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Prima del 2015-12-23

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Beg ar Van

Beg ar Van
[1980]
Testo / Testenn / Paroles / Lyrics: Alan Stivell
Musica / Sonerezh / Musique / Music: Alan Stivell
Album: Terre des vivants / Bed an dud vew [1981]


"Ma l'anno prima anche Alan Stivell(che era allora la vedette francese per eccellenza della Regione) compose e pubblicò in "Terre des Vivants" il suo epico resoconto musicale dell'avvenimento".

La scarna nota di Flavio Poltronieri inserita in un suo commento a Keleier Plogoff degli Storlok fa comunque capire quanto gli avvenimenti di Plogoff (si rimanda alla pagina di Keleier Plogoff per il loro resoconto dettagliato) siano stati rilevanti. Anche Alan Stivell se ne occupò con una canzone, questa Beg ar Van, nel suo album degli inizi del 1981 Terre des vivants / Bed and dud vew. E' anch'essa una canzone incentrata su tali avvenimenti, vale a dire il progetto di costruzione di una centrale nucleare a Plogoff, paese situato accanto alla... (continua)
Goursaw-heol gouañv gant gouloù loar 'dreus red ar c'houmoul loued
(continua)
inviata da Flav Kadorvrec'her ha Richard Gwenndour 23/12/2015 - 23:26
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Silent Homecoming

Silent Homecoming
Parole e musica di Sorrels Pickard
dall'album "Beaucoups of Blues" (1970), il secondo album solista del batterista dei Beatles
Patiently she stares down the runway
(continua)
23/12/2015 - 22:24

Emily’s Bridge

Emily’s Bridge
[2015]
Parole e musica della cantante, compositrice ed attrice australiana Krysia Mansfield
Una canzone scritta appositamente per The World Is My Country, progetto inglese nato per celebrare gli obiettori di coscienza della Grande Guerra.

Il brano è dedicato alla figura di Emily Hobhouse (1860-1926), socialista e pacifista inglese che prima scandalizzò la “candida” opinione pubblica del suo paese rivelando le atrocità commesse - soprattutto nei campi di concentramento e sui civili - dall’esercito di Sua Maestà nella guerra contro i Boeri in Sudafrica (1899-1902), e poi si oppose strenuamente alla Prima guerra mondiale essendo fra le promotrici della Open Christmas Letter, una lettera pubblica che le donne suffragiste inglesi spedirono nel dicembre 1914 alle loro corrispettive tedesche ed austriache in cui si sollecitavano tutti i governanti ad evitare altri spargimenti di sangue, dopo quelli delle guerre boere e balcaniche.
Oo, Oo-oo-oo, aah, a-a-aah
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/12/2015 - 22:22
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Ku chwale ojczyzny

Ku chwale ojczyzny
[2015]
Parole e musica di Grzegorz "Dr Grzechu" Dąbrowski
Trascritto dal TuoTubo all'orecchio.
Na pogrzebie Tomka było sporo ludzi
(continua)
inviata da Krzysiek 23/12/2015 - 18:41
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Mezzo angolo di cielo

Mezzo angolo di cielo
(1992)
Album: Di questa vita
Testo di Fabrizio Berlincioni
Musica di Gianni Belleno
Io non capisco quante anime ho
(continua)
23/12/2015 - 15:10
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Пацаны

Пацаны
Patsany
[1994-96]
Scritta da Yuri Shevchuk / Юрий Шевчук, fondatore e leader dei DDT
Nell’album intitolato “Рожденный В СССР”, ossia “Born in USSR”

La canzone fu scritta all’epoca della Prima guerra di Cecenia (1994-1996), condotta da Boris Eltsin (bilancio: circa 100.000 morti di cui 80.000 civili) e di lì a poco ripresa dallo czar Vladimir Putin, che nel Caucaso per 10 anni (1999-2009) allestì il suo personale laboratorio per la rinascita della Grande Madre Russia, con oltre 65.000 morti di cui 50.000 civili…
Умирали пацаны страшно,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/12/2015 - 14:33
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Черный тюльпан

Черный тюльпан
Čërnyj tjul’pan
[1986]
Слова и музыка: Александр Розенбаум
Parole e musica: Alexander Rosenbaum
Testo trovato qui e qui

