Lo slogan “Jin, Jiyan, Azadi” non è roba da borghesia radical-chic: è un messaggio rivoluzionario scandito dalle combattenti curde e scritto sui muri delle celle.
QUALCHE CONSIDERAZIONE SULLA GENEALOGIA DI “DONNA VITA LIBERTA’”.
UNA “FORMULA MAGICA” GIA' UTILIZZATA DA OCALAN ANCORA NEL 2006
Gianni Sartori
Pretendere con le modeste forze a mia disposizione - e la mancanza di adeguati titoli accademici - di recensire, commentare, divulgare (e fatalmente riassumere) quella che possiamo definire una “esplorazione” delle origini e del significato dello slogan “Jin, Jiyan, Azadi” (“Donna, Vita, Libertà”) della militante curda Somayeh Rostampour * è senz’altro, almeno da parte mia, eccessivo.
D’altra parte gli “addetti ai lavori” sembrano il più delle volte intenti o a strumentalizzarlo oppure - forse peggio - a utilizzarlo senza criterio o adeguata conoscenza. Vedi il caso di qualche parlamentare... (continua)
QUALCHE CONSIDERAZIONE SULLA GENEALOGIA DI “DONNA VITA LIBERTA’”.
UNA “FORMULA MAGICA” GIA' UTILIZZATA DA OCALAN ANCORA NEL 2006
Gianni Sartori
Pretendere con le modeste forze a mia disposizione - e la mancanza di adeguati titoli accademici - di recensire, commentare, divulgare (e fatalmente riassumere) quella che possiamo definire una “esplorazione” delle origini e del significato dello slogan “Jin, Jiyan, Azadi” (“Donna, Vita, Libertà”) della militante curda Somayeh Rostampour * è senz’altro, almeno da parte mia, eccessivo.
D’altra parte gli “addetti ai lavori” sembrano il più delle volte intenti o a strumentalizzarlo oppure - forse peggio - a utilizzarlo senza criterio o adeguata conoscenza. Vedi il caso di qualche parlamentare... (continua)
Gianni Sartori 10/3/2023 - 14:44
Mentre rimane incerta e oscura la sorte del presidente curdo Ocalan (nuovamente proibite le visite, sia per i familiari che per gli avvocati), la Svezia procede a tappe forzate nella sua marcia di avvicinamento e integrazione nella Nato. Nonostante qualche “incidente di percorso”, sempre a causa della questione curda.
MENTRE OCALAN RIMANE SOSTANZIALMENTE “DESAPARECIDO”, PER LA SVEZIA L’INTEGRAZIONE NELLA NATO E’ ORMAI QUASI UNA CERTEZZA ( A SPESE DEI CURDI PRESUMIBILMENTE)
Gianni Sartori
Stando a quanto dichiarato dal segretario generale Jens Stoltenberg, l’adesione della Svezia alla Nato sarebbe ormai “assolutamente possibile”.
Anzi, con la rielezione di Erdogan e mentre il Parlamento turco è in fase di costituzione, si sarebbe spalancata una nuova “finestra”.
Anche se - i soliti curdi - un nuovo incidente, l’ennesimo, ha fatto infuriare il rieletto presidente... (continua)
MENTRE OCALAN RIMANE SOSTANZIALMENTE “DESAPARECIDO”, PER LA SVEZIA L’INTEGRAZIONE NELLA NATO E’ ORMAI QUASI UNA CERTEZZA ( A SPESE DEI CURDI PRESUMIBILMENTE)
Gianni Sartori
Stando a quanto dichiarato dal segretario generale Jens Stoltenberg, l’adesione della Svezia alla Nato sarebbe ormai “assolutamente possibile”.
Anzi, con la rielezione di Erdogan e mentre il Parlamento turco è in fase di costituzione, si sarebbe spalancata una nuova “finestra”.
Anche se - i soliti curdi - un nuovo incidente, l’ennesimo, ha fatto infuriare il rieletto presidente... (continua)
Gianni Sartori 31/5/2023 - 17:44
Gianni Sartori 27/11/2023 - 17:49
SOLIDARIETA’ AI PRIGIONIERI IN SCIOPERO DELLA FAME DA PARTE DELLA COMUNITA’ DEMOCRATICA CURDA IN SVIZZERA
Gianni Sartori
Il 27 novembre era iniziato l’ennesima protesta dei prigionieri curdi, accusati di far parte del PKK e del PAJK, nelle carceri del Kurdistan del Nord (Bakur). E ancora una volta, come spesso in passato, la forma prescelta è quella dello sciopero della fame. Sciopero che dovrebbe protrarsi fino al 15 febbraio 2024.
