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Blood Money

Blood Money
[1988]
Scritta da Bon Harris e Douglas McCarthy.
Nell’LP intitolato “Belief” del 1989.

“Io credo nella Bibbia e credo in quello che Dio ha detto. Loro non hanno fatto quello che Dio ha detto. Dio ha detto di prendere al ricco per dare al povero, non ha detto di prendere al povero per dare al ricco. Invece questo è ciò che loro hanno fatto. Denaro per sangue.”
thou take your dreams away
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/8/2014 - 10:37
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Join the Chant

Join the Chant
[1987]
Scritta da Bon Harris e Douglas McCarthy.
Nell’LP intitolato “That Total Age” del 1987.

Bugie, oro, armi, fuoco, religione, forza ed odio, libri che bruciano… unisciti al canto!
Ci vedo una sintesi del totalitarismo, e del nazismo in particolare, in chiave “industrial”…
lies, lies, lies, lies
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/8/2014 - 10:07
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Warsaw Ghetto

Warsaw Ghetto
[1985]
Scritta da Bon Harris e Douglas McCarthy.
Singolo del 1985 poi incluso nell’LP intitolato “That Total Age” del 1987.

Non credo che siano molti i brani di musica EBM (Electronic body music)/post-industrial/electronic/industrial rock dedicati all’Olocausto ebraico…

Oops, sorry, quello di sopra è il Ghetto di Gaza sotto attacco israealiano in questi giorni di luglio…
La foto sotto invece è corretta, è presa dal quotidiano israeliano Haaretz e mostra la distruzione del Ghetto di Varsavia da parte dei nazisti…

Oops, sorry, ho di nuovo sbagliato didascalia… è che le due immagini sono così simili, isn’t it!?!
well who's missing the years
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 1/8/2014 - 09:24
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Bloody Minds

Bloody Minds
The "Bloody Minds" anti-war protest folk song was written in a Furnald Hall dormitory room on Columbia University’s campus in March of 1967, after I discovered that Columbia University was an institutional member of the Pentagon’s Institute for Defense Analyses [IDA] weapons research think-tank and that Columbia University President Grayson Kirk was a member of both IDA’s board of trustees and IDA’s executive committee. The "Bloody Minds" protest folk song was lyrically patterned somewhat after Dylan’s "Masters Of War" protest folk song of the 1960s (which was sung to the melody of the traditional folk song "Nottamun Town" that Jean Ritchie used to sing in the late 1950s and early 1960s).
Come, you Bloody Minds
(continua)
inviata da protestfolk 1/8/2014 - 05:44
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Una la verità

Una la verità
2003
Demo de midi
(G.Russo-M.A.Sisini)

Liberamente ispirato al romanzo dei Lev Tolstoj Guerra e pace
Questa è la stesura originale di altro brano, Amala, della stessa Giuni Russo che è stato però pubblicato dieci anni prima. Abbiamo preferito favorire la genesi della canzone, piuttosto che l'ordine di pubblicazione
Ti ho visto perderti in balli e maschere
(continua)
inviata da DoNQuijote82 31/7/2014 - 23:21
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Tráva

Tráva
(1965)

Una canzone scritta da Kryl durante il servizio militare. Viene presentata come una canzone contro la guerra in generale, ma secondo me nella prima strofa si trova anche un riferimento concreto alla guerra in Vietnam che era in corso in quegli anni: mi ci fa pensare l'immagine dei “morti dietro il canneto”. Rákosí è una pianta simile alla canna di bambù che è diventata una metafora per i vietnamiti (forse solo in ceco??? non lo so...), a quanto pare proprio ai tempi della guerra: c'è chi la fa risalire ai cappelli o alle case fatte di queste piante, altri sostengono che i soldati vietnamiti si nascondevano tra le canne di “rákosí”. “Rákosník” è una denominazione ampiamente utilizzata anche oggigiorno, purtroppo in modo dispregiativo, in riferimento alla numerosa comunità vietnamita presente in Repubblica Ceca. In questo testo ovviamente la parola non ha nessuna valenza negativa, anzi.
Non... (continua)
Jen tráva se ptá, proč už se teď nesměji,
(continua)
inviata da Stanislava 31/7/2014 - 22:54
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Le stagioni di Anna Frank

