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Trent’anni di libertà

Trent’anni di libertà
[1976]
Parole e musica di Giulio Stocchi
Nell’album intitolato “Il dovere di cantare”, uno dei pochi dischi pubblicati dalla casa discografica Divergo, attiva a Milano tra il 1974 ed il 1980
Testo trovato sul blog blanc de ta nuque
La copertina del disco è di Magda Castel, artista catalana che fu anche autrice dei disegni per la “La cantata rossa per Tall El Zaatar”
Vergogna a voi
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/10/2015 - 10:59

Till, le roi Philippe et l'âne

Till, le roi Philippe et l'âne
Till, le roi Philippe et l'âne

Chanson française – Till, le roi Philippe et l'âne – Marco Valdo M.I. – 2015

Ulenspiegel le Gueux – 9

Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).


Nous voici, Lucien l’âne mon ami, à la neuvième canzone de l’histoire de Till le Gueux. Les huit premières étaient, je te le rappelle :

01 Katheline la bonne sorcière Katheline, la bonne sorcière (Ulenspiegel – I, I)
02 Till et Philippe Till et Philippe(Ulenspiegel – (Ulenspiegel – I, V)
03. La Guenon Hérétique La Guenon Hérétique(Ulenspiegel – I, XXII)
04. Gand, la Dame Gand, La Dame(Ulenspiegel – I, XXVIII)
05. Coupez les pieds ! Coupez les pieds !(Ulenspiegel – I, XXX)
06. Exil de Till Exil de Till(Ulenspiegel – I, XXXII)
07. En ce temps-là,... (continua)
« Pèlerin pèlerinant ne peut follier de séjour
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 28/10/2015 - 23:50

La guerra di lu 1866

La guerra di lu 1866
[1866]
Cronaca cantata attribuita a Giovanni Geraci di Partinico, Palermo, un contadino che nel 1866, come tanti altri uomini del Sud appena annesso al Regno d’Italia, fu arruolato di gran corsa e spedito a combattere al Nord nell’ennesima (la terza) guerra d’indipendenza. La canzone è il racconto della coscrizione, del lungo e faticoso viaggio verso il Veneto e delle battaglia di Custoza combattuta il 24 giugno 1866 (dove gli italiani subirono una cocente sconfitta). Tornato indietro vivo, il Geraci ebbe modo di insegnare la sua “cronaca” in forma di canzone ai suoi parenti ed amici, dai quali l’apprese e trascrisse Salvatore Salomone Marino (1847-1916), medico palermitano appassionato di tradizioni e canti popolari.

“Il popolo era lontano dai problemi di politica interna e internazionale che la classe dirigente italiana affrontava in quel momento. Una vecchia di Canicattini Bagni, detta... (continua)
L’annu sissantasei mill’ottucentu
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 27/10/2015 - 22:52
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In Memoriam (Private D. Sutherland Killed in Action in the German Trench, May 16, 1916, and the Others Who Died.)

In Memoriam (Private D. Sutherland Killed in Action in the German Trench, May 16, 1916, and the Others Who Died.)
[1917]
Versi Ewart Alan Mackintosh (1893-1917), poeta inglese di Brighton, Sussex.
Nella raccolta “A Highland Regiment and Other Poems”, 1917
Musica di Martyn Jacques, interpretata dalla band inglese Man's an Idiot con il titolo di “Officer”

Volontario nella Grande Guerra, benchè fosse stato riformato a causa della sua esile corporatura, Ewart Alan Mackintosh combattè fin dal dicembre del 1914. Nell’agosto del 1915 fu ferito nella Somme e dovette rientrare per alcuni mesi in patria per riprendersi. Durante quel periodo ricevette l’incarico di preparare le reclute da spedire al fronte.

Il 16 maggio 1916 il tenente Mackintosh guidava la sua squadra nei pressi di Arras quando caddero in un imboscata tedesca: 14 dei suoi uomini furono feriti e due uccisi, tra i quali quel David Sutherland cui è dedicata questa poesia. Mackintosh cercò di riportare indietro tutti ma fu costretto ad abbandonare... (continua)
So you were David's father,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 27/10/2015 - 13:41

Vann'Antò: L'arcunè (Arrarrò)

