin

anonimo
I frà 'd San Bernardin
[1917]
Testo piemontese risalente alla Rivolta del Pane di Torino, 21-24 agosto 1917
Nel volume "Al rombo del cannon: Grande Guerra e canto popolare", di Franco Castelli, Emilio Jona e Alberto Lovatto, Neri Pozza editore.

Sull'insurrezione operaia di Torino del 1917 contro la guerra e contro la fame si veda Prendi il fucile e gettalo per terra (Gran Dio del cielo).
Qui basti ricordare che le due strofette in piemontese si riferiscono ad un episodio contestuale a quella rivolta, quando il 23 agosto la gente assalì, saccheggiò e bruciò il convento e la chiesa di San Bernardino nel quartiere Borgo San Paolo. Ciò avvenne perchè solo qualche tempo prima i frati avevano brutalmente malmenato, e forse seviziato, alcuni ragazzini che si erano introdotti nell'orto del convento per rubare della frutta...

Questo il racconto da "Storia di Torino operaia e socialista", di Paolo Spriano, 1972, p.... (continua)
I frà 'd San Bernardin
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/11/2018 - 17:37

Ma parliamo dunque di questi imboscati

anonimo
Ma parliamo dunque di questi imboscati
[1914-18]
Un canto raccolto negli anni 60 a Novara e ad Arzignano (VI), presente nel volume "E non mai più la guerra", di Cesare Bermani e Antonella De Palma, pubblicato dalla Società di mutuo soccorso Ernesto de Martino nel 2015

Riportato anche in "Al rombo del cannon: Grande Guerra e canto popolare", di Franco Castelli, Emilio Jona e Alberto Lovatto, Neri Pozza editore.

Nella propaganda ufficiale la figura dell'imboscato era assimilata a quella del disertore, traditori della patria. Già nelle trincee il sentimento era diverso, che gli imboscati erano gli ufficiali nelle retrovie e i signori e i ministri che tiravano i fili della guerra stando a casa "con le loro mogli sui letti di lana", come recita un'altra strofetta di quel periodo. Ma qui la coscienza di classe e insieme la lucida consapevolezza che un lavoratore non può che essere contro la guerra trasformano l'operaio/imboscato... (continua)
Ma parliamo dunque di questi imboscati
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/11/2018 - 21:06
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Di mamme ce n'è una sola

Di mamme ce n'è una sola
[1973]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Francesco Guccini
Album: Opera Buffa

Una canzone serissima.
Profonda riflessione dell' Anonimo Toscano del XXI Secolo.

Devo confessare, poi che ho avuto anch'io, veramente, un periodo in cui da...insomma, da uno che pensava che Opera Buffa di Guccini Francesco fu Ferruccio, anno 1973, fosse un album di canzoni “goliardiche” o roba del genere, un divertissement che tale Pier Farri spinse il barbuto modenese a incidere con le canzoni più o meno improvvisate alla famosa & felsinea Osteria delle Dame (anche se in parte furono registrate al Folkstudio di Roma, e una, il Bello, era stata affidata tre anni prima nientemeno che a Lando Buzzanca). Niente di più errato, come il tempo ha dimostrato ampiamente. Altro che goliardia, altro che improvvisazione, altro che divertissement, altro che osterie: queste sono... (continua)
Devo confessare, poi che ho avuto anch'io, veramente, un periodo in cui da... da bello di balera, cioè, non ero molto bello, in realtà, no, allora, mi ricordo, con... con agghiacciante terrore, che circolavo con una giacca di jersey blu con dei risvoltini azzurri, qui, filettati, occhiale nero e cravatta rossa con i titoli dei giornali in cima, che è una cosa... Giuro. Giuro, ho fatto anche questo, ho fatto anche questo. Ero molto giovane, però, e... no, da questo periodo però viene tutta la mia conoscenza di canzoni di... direi, d'epoca. E anch'io ho concepito un certo periodo in cui ho scritto canzoni di questo genere. E' stata una specie di crisi, no? E una di queste è una canzone che... così, direi, risolve un annoso problema, cioè quello che riguarda la mamma...
Come una capinera,
S... (continua)
inviata da L'Anonimo Toscano del XXI secolo 11/11/2018 - 22:14
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Fiat voluntas FIAT