Alexander Rosenbaum è cantautore famoso in Russia soprattutto per la sue interpretazioni nel genere musicale “Блатнaя пeсня”, che qui da noi sarebbero le “canzoni della mala”. Nell’ultimo decennio Rosenbaum ha usato la sua popolarità per fare carriera politica nelle fila del partito di Putin e di Medvedev, il nazionalista, mafioso, bellicoso e destrorso Единая Россия (che non per nulla ha come simbolo un orso che si muove verso destra, sormontato dai colori della Madre Russia!)...
Ce ne sarebbe già abbastanza per non accogliere le sue canzoni sulle CCG…

Se non che questa canzone, pure a suo modo patriottica, parla di tutti quei giovani che tra il 1979 ed il 1989 dall’URSS furono mandati a morire in Afghanistan, il “Vietnam sovietico”, anzi, qualcosa di più... (continua)
В Афганистане в "Черном тюльпане"
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 23/12/2015 - 11:35
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Keleier Plogoff

Keleier Plogoff
[1979]
Testo e musica: Denez Abernot
Testenn ha sonerezh: Denez Abernot
Lyrics and music: Denez Abernot
Paroles et musique: Denez Abernot
Canto / Kan / Chant / Singing: Mona Jaouen
Album: Stok ha stok

E' il 1975, quando un accordo di progetto viene stilato tra i Conseils Généraux e il Consiglio Economico e Sociale nel quadro della nuclearizzazione del territorio francese: stavolta tocca alla Bretagna. E' l'inizio di una lotta epica della popolazione, che avrà il suo apice tra il 1978 e il 1981 quando, dopo l'elezione a presidente di François Mitterrand, il progetto verrà definitivamente abbandonato. Per la prima volta, gli abitanti di un piccolo comune (Plogoff ha poco più di 1200 abitanti) riescono a bloccare un progetto infrastrutturale “di pubblico interesse” portato avanti dallo Stato; ma la mobilitazione che riescono a mettere in atto è generale e coinvolge l'intera Francia. Un... (continua)
Diouzh ar mintin pa zav ar glizh
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 23/12/2015 - 01:31
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Naita na

Naita na
Yo, no quiero trabajar en una mina de sal y mendigar por tu dinero.
(continua)
inviata da leoskini 22/12/2015 - 21:06
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Gwerz marv Jorj Jackson

Gwerz marv Jorj Jackson
[1978]
Testo e musica: Bernez Tangi
Testenn ha sonerezh: Bernez Tangi
Paroles et musique: Bernez Tangi
Lyrics and music: Bernez Tangi
45 giri / 45 tours: Gwerz an dilabour/Gwerz marv Jorj Jackson [1978]

Gli Storlok (parola che significa “urto”, “rumore di una botta”), in questo sito, c'erano e non c'erano. C'era già il suo leader, Denez Abernot, con la sua famosissima Gwerz ar vezhinerien ripresa poi anche da un altro Denez, Prigent di cognome. E c'era Bernez Tangi, che degli Storlok era stato un fondatore, che questa canzone la ha scritta (come messo in luce da Flavio Poltronieri). La si trova inserita nell'unico e storico album degli Storlok, Stok ha stok del 1979. Nell'introduzione al Gwerz ar vezhinerien avevo già nominato la canzone di questa pagina, il Gwerz marv (o maro) Jorj Jackson; ma allora (31 maggio 2012) in Rete non si trovava nulla, né un video e né il testo. Ora c'è... (continua)
Skrivet gant da zaouarn
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 22/12/2015 - 20:54
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Get Down Moses

Get Down Moses
(2001 o 2002)

dall'ultimo album postumo di Joe Strummer, Streetcore pubblicato nel 2003.

Sono tredici anni che il grande Joe Strummer ci ha lasciato, e vogliamo ricordarlo con uno dei suoi pezzi più belli dall'ultimo album, pubblicato dopo la sua morte pur non essendo interamente completato. In Streetcore i Mescaleros ritornano ad un rock con influenze reggae più vicino al sound Clash rispetto alla "patchanka" di Global a go-go.

