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Le transporté (La chanson de Jean Fagot)

Le transporté (La chanson de Jean Fagot)
[1912 ?]
(Écrite peut-être par le bagnard Miet)
(Scritta forse da Miet, condannato al bagno penale)
Riportata in “Comment j'ai subi quinze de bagne”, edito nel 1924
(Libro di memorie di Antoine ‎Mesclon, un sopravvissuto ai “bagni”.)‎
Interprétation / Interpreti
Patric Denain et Daniel Dénecheau
Presente pure nel disco di Jacques Marchais “On a chanté les voyous”, 1968‎

"Nous ne connaissons pas l'auteur de cette chanson écrite vers 1912. Certains ont pu l'attribuer au bagnard Miet. Elle est publiée en 1924 par les soins d'Antoine Mesclon mais ne semble pas avoir connu un certain succès. Les bagnards préfèrent de toute évidence entonner le Chant de l'Orapu‎. Les éditions L'Insomniaque l'incluent une première fois, en 2000, dans le cd accompagnant le livre Au pied du mur, anthologie de textes sur la prison, puis, en 2004 dans le cd de la réédition des Ecrits de Jacob. Elle est donc... (continua)
C'est Jean Fagot qu'on me surnomme,
(continua)
inviata da Avv. Jeanne Auban Colvieil, Arles (France) 5/2/2016 - 23:27

À la P'tite

À la P'tite
Écrite et chantée par Patrick Denain et Daniel Dénecheau
Scritta e cantata da Patrick Denain e Daniel Dénecheau

Buonasera a tutti voi! Eccomi di nuovo qua con una canzone che, forse, non vi potreste procurare molto facilmente e che ho preparato un po' dato che non la si trova neppure in rete e ho dovuto ricopiarla di sana pianta dal volume di canti di una corale che ho a casa. Gli autori, Patrick Denain e Daniel Dénecheau, sono due cantanti popolari e fisarmonicisti del Nord (Denain si chiama anche una città del dip. del Nord), hanno tutti e due due un bel paio di baffoni e può darsi che scrivano anche delle belle canzoni, però non le conosco a parte questa e un'altra, che sto pure preparando.

Questa qua parla del vecchio carcere minorile di Parigi, che si chiamava le “Prisons de la Roquette” perché, appunto, si trovava nella rue de la Roquette nell' 11° Arrondissement, vicino al cimitero... (continua)
Ceux qui ding' qu'ont pas dix-huit ans,
(continua)
inviata da Avv. Jeanne Auban Colvieil, Arles (France) 5/2/2016 - 20:35
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No al TPP

No al TPP
(2013)

La guerra per la supremazia economica è una vera e propria guerra che farà numerose vittime, un episodio della guerra dei centomila anni.

In particolare pochi giorni fa ad Auckland è stato firmato il famigerato TPP (Trans-Pacific Partnership), un accordo internazionale i cui termini sono stati negoziati a porte chiuse tra dodici paesi che si affacciano sul Pacifico: USA, Australia, Brunei, Canada, Cile, Giappone, Malesia, Messico, Nuova Zelanda, Perù, Singapore e Vietnam. Presentato come un semplice trattato di libero scambio con il fine di favorire i commerci sul Pacifico, in realtà il TPP limiterà la libertà dei paesi aderenti di legiferare per proteggere i consumatori, gli utenti di internet, i lavoratori e l'ambiente. Un analogo accordo, il TTIP minaccia invece l'Europa.

Per questo la cantante cilena Ana Tijoux ha scritto questa canzone dedicata alla lotta contro questo accordo... (continua)
A puertas cerradas se decide nuestro porvenir
(continua)
5/2/2016 - 19:40
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An' He Never Said a Mumberlin’ Word

anonimo
An' He Never Said a Mumberlin’ Word
Uno spiritual afroamericano noto anche con i titoli “And He Never Said a Mumblin' Word”, "They Hung Him on a Cross", “Mumblin' Word”, "Crucifixion" ed "Easter".
La varietà dei titoli è direttamente proporzionale alle differenti versioni esistenti.
Io ho scelto – sulla base delle informazioni fornite su Bluegrass Messengers – quella risalente agli anni 20 e attribuita ai Fisk Jubilee Singers, il famoso gruppo vocale nero di fine 800.