Le stagioni di Anna Frank
2014
Le stagioni di Anna Frank

Prosegue febbrile ed appassionata l’attività discografica di Renato Franchi e della sua Orchestrina del Suonatore Jones, andando di pari passo ai loro apprezzatissimi concerti, e a distanza di poco più di un anno da “Filastrocche Scritte Per Strada”, li ritroviamo alle prese con “Le Stagioni Di Anna”, album nato dopo un viaggio/concerto nei campi di concentramento tedeschi di Auschwitz e Birkenau del Gennaio 2011, e dedicato al coraggio e al sorriso di Laura Prati e Adriana Cavalieri. Il disco raccoglie tredici brani tra originali e riletture, che nel loro insieme compongono un vero e proprio concept album sulla grande tragedia della Shoà. Ad impreziosire il tutto è la presenza di alcuni ospiti d’eccezione come il jazzista Max De Aloe, il batterista Gianfranco D’Adda, Alberto Bertoli, la tromba di Fabio Beltramini, nonché lo scrittore e giornalista Claudio... (continua)
Biciclette e ragazze
(continua)
inviata da DonQuijote82 31/7/2014 - 21:54
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A las cosas por su nombre

A las cosas por su nombre
2000
A las cosas por su nombre
Sabemos que las buenas palabras
(continua)
inviata da DonQuijote82 31/7/2014 - 21:18
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Die to Defend Chevron

Die to Defend Chevron
An anti-war and anti-recruitment protest folk song from the 1980s--with some 21st-century updates.
They want you to die for oil
(continua)
inviata da protestfolk 31/7/2014 - 17:59
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No Depression (in Heaven)

No Depression (in Heaven)
[1936]
Scritta da Alvin Pleasant "A.P." Delaney Carter (1891-1960)
Ripresa dai New Lost City Ramblers nel loro disco “Songs from the Depression” pubblicato dalla Folkways Records nel 1959.
Più recentemente anche da Levon Helm e da Sheryl Crow.
For fear the hearts of men are failing,
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 31/7/2014 - 13:56
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Talking Hard Luck

Talking Hard Luck
[1936]
Scritta da Lonnie Glosson (1908-2001) armonicista e cantante nato a Judsonia, Arkansas, famoso negli anni 30 e 40.
Il titolo originario è “Arkansas Hard Luck Blues”
Ripresa dai New Lost City Ramblers in un loro disco pubblicato nel 1961 dalla Folkways Records.
Now people, I'm gonna tell you what a hard luck man I really am.
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 31/7/2014 - 12:54
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Arohaina mai

Arohaina mai
[1940]
Written by Tuini Ngawai
Scritta da Tuini Ngawai

"This is regarded as Tuini Ngawai's greatest composition. She wrote it when the men of C Company, 28th (Maori) Battalion were departing from the East Coast for the battlefields of World War II."

"Tuini Ngawai regarded Arohaina Mai as her best composition although she is reputed to have written the words in a few minutes. She wrote it in 1940 following a church service for the men of C Company (Ngati Porou) of the Maori Battalion, and it was first sung publicly at a farewell for them at Tokomaru Bay. It was performed there by her own group, the well-known Te Hokowhitu-a-Tu Concert Party.

It was regarded by many as her masterpiece and an outstanding classic of Maori songwriting; it caused Sir Apirana Ngata to hail Tuini as a composer of genius. The song became the Maori Battalion's unofficial hymn.

Tuini developed the tune from a... (continua)
Arohaina mai
(continua)
inviata da Riccardo Venturi 31/7/2014 - 11:50
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Battleship of Maine

Battleship of Maine
[1958]
Una versione molto “alternativa” dell’omonima canzone popolare sciovinista risalente alla guerra ispano-americana del 1898, quella scatenata con il pretesto dell’affondamento della nave da guerra USS Maine mentre si trovava ancorata nel porto de L’Avana a Cuba…

Si trattò quasi sicuramente di un incidente, di un’esplosione interna, oppure di un’operazione di “false flag”, in cui gli USA sono sempre stati maestri, diretta proprio ad innescare un conflitto che si concluse con la sconfitta della Spagna e l’estensione del controllo americano su Cuba, Filippine, Porto Rico e Guam…

La parodia è sicuramente di origine popolare e i New Lost City Ramblers la ripresero in un loro disco pubblicato nel 1958 dalla Folkways Records e poi anche in dischi successivi.
McKinley called for volunteers
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 31/7/2014 - 10:27
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Jaromír Nohavica: Kometa [Spatřil jsem kometu]

Jaromír Nohavica: Kometa [Spatřil jsem kometu]
[1988]
Testo e musica di Jaromír Nohavica
Nell'album d'esordio "Darmoděj"
Il testo dal sito ufficiale http://www.nohavica.cz/index.html
Spatřil jsem kometu oblohou letěla
(continua)
inviata da Krzysiek Wrona 30/7/2014 - 23:27
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I catturati

I catturati
[1944/2011]
Parole di condannati a morte della Resistenza italiana.
Base musicale e voce recitante di Frankie Hi-Nrg Mc

"I catturati" è una performance che Frankie Hi-Nrg Mc ha realizzato in occasione dell'evento "Per libertà e non per odio" tenuto il 26 aprile 2011 presso il Circolo degli Artisti di Roma.
Le lettere sono tratte dai libri di Malvezzi e Pirelli ("Lettere di condannati a morte della Resistenza italiana", Einaudi, Torino 1994, quindicesima edizione) e di Avagliano e Le Moli ("Muoio innocente. Lettere di caduti della Resistenza a Roma", Mursia, Milano 1999).