Due date scelte non a caso. Il 27 novembre 1978 venne fondato il PKK nel villaggio di Fîsê (distretto di Licê, Amed).
Mentre il 15 febbraio è il giorno del sequestro di Abdullah Ocalan e della sua deportazione in Turchia. La loro principale richiesta è appunto la liberazione del “Mandela curdo” (condizione minima indispensabile per una “soluzione politica della questione curda”) rinchiuso nella prigione di massima sicurezza di tipo F dell’isola di Imralî... (continua)
Gianni Sartori
Il 27 novembre era iniziato l’ennesima protesta dei prigionieri curdi, accusati di far parte del PKK e del PAJK, nelle carceri del Kurdistan del Nord (Bakur). E ancora una volta, come spesso in passato, la forma prescelta è quella dello sciopero della fame. Sciopero che dovrebbe protrarsi fino al 15 febbraio 2024.
Due date scelte non a caso. Il 27 novembre 1978 venne fondato il PKK nel villaggio di Fîsê (distretto di Licê, Amed).
Mentre il 15 febbraio è il giorno del sequestro di Abdullah Ocalan e della sua deportazione in Turchia. La loro principale richiesta è appunto la liberazione del “Mandela curdo” (condizione minima indispensabile per una “soluzione politica della questione curda”) rinchiuso nella prigione di massima sicurezza di tipo F dell’isola di Imralî... (continua)
Gianni Sartori 7/12/2023 - 08:39
PER IL POPOLO CURDO UNITA’ E SOLIDARIETA’ SONO INDISPENSABILI
Gianni Sartori
Due leader curdi (esponenti rispettivamente del PUK e del PKK) concordano sulla necessità di una ritrovata unità del popolo curdo e mettono in guardia sulle conseguenze deleterie di una guerra intra-curda.
Recentemente, in occasione del 36° anniversario del massacro di Halabja (oltre 5mila curdi assassinati dalle armi chimiche), il presidente dell’Unione Patriottica Curda (PUK) Bafil Talabani aveva dichiarato che “ i curdi necessitano di unità e solidarietà e non di allontanarsi gli uni dagli altri. Dobbiamo porre le nostre differenza al servizio dei nostri comuni interessi. Non dimentichiamo che il destino di tutti noi è uno soltanto. Il senso di responsabilità di fronte al nostro paese e alla nostra nazione deve prevalere sulle divergenze. Il nostro lavoro deve essere per tutti”.
La presa di posizione di Talabani... (continua)
Gianni Sartori
Due leader curdi (esponenti rispettivamente del PUK e del PKK) concordano sulla necessità di una ritrovata unità del popolo curdo e mettono in guardia sulle conseguenze deleterie di una guerra intra-curda.
Recentemente, in occasione del 36° anniversario del massacro di Halabja (oltre 5mila curdi assassinati dalle armi chimiche), il presidente dell’Unione Patriottica Curda (PUK) Bafil Talabani aveva dichiarato che “ i curdi necessitano di unità e solidarietà e non di allontanarsi gli uni dagli altri. Dobbiamo porre le nostre differenza al servizio dei nostri comuni interessi. Non dimentichiamo che il destino di tutti noi è uno soltanto. Il senso di responsabilità di fronte al nostro paese e alla nostra nazione deve prevalere sulle divergenze. Il nostro lavoro deve essere per tutti”.
