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Percorso La guerra del lavoro: emigrazione, immigrazione, sfruttamento, schiavitù

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Miseria

Miseria
[2016]

Album : Resisténcia
Tota la jornada acacha la testa
(continua)
inviata da adriana 12/7/2018 - 07:31
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Ice

Ice
[2018]

State terror. For the children and their parents.
She left late at night out of sight of the gangs
(continua)
inviata da adriana 11/7/2018 - 10:43
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Keops pyramid

Keops pyramid
[1972]
Scritta e composta da / Written and composed by / Écrite et composée par / Skriven och komponerad av / Sanat ja sävel: Mikael Wiehe
Album: Vem kan man lita på?



"Keops pyramid" är en sång skriven av Mikael Wiehe, medlem i det svenska proggbandet Hoola Bandoola Band som spelade in låten på albumet Vem kan man lita på? 1972. I låten använder Wiehe historien om byggandet av kung Keops pyramid som en parallell till andra samhällen genom tiderna där många har arbetat för att få ska ha det bra. Låten är en av många Hoola Bandoola Band-låtar med ett klart vänsterbudskap. Förutom byggandet av kung Keops pyramid innehåller låten även referenser till Babels torn, i mittensektionen. "Keops pyramid" har sedan den skrevs framförts live många gånger och finns med på Hoola Bandoola Bands enda officiella liveskiva, För dom som kommer sen. I den versionen är arrangemanget något förändrat och introt... (continua)
Jag är en av dom som slavar på kung Keops pyramid,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 9/7/2018 - 19:44
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Refugee

Refugee
[2015]

Album: Buena Medicina
70 Jahre sind so wenig und so viel,
(continua)
inviata da adriana 6/7/2018 - 12:17
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L’Europe de Frontex

L’Europe de Frontex
Paroles et musique : la parisienne libérée
Dans l’Europe de Frontex
(continua)
inviata da adriana 6/7/2018 - 12:09

No border

No border
Paroles : Louise Mimie et Lucrèce pour Esprit68

Album: d'Esprit68 (2008-2010)
Le pouvoir trace ses lignes sur la terre,
(continua)
inviata da adriana 5/7/2018 - 08:24
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Un altro me

Un altro me
[2012]

Album : Un altro me
Un altro me, ed altri guai, 
(continua)
inviata da Dq82 1/7/2018 - 02:06
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Oltremare

Oltremare
2018
Oltremare

feat. Danno, al secolo Simone Eleuteri, voce storica di Colle der fomento



La musica di Raffaele Casarano, fiore all’occhiello della Tuk Music diretta da Paolo Fresu, si fonde con le parole di Simone "Danno" Eleutheri dei Colle Der Fomento per Oltremare, il racconto del viaggio dei migranti alla ricerca della salvezza, "oltre un mondo feroce lasciato alle spalle da dimenticare", "oltre un sogno rubato e pagato col sangue che ti riga le guance, ci sta un mare che inghiotte la vita di notte, c’è una bocca che piange". Una collaborazione inedita per il rapper, considerato una vera e propria leggenda per la scena hip hop italiana di cui fa parte dagli anni Novanta. E che non è nuovo a sperimentazioni simili, da poco salito sul palco accompagnato dalla Piccola Orchestra di Torpignattara, un inno alla multiculturalità. Oltremare racconta il viaggio dei migranti e si fa metafora... (continua)
Oltre un sogno rubato e pagato col sangue
(continua)
inviata da Dq82 26/6/2018 - 18:37
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Canto di accoglienza

Canto di accoglienza
Da "Trama Tenue" (1999)
Testo di Ginevra Di Marco
Musica di Francesco Magnelli

Chissà se Ginevra di Marco quando ha scritto questa canzone 20 anni fa pensava a questa accoglienza. Ma oggi parlare di accoglienza è diventato rivoluzionario, e quindi per me questa è una CCG.
Lasciati avvicinare
(continua)
inviata da Dq82 26/6/2018 - 18:28
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'E Quatte Notte

'E Quatte Notte
[2018]

Album :Rúa San Giacomo (Marocco Music/Aquadia)
Dint' a 'stu lagno sole e sudore
(continua)
inviata da adriana 21/6/2018 - 15:26
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E la femina impîs ch'a lu cjala

E la femina impîs ch'a lu cjala
Musicata da Lino Straulino
Ogni sera. Lino Straulino al cjante Leonardo Zanier (2018)
vêso mai jodût
(continua)
inviata da Dq82 21/6/2018 - 10:10
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Praying for Time

