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La neige rouge

La neige rouge
Versi di René Guy Cadou
Testo trovato nella raccolta “Poésie la vie entière: Oeuvres poétiques complètes” pubblicata nel 1976 (riedita nel 2001).
Musica di Gilles Servat, nel suo album “Hommage à René-Guy Cadou” pubblicato nel 1981.

Una poesia cui Flavio Poltronieri accennava a commento di Jeune homme à la médaille.
Noël précoce encor le sang
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 2/7/2017 - 23:37

Gamble man

Gamble man
[XIV secolo ?]
(Prima attestazione manoscritta: ca. 1600, Kungliga Bibliotekets visbok i 16o)
Prima edizione a stampa: Adolf Iwar Arwidsson, Svenska fornsånger, 1842
Edizione critica di Adolf Noreen e Johan August Lundell
Musica: sconosciuta

SIP

Molti anni fa, quand'ero uno studentello al secondo anno di CSI (Cose Stranissime e Inutili), la lettrice di lingua svedese mi mise in mano una sua vecchia antologia scolastica per cercare non mi ricordo esattamente che cosa, se una poesia di Bellman o un brano di chissà quale autore. Poiché anche a vent'anni avevo lo stesso vizietto di adesso, la prima cosa che andai a vedere fu invece la sezione dei “testi più antichi”. Mi imbattei così nel Gamble man, anonima canzone quattrocentesca. Naturalmente non ci capii quasi nulla, a parte i primi due versi che mi rimasero, non so come e non so perché, stampati nella memoria: Gamble man han lijknas... (continua)
Gamble man han lijknas
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 2/7/2017 - 13:44
Se per caso andate alla fiera di Scarborough assieme a Simon & Garfunkel, ci dovreste anche andare insieme a un Cavaliere Elfo, a un Cantico contro la guerra, a un minatore di carbone, a Martin Carthy, Ewan McColl e Peggy Seeger, a Bob Dylan, al grande studioso americano Francis James Child, a Edipo e alla Sfinge, a Sansone, all'Indovinello Veronese, a un Laureato, ai Muppets e persino al Diavolo in persona... Una canzone dalla storia millenaria per la quale abbiamo voluto completamente rifare una pagina composita ed esauriente, con una nuova introduzione (per ora soltanto in italiano): Una storia molto, molto lunga...
Riccardo Venturi 2/7/2017 - 00:54
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Occhi verdi

Occhi verdi
Da una Poesia di Morena Colombo dedicata alla martire partigiana Augusta Pavesi.


La Sezione ANPI di Verbania intitolata alla Partigiana Augusta Pavesi

La sua amica Mariuccia Morandi la ricorda come una bella ragazza con i capelli ramati e gli occhi verdi, andavano assieme a scuola di ricamo quando avevano 10, 11 anni.

Col trasferimento a Cambiasca si sono perse di vista e si sono ritrovate 5 anni dopo, in tragiche circostanze nel carcere di Pallanza. Mariuccia era stata prelevata con la mamma dalla sua abitazione poiché i suoi fratelli erano Partigiani.

Nel carcere seppe della presenza di Augusta e Augusta della sua; grazie ad una guardiana riuscirono ad incontrarsi.

Mariuccia racconta: “Un mattino presto la porta della mia cella si aprì ed entrò Augusta.

La secondina aveva fatto il miracolo, correndo i suoi rischi. Ci siamo abbracciate piangendo e ridendo, ricordando in quei pochi... (continua)
Tu fiore aperto al domani
(continua)
1/7/2017 - 17:43
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Bank of Fuck Off

Bank of Fuck Off
(2001)
Album: "Tutto bene"


Che cos'è un grimaldello di fronte a un titolo azionario? Che cos'è l'effrazione di una banca di fronte alla fondazione di una banca?
(Bertolt Brecht, L'opera da tre soldi)
Derubate i pezzenti
(continua)
30/6/2017 - 23:10
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Augh

Augh
(2017)
dal nuovo album "Recidiva" di Mara Redeghieri, la ex cantante degli Üstmamò


Augh: un’onomatopea, un “falso storico”, l’attribuzione fumettistica e cinematografica di un connotato primitivo. È logos colonialistico: l’uomo occidentale che pensa di rivolgersi al nativo emulando il suo linguaggio, imponendo la sua visione di linguaggio.