La presa di posizione di Talabani... (continua)
Gianni Sartori 17/3/2024 - 11:46
IL MOVIMENTO CURDO NON SI E' FATTO INTIMIDIRE DALLE AGGRESSIONI SQUADRISTE DEI LUPI GRIGI
Gianni Sartori
Il 25 marzo, a seguito delle celebrazioni del Newroz (l’Anno Nuovo curdo) a cui avevano partecipato molti curdi dei municipi di Houthalen-Helchteren e di Heusden-Zolder, una famiglia curda che stava rientrando a casa a Kessel-Lo (una subcommunity di Lovanio) è stata aggredita da un centinaio di nazionalisti e razzisti turchi. I curdi sono stati duramente picchiati e le loro auto distrutte. Inoltre i turchi hanno tentato di incendiarne la casa arrivando a un tentativo di linciaggio, come si può vedere in un video circolante nella rete. Altri video mostrano chiaramente persone stese a terra, immobili, circondate da esagitati che lanciano offese razziste e sessiste in turco. Gli aggressori hanno anche bruciato alcuni simboli con i colori nazionali curdi (giallo, rosso e verde).
I razzisti... (continua)
Gianni Sartori
Il 25 marzo, a seguito delle celebrazioni del Newroz (l’Anno Nuovo curdo) a cui avevano partecipato molti curdi dei municipi di Houthalen-Helchteren e di Heusden-Zolder, una famiglia curda che stava rientrando a casa a Kessel-Lo (una subcommunity di Lovanio) è stata aggredita da un centinaio di nazionalisti e razzisti turchi. I curdi sono stati duramente picchiati e le loro auto distrutte. Inoltre i turchi hanno tentato di incendiarne la casa arrivando a un tentativo di linciaggio, come si può vedere in un video circolante nella rete. Altri video mostrano chiaramente persone stese a terra, immobili, circondate da esagitati che lanciano offese razziste e sessiste in turco. Gli aggressori hanno anche bruciato alcuni simboli con i colori nazionali curdi (giallo, rosso e verde).
I razzisti... (continua)
Gianni Sartori 26/3/2024 - 10:22
I recenti avvenimenti di Kessel-Lo sarebbero una spia, l’ennesima, della strategia anti-curda in Europa alimentata da Ankara grazie alla manovalanza dei Lupi Grigi
ANCORA SULLE PROVOCAZIONI DEI LUPI GRIGI CONTRO I CURDI IN BELGIO
Gianni Sartori
Non sembra che i recenti avvenimenti del Limburgo, in Belgio, abbiano creato grande apprensione (non per ora almeno). Eppure episodi simili si erano registrati, anche recentemente, sia in Francia (oltre che contro curdi, nei confronti della comunità armena) che nei Paesi Bassi e in Germania.
Invece da più parti sono stati eufemisticamente e genericamente definiti “tensioni tra turchi e curdi fuori dai confine dello Stato turco”.
Alcuni commenti apparivano pervasi da una sospetta “equidistanza” avanzando dubbi sulle circostanze e sulla cronologia (in pratica: su chi avrebbe attaccato per primo).
Anzi, per buona parte della stampa fiamminga le... (continua)
ANCORA SULLE PROVOCAZIONI DEI LUPI GRIGI CONTRO I CURDI IN BELGIO
Gianni Sartori
Non sembra che i recenti avvenimenti del Limburgo, in Belgio, abbiano creato grande apprensione (non per ora almeno). Eppure episodi simili si erano registrati, anche recentemente, sia in Francia (oltre che contro curdi, nei confronti della comunità armena) che nei Paesi Bassi e in Germania.
Invece da più parti sono stati eufemisticamente e genericamente definiti “tensioni tra turchi e curdi fuori dai confine dello Stato turco”.
Alcuni commenti apparivano pervasi da una sospetta “equidistanza” avanzando dubbi sulle circostanze e sulla cronologia (in pratica: su chi avrebbe attaccato per primo).
Anzi, per buona parte della stampa fiamminga le... (continua)
Gianni Sartori 28/3/2024 - 11:45
In Francia, dopo l’estradizione di Firaz Korkmaz, altri militanti curdi rischiano di venir deportati in Turchia
MILITANTE CURDO ESPULSO DALLA FRANCIA E SPEDITO IN TURCHIA
Gianni Sartori
Firaz Korkmaz, 24 anni, si trovava in Francia, per quanto in una situazione definita “irregolare”, ormai da quattro anni. In quanto soggetto a OQTF (obbligo di lasciare il suolo francese) doveva venire scortato dall’Unesi (Unitè nationale d’éloignement) all'aeroporto di Roissy per inviarlo in Turchia.
