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Prima del 2015-4-18

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Nein, nein, nein

Nein, nein, nein
[2011]
Nel disco intitolato “Brot Und Rosen”
Nein, nein
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 18/4/2015 - 21:59
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Le micro es romput

Le micro es romput
Canzone che, come molte dei Massilia sound system, parla delle difficili condizioni di chi, in Francia, cerca di diffondere una cultura e un intrattenimento etnicamente alternativi a quello dominante.

La canzone termina con una versione reggae e ritmata della Varšavjanka.
Non lo cantarem plus
(continua)
inviata da leoskini 18/4/2015 - 20:33
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A Place in the Country

A Place in the Country
For thirty some odd years he faced a grind here in the city
(continua)
17/4/2015 - 21:21
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Τον πλούσιο Γιώργη ήβρηκα [Ο Πλουσιογιώργης]

anonimo
Τον πλούσιο Γιώργη ήβρηκα [Ο Πλουσιογιώργης]
Ton ploúsio Giórgi ívrika [O Plousiogiórgis]
Κρητικό παραδοσιακό
Tradizionale cretese
Προσαρμογή και ενορχέστρωση του Γιάννη Μαρκόπουλου
Ερμηνεία του Νίκου Ξυλούρη
'Αλμπουμ: Ριζίτικα [1971]
Arrangiamento e orchestrazione di Yannis Markopoulos
Interpretazione di Nikos Xylouris
Album: Rizitika [1971]

Non mi ero sbagliato “di pancia” quando, nell'ascoltare questo rizitiko, lo avevo subito riportato a Sfakià. Il territorio di Sfakià (Σφακιά), nella parte sudoccidentale di Creta, è considerata la contrada più inaccessibile e selvaggia di tutta l'isola, assai montagnosa com'è e un'immensa pietraia (come dice il suo stesso nome, dal greco classico σφάξ “pietraia, ravaneto”). E' una zona non soltanto celebre per il suo paesaggio assolutamente unico, ma anche per il carattere storico degli abitanti, considerati allo stesso tempo come dei fierissimi combattenti senza compromessi, sia come... (continua)
Τον πλούσιο Γιώργη ήβρηκα
(continua)
inviata da Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμἠμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 17/4/2015 - 20:54
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Fuego y libertad

Fuego y libertad
Fuego de los Altos Hornos
(continua)
inviata da adriana 17/4/2015 - 15:16
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A la huelga

A la huelga
[1963]

interpretata anche da Rolando Alarcón
A la huelga, compañeros;
(continua)
inviata da adriana 17/4/2015 - 14:55

Big Question

Big Question
[1921]
Parole di Matti Valentinpoika Huhta (1880-1942), figlio di immigrati finlandesi, nato ad Ashtabula, Ohio, e morto a New York. Con il nome d’arte di T-Bone Slim fu scrittore, cantautore, hobo, attivista sindacale, militante dell’Industrial Workers of the World (IWW).
Sull’aria della patriottica “My Country, 'Tis of Thee” (o “America”)
Testo trovato sull’ edizione del 1923 del “Little Red Songbook”, il libretto di canti dell’IWW, Industrial Workers of the World.

Una canzone espressamente “dedicated to the Open Shop drive”.
L’“Open Shop” – particolarmente perseguita negli USA degli anni 20, e a suon di ingiunzioni giudiziarie – è la strategia padronale di negare gli accordi collettivi di lavoro e siglare accordi azienda per azienda con qualsiasi gruppo maggioritario di dipendenti. Una pratica che torna periodicamente in voga, specie nei momenti di crisi, e che serve spesso ed eludere... (continua)
My job now is no more;
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/4/2015 - 13:44

I Want to Free Miss Liberty

I Want to Free Miss Liberty
[1920s]
Parole di Matti Valentinpoika Huhta (1880-1942), figlio di immigrati finlandesi, nato ad Ashtabula, Ohio, e morto a New York. Con il nome d’arte di T-Bone Slim fu scrittore, cantautore, hobo, attivista sindacale, militante dell’Industrial Workers of the World (IWW).
La musica viene accreditata a tali Bert Kalmar, Harry ed Herman Ruby, ma potrebbe invece trattarsi della melodia dell’ottocentesca “The Girl I Loved in Sunny Tennessee” (verificherò all’ascolto quanto prima)
Il testo – che ho trovato su Political Folk Music Dot Org - è contenuto in qualche edizione del “Little Red Songbook”, il libretto di canti dell’IWW.

