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Prima del 2015-10-10

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Oggi, a Ankara, una manifestazione pacifista e sindacalista organizzata dal partido curdo Hdp ed alla quale partecipavano i partiti della sinistra è stata fatta saltare in aria con due bombe, probabilmente fatte esplodere da due “kamikaze”; si trova sempre il “kamikaze” giusto quando serve. Il bilancio, ancora provvisorio, è di 97 morti e 186 feriti. Daranno sicuramente la colpa all' “ISIS”, fantoccio finanziato, sostenuto e foraggiato anche dal regime fascista turco di Recep Tayyip Erdoğan; così oggi ad Ankara come è avvenuto a Diyarbakir e a Suruç. La polizia turca ha di fatto impedito i soccorsi e attaccato i manifestanti scampati all'attentato. Tutta la nostra solidarietà va a chi lotta, in Turchia come a Kobanê e dovunque, per abbattere il fascismo fintamente “religioso” di Erdoğan e di chi lo sostiene, compresi i suoi burattini nazisti dell'ISIS; non saranno le bombe a fermare il vento della libertà contro la morte e l'oscurantismo.
Riccardo Venturi 10/10/2015 - 20:58

Il soldato

Il soldato
1970
Dentro la canna la canna la canna del fucile
(continua)
inviata da dq82 10/10/2015 - 17:57

Grida

1970
Grida più forte affinchè il vento possa soffaire
(continua)
inviata da dq82 10/10/2015 - 17:55

La valigia

1970
Dalla trasmissione televisiva "Ti piace la mia faccia?"
spartito
Una bottiglia di vino per il compaesano,
(continua)
inviata da dq82 10/10/2015 - 17:50
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La valigia dello straniero

2009

Un altro brano sulla valigia per Marco Valdo da tradurre
In ogni posto sei uno straniero
(continua)
inviata da Donquijote82 10/10/2015 - 10:53
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'A cansón del Vajònt

A canson del Vajont» premiata a San DonàIl Gazzettino Ed. BELLUNO, CULTURA & SPETTACOLI - Domenica 13 Settembre 2009,
Il monte Toc diventa 'Patòcco' e «no se move a diga del Vajont/perché la tien su el disgusto». Sono alcuni versi del rap «A canson del Vajont», in dialetto veneto, scritta e interpretata dai Taz Burroughs di San Donà di Piave. E la prima parte del testo, quella scritta da Francesco Morando, oggi nella stessa San Donà riceverà il Premio "Lisa Davanzo" di poesia dialettale. Un testo molto lungo quanto appassionato e indignato. A fare da ritornello, l'unica parte in italiano, le parole scritte su una lapide del vecchio cimitero di Fortogna:
«Barbaramente e vilmente trucidati/
per leggerezza e cupidigia umana/
attendono invano giustizia/
per l'infame colpa».
Parole che scavano nella memoria e fanno arrossire se si pensa che sul paradigma del Vajont si sono continuate... (continua)
Barbaramente e vilmente trucidati
(continua)
9/10/2015 - 23:33

Solo per una notte

Antiwar Songs Blog
Solo per una notte
Géza Áchim, nato a Gyón il 25 giugno 1884 (e dalla sua cittadina natale scelse il nom de plume: Gyóni significa “di Gyón”), proveniva da una famiglia di stretta osservanza luterana, e fu egli stesso teologo protestante. Non verrà mai annoverato tra i grandi della letteratura e della poesia magiara; lo si direbbe un “minore” […]
Antiwar Songs Staff 2015-10-09 19:09:00
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Vajont

[2013]
Testo e rap di Siruan [Matteo Gracis]
Lyrics and rap music by Siruan [Matteo Gracis]

Vajont: da Siruan una canzone sulla tragedia
(S)contro Blog, L'osservatorio della musica indipendente italiana e non solo, 9 ottobre 2013.

Oggi, 9 ottobre 2013, è una data particolare poiché ricorre il cinquantesimo anniversario di una delle tragedie più immani del secolo scorso quando una enorme frana scivolò dal monte Toc e precipitò nella vallata racchiusa dalla diga artificiale del Vajont causando più di 1.900 morti e spazzando via diversi centri abitati tra Veneto e Friuli. Una triste vicenda resa ancora più amara dalle evidenti responsabilità tecniche e politiche. Non bastarono le denunce sulla pericolosità della diga da parte di diverse personalità, tra cui giornalisti che furono costretti a scontrarsi con le logiche del profitto che viziarono la costruzione della diga.