Praying for Time
[1990]
Album: "Listen Without Prejudice Vol. 1"

Testo, musica, arrangiamento e produzione di George Michael

Dopo le "prove generali" fatte con Hand to Mouth e Crazyman Dance, due canzoni dense di sensibilità e di attenzione al sociale composte entrambe attorno al 1987 (anche se la seconda venne pubblicata solo nel 1992), George Michael nel 1990 completa il percorso dando alla luce la sola canzone davvero conosciuta - anzi immensamente popolare - di questo pregevole trittico.
Che le tre canzoni tra loro siano legate da un filo rosso emerge anche dal riferimento, nel testo di ognuna di esse, alla scusa principale di chi è solito voltare la testa dall'altra parte: il "non avere tempo".

Praying For Time è un brano dedicato al tema della povertà; dell'egoismo avido di chi ha già molto; della forbice sempre più ampia ed impietosa tra ricchi e poveri (tra i quali, in costante aumento, proprio... (continua)
These are the days of the open hand
(continua)
inviata da Alberta Beccaro - Venezia 19/6/2018 - 16:47
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Affermativo

Affermativo
[2017]
Scritta da Lorenzo Cherubini Jovanotti
Nell'album "Oh, vita!"
Pubblicato come singolo nella versione remix di Takagi & Ketra Gipsy Trap
Mi ricordo il rumore del vento
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/6/2018 - 11:20
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Lu Fiju a Milano

Lu Fiju a Milano
[2016]

Album : Petipitugna
Nce do cristiani, maritu e muiere
(continua)
inviata da adriana 15/6/2018 - 16:07
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Fordre niemand, mein Schicksal zu hören

anonimo
Fordre niemand, mein Schicksal zu hören
[metà 800]
Canzone di autore anonimo, probabilmente sulla melodia della popolare francese “D’un héros que la France revére”
Interpretata dal duo folk tedesco Zupfgeigenhansel, nel loro album del 1978 intitolato “Volkslieder 3 - Im Krug Zum Grünen Kranze”.
Fordre niemand, mein Schicksal zu hören
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/6/2018 - 13:30
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Ein Krampenschlag vor Tag

Ein Krampenschlag vor Tag
[1934]
Versi di Theodor Kramer (1897-1958), uno dei più importanti poeti austriaci del 900.

Musica del duo folk tedesco Zupfgeigenhansel, in “Andre, die das Land so sehr nicht liebten”, loro ultimo album prima dello scioglimento nel 1985. Il lavoro è interamento dedicato alle opere di Theodor Kramer

La semplicità della quotidianità contadina e artigiana della Bassa Austria, la ricerca istintiva del colorito locale in tutte le sue sfumature e la quasi maniacale insistenza descrittiva del particolare in forma lirica non rimangono mai circoscritte al solo mondo della campagna austriaca, ma si estendono anche alla sfera della periferia industriale di una metropoli come Vienna dove Kramer, silenziosamente, senza perdersi in digressioni autoriali, ritrae la miseria del proletariato e del suo vivere incerto.
È il caso della poesia “Ein Krampenschlag vor Tag” (Una picconata in pieno giorno,... (continua)
Was bin ich nur so jäh erwacht?
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/6/2018 - 13:18
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Ellerinize ve Yalana Dair

Ellerinize ve Yalana Dair
[1949]
Versi di Nâzım Hikmet
Una poesia messa in musica da Maksut Göksu in un album del 1977 intitolato “Bağımsızlığa Ezgiler”, interpretato dal cantante e musicista Yusuf Dağüstün (1947-1999).
Più recentemente (2017), nell’album di Metin Belgin ‎intitolato “Rüzgara Karşı Yürüyen Adam : Nazım Hikmet”
Bütün taşlar gibi vekarlı,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 13/6/2018 - 13:04
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Il valore del lavoro vero

Il valore del lavoro vero
[2018]

Album : Fuego y corazon
Il valore del lavoro vero, il valore del lavoro vero, il vero oro del lavoro è in un futuro meno nero!
(continua)
inviata da Dq82 11/6/2018 - 19:05
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Büyük insanlık

Büyük insanlık
[1958]
Versi di Nâzım Hikmet
Musica di Zülfü Livaneli, nel suo album del 1979 intitolato “Atlının Türküsü”
Büyük insanlık gemide güverte yolcusu
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 11/6/2018 - 08:29