Credo che questa prima canzone attribuita al finlandese T-Bone Slim possa fare piacere al nostro collaboratore Juha Rämö, che saluto.
In realtà già un’altra sua canzone è presente sul sito, Mysteries of a Hobo's Life (the Job I Left Behind Me)‎, ma fu attribuita... (continua)
While the moon was softly shining,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/4/2015 - 11:34
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Himno de Riego (versión satírica)

anonimo
Himno de Riego <em>(versión satírica)</em>
[1930s]
Versione satirica repubblicana e anticlericale, molto popolare soprattutto in Catalogna, dell’inno della monarchia costituzionale spagnola, risalente all’epoca della guerra d’indipendenza e del cosiddetto “Trienio Liberal”.
La terza strofa è in catalano.




Il re Alfonso XIII - che fa da carta da culo all’ultima strofa - è Alfonso León Fernando María Jaime Isidro Pascual Antonio de Borbón y Habsburgo-Lorena, deposto nel 1931 all’avvento della Seconda Repubblica.
Si los curas y frailes supieran,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/4/2015 - 10:38

Hinky Dinky Parlez-Vous

anonimo
Hinky Dinky Parlez-Vous
[Tra le due guerre mondiali]
Canzone di “picket line” sulla melodia e la falsariga di “Mademoiselle from Armentières”, celebre “rake song”, o “risqué song” (canzone soldatesca da caserma, taverna, bordello), dalle trincee della Grande Guerra in Europa.
Il ritornello veniva spesso trascritto in modo volutamente scorretto, “Hinky dinky parlay voo”.
The bosses are taking it on the chin, parlez-vous;
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/4/2015 - 10:02
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Hard Times in the Mill

anonimo
Hard Times in the Mill
[inizio 900]
Canzone composta dai lavoratori della Columbia Duck Mill, Columbia, South Carolina, sull’aria della tradizionale “Hard Times in Cryderville Jail”
Testo trovato su Political Folk Music Dot Org
Il brano era ancora ben ricordato e cantato dagli operai tessili negli anni 40.

La canzone fa parte del repertorio di Pete Seeger (in “American Industrial Ballads”, Folkways Records 1956) e Joe Glazer (in “Sings Labor Songs”, Collector Records, 1971).

Si veda anche Hard Times in a Cotton Mill (Cotton Mill Blues)
Every morning at half-past four,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 17/4/2015 - 08:49
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Σε ψηλό βουνό (O αητός)

Σε ψηλό βουνό (O αητός)
Se psiló vounó (O aïtós)
Κρητικό παραδοσιακό
Tradizionale cretese
Προσαρμογή και ενορχέστρωση του Γιάννη Μαρκόπουλου
Ερμηνεία του Νίκου Ξυλούρη
'Αλμπουμ: Ριζίτικα [1971]
Arrangiamento e orchestrazione di Yannis Markopoulos
Interpretazione di Nikos Xylouris
Album: Rizitika [1971]




rizzitica


Nel 1971 il genio di Yannis Markopoulos incontrò Nikos Xylouris, che del rizitiko, il canto tradizionale cretese delle “pendici” (ρίζες) delle alte montagne, era il massimo interprete vivente con la sua lira. Ne nacque un album storico, e non solo a Creta o in Grecia.




Σε ψηλό βουνό,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 17/4/2015 - 00:08
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Κόσμε χρυσέ

Κόσμε χρυσέ
Kósme hrysé
Κρητικό παραδοσιακό
Tradizionale cretese
Προσαρμογή και ενορχέστρωση του Γιάννη Μαρκόπουλου
Ερμηνεία του Νίκου Ξυλούρη
'Αλμπουμ: Ριζίτικα [1971]
Arrangiamento e orchestrazione di Yannis Markopoulos
Interpretazione di Nikos Xylouris
Album: Rizitika [1971]




rizzitica


Nel 1971 il genio di Yannis Markopoulos incontrò Nikos Xylouris, che del rizitiko, il canto tradizionale cretese delle “pendici” (ρίζες) delle alte montagne, era il massimo interprete vivente con la sua lira. Ne nacque un album storico, e non solo a Creta o in Grecia.