Siruan, rapper... (continua)
ore 22:39, 9 ottobre 1963...
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 9/10/2015 - 18:02
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9 ottobre 1963 (Suite for Vajont)

9 ottobre 1963 (Suite for Vajont)
[Settembre 2013]
Suite per pianoforte e coro di Remo Anzovino
A Suite for Piano and Choir by Remo Anzovino

“C'è un fatto che è accaduto cinquant'anni fa, che credo abbia molta sete. Molta sete di conoscenza, di memoria, e anche di giustizia. Per me Vajont rappresenta un simbolo, in un momento così complesso, di grande speranza, di un popolo che ha saputo rialzarsi. E io ho voluto fortemente che, questa sera, noi potessimo eseguire questa musica, che si chiama 9 ottobre 1963 (Suite for Vajont).” - Remo Anzovino

Il 15 settembre 2013, in occasione del 50º Anniversario del disastro, Remo Anzovino viene invitato dalla Fondazione Vajont (che riunisce, tra gli altri, i Comuni di Longarone, Erto e Casso, Castellavazzo e Vajont) a tenere un concerto sulla diga, nel cuore della frana in località Erto, che riesce a richiamare 2000 persone, in un clima di grande emozione. La composizione 9 ottobre... (continua)
inviata da Riccardo Venturi 9/10/2015 - 17:26
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Se me fue mi amor

Se me fue mi amor
[1945]
Parole e musica di Carmen e Laura Hernandez.
Con Isaac Figueroa alla fisarmonica.
Registrazione casalinga ad opera di Armando Marroquín, marito di Carmen, poi cofondatore della Ideal Records e iniziatore del genere tex-mex
Canzone ranchera messicana facende parte del repertorio di molti altri artisti, come Irma Serrano, Flaco Jimenez, La Sonora Siguaray.
La registrazione originaria delle sorelle Carmen y Laura si trova nella raccolta intitolata “Tejano Roots: The Women (1946-1970)” pubblicata nel 1991 dalla Arhoolie Records.
Se me fue mi amor
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/10/2015 - 14:07
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Quill’altru mondu

Quill’altru mondu
Parole di Andria Fazi
Musica dei Voce Ventu
In “Rughju di Vita” (2005), album d’esordio del gruppo corso formatosi nel 1995
Tandu si parlava assai
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/10/2015 - 11:14
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L’emigratu

L’emigratu
In “Rughju di Vita” (2005), album d’esordio del gruppo corso formatosi nel 1995
A l'orlu di stu mari
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/10/2015 - 10:48
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A carta nera

A carta nera
In “Rughju di Vita” (2005), album d’esordio del gruppo corso formatosi nel 1995

La carta nera consegnata dai gendarmi era quella con cui lo stato maggiore dell’esercito comunicava la morte in guerra di qualche padre, o figlio, o fratello…


“Tempi di bughju sò quelli di e guerre, induva voglia sia. In li nostri paesi, cum'altrò, tante pene, tamanti stracciacori quand'ella ghjunghjia a nutiziaccia d'un giuvanottu mortu. Pudessela l'astutizia supranà u scimughjine di l'omi.” (Commento di Amicu-pastore su Dailymotion)
Era tempu di carta nera
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/10/2015 - 10:36
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La valigia

La valigia
2013
Tutto torna com'è

(testo: c.cempella - musica: s.belardi,c.giuliani,s.possieri)
Feat. Orla de la Bandabardò
Non e’ grossa non e’ pesante…la valigia da emigrante
(continua)
inviata da dq82 8/10/2015 - 09:20
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Me sa' mmianno da veda (come annarà a fornì)

Me sa' mmianno da veda (come annarà a fornì)
2001
Da "me sà mmianno da veda"

Il titolo vuol dire: Sono impaziente di vedere (come andrà a finire).
Alimentazione, sovrapproduzione
(continua)
inviata da dq82 8/10/2015 - 09:18
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Kirie è Criste

Kirie è Criste
Parole di Federicu Poggi
Musica dei Voce Ventu, gruppo corso formatosi nel 1995
Nell’album d’esordio, “Rughju di Vita”, pubblicato nel 2005

Ancora una canzone dedicata a I Ghjuvannali, eretici “catari” o “fraticelli” pauperisti, dissidenti francescani, che nella Corsica del 300 pensarono di poter vivere in una comunità basata sulla totale condivisione del lavoro e del poco necessario, come in quelle cristiane delle origini… Ma nel 1363 il papa Urbano V ne decretò lo sterminio, completato nel 1364 con un grande rogo a Ghisoni, nella regione di Fium'Orbu, alle pendici di due cime che da allora portano i nomi di Kyrie Eleison e Christe Eleison, le invocazioni dei martiri condotti al supplizio “à nome di Cristu santu”

"E in quel medisimo stante, dopo la morte di Goglermo della Rocca, Polo e Arrigo, fratelli bastardi di Golglermo di Laitalà, visto che tutti li signori di Corsica che erano... (continua)
Sonanu triste campane
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 8/10/2015 - 09:01

Coupez les pieds !