Gli autori:

Orlando Orlandi Posti, soprannominato Lallo (Roma, 14 marzo 1926 – Roma, 24 marzo 1944), è stato un antifascista e partigiano italiano, martire nell'Eccidio delle Fosse Ardeatine e Medaglia d'argento al valor militare alla memoria.

Pietro Benedetti, nato ad Atessa (Chieti) il 29 giugno 1902, ebanista, militante... (continua)
Oggi, 14, brutta giornata, ma brutta, per me. L'inizio del mio 18° anno di vita è stato disastroso. Questa mattina sono stato svegliato per gli urli potenti del maresciallo che monta di guardia in questa settimana; è un essere indescrivibile per la sua malignità e il suo odio che manifesta verso di noi che siamo inermi nei suoi confronti. Dopo due ore che sono rimasto sdraiato sullo steccato fra il dottore e il maresciallo, viene ad aprirci per la pulizia, e trovandoci a letto e in disordine, incomincia ad inveire specie contro di me; sembra che abbia un'antipatia personale, perché basta una piccola disattenzione nella cella che si scatena verso di me, come se io più piccolo ne fossi responsabile; pazienza, passerà! Dunque dopo quella strillata che è finita con le parole: "oggi non ti darò... (continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/7/2014 - 22:36
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Los yanquis no van al infierno

Los yanquis no van al infierno
1997
Los Olvidados
Recuerda aquellas tribus que el hombre blanco extermino
(continua)
inviata da DoNQuijote82 30/7/2014 - 21:03
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Giorgetta Goletti: La ragazza neutrale

Giorgetta Goletti: La ragazza neutrale
[1914]
Parole di Giovanni Corvetto (1887?-1932), torinese, cronista de La Stampa, autore di molte canzoni per riviste ed operette, tra le quali “Le campane di San Giusto” e “Tripoli, bel suol d’amore”.
Musica di Colombino Arona, compositore poco noto, piemontese anch’egli, autore delle musiche di questa e delle due altre canzoni testè citate.
L’interprete – totalmente sconosciuta - doveva essere pure torinese (c’è una Giorgetta Goletti sepolta a Torino, deceduta il 27 aprile 1988… se è lei, doveva essere ultranovantenne), ma non mi risulta abbia interpretato altre canzoni.

Propongo questa canzoncina tra gli Extra perché non si tratta di una CCG ma il suo testo mi offre l’occasione di ricordare che alla vigilia di quel macello che fu la Grande Guerra l’Italia era neutrale e puttaneggiava (senza offesa per le puttane vere, quelle oneste) con le potenze centrali, con cui era stata alleata... (continua)
Son tanti i giovanotti a me d’intorno
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/7/2014 - 15:59

Επίκειται

Επίκειται
Epikeitai
[1970-71]
Στίχοι: Νίκος Δαμίγος
Μουσική: Χρήστος Λουρετζής
Parole: Nikos Damigos
Musica: Christos Louretzís
In “Τα τραγούδια της εξορίας (1967-71)”, “Le canzoni del confino (1967-71)”, un CD realizzato a partire da alcune registrazioni su magnetofono compiute clandestinamente da Nikos Damigos, Christos Louretzís, Kyriakos Ypsilandis (Κυριάκος Υψηλάντης) e altri detenuti politici che i fascisti allora al potere in Grecia spedirono al confino nei tanti campi di prigionia allestiti sulle isole dell’Egeo, come Makronissos, Gyaros e Leros. La registrazione fu realizzata nel campo di Partheni a Leros ma i brani furono scritti da Damigos nel suo peregrinare, grazie ai frequenti trasferimenti, tra l’isola di Gyaros - per molti il primo campo di transito - e il campo di Lakkì, che come quello di Partheni si trovava sull’isola di Leros.

L’introduzione che segue è tratta da un paio... (continua)
Επίκειται επίκειται
(continua)
inviata da Bernart Bartleby e Gian Piero Testa 30/7/2014 - 13:37

Lettori inaspettati

Antiwar Songs Blog
Lettori inaspettati
  Forse non lo si dovrebbe dire nelle “Canzoni contro la guerra”, ma del resto quella dedicata a Lili Marleen  è una pagina con uno status del tutto speciale. La traduzione della canzone in lingua macedone è stata ripresa, ebbene sì, da un intero articolo di due pagine (di Aleksandar Stojčevski, che è anche l’autore […]
Antiwar Songs Staff 2014-07-30 12:10:00
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Gino della Pignone

Gino della Pignone
[1967]
Scritta da Pino Masi o da Alfredo Bandelli o da entrambi.
Nel disco intitolato “Canzoni per il Potere Operaio”, pubblicato da I Dischi del Sole.
Gino è il nome del Manfredi
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/7/2014 - 10:58
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Praga

Praga
Parole e musica di Flavio Giurato, ma non so in che anno preciso compose la canzone.
Nell’album intitolato “Il manuale del cantautore”, pubblicato nel 2002.