Κόσμε χρυσέ, κόσμ’ αργυρέ, κόσμε μαλαματένιε,
(continua)
inviata da Riccardo Venturi - Ελληνικὀ Τμἠμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 16/4/2015 - 23:30
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The Dead Will Walk the Earth

The Dead Will Walk the Earth
2009
Our secret ceremony
Down since the minute
(continua)
inviata da dq82 16/4/2015 - 21:00

The Ballad of the Deputies

anonimo
The Ballad of the Deputies
[1897]
Versi di autore anonimo pubblicati su The Hazelton Daily Standard, il 17 settembre 1897.
Testo trovato sul blog Being But Men, We Walked Into the Trees

Ballata satirica dedicata allo sceriffo James F. Martin e ai “coraggiosi” poliziotti della contea di Luzerne, Pennsylvania, che il 10 settembre 1897 spararono all’impazzata sui minatori – quasi tutti immigrati polacchi, lituani, slovacchi e tedeschi – che a Lattimer erano scesi in sciopero contro le condizioni di sfruttamento in cui erano costretti a lavorare.

In quegli anni di fine 800 la situazione nei bacini minerari americani era tesissima: una massa enorme di immigrati si era riversata negli USA dall’Europa in piena crisi demografica e produttiva; tutta quella manodopera disintegrata e ricattabile aveva fatto scendere le paghe e aumentato l’odio verso i nuovi venuti da parte dei lavoratori nativi; i lavoratori immigrati non... (continua)
How proud the deputies must feel
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/4/2015 - 15:50
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Farewell, Frank Little

Farewell, Frank Little
[1917]
Parole di Gerard Lively
Sull’aria della Barcarola nell’opera “Les contes d'Hoffmann” (1880) del compositore tedesco, naturalizzato francese, Jacques (Jacob) Offenbach.
Testo trovato su Political Folk Music Dot Org

Canzone funebre in memoria di Frank Little (1879-1917), leader sindacale dell’Industrial Workers of The World ed attivista contro il coinvolgimento USA nella Grande Guerra, barbaramente trucidato a Butte, Montana, il 1 agosto del 1917.

Frank Little iniziò la sua militanza sindacale durante le “Colorado Labor Wars” del 1903-04 e nel 1906 raggiunse l’IWW. Da quel momento guidò di persona le lotte sindacali in molti stati degli USA. Nel 1916 fu eletto tra i dirigenti federali dell’IWW. Il 1917 vide l’America scendere in campo nella guerra in Europa. Il dibattito sull’intervento accese l’opinione pubblica e anche l’IWW si spaccò in due tra quelli che ritenevano che l’impegno... (continua)
You’ve fought your fight
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/4/2015 - 13:25

Ancient Jewish Lullaby

[1920]
Da un’antica ninna nanna yiddish
Adattamento in inglese di Mary Eleanora Gallagher (1883-1966), probabilmente un’ebrea americana e militante socialista.
Armonizzazione di Rudolph Liebich
Testo trovato su Political Folk Music Dot Org
Una canzone inclusa in una qualche edizione del “Little Red Songbook”, il libretto di canti dell’Industrial Workers of the World (IWW)

Chissà se nell’era Netanyahu sopravvive ancora qualche ebreo socialista…
Sleep my child, sleep my darling.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/4/2015 - 11:22
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The Planter and the Sharecropper

The Planter and the Sharecropper
[1936]
Parole e musica di John Handcox (1904-1992), cantautore e bracciante afroamericano dell’Arkansas, che negli anni della Grande Depressione fu militante del combattivo sindacato Southern Tenant Farmers’ Union.

