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Solstizio di Nassirya

Solstizio di Nassirya
Testo e musica di Salvatore Azzaro.

Canzone stupenda per la pace a Nassirya.
Una canzone che contiene quattro canzoni: "Solstizio di Nassirya", "Quel mazzolin di fiori", "Sciuri, sciuri", "Bella ciao".
Fantastica!!!
Buon giorno o mia dolce amata
(continua)
inviata da Salvo 31/8/2007 - 02:23
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Non c'è il mare

Non c'è il mare
Da "Çiùscia -Il Satiro Danzante"
(Testo e Musica: Salvatore Azzaro)


Vi proponiamo l’album di un cantautore siciliano, Salvatore Azzaro, “Ciùscia-Il Satiro danzante”, un insieme di sonorità e contenuti culturali e sociali, che ha per sfondo la Sicilia e le sue vicende di vita e di morte.

MUSICA E IMMAGINI TRA STORIA E LEGALITA’
Salvatore Azzaro è un cantautore pop-folk siciliano che ama la cultura della sua terra e i buoni esempi, soprattutto quando sono rappresentati da coloro che combattono o che hanno combattuto contro la mafia. Il suo ultimo lavoro, autoprodotto, “Ciùscia- Il satiro danzante”, è un insieme di sonorità diverse, che accompagnano i differenti scenari descritti dalle canzoni. E’ possibile rinvenirvi le melodie tipicamente pop di “Mia principessa”, più vicine allo stile del suo primo album, “Io non sono Adriano”; le atmosfere caratteristiche della musica folk siciliana,... (continua)
“…ho molte perplessità
(continua)
inviata da salvo 31/8/2007 - 01:57
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Figlio ImPastato d'amore

Figlio ImPastato d'amore
Figlio impastato d’amore
-Testo e Musica: Salvatore Azzaro-
versione: 7 dicembre 2004 - a donna Felicia.


Vi proponiamo l’album di un cantautore siciliano, Salvatore Azzaro, “Ciùscia-Il Satiro danzante”, un insieme di sonorità e contenuti culturali e sociali, che ha per sfondo la Sicilia e le sue vicende di vita e di morte.

MUSICA E IMMAGINI TRA STORIA E LEGALITA’
Salvatore Azzaro è un cantautore pop-folk siciliano che ama la cultura della sua terra e i buoni esempi, soprattutto quando sono rappresentati da coloro che combattono o che hanno combattuto contro la mafia. Il suo ultimo lavoro, autoprodotto, “Ciùscia- Il satiro danzante”, è un insieme di sonorità diverse, che accompagnano i differenti scenari descritti dalle canzoni. E’ possibile rinvenirvi le melodie tipicamente pop di “Mia principessa”, più vicine allo stile del suo primo album, “Io non sono Adriano”; le atmosfere caratteristiche... (continua)
Oh Dio che è stato quel tuono
(continua)
inviata da Salvo 31/8/2007 - 01:50
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Çiùscia

Çiùscia
Çiùscia
-Il Satiro Danzante-
(Testo e Musica: Salvatore Azzaro)


Vi proponiamo l’album di un cantautore siciliano, Salvatore Azzaro, “Ciùscia-Il Satiro danzante”, un insieme di sonorità e contenuti culturali e sociali, che ha per sfondo la Sicilia e le sue vicende di vita e di morte.

MUSICA E IMMAGINI TRA STORIA E LEGALITA’
Salvatore Azzaro è un cantautore pop-folk siciliano che ama la cultura della sua terra e i buoni esempi, soprattutto quando sono rappresentati da coloro che combattono o che hanno combattuto contro la mafia. Il suo ultimo lavoro, autoprodotto, “Ciùscia- Il satiro danzante”, è un insieme di sonorità diverse, che accompagnano i differenti scenari descritti dalle canzoni. E’ possibile rinvenirvi le melodie tipicamente pop di “Mia principessa”, più vicine allo stile del suo primo album, “Io non sono Adriano”; le atmosfere caratteristiche della musica folk siciliana,... (continua)
Ddassutta, intra ô mari scuru, çiùscia lu ventu,
(continua)
inviata da salvo 31/8/2007 - 01:43
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Louisiana