Praga, notte tre il 20 ed il 21 agosto 1968. L’invasione sovietica. La Primavera che muore in un’estate di morte.
Un gruppazzo per strada
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/7/2014 - 10:36
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La Giulia bianca

La Giulia bianca
[2007]
da "Il manuale del cantautore"

La Storia d’Italia di Flavio Giurato, dalla Resistenza alle lotte operaie del dopoguerra (come quelle al Nuovo Pignone di Firenze, o le feste del Primo Maggio in piazza di Porta San Giovanni a Roma);

… dalla morte di Togliatti (1964) all’assassinio di Pier Paolo Pasolini (1975), bastonato brutalmente e poi massacrato sotto le ruote della sua stessa Alfa Romeo Giulia GT bianca…
Bimba col pugno chiuso e lo sfondo della statua
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 30/7/2014 - 10:07
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Guided by Hate

Guided by Hate
An anti-war protest folk song written shortly after U.S. Navy warship Vincennes fired a missile at an Iranian airliner on July 3, 1988 and killed nearly 300 civilian passengers.
Sixty-six children, they sat on a jet
(continua)
inviata da protestfolk 30/7/2014 - 05:14
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Trigger Happy Hands

Trigger Happy Hands
(2010)
Album: 'Battle For The Sun - Redux Edition'

Q: You have released an anti-war song called - "Trigger Happy Hands". Rock musicians have sung anti-war songs 20, 30 and even 40 years ago, but the war still going on. Do you think it’s all in vain?

Stefan Olsdal: No matter how insignificant we may feel in this world, we still shouldn’t give up. According to Darwin, we are just the machines for survival, but if we agree with this, we are just going to kill each other. I will say a trivial thing: every man in his position should make this world better, that's all. Throughout our career Brian has affected political themes, but now it’s a time to speak in a full voice. We don’t want to become a „new U2” or build a publicity on this, we just tray a mirror to the face of a society.
The world is run by clowns with trigger happy hands
(continua)
29/7/2014 - 23:39
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Les funérailles d'antan

Les funérailles d'antan
[1958]
Testo e musica: Georges Brassens
Paroles et musique: Georges Brassens
Album: Le pornographe

Les Funérailles d'antan
Chanson française – Georges Brassens – 1958

J'avais traduit « L'uomo » de Guccini et il y avait là un relent d'âme pas très ragoutant. Mais j'avais quand même traduit, juste primo parce que c'était Francesco Guccini, ensuite, deuzio, parce que je dois d'abord traduire pour comprendre, troizio, car il y avait une excellente (que dis-je, une superbe... rien que pour elle, j'aurais tout traduit) introduction de Riccardo Venturi et quatrio, car le Guccini m'avait tellement pompé l'air avec son histoire d'âme que j'ai voulu y mettre aussi une petite introduction à ma façon. On ne se refait pas, même si on se réincarne – en âne, par exemple, comme tu en es le plus estimable représentant.
Et puis, cette conclusion du bon Guccini :

« Seulement quelque chose qui s'envole... (continua)
Jadis, les parents des morts vous mettaient dans le bain,
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 29/7/2014 - 22:59
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"Humanitarian" NATO

An anti-war folk song that protests against the late 20th-century and early 21st-century USA/NATO policy of "humanitarian" military intervention in foreign countries.
(chorus)
(continua)
inviata da protestfolk 29/7/2014 - 20:53

Ma stanotte la guerra è finita…

Antiwar Songs Blog
Ma stanotte la guerra è finita…
Il ventotto luglio di cent’anni fa segnava l’inizio della « grande guerra ». Quella in cui, finalmente, l’Europa decise di mandare integralmente al macello le sue masse contadine, quella del primo uso dei gas letali, quella del milione di morti della battaglia della Somme,  la preferita del protagonista della famosa canzone di Brassens. Abbiamo finalmente […]
Antiwar Songs Staff 2014-07-29 20:23:00
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The Fallacy

The Fallacy
An anti-war folk song that protests against 21st-century threats by politicians in Israel, the UK and USA to attack people in Iran.
They threaten still to wage war on Iran
(continua)
inviata da protestfolk 29/7/2014 - 19:05

