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Żywe Kamienie

Żywe Kamienie
[1941]
Versi di Włodzimierz Wnuk (1915-1992), scrittore e giornalista polacco, che dal 1939 al 1941 fu internato nei campi nazisti di Stutthof, Sachsenhausen e Mauthausen-Gusen.
Musica composta da Aleksander Kulisiewicz nel 1943, mentre si trovava prigioniero a Sachsenhausen
Nella raccolta intitolata “Pieśni obozowe. Mauthausen/Gusen” pubblicata dalla polacca Veriton (anno non riscontrato).

Poi nel volume con CD “The Undying Flame: Ballads And Songs Of The Holocaust”, a cura di Jerry Silverman.

Gusen è il nome dato a tre dei quarantanove sottocampi del campo di concentramento nazista di Mauthausen, nell’Austria annessa al Terzo Reich. A Gusen I, II e III, costruiti in rapida successione, avevano sede alcune delle fabbriche belliche tedesche più importanti, la Steyr-Daimler-Puch AG e Messerschmitt AG. Gli impianti furono allestiti sotto terra, in un complesso sistema di gallerie lunghe... (continua)
Jesteśmy jak żywe kamienie
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/5/2015 - 23:49

Y el canto de todos, que es mi propio canto

Antiwar Songs Blog
Y el canto de todos, que es mi propio canto
Gracias a la vida è forse il più bell’inno alla vita in forma di canzone che sia mai stato scritto al mondo, quindi sarebbe già di per sé una canzone contro la guerra. Può essere che sia una delle dieci canzoni più famose di tutti i tempi, e del tutto giustamente. È, del resto, una […]
Antiwar Songs Staff 2015-05-05 22:13:00
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Czarny Böhm

Czarny Böhm
[Sachsenhausen, 1942]
Lyrics by Aleksander Kulisiewicz
Music: Ukrainian folk melody (“E shumyt e hudyt”)
Nella raccolta intitolata “Ballads and Broadsides - Songs from Sachsenhausen Concentration Camp 1940-1945”, frutto di una ricerca della professoressa Barbara Milewski, Assistant Professor of Music presso lo Swarthmore College, Pennsylvania, USA. Pubblicata dalla United States Holocaust Memorial Museum (USHMM)

“Wilhelm Böhm, nicknamed “Czarny” (black) Böhm, was among the more grisly denizens of Sachsenhausen camp. Short and hunchbacked, with long, ape-like arms, Böhm, a camp Kapo, was also distinctly charred in appearance due to his work as a cremation specialist. Wildly enthusiastic about his job, Böhm had been known to cry out to passing prisoners, “Come to Böhm! You’ll surely be coming my way soon, so why not now?” Kulisiewicz reports that in 1941–1942 Böhm helped cremate some 18,000... (continua)
Czy to w dzień, czy to w noc,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/5/2015 - 16:20

Marsz o Wolności

Marsz o Wolności
[fine 1944]
Versi di Krystyna Żywulska (1914-1992, il cui vero nome era Sonia Landau), ebrea polacca, nativa di Łódź.
Sull’aria della sovietica “Moskva mayskaya”, di Dmitri & Daniel Pokrass, 1937.
Testo trovato qui

Canzone profetica, composta solo qualche settimana prima che, sotto la pressione delle truppe sovietiche, i nazisti decidessero di evacuare i campi di Auschwitz, costringendo i prigionieri già stremati ad una “Todesmärsche”, una marcia della morte in pieno inverno (era il gennaio del 1945). Per molti fu la fine; per altri, come la Żywulska, fu davvero la marcia verso la libertà.

Dopo l’occupazione tedesca, Sonia Landau finì con la sua famiglia nel ghetto di Varsavia. Ma nel 1942 decise di passare all’azione: fuggì dal ghetto, adottò un’identità falsa (Zofia Wiśniewska) nella “parte ariana” della città e quindi si unì alla Resistenza. Catturata nel 1943, fu identificata... (continua)
Takie miejsce jest na świecie
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/5/2015 - 14:14

Wycieczka w nieznane

Wycieczka w nieznane
[Agosto 1944]
Versi di Krystyna Żywulska (1914-1992, il cui vero nome era Sonia Landau), ebrea polacca, nativa di Łódź.
Sulle arie della tradizionale napoletana “Santa Lucia” e di “Gloomy Sunday”, celebre “suicide song” dell’ungherese Rezső Seress, adattate insieme dal musicista polacco Krzysztof Jażdżyński durante la permanenza, sua e della Żywulska, nel campo di sterminio nazista di Auschwitz-Birkenau.
Testo – solo parziale, a giudicare dalle sospensioni - trovato nell’articolo “Krystyna Zywulska. The Making of a Satirist and Songwriter in Auschwitz-Birkenau is Discovered Through Camp Mementos., di Barbara Milewski, Assistant Professor of Music presso lo Swarthmore College, Pennsylvania, USA.