Louisiana
da "Litfiba 3" (1988)
Testo e musica di Antonio Aiazzi, Ringo De Palma, Gianni Maroccolo, Piero Pelù e Ghigo Renzulli.
Arrangiamento dei Litfiba e di Francesco Magnelli

L'album "Litfiba 3" chiude la cosiddetta "trilogia del potere" di cui fanno parte anche Desaparecido e 17 Re.
Si tratta dell'album più politico del gruppo fiorentino. Politico già dalla copertina in cui è ritratto Willy Nelson Darden, un nero giustiziato sulla sedia elettrica in Florida il 15 marzo 1988, nonostante i forti dubbi sulla sua colpevolezza, espressi anche da alcuni membri della giuria. Ed al tema della pena di morte è dedicata anche la terza traccia dell'album (la splendida Louisiana).

da Wikipedia
Oh, Louisiana
(continua)
30/8/2007 - 16:33
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Auschwitz

Auschwitz
Una spoken song dove l'incubo è racchiuso nella snow-ball di una bambina.
When I was a little girl
(continua)
inviata da Alessandro 30/8/2007 - 16:00
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L'homme fossile

L'homme fossile
[1968]
Parole e musica di Pierre Tisserand
Nell'album “Serge Reggiani” pubblicato nel 1968

(B.B.)
V'là trois millions d'années que j'dormais dans la tourbe
(continua)
inviata da Jacky Fluttaz 30/8/2007 - 15:02
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Boy Soldier

Boy Soldier
Lyrics and music by Johnny Clegg
Testo e musica di Johnny Clegg
Album: One Life

"My continent as well as part of South America and Asia have seen a dramatic rise in the use of children as soldiers in civil wars, private milicias, run by warlords and drug cartels." -Johnny Clegg.

Il mio continente, così come parte del Sud America e dell'Asia, hanno visto un drammatico aumento dell'utilizzo dei bambini soldato nelle guerre civili, nelle milizie private, finanziate dai signori della guerra e dai cartelli della droga." - Johnny Clegg.
I am a boy soldier
(continua)
inviata da CCG staff 30/8/2007 - 13:17
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Por paco

Por paco
Marjorie Boulton/Gianfranco Molle
da/from/de Iam Venos Libero
Jen mia propono,
(continua)
inviata da Nicola Ruggiero & Riccardo Venturi 30/8/2007 - 12:42
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Zu Potsdam unter den Eichen

Zu Potsdam unter den Eichen
[1928]
Text: Bertolt Brecht. Musik: Kurt Weill
Lyrics: Bertolt Brecht. Music: Kurt Weill
Testo: Bertolt Brecht. Musica: Kurt Weill

Interpreti / Performers:

Lotte Lenya
Ute Lemper
Milva


Faceva originalmente parte del Berliner Requiem (Requiem Berlinese), "piccola cantata dopo le poesie di Brecht", commissionato dalla Reichs-Rundfunkgesellschaft per essere trasmesso dalla stazione radio di Francoforte. Fu eseguito per la prima volta nel maggio del 1929. La canzone fu scritta soltanto per voci maschili, con accompagnamento di orchestra a fiati; fu poi arrangiata come "coro operaio" per le corali amatoriali (ora come allora diffusissime in Germania). Dopo la morte di Weill, il direttore d'orchestra Walter Goehr eseguì un altro arrangiamento per voce solista, espressamente per Lotte Lenya.

This piece was part of the original Berliner Requiem, "a little cantata after poems by Brecht",... (continua)
Zu Potsdam unter den Eichen
(continua)
inviata da jacopo 29/8/2007 - 23:30
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Politik Kills

Politik Kills
Trascritta all'ascolto... dall'album di prossima uscita (4 settembre), "La Radiolina"...
Politik kills
(continua)
inviata da Alessandro 29/8/2007 - 22:39
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Asimbonanga (Mandela)

Asimbonanga (Mandela)
[1987]
Lyrics and Music by Johnny Clegg & Savuka
Testo e musica di Johhny Clegg & Savuka
Album: Third World Child