Al momento di essere imbarcato per Istanbul si è svolta una manifestazione di parenti e solidali, tra cui esponenti del Consiglio democratico curdo in Francia e alcuni deputati comunisti (Raphaëlle Primet, Pierre Barros e Marianne Margaté) per impedirne l’estradizione. Ci sono stati scontri con la polizia locale (che conta tre feriti), ma alla fine il giovane è stato trasferito manu militari (legato, ammanettato... (continua)
MILITANTE CURDO ESPULSO DALLA FRANCIA E SPEDITO IN TURCHIA
Gianni Sartori
Firaz Korkmaz, 24 anni, si trovava in Francia, per quanto in una situazione definita “irregolare”, ormai da quattro anni. In quanto soggetto a OQTF (obbligo di lasciare il suolo francese) doveva venire scortato dall’Unesi (Unitè nationale d’éloignement) all'aeroporto di Roissy per inviarlo in Turchia.
Al momento di essere imbarcato per Istanbul si è svolta una manifestazione di parenti e solidali, tra cui esponenti del Consiglio democratico curdo in Francia e alcuni deputati comunisti (Raphaëlle Primet, Pierre Barros e Marianne Margaté) per impedirne l’estradizione. Ci sono stati scontri con la polizia locale (che conta tre feriti), ma alla fine il giovane è stato trasferito manu militari (legato, ammanettato... (continua)
Gianni Sartori 30/3/2024 - 00:27
CHI HA UCCISO (e per conto di chi) Nagihan Akarsel?
Gianni Sartori
Ovviamente qualsiasi ipotesi in merito alla possibile complicità di elementi legati al PDK (Partito Democratico Curdo) di Barzani sarebbe prematura e ingiusta. Ciò non toglie che sia perlomeno sospetto il fatto che i presunti assassini di Nagihan Akarsel (uccisa nel distretto di Bahtiyar il 4 ottobre alle ore 9,30 da quella che possiamo definire una squadra della morte a tutti gli effetti) siano stati fermati nel territorio di Koyê ad un posto di blocco (l’ultimo prima di quelli del PDK) dell’UPK (Unione Patriottica Curda, l’altra grande formazione curda – storica e meno disposta a dialogare con Ankara – in territorio iracheno) mentre cercavano di raggiungere Hewlêr. Presumibilmente per rifugiarsi in una zona controllata dal PDK.
In base a quanto comunicato dalle forze di sicurezza locali di Sulaymaniyah la cattura dei... (continua)
Gianni Sartori
Ovviamente qualsiasi ipotesi in merito alla possibile complicità di elementi legati al PDK (Partito Democratico Curdo) di Barzani sarebbe prematura e ingiusta. Ciò non toglie che sia perlomeno sospetto il fatto che i presunti assassini di Nagihan Akarsel (uccisa nel distretto di Bahtiyar il 4 ottobre alle ore 9,30 da quella che possiamo definire una squadra della morte a tutti gli effetti) siano stati fermati nel territorio di Koyê ad un posto di blocco (l’ultimo prima di quelli del PDK) dell’UPK (Unione Patriottica Curda, l’altra grande formazione curda – storica e meno disposta a dialogare con Ankara – in territorio iracheno) mentre cercavano di raggiungere Hewlêr. Presumibilmente per rifugiarsi in una zona controllata dal PDK.
In base a quanto comunicato dalle forze di sicurezza locali di Sulaymaniyah la cattura dei... (continua)
Gianni Sartori 5/10/2022 - 16:27
SIMPATIE PER ERDOGAN CRESCONO, ANCHE A “SINISTRA”….?
Gianni Sartori
Avendo avuto la possibilità di confrontarmi a lungo (fine sessanta, primi settanta…del secolo scorso) con stalinisti dichiarati o mascherati (chi sentenziava “Faremo come in Spagna…” con un preciso riferimento al maggio ’37, anche se si dichiarava leninista, di fatto era uno stalinista), certi commenti ai miei articoli sui Curdi da parte di “campisti” comunque intesi e variegati (neostalinisti? Rosso-bruni? …) non mi impressionano più di tanto.
