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Caffè Fortuna

Caffè Fortuna
2017
Caffè Fortuna

Caffè Fortuna, il brano che dà il titolo all’album, è stato composto dopo un mini-tour in Lussemburgo. La visita alle miniere di Esch-Sur-Alzette, in cui lavoravano tanti italiani, ha fatto nascere una canzone che parla di migrazione, speranza e lavoro. Lungo la strada verso la miniera, l’insegna di un bar che portava questo nome ha evocato una melodia di fisarmonica, la visione di un valzer tra passato e presente, il dialogo sognato tra un figlio e un padre. Il videoclip è stato girato al Bois du Cazier, Museo della Miniera di Marcinelle, teatro di una grande tragedia avvenuta nel 1956 nella locale miniera di carbone.

Ludovica Valori: voce, fisarmonica, pianoforte
Paolo Camerini: contrabbasso, percussioni
Adriano Dragotta: violino
Franco Pietropaoli: chitarre
Mio padre scendeva nella miniera
(continua)
inviata da Dq82 26/8/2019 - 22:53
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Canto del servo pastore

Canto del servo pastore
[1981]
Testo e musica / Lyrics and music / Paroles et musique / Sanat ja sävel: Fabrizio de André - Massimo Bubola
Album / Albumi: Fabrizio de André (1981) ["L'Indiano"]



Il servo pastore di De André è un uomo semplice che non conosce neppure il proprio nome e le proprie origini. In questa canzone scritta in lingua italiana viene adombrato, in traduzione, un termine sardo che pure (nella sua forma gallurese, ziraccu) aveva fatto capolino nei testi di Fabrizio De André (in Zirichiltaggia, per la precisione: ...e andaranu a cujuassi a qualche ziraccu “e sposeranno qualche servo pastore”). La denominazione sarda del “servo pastore” riflette strutture enormemente arcaiche anche nel suo stesso nome di etimologia sconosciuta e di evoluzione semantica particolare: theraku / theraccu / saraccu ecc. compare nei documenti più antichi nel significato di “minorenne di dipendenza tutelare” (come nella... (continua)
Dove fiorisce il rosmarino c'è una fontana scura
(continua)
inviata da Riccardo Venturi e Dq82 26/8/2019 - 20:33

Viva la libertà

anonimo
Il testo è riportato nel libretto "Canta Partigiano", 1947, pag.30, Panfilo editore in Cuneo, (vedi la pagina "La Veglia del Partigiano" col seguente commento :
Canto dei garibaldini di Spagna, con variazioni dei partigiani piemontesi.
Viva la libertà!
(continua)
inviata da gianfranco 26/8/2019 - 17:04

L'Alpino di Valle Roja

anonimo
Il testo è riportato nel libretto "Canta Partigiano", 1947, pag.18, Panfilo editore in Cuneo, (vedi la pagina "La Veglia del Partigiano" col seguente commento :
È la canzone della Brigata G.L. Valle Roja "S. Dalmastro". L'aria è quella d'una famosa canzone del Risorgimento, il cui motivo è stato ripreso e divulgato dal film "Piccolo mondo antico".
Quando la bella Italia è stata invasa
(continua)
inviata da gianfranco 26/8/2019 - 16:51

La banda di Valle Gesso

anonimo
Il testo è riportato nel libretto "Canta Partigiano", 1947, pag.28, Panfilo editore in Cuneo, (vedi la pagina "La Veglia del Partigiano" col seguente commento :
È un'altra canzone della Brigata Valle Gesso "I. Vivanti" e va cantata sull'aria di ""Monte Grappa tu sei la mia Patria"
Valle Gesso in te vive una Banda
(continua)
inviata da gianfranco 26/8/2019 - 16:49

Il Pilone della Moretta

anonimo
Il testo è riportato nel libretto "Canta Partigiano", 1947, pag.37, Panfilo editore in Cuneo, (vedi la pagina "La Veglia del Partigiano" col seguente commento :
Venne fuori questo canto dai partigiani della I Banda G.L. Val Maira dopo l'attacco tedesco del luglio 1944 in cui furono incendiati Cartignano e San Damiano. Si canta sull'aria della canzone alpina: "Eravamo in ventinove".
Dagli Assarti noi siamo discesi
(continua)
inviata da gianfranco 26/8/2019 - 16:46

Allegria di Scaletta

anonimo
Il testo è riportato nel libretto "Canta Partigiano", 1947, pag.32, Panfilo editore in Cuneo, (vedi la pagina "La Veglia del Partigiano" col seguente commento :
È la canzone della Banda "Monte Bram" della Brigata G.L. "P. Braccini".
Scaletta è un villaggio della Valle, sede della banda. L'aria è quella della
" Cucaracha"
Qui comincia la strofetta
(continua)
inviata da gianfranco 26/8/2019 - 16:43
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Böyle gelmiş böyle geçer