Come un canto di battaglia, Augh procede su un ritmo di ispirazione tribale, incombente e percussivo. La voce sta sul battere: incalza, martella, marcia. Ha un suono metallico, arcigno, un ibrido tra l’avatar e il corporate.

L’uomo occidentale si presenta con i verbi all’infinito, senza coniugarli: come nel più gretto degli stereotipi sullo scontro di civiltà, come certi doppiaggi italiani che ancora oggi stuprano il senso di un personaggio genericamente ‘straniero’.

Noi avere macchina molto potente
Noi avere internet connection credit... (continua)
Noi avere macchina molto potente
(continua)
30/6/2017 - 21:24
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L.A.P.D

L.A.P.D
Album: Ignition

L.A.P.D. è il Los Angeles Police Department, protagonista nel 1992 di gravi abusi che portarono alla cosiddetta "Rivolta di Los Angeles" (L.A. riots).
When cops are taking care of business I can understand
(continua)
29/6/2017 - 04:11
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Gaetano Bresci

Gaetano Bresci
[2013]
Album: Collane e coltelli
Non ha più lume questa gente dispersa
(continua)
inviata da L'Anonimo Toscano del XXI Secolo 29/6/2017 - 00:32
Percorsi: Gaetano Bresci
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Binario 21 un treno per Auschwitz

Binario 21 un treno per Auschwitz
Brano trovato su Youtube di un autore sconosciuto.
Dove portano i treni del binario 21
(continua)
inviata da dq82 28/6/2017 - 19:08
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Binario 21

Binario 21
2014
Le stagioni di Anna Frank

Prosegue febbrile ed appassionata l’attività discografica di Renato Franchi e della sua Orchestrina del Suonatore Jones, andando di pari passo ai loro apprezzatissimi concerti, e a distanza di poco più di un anno da “Filastrocche Scritte Per Strada”, li ritroviamo alle prese con “Le Stagioni Di Anna”, album nato dopo un viaggio/concerto nei campi di concentramento tedeschi di Auschwitz e Birkenau del Gennaio 2011, e dedicato al coraggio e al sorriso di Laura Prati e Adriana Cavalieri. Il disco raccoglie tredici brani tra originali e riletture, che nel loro insieme compongono un vero e proprio concept album sulla grande tragedia della Shoà. Ad impreziosire il tutto è la presenza di alcuni ospiti d’eccezione come il jazzista Max De Aloe, il batterista Gianfranco D’Adda, Alberto Bertoli, la tromba di Fabio Beltramini, nonché lo scrittore e giornalista Claudio... (continua)
Cade la notte con le lacrime agli occhi
(continua)
inviata da dq82 28/6/2017 - 18:44
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Trincea

Trincea
2016
Finestre
Tra le righe di questa pagina scura
(continua)
inviata da dq82 28/6/2017 - 18:04

Ballade LXIV: Au jour d'ui veult chascun guerre mener

Ballade LXIV: Au jour d'ui veult chascun guerre mener
[XIV° secolo]
Una ballata composta da Eustache Deschamps, o Eustache Morel [1345-1405]
Testo trovato su Diachronie, sito belga dedicato alla poesia medievale.

Eustache Deschamps, poeta e uomo d'armi (fu poeta di corte ma anche ufficiale d'armi, scudiero e balivo) conobbe da vicino il potere e le sue lusinghe ma ebbe pure il destino di nascere alla vigilia dello scoppio della “Guerra dei 100 anni” e vide per tutta la vita anche le devastazioni, i saccheggi, la miseria, la morte. Forse parlare di un suo ripudio della guerra – come ho fatto nel'introduzione ad altre sue ballate – è improprio, ma certamente Eustache Deschamps, uomo colto ed intelligente, capiva che quella guerra, così prolungata, così feroce, era una guerra profondamente ingiusta dove i potenti e le loro soldataglie (e in particolare i “routiers”, i mercenari soldati di ventura) facevano il bello ed il cattivo tempo, disponendo... (continua)
Au jour d'ui veult chascun guerre mener
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/6/2017 - 17:34
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I passi del mattino