Danzica e Poznam come Detroit

Danzica e Poznam come Detroit
[anno imprecisato, forse 1971?]
Testo di Joe Fallisi, dall'archivio personale
Musica: non pervenuta

"Dicembre 1970: a Danzica, Stettino e nei grandi centri operai polacchi un possente movimento di lotta dei lavoratori scuote il paese protestando contro la politica del partito comunista al potere che ha appena concluso una serie di accordi con la Germania Occidentale per "convertire" l'economia polacca e raggiungere la competitività del MEC. Il prezzo degli accordi viene fatto pagare ai lavoratori attraverso l'intensificazione dei ritmi sui luoghi di lavoro, e un massiccio aumento dei prezzi alimentari con la decurtazione dei salari. La rivolta operaia è diretta contro la burocrazia e il capitalismo di Stato: al canto dell'Internazionale i lavoratori attaccano il quartier generale del Partito Comunista e nel corso delle manifestazioni di strada, seguite allo sciopero, la polizia spara sui... (continua)
Danzica e Poznam come Detroit
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 10/6/2018 - 21:42
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In Harm's Way

In Harm's Way
Scritta da Amanda Palmer
Videoclip di Abel Azcona

rewind a year or so…to septemer 3rd, 2015.
remember this?

if you weren’t living out of the news cycle, you saw this.
this is aylan kurdi, a 3-year-old boy who was lying dead, face down on the shores of turkey during the crisis of 2015…and just happened to be captured by a news photographer.
but children were dying daily, hourly, minutely.

the world turned its attention to the crisis because of the photo, but the news cycle fades, and crisis didn’t go away. it persists.

when i saw the photo, like most people (i assume), my heart skipped a beat and i found myself crying.

how could all of us in this world be taking such poor care of one another?
what the fuck is happening?

i was due to give birth in two weeks.

my womb hurt.

two weeks later, i gave birth to ash in the woods of tenessee, far away from the news, far away from everything.... (continua)
What i cannot see cannot be not untrue
(continua)
10/6/2018 - 10:27
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Padre Nostro

Padre Nostro
2018
nuoveCanzoni

PADRE NOSTRO è una preghiera laica, scoppiata come una tempesta in mare, un grido lacerante e necessario, quando gli occhi vedono quello che non vogliono guardare, e si cerca una ragione in una logica inesistente, e per poter sopravvivere si cercano forza e ricchezza nel dolore del nostro tempo, in attesa di un rinascimento.
Dio della tempesta dio delle barche rotte
(continua)
inviata da Dq82 9/6/2018 - 22:27
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Mohamed

Mohamed
Adattamento di Alessio Lega di una canzone di Dario Muci

Questa canzone mi viene da Dario Muci, che considero la più bella voce (non un cantante, ma un uomo che canta) non solo del Salento. Gliel’ho sentita fare una volta, e da allora la melodia e il tema mi hanno ossessionato. Non ricordando il suo, ho scritto un mio testo che dice più o meno le stesse cose in italiano (il suo è in leccese).
L’ho fatta qualche volta nei concerti e ho visto che commuoveva il pubblico quanto me, che mi si spezza la voce ogni volta.

Oggi non riesco più a tenerla per me, e la rendo pubblica qui. È un atto d’amore per i nostri fratelli stranieri oggi in pericolo, come ieri i nostri padri. È un atto di stima per Dario. È un atto di memoria per noi che l’abbiamo persa. Spero sia un atto di speranza per tutti.
Così cacciati da queste parti
(continua)
7/6/2018 - 19:33
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70 persone

70 persone
[1968]
Parole e musica di Enzo Jannacci
Nell’album “Vengo anch'io? No, tu no!
Con l’accompagnamento dell’orchestra di Luis Enriquez Bacalov
Testo trovato su LyricsWikia
Ho visto un mare di gente
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/6/2018 - 13:23
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O desespero da piedade

O desespero da piedade
[1969]
Parole e musica di Vinicius de Moraes
Nell’album “Em Portugal”, registrato dal vivo a Lisbona

Sulle prime ero incerto se contribuire questa splendida preghiera laica come Extra, ma alcuni suoi passaggi – sui poveri, sugli sfruttati, sulle donne,... – mi hanno convinto a proporla come CCG/AWS Docg… La versione di Enzo Jannacci – incisa addirittura prima di quella del Maestro – mi ha convinto definitivamente della bontà della mia decisione...
Meu senhor, tende piedade dos que andam de bonde
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/6/2018 - 12:51
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La mia gente