Get Down Moses si ispira nel testo al famoso spiritual Go down, Moses ma il mondo in cui deve scendere Mosè è il nostro mondo moderno fatto di oppressione, di droga, di periferie, di ghetti e di campi di battaglia. E al posto delle tavole della Legge troviamo le tavolette di LSD...
Once I got to the mountain top, tell you what I could see
(continua)
22/12/2015 - 19:30
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Stourmoù Breizh

Lama Meur ha Yann Ber
Stourmoù Breizh
[1972]
Testo / Paroles / Testenn: Lama Meur
Musica / Musique / Sonerezh:
Tradizionale bretone / Traditionnel breton / Hengounel
Album: Lama Meur ha Yann Ber - Kan ha Diskan

La tecnica tradizionale bretone del Kan ha diskan (“canto e ricanto”), di cui abbiamo un bell'esemplare in questo sito con Ne bado ket atao, prevede che due cantori, posti uno davanti all'altro, interpretino il testo “a cappella” ripetendo più volte i versi in uno schema assai complicato, con la cesura di un gorgheggio. Tra la fine degli anni '60 e l'inizio degli anni '70, quando le mille lotte che erano allora in atto nella Bretagna del sogno indipendentista e socialista, e che si inserivano in una situazione socioeconomica di autentica colonizzazione francese e di eliminazione della cultura e della lingua bretone, anche il kan ha diskan fu impiegato per accompagnarle. E non è certo un caso: il recupero della ricchissima... (continua)
Daou vloaz zo e labouran e ti ar “Joint Français”
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 22/12/2015 - 17:54
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Carne de cañón

Carne de cañón
[2002]

Album: Con tus ojos

Matanza de Acteal donde 45 indígenas tzotziles fueron asesinados mientras rezaban, en el estado mexicano de Chiapas
Da cancioneros.com
Arderá la selva y otra vez regresará
(continua)
inviata da adriana 22/12/2015 - 17:36

Merica, Merica

anonimo
[fine 800?]
“Canzone composta di due parti: la prima (testo di anonimo e musica di Cantovivo) è la presentazione dell’America come paese ideale, la Mecca del proletariato. La seconda (raccolta a Seregno da Maria Adelaide Spreafico) è la forzata sopravvivenza degli emigranti in quella terra di sogni e di chimere. (Maria Rollero – forse costei? - come da commento citato su Il Deposito, da cui riprendo anche il testo.)
Il ritornello è lo stesso di Son maritata giovane, guarda caso raccolta dalla stessa Spreafico.
Sembra invece non aver a che fare, a parte il titolo, con Merica Merica di Angelo Giusti.
O cari fratelli ora state a sentire
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/12/2015 - 14:45
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Merica Merica

Angelo Giusti
La canzone fu composta nel 1875.
L’autore Angelo Giusti emigrò in Brasile.

“Angelo Giusti faz parte da primeira geração de imigrantes da então Colônia Caxias (Rio Grande do Sul, Brasil). Morava então no atual território de Flores da Cunha, no travessão Rondelli, à beira da Estrada que vai de Flores da Cunha a Antônio Prado, onde faleceu aos 81 anos, em 23 de fevereiro de 1929. Antes de sua morte, depositou um conto de réis no Banco Pelotense para serem rezadas missas em seu sufrágio, depois da morte, e elaborou também o epitáfio para seu túmulo, com o seguinte verso:

Qui giace Angelo Giusti,
Fu poeta di poco valore.
La sua anima è partita
A render conto a Nostro Signore.

[Aquí jaz Angelo Giusti,
Foi poeta de pouco valor
A sua alma partiu
A dar contas a Nosso Senhor.]


(dal sito della Famiglia Vaccaro)
Bernart Bartleby 22/12/2015 - 14:44
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87 ore

87 ore
Video canzone e fonte commento

Brano dei 99 Posse e sigla finale del film “87 ore – gli ultimi giorni di Francesco Mastrogiovanni” (trailer)
Regia di Costanza Quatriglio
Fotografia: Sabrina Varani
Montaggio: Eleonora Marino
Color: Mauro Vicentini
Produzione: Luca Ricciardi, Diego Magnetta
Si ringrazia: Loredana Antonelli, Ex Opg Je So' Pazzo
Una produzione Doc Lab / Musica Posse

In onda su Rai3 il 28 dicembre 2015 alle ore 23:50.