Negli anni 30 e 40 furono i Lomax a raccogliere varie esecuzioni del brano in giro per i penitenziari e le prison farms di Mississippi e Louisiana. Ed è in una di queste che i mitici etnomusicologi nel 1933 scoprirono un bluesman straordinario, tal Huddie William Ledbetter, detto “Leadbelly”, che in seguito, negli anni 40, incise più volte “Ed Egli non emise mai un lamento”.

La versione di Leadbelly era una delle canzoni preferite da Kurt Cobain dei Nirvana,... (continua)
Wasn’t it a pity an’ a shame!
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/2/2016 - 14:15
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Landlord

Landlord
[194?]
Parole e musica di Eugene Raskin (1909-2004), musicista, cantautore, architetto e docente alla Columbia University.
Una canzone scritta negli anni della guerra, incisa da Josh White nel 1945 su acetato ma mai pubblicata su disco.
Ripresa nel 1998 dalla Smithsonian Folkways Recordings per la realizzazione di una raccolta dedicata a Josh White e intitolata Free and Equal Blues
Testo trovato sul blog francese Folk & Politique

Una canzone contro i locatori squali che Raskin compose probabilmente su commissione per un sindacato di inquilini di New York…
Paint peelin’ off my walls,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/2/2016 - 11:15
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Oh Shenandoah

anonimo
Oh Shenandoah
Lyrics from prior to 1860, as given in Sea Songs and Shanties, collected by W.B. Whall, Master Mariner (1910)

Testo ripreso da Terre Celtiche a cura della bravissima Cattia Salto, e da wikipedia

“Oh Shenandoah” è una canzone folk americana dalle origini incerte, ma si ritiene faccia parte dei canti dei viaggiatori canadesi e americani che attraversavano il fiume Missouri con le canoe per cacciare o commerciare con i nativi americani. Siamo nell’epoca dei trappers e dei commercianti di pellicce, i primi bianchi che si avventuravano nei territori sconosciuti e selvaggi dell’Ovest, ricchi di foreste e di praterie sconfinate.

Le versioni più “vecchie” raccontano un po’ tutta la storia o meglio la storiella con l’uomo bianco buono (un onesto commerciante di pelli, francese si presume) che si innamora della bella nativa americana, ma si arrende di fronte al rifiuto del padre; ecco che arriva... (continua)
The Missouri(1), she’s a might river
(continua)
inviata da dq82 5/2/2016 - 09:22

Kimiad daou zoudard yaouank

anonimo
Kimiad daou zoudard yaouank
Canto popolare
Kanaouenn hengounel / Chant populaire
Auprès de Perrine Ollivier, de Trégunc
Publié dans "Chants populaires bretons du Pays de Cornouailles" en 1905
Recueil de 25 chansons avec partitions et notes de H. Guillerm, publié à Rennes chez Francis Simon en 1905
Raccolto dalla voce di Perrine Ollivier, di Trégunc
Pubblicato in "Canti popolari bretoni di Cornovaglia", 1905
Raccolta di 25 canzoni con spartiti e note di H. Guillerm,
pubblicata a Rennes presso Francis Simon nel 1905

H. Guillerm, il raccoglitore dei “25 canti bretoni” pubblicati a Rennes nel 1905, scrisse: “La persona che ha cantato questa canzone [la sig.ra Perrine Ollivier di Trègunc] non sa né leggere e né scrivere. Inoltre, non capisce nemmeno una parola di francese. Per questo motivo, il linguaggio di questo canto popolare è assai originale.” Seguono considerazioni linguistiche sui dialetti bretoni che, qui,... (continua)
1. Selaouet hag e klefet kano ur son nevez savet
(continua)
inviata da Richard Gwenndour 5/2/2016 - 00:01
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Un enfant

