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Avanti ragazzi di Budapest

Avanti ragazzi di Budapest
(1966?)
Testo di Pier Francesco Pingitore
Musica di Dimitri Gribanowski

Il testo qui riportato viene da questa pagina con alcune correzioni (pare pazzesco, tra l'altro, che la penultima strofa suoni "Compagni il plotone già avanza / già cadono il primo e il secondo / finita è la nostra vacanza..."); il sito citato propone -senza citare la fonte- la cifra di quarantaseimila morti per l'insurrezione e la repressione sovietica che seguì.
È significativo che la canzone, nonostante non presenti alcuno dei temi-fotocopia cari alla destra più o meno estrema, sia pressoché monopolio assoluto di quest'ultima; ne circolano comunque diverse varianti in cui viene accentuato il carattere anticomunista della composizione.
Avanti ragazzi di Buda,
(continua)
inviata da Io non sto con Oriana 27/3/2009 - 22:35
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Mater vam jebem

Mater vam jebem
[2004]
Lyrics and music by Edo Maajka
Testo e musica di Edo Maajka
Album: No Sikiriki

Edin Osmić, più noto come Edo Maajka, è il più noto rapper bosniaco musulmano; ma la sua fama si estende anche a tutti i paesi dell'ex Jugoslavia. Nato a Brčko, la città del “corridoio” nella complicatissima sistemazione della Bosnia-Erzegovina dopo gli accordi di Dayton (nominati anche nel testo di questa canzone dal titolo decisamente esplicito -”Vi fotto la mamma” o qualcosa del genere), il suo pseudonimo è ripreso da un'espressione dello slang cittadino, dove “maajka” (forma con la vocale allungata di “majka”, “mamma”) significa qualcosa come “un tipo che ha naturale autorità sugli altri, uno cui si può chiedere un consiglio”. E' stato membro di band da lui fondate, dai nomi decisamente singolari come “Obrana” (“Difesa”) e “Disciplinska Komisija” (“Commissione Disciplinare”); ma è un nemico giurato... (continua)
Ovako
(continua)
inviata da CCG/AWS Staff 27/3/2009 - 16:21
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Rubyiruko

Rubyiruko
[1996]
Paroles et musique: Cécile Kayirebwa
Lyrics and music: Cécile Kayirebwa
Testo e musica: Cécile Kayirebwa
Album: Cécile Kayirebwa - Rwanda - Music from Rwanda

Da qualche anno Cécile Kayirebwa, nata nel 1946, è considerata la “voce del nuovo Rwanda”, sebbene viva da anni in Belgio. Fu proprio questa canzone, che è un accorato appello alla pace nel Rwanda martoriato dalla guerra civile etnica fra Hutu e Tutsi che portò ai genocidi del 1994, una delle peggiori tragedie in assoluto della storia umana. Cécile Kayirebwa interpreta tutte le speranze di un Rwanda finalmente libero dagli odi etnici. La canzone Rubyiruko (“Gioventù” in lingua kinyarwanda, la lingua nazionale del paese che -è bene far notare- è del tutto comune sia agli Hutu che ai Tutsi) fu cantata da Cécile Kayirebwa assieme a sua sorella, alla radio nazionale; ne riprendiamo il testo dal sito della corale proletaria belga Hei Pasoep.
Jemwe, rubyiruko, bavandimwe b'iwacu
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 26/3/2009 - 23:16

Omaatje

Omaatje
[1977]
Tekst en muziek van Marijke Boon
Lyrics and music by Marijke Boon
Testo e musica di Marijke Boon

Singer-songwriter Marijke Boon maakt sinds 1977 theaterprogramma’s. Ooit vormde ze, samen met Stef van der Linden, het vermaarde zangduo “De Boli’s” en speelde ze jeugdtheater met haar eigen groep “De Bruine Boon”. In haar producties geeft zij het Nederlandstalige lied veelzijdig vorm, vaak in combinatie met beeldende kunst. Het is in de turbulente periode van vredesmanifestaties en anti-rakettenbetogingen in de jaren '80 dat het lied "Omaatje" ontstond.