Fiat voluntas FIAT
[2012]
Scritta da Mario Incudine, Mario Saroglia e Giuseppe “Pippo” Rinaldi (Kaballà).
Nell'album "Italia talìa"
Avanti populu senza riscossa
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/11/2018 - 20:31
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Escusè muà pur mon franzè

Escusè muà pur mon franzè
[2012]
Scritta da Mario Incudine e Mario Saroglia.
Nell'album "Italia talìa"

Canzone d'amore ad una donna belga, che un minatore siciliano ha abbandonata per far ritorno a casa sua, inseguito dai fantasmi dei suoi compagni morti nelle viscere di Marcinelle, e lui unico sopravvissuto...
Ma sher Luise
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/11/2018 - 20:16
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I bambini del mare

I bambini del mare
Ho ripreso il testo da questa pagina
I bambini del mare hanno gli occhi di conchiglia,
(continua)
inviata da Silva 4/11/2018 - 14:02
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Gånglåt från Sörgården

Gånglåt från Sörgården
[1990]
Text och musik/Lyrics and music: Björn Afzelius
Album: Tusen Bitar

Björn Afzelius wrote the following notes in his 95 Sånger (95 Songs) book:

"Sången skrevs vid Berlinmurens fall. Allt skulle bli så bra, om bara nyliberlismen fick härja fritt. Det blev inte så. Klassklyftorna, korruptionen och brottsligheten i Östeuropa blev snabbt långt värre än i Väst. Och nu stänger vi snart ute dem som vi unnade ett liv i frihet - Östeuropéerna. Annars tar de kanske våra jobb, säjer vi"

"The song was written during the fall of the Berlin Wall. Everything would be good, if only the neoliberalism was allowed to prevail. It did not happen. Class fissures, corruption and crime in Eastern Europe soon became far worse than in the west, And now we soon close out those who we begrudged a life in freedom - Eastern Europeans. Otherwise they may take our jobs, we say."
Världen är inte längre sej lik,
(continua)
inviata da Ceil Herman 4/11/2018 - 05:30
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The Ballad of John Henry

The Ballad of John Henry
Who killed John Henry, In the battle of sinners and saints
(continua)
inviata da Federico Mina 3/11/2018 - 14:16
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Die Grenze

Die Grenze
[1982]
Parole di Kora – Olga Jackowska
Musica di Marek Jackowski
Dal secondo album di studio "O!"
Il testo dal sito ufficiale

Un brano che è il frutto di collaborazione tra il gruppo Maanam e la sua leader Kora Jackowska con il grande trombettista Tomasz Stańko, che in breve lasso di tempo ci hanno lasciati entrambi nell'estate di quest'anno. Sul lato B dell'album il brano "Die Grenze" è seguito da un piccolo assolo di Stańko intitolato "Zwierzę" (Animale).

Kora Jackowska (8 giugno 1951 – 28 luglio 2018)

Tomasz Stańko (11 luglio 1942 – 29 luglio 2018)

L'ultimo addio a Kora

https://www.youtube.com/watch?v=Gjol_1XAguc
Granice
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 3/11/2018 - 11:28
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Poemino Guevara e Alì

Poemino Guevara e Alì
5 ottobre 2018

David Riondino ( testi e lettura)
Fabrizio de Rossi Re (pianoforte e voce)
Leonardo Cesari ( percussioni)
Registrazione Leo Cesari - Roma 2018


Aderisco alla manifestazione che si svolge domani a Riace, aldilà dei se e dei ma, che non possono che essere molti, come ogni volta che un caso da particolare diventa simbolico. È evidente infatti che il problema trascende il sindaco, così come è evidente che un sindaco debba fare il sindaco: il problema non si porrebbe se la trasgressione non si tirasse dietro molti temi strategici. Prendo quindi l’occasione per pubblicare un poemetto che composi nell’ottobre dell’anno scorso, in coincidenza con il 50º anniversario dell’uccisione di Ernesto Che Guevara. Qui lo troviamo al Lampedusa, a conversare con i migranti…… David Riondino
“…nati non foste a viver come bruti…”
(continua)
inviata da adriana 3/11/2018 - 09:29




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