Böyle gelmiş böyle geçer
[2003]
Testo / Sözleri / Lyrics / Paroles / Sanat:
Fecri Ebcioğlu
Interpreti / Tarafından gerçekleştirilen / Performed by / Interprétée par / Laulavat:
Deniz Seki
Album: Aşkların En Güzeli

E’ la versione turca di “Al bant aš šalbya“. E’ la traccia #2 del CD uscito in Turchia nel 2003

Nota testuale
Anche della versione turca della canzone il testo integrale,aderente alla esecuzione di Deniz Seki, non si trova in rete. Strofe e ripetizioni dei versi sono state ricostruite a partire dai testi parziali integrandoli con i risultati dell’ascolto del videoclip.
Böyle gelmiş böyle
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 26/8/2019 - 11:17
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البنت الشلبية

البنت الشلبية
Al bant aš šalbya

نص / Testo / Lyrics / Paroles / Sanat:
Assi Rahbani /عاصي الرحباني
مترجمين / Interpreti / Performed by / Interprétée par / Laulavat:
Fayrouz /فيروز

Il compositore Assi Rahbani fu anche musicista e drammaturgo insieme al fratello Mansour. Sono loro ad avere composto la maggior parte delle canzoni interpretate da Fayrouz, moglie di Assi Rahbani.

E’ una melodia folk nata nella regione della “Grande Siria” in epoca antecedente la disgregazione dell’Impero Ottomano. Al retaggio culturale di tale regione si ascrive il Qudud Halabiya /قدود حلبي, letteralmente “metrica musicale di Aleppo”, un genere basato sui componimenti poetici in forma classica indirizzato sia all’ambito religioso sia alla società urbana sia agli strati popolari.
Anche quella in esame deriva da una melodia folk qududi nota nella prima metà dl XX secolo come Alʿazūbya / العزوبية , letteralmente... (continua)

(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 25/8/2019 - 23:36

Sagra Partigiana

anonimo
Il testo è riportato nel libretto "Canta Partigiano", 1947, pag.23, Panfilo editore in Cuneo, (vedi la pagina "La Veglia del Partigiano") col seguente commento :
Sul motivo della vecchia canzone alpina
"Va l'alpin sul'alte cime".
Tra le balze e l'aspre cime
(continua)
inviata da gianfranco 25/8/2019 - 12:47

Inno Partigiano

anonimo
Il testo è riportato nel libretto "Canta Partigiano", 1947, pag.22, Panfilo editore in Cuneo, (vedi la pagina "La Veglia del Partigiano")
Parte il fiero partigiano
(continua)
inviata da gianfranco 25/8/2019 - 12:44

Brigata "Valpesio"

anonimo
Il testo è riportato nel libretto "Canta Partigiano", 1947, pag.16, Panfilo editore in Cuneo, (vedi la pagina La Veglia del Partigiano)col seguente commento : Si canta sull'aria dell'inno del 62° Batt. Istruzione All.Uff. Alpini."
Sorgemmo al grido di riscossa
(continua)
inviata da gianfranco 25/8/2019 - 08:54

Partigian dei monti

anonimo
Il testo è riportato nel libretto "Canta Partigiano", 1947, pag.15, Panfilo editore in Cuneo, (vedi la pagina "La Veglia del Partigiano" col seguente commento :
Sul motivo di " Chitarra spagnola".
Quando sull'alpe nostra
(continua)
inviata da gianfranco 25/8/2019 - 08:38

Ignoti eroi

anonimo
Il testo è riportato nel libretto "Canta Partigiano", 1947, pag.14, Panfilo editore in Cuneo, (vedi la pagina La Veglia del Partigiano) col seguente commento : Sul motivo " Va l'alpin sull'alte cime".
Partigian delle montagne
(continua)
inviata da gianfranco 25/8/2019 - 08:35
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Someday

Someday
(1987)

Scritta da Marshal Jefferson e cantata da CeCe Rogers, la canzone è uno dei primi esempi di house music, con il suo martellante ritmo in 4/4. Tuttavia a differenza di tanti pezzi house è caratterizzata dalla bella voce soul di CeCe Rogers e da un testo impegnato.
Someday, we'll all be free
(continua)
25/8/2019 - 00:15

Veglia il Partigian

anonimo
Testo riportato nel libretto "Canta Partigiano", 1947, pag.12, Panfilo editore in Cuneo, (vedi la pagina "La Veglia del Partigiano") col seguente commento :
Si canta sull'aria di "Dai fidi tetti del villaggio"
VEGLIA IL PARTIGIAN
(continua)
inviata da gianfranco 24/8/2019 - 19:55
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A Chance for Peace

A Chance for Peace
(1975)

Album: Visions Of A New World
Give peace a chance and see what happens
(continua)
24/8/2019 - 16:12

Partigiani di Val Grana

anonimo
Testo riportato nel libretto "Canta Partigiano", 1947, pag.11, Panfilo editore in Cuneo, (vedi la pagina "La Veglia del Partigiano") col seguente commento :
È una canzone della Brigata Valle Grana "P. Braccini". Va cantata sull'aria di "Primavera baciata dal sole".
Partigiani noi siam di Val Grana
(continua)
inviata da gianfranco 24/8/2019 - 14:11

Garibaldini delle Langhe

anonimo
Testo riportato nel libretto "Canta Partigiano", 1947, pag.10, Panfilo editore in Cuneo, (vedi la pagina "La Veglia del Partigiano") col seguente commento :
Sull'aria di "Frontiera di Dalmazia".
Noi siamo gli eroici Garibaldini
(continua)
inviata da gianfranco 24/8/2019 - 09:08

Penser ou ne pas penser ?