I passi del mattino
2016
Finestre

Feat. Marino Severini

Brano per la memoria, per non dimenticare, dal Groove Combact Folk Rock.
Si parte con un dolce incipit del flauto di Marta e Chitarra Acustica, per l’introduzione di questa storia vera, cantata dalla suggestiva voce di Marino Severini con Renato.
La canzone è il racconto, cantato con rabbia, dolore e commozione della vicenda del 10 Agosto del 1944 in Piazzale Loreto a Milano, dove i fascisti e i nazisti trucidarono all’alba 15 persone per rappresaglia, presi a caso, tra Operai, Impiegati, Commercianti, Antifascisti e gente comune.
Il testo è un omaggio alla Resistenza partigiana, a tutte le persone che hanno perso la vita per darci una società democratica, senza guerre e senza violenza, che hanno fatto la storia del nostro paese. Come i 15 “Ragazzi” di Piazzale Loreto, qui ricordati uno per uno con il loro nome e cognome e professione.


Località... (continua)
Ricordo un giorno lontano, il 10 agosto del 1944
(continua)
inviata da dq82 28/6/2017 - 17:16

Ballade VII: Je mercy Dieu de ses biens de sa grace

Ballade VII: Je mercy Dieu de ses biens de sa grace
[XIV° secolo]
Una ballata composta da Eustache Deschamps, o Eustache Morel [1345-1405]
Testo trovato su Diachronie, sito belga dedicato alla poesia medievale.

Eustache Deschamps, poeta e uomo d'armi, conobbe da vicino il potere e le sue lusinghe ma ebbe pure il destino di nascere alla vigilia dello scoppio della “Guerra dei 100 anni” e vide per tutta la vita anche le devastazioni, i saccheggi, la miseria, la morte. Da questa esperienza deriva il suo ripudio verso la guerra e, in questa ballata in particolare (alla fine del secondo decasillabo), forse addirittura una certa riserva rispetto alle crociate contro i musulmani, conclusesi soltanto nel secolo precedente (almeno così sostiene Tania Van Hemelryck nella sua ricerca Christine de Pizan et la paix : la rhétorique et les mots pour le dire)

“Jamais ne quier suir guerre ne ost” potrebbe tradursi – ma meglio saprà dirci Riccardo – come “Non ho mai voluto seguire guerra né eserciti”, dove “ost” sta per “armée” in francese medievale.
Je mercy Dieu de ses biens, de sa grace,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/6/2017 - 16:33
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Campagna

Campagna
Mancano due righe nella seconda strofa:
ël mè Luis
Ch'a l’ha trant’ani
e l'ancor nen vist al mar,
a l'ha trant'ani
e sa nen còs l’é l’amor

(ovviamente mancano anche nella traduzione)
Dani F. 28/6/2017 - 00:37
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Refugees

Refugees
Brano incantevole, l'ho scoperto a 35 anni!!!Sognare, sognare e questo brano e la voce stupenda di Peter Hammill ti portano veramente verso il posto più bello che ognuno di noi cerca.
Grandiosi Peter e soci. Immensi ugualmente e per sempre. Un brano del genere non ha niente da invidiare a nessuno.
Nick 81 28/6/2017 - 00:04
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Le déserteur

Le déserteur
ITALIANO / ITALIAN / ITALIEN [14] - Giorgio Caproni - Achille Millo

La traduzione italiana del poeta livornese Giorgio Caproni (1912-1990) cantata dall'attore Achille Millo (1922-2006)

nello spettacolo "L'amore, la guerra" con Achille Millo e Milly (1972)

Il testo è stato inserito una prima volta incompleto, trascritto dall'mp3 pubblicato su parapharma. Il testo completo è stato reperito da Salvo Lo Galbo, che ringraziamo.