Vann'Antò: L'arcunè (Arrarrò)
Versi di Vann'Antò, pseudonimo di Giovanni Antonio Di Giacomo (1891-1960), poeta e scrittore siciliano, docente di letteratura delle tradizioni popolari all’Università di Messina.
Ignoro l’anno preciso di composizione di questa poesia, poi inclusa nella raccolta intitolata “U vascidduzzu” pubblicata nel 1956.
Testo trovato qui

Giovanni Antonio, per ciò detto Vann'Antò, era nato nel 1891 a Ragusa, ultimo di sette figli maschi. Il padre Salvatore era minatore ma decise che il piccolo, a differenza dei suoi fratelli, avrebbe studiato. E così Vann'Antò fece il liceo classico a Siracusa e poi si laureò in Lettere a Catania con una tesi sul verso libero. Tornato a Ragusa, fondò con altri una rivista letteraria, "La Balza", di matrice futurista. E come molti intellettuali di quella corrente, allo scoppio della Grande Guerra anche Vann'Antò fu fervente interventista ma, arruolatosi e destinato... (continua)
Les enfants sont tout l'horizon
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 27/10/2015 - 11:24

Oh chi m’abbinni lària (La Sicilia a lu 1866)

anonimo
Oh chi m’abbinni lària (La Sicilia a lu 1866)
[1866]
Versi di autore anonimo cantati durante la ribellione di Palermo del 1866, la cosiddetta “Rivolta del sette e mezzo”.
Testo tratto da “Risorgimento e società nei canti popolari siciliani” di Antonino Uccello, Parenti editore, 1961.

“Una tinta matinata del settembre 1866, i nobili, i benestanti, i borgisi, i commercianti all'ingrosso e al minuto, i signori tanto di coppola quanto di cappello, le guarnigioni e i loro comandanti, gli impiegati di uffici... che dopo l'Unità avevano invaso la Sicilia pejo che le cavallette, vennero arrisbigliati di colpo e malamente da uno spaventoso tirribìlio di vociate, sparatine, rumorate di carri, nitriti di vestie, passi di corsa, invocazioni di aiuto.
Tre o quattromila viddrani, contadini delle campagne vicino a Palermo, armati e comandati per gran parte da ex capisquadra dell'impresa garibaldina, stavano assalendo la città. In un vìdiri e svìdiri,... (continua)
Oh chi m'abbinni lària
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/10/2015 - 22:58
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Glory Hallelujah

Glory Hallelujah
Brothers and sisters, have you heard the news?
(continua)
inviata da Luca 'The River' 26/10/2015 - 21:34
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Tân yn Llŷn

Tân yn Llŷn
[1980]
Scritta da / Written by Ann Fychan
Interpreti / Performers: Plethyn, 1980
Album: Golau tan gwmwl ("Luce sotto le nuvole")

Tre uomini tranquilli

Penyberth, nella penisola del Penllŷn, non è un “luogo sacro” per i gallesi, ma è comunque stato un luogo molto importante in quanto, per secoli e secoli, era stata una stazione di rifugio e ristoro per i pellegrini che si recavano all'isola di Bardsey (Ynis Enlli in gallese), che si trova esattamente al termine della penisola. Si tratta di un luogo storico e dal paesaggio stupendo, che nel 1935 il governo di Sua Maestà Britannica scelse per installare una scuola. Nulla di particolare, si direbbe; però la scuola che il governo britannico costruì a Penyberth non era una scuola qualsiasi dove si insegnavano le cose ai ragazzini. Era una scuola militare e, in particolare, una Scuola di Bombardamento della RAF. Una scuola fatta apposta per... (continua)
Beth am gynnau tân fel y tân yn Llŷn?
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 26/10/2015 - 19:44
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La zappa e la sciabola

La poesia "La Zappa e la Sciabula" fu composta da Pasquale Creazzo nel 1911, all'epoca della guerra coloniale italiana contro la Libia...
Bernart Bartleby 26/10/2015 - 13:57
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La ballata ti lu clandestinu

La ballata ti lu clandestinu
La ballata del clandestino
(continua)
inviata da dq82 26/10/2015 - 12:45
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If I Can Dream

If I Can Dream
E pensate che il colonnello,il suo maneger che lo ha spolpato fin dagli inizi e impeditogli di realizzare concerti in europa perche clandestino, voleva fermare il compimento di questo capolavoro ritenuto "non da elvis", elvis ci provo comunque ed eccoci qua ad ascoltare questa meraviglia in cui rimango affascinato dalla forza spirgionata,voce sgranata nelle note finali da puro rockstar, uno dei suoi lavori in cui lo si vede dentro il pezzo con tutta l anima,evidentemente credeva davvero nelle parole presentate.
Luca 26/10/2015 - 12:24