Penser ou ne pas penser ?
Penser ou ne pas penser ?

Lettre de prison 41
19 juillet 1935


Dialogue Maïeutique

Tout compte fait, Lucien l’âne mon ami, Descartes avait raison : l’être humain pense, l’homme est un être pensant. Enfin, la plupart du temps ; certes, il y a des exceptions ; je ne citerai pas de nom, mais on en connaît tous. Tout ça pour dire que le prisonnier Carlo Levi pense et d’ailleurs, il n’a pas grand-chose d’autre à faire.

Je me demande, réplique Lucien Lane, ce qui est le pire pour celui qui est ainsi enfermé en isolement pour une durée indéterminée ; Penser ou ne pas penser ? Telle est la question.

Face au temps qui passe ou qui parfois, donne l’impression de s’arrêter, de plus vouloir passer, il y a – quand on est seul dans une cellule – deux grandes manières d’affronter l’épreuve du temps vide, de traverser ce désert. La première consiste à entrer dans une sorte de léthargie, y compris... (continua)
Voir les personnes en personne,
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 23/8/2019 - 21:10
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The Killing Season

The Killing Season
Album: We got it from Here... Thank You 4 Your service (2016)
Featuring Talib Kweli, Consequence & Kanye West

The song’s lyrics use repeated mentions of soldiers, veterans, war and the military as a means of describing injustices faced by blacks in America. Specific references are made to killings of black political leaders, police brutality and the mistreatment of army veterans.
[Verse 1: Talib Kweli]
(continua)
23/8/2019 - 14:36
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British Bombs

British Bombs
(2019)
singolo estratto dall'album di prossima pubblicazione DM2*


The spiky and energetic "British Bombs," produced by Arctic Monkeys and Florence + The Machine producer James Ford, is a takedown of the U.K. government's foreign policy, in particularly in relation to arms trading. It is accompanied by an animated video that juxtaposes classicly British images of polite behavior with the harsh realities of war. It's a heady mix as smiling cups of tea dance the the punky-pop melodies one moment, before news footage of tanks and military helicopters are shown the next. McKenna returns to the phrase "Great Britain won't stand for felons, Great British bombs in the Yemen," throughout.

FADER


*

’British Bombs’ is a tune I wrote about the hypocrisy of the British arms trade and the weapons convention in London. I think too often it’s implied that matters in the world are too complex to not... (continua)
Great snakes, are we moving already?
(continua)
23/8/2019 - 10:08
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Rum and Coca Cola

Rum and Coca Cola
Musica di Lionel Belasco (sulla base di una musica popolare), parole di Ruper Grant (Lord Invader), 1943.

Durante da seconda guerra mondiale, le isole della Martinica (inclusa Trinidad, in cui è ambientata la canzone) furono occupate da truppe americane, per difenderle da eventuali incursioni tedesche.

L'arrivo di giovani con belle divise, automobili, sigarette, valuta americana mise in crisi i giovani locali, messi assai peggio quanto a vestiti, aspetto, soldi e glamour, che si videro di colpo snobbati dalle ragazze locali. La canzone parla appunto degli effetti disgregatori sulla comunità locale questa concorrenza (fra cui il dilagare della prostituzione), simile a quella che portò alla ribellione dei giovani australiani nella celebre Battaglia di Brisbane (Oltretutto senza la componente razziale presente in quel caso, visto che in questo caso i giovani locali erano neri come gran parte... (continua)
And when de Yankeys first went to Trinidad,
(continua)
inviata da Piersante Sestini 23/8/2019 - 01:48
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La donnina che semina il grano [No alla guerra]

La donnina che semina il grano [No alla guerra]
dal concerto col Coro degli Etruschi, Firenze 1975
bellissima nella prima parte la sequenza guerra/soldati/malati/dottore/morte

e nella seconda parte, il contrasto fra la guerra (si mangia male si dorme per terra) e la pace (in un bel letto per riposà con la bella mora, il campo di fiori)

Cconfesso una certa incertezza sulla strofa del campo di fiori (pur essendo nativo toscano, faccio fatica a capire le parole, anche perché la registrazione non è di grande qualità - correzioni sono benvenute). In ogni caso, il senso mi pare quello, e la condanna per la guerra non potrebbe essere pià netta
La donnina che semina il grano
(continua)
inviata da Piersante Sestini 22/8/2019 - 23:48
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Columbus Stockade