Coupez les pieds !
Coupez les pieds !

Chanson française – Coupez les pieds ! – Marco Valdo M.I. – 2015

Ulenspiegel le Gueux – 5

Opéra-récit en multiples épisodes, tiré du roman de Charles De Coster : La Légende et les aventures héroïques, joyeuses et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lamme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs (1867).

Quelle horreur encore me contes-tu, Marco Valdo M.I. mon ami ? Mais qui donc pousse de tels hurlements et pour quelle raison et pour quel supplice ?

Ah, Lucien l'âne mon ami, il s'agit bien de ça. D'un supplice à la raison insignifiante. Et le condamné, les pieds brûlés sous la torture est mené clopin-clopant dans un nid de flammes. Quant à la raison de pareille déraison, on la connaît : les moines ne voulaient pas payer un sculpteur de son travail – une statue de la Madone que ces va-nu-pieds avaient commandée. Alors, l'artiste avait d'un coup de son ciseau, défiguré la... (continua)
Coupez les pieds ! Coupez les pieds !
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 7/10/2015 - 19:36
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E prigione francese

E prigione francese
[1977]
Nell’EP “Nant'a u solcu di a storia”
In e cellule di francesi
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/10/2015 - 14:45
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Dalla parte di Spessotto

Dalla parte di Spessotto
[2006]
Parole e musica di Vinicio Capossela
Nell’album “Ovunque proteggi”

Uno Spessotto ce l’abbiamo avuto tutti come compagno di scuola alle elementari… I miei Spessotto si chiamavano Bongiorno, Ditavi, Rabona… Il primo cercava di rubarti tutto quello che poteva ma poi ti offriva il gelato; il secondo picchiava tutti senza un perché ma poi veniva a chiederti scusa, confuso; il terzo, andati al cinema a vedere “La grande avventura”, mi chiedeva perché uno morto ammazzato in un altro film fosse di nuovo vivo in quello…

Spessotto, Franti (quello che scoppia ridere alla notizia dei funerali del re), i ragazzi del carcere minorile sulla Belle-Île-en-Mer in Chasse à l’enfant di Prévert, e quelli del Compito in classe, sempre di Prévert, quelli da “Zéro de conduite” (Jean Vigo, e nel 1933!) e ancora “Les mistons” e il Doinel di Truffaut, ragazzini da Les Quat'cents Coups…

Appena gli chiedo... (continua)
Siamo dalla parte di Spessotto
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 7/10/2015 - 12:08

Ichanara

Ichanara
[6 ottobre 2015]
Con la musica di complicità:
Cuor senza sangue
Capdevielle-Di Giovanni
Eseguita da Emma Shapplin
(In Carmine Meo, 1997)

"L'antico canto anarchico", -dice Ahmed il Lavavetri-, "è tanto irripetibile quanto, attualmente, urgente. Naturalmente esso non può e non potrà mai più essere quello classico, pietrogoriano, roboante, squisitamente innestato su forme solenni e, diciamolo francamente, chiesastiche; è una stagione che tale deve restare. La stagione dell'oggi, però, molto avrebbe da imparare da que' tempi lontani; ed è così che, cambiate le mutande (mutatis mutandis), deve porsi questo mio tentativo di moderno canto anarchico, endofasico e popolaresco al tempo stesso, e ad un tempo altrettanto medesimo chiarissimo ed oscuro. Sommesso e infuocato, solitario e sociale, collettivo e individualista; tali vorrebbero essere le sue motivazioni più profonde, tenendo anche conto... (continua)
Avanza nel tempo con passo di fango e di pietra,
(continua)
inviata da A.i.L. 7/10/2015 - 01:01
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Csak egy éjszakára

Csak egy éjszakára
[Przemyśl, November 1914/Novembre 1914]
Gyóni Géza költeménye / Poesia di Géza Gyóni
A Poem by Géza Gyóni
Musica di autori vari /Music by various authors
Tra i quali / Among which: HétköznaPICSAlódások
(in RIARIAANARCHIA, 2009)