Lá vêm os nossos soldados

Lá vêm os nossos soldados
Le canzoni composte da José Afonso per “Barracas 1975” di Richard Demarcy sono tre, generalmente unificate sotto il titolo “Barracas Ocupação”. Quando l’anno seguente vennero incluse nell’album “Enquanto há força” i titoli vennero dettagliati in “Lá vem subindo o abismo”, “Lá vêm os nossos soldados” e “Maravilha, maravilha”.
BARRACAS OCUPAÇÃO
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 26/10/2015 - 09:03
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Georges Brassens: Supplique pour être enterré à la plage de Sète

Georges Brassens: Supplique pour être enterré à la plage de Sète
Pin parasol, de préférence...

Non siamo soliti, in questo sito, pubblicare foto di tombe a meno che non siano di soldati mandati a morire in qualche guerra; ma per Tonton Georges si può fare un'eccezione. Aveva detto che se "si è più di quattro, non si è che una banda di stronzi", ed infatti nella semplice tomba nel cimitero Le Py, a Sète, ci stanno giusto in quattro: lui, la sua compagna Joha Heiman detta "Püppchen", la sorellastra e il marito di lei. In un certo senso, il desiderio espresso da Brassens nella Supplique è stato esaudito: il cimitero Le Py, infatti, è il "cimitero basso" della città di Sète, quasi in riva al mare (mentre il "Cimitero Marino" dove è sepolto Paul Valéry si trova più in alto). A proposito della Supplique: guardate che cosa si trova esattamente accanto alla tomba di Brassens..
Riccardo Venturi 26/10/2015 - 00:32
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Recitativo [Due invocazioni e un atto di accusa] e Corale [La leggenda del re infelice]

Recitativo [Due invocazioni e un atto di accusa] <i>e</i> Corale [La leggenda del re infelice]
Nel Recitativo Bach - Double Violin Concerto in D minor 2nd movement, Largo....ecco è quanto pensavo questa sera......Ma come è possibile che non vi si faccia riferimento tra gli autori?
Guna Sibilian 25/10/2015 - 23:17

La ruota del tempo

La ruota del tempo
Le amiche di ControCanto Pisano mi dicono che questa canzone è presente nel CD "La poesia operaia", Bond Records 1995,e nel documentario "Alfredo Bandelli - un cantautore di lotte e di speranze", Neoki Film 1911
Roberta 25/10/2015 - 12:11
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Avanti ragazzi di Budapest

Avanti ragazzi di Budapest
Traduction française de ZugNachPankow

In occasione del 59° anniversario della rivolta ungherese.
ALLEZ, GENS DE BUDA
(continua)
inviata da ZugNachPankow 25/10/2015 - 01:15
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Francesco Guccini: Canzone per un'amica (In morte di S.F.)

Francesco Guccini: Canzone per un'amica (In morte di S.F.)
English Version by ZugNachPankow

Ho alterato leggermente il significato di alcune frasi per rendere scorrevole la traduzione.
I tried to make the translation as "natural" as possible, at the expense of preserving the exact meaning of some sentences.
SONG FOR A FRIEND
(continua)
inviata da ZugNachPankow 25/10/2015 - 00:50
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I due fannulloni

I due fannulloni
[1966]
Parole e musica di Matteo Salvatore
Nel disco “Il lamento dei mendicanti” pubblicato da I Dischi del Sole nel 1966
Hitler i Mussolini
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 24/10/2015 - 22:47
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Pronti a salpare

Pronti a salpare
2015
Pronti a salpare

Estratto dal nuovissimo album omonimo uscito il 23 ottobre 2015, 'Pronti a salpare' è una ballad folk/rock nella quale Edoardo torna a parlare dell'odissea di chi senza più alcuna scelta è pronto a scappare e salpare dal proprio paese per una vita migliore; un monito che non riguarda solo il sud del mondo ma investirà sempre più il ricco Occidente se non daremo forma a cambiamenti sostanziali.
Via da quei luoghi comuni verso luoghi eccezionali
(continua)
inviata da Donquijote82 24/10/2015 - 21:48
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Renato Curcio

Renato Curcio
[1992]
Testo e musica di Francesco Baccini
Lyrics and Music by Francesco Baccini
Paroles et musique: Francesco Baccini
Album: Nomi e cognomi