Nella raccolta intitolata “John L. Handcox: Songs, Poems, And Stories of the Southern Tenant Farmers Union”, WVU Press, 2005.
The planter lives off the sweat of the sharecropper brow
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 16/4/2015 - 10:41
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Από την άκρη των ακριώ

Από την άκρη των ακριώ
Apó tin ákri ton akrió
Κρητικό παραδοσιακό
Tradizionale cretese
Προσαρμογή και ενορχέστρωση του Γιάννη Μαρκόπουλου
Ερμηνεία του Νίκου Ξυλούρη
'Αλμπουμ: Ριζίτικα [1971]
Arrangiamento e orchestrazione di Yannis Markopoulos
Interpretazione di Nikos Xylouris
Album: Rizitika [1971]




rizzitica


Nel 1971 il genio di Yannis Markopoulos incontrò Nikos Xylouris, che del rizitiko, il canto tradizionale cretese delle “pendici” (ρίζες) delle alte montagne, era il massimo interprete vivente con la sua lira. Ne nacque un album storico, e non solo a Creta o in Grecia.


Από την άκρη των ακριώ
(continua)
inviata da Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 16/4/2015 - 06:13
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Ο χορός του Σήφακα

anonimo
Ο χορός του Σήφακα
O horós tou Sífaka
Κρητικό παραδοσιακό
Tradizionale cretese
Προσαρμογή και ενορχέστρωση του Γιάννη Μαρκόπουλου
Στη κρητική λύρα: Νίκος Ξυλούρης
'Αλμπουμ: Ριζίτικα [1971]
Arrangiamento e orchestrazione di Yannis Markopoulos
Esecuzione alla lira cretese: Nikos Xylouris
Album: Rizitika [1971]

E' il secondo Sifis che incontriamo in questo sito: il primo è stato un indimenticabile ragazzino dodicenne, forse il più giovane autore presente in questo sito. Il secondo è un grande eroe dell'indipendenza cretese e greca: Sifis Konstandoudakis, detto “Sifakas”, nato a Melidoni nel 1770 e morto nel 1823. La sua danza è qui suonata alla lira da Nikos Xylouris; uno Xylouris che forse per la prima volta in questo sito incontriamo nella sua versione originale, quella di massimo interprete e virtuoso dello strumento tradizionale cretese. Una danza per un combattente per la libertà, che -naturalmente-... (continua)
inviata da Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμἠμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 16/4/2015 - 01:55
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Ίντα ’χετε γύρου γύρου

anonimo
Ίντα ’χετε γύρου γύρου
Índa 'hete gýrou gýrou
Κρητικό παραδοσιακό
Tradizionale cretese
Προσαρμογή και ενορχέστρωση του Γιάννη Μαρκόπουλου
Ερμηνεία του Νίκου Ξυλούρη
'Αλμπουμ: Ριζίτικα [1971]
Arrangiamento e orchestrazione di Yannis Markopoulos
Interpretazione di Nikos Xylouris
Album: Rizitika [1971]

In questo canto, la parola άρματα riporta indissolubilmente alla guerra d'indipendenza del 1821. E' la sua parola-chiave: se uno storico greco, parlando di “armi” in qualsiasi altra epoca usa il classico όπλα, quando arriva al 1821 passa e deve passare a άρματα -parola, tra l'altro, di chiara origine veneziana. E' un canto semplice e terribile, questo rizitiko; semplice e universale, di qualsiasi epoca. Che succede in giro, ragazzi? Perché siete tanto tristi e non bevete né mangiate? Perché domani si va a morire. C'è un invasore, un oppressore, e noi lo combattiamo per la nostra libertà; però siamo giovani... (continua)
Ίντα ’χετε γύρου γύρου
(continua)
inviata da Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 16/4/2015 - 01:09
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No More Mournin’

No More Mournin’
[1930s]
Versi di John Handcox (1904-1992), contadino, militante sindacale e cantautore originario dell’Arkansas.
Sulla melodia dello spiritual "Oh, Freedom!" composto da ignoto autore afro-americano subito dopo la Guerra Civile (1861-1865).
Testo trovato su Political Folk Music Dot Org
Il brano è incluso nella raccolta intitolata “Songs For Political Action - Folk Music And The American Left 1926 – 1953” pubblicata nel 1996 dall’etichetta tedesca Bear Family Records.
No more mournin’, no more mournin’,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/4/2015 - 17:14