La mia gente
[1970]
Parole e musica di Enzo Jannacci
La traccia che dà il titolo all’album del 1970
Testo trovato su LyricsWikia

“… Gli amori di Jannacci, sbocciati fra i pendolari che fanno la spola tra la periferia milanese e le fabbriche del miracolo economico, hanno tutti un triste epilogo; o se l’hanno lieto, nessuno se ne accorge, perché i «poveri cristi» fanno parte della moltitudine anonima descritta in La mia gente (1970): «La mia gente, la mia gente muore e nessuno se ne accorge»; personaggi che «li han lasciati accoppare dietro a una ciminiera». Evidente in questa canzone, e peraltro dichiarato, è il debito che Jannacci contrae con Jacques Brel...”
(dal Dizionario Biografico degli Italiani, di Stefano Pivato, Treccani, 2017)
La mia gente,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/6/2018 - 11:27
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Sta terra nun fa pi mia

Sta terra nun fa pi mia
[1928]
Parole e musica di Rosina Gioiosa Trubia, voce soprano, cantante ed autrice emigrata negli USA dalla Sicilia.
Con accompagnamento d’orchestra.
Questa sua canzone – solo 3 in tutto quelle sue note – fu pubblicata dall’americana Brunswick Records, negli USA, in Canada, Argentina e Italia.
Trovo il brano in “Cartoline dal Little Italy vol. 2”, raccolta del Fonografo Italiano, Serie IV, Vol. 2, pubblicata dalla Fonit Cetra nel 1978, curata da Ugo Gregoretti
Testo trovato su sito del Musée canadien de l’histoire
Cu dici ca l’America
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/6/2018 - 15:39

Sciùur padrón cun la bùrsa dedré

anonimo
Sciùur padrón cun la bùrsa dedré
Canto di filanda lombardo che ha più di un’assonanza con Sciur padrun da li beli braghi bianchi
Testo trovato sul sito del Museo della seta di Garlate
[PARL.: E la cantàvem quàant i me dàven mai i danée: pasàa i dées, pasàa i vündes, pasàa i dùdes, a muménti l’éva sià ‘l quìndes del mées éven gnamò de pagòm. Alùra cüràvem quàant el vegnéva’l padrón in filònda, cunt ul diretùur, i nàven in sö e in giö e i discuréven di sö ròp e nögn la cuminciava vüna:]
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/6/2018 - 14:27

Passégian per la sala

anonimo
Passégian per la sala
Canto di filanda dalla provincia di Lecco, raccolto da Oliviero Biella, chitarrista, compositore e musicologo.
Testo trovato sul sito del Museo della seta di Garlate

Il canto parla dello stretto controllo cui erano sottoposte le giovani operaie sfruttate in filanda. Padrone ed assistenti stavano sempre loro addosso e appena la produzione calava un poco, ecco che fioccavano le trattenute sulla già povera paga… I bachi da seta, una volta puliti e selezionati, venivano portati alle filande dove venivano pesati per determinare il compenso da dare alle lavoratrici… Naturalmente le operaie non avevano nessuna voce in capitolo sulla pesatura, per cui venivano facilmente ingannate...
Passégian per la sala
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/6/2018 - 13:04

O che canatòri l'è mai quest!

anonimo
O che canatòri l'è mai quest!
Canto di filanda raccolto a Seregno (Monza e Brianza) da M. A. Spreafico
Testo trovato sul sito del Museo della seta di Garlate
O che canatòri l'è mai quest!
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/6/2018 - 12:48
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Ciappa la rocca e 'l fus

anonimo
Di origine brianzola, questa canzone sull'emigrazione è diffusissima in tutta la Lombardia e cantata ancora oggi. Specie la prima strofa entra spesso a far parte dei vari "risotti” d'osteria. Questa versione di due strofe è riportata in “Canti dell'emigrazione” (1976), curato da Anton Virgilio Savona e Michele L. Straniero.
Il problema dell'emigrazione verso un paese tanto lontano e ignoto come la California è qui affrontato scherzosamente, ma la seconda strofa indica chiaramente che i contadini pensavano sl all'emigrazione come ad una necessità, ma la consideravano un episodio temporaneo: - tornarèmm con rocca e fusa, cioè torneremo a casa, alla nostra vita di sempre. E questo un motivo comune a molti canti di emigrati di tutte le regioni italiane. Sappiamo purtroppo che per molti non fu cosí: quello che trovarono nei paesi d'oltre Oceano fu spesso solo un lavoro appena sufficiente a sopravvivere.... (continua)
Ciappa la rocca e 'l fus
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/6/2018 - 10:57
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E ven quel més

