Alfonsina y el mar
(1969)
Testo di Félix Luna
Musica di Ariel Ramírez
Prima interpretazione: Mercedes Sosa
La canzone è divenuta uno standard interpretato interpreto tra gli altri da Chava Alberstein, Cristina Branco, Soledad Bravo, Inti Illimani, Dulce Pontes Silvia Pérez Cruz, Rosalía, Natalia Lafourcade
Alfonsina Storni Martignoni (1892-1938) è stata una poetessa argentina. Nata in Canton Ticino, all'età di quattro anni si trasferì con la famiglia in Argentina. Fin da giovanissima lavorò come lavapiatti, cameriera, operaia, poi fu attrice e giornalista.
A Rosario s'impegnò in numerose attività culturali, iniziando a frequentare i nascenti circoli intellettuali della città, in cui s'incontravano scrittori e politici. Alfonsina aveva già cominciato a scrivere e collaborava con due riviste letterarie, Mundo Rosarino e Monos y Monadas.
In quel periodo Alfonsina incontrò il padre di suo figlio, di cui... (continua)
Testo di Félix Luna
Musica di Ariel Ramírez
Prima interpretazione: Mercedes Sosa
La canzone è divenuta uno standard interpretato interpreto tra gli altri da Chava Alberstein, Cristina Branco, Soledad Bravo, Inti Illimani, Dulce Pontes Silvia Pérez Cruz, Rosalía, Natalia Lafourcade
Alfonsina Storni Martignoni (1892-1938) è stata una poetessa argentina. Nata in Canton Ticino, all'età di quattro anni si trasferì con la famiglia in Argentina. Fin da giovanissima lavorò come lavapiatti, cameriera, operaia, poi fu attrice e giornalista.
A Rosario s'impegnò in numerose attività culturali, iniziando a frequentare i nascenti circoli intellettuali della città, in cui s'incontravano scrittori e politici. Alfonsina aveva già cominciato a scrivere e collaborava con due riviste letterarie, Mundo Rosarino e Monos y Monadas.
In quel periodo Alfonsina incontrò il padre di suo figlio, di cui... (continua)
Por la blanda arena que lame el mar
(continua)
(continua)
inviata da Lorenzo 6/6/2020 - 16:50
País de Abril
La canzone fu successivamente interpretata (in portoghese) dall’artista venezuelana Soledad Bravo, nel suo album intitolato “Soledad” del 1968.
Bernart Bartleby 16/10/2014 - 09:35
Pobre del cantor
[1967]
Parole e musica di Pablo Milanés.
Nell’album di Ángel Parra intitolato “Canciones de patria nueva” pubblicato nel 1971.
Il brano fa parte del repertorio anche di Elisa Serna, di Daniel Viglietti, di Soledad Bravo e di Víctor Manuel.
L’ho attribuita ad Ángel Parra perché risulta che sia stato il primo ad inciderla.
Parole e musica di Pablo Milanés.
Nell’album di Ángel Parra intitolato “Canciones de patria nueva” pubblicato nel 1971.
Il brano fa parte del repertorio anche di Elisa Serna, di Daniel Viglietti, di Soledad Bravo e di Víctor Manuel.
L’ho attribuita ad Ángel Parra perché risulta che sia stato il primo ad inciderla.
Pobre del cantor de nuestros días
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 17/10/2013 - 11:39
Punto y raya
[1972]
Versi di Aníbal Nazoa (1928-2001), poeta venezuelano.
Musica di Juan Carlos Núñez.
Nel disco "Soledad Bravo Vol. 4"
Interpretata anche da Rosa León nel disco Al alba del 1975.
Versi di Aníbal Nazoa (1928-2001), poeta venezuelano.
Musica di Juan Carlos Núñez.
Nel disco "Soledad Bravo Vol. 4"
Interpretata anche da Rosa León nel disco Al alba del 1975.
Entre tu pueblo y mi pueblo hay un punto y una raya.
(continua)
(continua)
inviata da Bernart 3/6/2013 - 10:50
Grileiro vem, pedra vai
[1962]
Parole e musica di Raphael de Carvalho.