Il ritorno di Gaetano

Il ritorno di Gaetano
[29 luglio 2014]
Da cantarsi sull'aria de
La ballata di Franco Serantini

Non ero affatto nel mio candido lettino, anche perché non è “ino” ed è tutt'altro che candido, quando ho sentito una voce che mi ha detto: “Riccardo!” “Eh!?!?” “Riccardo, svegliati, sono Gaetano.” Mi son trovato davanti un giovanotto ben vestito, con un bel paio di baffi, che parlava con accento di Prào; eh beh, da Prato a qui dove sto io ci vorrà mezz'ora scarsa, del resto, basta fare dieci minuti d'autostrada e il Ponte dell'Indiano... Insomma, avrete tutti capito di chi si tratta. Era venuto, il Bresci, a redarguirmi: “Ora va bene, di canti e canzoni me ne avranno dedicati chissà quanti... ma che te, proprio te, 'un tu ti sia mai messo di buzzo buono a scriverne uno te, di canto, mica mi sfagiola! Sempre bòni voialtri raccoglitori, ma quando si tratta di cimentarsi in prima persona...!” Naturalmente mi son dichiarato... (continua)
Il ventinove luglio
(continua)
29/7/2014 - 16:30
Percorsi: Gaetano Bresci
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Silvia Baraldini

Silvia Baraldini
[2007]
da "Il manuale del cantautore"

Su Silvia Baraldini (“…una prigioniera politica, una comunista, una combattente per la libertà.”) si veda in particolare Radio Manisco/0516490872 degli AK47.
Silvia Baraldini mette su i calzini nella prigione di Stato
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/7/2014 - 15:56
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Più forte della Morte è l’Amore

Più forte della Morte è l’Amore
2015
Sangue e cenere



Sangue e cenere

La scorsa estate i Gang hanno deciso di utilizzare la modalità del crowdfunding, con grandissimo successo, visto che hanno raccolto 10 volte la cifra richiesta, lo hanno fatto per finanziare la realizzazione del nuovo disco Sangue e cenere, che arriva quindi ben 14 anni dopo Controverso, il loro ultimo album di inediti.

Certo in questi anni c’è sempre stata una intensa attività live con oltre 100 concerti ogni anno, ci sono stati parecchi  dischi tra live, cover, riletture, collaborazioni ( La Macina, Daniele BiacchessiMassimo Priviero, Gaetano Liguori) ma gli amanti della band aspettavano sempre un nuovo lavoro di inediti, che ora è finalmente nel nostro lettore.

Con i fondi raccolti hanno potuto fare le cose per  bene, registrazioni in USA con una bella produzione di Jono Manson, una ricca strumentazione che vede ad accompagnare i fratelli Severini... (continua)
Più forte della Morte è l’Amore
(continua)
inviata da DoNQuijote82 29/7/2014 - 15:55
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Brincadeira de Angola

Brincadeira de Angola
[1967]
Scritta da Sérgio Ricardo e Francisco de Assis Pereira, meglio conosciuto come Chico de Assis (1933-), drammaturgo.
Nel disco intitolato “A grande música de Sérgio Ricardo”

La “Brincadeira de Angola” è un metodo d’insegnamento, particolarmente rivolto ai più piccoli, della “capoeira de Angola”, una variante che si oppone alla cosiddetta “capoeira Regional”, e che fu sviluppata negli anni 30 a Salvador de Bahia da Mestre Pastinha, uno dei capoeiristi storici brasiliani…

Bisogna ricordare che la capoeira in Brasile si sviluppò, a partire da rituali di lotta e di danza degli schiavi africani, soprattutto nel periodo dei “quilombos” (si veda al proposito la canzone Zumbi di Jorge Ben Jor), i villaggi costruiti e difesi dagli schiavi fuggiaschi cui i portoghesi davano una caccia feroce. In documenti della prima metà del 600 questi ultimi raccontavano di uno strano modo di combattere... (continua)
No tempo em que o negro era escravo
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/7/2014 - 15:29

Il canto di Bresci

anonimo
Il canto di Bresci
[ca. 1902]
Sull'aria del "Caserio" di Pietro Gori

Come informano Catanuto/Schirone (a pagina 159 del "Canto anarchico in Italia", da dove il testo è ripreso), "trattasi di una versione in italiano di un canto a Bresci, su aria del Caserio, apparso in Argentina. È una chiara traduzione "a braccio" di un testo in lingua spagnola, non adattata al motivo musicale indicato". Catanuto e Schirone ripresero questo testo da Jona/Liberovici (in pieno Cantacronache, quindi), Il 29 luglio del 1900, p. 86. Si aggiunga che, del "Caserio", non solo la melodia ma anche alcuni versi venivano ripresi. [RV]
Il 24 maggio 1901
(continua)
inviata da Ahmed il Lavavetri 29/7/2014 - 15:16
Percorsi: Gaetano Bresci
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Everything Is Broken