No, John, No!

anonimo
No, John, No!
[1940s]
Testo di autore anonimo, sulla melodia di una canzone tradizionale inglese risalente alla fine del 600 (“No, Sir, No”, o “No, John, No!”, o “The Spanish Merchant's Daughter”), raccolto da Joe Glazer e Bill Friedland.
Testo trovato su Folk Archive
Trovo la canzone (in mezzo a molte altre che nei prossimi giorni con piacere andrò a spulciare) nel “Socialist Song Book” pubblicato dalla Young People's Socialist League nel 1959.
Now John worked in an open shop,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/4/2015 - 16:36
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Non era un animale

Non era un animale
(L. Giovanardi)

Scritto, prodotto e realizzato da Luca Giovanardi @ Toxic tape, reggio Emilia
Francesco Moneti: violino registrato da Massimo Ghiacci @ Igloo Studio, RE
Voce: Gino Beer, campionamento da un'intervista fatta da Matteo Incerti per il libro "Il bracciale di Sterline. cento bastardi senza gloria, una storia vera di guerra e di passioni" di Matteo Incerti e Valentina Ruozi

(Modena City Ramblers)

Poco più di un anno fa ebbi l'opportunità di comporre la colonna sonora per un documentario per i fratelli Cervi. Fu un'esperienza per me formativa, ben aldilà del semplice aspetto musicale. Un'occasione di ricerca su ciò che l'antifascismo è stato e, cosa ben più importante, sul significato che ancora oggi può avere per noi. Oggi sono contento di proseguire in qualche modo quel discorso rubando impunemente la voce di un diretto protagonista dell'antifascismo come Gino Beer.
Se si doveva uccidere un tedesco e ci si poteva avvicinare a lui, senza che quello si mettesse.. si fosse allarmato e si poteva quindi avere un attimo per saltargli addosso e passargli la mano sul collo, mi avevano insegnato a mettere una lametta da barba tra le dita e per non permettergli d scivolare mettere dei fiammiferi nell'intaglio della lametta da barba in modo che praticamente la lametta da barba non poteva scivolare e poi con questo con questa lametta da barba tenuta praticamente tra pollice e indice con la mano chiusa ci si avvicinava ai tedeschi e poi rapidissimamente passargli la mano sul collo con questa lametta e praticamente strappargli le carotidi. Le prime volte ne riportai un'impressione spaventosa, perché c'è questo fiotto di sangue che esce mi sentii veramente un assassino... (continua)
inviata da dq82 15/4/2015 - 15:09
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Old Southern Town

Old Southern Town
[1930s]
Parole e musica di Sarah Ogan Gunning (1910-1983), cantautrice del Kentucky.
Testo trovato su Folk Archive
Nel disco intitolato “I Am a Girl of Constant Sorrow” pubblicato nel 1965 dalla Folk-Legacy Records






Una canzone che Sarah Ogan Gunning compose a New York, dove si era trasferita con la famiglia per sfuggire alla miseria e alla violenza politica allora imperanti in Kentucky.
C’è la nostalgia per la sua terra natale e, in particolare, per i familiari e gli amici lasciati laggiù ma soprattutto c’è tutta la rabbia e l’odio verso i padroni sfruttatori, affamatori ed assassini: “Se avessi quei fottuti padroni tra le mani, per tutto quello che mi hanno fatto, quello che farei io a quei bastardi non sarebbe per niente bello da vedere.”
I'm thinkin' tonight of my old southern town
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/4/2015 - 14:41
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Roy Acuff: The Old Age Pension Check

Roy Acuff: The Old Age Pension Check
[1939]
Versi di autore anonimo
Musica di Roy Acuff & His Smoky Mountain Boys
Roy Claxton Acuff (1903-1992) è stato un importante violinista, cantante e produttore di country music.
Testo trovato su Folk Archive

Il primo sistema pensionistico per i lavoratori dipendenti fu introdotto in Germania nel 1889 dal cancelliere Otto Von Bismark. Molti paesi europei si accodarono negli anni successivi, Italia compresa. Ma, al solito, con mooolta calma: l’iscrizione alla cassa di previdenza divenne da noi obbligatoria solo nel 1919. Negli USA pensione e indennità di disoccupazione furono introdotte da Roosevelt nel 1935, ma il sistema andò a regime solo nel 1939-40, tra il macello della Grande Depressione ed il massacro mondiale che si andava preparando.