anonimo
E ven quel més
Un brano raccolto ad Arluno, nell’Alto Milanese, e inciso dal Nuovo Canzoniere Milanese nell’LP “Il bosco degli alberi : Storia d'Italia dall'Unità a oggi attraverso il giudizio delle classi popolari”, a cura di Gianni Bosio e Francesco Coggiola, I Dischi del Sole, 1971.
Testo trovato nel volume di Nanni Svampa "La mia morosa cara. Canti popolari milanesi e lombardi”, 1977, ultima edizione 2007.
Végna quel més
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/6/2018 - 09:59

O scior padrón, i cavalée van male

anonimo
O scior padrón, i cavalée van male
[1885-89?]
Canzone di protesta dei coltivatori di bachi da seta (cavalée in lombardo) della Brianza. Sembra sia nata durante il periodo delle agitazioni contadine nell'Alto Milanese (1885-1889).

Un brano inciso dal Nuovo Canzoniere Milanese nell’LP “Il bosco degli alberi : Storia d'Italia dall'Unità a oggi attraverso il giudizio delle classi popolari”, a cura di Gianni Bosio e Francesco Coggiola, I Dischi del Sole, 1971.
Testo trovato nel volume di Nanni Svampa "La mia morosa cara. Canti popolari milanesi e lombardi”, 1977, ultima edizione 2007.
O scior padrón, i cavalée van male,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/6/2018 - 08:57
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Ma va là tí contadin

anonimo
Ma va là tí contadin
[1962?]
Cantano Andreina Fortunati, Clara Benedusi ed Ebe Dalmaschio nel disco “Le mondine di Villa Garibaldi”, nella serie “Documenti originali del folklore musicale europeo”, Albatros, 1975.
Probabilmente in origine raccolto da Gianni Bosio nel 1962 a Roncoferraro in provincia di Mantova.

Un canto di braccianti agricoli raccolto nel mantovano. Il tono è al contempo di lamento e di autoderisione del contadino "giornaliero" che non ha nemmeno il vino per consolarsi delle sue fatiche. Negli ultimi due versi ritorna la figura del padrone che passeggia con "la sua sciora", comune ad altre canzoni di protesta contadina e di risaia. "El fer", cioè il ferro, è termine usato in dialetto per falce.
(nel volume di Nanni Svampa "La mia morosa cara. Canti popolari milanesi e lombardi”, 1977, ultima edizione 2007.)
Ma va là tí contadin
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/6/2018 - 08:26
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Italiani nel mondo

Italiani nel mondo
[2018]
All'Italia (riedizione 2018)
Partimmo un bel giorno di sole non so più di quanti anni fa
(continua)
inviata da Dq82 3/6/2018 - 16:49
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Lampedusa

Lampedusa
2017
Folk Stalk

L'intro recitata è la Preghiera laica di Erri De Luca
Mare nostro che non sei nei cieli
(continua)
inviata da Dq82 3/6/2018 - 16:06
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The​ ​Law​ ​of​ ​the​ ​Sea

The​ ​Law​ ​of​ ​the​ ​Sea
2017
Songs of the sea
All my brothers now live in the sea
(continua)
inviata da Dq82 3/6/2018 - 12:26
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Mare nostro

Mare nostro
2018
Il coraggio della rivoluzione
Non lo sapevo che in Italia si potesse arrivare anche per mare
(continua)
inviata da Dq82 2/6/2018 - 10:50
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Siamo migranti

Siamo migranti
2018
Siamo da sempre una specie migrante
(continua)
inviata da Dq82 1/6/2018 - 19:58
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L'impresa

2016
E’ stata un’impresa
(continua)
inviata da Dq82 1/6/2018 - 17:07
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Viaggiatori senza memoria

Viaggiatori senza memoria
2015
Viaggiatori senza memoria
Ci vogliono raccontare una storia a lieto fine
(continua)
inviata da Dq82 1/6/2018 - 12:48
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La madre

La madre
2004
Ambrogio Sparagna

Voce di Lucilla Galeazzi
E prima di lasciarmi fammi un sorriso
(continua)
inviata da Dq82 31/5/2018 - 11:52
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B.H.S.