Columbus Stockade
[2005]
Columbus Stockade
Remix /الريمكس : No Blues
Album / الألبوم: Farewell Shalabiye

I gruppi musicali attivi nelle fusioni di stili e generi non si contano, ma di band affermate capaci di inventare una fusione di blues e folk americano con la musica tradizionale araba ce n’è una sola : l’olandese No Blues. Il genere non si sostanzia soltanto con il mix di motivi musicali di diversa provenienza ma anche con la rielaborazione di struttura e ritmi. Inoltre si basa sull’esecuzione strumentale mista di strumenti impiegati in Occidente e strumenti della musica araba, chitarra e basso insieme al liuto arabo, ’ūd.
Il risultato, oltre a riuscire gradevole per un vasto pubblico, si segnala per la proposta di avvicinare culture e sensibilità, di per sé lontane, con un genere di contaminazione, l’Arabicana, dall’esito assai felice sotto diversi punti di vista. Quella di No Blues fu un’esperienza... (continua)
Way down in Columbus, Georgia
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 21/8/2019 - 23:50
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I pappagalli verdi

I pappagalli verdi
2010
Un altro giorno live

I Pappagalli Verdi sono delle mine antiuomo, pensate per sembrare dei giocattoli, tanto che le principali vittime sono i bambini.
"Pappagalli verdi" è il titolo di un libro di Gino Strada.
Sto arrivando su aerei scintillanti
(continua)
inviata da Dq82 21/8/2019 - 15:00
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Chanson pour Anna

Chanson pour Anna
1974

Chanson pour Anne Franck
Elle s'appelait Anna rappelle-toi
(continua)
inviata da Jacky Fluttaz 21/8/2019 - 00:17
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Que pare el son

Que pare el son
Te habran matado la carne
(continua)
inviata da Alice Bellesi 20/8/2019 - 19:57
Percorsi: Che Guevara
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Lo grande que es perdonar

Lo grande que es perdonar
Por: DIEGO GUERRERO REDACTOR DE EL TIEMPO 08 de junio 2007

"Hay que hacer un esfuerzo para entender que se está en la exposición de Adriana Arenas Lo grande que es perdonar, en la galería Casas Riegner, del norte de Bogotá, y no en un barcito al frente de la Universidad Nacional.

Eso, aunque en una pared hay fotos de camisetas con el rostro del Che Guevara. Incluso tres cuadros con dibujos de un manual que escribió el guerrillero para enseñar a construir trampas antitanques, refugios contra morteros y un lugar para dormir en la selva, pero que tienen aves de un clásico de los ornitólogos: Pájaros de Colombia. Eso sí, todo en tiernos colores pastel.

Entonces, uno no se siente en el lugar equivocado sino en Colombia. “También está la silla Rimax de plástico –dice la artista de Pereira–. Siempre están en las negociaciones con la guerrilla, en los lugares donde se reúnen los paramilitares,... (continua)
Sé que te hice mil heridas
(continua)
20/8/2019 - 14:56
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Sol en el andén

Sol en el andén
"Anunció su última canción: “El sol en el andén”. La voz empezó a salir rota, quebrada, sin aliento, con una mágica y desolada soledad, como del fondo de un zapato roto. Tristísima, feliz, salvada de un naufragio. Seducía su calma, sus tormentas. Era una voz pura, torpe, carnal, se tropezaba con el alma antes de existir. ¡Me fascinó!

Tenía razón: no era un cantante de emisoras ni de cabaret. Era nada más, pero maravillosamente, un poeta que cantaba. Su voz hacía el efecto de un cuchillo oxidado abriéndose camino por la sangre hacia las regiones más lejanas y más secretas de la emoción. Embarazada de intimidad y júbilo. La letra se dirigía a la juventud con una enloquecedora poesía. Un deslumbramiento. Ese muchacho, quien fuera, y nadie de los que escuchaban lo sabía, era un gran poeta de mi generación.
(Cromos Nº2549. Bogotá 6 de agosto de 1966, pp.69-71)

Sol en el andén es la canción... (continua)
Mi ciudad está triste, triste está la estación, ahí juega una niña con los rayos del sol. Cuando el tren se detuvo esta mañana en la estación y bajaron Speek, Pickwell, Caldwel, el sargento, Norman, John y el muchacho que nos recomendaron en el frente mi amor, tú estabas esperando con los rayos del sol. He debido venir yo lo sé. Yo sé que te quedaste mirando al hombre de la banda que debía recibirnos con los rayos del sol. He debido venir, yo lo sé, he debido volver de la guerra en Oriente mi amor, pero yo no llegué. Te había prometido la medalla de honor, el hombre de la banda guardó en su maletita su trombón, y el último de todos el de la caja grande, el tambor. Después quedaste sola con los rayos del sol. Pienso que te arreglaste para verme después cuando tu madre se durmiera frente al televisor.... (continua)
20/8/2019 - 14:42
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Élégie pour Martin Luther King