Sulla pagina di Wikipedia Italia dedicata alla Pensione un redattore burlone ha significativamente scritto: “Figura mitologica, che i nostri avi videro ma che le generazioni attuali difficilmente riusciranno a vedere.”
When our old age pension check comes to our door,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/4/2015 - 14:20
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Allendelle

Allendelle
Testo / Lyrics / Sanat: Pentti Saaritsa
Mitä ne mahtoivat oudolle linnulle,
(continua)
inviata da Juha Rämö 15/4/2015 - 14:11
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My Children Are Seven in Number

My Children Are Seven in Number
[1933]
Versi di Eleonor Kellogg risalenti al 1932-33, anno di un grande sciopero dei minatori del distretto di Davidson-Wilder, Tennessee.
Sulla melodia della strafamosa settecentesca scozzese “My Bonnie Lies Over The Ocean”.
Interpretata da Pete Seeger in “American Industrial Ballads” (Folkways Records, 1956)

Un’altra canzone che ci parla di Barney Graham, minatore e sindacalista fatto uccidere dai padroni (per mano di un paio di gangster della mafia fatti venire appositamente da Chicago) nel 1933. A differenza della complainte scritta da Della Mae Graham per il padre assassinato, questa descrive meglio il contesto in cui in quegli anni si produssero in tutti gli USA, e specialmente nei bacini minerari, proteste e scioperi frequenti e violenti.
My children are seven in number,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/4/2015 - 12:09
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Αλβανικό

Αλβανικό
Alvanikó
[1997]
Στίχοι: Ωχρά Σπειροχαίτη
Μουσική: Ωχρά Σπειροχαίτη
'Αλμπουμ: Ωχρά Σπειροχαίτη (Πρώτος Δίσκος)

Testo: Ohra Speirohaiti
Musica: Ohra Speirohaiti
Album: Ohra Speirohaiti (Primo Disco)

Canzone del 1997, e l'anno è importante. Dovrebbe dire qualcosa, parlando di Albania: l'anno in cui, per le condizioni economiche terribili, le lotte politiche in corso tra le fazioni (vi ricordate il presidente Sali Berisha?) e l'emigrazione di massa, l'Albania sembrò sul punto di dissolversi proprio mentre infuriava, dal 1996, la guerra nel Kosovo nella quale l'Albania era per forza di cose coinvolta tra miseria nera e sogni di “grande Albania” (quando al nome di un paese si premette l'aggettivo “grande” -grande Albania, grande Grecia, grande ogni cosa-, la guerra sta per arrivare). Nazionalismi armati, guerre, miseria totale, emigrazione di massa, falsi “comunismi” autoritari che hanno... (continua)
Χαράματα φευγάτο τοπίο
(continua)
inviata da Riccardo Venturi - Ελληνικό Τμήμα των ΑΠΤ "Gian Piero Testa" 15/4/2015 - 11:41
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I Am a Girl of Constant Sorrow

I Am a Girl of Constant Sorrow
[1936]
Parole di Sarah Ogan Gunning
Sulla melodia di “Man Of Constant Sorrow”, canzone di origine ottocentesca, irlandese, registrata per la prima volta nel 1913 da Richard “Dick” Burnett (1883-1977) violinista e cantautore del Kentucky. “Man Of Constant Sorrow” è tornata in auge negli ultimi anni per via della sua inclusione nella colonna sonora del bellissimo film “O Brother, Where Art Thou?” diretto nel 2000 dai fratelli Cohen.
Testo trovato su Folk Archive
E’ la canzone che dà il titolo al disco dell’autrice pubblicato nel 1965 dalla Folk-Legacy Records