Canzone davvero terribile, in cui le immagini di una natura ridente sono giustapposte senza soluzione di continuità con quelle allucinanti e grottesche del campo di Auschwitz-Birkenau, percorso... (continua)
Słoneczko świeci
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/5/2015 - 13:21
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Мы за мир

Мы за мир
Musica / Music: Serafim Tulikov
Музыка: Серафим Туликов
Testo / Lyrics: Aleksandr Zharov
Слова: Александр Жаров
Всей земли народ
(continua)
inviata da Juha Rämö 5/5/2015 - 11:42

Tanz, Mädchen

Tanz, Mädchen
[1944]
Versi di Krystyna Żywulska (1914-1992, il cui vero nome era Sonia Landau), ebrea polacca, nativa di Łódź.
Sull’aria della popolare cecoslovacca “Ešče si já pohár vínka”, nell’adattamento che ne fece il musicista polacco Krzysztof Jażdżyński durante la permanenza, sua e della Żywulska, nel campo di sterminio nazista di Auschwitz-Birkenau.
Sono costretto – per il momento - a contribuire la versione tedesca dell’originale polacco, che non sono riuscito a trovare ad eccezione del frammento “Tańcz, tańcz dziewczyno / władze ci każą, z przyjemną miną / są dziś w humorze panowie śmierci, tańcz…”, i soli versi ricorrenti in Rete.

Dopo l’occupazione tedesca, Sonia Landau finì con la sua famiglia nel ghetto di Varsavia. Ma nel 1942 decise di passare all’azione: fuggì dal ghetto, adottò un’identità falsa (Zofia Wiśniewska) nella “parte ariana” della città e quindi si unì alla Resistenza.... (continua)
Tanz, tanz schnell, Mädchen
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 5/5/2015 - 09:57
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In den Ruinen von Berlin

In den Ruinen von Berlin
“In den Ruinen von Berlin” è una canzone scritta (parole e musica) nel 1948 da Friedrich Hollaender, compositore tedesco, ebreo, nato a Londra e divenuto celebre nella Berlino di Weimar prima che l’avvento del nazismo lo costringesse, come molti altri, a fuggire. Dopo un breve soggiorno a Parigi, emigrò negli States dove scrisse canzoni per le colonne sonore di molti film di successo.

“In den Ruinen von Berlin” la scrisse per Marlene Dietrich che la interpretò in “A Foreign Affair” (“Scandalo internazionale”), pellicola diretta nel 1948 da un altro immigrato di lingua tedesca e di religione ebraica, l’austriaco Samuel Wilder, divenuto poi Billy Wilder (cognome identico ma di pronuncia diversissima).

Non mi pare che il testo corretto del brano sia nè quello contribuito da Riccardo nè quello proposto da Gianluca. All’ascolto le parole sembrano proprio quelle indicate su questa pagina del blog Kreuzberg’d, dove però le parti in russo sono traslitterate in alfabeto latino.
IN DEN RUINEN VON BERLIN
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/5/2015 - 20:07
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A Nation Fit for Heroes

A Nation Fit for Heroes
[2008]
Scritta da Raymond Ian Burns, in arte Captain Sensible, membro fondatore de The Damned, e Martin Newell, conosciuto anche come “the Wild Man of Wivenhoe”, musicista, cantante, chitarrista, cantautore, poeta ed autore.
Nell’album intitolato “So, Who's Paranoid?”
Nice house and a wall around your land
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 4/5/2015 - 10:51
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Karmaniola

Karmaniola
[1981]
Testo e musica di Jacek Kaczmarski
Dalla cassetta uscita "in underground" Mury 2, ma presente anche negli diversi album successivi.
Testo da kaczmarski.art
Ile wściekłości trwoga w was zajadła
(continua)
inviata da Krzysiek 3/5/2015 - 23:53
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Bianco e nero

Bianco e nero
(1980)
Album: "Suonare suonare"

Franz Di Cioccio - batteria, percussioni
Patrick Djivas - basso
Lucio Fabbri - violino, viola e violoncello
Franco Mussida - chitarra
Flavio Premoli - tastiere e voce





Il testo di Premoli, pur partendo da una situazione privata e raccolta, riesce a mettere a fuoco l’inquietudine per il futuro di una terra poco sicura e travagliata, che nel corso dell’ultimo secolo si è trovata due volte sull’orlo dell’abisso più nero (con Hiroshima nel ’45 e con la crisi missilistica di Cuba nel ’62).