Interpretata negli anni 70 da Soledad Bravo nell’album “Cantos revolucionarios de América Latina”
Originariamente nel disco autoprodotto “O Povo canta” realizzato dal Centro Popular de Cultura, un collettivo nato nel 1961 all’interno dell’União Nacional de Estudantes (UNE) di Rio de Janeiro.
In poco più di due anni di attività il CPC produsse documentari, libri, spettacoli teatrali ed il disco da cui è tratta questa canzone.
Poi, insieme all’intero paese, fu travolto dalla dittatura militare.
“Grileiro” era un faccendiere con il compito di produrre falsi atti di proprietà per conto di qualche grosso proprietario o speculatore e cacciare così dai terreni d’interesse quanti li occupassero. Il termine deriva dal fatto che i documenti falsi venivano conservati in una scatola con dei grilli in modo che risultassero “antichizzati” dall’azione... (continua)
Parole e musica di Raphael de Carvalho.
Interpretata negli anni 70 da Soledad Bravo nell’album “Cantos revolucionarios de América Latina”
Originariamente nel disco autoprodotto “O Povo canta” realizzato dal Centro Popular de Cultura, un collettivo nato nel 1961 all’interno dell’União Nacional de Estudantes (UNE) di Rio de Janeiro.
In poco più di due anni di attività il CPC produsse documentari, libri, spettacoli teatrali ed il disco da cui è tratta questa canzone.
Poi, insieme all’intero paese, fu travolto dalla dittatura militare.
“Grileiro” era un faccendiere con il compito di produrre falsi atti di proprietà per conto di qualche grosso proprietario o speculatore e cacciare così dai terreni d’interesse quanti li occupassero. Il termine deriva dal fatto che i documenti falsi venivano conservati in una scatola con dei grilli in modo che risultassero “antichizzati” dall’azione... (continua)
Grileiro vem, pedra vai
(continua)
(continua)
inviata da Dead End 24/3/2013 - 20:46
La poesía es un arma cargada de futuro
[1969]
Album "Paco Ibáñez en el Olympia"
Adattamento dell'omonima poesia del poeta spagnolo Gabriel Celaya (1911-1991), dalla raccolta "Cantos íberos" del 1955.
Interpretata dal vivo anche da Joan Manuel Serrat, Soledad Bravo, Ovejas Electricas
Cantemos como quien respira
Dobbiamo cantare come chi respira. Parlare di quello che ci occupa ogni giorno. Non dobbiamo fare poesia come chi cerca il quinto cielo o come chi si mette in posa per la posterità. La poesia non è - non può essere - atemporale o, come si suol dire, eterna, La poesia non è di per sé un fine. La poesia è uno strumento, tra gli altri, per trasformare il mondo. Non cerca una posterità di ammiratori. Cerca un avvenire nel quale, consumata, cesserà di essere quello che è oggi. [...]
Niente di ciò che è umano deve rimanere al di fuori della nostra opera. Nella poesia deve esserci fango, e chiediamo scusa ai poeti poetissimi.... (continua)
Album "Paco Ibáñez en el Olympia"
Adattamento dell'omonima poesia del poeta spagnolo Gabriel Celaya (1911-1991), dalla raccolta "Cantos íberos" del 1955.
Interpretata dal vivo anche da Joan Manuel Serrat, Soledad Bravo, Ovejas Electricas
Cantemos como quien respira
Dobbiamo cantare come chi respira. Parlare di quello che ci occupa ogni giorno. Non dobbiamo fare poesia come chi cerca il quinto cielo o come chi si mette in posa per la posterità. La poesia non è - non può essere - atemporale o, come si suol dire, eterna, La poesia non è di per sé un fine. La poesia è uno strumento, tra gli altri, per trasformare il mondo. Non cerca una posterità di ammiratori. Cerca un avvenire nel quale, consumata, cesserà di essere quello che è oggi. [...]
Niente di ciò che è umano deve rimanere al di fuori della nostra opera. Nella poesia deve esserci fango, e chiediamo scusa ai poeti poetissimi.... (continua)
Cuando ya nada se espera personalmente exaltante,
(continua)
(continua)
inviata da Alessandro 22/4/2009 - 09:37
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Versi attribuiti a tal Kemel George, poeta colombiano di cui non so altro
Musica di Soledad Bravo
Nel suo album “Volumen 4”