Strano tipo, Francesco Baccini. Genovese, classe 1960, e senz'altro un ottimo musicista e dotato di capacità vocali di tutto rispetto; comincia la sua carriera con canzoni sì carine, allegre & scanzonate, ma non certamente appiattite sulla banalità come si potrebbe magari presupporre. Ciò non gli impedisce di diventare, verso la fine degli anni '80, un idolo delle teenager. Nel settembre del 1992, annus horribilis per l'Italia, all'improvviso se ne esce fuori con un album incredibile, il suo terzo, intitolato Nomi e cognomi; e, lasciando tutti bouché bée, i nomi e i cognomi li fa davvero, cominciando da quello del collega Antonello Venditti (che non la piglia per nulla bene) per proseguire con Giulio Andreotti e altri. Tra i quali, eh sì, Renato... (continua)
Cos'è sta pioggia che mi batte in testa
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 24/10/2015 - 21:26
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Lu pisce spada

Lu pisce spada
A tutti quelli che credono che questa canzone (ma anche altre) di Modugno sia cantata in Siciliano vorrei dire che invece è in perfetto dialetto Salentino nella sua variante brindisina.
Leo Dav 24/10/2015 - 20:35
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Ode to Joy

Ode to Joy
La versione di Pete Seeger dell'inno alla gioia di Beethoven.
Build the road of peace before us
(continua)
inviata da Leoskini 24/10/2015 - 18:21
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Noi che facciamo?

Noi che facciamo?
Chanson italienne – Noi che facciamo? – Rocco Scotellaro – 1946

Poème de Rocco Scotellaro, publié en avril 1949 d’abord sur le « New York Times Magazine » et puis, sur l’« Avanti ».
Ensuite dans le recueil intitulé « È fatto giorno. 1940-1953 », publié en 1954, l’année qui suit la mort du poète.
Mis en musique par le groupe Têtes de Bois dans leur disque intitulé « Avanti Pop » de 2007, le morceau s'intitule « Rocco et ses frères ». Malheureusement je n'en ai pas trouvé le texte ... mais le morceau bénéficie de la partecipation d’ « Il Coro dei Lucani » (Choeur des Lucains), constitué de Rocco De Rosa, Rocco Papaleo, Canio Loguercio, Ulderico Pesce et de Claudio Santamaria.

Comment dire, Lucien l’âne mon ami, combien Rocco Scotellaro est important à mes yeux et combien il est important pour la poésie, mais pas seulement… On peut y ajouter la chanson et aussi, le monde « au-delà d’Eboli »,... (continua)
ET NOUS, QUE FAISONS-NOUS ?
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 23/10/2015 - 13:10
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O cancellier che tieni la penna in mano

O cancellier che tieni la penna in mano
Per Graziella

Canto raccolto ad Olcenengo (VC) il 25 giugno 1970 dalla voce di Rosetta Angela, in “Senti le rane che cantano: canzoni e vissuti popolari della risaia”, a cura di Franco Castelli, Emilio Jona, Alberto Lovatto, Donzelli editore, 2005.

Nelle note si dice che il testo di questo canto della tradizione carceraria venne trasformato, assumendo una valenza politica, nel secondo dopoguerra, soprattutto in relazione agli scioperi agricoli dell’autunno-inverno 1948.
La terza strofa, riportata tra parentesi, non fa parte della lezione originaria vercellese ma proviene dalle zone montane dell’Oltrepò pavese

O CANCELLIER CHE TIENI LA PENNA IN MANO

O cancellier che tieni la penna in mano
scrivi una letterina alla mia mamma
scrivi una letterina alla mia mamma
dille che so’ in galera per una donna

Lei m’ha promesso il cuore non me l’ha dato
e un bacin d’amore me l’ha negato

[E me... (continua)
Bernart Bartleby 22/10/2015 - 10:35
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Der Sheriff

Der Sheriff
[2003]
Scritta da Robert Görl e Gabriel "Gabi" Delgado-López
Singolo estratto dall’album “Fünfzehn neue D.A.F-Lieder”

Dedicato a George W. Bush all’alba della seconda guerra del Golfo.
Facile che questo brano sia stato concepito negli stessi giorni in cui lo era questo sito delle CCG/AWS…
Wenn der Sheriff reiten geht, reiten alle mit
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 22/10/2015 - 09:13




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