Dietro a questi versi c’è lo spettro della guerra, la più pericolosa che si possa immaginare, e sembra esserci anche un suggeritore d’eccezione, perché viene in mente una frase di Albert Einstein, che disse: «Non so con quali armi sarà combattuta la terza guerra mondiale, ma la quarta guerra mondiale sarà combattuta con bastoni e pietre.» Oppure con le fionde, come suggerisce Premoli.

Marco Novaro - I cantastorie elettrici (pt. I)
Luna nuova, luna d'aprile
(continua)
3/5/2015 - 19:39
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Fabrizio De André: Amico fragile

Fabrizio De André: Amico fragile
Durante il tour del ‘79 non sono mai riuscito a godere a pieno l’esecuzione di Amico fragile, attento com’ero a destreggiarmi tra una serie di pause vere, presunte, intenzionali o sottintese. Stare dietro al tempo era la mia maggior preoccupazione.

Detta così può sembrare un’assurdità perché il batterista, specie in un concerto, è il musicista di riferimento per l’andamento del tempo, ma Amico fragile più che una canzone è un film che scorre scena dopo scena e ti inchioda. Gran parte della sua emotività è data proprio da un susseguirsi di stati d’animo dove le pause, guidate della voce che le sottolinea, giocano un ruolo determinante.

Ovvio che il tempo c’era, ma scorreva nella testa di Fabrizio. Lui lo plasmava, lo modellava trasmettendolo alle dita che a loro volta lo riproducevano attraverso l’arpeggio di chitarra. Insomma il tempo era lui stesso. Rallentava e accelerava a seconda... (continua)
3/5/2015 - 19:30
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Tu lo chiami Dio

Tu lo chiami Dio
Chanson italienne – Tu lo chiami Dio – Bisca 99 Posse – 1995

Décapante critique du monde religieux.
Réflexion sur les guerres saintes.
Pour les très nombreuses personnes qui sont mortes « au nom du père, du fils et du saint-esprit »



De fait, l'ami Lucien l'âne, il s'agit bien de ça dans cette chanson, mais il y a autre chose qui me paraît plus radical, plus profond aussi et surtout, plus original. D'abord, il y a là deux interlocuteurs et deux Dieux, chacun le sien. Un des interlocuteurs s'en tient au Dieu officiel, celui reconnu par l'Église, estampillé, en quelque sorte, « Made in Vatican » et l'autre interlocuteur, celui qui parle dans la canzone, entretient d'excellentes relations avec son Dieu personnel ; il l'appelle : « Mon Dieu à moi ». Et ainsi avance la canzone, en alternant « Ton Dieu » et « Mon Dieu à moi ».

Là, je ne suis pas bien. Il y aurait donc deux sortes de Dieux ?... (continua)
TU L'APPELLES DIEU
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 3/5/2015 - 18:29
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Mazurek trzeciego maja (Trzeci maj)

anonimo
Mazurek trzeciego maja (Trzeci maj)
[1831]
Uno dei canti patriottici polacchi più sentiti, composto per commemorare gli avvenimenti legati alla nascita della Costituzione di Maggio del 1791 nel periodo della Rivolta di Novembre. Il testo viene attribuito a Rajnold Suchodolski, ma fra i diversi autori che hanno contribuito ad aggiungere le ulteriori strofe vengono citati anche Stanisław Starzyński e Konstanty Gaszyński.

Il brano riprende probabilmente le note scritte agli inizi dell'Ottocento da Stefan Surzyński per una precedente poesia di Stanisław Starzyński intitolata "Maj (Nienawidzę was próżniaki)". Altre fonti citano Fryderyk Chopin come l'autore della musica , facendo notare la somiglianza con le due mazurche del grande compositore polacco risalenti al periodo del suo soggiorno a Varsavia, nonché la presenza del suo nome in queste veci in un canzoniere dell'epoca.