B.H.S.
[2017]
Scritta da Andrew Fearn e Jason Williamson
Nell’album intitolato “English Tapas”
Testo trovato su Genius

Era tempo che cercavo il modo di infilare nelle CCG/AWS un brano di questo “inqualificabile” duo elektro-minimalist-rap-punk di Nottingham, ma finora i miei tentativi si erano infranti un po’ sullo slang un po’ su testi certo duri, acidi, descrittivi dello squallore della società inglese vista dal basso, ma non certo canzoni contro la guerra…

Questa “B.H.S.” sta invece a pennello nel percorso della “Guerra del lavoro” perché racconta di quanto nell’estate del 2016 venne dichiarata fallita la grande catena commerciale British Home Stores, di proprietà fino al 2015 del magnate Philip Green. Costui, un imprenditore miliardario in quota al partito conservatore, comprò l’azienda – fondata negli anni 20 del secolo scorso - nel 2000 per 200 milioni di sterline e la rivendette a 1... (continua)
It's at night when they come,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 31/5/2018 - 09:46
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Nterini

Nterini
2018
Fenfo

This song is about the heartache felt by two lovers separated by distance. My love and my confidant has gone far away and has not sent any news back to me. I love him despite everything and I miss him every day. I want to hear from my darling; otherwise I cannot sleep well at night.

Ho deciso di parlare in questo modo dell'immigrazione perché da quattro o cinque anni a questa parte vediamo l'immagine dei nostri fratelli che partono sui barconi, e la gente che non conosce l'Africa è portata a pensare che è tutta l'Africa che parte, che non c'è più nulla in Africa. Che è la miseria da cui si fugge, e che laggiù non c'è più niente.

Il caso della schiavitù in Libia è stato il culmine, mi ha molto ferita! Mentre io che sono sul palco, sono pronta ad alzare il pugno per dire che la gioventù africana è pronta a trovare una via d'uscita, che c'è una nuova Africa che arriva. Credo... (continua)
N’kanou tara yôrô djan na
(continua)
inviata da Dq82 26/5/2018 - 09:23
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Crazyman Dance

Crazyman Dance
[1992]
B-side del CD singolo "Too Funky"

Testo, musica, arrangiamento e produzione di George Michael

Forse una delle canzoni di George Michael meno conosciute di sempre in quanto pubblicata come mera B-side del CD singolo "Too Funky" (1992), episodio discografico - ogni ricavo dalle sue vendite andò in beneficenza alla lotta contro l'AIDS - isolato e non legato a un album di inediti nonché ultima uscita per la madre-matrigna Sony Music, con la quale di lì a poco l'artista britannico avrebbe ingaggiato (e perduto) una lunga e aspra battaglia legale. Solo nell'ottobre 2017, a poco meno di un anno dalla morte di Michael, è stata data nuovamente al pubblico la possibilità di possedere "Crazyman Dance" su disco (o in alternativa - per la primissima volta - in digitale), essendo stata inserita nel CD3 della riedizione box set di "Listen Without Prejudice".
In effetti si tratta di un brano... (continua)
Well I'm still here
(continua)
inviata da Alberta Beccaro - Venezia 23/5/2018 - 02:06
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Les communistes

Les communistes
[1974]
Parole e musica di Maurice Fanon, che di Pia Colombo fu brevemente marito e amico per tutta la vita.
Singolo del 1974.
Testo trovato su Paroles-Musique
Ils sont de notre temps, conçus sous les outrages
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/5/2018 - 16:19
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Le Poisson dans mon assiette

Le Poisson dans mon assiette
Paroles et musique : Jann Halexander

Le franco-gabonais Jann Halexander chante pour la première fois cette chanson le 26 juin 2016 au théâtre Nout, en région parisienne. Absente sur disque, elle est devenue, malgré son aspect 'anecdotique', un classique des tours de chant de l'artiste, qu évoque avec ironie et désespoir les milliers de migrants morts dans les eaux de la méditerranée. La question de l'exil faisant partie des thématiques du chanteur.
Il y a un poisson dans mon assiette
(continua)
inviata da Bruno 20/5/2018 - 14:29
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I Hate Wogs

I Hate Wogs
[1980]
Parole e musica di Eric Bogle
Nell’album “Now I'm Easy”

Wogs è un termine spregiativo rivolto a chi non ha la pelle bianca ma, evidentemente, il protagonista di questo brano lo utilizza per tutti gli immigrati di qualunque colore e provenienza, europei compresi, dimenticando bellamente di non essere certo pure lui un aborigeno (sporchi wogs pure essi, peraltro...)!
I'm a dicky-dye Australian guy and me name is Billy Schmidt.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/5/2018 - 11:53
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Ibrahim