Also performed by Joan Baez in her album "Recently"
Interpretata anche da Joan Baez nel suo album "Recently"

Grazie a Manuela per avermi mandato, appena rientrata dal Sudafrica, questa canzone. E grazie per averlo fatto con queste parole: "...contro ogni razzismo, per scuotere tutti quelli che ancora non vogliono vedere... E io la voglio personalmente dedicare alla giunta comunale fiorentina "di sinistra", quella che intitola il palazzetto dello sport a Nelson Mandela e poi fa le ordinanze anti-lavavetri. Mi piacerebbe che Nelson Mandela scrivesse a questi loschi figuri chiedendo loro di intitolare il palazzetto alla razzista fascista Oriana Fallaci (quella che voleva cacciare gli "sporchi somali" da Firenze), sarebbe più adeguato. Ricordiamo che nel 1987, quando... (continua)
Asimbonanga
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 29/8/2007 - 10:32
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Live and Let Live

Live and Let Live
da "Forever changes" (1967)

Stamattina in un musicstore ho trovato un giovane addetto insolitamente loquace e preparato che era entusiasta dell'uscita di un cofanetto dedicato ai Love di Arthur Lee... siccome non conoscevo la band ma il cofanetto in questione costava una paccata di soldi, allora mi ha detto "Se vuoi avvicinarti ai Love, devi assolutamente ascoltare il loro capolavoro, 'Forever Changes' del 1967... è un disco imperdibile ed è pure in offerta!"
Così l'ho preso e ci ho trovato questa canzone... vi chiedo di valutare se può entrare nelle CCG/AWS perchè non è proprio di immediata comprensione (specie l'attacco, che io traduco con "il moccio si è rappreso sui miei pantaloni...") ma alcuni passaggi ("... riconosco la tua artiglieria / l'ho vista molte altre volte prima / una volta quando ero un indiano / e me ne stavo sulla mia terra...") mi fanno pensare che "Vivi e Lascia Vivere"... (continua)
Oh, the snot has caked against my pants
(continua)
inviata da Alessandro 28/8/2007 - 15:17
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Fildžan viška

Fildžan viška
[1997]

Ciao! Mi chiamo Mario, vivo a Torino sono appassionato di ogni angolo della ex-Yugoslavia (dove sono già stato 4 volte dal 1996), e ho scoperto i Zabranjeno Pušenje grazie a un viaggio recente e alla vostra bellissima traduzione di Kanjon Drine.

Mi sono imbattuto di recente in un altra canzone, "Fildžan viška", che merita di essere segnalata perché piena di nostalgia per la Sarajevo prima degli eventi 1992 ... un posto in cui si lasciava sempre una tazzina di caffé in più per gli ospiti o gli sconosciuti. Appartiene al primo album che gli Z.P. (intendo la parte del gruppo che è rimasta a Sarajevo, non chi ha seguito Kusturica a Belgrado) hanno scritto dopo la fine della guerra nel 1997.[Mario Ferrero]
69-a moj stari i ja,
(continua)
inviata da Mario Ferrero (per tramite di RV) 27/8/2007 - 23:48

Another War Out There

Another War Out There
UN'ALTRA GUERRA LA' FUORI
(continua)
inviata da Kiocciolina 27/8/2007 - 17:44
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We Are The World

We Are The World
questa canzone è bellissima
francesca 27/8/2007 - 11:00
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Changes

Changes
Interpretazione di The Way It Is
Come on come on
(continua)
inviata da Campo Oro Regna 27/8/2007 - 01:24
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Ninna nanna delle dodici mamme

Ninna nanna delle dodici mamme
Grazie mille per questa magnifica canzone mia madre me la cantava quando ero piccina come ha fatto cn i miei 3 fratelli. e ora sono su questo sito per poter condividere anchio cn i miei bambini questa magnifica canzone...grazie
Chiara
Chiara 26/8/2007 - 21:41
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Le chat de la voisine

Le chat de la voisine
[1959]
Paroles: R. Lagary
Musique: Philippe-Gérard
© Emi Publishing France