Esistono diverse versioni di questa canzone, che... (continua)
Witaj, majowa jutrzenko,
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 3/5/2015 - 13:47
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Andrea

Andrea
ANDREA
(continua)
inviata da Juha Rämö 3/5/2015 - 11:00
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La Ravachole

La Ravachole
Adattamento della canzone scritta da Sébastien Faure (La Ravachole)
En la gran ciudad de la capital
(continua)
inviata da Den Guer 3/5/2015 - 01:12
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Chocolate Kings

Chocolate Kings
dall'album "Chocolate Kings" (1975)

Testo di Marva Jan Marrow e Mauro Pagani
Musica di Franco Mussida


Bernardo Lanzetti - voce
Franco Mussida - chitarra
Patrick Djivas - basso, voce
Franz Di Cioccio - batteria, percussioni, voce
Mauro Pagani - fiati, violino, voce
Flavio Premoli - tastiere, voce

«Venimmo accusati di essere “commerciali” – un’accusa che oggi appare una sciocchezza – e i testi in inglese rinfocolarono le polemiche degli anticapitalisti a oltranza. La cosa in questo caso è particolarmente curiosa, perché CHOCOLATE KINGS era un disco molto critico nei confronti dell’«american way of life». Parla dei “re di cioccolata” vale a dire degli americani che hanno colonizzato l’Italia nel dopoguerra. Parlava del consumismo americano. Parla della supremazia americana nel mondo, ma senza demonizzare gli States, di cui venivano fuori anche gli aspetti più... (continua)
When I was born they came to free us
(continua)
2/5/2015 - 23:38
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Eppur si muove

Eppur si muove
Chanson italienne – Eppur si muove – Carmen Consoli – 2002

Regarde, Lucien l'âne mon ami, une chanson de libération, une chanson écrite par une femme, Carmen Consoli, une chanson qui agit comme un philtre libératoire…

Un philtre libératoire, une sorte de purgation, veux-tu dire ? Mais de quoi ?

Mais bien évidemment de cette écrasante atmosphère, de cet étouffant environnement que l'on ressent en Italie où l'Église se répand partout, où s'inhalent des senteurs de catholicité, où s'exhalent par tous les pores du pays des relents de cléricalisme. Et que la chanson soit écrite et interprétée par une Sicilienne est encore plus remarquable. Et de surcroît, ce n'est pas une chanson ancienne… Ce qui montre bien que la chape de plomb divin pèse toujours là-bas presqu'autant que le soleil d'été à midi. Au cœur du dispositif oppressant dont parle la canzone, on trouve l'histoire du péché originel,... (continua)
ET POURTANT ELLE TOURNE
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 2/5/2015 - 22:04
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Mein Bruder war ein Flieger

Mein Bruder war ein Flieger
'A la paret, escrit amb guix. Antologia de poesia alemanya de combat' (Aymà: Barcelona, 1966)
EL MEU GERMÀ ERA AVIADOR
(continua)
inviata da Ramon Carreté 2/5/2015 - 18:49
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Enola Gay

Enola Gay
boh non so molta gente sarebbe morta se la guerra fosse continuata
didi 2/5/2015 - 18:18
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Addio Juna

Addio Juna
Cara Juna tedesca, il nome Juna è forse un nome inventato da mia padre, perché in quegli anni non esisteva. si chiama Juna anche la figlia di mio fratello, Juna Mari, in omaggio al nonno dalla sua canzone. se la cerca su FB potreste fare amicizia, dato che avete pressappoco la stessa età.
Elda. mari 2/5/2015 - 17:17
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Joska la Rossa

Joska la Rossa
Nina, la canzone parla della campagna russa, è facile trovare una famiglia russa in Russia :).
Concordo sul punto primo, ossia è una figura ideale.
Ciao.
alessandro 2/5/2015 - 14:58
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Sången om reaktionen

Anders Källström
Sången om reaktionen
Dear all,

I have recently found out that this is originally a Russian song titled »Конармейская« (Konarmeyskaya or Cavalry Song). It was composed in 1936 by Dmitry and Daniil Pokrass and the Russian lyrics referring to the history of Budyonny's Red Cavalry were written by Alexey Surkov. So it's not a resistance song of Spanish origin as shown by Swedish archive records, nor is it a traditional or a traditional Swedish song as claimed by Finnish sound archives.