Dal sito della corale Hei Pasoep
Ik had het gehoord, er komt een betoging
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 26/3/2009 - 22:59
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Por la razón o la fuerza

Por la razón o la fuerza
Guerra, conflicto, miseria y destrucción
(continua)
inviata da Simo 26/3/2009 - 21:37
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Bange blanke man

Bange blanke man
[1992]
Lyrics and music by Willem Vermandere
Tekst en muziek van Willem Vermandere
Testo e musica di Willem Vermandere
Album: Help mij (1994)


Willem Vermandere, già una "vecchia conoscenza" di questo sito, è con tutta probabilità il maggior cantautore vivente belga in lingua neerlandese, o fiamminga che dir si voglia. Questa sua vetriolica e antirazzista canzone la inserì nel suo album Help mij ("Aiutami"), del 1993; ma la aveva composta e già cantata l'anno prima. Con i risultati che andiamo a raccontare.

L'11 luglio 1992 si stava svolgendo sul Grote Markt, o Grand'Place di Bruxelles, un concerto al quale Vermandere era stato invitato; l'11 luglio è festa nazionale in Belgio. Era il periodo in cui si stava facendo conoscere e si rafforzava il "Vlaams Blok", il "Blocco Fiammingo" di destra e razzista che attualmente è partito di maggioranza -o poco ci manca- nelle Fiandre. Non appena... (continua)
Ik zag Turken aan de Schelde
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 26/3/2009 - 18:32
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Lume, lume

anonimo
Lume, lume
Questo è un canto tradizionale rumeno. Diciamo “rumeno” perché è in lingua rumena; la musica è zingaresca, balcanica, carpatica, è musica di quelle parti. Non si può sapere cosa sia. Lo cantano sia i rumeni che gli zingari, e anche gli zingari, a quanto ci risulta, lo cantano in rumeno. In ultima analisi, proviene dalla valle del fiume Bistra, nella regione del Banato. Può essere che sia molto, molto antico. L'intepretazione classica è quella di Maria Tănase, (1913-1963), forse la più grande cantante rumena, le cui prime opere vennero distrutte dai fascisti antisemiti della Guardia di Ferro, nel 1940, probabilmente perché la Tănase aveva amici ebrei.

Non è una “canzone contro la guerra” e non è contro niente; ma è qualcosa dove il mondo viene chiamato “fratello”; anzi, poiché il termine per “mondo”, in rumeno, è di genere femminile (lume, derivato dal latino lumen: il “mondo” e la “luce”... (continua)
Lume, lume, soră lume
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 26/3/2009 - 17:15
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Nevadagaz

Nevadagaz
[1979]
Dalla primissima uscita a nome Gaznevada, una cassetta intitolata "Gaznevada" pubblicata da Harpo's Bazar.
Musica, testo e clima da piena guerra fredda...
Il nuovo presidente è nella camera a gas
(continua)
inviata da Alessandro 26/3/2009 - 11:56
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Kalla Kriget

Kalla Kriget
Very good indeed, im swedish, wish i could here the italian version. sorry but u have some fault in your lyrics, both in the swedish version and in the italian. Dean Hutchinson is sopposed to be Dean Acheson.
Multo bene! sono swedese, una cosa no corretto, Dean Hutchinson- Dean Acheson.
andre 26/3/2009 - 09:10
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Wicked World

Wicked World
[1970]
Testo e musica di Iommi/Osborne/Butler/Ward
Lyrics and music by Iommi/Osborne/Butler/Ward
Album: "Black Sabbath" (US/Warner Original)

Black Sabbath's first protest song is this Geezer Butler composition from the first album, Black Sabbath, that condemns war, poverty and the indifference displayed by the politicians who orchestrate the wars.
The world today is such a wicked place,
(continua)
inviata da Joe Bongiorno 26/3/2009 - 04:40
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Grândola, vila morena

Grândola, vila morena
La censura salazarista e la canzone

Il seguente documento originale (riprodotto dal documento .pdf scaricabile da Canto de Intervenção) è un'eccezionale testimonianza della censura del regime salazarista applicata al mondo della canzone portoghese. Datato 11 giugno 1970 e rinvenuto negli archivi del ministero degli interni, riunisce in un'unica censura tutti i più grandi nomi della canzone d'autore portoghese.