C'è chi dice che, durante i brutti periodi -una guerra, una crisi, un frangente d'incertezza- bisognerebbe "divertirsi", magari con qualcosa di "leggero", di poco o pochissimo "impegnato". In effetti, proprio durante questi periodi è tutta una fioritura di motivetti allegri, di papaveri e papere, di margherite; cose fatte, si dice, per non pensare alle brutture che si hanno davanti agli occhi. Già ci sono, perché cantarle? Yves Montand non era uno che la pensava a questo modo. Meglio cantare la strofetta insulsa sul gatto della vicina che parlare del soldato che ha paura, dell'operaio sfruttato, della ragazza precocemente sfiorita da una vita dura? Non aveva dubbi, lui, il monsummanese di Francia. Ed ecco che ne venne fuori, con questa canzone "double face". [RV]
Le chat de la voisine
(continua)
inviata da Silva 26/8/2007 - 19:10
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Haiti

Haiti
Versione inglese dal libretto dell'album
HAITI
(continua)
26/8/2007 - 17:34
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Pra não dizer que não falei das flores

Pra não dizer que não falei das flores
sono brasiliano e vivo in italia da 20 anni, e posso dire che la traduzione fatta di "Pra nao dizer que nao falei das flores" di Geraldo Vandré e demenziale, lui ha cambiato tutta la musica a suo piacimento, non rispetta per niente l'originale, è un altra musica, la sua, e non una traduzione come dovrebe essere.

(fernando)

A quale traduzione ti stai riferendo? A quella di Sergio Endrigo? Dispiace sentire parole del genere, perché Sergio Endrigo è stato uno dei più grandi cantautori italiani (peraltro conosciutissimo anche in Brasile e in tutta l'America Latina). Non mi piace, te lo dico sinceramente, sentire rivolgere l'epiteto di "demenziale" ad una sua versione magari non troppo fedele all'originale, ma comunque bella. Non mi piace, non lo trovo giusto e, inoltre, non mi sembra, caro Fernando, che tu abbia ben presente una cosa fondamentale: quando un artista prende una canzone di un... (continua)
26/8/2007 - 14:12

Boris Yeltsin

Boris Yeltsin
BORIS YELTSIN
(continua)
inviata da Kiocciolina 25/8/2007 - 21:40

You Can't Stop the Sun

NON POTETE FERMARE IL SOLE
(continua)
inviata da Kiocciolina 25/8/2007 - 21:27
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Lebanese Night

Lebanese Night
NOTTE LIBANESE
(continua)
inviata da Kiocciolina 25/8/2007 - 21:09
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Aria di rivoluzione

Aria di rivoluzione
Non avevo mai sentito questa canzone, da brividi. Neanche io sono una "battiatista" ma questa è davvero impressionante.
Alice S. 25/8/2007 - 21:01
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I Can't Write Left Handed

I Can't Write Left Handed
NON POSSO SCRIVERE CON LA MANO SINISTRA
(continua)
inviata da Kiocciolina 25/8/2007 - 21:01
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I lupi

I lupi
August 25, 2007
THE WOLVES
(continua)
25/8/2007 - 17:24
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People Have The Power

People Have The Power
Una peosia...che andrebbe realizzata! (Vincent)
25/8/2007 - 13:10
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The Ballad Of Sacco And Vanzetti, Part Two

The Ballad Of Sacco And Vanzetti, Part Two
Sacco e Vanzetti, una sporca faccenda nell'America della pena capitale
di Andrea Camilleri
da Repubblica Online, 24 agosto 2007

Il secolo che ci siamo lasciati alle spalle appena sette anni fa è stato brillantemente descritto dallo storico britannico Eric Hobsbawm "il secolo breve". Una definizione forse più esatta, però, sarebbe "il secolo compresso", perché mai un periodo di 100 anni ha visto così tante guerre mondiali, così tanti progressi scientifici e tecnologici, così tante rivoluzioni, così tanti eventi epocali ammonticchiati l'uno sull'altro. Il secolo passato sembra come una valigia troppo piccola per contenere tutto quello che è successo: è troppo piena di vestiti vecchi, e ce ne sono alcuni che ci impediscono di chiuderla e metterla via in soffitta una volta per tutte. Uno di questi è il caso di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti. Nel secolo trascorso, milioni di uomini e donne... (continua)
Riccardo Venturi 24/8/2007 - 12:05
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Pitzinnos in sa gherra