In uscita nelle sale cinematografiche il 23 novembre 2015 il film/documentario “87 ore – gli ultimi giorni di Francesco Mastrogiovanni” di Costanza Quatriglio cerca di far luce sul caso dell'insegnante elementare di Castelnuovo Cilento sottoposto a TSO il 31 luglio e rinchiuso nel reparto psichiatrico del Vallo della Lucania, dichiarato morto il 4 agosto. Sei medici sono stati condannati. Il film andrà in prima visione assoluta su RaiTre il 28 dicembre... (continua)
87, non mi ricordo bene com'è stato
(continua)
inviata da [ΔR-PLU] 22/12/2015 - 13:26
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Il reduce

Il reduce
From the original version in Laghéé dialect, spoken around the Como Lake in Northern Italy:
Il Reduce – Davide Van de Sfroos 2011
Wait a moment to chase away the sun
(continua)
inviata da piemart 22/12/2015 - 12:58
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El Fantasma Del Ziu Gaetan

El Fantasma Del Ziu Gaetan
From the original version in Laghéé dialect, spoken around the Como Lake in Northern Italy:
El Fantasma Del Ziu Gaetan – Davide Van de Sfroos 2005
THE GHOST OF UNCLE GAETAN
(continua)
inviata da piemart 22/12/2015 - 12:29
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In Germany Before the War

In Germany Before the War
[1977]
Parole e musica di Randy Newman
Nell’album intitolato “Little Criminals”
Interpretata anche da Marianne Faithfull nell'album di cover "Easy Come, Easy Go" del 2008

Una canzone ispirata allo splendido film espressionista “M - Eine Stadt sucht einen Mörder“ (“M – Il mostro di Düsseldorf”) diretto nel 1931 dal regista tedesco Fritz Lang, con l’inquietante Peter Lorre nella parte di Hans Beckert, un pedofilo sadico che adesca e uccide bambine. Dove però il mostro si rivela il più fragile ed il più umano in una società putrescente e violenta che è quella tedesca uscita a pezzi dalla Grande Guerra e avviata vero la follia del nazismo. E infatti “l’assassino è tra noi”, di cui al titolo originale, a partire dalla sinistra filastrocca intonata da bambini con cui il film si apre: “Scappa, scappa monellaccio, sennò viene l'uomo nero, col suo lungo coltellaccio, per tagliare a pezzettini...... (continua)
In Germany before the war
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/12/2015 - 11:26
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In Generale

In Generale
non conoscevo questa canzone, me la sono andata a vedere e sentire su youtube, è davvero bella ...davvero davvero tanto :-)
Veronica 22/12/2015 - 09:51
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Dzień w którym pękło niebo

Dzień w którym pękło niebo
Buon Natale a tutti
k 22/12/2015 - 01:24
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'A seggia elettrica [Mamma sfurtunata]

'A seggia elettrica [Mamma sfurtunata]
THE ELECTRIC CHAIR
(continua)
inviata da [ΔR-PLU] 22/12/2015 - 00:16
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Piosenka walcząca

Piosenka walcząca
12 dicembre 2015
Parole e musica di Grzegorz "Dr Grzech" Dąbrowski
Da YT all'orecchio (k)
Walczę ze sobą
(continua)
inviata da Krzysiek 21/12/2015 - 22:07
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La ballata del Pinelli [Ballata dell'anarchico Pinelli, o Il feroce questore Guida]

La ballata del Pinelli [Ballata dell'anarchico Pinelli, <i>o</i> Il feroce questore Guida]

2f. Carmen de anarchista Pinelli
La traduzione ritmica in lingua latina di Riccardo Venturi
(21 dicembre 2015)
2f. Carmen de anarchista Pinelli
in Latinum sermonem rhythmice vertit Richardus Venturi die XX m. Dec. a.D. MMXV



Due parole del traduttore. Per la versione latina è stata coscientemente adoperata la versione di Joe Fallisi, detta anche “Progressisti e recuperatori” dalla strofa che non viene quasi mai cantata, perché sgraditissima a parecchi (l'ho constatato anche pochi giorni fa a Carrara: non la conoscono più nemmeno gli anarchici). La traduzione è in pentametri latini, corrispondenti pressappoco a dei novenari italiani (ma con qualche imperfezione). L'indicazione delle lunghe e di qualche breve dovrebbe, almeno nelle intenzioni, facilitare la lettura e il canto. Noialtri il “giubileo” ce lo facciamo a modo nostro, anche piegando il latino ad usi un po' insoliti ma restituendogli la sua qualifica di lingua normale. [RV, 2015]
CARMEN DE ANARCHISTĀ PINELLI
(continua)
21/12/2015 - 13:01