"Parallelamente a questa attività nella quale sono impegnati gli elementi dell'opposizione, ne è stata segnalata un'altra, questa sotto l'aspetto di giornate e sessioni culturali, dove, mediante ballate e poesie, si cerca di incutere nello spirito della popolazione, e in particolare della fascia giovanile, il rifiuto dell'Opera del Governo e per la guerra che ci è imposta nell'Oltremare.

Con maggiore incidenza, hanno avuto un ruolo preponderante in questo settore di attività i seguenti... (continua)
CCG/AWS Staff 26/3/2009 - 01:59
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Soldadim catrapim

Soldadim catrapim
[1970]
Letra / Parole / Lyrics / Paroles / Sanat: Carlos Rodrigues
Música / Musica / Music / Musique / Sävel: António Pedro Braga
Album / Albumi: António Braga - 1970 (Movieplay SON 100.008)


Nato a Vendas Novas, António Pedro Braga fu, durante gli ultimi anni della dittatura fascista portoghese, un cantautore impegnato i cui spettacoli a fianco di cantautori come José Afonso, Adriano Correia de Oliveira e altri, furono più incisive nell'ambiente studentesco e delle associazioni ricreative del centro e del sud del Paese. Si è dedicato anche al teatro ("O racismo não existe").
In quel periodo incise due dischi (sottoposti a censura); nel primo di essi, dalla quale è tratta anche questa canzone, si trova un'intepretazione della canzone di Luis Cília, "O menino negro não entrou na roda" (lato A, traccia 2). Attualmente António Pedro Braga è tecnico informatico. [CCG/AWS Staff]

António... (continua)
Que linda menina, que vem de avental,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 26/3/2009 - 01:53
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Ballad Of A Crystal Man

Ballad Of A Crystal Man
26 marzo 2009

Tradurre l'inglese altamente sostenuto e barocco di questa canzone non è cosa semplice; qualche libertà è stata presa.
BALLATA DI UN UOMO DI CRISTALLO
(continua)
26/3/2009 - 00:20

Une sorte de bonheur

Une sorte de bonheur
Une sorte de bonheur

Canzone française – Une sorte de bonheur – Marco Valdo M.I. – 2009

(Dachau Express - Suite en plusieurs tableaux.)

Une sorte de bonheur est la vingt- troisième étape d'un cycle de chansons, intitulé Dachau Express, qui raconte l'histoire d'un jeune Italien qui déserta pour ne pas servir le fascisme; réfugié en France, il fut rendu par les pétainistes aux sbires du régime, emprisonné. Les étapes ultérieures de ce tour d'Italie un peu particulier se prolongent en Allemagne et racontent la suite de l'aventure qui se terminera à Dachau.
Comme on le découvrira ici, ces canzones racontent l'histoire d'un homme, aujourd'hui âgé de 88 ans, mais encore plein de vie, qui habite quelque part loin de l'Italie dans le Limbourg près de la frontière hollandaise, en pays flamand. Il s'appelle encore et toujours Joseph Porcu (en Italie, Giuseppe), il est né en Sardaigne et connut... (continua)
Malgré les bombes, malgré la peur
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 25/3/2009 - 23:57
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Mike Oldfield: Tubular Bells, Part I, 17:28 - 25:36

Mike Oldfield: Tubular Bells, Part I, 17:28 - 25:36
[1973]
Written by Mike Oldfield
Scritta da Mike Oldfield
Master of Ceremonies: Vivian Stanshall
Maestro di Cerimonia: Vivian Stanshall
Singing Voice: Sally Oldfield
Voce di canto: Sally Oldfield

Non so se avete presente cosa vuol dire mandare avanti un sito come questo, giorno dopo giorno, da anni e anni. Ogni giorno trovare del tempo per cercare, verificare, inserire, commentare, tradurre; e poi rispondere, gestire, correggere, la posta, le diatribe più o meno accese, i trollacchioni, lo spam e tutto il resto. Alla fine quasi si scoppia, ci sono momenti in cui non se ne può più, compaiono i sancristofori sullo schermo, prendono voglie diaboliche come quelle di fondare un sito di marce militari e s'impone, dunque, una pausa per non scaraventare il computer fuor di finestra urlando BASTAAAaaaaa...!! Voglio la guerra!!!!....