Pitzinnos in sa gherra
Ho sentito questa canzone in un bar a Cala Gonone e mi sembrava una canzone da sempre conosciuta!!
E veramente bella da quel giorno non ho fatto altro ke ascoltarla ed ora so anke le parole e la traduzione!!
Queste sono le canzoni ke fanno grande il panorama musicale italiano!!! Grazie
Ciao a tutti
Eva(ROMA) 23/8/2007 - 22:10
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Theme From Schindler's List

Theme From Schindler's List
[1993]
by John Williams






Presentiamo qui esclusivamente in video (trattandosi di un pezzo strumentale) la celebre colonna sonora del film di Steven Spielberg, vincitrice del Premio Oscar per la migliore soundtrack nel 1993. Il film non ha nessun bisogno né di presentazione, né di commento; ma chi proprio non lo conoscesse può leggersi la sua scheda su Wikipedia.
inviata da Silva 23/8/2007 - 21:04
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Le déserteur

Le déserteur
SVEDESE / SWEDISH / SUÉDOIS [2] - Lars Forssell

"Jag står här på ett torg" ("sto qui in una piazza") - la libera versione svedese del poeta e cantautore svedese Lars Forssell (1958). Pur mantenendo la musica originale, è piuttosto un'amara canzone contro la guerra e sulla responsabilità dei potenti (vi si nomina espressamente De Gaulle). La canzone di una donna che ha perso il suo uomo in guerra e si pone certe domande. Si noti che la canzone di Boris Vian era nota a Lars Forssell nel 1958, ovvero nel suo "periodo di oblio" dopo la censura. E' stata approntata di seguito al testo una traduzione italiana.
Lars Forssell è scomparso lo scorso 26 luglio 2007 all'età di 79 anni.

"Jag står här på ett torg" ("I am here in a square") - a free version by the Swedish folksinger and poet Lars Forssell (1958). Though keeping the original tune, it is rather a bitter meditation against war and on the... (continua)
Jag står här på ett torg.
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 23/8/2007 - 17:38
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Tears Are Falling Down

Tears Are Falling Down
A great folk song with Marino Severini (Gang) as special guest
The night is full of scary sounds
(continua)
inviata da Lorenzo 23/8/2007 - 16:30
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Only Starlight

Only Starlight
Songwriter: Sara Marlowe
Da/From New Songs For Peace
How beautiful is this day, when everything familiar has changed
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 23/8/2007 - 15:00

Guerra di merda

Guerra di merda
Ammesso che tu sia davvero "quel" Ferretti Lindo Giovanni, mi pregio di dirti che fai cacare tu, in blocco e senza remissione.
Riccardo Venturi 22/8/2007 - 22:48

Soomalaay dirira

Soomalaay dirira

Somali exiles use music to slam war

NAIROBI: Upon entering a tiny recording studio in a grimy Nairobi building, Felis removes her face veil, slides headphones onto her ears and starts singing in a high voice: “Girls are raped. Warlords are to blame”.

Over a soundtrack of world music and rap, Felis Abdi and the group Waayaha Cusub, made up of some 20 young Somali refugees, crudely slam the war that has torn up their country for 16 years, almost all their lives.

“All the people have been killed. Let us repair the country. There is no school, there is no peace,” sings Waayaha Cusub, which means “New Era” in Somali.

“People listen to you more when you sing than when you speak,” says Abdiwali Ibrahim Garyare, one of the group’s singers, who has lived in Kenya for 17 years.

“We can make a difference because the young generation listens to us,” adds 17-year-old Felis, who has a gap between... (continua)
Soomalaay diriroo dagaalama
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 22/8/2007 - 15:03
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Dhib iyo qaxar

Dhib iyo qaxar

Somali exiles use music to slam war

NAIROBI: Upon entering a tiny recording studio in a grimy Nairobi building, Felis removes her face veil, slides headphones onto her ears and starts singing in a high voice: “Girls are raped. Warlords are to blame”.