Inés

anonimo
Inés
Canzone spagnola di autore anonimo e data imprecisata, sulla melodia dell’infantile Tres hojitas, madre, filastrocca di origine asturiana (che, tra l’altro, fa parte del repertorio di María Elena Walsh).
Testo trovato su Canciones regionales de España
Sola esta la casa,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 21/12/2015 - 09:03
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Belle Françoise

Belle Françoise
Belle Françoise
Music : Tom Theuns, Wim Claeys
Lyrics : Traditional Canadian

La canzone è tratta dal cd Kabonka del 2002 del gruppo belga, anche questo prodotto da Gabriel Yacoub che partecipa vocalmente da par suo. La penultima riga è messa tra parentesi perché non viene cantata pur facendo parte del testo...
C'est la belle Francoise, lon gai
(continua)
inviata da Flavio Poltronieri 20/12/2015 - 22:03

Senza bisogno di spostarsi a piè di pagina…

Antiwar Songs Blog
Senza bisogno di spostarsi a piè di pagina…
Confesso apertamente che invidiavamo molto quelli di genius e la loro idea di “annotare il mondo”. Il nostro sito ha sempre utilizzato molto le note al testo, soprattutto per annotare le traduzioni di testi difficili (celebre la traduzione di Supper’s Ready che ha riscosso molto successo e attirato una grande quantità di commenti). Il problema […]
Antiwar Songs Staff 2015-12-20 20:57:00
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L'Internationale

L'Internationale
40 secondi dell'internazionale cantata al funerale di Charb, direttore del giornale satirico Charlie Hebdo morto durante gli attentati di gennaio a Parigi.

leoskini 20/12/2015 - 20:42
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Ja płonę

Ja płonę
20 dicembre 2015
STO ARDENDO
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 20/12/2015 - 17:48
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Bullet In The Head [Bullet In Your Head]

Bullet In The Head [Bullet In Your Head]
Complimenti Riccardo ... se leggi questo commento contattami, la mia e-mail è: dfusca@libero.it
Daniele Fusca 20/12/2015 - 17:39
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Quanta guerra!

Quanta guerra!
[2015]

Album: Cançons de la Resistència
con Paco Ibáñez
Quanta, quanta, quanta guerra!
(continua)
inviata da adriana 20/12/2015 - 12:56
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L'errore

L'errore
(2015)
testo e musica Rocco Pezzano

Ai primi di ottobre le forze Nato hanno bombardato un ospedale di Medici senza Frontiere a Kunduz, in Afghanistan. Oltre venti morti, tanti dispersi e feriti. Il primo comunicato della Nato parlava di "probabile errore". Si può davvero parlare di "errore" se si bombarda un ospedale? Che sia frutto di negligenza o di precisa volontà, non è la perfetta sintesi, la realizzazione sul campo, quanto mai pesante e concreta, del cinismo di cui è capace l'uomo?

Questa canzone vuole essere anche un omaggio all'impegno dei medici che, come quelli di Msf (ma anche di Emergency) si prodigano nelle zone di guerra. Viene citata anche una considerazione di Cecilia Strada, presidente di Emergency, nella sua visita a Matera nel settembre scorso.
Le forze Nato ammettono il probabile errore,
(continua)
inviata da Rocco Pezzano 20/12/2015 - 10:28
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Giordano Bruno

Giordano Bruno
Chanson italienne (Laziale romanesco) – Giordano Bruno – Stefano Rosso – 2007

Sur un sympathique fond musical, Stefano nous narre la triste fin du moine dominicain, qui fut condamné au bûcher parce qu’il soutenait que la terre tournait, chose impensable pour l’époque.