Scherzi a parte, perché state tranquilli che, in realtà, questo... (continua)
Grand piano...
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 25/3/2009 - 17:30
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Brothers In Arms

Brothers In Arms
mi fanno venire da piangere le parole..............
25/3/2009 - 14:41
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Fear Made The World Go 'Round

Fear Made The World Go 'Round
[2006]
Album "Gang of Losers".
You’re trying to pretend to love all the people that you think are beneath you. There is no known doubt that they’ve got guns in their hands. See, the whole world lives in fear. I know it, I know it, I know it, I know it, I know, I know in my bones. No; it’s not a question of ‘loss,’ it’s not a question of ‘win’. Never mind the cost or even how we gave in. Now I don’t want you to feel so bad, that’s not what I want. We’ll be okay. We’re all okay.
inviata da Alessandro 25/3/2009 - 11:47
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Death Or Life We Want You

[2006]
Album "Gang of Losers"
I want your body. I want your brains. I want your soul – brother – on a thirsty desert plain or maybe even in the jungle, face down in a lagoon. Or eternal fire with your best friends, if there’s any room. Nobody wants you but we want you. Just when you think you’ve had enough, here comes more death from up above.
(continua)
inviata da Alessandro 25/3/2009 - 11:44
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No Hope Before Destruction

[2002]
EP "Protest"
No hope.
(continua)
inviata da Alessandro 25/3/2009 - 11:35
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Pioggia pioggia

Pioggia pioggia
Ho recuperato il demo della canzone, con tutti i pregi ed i difetti dei demo di prova.
La canzone - non esplicitamente a tema - serviva a Chitarre di Pace per chiudere su una nota di leggerezza e speranza.
Pioggia pioggia
Fabio Bello 24/3/2009 - 22:38
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Y como quieres un canto de amor

Y como quieres un canto de amor
1997
Busco entre tinieblas, el valle perdido, la tierra sin amo, a la vida un sentido.
(continua)
inviata da Simo 24/3/2009 - 22:07
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Muoio, good-bye

Muoio, good-bye
2003
Mentre fuori piove
Johnny non è un santo certo non è un diavolo
(continua)
inviata da Simo 24/3/2009 - 22:01
Percorsi: Genova - G8
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Canzone fra le guerre

Canzone fra le guerre
No, era negli EXTRA delle CazzCG, ci vuole una sezione a parte! XD
E comunque, il pastrocchio col link è voluto. ^^
[ΔR-PLU] 24/3/2009 - 19:53
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Tammurriata nera

Tammurriata nera
Le strofe finali, che non sono di Edoardo Nicolardi, erano inventate da quei complessini che giravano per le strade nell’immediato dopoguerra, (deformazioni della vecchia pusteggia).
Il riferimento al motivo "Pistol pakin mama” va inteso come ripresa della base musicale che viene ripetuto nella esecuzione che ne fece De Simone. Per le parole ci sono solo dei riferimento di assonanza fonetica (levate) vedi “e llevate a cammisella”. Pakin mama, riporta alle pacche, sedere, della mamma. Queste frasi erano accompagnate da gesti esplicativi del cantante di strada, in genere un femminiello.
Altre espressioni possono sembrare senza senso ma rientravano nel gioco vivace delle allusioni: La frase -’E capilli ncoppa ê rrecchie- era accompagnato dal gesto di toccarsi le orecchie (a póvere ncoppa ê rrecchie) e alludeva alla prostituzione maschile. Il decotto, -’o recotto- alludeva al marito magnaccia,... (continua)
Salvatore 24/3/2009 - 19:32
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La bambina che sapeva volare