Géza Áchim, nato a Gyón il 25 giugno 1884 (e dalla sua cittadina natale scelse il nom de plume: Gyóni significa “di Gyón”), proveniva da una famiglia di stretta osservanza luterana, e fu egli stesso teologo protestante. Non verrà mai annoverato tra i grandi della letteratura e della poesia magiara; lo si direbbe un “minore” o qualcosa del genere, di fronte a nomi come Sándor Petőfi, Endre Ady, Attila József, Mihály Vörösmarty e altri. Non fosse che per questa poesia, che è non solo una delle più famose del XX secolo in lingua ungherese, ma anche una delle più citate, musicate, riproposte e quant'altro. Una poesia, tra le altre cose, dal destino assai singolare,... (continua)
Csak egy éjszakára küldjétek el őket;
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 7/10/2015 - 00:05
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La nostalgia e la memoria

La nostalgia e la memoria
http://www.alternativacomunista.it/con...
una segnalazione, ciao
Gianni Sartori
Gianni Sartori 6/10/2015 - 22:48
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La fabbrica

La fabbrica
Chanson italienne – La fabbrica – Andrea Sigona – 2011
L'USINE
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 6/10/2015 - 21:29
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Le cinque anatre

Le cinque anatre
[1978]
Parole e musica di Francesco Guccini
Nell’album intitolato “Amerigo”

“Le cinque anatre sono un inno alla resistenza, all’anticonformismo, alla libertà personale: dietro una scorza di nero e caliginoso darwinismo di facciata si cela infatti la lotta per la vita, per la dignità, per un’esistenza giusta e finalmente soddisfacente. […] Un testo che superficialmente somiglia poco a quelli che lo hanno preceduto. Ma in quel volo, in quell’ultimo volo dell’anatra sopravvissuta c’è tutta la testarda consapevolezza che cerchiamo da sempre, quel sentore sincero di giustizia perenne che accompagna solo chi sa d’essere dalla parte giusta, continuando a lottare, malgrado tutto, con rabbia e sentimento.
Quella del buon Francesco è in fin dei conti una favola amara, che vuole farci riflettere su ciò che è giusto e ciò che è sbagliato: sembra dirci col suo consueto ritmo compassato ed eclettico,... (continua)
Cinque anatre volano a sud:
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/10/2015 - 15:57
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Chacun de vous est concerné [incl. Canzone del maggio di Fabrizio De André]

Chacun de vous est concerné [incl. <em>Canzone del maggio</em> di Fabrizio De André]
Jorge Stolfi, Universidade de Campinas, São Paulo, Brasil.

La traduzione si riferisce alla versione di De André da "Storia di un impiegato", quella più direttamente discendente dall’originale della Grange, ma il testo italiano preso a riferimento differisce negli ultimi versi da quello già presente:

Lo conosciamo bene
il vostro finto progresso,
il vostro comandamento:
"ama il consumo come te stesso"
e se voi lo avete osservato
fino ad assolvere chi ci ha sparato,
verremo ancora alle vostre porte
e grideremo ancora più forte:
"Voi non potete fermare il vento,
gli fate solo perdere tempo;
voi non potete fermare il vento
gli fate solo perdere tempo."

CANÇÃO DO MAIO
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/10/2015 - 15:16
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Georges Brassens: Supplique pour être enterré à la plage de Sète

Traduzione portoghese di Jorge Stolfi, professore d’informatica all’Università di Campinas, São Paulo, Brasile.
Georges Brassens: Supplique pour être enterré à la plage de Sète
SÚPLICA PARA SER ENTERRADO NA PRAIA DE SÈTE
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/10/2015 - 08:46
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La java des bombes atomiques

Traduzione portoghese di Jorge Stolfi, professore d’informatica all’Università di Campinas, São Paulo, Brasile.
La java des bombes atomiques
A JAVA DAS BOMBAS ATÔMICAS
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 6/10/2015 - 08:35
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Inquieto

Inquieto
(1994)

dal live "In quiete" registrato per la trasmissione Acoustica di Videomusic

Ritrovo questo brano scritto per le guerre in Jugoslavia (i CSI andarono a Mostar) citato in un bel libro dedicato invece alla resistenza curda. Si intitola Kobane dentro di Ivan Grozny Compasso. Ivan è stato uno dei pochi giornalisti a visitare Kobane prima della liberazione. Scrive "Quelle donne che reclamano scelte chiare io le vedo ora, andare a combattere, coordinare le attività, segnare il percorso da seguire. Le donne nei Balcani non avevano questo ruolo ma possedevano la stessa forza. Solo che non era loro riconosciuta."
Senza volontà senza sapere
(continua)
inviata da Lorenzo 5/10/2015 - 23:10
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Una Perfecta Excusa