Ibrahim
[2002]
Parole e musica di Eric Bogle
Nell’album “The Colour Of Dreams”
Hey Ibrahim, tell me what do you think of Australia?
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/5/2018 - 11:22
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Ninna nanna in fondo al mare

Ninna nanna in fondo al mare
(2018)
Testo di Nini Giacomelli
Sonetto "in una lingua inventata" di Alessio Lega
Musica di Alessio Lega, Rocco Marchi e Francesco Magnelli

Canta Ginevra Di Marco
Cori Alessio Lega
Accompagnano l'Orchestra Multietnica di Arezzo, Francesco Magnelli, Andrea Salvadori.
Videoclip di Riccardo Pittaluga

Interpretata anche da Ascanio Celestini



Nini Giacomelli aveva scritto un’intensa filastrocca ispirata ai bimbi migranti morti in mare, illustrata con molto gusto per un libro. Mi ha chiesto di metterla in musica.

Ora, musicare un brano è sempre un terno a lotto, per di più se su un tema del genere: c’è il rischio di banalizzare o di essere didascalici e sentimentali. Quando è necessario dare peso alle parole per fortuna la musica popolare ci indica la via: una Ninna Nanna è un canto intimo, né allegro né triste, né maggiore né minore, ma pendola fra i due modi. Sentivo inoltre bisogno... (continua)
Dorme la barca in fondo al mare
(continua)
14/5/2018 - 21:52
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Mercy

Mercy
(2018)

La canzone che rappresenta la Francia all'Eurovision 2018. Racconta la storia vera di Mercy, una bambina nata da una donna africana salvata nel mezzo del Mediterraneo dall'equipaggio della nave Aquarius della ONG SOS Méditerranée. Il nome della bimba significa "Misericordia" in inglese ma in francese suona come "merci", grazie.
Je suis née ce matin
(continua)
12/5/2018 - 00:21
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Miniera

Miniera
2014
D@e Coro
feat. Elio
Miniera tue ses una galera
(continua)
inviata da Dq82 9/5/2018 - 18:41

The Caller

The Caller
[metà 800]
Parole e musica di Edward "Ned" Corvan (1827-1865), cantautore e musicista di Newcastle Upon Tyne (ma originario di Liverpool)

Ned Corvan scrisse canzoni sulla vita della classe operaia del Tyne e molto spesso offrì le proprie performance per sostenere gli scioperi di pescatori e minatori… Morì a poco più che 30 anni, stroncato dalla tubercolosi, una delle tante malattie che affliggono i poveri…

Il Caller (Caaller, in geordie, dialetto del nord est inglese) era un dipendente della compagnia mineraria che aveva il compito di andare a svegliare uno ad uno i lavoratori prima dell’inizio del turno, ciascuno a seconda del proprio compito, in modo che la “macchina” fosse sempre puntualmente in piena funzione… Inutile dire che la sveglia non avveniva con cappuccino e brioche, ma ad urla e colpi alle porte nel cuore della notte…

Il cantautore Jez Lowe, nel suo disco “The Old Durham Road” del 1983, ha dedicato anche lui una canzone al caller, figura non certo amata dai minatori. S’intitola infatti “Cursed Be The Caller”…
Why sweet slumber now disturbing,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/5/2018 - 14:48
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The Pitmen Poets

The Pitmen Poets
[2014]
Parole e musica di Jez Lowe
Nell’album “The Ballad Beyond”
Testo trovato sul sito dell’autore
We sing our bairns to sleep with songs that workers made,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/5/2018 - 12:43
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Austerity Alphabet

Austerity Alphabet
[2014]
Parole e musica di Jez Lowe
Nell’album “The Ballad Beyond”
Testo trovato sul sito dell’autore
A for austerity, B for the bankers, with their bonuses, smugness and sneers,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/5/2018 - 12:34

I Won’t Be a Slave

anonimo
I Won’t Be a Slave
Una canzone di David Rovics dedicata alla Lowell Mill Girls.
Testo trovato su Genius

THE LOWELL FACTORY GIRL

No more shall I work in the factory
Greasy up my clothes
No more shall I work in the factory
Splinters in my toes

Pity me, my darling
Pity me, I say
Pity me, my darling
And carry me away

No more shall I hear the bosses say
"Boys, you better dauf"
No more shall I hear those bosses say
"Spinners, you better clean off"

Pity me, my darling
Pity me, I say
Pity me, my darling
And carry me away

No more shall I hear the drummer wheels
Rolling over my head
When factories are hard at work
I'll be in my bed