IL DISERTORE
(continua)
inviata da CCG Staff 27/6/2017 - 23:37
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Pacifist's Lament

Pacifist's Lament
dall'album "Binary" (2017)
There's many ways to say you're sorry
(continua)
27/6/2017 - 22:36
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Coprifuoco

Coprifuoco
Album: "Terra" (2017)

Coprifuoco. La seconda canzone che viene da TERRA, una canzone in cui si confondono eventi epocali e fatti personali. In sottofondo c’è questa tabla elettronica, una specie di drum machine che viene dall’India che finalmente siamo riusciti a mettere in una canzone. C’è l’eco di un viaggio in Bosnia che avevo fatto con un amico una decina di anni fa: a Mostar abbiamo scoperto che campanili e minareti ormai crollati si assomigliavano tutti, dalle macerie non riuscivi a distinguere l’uno dall’altro. Al loro interno erano già cresciuti gli alberi, il tempo passato dalla fine della guerra si misurava con la loro altezza. In questa canzone c’è una ragazza che si trasferisce a Toronto per poi accorgersi che è una Varese più grande e c'è anche un uragano in arrivo a cui gli esperti hanno dato il suo stesso nome

(Vasco Brondi)
Cadeva la sera
(continua)
27/6/2017 - 18:24
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You Want It Darker

You Want It Darker
Ho pensato a questa bella discussione, leggendo questo articolo di qualche mese fa. E' un po' lungo ed è piuttosto complesso, ma mi sembra molto interessante, perché offre degli spunti di riflessione cui non avevo mai pensato (conoscendo poco o nulla la spiritualità ebraica).
Quando mi fermo a riflettere sul testo di You want it darker, mi colpisce sempre (come sempre nelle poesie di Leonard Cohen) l'incredibile connubio tra la limpidezza delle visioni metaforiche e la totale mancanza di certezze: trovo che le sue metafore siano chiare, potenti ma che l'interpretazione che possiamo farne non sia univoca. Forse perché ognuno di noi ci vede qualcosa di sé, forse perché lo stesso Leonard Cohen aveva più domande che risposte, forse perché così è e basta - rispetto a certi temi.

Ed ecco qui il link all'articolo
Being Leonard Cohen’s rabbi - Jewish Journal
Isabel Archer 27/6/2017 - 12:44
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12 lenzuola bianche

12 lenzuola bianche
2016
Finestre

Feat. Marino Severini e Fabrizio Poggi

Grazie all’amico trevigiano Flavio Carretta, nasce questo Combact Folk/Rock per il racconto di una storia vera, di normalità quotidiana che si trasforma in rabbia, sangue e dolore.
Flauto, chitarre acustiche, un arpeggio Jingle Jangle della Rickenbaker, la pulsante armonica di Fabrizio Poggi, fanno da tappeto sonoro alle voci di Marino Severini e Renato.
Come dentro una fotografia, la canzone sostenuta da una ritmica emozionante ci fa rivivere i momenti della tragedia dell’attentato terroristico del 4 agosto 1974, quando all'uscita dalla galleria, nei pressi della stazione di San Benedetto Val di Sambro (BO), un ordigno ad alto potenziale esplose nella quinta vettura del treno Espresso 1486 Italicus, diretto a Monaco di Baviera. 12 i morti, 12 le lenzuola bianche, sulla strada dell’impegno, con questa ballata Renato e i suoi cantano... (continua)
L'estate ormai è scoppiata
(continua)
inviata da Dq82 26/6/2017 - 23:10
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Palestina

Palestina
PALESTINA
(continua)
inviata da dq82 26/6/2017 - 22:19
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Imagine

Imagine
Chi era presente sabato sera al concerto di Firenze difficilmente dimenticherà quel momento magico. Eddie Vedder ha introdotto Imagine, raccontando dei contributi di Yoko Ono al testo e di come ufficialmente la canzone sia ora attribuita a Lennon/Ono. E poi ha cominciato a cantare il capolavoro di Lennon con una partecipazione così sincera da restituire al testo tutta la sua forza, erosa da decenni di ascolti e da chi la vorrebbe ridurre a una canzoncina pop da karaoke di provincia. Poi, proprio sul finale della canzone qualcosa di incredibile accade. Nel cielo sopra il Visarno appare una enorme stella cadente che illumina il cielo per dei lunghi secondi. Tutto il pubblico si ritrova a guardare lo spettacolo, in un misto di stupore e meraviglia.