Over a soundtrack of world music and rap, Felis Abdi and the group Waayaha Cusub, made up of some 20 young Somali refugees, crudely slam the war that has torn up their country for 16 years, almost all their lives.

“All the people have been killed. Let us repair the country. There is no school, there is no peace,” sings Waayaha Cusub, which means “New Era” in Somali.

“People listen to you more when you sing than when you speak,” says Abdiwali Ibrahim Garyare, one of the group’s singers, who has lived in Kenya for 17 years.

“We can make a difference because the young generation listens to us,” adds 17-year-old Felis, who has a gap between... (continua)
Anigoon maryaha xiran aqoon oon martabad gaarin
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 22/8/2007 - 15:01
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Dadka yaa xasuuqay

Dadka yaa xasuuqay

Somali exiles use music to slam war

NAIROBI: Upon entering a tiny recording studio in a grimy Nairobi building, Felis removes her face veil, slides headphones onto her ears and starts singing in a high voice: “Girls are raped. Warlords are to blame”.

Over a soundtrack of world music and rap, Felis Abdi and the group Waayaha Cusub, made up of some 20 young Somali refugees, crudely slam the war that has torn up their country for 16 years, almost all their lives.

“All the people have been killed. Let us repair the country. There is no school, there is no peace,” sings Waayaha Cusub, which means “New Era” in Somali.

“People listen to you more when you sing than when you speak,” says Abdiwali Ibrahim Garyare, one of the group’s singers, who has lived in Kenya for 17 years.

“We can make a difference because the young generation listens to us,” adds 17-year-old Felis, who has a gap between... (continua)
Dadka yaa xasuuqay
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 22/8/2007 - 14:58
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L'Internationale

L'Internationale
BIRMANO [2] / BURMESE [2]

Versione birmana dell'Internazionale di Billy Bragg, segnalata e contribuita da Arisztid.
Da Questo blog. La versione è riprodotta con un'immagine snapshot png data la sopravvenuta indisponibilità del font Zawgyi da utilizzare.

Burmese version of Billy Bragg's Internationale contributed by Arisztid.
From This blog. As the Zawgyi font is no more available for download, the version is displayed with a snaphsot png image.
inviata da Arisztid 22/8/2007 - 00:37
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Pratobello

Pratobello
KENZE NEKE HO SARDINNIA
21/8/2007 - 23:22

Le ragazze lungo il fiume

Le ragazze lungo il fiume
[2007]
Testo e musica di Massimiliano Larocca
Inedito

Canzone dettatami direttamente da Massimiliano, Firenze, via del Ponte alle Mosse 25 a casa dell'Eleonora, ore 23.34 del 20 agosto 2007. Farà parte di un prossimo album. Due sere fa Massimiliano così l'ha introdotta: "Ci sono molti modi per scrivere una canzone contro la guerra. Io ho immaginato un ragazzo, un giovane soldato, che per un attimo lascia il fucile e scende al canale dove ci sono delle ragazze che lavano." Un momento di tregua e di sogno per un ragazzo che guarda delle sue coetanee "scambiarsi letture e segreti", immaginare per un momento che non ci siano le armi e la guerra. Aggiungiamo: una delicata e bella canzone in pieno stile larocchiano, che rimanda dritta alle stesse atmosfere di Nel nome della bella, quella I guerra mondiale strettamente legata al discorso della civiltà contadina che è uno dei capisaldi del cantautore fiorentino caro a Dino Campana. [RV]
Le ragazze lungo il fiume
(continua)
20/8/2007 - 23:39
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Simple Song Of Freedom

Simple Song Of Freedom
UNA SEMPLICE CANZONE DI LIBERTÀ
(continua)
inviata da Kiocciolina 20/8/2007 - 17:15
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Voglio armarmi

Voglio armarmi
la canzone mi fa impazzire dice proprio la verità gli americani sono assassini

(Gabriele)