I won't post the original song, because, according to my judgement, it doesn't belong here, whereas the above Swedish and Finnish versions of it definitely do.
Juha Rämö 2/5/2015 - 13:44
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In de loopgraf

In de loopgraf
Chanson flamande – In de loopgraf – Einstürzende Neubauten – 2014
Texte – Poème : In de loopgraaf – Paul van den Broeck – 1916



Ou je me trompe, ou voici un terrible jeu de mots en néerlandais et même, plus exactement, en flamand… Et j'espère bien qu'il en soit ainsi. Car, vois-tu Lucien l'âne mon ami, l'orthographe habituelle est « loopgraaf » qui signifie en français : tranchée. Cependant, il est nettement écrit : « loopgraf ». D'ailleurs, le poème original s'intitulait : « In de loopgraaf ».

Et alors, dit Lucien l'âne un peu stupéfait ?

Et alors, dit Marco Valdo M.I., il me semble que cette « erreur » est volontaire et au lieu d'avoir « un endroit creusé où l'on court » (graven est le verbe qu'on peut traduire par creuser) – c'est-à-dire effectivement une « tranchée » ; on aurait « une tombe où l'on court » (graf étant la tombe, le tombeau). Tu me diras que vu du côté de l'Yser, il... (continua)
DANS LA TRANCHÉE
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 1/5/2015 - 20:53
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Torturing James Hetfield

Torturing James Hetfield
TORTURARE JAMES HETFIELD
(continua)
1/5/2015 - 16:37
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Bleu Marine

Bleu Marine
Nuovo blitz del gruppo Femen a Parigi in occasione del discorso di Marie Le Pen. In tre sono salite sul balcone di un palazzo in Place de L'Opéra dove la leader del Fronte Nazionale teneva un discorso in ricordo di Giovanna D'Arco. Al grido di "Heil Le Pen" hanno più volte interrotto il comizio prima di essere affrontate dal servizio d'ordine
1/5/2015 - 14:31
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Us Poor Fellows

Us Poor Fellows
Caro, carissimo Bernart, non mi riferivo alla memoria degli anglosassoni, ci mancherebbe, ma a quella degli altri...
Flavio Poltronieri 1/5/2015 - 12:41
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Dziś do ciebie przyjść nie mogę

Dziś do ciebie przyjść nie mogę
Finnish version by Hector
Suomennos Hector

Audio link to the song performed by Neilikka:
PARTISAANIVALSSI
(continua)
inviata da Juha Rämö 1/5/2015 - 12:18
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Storie dell’Altra Italia

Storie dell’Altra Italia
2012
Storie dell'altra Italia

Portata in scena e musicata da Daniele Biacchessi, Gang e Massimo Priviero in "Storie dell'altra Italia"
La mafia è un fenomeno umano e come tutti i fenomeni umani ha un principio, una sua evoluzione e avrà quindi anche una sua fine.
(continua)
inviata da dq82 1/5/2015 - 11:36
Percorsi: Mafia e mafie
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Salmodia della speranza

Salmodia della speranza
2012
Storie dell'altra Italia

Portata in scena e musicata da Daniele Biacchessi, Gang e Massimo Priviero in "Storie dell'altra Italia"
Padre Davide Maria Turoldo era un uomo straordinario.
(continua)
inviata da dq82 1/5/2015 - 11:33
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Storie di Alpini

Storie di Alpini
2012
Storie dell'altra Italia

Portata in scena e musicata da Daniele Biacchessi, Gang e Massimo Priviero in "Storie dell'altra Italia"
Luglio 1941. Accanto ai tedeschi e contro i sovietici, Mussolini invia il Corpo di Spedizione Italiano in Russia: 58.800 soldati, 2.900 ufficiali che si portano dietro pezzi di artiglieria da campagna, anticarro, contraerei, automezzi di ogni tipo. Viene schierato nell’Ucraina meridionale alle dipendenze dei tedeschi.
(continua)
inviata da dq82 1/5/2015 - 11:31
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Piazza Fontana

Piazza Fontana
‎[2007]‎
Dallo spettacolo “Il paese della vergogna” realizzato con i Gang
Il 1969 è l’anno degli scioperi, dei cortei di operai e studenti in tutto il paese.
(continua)
inviata da dq82 1/5/2015 - 11:21
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Achterland

Achterland
Chanson flamande - Achterland – Einstürzende Neubauten – 2014
ARRIÈRE-PAYS
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 1/5/2015 - 10:08




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