Un enfant
(Michel Fugain - Claude Lemesle / Michel Fugain)
Nel mini-album "Bon An Mal An, L'été" (2011)
Un enfant
(continua)
4/2/2016 - 23:58
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Revolution

Revolution
(2015)

Canta tra i peshmerga per incitarli a combattere contro lo Stato Islamico (Is). E' la pop star curda Helly Luv, che ha diffuso un nuovo video del suo ultimo brano, 'Revolution', dove canta armata di fucile dall'alto del suo tacco 12 dorato. Il filmato, dedicato ''alle vittime della violenza e del terrorismo'', si apre con il dolore della perdita, con lo stravolgimento della vita quotidiana dovuto alla guerra, all'avanzata dei jihadisti nel nord dell'Iraq. Ci sono bambini che piangono, spaventati e disperati, e madri che tentano invano di riportare in vita i figli. In campo, tra i peshmerga e con il volto coperto da una keffiyeh, appare la stessa Helly Luv. ''Alzatevi in piedi, noi siamo uniti, insieme possiamo sopravvivere'', canta la pop star curda. ''E' una rivoluzione. Andiamo avanti a lottare. Non bisogna aver paura nel mondo. Uniamoci per far sapere loro che noi siamo qui'',... (continua)
United,united we're marching there
(continua)
4/2/2016 - 23:48
Percorsi: Dal Kurdistan
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Ciutat Morta

Ciutat Morta
Cançó inclosa a l'àbum de KOP "Radikal"
Propaganda pel Fet! (2016)

Videoclip rodat a Can Vies, escenari de l'última batalla guanyada a Barcelona contra la brutalitat policial i judicial. Gràcies a tots els companys i les companyes que desinteressadament heu participat per aixecar la veu contra aquesta "Ciutat Morta", sense vosaltres hagués estat impossible! AQUÍ NOMÉS, NOMÉS CALLEN ELS MORTS!!!

Vídeoclip filmado en Can Vies, escenario de la última batalla ganada en Barcelona contra la brutalidad policial y judicial. Gracias a todxs lxs que desinteresadamente habéis participado para levantar la voz contra esta "Ciudad Muerta", sin vosotros hubiera sido imposible! AQUÍ SÓLO CALLAN LOS MUERTOS!!!

Si veda Ciutat Morta
Una llibertat vigilada entre reixes, una injustícia sense justícia.
(continua)
4/2/2016 - 21:41
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Standing on the Outside of Your Shelter

Standing on the Outside of Your Shelter
[1962]
Parole e musica di Sheldon Allan "Shel" Silverstein (1930-1999), poeta, cantautore, fumettista e autore di libri per bambini.
Nel suo album intitolato “Inside Folk Songs”

La Guerra Fredda e le sue insidiose insidie raccontate con un umorismo molto yiddish...
I'm standing on the outside of your shelter, lookin' in
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/2/2016 - 21:12

Ode à Jésus : Personne ne connaît ma joie

Ode à Jésus : Personne ne connaît ma joie
Ode à Jésus : Personne ne connaît ma joie

Ode à Jésus : Personne ne connaît ma joie – Marco Valdo M.I. – 2016

Mon ami Lucien l’âne, je suis très content de te dédier cette petite chanson joyeuse, athée et impertinente. « Inspirée » par Jésus lui-même, elle est une ode au bonheur de vivre – même mal. Il existe d’ailleurs d’autres chansons qui se réfèrent à Jésus comme porte bonheur ; par exemple : la Jésus Java et le Jésus Tango.