La bambina che sapeva volare
Bianchi rossi gialli neri
2001 © Storie di note
C’era una bambina che sapeva volare
(continua)
inviata da Fabio Bello 24/3/2009 - 17:14
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Bianchi, rossi, gialli, neri

Bianchi, rossi, gialli, neri
Dopo due lavori per bambini ("La Torta in cielo", con i testi di Rodari, e "L'arca di Noè) Paolo Capodacqua pubblica questo CD sui bambini. Nove canzoni, nove storie di bambini e di adulti-bambini raccontati nella maniera delicata e divertente di chi prova a guardare il mondo proprio dal punto di vista dei bambini. E non si tratta di bambini "speciali"; non si tratta di piccoli eroi da libro cuore o da intruppamento balilla. I bambini di BIANCHI ROSSI GIALLI NERI somigliano più all'"Inventore di sogni" di Ian Mc Ewan che alle mostruosità aliene dei "bravissimi" di Mike Buongiorno. In queste canzoni ci sono bambini meravigliosamente "normali": sono i nostri figli con le loro quotidiane stupefacenti rivelazioni. Sono bambini che raccontano di avere due maestre, una a righe e l'altra a quadretti; sono bambine rom; sono bambini che danno da mangiare ai piccioni e sono multati dal vigile e vendicati... (continua)
Parlato:
(continua)
inviata da Fabio Bello 24/3/2009 - 17:10
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Rachel Corrie

Rachel Corrie
Da Guerrilla Radio

Ieri ci siamo recati a Rafah, a pochi metri dal filo spinato che separa l'Egitto con il campo di concetramento di Gaza.

Abbiamo ricordato il brutale assassionio di Rachel Corrie, uccisa mentre stava impedendo la demolizione della casa di un medico palestinese ad opera dell'esercito israeliano.

Un ricordo commosso, non mesto.
Abbiamo comprato degli aquiloni e li abbiamo distribuiti a un gruppo di bimbi, come per ridonare loro un'idea di spensieratezza e libertà sopra una prigione ridotta in macerie.

Anche i soldati israeliani hanno commemorato Rachel, giorni fa, a Ni 'lin, sparando in testa a Tristan Andreson, nostro compagno dell'ISM.
Un soldato gli ha sparato in faccia durante una manifestazione non violenta in supporto alla popolazione locale contro l'illegale (e criminale) muro dell'apartheid che Israele sta costruendo espropriando ettari ed ettari di... (continua)
daniela -k.d.- 24/3/2009 - 14:13
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Les fées Carabosses

Les fées Carabosses
[1969]
Album "Catherine Ribeiro + 2 BIS"
Je n’sais plus plus rien à comprendre
(continua)
inviata da Alessandro 24/3/2009 - 12:19
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Un jour...la mort

Un jour...la mort
[1972]
Album Catherine Ribeiro + Alpes – "Paix"

Parole di Catherine Ribeiro
Musica di Patrice Moullet

Una lunga suite di 25 minuti interpretata con il gruppo progressive francese Alpes che occupa tutto il secondo lato dell'LP.

Il tema dell'incontro con la personificazione della Morte è ispirato dal tentato suicidio della Ribeiro nel 1968 in seguito al quale dovette reimparare a parlare, camminare e scrivere. Nonostante la cupezza del tema, il messaggio finale è positivo: dopo che gli orrori della guerra e il terrore seminato dai governanti hanno spinto la cantante alla più nera depressione e alla tentazione di abbandonare questo mondo, nel finale la protagonista ritrova la voglia di vivere, di combattere per un mondo migliore, riscopre la felicità nella natura e nell'amore.
Un jour, la Mort, cette grande femme démoniaque
(continua)
inviata da Alessandro 24/3/2009 - 12:14
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Tous les droits sont dans la nature

Tous les droits sont dans la nature
[1979]
Album "Passions" - Catherine Ribeiro + Alpes
Le droit de baiser
(continua)
inviata da Alessandro 24/3/2009 - 12:09
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Canção para uma manhã diferente

Canção para uma manhã diferente
25 marzo 2009
CANZONE PER UN MATTINO DIFFERENTE
(continua)
24/3/2009 - 00:48




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