Élégie pour Martin Luther King
1969
Élégies Majeures

Léopold Sédar Senghor è stato il primo presidente del Senegal, poeta e teorico della "Negritude".
Questa elegia per Martin Luther King scritta dopo la sua morte è accompagnata dalla nota "per un'orchestra jazz", non so se effettivamente sia mai stata messa in musica.
(pour un orchestre de jazz)
(continua)
inviata da Dq82 19/8/2019 - 17:04
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L'uomo migliore

L'uomo migliore
2013
Tutto torna com'è

(testo: C.Cempella,S.Possieri musica:S.Belardi,C.Giuliani)
La vita l'ho vissuta vivendo,
(continua)
inviata da Dq82 19/8/2019 - 12:42
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Pazzia da lavoro

Pazzia da lavoro
[1971]
Composto da / Composed by / Composé par / Säveltäjä: Ennio Morricone
Dalla colonna sonora original del film / From the original soundtrack of the motion picture / Tiré de la bande originale du film / Elokuvan alkuperäisestä ääniraidasta :
La classe operaia va in paradiso
(The Working Class Goes to Heaven, Elio Petri, 1971)
(La classe ouvrière va au paradis, Elio Petri, 1971
(Työväenluokka nousee taivaaseen, Elio Petri, 1971)

«Lavoratori, buongiorno. La direzione aziendale vi augura buon lavoro. Nel vostro interesse, trattate la macchina che vi è stata affidata con amore. Badate alla sua manutenzione. Le misure di sicurezza suggerite dall'azienda garantiscono la vostra incolumità. La vostra salute dipende dal vostro rapporto con la macchina. Rispettate le sue esigenze, e non dimenticate che macchina più attenzione uguale produzione. Buon lavoro.»
Questo è l'annuncio che, ogni... (continua)
inviata da Riccardo Venturi 19/8/2019 - 06:10
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Gwiazda Zaranna

Gwiazda Zaranna
inedito

Krzysztof Rodak vel Ludwig van Goth
il video autoprodotto
il testo trascritto all'orecchio
Mroczne południe, nie od zaćmienia
(continua)
inviata da Krzysiek 18/8/2019 - 23:44
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Remember Woodstock

Remember Woodstock
[1994]

Album: Internal Combustion
Remember Woodstock, it was not so long ago
(continua)
inviata da adriana 18/8/2019 - 11:56
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En spännande dag för Josefine

En spännande dag för Josefine
[1973]
Autore / Author / Auteur / Säveltäjä: Benny Borg
Single: "Hasta la Vista" (B-side) [1974]
Album / Albumi: Hålligång II [1974]
Altri interpreti / Also performed by / Autres interprètes / Muut tulkit:
Curt Haagers [1985, Curt Haagers]
Göran Lindbergs Orkester [1993, Den röda stugan]

Gli Schytts sono una dansband svedese (di Göteborg) attiva da quasi sessant'anni: si formarono infatti nel lontanissimo 1962, chiamandosi in un primo momento Public Killers. Già l'anno dopo, però, giudicando forse che chiamarsi "Pubblici Killer" non era così conveniente, cambiarono nome in "Schytts" dal nome di uno dei loro membri, il trombettista Yngve Schytt. Una dansband, dicevamo; vale a dire, alla lettera, quel che noi chiameremmo un'orchestrina da balera. Il fatto è però che le dansband svedesi dell'epoca avevano spesso testi tutt'altro che banali. Ne fa fede questo sommarsuccé ("successo... (continua)
Det var en spännande dag för Josefine
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 18/8/2019 - 04:24
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The Joke

The Joke
(2018)
Album: By the Way, I Forgive You


The song is just for people that feel under-represented, unloved or illegal.

Brandi Carlile


Un ragazzo che non rientra negli stereotipi maschilisti e per questo viene preso di mira, una donna emigrante (dalla Siria, dal Messico?) con un bambino in braccio sono i primi protagonisti di questa canzone.

Ma più in generale è una canzone per tutti coloro che non rientrano nella rappresentazione standard e omologata dei nostri tempi, che sono derisi, dichiarati illegali, emarginati. Ma persone uniche, con la loro storia e capaci di andare avanti, di ignorare quelli che ridono di loro... una canzone bellissima.
You're feeling nervous, aren't you, boy?
(continua)
inviata da Lorenzo 18/8/2019 - 00:19
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La rue de Lilas

La rue de Lilas
(2015)
Parole e musica di Sylvain Girault

Canzone del gruppo Katé-Mé che parla che della guerra in generale, ma si comprende il contesto siriano attraverso poche parole, darbeh (danza popolare tradizionale di Siria, Libano, Palestina e Giordania) e arak (liquore di vino, prodotto tradizionalmente e consumato in Libano, Siria, Giordania, Palestina). Gli ultimi versi sono di Paul Valéry: "Perché la guerra è un massacro di persone che non si conoscono, a beneficio di persone che si conoscono sempre ma che non si uccidono tra loro".
Questa canzone è stata accolta con entusiasmo nel repertorio di numerosi cori sociali francesi e di altri paesi europei e viene cantata per il suo contenuto di dolente e rabbioso antimilitarismo.