Une ode à la joie, Marco Valdo M.I. mon ami, voilà une bien grande chose pour une chanson frivole, car elle m’a tout l’air d’être une parodie cette chanson-là. Une ode à la joie, rien moins que ça, comment y as-tu pensé ? Que peut-elle bien signifier ?

Laisse-moi te dire, et c’est important, Lucien l’âne mon ami, même si tu l’as compris – qu’il s’agit d’une chanson de paix, c’est-à-dire – selon toute évidence – d’une chanson contre la guerre. Mais il y a beaucoup... (continua)
Personne ne sait ce trouble en moi !
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 4/2/2016 - 16:33
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Images

Images
[1964-65]
Una canzone cantata “a cappella” da Nina Simone in una session dal vivo sui versi della poesia “No Images” scritta nel 1926 da William Waring Cuney (1906-1976), poeta esponente dell’“Harlem Renaissance”.
Presente in molti dischi della Simone, a cominciare da “Let It All Out” del 1966


She does not know
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/2/2016 - 11:03
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Jim Crow Train

Jim Crow Train
[1941]
Parole e musica di Josh White, in collaborazione con William Waring Cuney (1906-1976), poeta esponente dell’“Harlem Renaissance”.
Nel disco “Southern Exposure. An Album Of Jim Crow Blues sung by Joshua White”.
Testo trovato sul blog Pancocojams, come trascritto all’ascolto da Azizi Powell.

Il blues non esisterebbe senza “Jim Crow”. ‎
Con questo nome viene indicato il sistema istituzionale legislativamente fondato sul presupposto ‎della disuguaglianza e segregazione razziale che fu in vigore negli States dal 1876 (ma di fatto dalla ‎loro costituzione) al 1965 e che ha reso la vita un inferno per gli afro-americani specialmente negli ‎Stati del sud. Il nomignolo "Jim Crow" è da far risalire a "Jump Jim Crow", canzonetta popolare del ‎‎1828 di tal Thomas Dartmouth (T.D.) "Daddy" Rice, un cabarettista bianco che la interpretava ‎truccato da afroamericano.‎

Il “Jim Crow Train” di... (continua)
Can't you hear that train whistle blow?
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/2/2016 - 10:40
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Southern Exposure

Southern Exposure
[1941]
Parole di Josh White, in collaborazione con William Waring Cuney (1906-1976), poeta esponente dell’“Harlem Renaissance”.
La musica rimanda a quella della tradizionale “Careless Love”
La canzone che dà il titolo al disco sottotitolato “An Album Of Jim Crow Blues sung by Joshua White”.
Testo trovato sul blog Pancocojams, come trascritto all’ascolto da Azizi Powell e Clyde Pickens.
Well, I work all the week in the blazing sun
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/2/2016 - 10:22
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Nobody Knows the Trouble I've Seen

anonimo
Nobody Knows the Trouble I've Seen
Spiritual afroamericano risalente a molto prima della guerra civile e dell’abolizione della schiavitù ma i cui versi furono pubblicati per la prima volta soltanto nel 1867, nella raccolta intitolata “Slave Songs of the United States” composta da 136 canti e curata dagli abolizionisti William Francis Allen, Lucy McKim Garrison e Charles Pickard Ware (tutti del nord, tutti bianchi…)

La prima incisione è del 1925 ad opera della contralto nera Marian Anderson (1897-1993), voce oggi purtroppo abbastanza dimenticata ma che è stata una delle cantanti più intense del XX secolo.

Notevoli pure le interpretazioni successive di Paul Robeson, Louis Armstrong, Sam Cooke, Lena Horne e Josh White
Molti compositori classici afroamericani – come Samuel Coleridge-Taylor, Henry Thacker Burleigh e James Rosamond Johnson - si sono cimentati nell’arrangiamento musicale del brano.