La descrizione della dura vita di una donna che proprio in quegli anni era costretta, dalla miseria (due dei suoi quattro figli morirono durante la Grande Depressione) e dalla violenza politica (come sappiamo il Kentucky, di cui la Ogan Gunning era originaria, è stato per decenni teatro di feroci scontri tra padroni e lavoratori),... (continua)
I am a girl of constant sorrow,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/4/2015 - 11:05
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The Rich Man and the Poor Man

The Rich Man and the Poor Man
[1932]
Parole e musica di Bob Miller (1895-1955), cantautore country originario di Memphis, Tennessee.
Testo trovato su Folk Archive
Trovo il brano, interpretato dall’autore stesso, nella raccolta “Songs For Political Action - Folk Music And The American Left 1926 – 1953” pubblicata nel 1996 dalla tedesca Bear Family Records






Nell’interpretazione del duo Bob and Louise DeCormier nella raccolta “Hootenanny Tonight!” edita nel 1959 dalla Folkways Records.

Infine, ancora Bob Miller nella recente raccolta “Protest Songs - Stark Songs Of Struggle And Strife” pubblicata nel 2012 dalla inglese Not Now Music.

Molto interessante ed attuale questa canzone, che credo piacerà molto sia al Venturi che a Marco Valdo M.I.
E nell’ultima strofa la stessa magra, magrissima, ormai inutile consolazione de 'A livella di Totò.
There's just two kind of people, the sinner and the saint;
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/4/2015 - 09:46
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Eleven Cent Cotton, Forty Cent Meat

Eleven Cent Cotton, Forty Cent Meat
[1932]
Parole e musica di Bob Miller (1895-1955), cantautore country originario di Memphis, Tennessee.
Testo trovato su Folk Archive
Trovo il brano, interpretato dalla band di Bob Miller, nella raccolta “Songs For Political Action - Folk Music And The American Left 1926 – 1953” pubblicata nel 1996 dalla tedesca Bear Family Records

Sta anche nel repertorio di Carson Jay Robison (1890-1957), importante country singer e songwriter.

Ancora una canzone composta negli anni più duri della Grande Depressione: “A cinque centesimi si vende il cotone e quaranta costa la carne: come diavolo può mangiare un pover’uomo? A Washington sono grassi e sazi, mentre noi qui stiamo morendo affamati dalle loro promesse e dalle loro balle. E l’unica cosa piena è la prigione della contea…”
'leven cent cotton used to wrinkle my brow,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 15/4/2015 - 09:18

L'Aveu théâtral

L'Aveu théâtral
L'Aveu théâtral

Chanson française – L'Aveu théâtral– Marco Valdo M.I. – 2015

ARLEQUIN AMOUREUX – 4

Opéra-récit historique en multiples épisodes, tiré du roman de Jiří Šotola « Kuře na Rožni » publié en langue allemande, sous le titre « VAGANTEN, PUPPEN UND SOLDATEN » – Verlag C.J. Bucher, Lucerne-Frankfurt – en 1972 et particulièrement de l'édition française de « LES JAMBES C'EST FAIT POUR CAVALER », traduction de Marcel Aymonin, publiée chez Flammarion à Paris en 1979.



Voici donc la suite de cette longue fuite de l'Arlequin déserteur. On le suit quasiment pas à pas. L'été, souvenez-vous, il était à Marengo. Les régiments vainqueurs à midi, vaincus à une heure, décimés, étrillés, remontaient vers Vienne et la haute protection de l'Empereur François, qui dit-on n'était pas une lumière et tenait les Tchèques et la Bohême sous son auguste botte. Comme on sait aussi, notre Arlecchino est... (continua)
Jiří Joseph, comte de Wallenstein
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 14/4/2015 - 23:49

L'ultimo giorno di Santa

L'ultimo giorno di Santa
Canzone dedicata all'ultimo capitolo de "La luna e i falò" di Cesare Pavese. Beppe Giampà descrive il personaggio di Santa.
Santa fumava sigarette costose, mai viste a Canelli
(continua)
inviata da Valerio 14/4/2015 - 22:00
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The American Dream

The American Dream
Too many lawyers in football
(continua)
14/4/2015 - 21:01
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Non ho che te

Non ho che te
2015
Giro del mondo

Si tratta, come ha spiegato lo stesso Ligabue sul proprio profilo Facebook, di una canzone sulla disoccupazione, ma non solo: parla di "una persona che viene licenziata e della crisi, non solo economica, ma d'identità, che tutto questo comporta".