Il me semble voir notre Stefano, qui à la conclusion du sonnet, rit sous cape et nous dispense un des conseils les plus sages et anciens du monde : "Si nun te voi scottà e fatte la bua te devi fa sempre li cazzi tua!". « Si vous voulez que personne ne vous brûle et ne vous fasse des misères
Occupez-vous de vos affaires ! ».

L’ami Lucien l’âne, je m’en vais te présenter la version française que je viens de terminer d’une chanson italienne bien amusante. Elle raconte – à sa façon – l’histoire d’un brave garçon qu’un Pape délirant fit cuire en place publique, car il en savait trop. Ce savant impudent s’appelait Giordano Bruno... (continua)
GIORDANO BRUNO
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 20/12/2015 - 00:09
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Anteproyectos de letra para el himno nacional (con perdón)

Anteproyectos de letra para el himno nacional (con perdón)
Forse all'epoca in cui Sabina scrisse questa canzone Ciutadans (ora spagnolizzato in Ciudadanos) poteva essere considerato almeno vagamente un partito di sinistra o di centro sinistra. Ma oggi è certo che sia degenerato in un incrocio tra il peggior cinquestellismo e le solite istanze di destra populista. Una sua possibile vittoria alle elezioni di domani mi spaventa più del temibile PPE, col quale peraltro il partito di Albert Rivera sembra prontissimo a stringere un accordo nonostante i classici discorsi sulla "casta". Spero solo che nel frattempo il buon Sabina si sia ravveduto e non faccia più regali del genere a questi individui,
Lorenzo 19/12/2015 - 22:55
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O Gorizia, tu sei maledetta

anonimo
O Gorizia, tu sei maledetta
Slovenski prevod: Kaja Širok.

Le vicende di questa traduzione slovena di Gorizia sono complesse, nel senso che il suo reperimento è avvenuto "a pezzi e bocconi" dato che è distribuita in diversi siti; alla fine, però, il suo testo completo è stato reperito, in forma grafica decisamente da riaggiustare, in questa pagina. L'autrice viene indicata come Kaja Širok. E' sembrato particolarmente importante che si avesse una traduzione slovena di questo canto, e particolarmente in questo periodo di nazionalismi sempre più beceri e stupidi. Significativo è che la maggior parte dei frammenti della traduzione slovena sia presente in un articolo di "Primorske Novice" del 2011, dedicato ad una manifestazione antifascista slovena e italiana (tenuta a Gorizia) contro una manifestazione dei fascisti di "Casapound".
O GORICA TI SI PREKLETA
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 19/12/2015 - 19:52
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Megalomaniac

Megalomaniac
Traduzione libera, ma se ho colto il senso il significato dovrebbe essere questo
MEGALOMANE
(continua)
inviata da Daniele Fusca 19/12/2015 - 14:56
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C'è troppa guerra

C'è troppa guerra
(Belleno/Di Palo/Dini/Rhodes/Salvi)
da "Ut" (1972)
C'è Troppa guerra!
(continua)
inviata da Marcello Mento 19/12/2015 - 13:10
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Canción del poder popular

Canción del poder popular
La bellissima copertina di "Canto al programa" era stata ripresa anche per i manifesti del concerto all'Arena di Verona di sabato 6 settembre 1975 organizzato dall'Arci e dalle Acli: un momento impossibile da dimenticare. Gli Inti Illimani tutti avvolti dai loro caratteristici poncho bordeaux, il tempio antico della lirica pieno di trentamila persone, bandiere cilene dovunque, gruppi di persone arrivate da ogni dove che cantavano in coro "El pueblo unido jamas será vencido" e alla fine dopo tre ore di musica, poesia e indignazione nel buio immenso dell'Arena, una luce, una sola piccola luce bianca che illuminava Joan, la vedova di Victor Jara....e anche io ero lì in mezzo con il mio piccolo registratore portatile, per non perdere una parola, una nota e ancora conservo la cassetta con l'audio di quella sera, assieme al manifesto originale che nel luglio del 2011 è salito sul palco a Custoza... (continua)
Flavio Poltronieri 19/12/2015 - 10:45
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La capannuccia

La capannuccia
Addio a Riccardo Marasco

Riccardo Marasco. L’ultimo dei grandi stornellatori, memoria storica e musicale di una Firenze dai valori antichi e dallo spirito ironico e profondo, aveva appena compiuto 77 anni e un anno fa aveva festeggiato la cifra tonda di 50 anni di carriera. Il “toscanaccio” con la chitarra-lira è morto per cause naturali e lascia tre figli e la moglie Maria Virginia, conosciuta il 4 novembre del 1966, il giorno dell’alluvione – entrambi Angeli del fango, s’incontrarono in via Mazzini – da cui nacque la più famosa delle sue canzoni insieme a Teresina, La Lallera, La Wanda: l’Alluvione ovviamente.