I Fisk Jubilee Singers – famoso... (continua)
Nobody knows the trouble I've seen
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/2/2016 - 09:09
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Radio Maria

Radio Maria
[1992]
Testo e musica: Francesco Baccini
Lyrics and music: Francesco Baccini
Paroles et musique: Francesco Baccini
Album: Nomi e cognomi

Poiché, giusto oggi, il direttore di Radio Maria ha espresso l'assai cristiano augurio di voler fare il funerale alla Cirinnà (non specificando se alla Legge o alla signora Cirinnà in persona, forse a tutte e due), vorremmo dedicare sentitamente questa canzoncina di qualche anno fa, più di una ventina, dove si parla proprio di Radio Maria. Radio Maria, come pure specificò Baccini nel suo storico album "Nomi e cognomi", da cui è tratta, trasmette da Erba (Como), cittadina poi divenuta famosa per la strage di Olindo e Rosa. Col tempo è diventata una importante holding internazionale, nonché la radio preferita dai camionisti in transito da Roma Sud a Caianello. In Polonia ha una specie di filiale autonoma, "Radio Maryja" (i polacchi, come ci potrà confermare... (continua)
Radio Maria, aiutaci
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 3/2/2016 - 21:39
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Si hei dr Wilhälm Täll ufgfüert

Si hei dr Wilhälm Täll ufgfüert
Chanson alémanique (Schwyzertüütsch) – Si hei dr Wilhälm Täll ufgfüert – Mani Matter – 1966
Paroles et Musique: Mani Matter
Album: I han en Uhr erfunde ("Ho trovato un orologio")

À la taverne « Le Lion » de Nottiswil, un village imaginaire de la Suisse profonde, un soir on joue le « Guillaume Tell » de Schiller, à la façon d’un mélodrame napolitain : une moitié du village sur scène, et l’autre moitié est le public, muni d’énormes cruches de bière. Appeler Mani Matter le « Brassens suisse » n’est pas chose originale, vu que Mani Matter lui-même, depuis ses tout débuts, avait déclaré ouvertement s’inspirer de Brassens. Il est certain que, parmi les chansons de Mani Matter, celle-ci est une des plus « brassensiennes » (pour le contenu on pense évidemment à l’Hécatombe) dans l’absolu, jusque dans la musique ; comme Brassens, il se produisait seul avec sa guitare et il n’est pas à exclure que... (continua)
ON A JOUÉ GUILLAUME TELL
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 3/2/2016 - 21:28
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Hobo's Lullaby

Hobo's Lullaby
"Boxcar" non è garage, ma è un tipo di vagone da carico molto comune negli USA. Infatti la parola si ricollega al verso "ascolta il canto di acciaio delle rotaie" poiché il barbone è sopra il treno.
Maria A. Villano 3/2/2016 - 17:38
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Soldat de plomb ou d'argent

Soldat de plomb ou d'argent
2006 : Le Combat est au jardin
Ils t'ont attrapé
(continua)
inviata da dq82 3/2/2016 - 15:33
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Deeply Ordered Chaos

Deeply Ordered Chaos
(2015)
Album: "Hidden City"

Uno dei brani, Deeply Ordered Chaos, parla di terrorismo e dei fatti di Charlie Hebdo. È così?

"Quando ho scritto quella canzone stavo guardando quello che stava accadendo nel gennaio dello scorso anno. Fui scioccato da così tanta violenza. Quando stavo in Inghilterra ho vissuto il periodo del terrorismo dell'Ira, delle bombe nell'Irlanda del Nord e a Belfast. Ero a Los Angeles quando nel 1993 la città andò letteralmente in fiamme. Ero di nuovo a Londra nel luglio del 1995 quando scoppiarono le bombe nella metropolitana. Nulla di paragonabile a quanto accaduto a gennaio e poi a novembre al Bataclan, sempre a Parigi e sempre per mano dei fondamentalisti dell'Isis. C'erano persone che imploravano questi assassini, ma loro implacabili e spietati le hanno trucidate. Questo per me è stato un vero choc, ma lo fu anche per come i media, non esclusi i social, riportavano... (continua)
I'm a European
(continua)
3/2/2016 - 12:33
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Chico Mendes