Il rocker di Correggio ha poi aggiunto che è un brano con un arrangiamento musicale tra il rock e il punk: evidentemente ha risentito dell'influenza dello studio in cui è stato registrato, il Sound City di Los Angeles, dove sono passati Nirvana, Rage Against The Machine, Rancid e tanti altri.
L’inferno è solamente una questione temporale
(continua)
inviata da Donquijote82 14/4/2015 - 19:01
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I campi in aprile

I campi in aprile
2015
Giro del mondo

Luciano Tondelli. E' il nome di un ventenne scomparso durante la Resistenza, il 15 aprile 1945, a dieci giorni dalla Liberazione. Il suo sacrificio è ricordato in un cippo a Correggio. E' questa la genesi di "I campi in aprile", uno dei quattro inediti di Luciano Ligabue incluso in Giro del Mondo.

Una canzone che ho scritto tempo fa -  racconta Ligabue - stavo passeggiando per Correggio e ho visto in un cippo un nome: Luciano Tondelli. Come qualcuno di voi saprà, Tondelli è stato uno scrittore importante negli anni ’80. Era di Correggio e anche per questo motivo è stato parto particolarmente importante per me. Ho visto questa strana coincidenza. Mi soffermo e vedo di fianco la data di nascita e di morte. E’ morto a meno di vent'anni a dieci giorni dalla Liberazione, il 15 aprile 1945. Mi è venuta voglia di scrivere una canzone che provasse a raccontare il suo punto... (continua)
Se fossi lì in mezzo
(continua)
inviata da dq82 14/4/2015 - 16:20
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Union Burying Ground

Union Burying Ground
Finnish translation by Juha Rämö
Suomennos Juha Rämö
TYÖVÄEN KALMISTO
(continua)
inviata da Juha Rämö 14/4/2015 - 14:47
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La ballata del Michè

La ballata del Michè
Finnish translation by Juha Rämö
Suomennos Juha Rämö
BALLADI MICHÈSTÄ
(continua)
inviata da Juha Rämö 14/4/2015 - 12:41
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Union Burying Ground

Union Burying Ground
14 aprile 2015
CIMITERO DI SINDACALISTI
(continua)
14/4/2015 - 10:54
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Serves Them Fine (Cotton Mill Colic No. 3)

Serves Them Fine (Cotton Mill Colic No. 3)
[1931]
Parole e musica di David “Dave” McCarn (1905-1964), chitarrista, armonicista e songwriter originario di Gaston County, North Carolina
Testo trovato su Folk Archive

Conclusione della trilogia sullo sfruttamento operaio e sulla Grande Depressione iniziata nel 1926 con Cotton Mill Colic e proseguita nel 1930 con Poor Man, Rich Man (Cotton Mill Colic No. 2). Poi Dave McCarn, dopo il fugace successo, tornò nell’ombra a fare l’operaio tessile e il riparatore di radio. Morì ancora giovane nel 1964 di una cirrosi.

Trovo il brano interpretato dai The New Lost City Ramblers (Mike Seeger, John Cohen, Tom Paley) nel disco “Songs From The Depression” edito dalla Folkways Records nel 1959.

Poi anche nella raccolta “Gastonia Gallop. Cotton Mill Songs & Hillbilly Blues. Piedmont Textile Workers on Record, Gaston County, North Carolina 1927-1931” pubblicata nel 2009 dalla Old Hat Records.
Now, people, in the year nineteen and twenty
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 14/4/2015 - 10:28
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L'ovvio diritto al nucleare di una vergine iraniana

L'ovvio diritto al nucleare di una vergine iraniana
euouhom... hm... ohmuou... insommma, sta vergine pare che sia stata proprio spetalata...
bhleeeeeeeeeeeee
krzyś 14/4/2015 - 04:52




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