Accusare i Curdi di collaborazionismo con l’imperialismo statunitense per quella che era e rimane un’alleanza tattica, militare (e, presumo, anche transitoria), oltre che vergognoso è semplicemente osceno. Cosa avrebbero dovuto fare? Farsi massacrare dall’Isis in nome della purezza ideologica? Affidarsi ai regimi di Damasco o magari di Teheran?
Ma per favore!
Nessuno, non io almeno,... (continua)
Gianni Sartori
Avendo avuto la possibilità di confrontarmi a lungo (fine sessanta, primi settanta…del secolo scorso) con stalinisti dichiarati o mascherati (chi sentenziava “Faremo come in Spagna…” con un preciso riferimento al maggio ’37, anche se si dichiarava leninista, di fatto era uno stalinista), certi commenti ai miei articoli sui Curdi da parte di “campisti” comunque intesi e variegati (neostalinisti? Rosso-bruni? …) non mi impressionano più di tanto.
Accusare i Curdi di collaborazionismo con l’imperialismo statunitense per quella che era e rimane un’alleanza tattica, militare (e, presumo, anche transitoria), oltre che vergognoso è semplicemente osceno. Cosa avrebbero dovuto fare? Farsi massacrare dall’Isis in nome della purezza ideologica? Affidarsi ai regimi di Damasco o magari di Teheran?
Ma per favore!
Nessuno, non io almeno,... (continua)
Gianni Sartori 19/11/2022 - 10:16
Qual’è dopo cinque anni la situazione di Afrin?
Violenze, sequestri, stupri da parte delle milizie jihadiste sono all’ordine del giorno. Mentre prosegue la colonizzazione (e sostituzione etnica) nei territori occupati militarmente dalla Turchia. Nella sostanziale indifferenza dell’opinione pubblica e delle organizzazioni internazionali.
AFRIN CINQUE ANNI DOPO
Gianni Sartori
Afrin nel 2018 veniva sottoposta all’occupazione dei militari turchi e degli ascari jihadisti.
Da allora subisce ininterrottamente repressione, violazioni dei diritti umani e pulizia etnica.
E’ di questi giorni la notizia (diffusa dall’Osservatorio siriano dei diritti dell’uomo - OSDH) dell’ennesimo scempio alla dignità umana. E, come spesso accade, anche stavolta la vittima è una donna. O meglio, una bambina di dieci anni violentata da Ehmed Memdûh (Ebû Deham), un comandante diAl-Sultan Suleiman Shah “Al-Amshat”,... (continua)
Violenze, sequestri, stupri da parte delle milizie jihadiste sono all’ordine del giorno. Mentre prosegue la colonizzazione (e sostituzione etnica) nei territori occupati militarmente dalla Turchia. Nella sostanziale indifferenza dell’opinione pubblica e delle organizzazioni internazionali.
AFRIN CINQUE ANNI DOPO
Gianni Sartori
Afrin nel 2018 veniva sottoposta all’occupazione dei militari turchi e degli ascari jihadisti.
Da allora subisce ininterrottamente repressione, violazioni dei diritti umani e pulizia etnica.
E’ di questi giorni la notizia (diffusa dall’Osservatorio siriano dei diritti dell’uomo - OSDH) dell’ennesimo scempio alla dignità umana. E, come spesso accade, anche stavolta la vittima è una donna. O meglio, una bambina di dieci anni violentata da Ehmed Memdûh (Ebû Deham), un comandante diAl-Sultan Suleiman Shah “Al-Amshat”,... (continua)
Gianni Sartori 8/5/2023 - 22:59
A Zero's Welcome
L’evidente e sistematica violazione dei diritti dei popoli operata sia da Ankara che da Teheran solleva proteste anche in Europa.
SEGNALI DI SOLIDARIETA’ INTERNAZIONALE VERSO IL POPOLO CURDO DALLA FRANCIA E DAI PAESI BASCHI
Gianni Sartori
Il 2 dicembre, dalla sala municipale dedicata all’illustre concittadino Romain Rolland (scrittore premio Nobel 1915) il consiglio comunale di Clamecy (dipartimento della Nièvre, regione di Bourgogne-Franche-Comté) ha inviato un chiaro messaggio di solidarietà ad un popolo oppresso e perseguitato .
Conferendo la cittadinanza onoraria alla musicista curda Nudem Durak, in carcere ormai da otto anni (condannata a 19, dovrebbe rimanervi fino al 1934) per aver cantato e insegnato nella propria lingua materna.