Chico Mendes
Visto che le Alpi sono a ben guardare "l'Amazzonia d'Europa" mi attacco qui...ciao
GS

“Sono passati quasi 26 anni da questa intervista e qualcosa è cambiato sul fronte dell'ambientalismo montano. C'è meno fiducia nelle associazioni (almeno in quelle nazionali) e c'è qualche risultato in più per ciò che riguarda i rifiuti. Almeno questo l'abbiamo ottenuto: cambiare la coscienza nella gestione di ciò che rifiutiamo. Con il rischio di avere un mondo asettico. Sono cambiato pure io, perché ora ritengo che a un certo punto della nostra vita, dobbiamo tutti domandarci: -Quanta spazzatura è in me? Inabissarsi nella voragine nostra interiore alla ricerca dei propri rifiuti profondi è l'unico antidoto alla malattia di un pensiero raziocinante e sociale che vuole un mondo asettico. Il pensiero, dove ha appena spazzato e disinfettato, sporca già solo con il proprio passaggio. Che sia orizzontale o... (continua)
Gianni Sartori 3/2/2016 - 10:47
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Mondo in mi 7

Mondo in mi 7
Grande Celentano e ancora piu grandi gli autori
3/2/2016 - 10:31
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This Land Is Your Land

This Land Is Your Land
da Terra [2016]
TERRA
(continua)
inviata da dq82 3/2/2016 - 10:00

A Compiègne (Marche du Front Stalag 122)

A Compiègne (Marche du Front Stalag 122)
L'autore della canzone è sicuramente Jean Maupoint (1909-1945), musicista, cantante e fantasista originario di Clermont Ferrand. qui la sua biografia.

Il brano dovrebbe essergli giustamente attribuito anche perchè Jean Maupoint, stremato dala prigionia prima a Mauthausen e poi a Dora (sottocampo di Buchenwald), morì il 21 agosto 1945, appena 4 mesi dopo la liberazione. Aveva 38 anni.

Jean Maupoint compose anche altre canzoni durante la prigionia. Una era dedicata proprio al campo di Dora-Mittelbau, dove fu rinchiuso per due anni. Nella speranza di trovarne prima o poi (se esiste) il testo completo, comincio col contribuire il ritornello come riportato da Claude Torres sul suo sito Mes musiques régénérées – Jewish Music:

Dora, Dora
Est-ce un chien?
Est-ce un chat?
Est-ce un nom de fleur?
Est-ce un nom de femme?
Quel plaisir on aura
Quand on quittera Dora!
Bernart Bartleby 3/2/2016 - 09:00
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Чор ҷавон

Чор ҷавон
Abbastanza tragico 'sto tagico.
In fin dei conti siamo tutti from Caucas.
krzyś 3/2/2016 - 00:51
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Renegade

Renegade
[1991]
Testo e musica di Warren Zevon
Dall'album "Mr. Bad Example"
Da http://www.metrolyrics.com/renegade-ly...
Some prayers never reach the sky
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 2/2/2016 - 19:14
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The Factory

The Factory
Ecco, perché ho proposto My Shits Fucked Up https://www.youtube.com/watch?v=LbhYqV17CoQ
Krzysiek 2/2/2016 - 18:50
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The Envoy

The Envoy
La vita fa male,
ma è la guerra che fa male alla vita :)
Krzysiek 2/2/2016 - 18:44
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Osposidda

Osposidda
I sequestratori hanno sbagliato,pagando con la vita,ma hanno riscattato il loro sbaglio,liberando l'ostaggio.Le forze dell'ordine hanno fatto il loro dovere,sono intervenuti,ma dai fatti,sono andati oltre.Ecco come si trasforma una vittoria in sconfitta.
Antonio. 2/2/2016 - 18:39
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Lawyers, Guns and Money