Everything Is Broken
[1989]
Parole e musica di Bob Dylan
Nell’album intitolato “Oh Mercy”

In “Everything is Broken” Dylan prosegue il discorso iniziato in Political World, la canzone che apre il disco: questo mondo non può funzionare perché è già a pezzi… Come dargli torto? Specie se ripensiamo un attimo alle immagini di morte e distruzione che in questi giorni ci scorrono sotto gli occhi: corpi spezzati, ossa spaccate, trattati spezzati, patti spezzati, c’è chi ha piegato, distorto, tradito, infranto le regole minime dell’umana convivenza, del rispetto della dignità umana…
Broken lines, broken strings
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 29/7/2014 - 11:55

Σφύριξε (Η σφυρίχτρα made in U.S.A.)

Σφύριξε (Η σφυρίχτρα made in U.S.A.)
Sfýrixe (I sfyríhtra made in U.S.A.)
[1970-71]
Στίχοι: Νίκος Δαμίγος
Μουσική: Χρήστος Λουρετζής
Parole: Nikos Damigos
Musica: Christos Louretzís
In “Τα τραγούδια της εξορίας (1967-71)”, “Le canzoni del confino (1967-71)”, un CD realizzato a partire da alcune registrazioni su magnetofono compiute clandestinamente da Nikos Damigos, Christos Louretzís, Kyriakos Ypsilandis (Κυριάκος Υψηλάντης) e altri detenuti politici che i fascisti allora al potere in Grecia spedirono al confino nei tanti campi di prigionia allestiti sulle isole dell’Egeo, come Makronissos, Gyaros e Leros. La registrazione fu realizzata nel campo di Partheni a Leros ma i brani furono scritti da Damigos nel suo peregrinare, grazie ai frequenti trasferimenti, tra l’isola di Gyaros - per molti il primo campo di transito - e il campo di Lakkì, che come quello di Partheni si trovava sull’isola di Leros.

L’introduzione che... (continua)
Σφύριξε, σφύριξε
(continua)
inviata da Bernart Bartleby e Gian Piero Testa 29/7/2014 - 09:58
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Contessa

Contessa
L'Arte espressa da artisti autentici, non solo e un delitto contro l'arte, la provocazione di tentare di snaturarla, poichè, in momenti come questi, o comunque storicamente ripetibili, ritorna straordinariamente attuale in tutti i contenuti. - Ciò nonostante, tornando alla politica storica, non considero fù un errore il Berlinguerismo, il quale, dallo stesso statuto del P.C.I. si stabiliva imprescindibile la democrazia, come base sociale imprescindibile del confronto e della lotta politica, se ha funzionato o no, se avrebbe funzionato meglio lo scontro includendo la violenza alla violenza del potere, credo non lo sapremmo mai, la sinistra smetta con il suo storico autolesionismo, e impara a valorizzare e tenere memoria dela parte positiva delle sue azioni politiche e sociali, e non continui a martoriarsi nei cavilli delle inevitabili negatività proprie.

Savino 28/7/2014 - 23:09
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Lili Marleen [Lied eines jungen Wachtpostens]

Lili Marleen [Lied eines jungen Wachtpostens]
La traduzione italiana della precedente versione dei Muertos de Cristo. Di Riccardo Venturi, 28 luglio 2014.
LILI MARLEEN
(continua)
28/7/2014 - 22:28
Il 28 luglio di cento anni fa con la dichiarazione di guerra dell'Austria Ungheria alla Serbia cominciava la Grande Guerra che avrebbe fatto 16 milioni di morti.

Un nuovo percorso, sicuramente ancora incompleto, raccoglie da oggi le canzoni che raccontano quegli anni terribili.
Lorenzo Masetti 28/7/2014 - 22:02
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Palestine Lives!

Palestine Lives!
"Palestine Lives!" was written during the 1970s when the Israeli establishment was then unwilling to even sit down at the negotiating table with the representatives of the Palestine Liberation Organization [PLO] that was recognized as a legitimate political organization by most members of the United Nations. But the folks who control the U.S. media conglomerates still don’t appear very eager to provide much airplay for U.S. folk songs that support the right of all Palestinians to return to their homeland and exercise their democratic right of national self-determination.
(chorus)
(continua)
inviata da protestfolk 28/7/2014 - 20:27
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L'Homme de Cro-Magnon

L'Homme de Cro-Magnon
Si Nathalie a beaucoup chanté cette chanson, c'est qu'elle a raccourci tous les trajets en voiture de mon enfance pendant lesquels mon père nous faisait chanter mes frères et moi; elle faisait partie de nos chansons préférées et nous avons transmis à nos enfants ! ... la maman de Nathalie qui remercie Maurice Felbach :)
megalith44 28/7/2014 - 18:23
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Unchain Utopia