D'accordo, ma se fossi in te eviterei simili generalizzazioni. Si fa presto a dire "gli americani sono assassini" allo stesso modo in cui si dice "i tedeschi sono nazisti", "gli italiani sono mafiosi", "i negri sono sporchi", "i musulmani sono invasori-kamikaze-imburkatori di donne" eccetera. Saluti. [RV]
20/8/2007 - 16:18
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La nuova Auschwitz

La nuova Auschwitz
Il cantautore cattolico Claudio Chieffo si è spento pochi giorni fa per un male incurabile, all'età di 62 anni. Ne do notizia con rispetto, sebbene Chieffo non fosse certamente tra i cantautori che mi stavano più congeniali (soprattutto poco congeniale mi era il suo riconosciuto impegno per il movimento integralista "Comunione e Liberazione").
Riccardo Venturi 20/8/2007 - 12:43
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Ballata dell'anonimo sovversivo

Ballata dell'anonimo sovversivo
[2004]
Testo e musica di Massimiliano Larocca
Da "Il ritorno delle passioni"
Massimiliano Larocca: voce, chitarra acustica
Livio Guardi: mandolino
Betty Cardelli: flauto traverso
Davide Giromini: fisarmonica
Daniele Tortora: contrabbasso
Renzo Franchi: percussioni

Serata qualsiasi, 19 agosto 2007. Sono in casa da solo...a occuparmi del sito. Ad un tratto mi arriva una telefonata di Francesco Senia: "O Venturi, ci si vede fra un po', c'è il Larocca che suona ai giardini del Campo di Marte". 500 metri da casa, piglio una Panda scassata targata Bergamo che mi ha imprestato un'amica per un paio di settimane e vado. Eccoci tutti a sedere, a mangiare specialità calabresi in uno spazio all'aperto dedicato, udite udite, a Rino Gaetano: "Un giardino per Rino", così si chiama. Quante volte, oramai, l'avrò sentito cantare e suonare il Larocca (che oramai, in un'improbabile trasposizione "cajun"... (continua)
Sono emerso dalla Storia
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 20/8/2007 - 01:30
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Pas maintenant

Pas maintenant
lyrics : A.Red
music : D.Seff
Quelque chose sous mon pied
(continua)
inviata da Jacky Fluttaz 19/8/2007 - 23:07

Waayaha Cusub

Waayaha Cusub

Somali exiles use music to slam war

NAIROBI: Upon entering a tiny recording studio in a grimy Nairobi building, Felis removes her face veil, slides headphones onto her ears and starts singing in a high voice: “Girls are raped. Warlords are to blame”.

Over a soundtrack of world music and rap, Felis Abdi and the group Waayaha Cusub, made up of some 20 young Somali refugees, crudely slam the war that has torn up their country for 16 years, almost all their lives.

“All the people have been killed. Let us repair the country. There is no school, there is no peace,” sings Waayaha Cusub, which means “New Era” in Somali.

“People listen to you more when you sing than when you speak,” says Abdiwali Ibrahim Garyare, one of the group’s singers, who has lived in Kenya for 17 years.

“We can make a difference because the young generation listens to us,” adds 17-year-old Felis, who has a gap between... (continua)
Anoo baahidaaydiyo
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 19/8/2007 - 21:26
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Piccola storia ignobile

Piccola storia ignobile
[1976]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Francesco Guccini
Album / Albumi: Via Paolo Fabbri 43


QUANTE PICCOLE STORIE IGNOBILI
Introduzione di Riccardo Venturi

L'ultimo percorso istituito dalle CCG, quello sulla violenza sulle donne, non sarà mai semplice da gestire, e non soltanto per l'argomento trattato, per le sue problematiche e per la sua stessa consistenza. Ogni canzone che vi figura o vi figurerà deve essere ben situata, analizzata e introdotta. Così, stasera, con questa canzone vogliamo parlare di due o tre cose a proposito dell'aborto, o interruzione volontaria della gravidanza, e dei suoi "oppositori". Ne vogliamo parlare in quanto riteniamo che ogni tentativo, legislativo e "morale", di opporsi alla libera procreazione e alla maternità responsabile sia una vera e propria violenza compiuta sulle donne, e tra le più gravi.

Non a caso... (continua)
Ma che piccola storia ignobile
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 19/8/2007 - 20:24




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