Lawyers, Guns and Money
[1978]
Testo e musica di Warren Zevon
Dall'album "Excitable Boy"
Da http://www.metrolyrics.com/lawyers-gun...
I went home with the waitress, the way I always do
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 2/2/2016 - 18:29

Au bord du canal

Au bord du canal
Au bord du canal

Chanson française – Au bord du canal – Marco Valdo M.I. – 2016
Ulenspiegel le Gueux – 25

Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).
(Ulenspiegel – I, LXXXIV)

Cette numérotation particulière : (Ulenspiegel – I, I), signifie très exactement ceci :
Ulenspiegel : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs, dans le texte de l’édition de 1867.
Le premier chiffre romain correspond au numéro du Livre – le roman comporte 5 livres et le deuxième chiffre romain renvoie au chapitre d’où a été tirée la chanson. Ainsi, on peut – si le cœur vous en dit – retrouver le texte originel et plein de détails qui ne figurent pas ici.

Nous... (continua)
Un noir démon avait suborné Katheline
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 2/2/2016 - 15:41
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Illegal Alien

Illegal Alien
L'introduzione e' divertente ma penso che ci sia un equivoco. In inglese "alien" può voler dire semplicemente "straniero", in particolare secondo wikipedia "an illegal alien is a non-citizen who is present in a country unlawfully or without the country's authorization. This could be because they overstayed their welcome or they slipped through the border undetected."

Quindi io tradurrei semplicemente IMMIGRANTE ILLEGALE, come d'altra parte ha fatto la traduttrice portoghese.
Leonardo 2/2/2016 - 15:31
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Rue des Longues-Haies

Rue des Longues-Haies
Sono felice che venga ricordato questo "enorme" poeta e "profeta" nel trasmettere come si fa a incontrare Gesù!
Come piacerebbe a Papa Francesco questo suo modo di annunciare il vangelo.
Perché non unire gli amici che lo hanno conosciuto per ""RIPROPORLO" ai giovani di oggi?
Ho organizzato io a Genova 4 dei suoi concerti, e proprio a Genova pochi giorni prima di morire ha tenuto il suo ultimo concerto nell'aprile del 1984.
Père Duval mi chiamava (bontà sua) il suo impresario per Italia. Questo lo ha anche scritto ne "Il Bambino che giocava con la luna" di cui ho curato la traduzione mettendo in contatto le Edizioni Paoline e trovando la traduttrice del testo originario "L'enfante che jouè avec la lune" MARINA ROBIOLIO.
NRICO CHIARELLA 2/2/2016 - 15:13
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A canzona di u trenu (o U trenu di Bastia)

A canzona di u trenu (<em>o</em> U trenu di Bastia)
Su Youtube si può ascoltare la versione toscana, sotto il titolo "Iuccumere", tratta dall'LP "Il Tempo Delle Ciliegie"- Cartacanta - 1980. Questa versione è stata successivamente ripresa da Banditaliana, sempre col titolo "Iuccumere", nel CD "Acqua, foco e vento" del 2003.



Iuccumere (o U trenu di Bastia)
Cristina 1/2/2016 - 23:02
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Cinq minutes avant diane

Cinq minutes avant diane
A droite, à gauche et en bas,
(continua)
1/2/2016 - 21:13
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Recrue Baba-cool blues

Recrue Baba-cool blues
Ce matin, j’ai été réveillé,
(continua)
1/2/2016 - 21:06
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Alarm char

Alarm char
Album: Permafrost
Nous sommes 32 entassés sur un camion.
(continua)
1/2/2016 - 21:01
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Apte au service

Apte au service
Album: Permafrost

Una divertente scenetta sulla selezione per il glorioso esercito svizzero.

dal sito dedicato alla band punk di Losanna
Ils mont invité
(continua)
1/2/2016 - 20:57




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