Unchain Utopia
Album: The Quantum Enigma - 2014
We're in a time where all enterprises fall
(continua)
28/7/2014 - 18:10
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Ultimo discorso registrato

Ultimo discorso registrato
La contestazione del Palalido è di aprile 1976 e il disco esce a maggio 76.Forse i tempi sono troppo ravvicinati,ma prima del Palalido ci furono altri episodi di contestazione e probabilmente sono questi che hanno suggerito la canzone.
Eribert 28/7/2014 - 17:29
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Checkpoint

Checkpoint
[2014]

Perché ho scritto la canzone “Checkpoint” e ho rivelato l’apartheid di cui sono stato testimone in Palestina.

Di Jasiri X

30 gennaio 2014

Onestamente, non avevo alcuna intenzione di scrivere una canzone basata sul viaggio che ho fatto di recente in Palestina e a Israele, in quanto parte di una delegazione di attivisti e artisti afro-americani, sponsorizzati del Centro Carter. Ho ancora difficoltà a elaborare quello di cui sono stato testimone. Ho passato gran parte del viaggio a cercare di capire come un gruppo di esseri umani poteva essere così disumano verso un altro gruppo di esseri umani. Non riesco ancora a capirlo. Il quarto dei sette giorni del viaggio volevo tornare a casa. L’intensità mentale di quello che vedevo e la brutalità delle storie che sentivo avevano un impatto negativo su di me, al punto in cui ne avevo abbastanza.

In uno dei pochi momenti “leggeri” del viaggio,... (continua)
Journal of the hard times tales from the dark side
(continua)
28/7/2014 - 15:56
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I si canto trist

I si canto trist
MARZO 1974-MARZO 2014: UN ANNIVERSARIO DA RICORDARE


A QUARANTA ANNI DALLA MORTE DI SALVADOR PUIG ANTICH “METGE” (Gianni Sartori)

Il garrote, lo strumento che la mattina del 2 marzo 1974 spezzò le vertebre cervicali di Salvador Puig Antich (“Metge”) ponendo fine in maniera ignobile alla sua breve vita di meccanico-studente-guerrigliero (o “rapinatore” secondo lo Stato) evocava sicuramente fosche atmosfere da Santa Inquisizione, ma in realtà era quasi contemporaneo della ghigliottina e ideato con i medesimi intenti : una morte rapida che evitasse al condannato sofferenze inutili. Da questo punto di vista, bisogna dire, si dimostrò molto al di sotto delle aspettative, diventando nell’immaginario collettivo un vero e proprio strumento di tortura.

Come Praga per Jan Palach nel 1968 e Belfast per Bobby Sands nel 1981, così tutta Barcellona reagì con rabbia a questa esecuzione, interpretata... (continua)
Gianni Sartori 28/7/2014 - 15:27
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Araguaia

Araguaia
[1979]
Parole e musica di Ednardo
Nell’album che porta come titolo il nome dell’autore.

Ednardo non è certo stato uno dei nomi più noti della MPB, ma nel 1979 scrisse questa canzone su fatti di cui all’epoca forse nemmeno il grande Chico Buarque sapeva nulla…

“Araguaya - A conspiração do silêncio” è il titolo emblematico di un film abbastanza recente (2004) diretto da Ronaldo Duque… Già, perché nella selva amazzonica, lungo il fiume Araguaia, a metà degli anni 60 venne creato un focolaio guerrigliero di matrice castrista-maoista, a partire dal quale il Partito Comunista brasiliano intendeva lanciare la Rivoluzione generale nel paese. Per l’esercito del regime fascista salito al potere con il golpe del 1964 la guerriglia di Araguaia divenne subito un’occasione di studio e di elaborazione delle tecniche contro-insurrezionali, affinate con gli istruttori statunitensi a Panama… Infatti,... (continua)
Quando eu me banho no meu Araguaia
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/7/2014 - 14:30
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Un’arbor’e pache

Un’arbor’e pache
Non "dego cherjo una tanca frogia"
ma "dego cherjo una tanca froria"
Franzisku 28/7/2014 - 14:20
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Clube da esquina nº 2

Clube da esquina nº 2
[1972]
Scritta da Lô Borges, Márcio Borges e Milton Nascimento
La canzone che dà il titolo all’album “Clube da esquina” di Milton Nascimento.