Abbiamo ascoltato questo canto in diverse occasioni di incontro di cori europei e lo abbiamo raccolto (e cantato!) al Rencontre de Chorale Revolutionaire nel luglio 2019, a Royere de Vassivier.

commento tratto da Il Deposito
Ce soir je meurs à la guerre
(continua)
17/8/2019 - 22:34
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Columbus Stockade Blues

Columbus Stockade Blues
Testo, Musica e Interpretazione: Tom Darby & Jimmie Tarlton

E’ una canzone popolare negli Stati Uniti , scritta nei Roaring Twenties, più noti come gli anni del proibizionismo. L’America era avviata ad un periodo di prosperità che sarebbe durato sino al crollo di Wall street del ’29. Il settore industriale tirava forte ma l’agricoltura soffriva anche per lo spostamento delle masse rurali verso le città, circa 4 milioni su una popolazione totale di 105 milioni.

Il sistema penitenziario spostò gradualmente la sua funzione da servizio con funzione correttiva a quella di organo deputato al mantenimento dell’ordine sociale e alla segregazione degli elementi indesiderabili. Nel 1920 la popolazione carceraria negli Usa era di 103.000 unità, nel 1930 era salita a 146.000.

La Columbus Stockade è un edificio in mattoni rossi ubicata a Columbus, Georgia, al 622 della 10th Street. Fu costruito... (continua)
Way down in Columbus, Georgia,
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 17/8/2019 - 19:13

Servi della Lega

Servi della Lega
(2019)

ovviamente sull'aria della storica "Servi della gleba" di Elio e le Storie Tese. Vorrei che si riunissero per cantarla.

tratta da Satira decorosa e morigerata
Allora come è andata con la Lega?
(continua)
17/8/2019 - 18:36

Il feroce leghista Salvini

Il feroce leghista Salvini
[17/08/2019]
Musica / Music / Musique / Sävel: Il feroce monarchico Bava o Inno del sangue
Alle grida strazianti e dolenti
(continua)
17/8/2019 - 17:50
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Un monito ai tiranni e agli oppressori [Inno popolare dedicato all'Eroe Gaetano Bresci]

anonimo
Un monito ai tiranni e agli oppressori [Inno popolare dedicato all'Eroe Gaetano Bresci]
[post 1900]
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat:
Autore sconosciuto / Unknown Author / Auteur inconnu / Tuntematon
Musica / Music / Musique / Sävel: In questa oscura cella

L'impareggiabile Pardo Fornaciari, born in Leghorn (hangman, dé), reca in questo sito il numero 152; poiché gli artisti (autori, interpreti, musicisti ecc.) registrati sono oramai quasi diecimila, significa che appartiene veramente agli inizi delle “CCG”, ed è tutt'altro che un caso. Con Pardo, oltre a un'oramai àvita conoscenza personale e a varie scorribande non di rado annaffiate da boccioni di vino bòno (oltre che, ovviamente, da canzoni della tradizione livornese, toscana, birmana antica, groenlandese, dell'antico regno del Benin e di Fauglia), condivido la passione di andare a scovare qua e là testi autenticamente dimenticati da Iddìo, dal Grande Manitù e da altre più peregrine deità; attività, va senz'altro detto,... (continua)
1 Vedevi il bel giardino
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 17/8/2019 - 16:08
Percorsi: Gaetano Bresci
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Cover Stories. An Album to Benefit War Child

Cover Stories. An Album to Benefit War Child
https://www.coverstoriesalbum.com/
https://www.warchild.org.uk/

Si tratta di un album, pubblicato nel 2017 per celebrare i 10 anni dall'uscita del suo primo grande successo, "The story". E' composto da 14 sue canzoni di successo interpretate da altri artisti (covers), fra cui Dolly Parton, Old Crow Medicine Show, Kris Kristofferson, Pearl Jam, Margo Price ed altri. Nessuna delle canzoni, in realtà, mi pare affronti direttamente il tema della guerra. Quello che però, a mio giudizio, giustifica la sua presenza qui è il fatto che il disco è stato dedicato (e tutti i proventi devoluti) alla associazione War Child UK, che si occupa della protezione dei bambini colpiti dalle guerre.