Pity me, my darling
Pity me, I say
Pity me, my darling
And carry me away

No more shall I wear the old black dress
Greasy all around
No more shall I wear the old black bonnet
With holes all in the crown

Pity me, my darling
Pity me, I say
Pity me, my darling
And... (continua)
B.B. 7/5/2018 - 09:51
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Ten Young Women and One Young Man

Ten Young Women and One Young Man
[1986]
Parole e musica di Ewan MacColl
In “White Wind, Black Tide”, raccolta dedicata alla lotta anti-apartheid in Sudafrica.
Testo trovato su Union Songs

MacColl compose questo brano in onore di Mary Manning e altri lavoratori della catena commerciale Dunnes Stores di Dublino che nel 1984, attenendesi ad una risoluzione adottata dal loro sindacato, si rifiutarono di vendere prodotti provenienti dal Sudafrica razzista. I lavoratori vennero immediatamente licenziati ma entrarono in sciopero, durante il quale ricevettero la solidarietà dell’arcivescovo sudafricano Desmond Tutu che proprio quell’anno fu insignito del Premio Nobel per la Pace… Il boicottaggio e lo sciopero alla fine ebbero successo: nel 1987 l’Irlanda bandì l’importazione di prodotti sudafricani.
Pause a while my friends and listen to what I'm going to tell to you
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/5/2018 - 08:16
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Blast Against Blackguards (or Some Cautionary Verses Against the Vile Villains Who Would Take Freedom From Its Rightful Owners)

Blast Against Blackguards (<Em>or</Em> Some Cautionary Verses Against the Vile Villains Who Would Take Freedom From Its Rightful Owners)
[1978]
Parole e musica di Ewan MacColl
Nell’album “Hot Blast”, con Peggy Seeger

Canzone senz’altro un po’ prolissa (d’altra parte il buon MacColl era già oltre i sessanta…) ma efficace nel descrivere in modo ironico ed amaro il sistema “liberale” britannico, che nel 1978 (l’anno del cosiddetto “Inverno dello Scontento”, con un governo laburista in piena crisi) volgeva ormai verso il conservatorismo thatcheriano e la sua macelleria sociale...
We have always treasured freedom in this country
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 3/5/2018 - 12:50
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Santa Lucia luntana

Santa Lucia luntana
Vi propongo una mia rilettura di questa e di altre canzoni di emigrazione:

Scimmie deforestate e richiami della giungla
Gaetano 'aitan' Vergara 2/5/2018 - 18:06
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Iqbal

Iqbal

IL VIAGGIO. PIOLTELLO, IQBAL ED I TAPPETI VOLANTI (ED IL PRIMO MAGGIO)

Informare On line

A Pioltello ci si arriva sempre. Con qualsiasi mezzo di trasporto. Un treno, una Erre4, una bicicletta o qualsiasi tipo di velivolo. Per la via aerea si può scegliere di tutto, da un aereo di linea ad un tappeto volante. Sicuro ci si atterra. Io ho scelto il treno. Alla stazione prendi a destra viale monza e tutto dritto trovi VIA IQBAL MASIH, che con Via Cattaneo, Via D’Annunzio e Via La Pira circondano piazza dei Popoli dove si trova il Municipio. Non piazza del popolo ma “dei popoli”. Tutti i popoli. A Cusano Milanino, poco più a nord, la piazza dove si affaccia il Comune è dedicata ai “Martiri di Tien-an-men”. Le amministrazioni locali dell’hinterland milanese – forse inconsapevolmente o forse no – sono proiettate ad una visione laico-globalizzante rispetto a quelle del centro sud dove permane... (continua)
Vincenzo Russo Traetto 2/5/2018 - 17:04
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Primo maggio

Primo maggio
2000
Otto Ohm (Ghost track)

2011
OTTO OHM - Live In Studio
Luridi
(continua)
inviata da Dq82 1/5/2018 - 16:26
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Construção

Construção
Vi propongo una mia lettura del brano realizzata oggi, in coincidenza con la Festa dei lavoratori.

Gaetano 'aitan' Vergara 1/5/2018 - 11:24
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Bella Ciao

anonimo
Bella Ciao
8c. Bella Ciao (Versione francese cantata da Mézin)
8c. Bella Ciao (French version performed by Mézin)


Un matin comme d'autres, en ouvrant les yeux
(continua)
inviata da Dq82 28/4/2018 - 09:11




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