Non potendo - ovviamente - l’interessata ritirare l’onoreficenza di persona, questa è stata simbolicamente consegnata a Sylvie Jan (presidente diFrance-Kurdistan)... (continua)
SEGNALI DI SOLIDARIETA’ INTERNAZIONALE VERSO IL POPOLO CURDO DALLA FRANCIA E DAI PAESI BASCHI
Gianni Sartori
Il 2 dicembre, dalla sala municipale dedicata all’illustre concittadino Romain Rolland (scrittore premio Nobel 1915) il consiglio comunale di Clamecy (dipartimento della Nièvre, regione di Bourgogne-Franche-Comté) ha inviato un chiaro messaggio di solidarietà ad un popolo oppresso e perseguitato .
Conferendo la cittadinanza onoraria alla musicista curda Nudem Durak, in carcere ormai da otto anni (condannata a 19, dovrebbe rimanervi fino al 1934) per aver cantato e insegnato nella propria lingua materna.
Non potendo - ovviamente - l’interessata ritirare l’onoreficenza di persona, questa è stata simbolicamente consegnata a Sylvie Jan (presidente diFrance-Kurdistan)... (continua)
Gianni Sartori 12/12/2022 - 10:29
NONOSTANTE IL TERREMOTO LA TURCHIA CONTINUA AD ATTACCARE I CURDI
Gianni Sartori
Di fronte all’apocalisse umanitaria innescata dal terremoto del 6 febbraio e aggravata dalle condizioni atmosferiche (oltre che da incapacità: ancora a cinque giorni di distanza dal sisma in molte zone del Bakur non c’era traccia dei soccorsi), il primo istinto sarebbe quello di starsene rispettosamente zitti.
Ma poi riandando col pensiero a quanto accadeva in passato (prendiamo un anno a caso, il 2016, tanto uno vale l’altro)*** sorge il dubbio che in fondo questa sia ordinaria amministrazione, o quasi. Almeno per i Curdi. Il cui nemico principale rimane il colonialismo (rinviando a tempi migliori il dibattito se sia “colonialismo interno” o colonialismo tout court). Anche in tempi di terremoti e catastrofici cosiddette “naturali”.
LA TURCHIA? SCARSA IN PROTEZIONE CIVILE, MA EFFICACE NEI BOMBARDAMENTI
A... (continua)
Gianni Sartori
Di fronte all’apocalisse umanitaria innescata dal terremoto del 6 febbraio e aggravata dalle condizioni atmosferiche (oltre che da incapacità: ancora a cinque giorni di distanza dal sisma in molte zone del Bakur non c’era traccia dei soccorsi), il primo istinto sarebbe quello di starsene rispettosamente zitti.
Ma poi riandando col pensiero a quanto accadeva in passato (prendiamo un anno a caso, il 2016, tanto uno vale l’altro)*** sorge il dubbio che in fondo questa sia ordinaria amministrazione, o quasi. Almeno per i Curdi. Il cui nemico principale rimane il colonialismo (rinviando a tempi migliori il dibattito se sia “colonialismo interno” o colonialismo tout court). Anche in tempi di terremoti e catastrofici cosiddette “naturali”.
LA TURCHIA? SCARSA IN PROTEZIONE CIVILE, MA EFFICACE NEI BOMBARDAMENTI
A... (continua)
Gianni Sartori 11/2/2023 - 11:16
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3 AGOSTO: COMMEMORAZIONE DEL GENOCIDIO SUBITO DAGLI EZIDI
Gianni Sartori
Risale al 3 agosto 2014 l’attacco dello Stato islamico contro la regione di Shengal in Bakur (Kurdistan del Sud, nel nord dell’Iraq). L’intenzione delle milizie jihadiste era semplicemente quella di annientare gli Ezidi, una delle più antiche comunità religiose della regione. Almeno diecimila persone vennero massacrate, oltre 400mila costrette alla fuga. Inoltre più di settemila donne e bambini furono sequestrati. Circa 2500 di questi risultano ancora dispersi.
In marzo, rinnovando la condanna per tale iniquo massacro, il Parlamento della Repubblica di Armenia ha dichiarato il 3 agosto giornata... (continua)