Così Brandi Carlile ha parlato del progetto: "Questa è una storia di Davide contro Golia. Da quando sono diventata madre, la realtà della bellissima vita di bambini rovinata dalla guerra è diventato per me un problema... (continua)
Late Morning Lullaby
(continua)
inviata da Piersante Sestini 17/8/2019 - 02:02
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آه يا زين

آه يا زين
Ah ya zain
مترجمين / Interpreti / Performed by / Interprétée par / Laulaa : صباح Ṣabāḥ

La canzone folk Ah ya zain è molto popolare nel Medioriente. Compositore e origine non sono noti. E’ un pezzo antecedente gli anni ’50, di quanto non è dato sapere. E’ una melodia orecchiabile anche per un occidentale, con dei versi che sembrano riecheggiare atmosfere da Mille e una Notte. Proprio qui sta il nocciolo che spiega la sua diffusione. Divenne infatti popolare dopo l’uscita del film egiziano Raqsat al-wadah (رقصة الوضاح), in italiano “La danza dell’addio”, nel 1954. Nel film la canzone fa da colonna sonora nella scena in cui l’attrice e ballerina Samia Gamal, idolo delle masse locali, esegue la danza del ventre. Il film, diretto da Ezzel Dine Zulficar, regista e sceneggiatore celebre nel mondo arabo negli anni ’50, fu per qualche tempo un “cult movie”.

Il punto più importante , che giustifica... (continua)
آه يا زين [1]
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 16/8/2019 - 11:12
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Bloody Flamenco

Bloody Flamenco
[1979]
Scritta da Nino Ferrer con il chitarrista Mickey Finn (nome d'arte di Mickey Waller)
Nel disco "Blanat"

Il testo che segue occupa il primo minuto circa della canzone. Nel prosieguo Ferrer urla in modo straziante altre frasi in inglese, che però non sono comprensibili e che non ho trovato in nessuna trascrizione...
Nella seconda strofa, Dingley Dell fa forse riferimento ad un sistema naturale protetto nel sud dell'Australia...
I've come from Spain
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/8/2019 - 18:28
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Cochi e Renato: Italiani

Cochi e Renato: Italiani
[fine anni 90]
Scritta da Renato Pozzetto
Nell'album di Cochi e Renato intitolato "Finchè c'è la salute", pubblicato del 2007
C’è una finestra sul mondo
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/8/2019 - 16:33
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Eravamo Cinque stelle al bar

Eravamo Cinque stelle al bar
[2019]
Testo / Lyrics / Paroles / Sanat: Pardo Fornaciari / Massimo Emanuelli
Musica / Music / Musique / Sävel: Quattro amici (Gino Paoli, 1991, Matto come un gatto)

Eravamo Cinque stelle al bar
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 15/8/2019 - 11:09
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El padre de un soldado

El padre de un soldado
Non molti sanno che i giovani messicani hanno contribuito in modo massiccio all'esercito americano nella seconda guerra mondiale, in Corea e in Vietnam. L'arruolamento nell'esercito era infatti sia un modo di sfuggire dalla miseria, sia di affrancarsi dalla segregazione, poiché nell'esercito venivano inseriti nelle stesse unità degli americani anglofoni. Come conseguenza, la gioventù messicana ha sofferto la più alta percentuale di morti e feriti (e ricevuto il più alto numero di onorificenze al valore) di tutti i gruppi etnici.

La canzone fu probabilmente scritta da Francisco Montalvo Olbera nel 1968 e incisa in quegli anni da diversi gruppi locali (Shorty Martinez, Los Dinos,Los Ideales del Norte, Henry Zimmerle, Flaco Jimenez & Toby Torres), nell'ambito di un filone di musica sulla guerra molto popolare nella comunità ispanica texana (si veda qui).

La versione qui riportata è quella... (continua)
Soy un padre como hay muchos,
(continua)
inviata da Piersante Sestini 15/8/2019 - 01:50
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جواز السفر

جواز السفر
jawāz assafr
[2009]
شعر / Poesia / A Poem by / Poésie / Runo / שירה / محمود درويش ‎ - Maḥmūd Darwīsh
موسيقى / Musica / Music / Musique / Sävel / מוזיקה / مرسيل خليفة‎ - Marcel Khalife
مترجمين / Interpreti / Performed by / Interprétée par / Laulaa / מתורגמן / مرسيل خليفة‎ - Marcel Khalife
الألبوم / Album / Albumi / אלבום / بيروت بيروت بيروت / Beirut Beirut Beirut / בביירות בביירות בביירות

12 Agosto 1976: Tel al-Zaatar (مذبحة تل الزعتر)
Alle vittime Palestinesi
Oggi, 12 Agosto, questa musica di Marcel Khalife sui versi di Maḥmūd Darwīsh mi sembra possa contribuire, insieme a tante altre sulle pagine di AWS, a non dimenticare. [Riccardo Gullotta]

Gli arabi palestinesi espulsi o fuggiti dal Mandatory Palestine dopo la guerra arabo israeliana del 1948 furono 711.000 con la qualifica di rifugiato, secondo i criteri stabiliti dall’UNRWA. Il 15% circa, cioè 110.000 Palestinesi... (continua)
[1] جواز السفر
(continua)
inviata da Riccardo Gullotta 12/8/2019 - 17:20

Les Rameaux de Cerisier

Les Rameaux de Cerisier
Les Rameaux de Cerisier

Lettre de prison 40
19 juillet 1935


Dialogue Maïeutique


Avec cette quarantième lettre, comme il en a en tout, ainsi que je l’ai signalé dès le début, dit Marco Valdo M.I., on approche du dénouement. Évidemment, le prisonnier politique Levi sait déjà qu’il va être confiné – mais pas demande-t-il, dans une Colonie (Érythrée, Libye, Somalie) ; pour le principe, en quelque sorte, il va introduire un dernier recours – sans trop d’espoir d’échapper à la condamnation.