Ammetto che sul momento, visto che era anche San Giovanni e poco prima c'erano stati i "fochi" ho pensato a un fuoco d'artificio o a un bengala... (continua)
Lorenzo Masetti 26/6/2017 - 21:54
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I gatti randagi

I gatti randagi
[1990]

Album "Solo Nomadi"
I gatti più belli sono i gatti randagi.
(continua)
inviata da adriana 26/6/2017 - 19:04
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Hope Springs Eternal

Hope Springs Eternal
(2000)
Nàdurra

‘The photographer Cartier-Bresson said while travelling through war torn Europe with his camera, that he found hope in every child he saw crouched in the doorway of the old towns.’
To reach the constellations and pacify the world
(continua)
inviata da dq82 26/6/2017 - 15:33
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Felix the Soldier

anonimo
Felix the Soldier
Questa canzone era già inserita a commento di Mrs. McGrath, con la quale condivide il soggetto, il soldato va in guerra e torna senza le gambe, ma le assonanze finiscono qui. Questa risale alla guerra franco-indiana (1754-1763), ovvero al fronte Nordamericano della guerra dei sette anni tra Inglesi e Francesi, quella in cui è ambientato "L'Ultimo dei Mohicani"

Non si trovano molte registrazioni del brano, eccezion fatta per una recente versione interpretata dal supergruppo irlandese Ushers Island: Andy Irvine (Planxty), Dónal Lunny (Planxty, Bothy Band, Moving Hearts), Paddy Glackin (tra i fondatori della Bothy Band, prima di lasciare il posto a Tommy Peoples), Mick McGoldrick (inglese di Manchester, di genitori irlandesi, membro degli scozzesi Capercaillie, dei Flook e poi di Lùnasa) e John Doyle (ex Solas)

Alan Lomax says in The Folk Songs of North America: (in the English Language) (Amazon... (continua)
They took away my brogues ‎
(continua)
inviata da dq82 26/6/2017 - 15:00
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Happiness

Happiness

Il ‘Potere’ degli Albini d’Africa. Ian Brennan produce Tanzania Albinism Collective

In “White African Power” (Six Degrees), il celebre e pluripremiato produttore Ian Brennan dà voce alla comunità degli albini dell’isola tanzaniana di Ukerewe: una rivendicazione di dignità che trova espressione in un disco frammentario e ‘disturbante’, ma formidabile per impatto e forza emozionale, mettendo in musica e liriche, dirette e crude, le loro memorie ed esperienze di emarginazione sociale. Il Nyanza, conosciuto come Lago Vittoria, è il lago tropicale più grande del mondo, le sue acque bagnano tre Stati: Tanzania (cui appartiene politicamente), Uganda e Kenya. Tra le circa tremila isole che lo costellano c’è Ukerewe, la più estesa isola interna d’Africa, conosciuta come “l’isola degli albini”. Difatti, qui vive una comunità di persone affette da albinismo, l’alterazione genetica che determina la... (continua)
dq82 26/6/2017 - 14:37
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All You Fascists

All You Fascists
Da notare che anche se la versione più famosa è quella musicata da Billy Bragg, lo stesso Woody Guthrie aveva cantato questi suoi versi (su una melodia diversa, ovviamente). La registrazione tratta dal programma radio "The Martins and the McCoys" è stata ritrovata recentemente ed è datata 1944, anno in cui i fascisti erano davvero "bound to lose"

CCG Staff 25/6/2017 - 22:56
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Vigilante Man

La versione di Glen Hansard (2017) con una strofa contro Trump, che qui riportiamo
Vigilante Man
Oh, Trump
(continua)
25/6/2017 - 22:37
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Way Back in the Way Back When

Way Back in the Way Back When
(2016)
Album: A season on the line

Una canzone dall'ultimo album del bravissimo Glen Hansard che ieri sera a Firenze ha dedicato la canzone a tutti gli "economic migrants". Glen è poi tornato sul palco alla fine della serata per duettare con Eddie Vedder.
Set our sights on some distant land
(continua)
inviata da Lorenzo Masetti 25/6/2017 - 11:27
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Aqualung

Aqualung
Una traduzione veramente completa e chiarificante. Complimenti !
25/6/2017 - 11:21

A proposito della “grafica” di questo sito e di che cosa sia esattamente.