Una canzone piuttosto esplicita che parla di ragazzi nelle strade, di uomini e di sogni che non invecchiano, di fiumi di gente sull’asfalto bollente e di gas lacrimogeni…
Porque se chamava moço
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/7/2014 - 11:31
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Dharamsala

Dharamsala
2013
Medioevo
Bardo Thodol:
(continua)
inviata da DoNQuijote82 28/7/2014 - 11:17
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Piccola ballata dell’infibulazione

Piccola ballata dell’infibulazione
(testo e musica di Anna Luppi e Massimo Minotti)

L'infibulazione (dal latino fibula, spilla) è una mutilazione genitale femminile. Consiste nell'asportazione della clitoride (escissione), delle piccole labbra, di parte delle grandi labbra vaginali con cauterizzazione, cui segue la cucitura della vulva, lasciando aperto solo un foro per permettere la fuoriuscita dell'urina e del sangue mestruale.
Ha origine esclusivamente culturale, e oggi è adottata e praticata soprattutto in molte società in Africa, nella penisola araba e nel sud-est asiatico.
Stai zitto sennò ci sentono...
(continua)
inviata da DoNQuijote82 28/7/2014 - 11:14
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Somos todos iguais nesta noite (É o circo de novo)

Somos todos iguais nesta noite (É o circo de novo)
[1977]
Scritta da Ivan Lins e Vitor Martins
Nel disco di Ivan Lins dallo steso titolo, “Somos todos iguais nesta noite”

La vita nel circo come metafora della vita nel Brasile sprofondato nella notte della dittatura, dove gli attori sono inevitabilemente o domatori o domati…
Somos todos iguais nesta noite
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/7/2014 - 11:06
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Nazione strana

Nazione strana
2014
Sta tornu
Dimme ce buei de mie
(continua)
inviata da DoNQuijote82 28/7/2014 - 10:30
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Eu quero é botar meu bloco na rua

Eu quero é botar meu bloco na rua
[1972]
Parole e musica di Sérgio Sampaio, misconosciuto e “maledetto” esponente della MPB.
E’ la canzone cha dà il titolo al suo disco d’esordio, pubblicato nel 1973.

Negli anni della dittatura le città brasiliane erano militarizzate, pattuglie ad ogni angolo di strada per impedire, assembramenti, manifestazioni e proteste.

In questa sua canzone Sérgio Sampaio, misconosciuto e “maledetto” esponente della MPB, esprimeva la sua speranza che le strade tornassero alla gente, ai “blocos de samba”, e che i militari, chiamati con satira e disprezzo Durango Kid, la finissero con la loro violenza e tracotanza da cowboys e sparissero per sempre…
Há quem diga que eu dormi de touca
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 28/7/2014 - 09:57
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Storia di un’osteria

Storia di un’osteria
Chanson italienne (Romanesque) – Storia di un’osteria – Flavio Giurato – 1978

L'album est construit d'un mélange de romain (romanesque) et d'italien, les premières chansons, quand le protagoniste est encore un gamin effronté, préfèrent l'idiome dialectal. Le jeune, qui a 18 ans à la veille de l'entrée en guerre de l'Italie (10 juin 1940) court s'engager et vite après, il accomplit un acte indispensable pour cette génération : la visite au bordel. Une déception cependant : il rencontre une prostituée qui pleure et parle de la guerre comme dévastation et comme occasion pour tuer et être tué. Mais il est déjà temps de partir pour le front, restent les derniers saluts à la mère et la fiancée.

La seconde partie de l'album commence avec la retraite de Russie, se poursuit avec la trahison de la fille et se conclut avec les bombardements de Rome... La fin est précisément cette « Histoire d'une... (continua)
HISTOIRE D'UNE TAVERNE
(continua)
inviata da Marco Valdo M.I. 27/7/2014 - 22:49
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Tocaia

Tocaia
[1973]
Parole e musica di Sérgio Ricardo
Nell’album - dalla copertina inequivocabile - che porta come titolo il nome dell’artista.

Tocaia, ovvero imboscata, agguato. Una canzone che, nel pieno di una feroce dittatura militare, facendo ricorso alla poesia e alla metafora ma senza nascondere nulla, nemmeno il nome, celebrava colui che fino a due anni prima era stato il nemico pubblico n. 1 del regime, il capitano dell’esercito, il disertore, il guerrigliero comunista Carlos Lamarca (1937-1971).

Fino al 1969 Lamarca non aveva dato alcun segno di insofferenza alla vita militare o di non condividere l’azione dell’esercito golpista. Poi, improvvisamente, disertò portando con sè un camion carico di armi e munizioni e si unì al gruppo armato Vanguarda Popular Revolucionária (VPR). Con la sua nuova divisa Lamarca firmò parecchie azioni eclatanti, come il sequestro dell’ambasciatore svizzero Giovanni... (continua)
Baixava a noite na mata
(continua)
inviata da Bernart Bartleby 27/7/2014 - 22:01




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