Pour le principe, ça veut tout dire, dit Lucien l’âne. Enfin, ça veut sans doute dire qu’il sait que sa condamnation sera confirmée et sans doute également, ce dernier recours, cette ultime démarche est-elle la cause du fait qu’on postpose son confinement ; à moins que les Autorités n’aient pas encore trouvé le lieu adéquat.

Va-t’en savoir, répond Marco Valdo M.I. ; la réponse doit se trouver dans... (continua)
Reçu vos cartes aujourd’hui,
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 12/8/2019 - 17:20
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C'era un ragazzo dalla barba nera

C'era un ragazzo dalla barba nera
ho messo online IO una versione da un CD del mio papi
Alice Bellesi 10/8/2019 - 15:14
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The Walls Came Down

The Walls Came Down
No Russians, there ain't no Yanks, just corporate criminals with Fiat Banks. Paper that causes war and trade wars making the 1% more powerful than government. They print so much and have the corporations you said to indebt the working class. Rates go to zero and even negative rates. Fiat money with magical symbols is a religion. Blow your horn, their walls come down.
Orwell Ann Good 10/8/2019 - 08:59
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Calatafimi

Calatafimi
@ B.B.

Landi fu scagionato dall’accusa di avere ricevuto un titolo di credito dal nemico. Che Landi non fosse un generale dinamico e un asso nella strategia è un fatto, ma da qui all’ inettitudine ce ne corre. Giustamente è stato osservato che i corrotti sono di norma avveduti e propendono per l’oro o valori facilmente liquidabili e non per i titoli di credito , che invece erano il perno dell’accusa nei circoli borbonici. Garibaldi scrisse, su richiesta del figlio di Landi, una lettera in cui dichiarò di non avere ammorbidito Landi per conseguire vantaggi sul piano militare. Ma più di un dubbio tuttavia rimane : avrebbe mai potuto l’eroe dei due mondi lasciare qualche sospetto che avrebbe minato alla base l’azione e la politica sua e dei suoi sostenitori ? D’altra parte non possiamo dare retta agli scritti smaccatamente di parte di don Giuseppe Buttà, cappellano militare borbonico ( un... (continua)
Riccardo Gullotta 9/8/2019 - 22:42
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Die Eisenbahnballade

Die Eisenbahnballade
Chanson allemande – Die Eisenbahnballade – Reinhard Mey – 1987


Dialogue Maïeutique


Il te souviendra, Lucien l’âne mon ami, que nous avions déjà précédemment rencontré sur notre voie un train allemand dans la chanson « Das Eisenbahngleichnis», dont j’avais intitulé la version française « Parabole du Train », ce qu’en effet, elle était et une locomotive tout aussi allemande dans la « La Locomotive unitaire ». Toutes deux étaient tirées d’auteurs allemands du siècle dernier principalement connus comme des écrivains, respectivement : Erich Kästner et Günter Grass. Cette fois, avec cette « Eisenbahnballade – Ballade du Chemin de fer », il s’agit d’une chanson écrite et interprétée par son auteur-compositeur Reinhard Mey.

Bien merci de toutes ces précisions, répond Lucien l’âne. Toutefois, j’aimerais savoir ce que raconte cette Ballade du Chemin de fer et aussi, en quoi elle se rapproche des... (continua)
LA BALLADE DU CHEMIN DE FER
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 9/8/2019 - 21:22

La Veglia del Partigiano

anonimo
La Veglia del Partigiano
Le formazioni partigiane

Un altro aspetto su cui vorrei soffermarmi brevemente è quello della relazione fra il canto partigiano e la composizione delle formazioni partigiane, per le quali, (pur non avendo mai avuto occasione di approfondire) immagino che oltre ad una discreto numero di persone di varia provenienza (1) in ogni gruppo fosse presente un nucleo omogeneo di una certa consistenza, che in qualche modo lo caratterizzava, come appunto per le valli del Cuneese, in cui i nuclei principali derivavano, lo vediamo oltre, dalla IV Armata in rotta dalla Provenza del Sud.
Quindi, nelle limitate cognizioni dei giovani del periodo (2) per i quali, la cultura musicale si limitava a quei brani conosciuti nelle rare occasioni di socializzazione, quali appunto il periodo militare o "naja" per i nostri Partigiani, su questi motivi venivano scritti i nuovi testi, essendo impossibile in quelle condizioni,... (continua)
gianfranco 8/8/2019 - 16:17




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