Il Corriere Fiorentino
CCG Staff 19/12/2015 - 00:29
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Sólo le pido a Dios

Sólo le pido a Dios
La musica à la stessa ma il testo di Gundi é molto differente. In quello di Mercedes Sosa si prega Dio di non farci rimanere indifferenti al dolore, all'ingiustizia, alla guerra e si scongiura Dio che la nostra morte non ci trovi indifferenti senza aver fatto il "sufficiente". Il testo ci fa pensare alle ingiustizie del mondo, a dolori e catastrofi universali.

Il testo di Gundi rispecchia invece i problemi quotidiani di vita, morte, povertà, infanzia difficile, genitori severi che lasciano poco spazio alle debolezze dei figli, scarsità di cibo, tutti temi cantanti in molte sue canzoni, non solo in questa. Ricordo che anche dopo la caduta del Muro Gundi rimase sempre per sua volontà lontano dalla vita occidentale. Ed è ancora lui che in un'altra sua canzone "Io sono nato qui" ("Hier bin ich geboren") che descrive la sua vita come "una nave ancorata che gira sempre intorno all'ancora, che... (continua)
È COSI' CHE DIVENTA GIORNO
(continua)
19/12/2015 - 00:05
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Le Grand Coureur

Le Grand Coureur
Nello stesso disco che ho citato qui sopra è presente anche una irresistibile canzone tradizionale marinaresca cantata dall'amico bretone Serge Kerguiduff dal titolo "Complainte du gars Mathurin" che certo dovrebbe piacere a Riccardo e non solo... La si può ascoltare qui:

KLOZ EN DOUET - SERGE KERGUIDUFF - YouTube

e il testo recita:

Il était sur la mer farouche
Un navire et quinze matelots
Qui sans aucune provision de bouche
Se trouvaient perdus sur les flots

Ils tirèrent à la courte-paille
Et se bouffèrent mutuellement
C' fut Mathurin qui, de la courte paille
S' trouva seul le dernier vivant

Quand de ses quatorze camarades
Il eut achevé le repas
Il s' trouva l'estomac malade
Car les treize autres ne passaient pas !

Alors il s' fit tatouer sur le ventre
Le nom des quatorze malheureux
Avec dessus une croix au centre
Ces mots touchants "Priez pour eux"

Quand... (continua)
Flavio Poltronieri 18/12/2015 - 21:28
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Latinoamérica

Latinoamérica
AMERICA LATINA
(continua)
inviata da Stefano 18/12/2015 - 19:30
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Gwerz tabut Kemper

Gwerz tabut Kemper
"Une journée à la maison" era un ellepì meraviglioso come non se ne fanno quasi più purtroppo, che ricordo, mi infondeva un grande senso di fratellanza e iniziava con una fantastica bombarda suonata da Alan sulle percussioni addirittura di Chris Hayward, (che bazzicava in Francia avendo suonato con i Gong di Daevid Allen)su un'aria tradizionale dell'Alta Bretagna: "Alziamo i nostri bicchieri". Siamo nel 1978 e quando entra il flauto irlandese possiamo addirittura sentire una tampura in sottofondo (allora non esisteva ancora la world music) e il titolo del brano non sarà certo sfuggito a Riccardo visto che si tratta di un incontro festaiolo intorno al vino. Più avanti ci sarà spazio anche per il sitar e l'accordéon e l'improvvisazione...
Flavio Poltronieri 18/12/2015 - 18:35
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Megalomaniac

Megalomaniac
Questa la traduco ... per chi è interessato, sto condividendo sul mio profilo facebook tutte le canzoni contro la guerra degli artisti che conosco per una settimana.
Il mio nome su fb è: Daniele Ilmionomeèmaipiusulcampo Fusca
Daniele Fusca 18/12/2015 - 18:26




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