Una Perfecta Excusa
l'ho tolta dagli extra... secondo me ci sta in tutto e per tutto! Se non per altro per "Dejar la puerta abierta a todo caminante"... Secondo me una delle migliori cose che abbiano scritto i MCR dopo i fasti dei primi due album...
Lorenzo 5/10/2015 - 22:56
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Celia de la Serna

Celia de la Serna
Questa non è la prima canzone italiana direttamente ispirata alle lettere di Ernesto Che Guevara, una decina di anni prima, Branduardi aveva inciso "1 aprile 1965", nel disco "Pane e rose". Il testo (della moglie Luisa Zappa) è basato sull'ultima lettera ai genitori del Che (che reca appunto quella data).
Flavio Poltronieri 5/10/2015 - 21:32
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Gipsy (El gitano)

Gipsy (El gitano)
THE GIPSY
(continua)
inviata da Alice Bellesi 5/10/2015 - 20:39
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Matteo Salvatore: Le chiacchiere d’lu paese (Rapatatumpa)

Matteo Salvatore: Le chiacchiere d’lu paese (Rapatatumpa)
Caro Bernart a integrazione del tuo prezioso contributo vorrei aggiungere che Matteo solitamente titolava questo brano "Proverbi paesani" e che esso è attribuito anche a Otello Profazio.
".......mamma, mamma son lunghe le ore, la disoccupazione, il sole cocente, la fame, la sedia sfondata, mamma, mamma son lunghe le ore....."(dal vivo a Il Concertone 27 dicembre 1978)
Flavio Poltronieri 5/10/2015 - 19:49
Avevo intenzione di cominciare questa news con un “Annuntio vobis gaudium magnum”; poi mi sono ricordato che questa solenne frase latina viene di solito utilizzata in un'altra occasione che ci compete, invero, assai poco. Però “gaudium magnum” significa “grande gioia”, ed è appunto con grande gioia che vi “annuntio” che il nostro webmaster, Lorenzo, si è sposato lo scorso 26 settembre a Firenze con la Monia (o Monija) dopo circa 78 anni di convivenza, e con tanto di figlia (Valentina) che ha consegnato gli anelli alla mamma e al babbo. Che dire? Seppur con studiata lentezza, perché io riuscirò a pubblicare una decina di giorni dopo anche la news del mio funerale (al quale -ovviamente- arriverò in ritardo, come diceva Liz Taylor), ai novelli sposi vanno tutti i nostri auguri. Ora la smetto sennò mi commuovo, però; e sarà meglio che vi commuoviate un po' anche voi. Su con le làgrime, sursum corda e W GLI SPOSI, ai quali auguriamo ogni bene con una bella canzone adatta all'occasione.
Riccardo Venturi 5/10/2015 - 19:41
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Γκεβάρα

Γκεβάρα
Qualche giorno fa, sotto una pila di Settimane Enigmistiche in bagno, ho ritrovato una cosa; e visto che di Settimane Enigmistiche si parla (e non mi vergogno a dire che, in compagnia di Alan Turing e Erri De Luca, ho una passione smodata e ultraquarantennale per i cruciverba più terrificanti), "Forse non tutti sanno che" quella cosa era il volumetto, pubblicato a proprie spese, che Gian Piero Testa, nel 2010, aveva pubblicato con le sue traduzioni da Nikos Kavvadias, il poeta marinaio. Chissà come c'era finito; forse per le sue dimensioni quadernesche, che ben si adattavano a stare, nella mia casa dove ogni centimetro quadrato è occupato da libri, sotto le riviste di enigmistica. Probabilmente solo per questo? Chi lo sa; ma ogni tanto bisogna pur dare una pulita al bagno, ed ecco che il volumetto risalta fuori, con le meravigliose traduzioni che Gian Piero aveva fatto, a suo tempo, da quell'irripetibile... (continua)
Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 5/10/2015 - 18:06
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Ballata delle madri

Ballata delle madri
[196?]
Versi di Pier Paolo Pasolini, nella raccolta “Poesia in forma di rosa (1961-1964)”, pubblicata da Garzanti nel 1964

Una poesia, eppure una “ballata”, sicchè ho deciso di provare a proporla come CCG vera e propria…
Mi domando che madri avete avuto.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/10/2015 - 16:24




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