Antiwar Songs Blog
In questi ultimi tempi, il nostro sito ha ricevuto diverse “critiche” a proposito della sua cosiddetta “grafica”. Secondo alcuni, la “grafica” di questo sito sarebbe “obsoleta”, “invecchiata”, “non accattivante”, fino ad arrivare addirittura ad essere definita “orrenda” e quant’altro. Sarà quindi bene chiarire e ribadire a tutti costoro che cos’è questo sito, come funziona, quali […]
Antiwar Songs Staff 2017-06-24 19:13:00
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Volver a los diecisiete

Volver a los diecisiete
Mi segnalano l'uscita sul mercato del CD "Angel PARRA chante Violeta PARRA".
Vorrei ricordare che tornato a Parigi dpo tre mesi trascorsi in Cile a fine gennaio di quest'anno, Ángel Parra non ha potuto purtroppo portare a termine personalmente questa riedizione del disco omaggio a sua madre Violeta, nell'anno che celebrava i cento anni dalla sua nascita. Angel l'ha raggiunta l'11 marzo 2017.

Queste sono le canzoni contenute:

1 Corazon maldito
2 Rin del angelito
3 Paloma ausente
4 Mazurquita modernica
5 Santiago, penando esa
6 Que dira el Santo Padre
7 Arriba quemando el sol
8 Se Juntan dos palomitos
9 La pericona se ha muerto
10 Run Run se fue pa’l Norte
11 Parabienes al revés
12 Volver a los diecisiete
13 La barca de amores
14 Por que los pobres no tienen
15 Gracias a la vida

Il 4 Ottobre del 2015 in centro a Santiago del Cile è stato inaugurato il Museo Violeta Parra,... (continua)
Flavio Poltronieri 24/6/2017 - 09:54
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1530

1530
Il 24 giugno 2017 in occasione della festa di San Giovanni patrono di Firenze i Malasuerte Fi Sud pubblicano un singolo e un video per nulla condiscendenti nei confronti di una gentrificazione riuscita -soprattutto nei suoi aspetti caricaturali- e del conformismo divorante.
1530 un'indomita Fiorenza
(continua)
inviata da Io non sto con Oriana 24/6/2017 - 08:56
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Come Out and Play (Keep 'Em Separated)

Come Out and Play (Keep 'Em Separated)
La canzone affronta il problema delle pistole e della violenza delle gang giovanili dentro i campus universitari.

« Getting weapons with the greatest of ease The gangs stake out campus locale. »
(Come Out and Play)


You gotta keep `em separated deriva da un fatto accaduto a Dexter Holland quando lavorava in un laboratorio di biotecnologia: doveva far sviluppare dei batteri per alcuni test ma questi si mischiavano e lui doveva tenerli separati. Da questo "I've gotta keep'm separated" è arrivata la frase nella canzone
You gotta keep'em separated
(continua)
23/6/2017 - 22:15
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Odore di polvere da sparo

Odore di polvere da sparo
si parla del feretro di Santa Caterina portata al famoso Monastero in Egitto (Μονὴ τῆς Ἁγίας Αἰκατερίνης)
canddo 23/6/2017 - 19:11
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Liberté couleur des feuilles

Liberté couleur des feuilles
La canzone è nuovamente interpretata da Gilles Servat nel suo nuovo disco appena ricevuto "70 ans... à l’Ouest !!!" dove è presente anche « Er Gédour braz » omaggio ad un altro poeta bretone Yann-Ber Calloc’h.
Flavio Poltronieri 23/6/2017 - 18:15

Au nom du front parfait profond (Au rendez vous allemande)‎

Au nom du front parfait profond (Au rendez vous allemande)‎
ΣΤ' ΌΝΟΜΑ ΤΟΥ ΜΕΤΏΠΟΥ, ΤΈΛΕΙΟ ΚΑΙ ΒΑΘΎ
(continua)
inviata da dq82 23/6/2017 - 17:09




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